Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
MANUALE QuarkXPress 7 ITA
MANUALE QuarkXPress 7 ITA
NOTE LEGALI
II |
NOTE LEGALI
| III
NOTE LEGALI
IV |
NOTE LEGALI
| V
NOTE LEGALI
VI |
NOTE LEGALI
copyright non venga utilizzato per avallare prodotti ottenuti dall’uso del software, senza
autorizzazione scritta. DECLINO DI RESPONSABILITÀ Questo software viene fornito “tale
quale” senza garanzie esplicite o implicite in riferimento a qualsiasi titolo di proprietà
incluse, ma non limitatamente a, mancanza di errori e idoneità all’uso previsto.
Powered by ALAP.
Java e tutti i marchi basati su Java sono marchi commerciali o marchi registrati di Sun
Microsystems,Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi.
Linotype, Linotype Library and Linotype Univers sono marchi commerciali di Heidelberger
Druckmaschinen AG, che potrebbero essere registrati in determinate giurisdizioni, e con-
cessi in licenza esclusivamente da Linotype Library GmbH, una sussidiaria di proprietà
esclusiva di Heidelberger Druckmaschinen Ag.
Tutti gli altri marchi sono di proprietà dei rispettivi depositari.
| VII
INDICE
Introduzione a QuarkXPress 7
QuarkXPress nel 21° secolo xx
Tipografia xxviii
Produttività xxxiii
Output xxxv
Oltre QuarkXPress xxxvii
1 Grafica
Utilizzo dell’opacità 3
Specifica dell’opacità 3
Applicazione di ombreggiature 6
VIII |
INDICE
Utilizzo di QuarkVista 13
Regolazioni 16
Filtri 22
| IX
INDICE
2 Sincronizzazione e
contenuto condiviso
Nozioni generali sulla sincronizzazione 50
3 Layout Web
Nozioni di base sui layout Web 63
X |
INDICE
Link ipertestuali 76
Rollover 85
Moduli 91
Menu 99
| XI
INDICE
4 Livelli
Nozioni generali sui livelli 114
Livelli in azione 115
5 Testo e tipografia
Utilizzo delle font OpenType 125
XII |
INDICE
| XIII
INDICE
6 Tabelle
Creazione di tabelle 152
XIV |
INDICE
7 Job Jackets
Nozioni generali sui Job Jackets 184
| XV
INDICE
XVI |
INDICE
8 Composition Zones
Nozioni generali sulle Composition Zones 235
| XVII
INDICE
Eliminazione di un layout di
composizione collegato 256
XVIII |
INDICE
| XIX
QUARKXPRESS NEL 21° SECOLO
Introduzione a QuarkXPress 7
QuarkXPress® 7 rappresenta un nuovo, significativo paradigma nell’ambito delle
applicazioni del layout della pagina. QuarkXPress non costituisce più soltanto il
entrata nel 21° secolo, ossia dalla versione 4, abbiano generato non soltanto
Se, come altri utenti, state compiendo solo ora la transizione da un ambiente
editoriale tradizionale, come ad esempio Windows® 95 o Mac OS® 9, questo
potrebbe rappresentare il vostro primo sguardo a QuarkXPress del 21° secolo.
O forse avete già aggiornato alle versioni 5 e 6 pur mantenendo lo stesso
workflow in conformità a procedure e scadenze strutturate. Oppure avete già
aggiornato a QuarkXPress 6.5 ed avete già adottato tutte le nuove tecnologie
offerte e siete ora pronti a trarre vantaggio dai nuovi avanzamenti. Qualunque
sia il vostro punto di partenza, questa guida e questo software, sono stati studiati
e realizzati appositamente per voi.
Questa guida, QuarkXPress nel 21° secolo, intende offrirvi una comprensione
approfondita delle opportunità creative e di produttività insite nelle funzio-
nalità introdotte da QuarkXPress, a iniziare dalla versione 4. Una scorsa veloce
all’evoluzione compiuta da QuarkXPress in questo secolo, vi mostrerà anche la
via da seguire per il futuro.
XX | INTRODUZIONE A QUARKXPRESS 7
EVOLUZIONE DELLE FUNZIONALITÀ
5 Quando siete pronti per l’output, usate Job Jackets come guida, raccogliete i file
per l’output, generate i file PDF e esportate in HTML.
LAYOUT E PROGETTI
Presumiamo che siate abituati a creare documenti e che disponiate di una
grande quantità di documenti creati in passato. Cosa farne ora? Quando create
un documento, create ora essenzialmente un progetto contenente un singolo
layout. Quando create il progetto, assegnate al layout un nome specifico e quando
salvate il progetto, assegnate al progetto un nome generico. Mano a mano che
create i layout, assegnate loro un nome e un tipo, ad esempio stampa o Web.
Quando aprite un documento da QuarkXPress 4 o 5, il layout e il progetto
avranno lo stesso nome, a meno che non decidiate di cambiarlo.
Per una maggiore praticità, potete creare dei progetti con layout singoli in
modo che il nome del progetto e il nome del file siano gli stessi. Potete inoltre
esportare dal progetto singoli layout o potete aggiungere al progetto interi layout
in modo che determinati contenuti vengano facilmente condivisi tra i layout
e i progetti. L’applicazione di numerose funzionalità si estende ai vari layout
per consentire di ottenere un’uniformità di contenuto. Ad esempio potete
sincronizzare un testo e una formattazione tra diversi layout; potete far condi-
videre specifiche riguardanti fogli di stile, colori e SG tra i vari layout di un
progetto; e potete anche convertire determinati layout da un media di distri-
buzione a un altro.
Supponiamo che uno dei vostri clienti sia un ristorante. Con il progetto, potete
ora archiviare le immagini grafiche che utilizzate per i menu stampati, per
i volantini, i buoni di sconto, la pubblicità e le T-shirt nello stesso file, insieme
al contenuto per il sito Web. Se fosse necessario introdurre una variazione,
ad esempio una modifica di colore o di un numero di telefono da applicare
globalmente, potete apportarla una volta soltanto in quanto questa verrà
applicata automaticamente e di riflesso a tutti i layout del progetto. Questo
semplifica le gestione dei file e dei progetti per i vostri clienti, con un notevole
risparmio di tempo e costi di produzione.
LAYOUT WEB
QuarkXPress 5 ha introdotto il concetto di documenti Web, divenuti ora layout
Web, che possono far parte di un progetto più grande. Per facilitare il passaggio
da parte dei disegnatori grafici da un ambiente di stampa a un ambiente Web,
gli strumenti e la terminologia Web sono stati realizzati con l’intento di sfruttare
la conoscenza e l’esperienza già acquisite con l’uso di QuarkXPress. Con i metodi
WYSIWYG e gli strumenti intuitivi offerti da QuarkXPress, non avete bisogno
di diventare un Webmaster per produrre pagine Web interattive dall’aspetto
estremamente professionale. QuarkXPress offre tutto ciò che vi serve per
aggiungere moduli in linea, link ipertestuali, rollover, menu sovrapposti ed
altro ancora, senza dover imparare il linguaggio di programmazione HTML.
Restando in QuarkXPress potete quindi ora creare delle ombre grafiche come
parte del design della pagina senza dover usare un’applicazione di gestione
delle immagini. Ridurrete con questo la necessità di passare da una applicazione
all’altra nonché gestire simultaneamente molteplici file di immagine. Se dovete
inoltre modificare un testo contenente un’ombreggiatura, potete ora apportare
le modifiche direttamente in QuarkXPress. Con le opzioni di sincronizzazione,
potete infine creare delle ombre uniformemente distribuite lungo un layout
o un progetto.
TABELLE
Le funzionalità di creazione e modifica delle tabelle introdotte da QuarkXPress 5,
sono state ulteriormente migliorate. Le funzionalità delle tabelle sono centrate
su due principi di base: facilitare l’organizzazione dei dati posseduti e mettere
a disposizione dell’utente le stesse opzioni di formattazione disponibili in
QuarkXPress. Sul fronte dei dati, sono disponibili tre opzioni: creazione di una
tabella vuota e aggiunta di immagine e testo, conversione di un testo in una
tabella e importazione/aggiornamento di fogli elettronici Microsoft Excel, di
grafici e di immagini. Per quanto riguarda la formattazione, QuarkXPress offre
un controllo totale sulla creazione di sfondi di tabelle, righe e celle nonché sul
colore, stile e spessore delle cornici e delle linee delle celle della griglia.
LIVELLI
Potete suddividere un layout in diversi livelli per agevolare la produzione di
pubblicazioni multilingue, la gestione di parti di illustrazioni o di altri elementi
del design della pagina nonché per includere nella pagina note non stampabili.
I livelli funzionano come versioni elettroniche di strati sovrapposti e possono
essere visualizzati, protetti e stampati in base alla vostre necessità. Introdotto
per la prima volta con QuarkXPress 5, il controllo dei livelli continua ad essere
potenziato in ogni nuova versione.
VISUALIZZAZIONE DI MOLTEPLICI LAYOUT
Potete visualizzare l’incidenza di determinate modifiche sull’aspetto di una
pagina o di un layout suddividendo la finestra di QuarXPress in due riquadri
separati oppure aprendo un numero qualsiasi di finestre per un dato progetto.
In entrambi i casi, potete visualizzare ciò che volete nei due riquadri o nelle due
finestre, ossia diverse scale di visualizzazione, pagine, layout e così via. Questa
funzionalità di QuarkXPress 7 consente una verifica immediata dell’impatto che
eventuali modifiche possono avere sugli elementi della pagina, ad esempio se
potrebbero causare una fuoriuscita dai limiti prestabiliti.
La tradizionale palette delle Misure di QuarkXPress offre ora ancora più opzioni,
incluse numerose opzioni derivate dalle finestre di dialogo Modifica, Attributi
paragrafo e Attributi carattere. Anziché aumentare le dimensioni della palette
per includere i nuovi comandi, la palette è ora provvista di schede interattive
contenenti dei controlli sensibili al contesto.
La nuova palette delle Misure offre una maggiore potenza e sensibilità al contesto.
Una nuova scheda per Spazia/Allinea rende una distribuzione uniforme degli
oggetti sulla pagina un processo interattivo rapidissimo.
TIPOGRAFIA
Grazie a un ulteriore supporto di nuove tecnologie delle font e a potenziamenti
apportati all’interfaccia utente, QuarkXPress 7 offre una precisione tipografica
sempre più sofisticata, facilitando al massimo la gestione del testo. Il controllo
tipografico è sempre stato il punto di forza di QuarkXPress. Potete ora estendere
questa capacità di controllo tipografico oltre i limiti della stampa e trarre
vantaggio dalle nuove tecnologie come quella di OpenType.
SUPPORTO DI OPENTYPE
OpenType è un formato di font cross-platform in grado di gestire set di caratteri
di grandi dimensioni nonché legature discrezionali. Le font OpenType, che
includono spesso la parola “Pro” nel loro nome, variano notevolmente in ciò
che possono offrire. Alcuni set contengono semplicemente il gruppo di caratteri
standard mentre altri sono stati considerevolmente estesi. Alcuni set offrono due
o tre variazioni di una font – Roman, grassetto e corsivo – mentre altri offrono
variazioni più elaborate come numeri vecchio stile, maiuscoletto e frazioni.
Con le opzioni OpenType disponibili nella font corrente, Caflisch Script Pro, potete
usare la funzionalità “Lettere ornate” e “Alternative contestuali” per ottenere un
ravvicinamento delle lettere per conferire loro un aspetto più naturale e più italico.
PALETTE GEROGLIFICI
La nuova palette Geroglifici di QuarkXPress 7, offre un accesso rapido, con
un solo clic, a tutti i caratteri di una font. Sia che abbiate bisogno di un punto
elenco, di un carattere frazionale o di un particolare accento, li avrete tutti
a portata di mano. Se avete poi caratteri specifici che usate frequentemente,
potete salvarli come i vostri caratteri preferiti.
POTENZIAMENTO DI CARATTERI SPECIALI
QuarkXPress ha sempre supportato o offerto direttamente tutti i tipi di caratteri
speciali e di codici a fini tipografici e di design del layout: spazi em, trattino non
divisibile, carattere di rientro, carattere del numero di pagina. Ma finora dove-
vate sapere che esistevano e dovevate quindi cercare il loro codice e ricordarlo.
E nella maggior parte dei casi dovevate aver fiducia nella capacità del carattere
speciale di fare quello che si voleva.
QuarkXPress offre ora delle opzioni per l’inserimento di caratteri speciali tramite
il menu Utilità e rappresenta tali caratteri con icone specifiche (ad esempio, uno
spazio non divisibile ha ora un aspetto diverso da uno spazio standard nel caso
di caratteri invisibili).
Se siete appassionati del codice Unicode, sarete lieti di sapere che QuarkXPress
supporta ora FontFallback. Questo supporto aiuta a visualizzare i caratteri spe-
ciali se la font che state utilizzando non è in grado di visualizzarli. Inoltre, il
supporto Unicode rende possibile abbinare caratteri romani e caratteri asiatici
nella stesso layout.
ANTI-ALIASING PER IL CARATTERE
Il motore tipografico aggiornato di QuarkXPress 7 vi offre bellissime font anti-
alias che appaiono con estreme nitidezza sullo schermo ad ogni livello di scala,
anche quando le ruotate o le allungate per cui il WYS è sempre più vicino al WYG.
IMMAGINI GRAFICHE
Non è certo più necessario passare in continuazione da QuarkXPress a
un’applicazione di gestione delle immagini e viceversa, accumulando una
serie di file quando questo tipo di lavoro può essere svolto ora rapidamente in
QuarkXPress. Sebbene non sia un programma di gestione delle immagini tipico,
QuarkXPress intende continuare ad aggiungere funzionalità di correzione del-
l’immagine non soltanto per un risparmio di tempo, ma anche per massimizzare
la vostra creatività consentendovi di esplorare la possibilità di effetti appli-
cati alle immagini nel contesto di un design di contorno. QuarkXPress ha
ottenuto questo risultato grazie ai moduli QuarkXTensions® gratuiti, diretti
all’importazione di file Photoshop oltre che all’applicazione di effetti alle
immagini e alla visualizzazione in anteprima di immagini ad alta risoluzione.
SUPPORTO PER I FILE PHOTOSHOP NATIVI
Il software PSD Import XTensions introdotto nel mercato con QuarkXPress 6.5,
vi consente di importare nei layout QuarkXPress i file nativi di Adobe Photoshop
Ciò comporta un notevole risparmio di tempo e di spazio sul disco rigido, neces-
sario per l’esportazioni di immagini in formati accettabili, specialmente quando
si manipolano diverse versioni della stessa immagine.
PDS Import offre inoltre opportunità creative in quanto consente l’accesso a
livelli, canali e percorsi nell’ambito delle immagini importate. Tanto per comin-
ciare, potete ora nascondere e visualizzare i livelli per provare varie alternative,
potete selezionare una modalità di sfumatura per i livelli come ad esempio
dissolvi o schiarisci, potete modificare l’opacità dei livelli, mappare i canali alfa
su colori o inchiostri per produrre vernici piatte e la quinta pellicola di un colore
piatto, nonché selezionare diversi percorsi di ritaglio per la visualizzazione e
il ritorno a capo del testo. Con PSD Import, il lavoro normalmente svolto in
Photoshop può venire svolto ora in QuarkXPress. Se ad esempio siete in grado
di memorizzano diverse versioni di un’immagine di sfondo sui livelli, potete
scorrere lungo i livelli di QuarkXPress per scegliere l’immagine che preferite
anziché produrre cinque file TIFF diversi.
EFFETTI DELL’IMMAGINE
Il software QuarkVista XTensions, inviato insieme a QuarkXPress 6.5, porta gli
stili dell’immagine a un livello completamente nuovo. È vero che nelle versioni
precedenti avevate già a disposizione opzioni per l’applicazione di colore,
sfumature, contrasto negativo e mezzitoni su determinati tipi di immagine.
Ma QuarkVista va al di là di queste funzioni ed offre effetti speciali quali filtri,
regolazioni e opzioni di output per i formati di file di immagine più diffusi.
Ed implementa queste funzioni in un modalità “non distruttiva”, ossia salvando
gli effetti in QuarkXPress anziché alterare il file di immagine originale, se non
volete alterarlo.
Pur non trascurando concrete opportunità di design, molti utenti utilizzano tuttavia
QuarkVista soprattutto per l’esportazione di immagini ritagliate.
PRODUTTIVITÀ
QuarkXPress 7 offre la possibilità di svolgere il proprio lavoro in modo più
intelligente, prevenendo duplicazione di compiti, ritardi e tempi di esecuzione
eccessivamente lunghi. Funzionalità rivolte specificatamente ad un’ottimizza-
zione della produttività includono la sincronizzazione del testo tra i vari layout
di uno stesso progetto, la possibilità di avere molteplici utenti che lavorano
sulle stesse pagine del layout, molteplici livelli di annullamento, nuove fun-
zionalità di amministrazione nonché opzioni di importazione e esportazione
di XML. Non avete bisogno di cronometrarvi per sapere che state risparmiando
tempo e costi di produzione!
TESTO SINCRONIZZATO
La sincronizzazione del testo, introdotta con QuarkXPress 6, sfrutta appieno il
vantaggio di molteplici layout che fanno parte di uno stesso progetto. Potete
utilizzare ora lo stesso testo in qualunque parte di un progetto, ossia nella parte
destinata sia alla stampa che al Web, e in qualunque punto del testo si apporti
una modifica, questa viene automaticamente applicata anche alle altre parti del
progetto con lo stesso testo. Questa funzionalità intuitiva facilita enormemente
il processo di modifica di un testo nei vari layout di un progetto, sia che si tratti
di una modifica semplice come una data o l’indicia di un mailing o una modifica
molto complessa come la sostituzione di un intero testo legale o un intero
articolo. Non è più necessario quindi eseguire operazioni di ricerca
e sostituzione.
Con la aree di composizione, molteplici utenti possono lavorare sullo stesso layout,
perfino sulla stessa pagina. Ciò rende possibile che un utente lavori su un testo
mentre un altro si concentra ad esempio su immagini e layout.
ANNULLAMENTI MULTIPLI
QuarkXPress 6 ha esteso le azioni che possono venire annullate ed ha introdotto
la funzione di annullamento multiplo, ossia fino a 30 azioni consecutive. Per
quanto non sembri una funzionalità di grande impatto, può in effetti incidere
significativamente sull’interazione quotidiana che mantenete con QuarkXPress.
QLA E SUPPORTO DI CITRIX
Come ben sappiamo, soltanto il personale IT è veramente interessato
all’amministrazione delle licenze e alle procedure di installazione. Ma la gestione
delle licenze per ogni copia di un programma software in esecuzione nonché
l’installazione di QuarkXPress su sistemi singoli sono operazioni estremamente
costose per ogni azienda. Quark® License Administrator, un software server distri-
buito gratuitamente ai clienti che possiedono molteplici copie di QuarkXPress 5 e
successive, assegna una licenza d’uso del programma agli utenti soltanto quando
ne hanno bisogno. Il supporto del server di presentazione Citrix MetaFrame
aggiunto a QuarkXPress 6.5 gestisce aggiornamenti e installazioni duplicando
l’installazione del software server in computer individuali.
WORKFLOW DI XML
Dalla versione 5, QuarkXPress ha incluso degli strumenti potenti e basati su
standard per il riutilizzo del contenuto in XML.
OUTPUT
Come ben sapete, ciò che ha un aspetto molto piacevole sullo schermo in
QuarkXPress non è utile se non lo si può stampare o visualizzare sul Web.
Di conseguenza nelle ultime versione di QuarkXPress, Quark ha valutato
molto attentamente nuove tecnologie di output, incorporando standard e
nuove funzionalità che offrono la garanzia un di output di alta qualità. La
tecnologia più significativa è Job Jackets, seguita da un nuovo schema di
gestione del colore e dall’introduzione dell’editoria basata sul database.
QuarkXPress 7 supporta inoltre ancora più formati di output e offre nuovi
stili di output.
JOB JACKETS
Job Jackets, una nuova funzionalità rivoluzionaria di QuarkXPress 7, acquisisce
ciò che non è stato umanamente possibile acquisire in passato, ossia accertarsi
che ogni aspetto del design sia indicato per l’output a cui è destinato. Job Jackets
è in pratica un contenitore di tutte le specifiche di un intero processo di stampa
editoriale. È in grado ossia di contenere informazioni sul lavoro, attributi come
colori e fogli di stile, regole che indicano quali funzionalità di design possono
e non possono venire utilizzate, elenchi di risorse necessarie, informazioni sui
contatti, informazioni sulla pianificazione dei tempi, ecc. Tutte queste infor-
mazioni vengono salvate in Job Jackets per prevenire errori durante i processi
di creazione e di output della pubblicazione. Per usare un semplice esempio,
potete specificare un elenco di colori, inchiostri e spazi cromatici per l’immagine
di un progetto, in modo che il disegnatore grafico non crei dei progetti che non
possano avere un output corretto dalle presse di destinazione.
Job Jackets offre ai disegnatori grafici tutte le specifiche di cui hanno bisogno per
produrre lavori strutturati correttamente per l’output a cui sono destinati.
OLTRE QUARKXPRESS
Quark offre questi e numerosi altri prodotti rivolti alla gestione di tutti i processi
editoriali, dalla redazione al layout della pagina, alla gestione delle immagini
per arrivare fino alla personalizzazione, fatturazione e automatizzazione della
produzione. Per ulteriori informazioni, visitate www.quark.com e fate clic
su Solutions (Soluzioni).
La guida QuarkXPress nel 21° Secolo è stata redatta specificatamente per l’utente
esperto di QuarkXPress, particolarmente per coloro che hanno acquisito
un’ottima dimestichezza con le funzionalità della versione 4. Sia che abbiate
usato una versione più recente o meno, le informazioni di questa guida sono
destinate ad agevolare l’apprendimento e l’uso di tutte le nuove funzionalità
offerte da QuarkXPress 7.
VI SERVE AIUTO?
Se siete nuovi utenti di QuarkXPress, o se volete esplorare una delle funzionalità
più tradizionali dell’applicazione, consultate le risorse seguenti:
Capitolo 1: Grafica
Con l’introduzione di numerose nuove funzionalità, QuarkXPress 7 porta la
gestione delle immagini grafiche del layout della pagina ad un livello mai rag-
di opacità ad ogni applicazione del colore, sia che lo stiate applicando a un testo,
a delle immagini, allo sfondo di una finestra, a linee, cornici o tabelle. La tecno-
divenire invisibili.
QuarkXPress 6.5 aveva già introdotto due nuovi moduli XTensions che
CAPITOLO 1: GRAFICA | 1
UTILIZZO DELL’OPACITÀ
immagini e di effetti grafici. E pensate al numero molto più limitato di file che
2 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELL’OPACITÀ
UTILIZZO DELL’OPACITÀ
Con l’applicazione di diversi livelli di opacità alle celle della tabella, alla cornice
della tabella e all’immagine della chitarra, potete osservare le numerose possibilità
offerte dall’effetto opacità applicato a livello di colore.
SPECIFICA DELL’OPACITÀ
La definizione dell’opacità è una procedura tanto semplice quanto lo è definire
l’intensità di un colore. Qualunque sia lo strumento da cui scegliete un colore,
sia che sia che si tratti della palette Colori, della palette delle Misure, del menu
Stile o dei vari scheda della finestra di dialogo Modifica (menu Oggetti) o della
finestra di dialogo Attributi del carattere (Stile Þ Carattere) ed altri ancora,
potete immettere un valore di opacità da 0% (trasparente) a 100% (opaco) con
incrementi di 0,1%. Per specificare l’opacità da applicare a un’immagine, immet-
tete un valore nel campo Opacità del scheda Immagini (Oggetti Þ Modifica).
L’unica difficoltà associata all’opacità è essere in grado di sfruttare tutte le
opportunità che offre.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 3
UTILIZZO DELL’OPACITÀ
4 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELL’OPACITÀ
CAPITOLO 1: GRAFICA | 5
UTILIZZO DELLE OMBREGGIATURE
APPLICAZIONE DI OMBREGGIATURE
Per applicare un’ombreggiatura, selezionate un elemento della pagina e quindi
Applica ombreggiatura dal scheda Ombreggiatura della palette delle Misure o
dalla finestra di dialogo Modifica (menu Oggetti). Le sfumature vengono
applicate come segue:
• Oggetti: Le sfumature vengono applicate nella forma di un oggetto — finestra,
linea, percorso di testo, tabella — purché l’oggetto abbia un colore di sfondo ad
esso applicato. Se l’oggetto ha un colore Nessuno, l’ombreggiatura viene appli-
cata al contenuto (testo o immagine). Se l’oggetto ha una cornice, la sfumatura
viene applicata anche alla cornice.
• Testo: Le ombreggiature vengono applicate al testo quando lo sfondo della fine-
stra ha un’opacità inferiore al 100%. Le ombreggiature sono applicabili a tutto
il testo di una finestra di testo o di un percorso di testo.
6 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE OMBREGGIATURE
Il riquadro Ombreggiatura della palette delle Misure offre dei controlli per
l’applicazione e la personalizzazione delle sfumature.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 7
UTILIZZO DELLE OMBREGGIATURE
• Campo Inclinazione: Immettete un valore compreso tra –75° e 75° per inclinare
l’ombreggiatura ad una determinata angolazione. È consigliabile usare questo
effetto speciale con parsimonia.
Se necessario, puntate alle icone della palette delle Misure per visualizzare la
descrizione della funzione del controllo.
8 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE OMBREGGIATURE
CAPITOLO 1: GRAFICA | 9
UTILIZZO DELLE OMBREGGIATURE
10 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE MASCHERE ALFA
CAPITOLO 1: GRAFICA | 11
NOZIONI DI BASE SULL’APPIATTIMENTO E SULLE PROBLEMATICHE DI PRODUZIONE
12 | CAPITOLO 1: GRAFICA
NOZIONI DI BASE SULL’APPIATTIMENTO E SULLE PROBLEMATICHE DI PRODUZIONE
UTILIZZO DI QUARKVISTA
CAPITOLO 1: GRAFICA | 13
UTILIZZO DI QUARKVISTA
14 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
La palette Effetti immagine (menu Finestra) elenca gli effetti applicati all’immagine
selezionata, mostra dettagli sulle impostazioni definite e visualizza le informazioni
sul colore riguardo ai pixel quando si porta il puntatore su di essi.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 15
UTILIZZO DI QUARKVISTA
REGOLAZIONI
Potete usare il menu a discesa Regolazioni della palette Effetti immagine
(menu Finestra) per analizzare i pixel lungo un’immagine e mapparli su diversi
valori. (Il menu a discesa Filtri, d’altro canto, offre opzioni che valutano l’intera
immagine o cluster di pixel e modificano quindi i pixel in base al contesto.)
Se avete familiarità con le funzionalità di regolazione di un’altra applicazione,
sarete sicuramente in grado di usare i controlli di regolazione disponibili in
QuarkVista. Ricordate che gli effetti sono cumulativi, ossia vengono applicati
dall’alto verso il basso nell’ordine in cui appaiono elencati nella palette
Effetti immagine.
16 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
LIVELLI
Se un’immagine è troppo chiara o troppo scura, potete utilizzare l’effetto
Livelli per accentuare le alte luci, comprimere le ombreggiature e regolare
individualmente i mezzi toni. Al contrario dell’effetto Curva, che offre un
grado più alto di precisione, la regolazione dei livelli modifica un’immagine
nel suo complesso ed è spesso più semplice da imparare e da usare.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 17
UTILIZZO DI QUARKVISTA
• Scegliete i colori che volete utilizzare dal menu a discesa Canale. Vedrete le
modifiche apportate soltanto ai canali selezionati.
• Regolate Livelli di input per comprimere o espandere il range della tonalità.
L’incremento dei livelli di input mappa i pixel più scuri sul nero e i pixel più
chiari sul bianco. Modifica quindi l’immagine scurendo i livelli più scuri e
schiarendo i valori più chiari. Ad esempio, se portate il controllo scorrevole
dell’ombreggiatura su 10, tutti i pixel con un valore di 10 o inferiore diventano
neri. Quando portate il controllo scorrevole delle alte luci su 210, tutti i pixel
con un valore di 210 o superiore diventano bianchi. L’istogramma rispecchia
immediatamente le modifiche apportate nei campi o nei controlli scorrevoli
di Livelli di input.
• Regolate i Livelli di output per specificare quanto scuri o chiari devono essere
i livelli di bianco e nero quando rimappati sui Livelli di input. Ad esempio,
supponiamo che un’immagine includa sia il nero (0) che il bianco (250) nel
suo range tonale. Se impostate il livello di output del nero su 20 e il livello di
output del bianco su 235, i pixel più scuri dell’immagine assumeranno il valore
di 20 e i pixel più chiari il valore di 235. QuarkVista scala tutte le altre tonalità
dell’immagine in proporzione e riduce il contrasto complessivo. L’istogramma
riflette le modifiche apportate ai Livelli di output.
CURVE
Per schiarire o scurire un’immagine, potete apportare regolazioni tonali utiliz-
zando l’effetto Curva. Anziché limitare le regolazioni a ombreggiature, alte luci
e mezzitoni, potete regolare qualsiasi punto lungo una scala da 0% a 100%
(per CMYK e scala di grigi) o da 0 a 255 (per RGB). La caratteristica di preci-
sione di questo strumento richiede molta più esperienza e pratica di quanto
necessario per l’uso dell’effetto Livello.
18 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
LUMINOSITÀ/CONTRASTO
Per apportare semplici modifiche al range tonale di un’immagine, potete utiliz-
zare l’effetto Luminosità/Contrasto per regolare la tonalità di ogni pixel anziché
dei singoli canali. Per utilizzare la finestra di dialogo Luminosità/Contrasto,
immettete i valori necessari nei rispettivi campi oppure trascinate i
controlli scorrevoli.
EQUILIBRIO COLORE
Utilizzate l’effetto Equilibrio colore per rimuovere i colori non desiderati o per
correggere i colori che possiedono una saturazione in eccesso o in difetto. Questo
effetto cambia la miscela complessiva dei colori in un’immagine ai fini di una
correzione generalizzata del colore.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 19
UTILIZZO DI QUARKVISTA
• Scegliete l’area tonale che volete utilizzare, dal menu a discesa in alto: Ombre,
Mezze tinte o Alte luci.
• Modificate i livelli del colore immettendo nuovi valori negli appositi campi o
trascinando i controlli scorrevoli.
• Per mantenere l’equilibrio tonale nell’immagine, selezionate Preserva
luminosità. Ciò previene l’applicazione di luminosità all’immagine mentre
si modificano i colori.
TONALITÀ/SATURAZIONE
L’effetto Tonalità/Saturazione consente di regolare l’intensità e la luce comples-
siva del colore in un’immagine sbiadita o smorzata, ma viene generalmente
utilizzato come un effetto speciale. La tonalità, la saturazione (intensità) e la lu-
centezza (livello di luce) applicate correntemente all’immagine vengono espresse
come zero per impostazione di default. Immettete i nuovi valori negli appositi
campi e trascinate i controlli scorrevoli per aumentare o ridurre Tonalità,
Saturazione e/o Lucentezza nella finestra di dialogo Tonalità/Saturazione.
COLORE SELETTIVO
Per imitare il tradizionale metodo di correzione del colore, potete usare l’effetto
Colore selettivo. Questo incrementa o riduce la quantità di colore di quadricro-
mia in ciascuno dei colori primari di un’immagine. Ad esempio, se una mela
è troppo viola, potete eliminare del cyan dall’area che si vuole alleggerire.
20 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
• Scegliete un colore primario dal menu a discesa: Rosso, Giallo, Verde, Cyan,
Blu, Magenta, Bianco, Neutro e Nero.
• Specificate i componenti Cyan, Magenta, Giallo e Nero del colore selezionato
modificando i valori negli appositi campi o trascinando i controlli scorrevoli.
Potete modificare i colori di quadricromia del colore primario selezionato
senza alterare gli altri colori primari. Ad esempio, potete modificare il cyan
del componente verde di un’immagine mentre lasciate invariato il cyan del
componente blu.
• Fate clic su Assoluto per modificare i valori in base alle quantità specificate.
Ad esempio, se iniziate con un pixel che è 50% magenta e aggiungete 10%, il
valore totale diventa 60% (50% + 10%). Fate clic su Relativo per specificare i
valori percentuali relativi rispetto ai valori dei componenti del colore primario
specificati in precedenza. Ad esempio, se iniziate con un pixel che è 50%
magenta e aggiungete 10%, il valore totale diventa 55% (50% + [10% di 50]).
CORREZIONE GAMMA
Per le immagini destinate a una visualizzazione su schermo (in un layout Web)
potete regolare il punto bianco utilizzando l’effetto Correzione gamma.
La regolazione del punto bianco controlla la luminosità dell’immagine visua-
lizzata sullo schermo. Per utilizzare la finestra di dialogo Correzione gamma,
regolate i mezzi toni immettendo un nuovo valore nel campo Gamma oppure
trascinando il controllo scorrevole. Un valore più alto genera un’immagine
complessivamente più scura.
DESATURAZIONE
L’effetto speciale Desaturazione converte un’immagine a colori in un’immagine
in scala di grigi quando si lasciano invariati la modalità del colore e il valore di
lucentezza di ogni pixel. Ad esempio, viene assegnato lo stesso valore di rosso,
verde e blu a ogni pixel in un’immagine RGB in modo che l’immagine appaia
in scala di grigi.
INVERTI
L’effetto speciale Inverti converte il valore di luminosità di ogni pixel al suo
valore inverso. Ad esempio, un pixel di un’immagine in positivo cambia da un
valore di 255 al valore 0 e un pixel con un valore di 5 cambia in un valore di 250.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 21
UTILIZZO DI QUARKVISTA
SOGLIA
L’effetto speciale Soglia converte le immagini del colore in bianco e nero
senza utilizzare il grigio. Immettete un valore nel campo Soglia o trascinate il
controllo scorrevole; tutti i pixel più chiari rispetto al valore di soglia vengono
convertiti in bianco e i pixel più scuri vengono convertiti in nero.
POSTERIZZAZIONE
L’effetto speciale Posterizza modifica i livelli tonali di ogni canale d’immagine
per produrre effetti speciali. Per usare la finestra di dialogo Posterizza immet-
tete un nuovo valore nel campo Livelli o trascinate il controllo scorrevole.
Ad esempio, se scegliete cinque livelli tonali in un’immagine RGB otterrete 15
colori (cinque per ognuno dei tre colori primari).
NEGATIVO
L’effetto speciale Negativo crea un negativo colorimetrico di un’immagine
CMYK. Questo effetto è utile in quanto la funzionalità Inverti rende di solito
le immagini CMYK troppo scure (a causa dell’inversione del canale del nero).
Se esportate l’immagine in un’altra modalità di colore (Archivio/File menu Þ
Salva l’immagine), l’effetto Negativo non viene applicato.
FILTRI
Il menu a discesa Filtri della palette Effetti immagine (menu Finestra) offre
opzioni che valutano l’intera immagine o cluster di pixel e modificano quindi
i pixel in base al contesto. (Il menu a discesa Regolazioni, d’altro canto, offre
opzioni che analizzano i singoli pixel e li mappano su valori diversi.) Se avete
familiarità con i filtri di altre applicazioni, è possibile che le relative opzioni e
effetti siano simili a quelli disponibili in QuarkVista. Ricordate che gli effetti
sono cumulativi, ossia vengono applicati dall’alto verso il basso nell’ordine in
cui appaiono elencati nella palette Effetti immagine.
Scegliete un’opzione dal menu a discesa Filtri della palette Effetti immagine
per applicare effetti speciali mediante un’analisi dei pixel nel contesto dei
pixel circostanti.
SMACCHIA
Il filtro Smacchia rileva i contorni di un’immagine e sfoca l’intera immagine
eccetto i contorni. Rimuove il rumore, preservando i dettagli e puòò essere
utile per rimuovere l’effetto di polvere da un’immagine scansita.
22 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
SFOCATURA GAUSSIANA
Il filtro Sfocatura gaussiana attenua le transizioni approssimando una media
dei pixel adiacenti ai contorni delle linee definite e delle aree ombreggiate
di un’immagine. Per impostazione di default, l’effetto viene applicato all’im-
magine e alla maschera selezionata per l’immagine nel scheda Oggetti Þ
Modifica Þ Immagine.
MASCHERA DI CONTRASTO
Il filtro Maschera di contrasto confronta i valori di pixel di un’area definita con
il valore di soglia specificato. Se un pixel ha un valore di contrasto più basso del
valore di soglia, il suo contrasto viene aumentato.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 23
UTILIZZO DI QUARKVISTA
TROVA I BORDI
Il filtro Trova i bordi accentua i contorni di un’immagine con linee scure contro
un background bianco.
SOLARIZZAZIONE
Il filtro Solarizza integra le aree positive e negative di un’immagine, producendo
un effetto di solarizzazione fotografica. Per usare la finestra di dialogo Solarizza,
immettete un nuovo valore nel campo Soglia o trascinate il controllo scorrevole.
Il valore immesso specifica i pixel da modificare, ossia quelli con valori inferiori
alla soglia vengono considerati negativi e quelli con valori superiori alla soglia
vengono considerati positivi. I valori dei pixel possono quindi venire invertiti.
DIFFONDI
Il filtro Diffondi ridistribuisce i pixel per far apparire l’immagine più sfocata. Per
impostazione di default, l’effetto viene applicato all’immagine e alla maschera
selezionata per l’immagine nel scheda Oggetti Þ Modifica Þ Immagine.
• Per specificare come vanno ridistribuiti i pixel, fare clic su un’opzione nell’area
Modalità: Normale ridistribuisce i pixel a caso e ignora i valori del colore,
Oscura soltanto sostituisce i pixel chiari con pixel più scuri e Schiarisci
soltanto sostituisce i pixel più scuri con pixel più chiari.
• Per specificare il raggio dell’area a cui applicare il filtro, immettete un valore di
pixel nel campo Raggio oppure trascinate il controllo scorrevole.
24 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
• Per modificare come deve venire applicato l’effetto all’immagine e alla maschera,
potete deselezionare Immagine diffusa o Maschera diffusa.
• La palette Effetti immagine visualizza un’icona di Maschera per indicare
come deve venire applicato l’effetto. L’icona della Maschera con un centro
bianco indica che l’effetto diffusione è stato applicato ad entrambe l’immagine
e la maschera, l’icona della Maschera con un centro rosso indica l’effetto
diffusione è stato applicato soltanto alla maschera e nessuna icona indica
l’effetto diffusione è stato applicato soltanto all’immagine.
IN RILIEVO
Il filtro In rilievo fa apparire l’immagine in rilievo o incisa.
EFFETTI IN RILIEVO
Quando viene applicato il filtro In rilievo, potete specificare la direzione su cui
rialzare o incidere l’immagine utilizzando il filtro Effetti in rilievo Fate clic sulle
frecce direzionali della finestra di dialogo Effetti in rilievo per applicare diverse
direzioni. Ad esempio, facendo clic su Est si può specificare che la pressione
dell’incisione sull’oggetto deve essere rivolta leggermente verso destra.
RILEVAMENTO BORDO
Il filtro Rilevamento bordo visualizza soltanto i contorni di un’immagine,
sopprimendo i colori rimanenti. La finestra di dialogo Rilevamento bordo
offre due metodi matematici per la determinazione dei bordi: Sobel e Prewitt.
Il metodo Sobel è forse più preciso in quanto considera nel calcolo un numero
maggiore di pixel circostanti.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 25
UTILIZZO DI QUARKVISTA
TRACCIA CONTORNO
Il filtro Traccia contorno delinea le transizioni delle aree di più alta luminosità
per ciascun canale, producendo una delineazione in bianco e nero dell’immagine.
Avete la possibilità di invertire il risultato ottenuto.
AGGIUNGI DISTURBO
Il filtro Aggiungi disturbo applica casualmente dei pixel a un’immagine
per simulare un’immagine ripresa in un film ad alta velocità. Il filtro applica
un modello uniforme alle tonalità dell’ombreggiatura e ai mezzi toni mentre
aggiunge un modello più levigato e saturato alle aree più chiare dell’immagine.
26 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
MEDIA
Il filtro Media riduce o elimina l’aspetto di movimento di un’area specifica
dell’immagine. L’effetto cerca i pixel di simile luminosità e sostituisce il pixel
centrale con il valore di luminosità media dei pixel di ricerca; i pixel che
differiscono in modo significativo dai pixel adiacenti rimangono inalterati.
Per specificare il raggio dell’area a cui applicare il filtro, immettete un valore
di pixel nel campo Raggio oppure trascinate il controllo scorrevole. Selezionate
Scala di grigio per ridurre l’effetto di movimento dei pixel grigi.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 27
UTILIZZO DI QUARKVISTA
28 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
La riquadro Vista della finestra di dialogo Utilizzo (menu Utilità) offre un metodo
diretto alla creazione di file di immagini che riflettano le modifiche apportate
in QuarkXPress.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 29
UTILIZZO DI QUARKVISTA
QuarkVista può esportare immagini nei formati seguenti: TIFF (CMYK, RGB,
scala di grigi, 1-bit senza compressione o con compressione LZW ), PNG
(RGB e scala di grigi), JPEG (CMYK, RGB e scala di grigi con compressione
bassa, media o alta), Scitex CT (CMYK, RGB e scala di grigi), GIF (indicizzato),
PICT (RGB), BMP (RGB e 1-bit) e EPS (CMYK, RGB, scala di grigi e 1-bit).
30 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
Dopo aver fatto clic su OK per esportare le immagini, vi potrebbe venire richiesto
dall’applicazione di specificare dettagli sulla compressione nonché un percorso
per i nuovi file.
GESTIONE DELLA STESSA IMMAGINE CON DIVERSE MODIFICHE
Se utilizzate la stessa immagine in vari punti del layout, ma apportate diverse
modifiche all’immagine usando i controlli QuarkXPress e QuarkVista, non
esporterete necessariamente molteplici copie dell’immagine. QuarkVista esporta
i file di immagine necessari per riprodurne l’aspetto senza generare file non
necessari. Ad esempio, se ridimensionate in scala molteplici istanze della stessa
immagine in modo diverso, ma con le stesse proporzioni, QuarkVista esporta
queste molteplici istanze come un file singolo.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 31
UTILIZZO DI QUARKVISTA
32 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DI QUARKVISTA
Quando si lavora con file di immagini a bassa risoluzione che verranno sosti-
tuiti in seguito da file di immagini ad alta risoluzione, occorre evitare di usare
effetti di immagine QuarkVista e qualsiasi effetto di trasparenza che potrebbe
comportare un appiattimento (come descritto nella sezione “Nozioni di base
sull’appiattimento e sulle problematiche di produzione” più indietro in
questo capitolo). Poiché QuarkXPress non è in grado di accedere a dati di
immagine ad alta risoluzione fino alla fase di output, non può applicare in
modo accurato effetti o appiattire le immagini. In questo caso, potrebbe essere
necessario applicare gli effetti direttamente ai file di immagine ad alta risoluzione
in un’applicazione di gestione delle immagini.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 33
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
Questa figura mostra PSD Import in atto. L’immagine in alto a sinistra mostra
l’immagine originale in Photoshop. L’immagine contiene tre livelli, uno per il testo,
uno per il chitarrista e uno per lo sfondo (le chitarre). In QuarkXPress, il disegnatore
grafico cambia la sfumatura del livello della chitarra con Luminosità come dimostrato
nell’immagine in alto a destra. Cambia quindi l’opacità del livello della chitarra con
un valore del 25% come mostrato nell’immagine in basso a sinistra. Nasconde infine
il livello di testo originale e lo sostituisce con un testo ricavato da QuarkXPress.
Per utilizzare i file PSD in QuarkXPress, dovete avere il software PSD Import
XTensions caricato nel vostro computer.
34 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
• Non occorre salvare l’immagine in un formato di file diverso, ossia non dovete
appiattire i livelli.
• Gli effetti QuarkVista non sono disponibili per le immagini Photoshop. Se
un’immagine richiede una di queste manipolazioni, ricordare di eseguire la
manipolazione in Photoshop.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 35
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
• Una volta importato il file PSD, potete manipolarlo come la maggior parte delle
altre immagini QuarkXPress con alcune eccezioni: I comandi Colore, Intensità
e Mezzitoni del menu Stile non sono disponibili e gli effetti QuarkVista della
palette Effetti immagine (menu Finestra) non sono disponibili.
• Per utilizzare livelli, canali e percorsi di un’immagine, scegliete Finestra Þ
PSD Import. Potete utilizzare la palette PSD Import per integrare vari livelli,
utilizzare i canali del colore e selezionare i percorsi.
Se non potete vedere il file PSD o se il nome del file non è disponibile,
confermate che il PSD Import XTensions software è in esecuzione (Utilità Þ
XTensions Manager). In Windows, per visualizzare i file PSD della finestra di
dialogo Importa immagine, scegliete Tutti i file di immagine dal menu a
discesa File di tipo.
Potete usare il riquadro Livelli della palette PSD Import per mostrare, nascon-
dere, sfumare e modificare l’opacità dei livelli all’interno delle immagini PSD.
Se non esistono livelli nel file PSD, la palette PSD Import mostra soltanto il
livello dello sfondo. La palette PSD Import visualizza informazioni sulla moda-
lità di creazione del file d’immagine, ma non consente di apportare modifiche
radicali al file di immagine.
36 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
Il riquadro Livelli della palette PSD Import mostra ciascun livello salvato in
Photoshop. Potete visualizzare, nascondere e scegliere opzioni di sfumatura da
applicare ai livelli.
• Per visualizzare un livello, fate clic su un’icona della finestra vuota a sinistra
del livello.
• Per mostrare tutti i livelli, premete Option+Maiusc+clic/Alt+Maiusc+clic
sull’icona della finestra vuota.
• Per nascondere un livello, fate clic sull’icona con il simbolo dell’occhio.
• Per nascondere tutto ad eccezione di un livello, premete Option+clic/Alt+clic
sull’icona con il simbolo dell’occhio.
Per specificare una modalità di fusione, fate clic sul nome del livello per
selezionarlo. Scegliete un’opzione dal menu a discesa Modalità di fusione
per specificare come i pixel del livello selezionato devono interagire con i
livelli visibili sottostanti al livello selezionato.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 37
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
38 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
Il riquadro Canale della palette PSD Import visualizza i canali di default del file
PSD e qualsiasi altro canale creato per il file.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 39
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
1 Fate clic sul nome del canale per selezionarlo. Non potete modificare i canali
di default.
2 Scegliete Opzioni canale dal menu della palette PSD Import o dal
menu contestuale
3 Per modificare il colore dei pixel del canale, scegliete un colore dal menu a
discesa Colore della finestra di dialogo Opzioni canale.
40 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
1 Con la palette PSD Import aperta, selezionate un file PSD con colori indicizzati.
2 Nel riquadro Canali, fate doppio clic sul canale Indicizzato oppure scegliete
Opzioni canale dal menu della palette o dal menu contestuale.
3 Per assegnare un colore piatto a un colore indicizzato, fate clic sul campione
del colore indicizzato nella finestra di dialogo e scegliete quindi un’opzione
dal menu a discesa Colore.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 41
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
Utilizzate il riquadro Percorsi della palette PSD Import per scegliere i percorsi di
ritaglio a scopo di visualizzazione e scorrimento del testo.
42 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
CAPITOLO 1: GRAFICA | 43
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
PSD Import non vi consente di continuare a lavorare con file PSD fino a quando
non aggiornate i collegamenti definiti per immagini modificate o mancanti.
Viene visualizzata un’icona Stop insieme a un messaggio nell’area inferiore
della palette PSD Import, come specificato di seguito:
44 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
L’icona Stop nell’area inferiore della palette PSD Import indica la presenza di file
PSD modificati o mancanti.
CAPITOLO 1: GRAFICA | 45
UTILIZZO DELLE IMMAGINI PSD
Se preferite specificare il colore dopo aver visto l’immagine inserita nel layout,
potete utilizzare il comando Opzioni canale (nella scheda Canale del menu
della palette). Potete anche utilizzare PSD Import per modificare il colore e
l’opacità che avete specificato in Photoshop.
46 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI
grigi, i pixel neri, bianchi e grigi assumevano sfumature rosse. Per offrire più
opzioni di design per le immagini, QuarkXPress 7 offre ora colori per le finestre,
colori per le immagini e colori per lo sfondo delle immagini. Le funzionalità
disponibili funzionano come segue:
CAPITOLO 1: GRAFICA | 47
UTILIZZO DELLE IMMAGINI
Utilizzate la casella di selezione Conserva gli attributi della finestra immagine della
finestra di dialogo Importa immagine (menu Archivio/File) per determinare se una
nuova immagine debba avere gli stessi attributi dell’immagine esistente.
48 | CAPITOLO 1: GRAFICA
UTILIZZO DELLE IMMAGINI
CAPITOLO 1: GRAFICA | 49
NOZIONI GENERALI SULLA SINCRONIZZAZIONE
Capitolo 2: Sincronizzazione e
contenuto condiviso
Grazie all’architettura di QuarkXPress 7, potete utilizzare ora la funzionalità
che serve è uno strumento che consenti non solo di produrre un contenuto
destinato a molteplici formati di ouptut ma che consenta anche di sincronizzare
quel contenuto tra documenti di diverso tipo e dimensioni.
Questo capitolo descrivo l’uso di queste funzionalità per assicurare non solo che
i materiali pubblicati siano della più alta qualità, ma anche che mantengano
una reciproca concordanza.
La risposta è che sono entrambe corrette. Per la maggior parte degli oggetti
sincronizzati, QuarkXPress mantiene una versione master ma archivia quella
versione in una parte invisibile del file del progetto chiamato libreria di contenuto
condiviso. Se apportate una modifica a un oggetto sincronizzato di un layout,
quella modifica viene scritta nella versione master conservata nella libreria di
contenuto condiviso e QuarkXPress aggiorna automaticamente tutte le copie
sincronizzate di quell’oggetto nel progetto per riflettere la modifica apportata.
Se quindi aggiornate l’oggetto A, l’oggetto B viene automaticamente aggiornato
grazie all’oggetto master conservato nella libreria di contenuto condiviso e se
aggiornate l’oggetto B, l’oggetto A viene egualmente aggiornato.
Foto
Art. prinicpale Testata (immagine nella
(soltanto testo) (finestra di testo e testo)
finestra immagine)
Layout di stampa 1
Progetto QuarkXPress
Libreria di
TESTATA Contenuto condiviso
Art.
princi- Imma-
pale Art. prinicpale
gine
(soltanto testo)
Testata
(finestra di
testo e testo)
Layout Web 1
TESTATA Immagine
(Immagine
dell’articolo
principale nella
Immagine finestra
dell’immagine
articolo principal)
Art. principale
Utilizzate la finestra di dialogo Nuovo progetto per attivare molteplici layout del
progetto e per specificare le impostazioni per il primo layout.
2 Immettete un nome per il layout nel campo Nome del layout. Tenete presente
che il nome del layout è distinto dal nome del file del progetto. Un layout può
avere lo stesso nome di un progetto o un nome diverso.
3 Deselezionate Modalità Layout singolo.
4 Specificate i parametri del primo layout e fate clic su OK.
5 Scegliete Layout Þ Nome per visualizzare la finestra di dialogo Nuovo layout.
I controlli corrispondono a quelli della finestra di dialogo Nuovo progetto,
ad eccezione della casella di selezione Modalità Layout singolo. Specificate
nome, tipo di layout, dimensioni, orientamento, margini e colonne e fate
clic su OK.
6 Ripetete il punto 4 per ciascun layout che volete aggiungere al vostro progetto.
7 Scegliete Archivio/ File, immettete un nome per il progetto e scegliete
un percorso.
Layout di stampa 1
Progetto QuarkXPress
Libreria di
TESTATA Contenuto condiviso
Art.
princi- Imma-
pale Art. prinicpale
gine
(soltanto testo)
Testata
(finestra di
testo e testo)
Layout Web 1
TESTATA Immagine
(Immagine
dell’articolo
principale nella
Immagine finestra
dell’immagine
articolo principal)
Art. principale
Potete anche archiviare linee, percorsi di testo (con o senza testo e attributi
di testo) e finestre senza contenuto nella palette Contenuto condiviso per
risparmiare tempo quando dovete ricreare uno stile specifico.
• Per sincronizzare il contenuto della finestra di testo, del percorso di testo o della
finestra immagine selezionati, senza sincronizzare la finestra o il percorso,
deselezionate Sincronizza attributi finestra e selezionate Sincronizza il
contenuto. Il testo sincronizzato in questo modo deve essere trascinato in
una finestra di testo o in un percorso e le immagini sincronizzate in questo
modo devono venire trascinate in una finestra immagine.
• Potete sincronizzare il testo o l’immagine con i relativi attributi (come ad
esempio, formattazione per il testo e ridimensionamento in scala, rotazione e
effetti per le immagini) facendo clic su Contenuto e attributi.
• Per sincronizzare il testo o l’immagine ma consentire modifiche univoche da
apportare agli attributi del contenuto, fate clic su Soltanto il contenuto. In
questo caso, il testo o l’immagine possono venire formattati in modo diverso in
diverse parti del progetto. Se però modificate il testo o aggiornate l’immagine
in un dato posto, quella modifica verrà duplicata ovunque.
• Per sincronizzare una finestra di testo, un percorso di testo o una finestra
immagine e i relativi attributi senza sincronizzare il contenuto, selezionate
Sincronizza attributi finestra e deselezionate Sincronizza il contenuto. Ad
esempio, supponiamo che applichiate queste selezioni a una finestra di testo
o immagine e che quindi trasciniate fuori da questa due copie della finestra
stessa. Se procedete a ridimensionare e ad aggiungere una cornice a una di
queste finestre, l’altra finestra viene automaticamente ridimensionata ed
acquisisce la stessa cornice. Potete tuttavia importare diversi contenuti in
ciascuna finestra.
Se avete condiviso un oggetto e il suo contenuto, potete fare clic sul simbolo di
espansione a sinistra del nome dell’oggetto nella palette Contenuto condiviso
per visualizzare il contenuto dell’oggetto e quindi trascinare il contenuto
dell’oggetto in una finestra immagine, finestra di testo o percorso di testo
contenuti nel layout.
In alcuni casi, questi potrebbero essere una finestra immagine vuota, un finestra
di testo o un percorso di testo per i quali era stato selezionato Sincronizza il
contenuto nella finestra di dialogo Proprietà dell’oggetto condiviso. Vedere
“Sincronizzazione contenuto” più sopra.
Il testo importato con questo metodo, viene incorporato nel file del progetto;
non viene mantenuto alcun collegamento con il file di testo d’origine. Le
immagini importate con questo metodo, possono venire visualizzate e
aggiornate nel riquadro Immagini della finestra di dialogo Utilizzo.
Sebbene possa sembrare che le visualizzazioni della nuova finestra mostrino file
separati, sono soltanto provvisorie. Ossia, non sarà possibile salvare queste
visualizzazione per condividerle con altri utenti. Quando chiudete il progetto,
la visualizzazione non viene salvata.
Come avete già imparato da questo capitolo, potete usare la palette Contenuto
condiviso per sincronizzare testo e altri tipi di contenuto all’interno di un
progetto. Potete tuttavia anche utilizzare la palette Contenuto condiviso per
sincronizzare un’area di composizione, ossia un layout oppure un’area definita
dall’utente nell’ambito di un progetto, che può essere condivisa con altri utenti
QuarkXPress. Per informazioni sulla sincronizzazione di un contenuto tra vari
progetti, vedere il capitolo 8, “Aree di composizione”.
funzionalità che consentivano ai designer di creare pagine Web con gli stessi
con il contenuto di un layout Web nell'ambito dello stesso progetto. Ora, con
Detto questo, è da notare che esistono differenze significative tra il design desti-
nato al Web e un design destinato alla stampa ed occorre tenerle presenti. Questa
sezione offre informazioni su ciò che è applicabile e non applicabile a un layout
Web, oltre ad esempi su come potete efficacemente creare dei layout Web.
Supponiamo che il gruppo possieda già un’identità visiva che vuole usare sulla
pubblicità stampata (che naturalmente viene prodotta utilizzando QuarkXPress).
Qual è il miglior modo in cui Paolo può costruire questo sito per il
gruppo musicale?
Paolo apre per prima cosa un layout di stampa creato in QuarkXPress che
include l’identità visiva del gruppo e crea una copia di questo layout in un
layout Web scegliendo Layout Þ Duplica. Utilizza la finestra di dialogo
Duplica il layout per specificare una larghezza di pagina di 600 pixel e
sceglie uno dei colori del brand del gruppo, Nero, come colore di sfondo.
Paolo regola ora il layout in modo che possa essere visualizzato da un browser
Web e costruisce la pagina principale del sito Web del gruppo.
• Disegna quindi una finestra blu che contiene la parola “Navigate” e crea quindi
un menu di navigazione utilizzando Comp./Modifica Þ Menu sovrapposti.
Paolo associa quindi il menu di navigazione alla finestra “Navigate” in modo che
i fan del gruppo possano spostarsi facilmente all’interno delle pagine del sito.
• Aggiunge quindi dei rollover che collegano alle stesse pagine nel caso i fan del
gruppo preferiscano usare la pagina principale come base per la navigazione.
• Costruisce una pagina contenete un modulo HTML che consente ai visitatori del
sito interessati a prenotare il gruppo, di inviare le loro informazioni di contatto.
• Crea quindi una serie di meta tag che consentono ai motori di ricerca del Web
di trovare la pagina del gruppo e di riprodurne la descrizione.
Terminate queste operazioni, Paolo esporta il layout Web come una serie di
pagine e immagini HTML, le carica sul suo server e il sito Web del gruppo è
completo. Paolo non è stato esposto neppure una volta al linguaggio HTML.
Questa sezione descrive le operazioni di base per la creazione dei layout Web.
Alcune sezioni successive descrivono come usare funzionalità avanzate come
link ipertestuali, rollover e moduli.
Potete configurare un nuovo layout Web nella finestra di dialogo Nuovo progetto.
Se volete usare una di queste impostazioni in una finestra di testo HTML, scegliete
Oggetti Þ Modifica e selezionate Converti in immagine all’esportazione per
convertire la finestra di testo HTML in una finestra raster.
Per creare una famiglia di font (CSS – Cascading Style Sheet), procedete
come segue:
1 Scegliete Comp./Modifica Þ Famiglie font del CSS. Viene visualizzata la
finestra di dialogo Famiglie font.
Potete indicare quali font sono membri di una famiglia di font utilizzando la
finestra di dialogo Modifica famiglia font.
Le opzioni disponibili per questi formati sono le seguenti (non tutte le opzioni
sono disponibili per ogni formato):
5 Immettete una breve descrizione o un nome per l’immagine nel campo Testo
alternativo. Questo valore viene visualizzato quando l’immagine non può
essere caricata e quando l’utente finale porta il mouse sopra l’immagine.
Questo valore può anche essere letto dai browser non visivi.
IMPORTAZIONE DI UN FILE IN FORMATO FLASH (SWF)
Oltre ad importare immagini in tutti i formati supportati dai layout di stampa,
potete anche importare file in formato Flash (SWF). Quando esportate un layout
contenente un file Flash importato, il file Flash viene copiato nel punto di
esportazione e viene visualizzato come parte della pagina HTML esportata.
Tenete presente che per utilizzare questa funzionalità dovete aver caricato il
software SWF Filter XTensions e il software SWF Toolkit XTensions.
Gli attributi dei fogli di stile non supportati nelle finestre di testo HTML
vengono contrassegnati con un asterisco (*) nella finestra di dialogo
Modifica fogli di stile Comp./Modifica Þ Fogli di stile).
LINK IPERTESTUALI
Il link ipertestuale è un elemento della pagina Web su cui l’utente può fare clic
nel browser per ottenere uno dei risultati seguenti:
• Passare a un’altra pagina Web dello stesso sito Web o di un sito diverso
• Passare a una sezione diversa della pagina aperta
• Scaricare un file
• Aprire un messaggio e-mail da inviare
Se state collegando dei file contenuti nello stesso sito, è meglio usare un URL rela-
tivo in quanto sono più portatili. Se usate URL assoluti per collegare diverse parti
del vostro sito, non potete spostare il sito in un server diverso senza modificare
tutti i collegamenti. Se invece usate URL relativi, potete spostare il sito in qua-
lunque posizione volete. Questo può essere vantaggioso in un ambiente di
sviluppo/staging dove state provando un sito prima di andare in linea.
DESTINAZIONI
La destinazione è il “contenitore” di un determinato URL. Così come un pro-
getto QuarkXPress può contenere elenchi di colori e di fogli stile, può anche
contenere un elenco di destinazioni. Ciascuna destinazione contiene uno dei
tipi seguenti di URL:
Così come potete vedere un elenco dei colori utilizzati in un progetto nella
palette Colori, potete vedere l’elenco delle destinazioni del progetto nella
palette Link ipertestuali. E così come potete applicare un colore dalla palette
Colori, potete “applicare” una destinazione al testo o all’oggetto selezionato
facendo clic su un link ipertestuale nella palette Link ipertestuali.
Potete modificare l’elenco delle destinazioni nella finestra di dialogo Link
ipertestuali (menu Comp./Modifica). Tenete presente che così come per
i colori, anche l’elenco delle destinazioni di un progetto può contenere
destinazioni che non vengono necessariamente utilizzate in un progetto.
ÀNCORE
L’àncora è semplicemente un indicatore che potete applicare a un oggetto
contenuto nel layout. Potete applicare un àncora agli elementi seguenti:
• Una parola, un carattere o una stringa di una finestra di testo raster o HTML
oppure a un testo su un percorso
• Una finestra immagine
• Un’area particolare di una mappa di immagine
• Una cella particolare di una tabella
• Una finestra vuota
• Una linea
FINESTRA-TARGET
Potete utilizzare le finestre-target per determinare in quale finestra si vuole
aprire una destinazione. I tipi di finestre-target disponibili sono le seguenti:
• None: La destinazione deve venire visualizzata nella stessa finestra del
link ipertestuale.
• _blank: La destinazione deve venire visualizzata in una nuova finestra del
browser. Questa opzione è utile se volete tenere aperta la pagina corrente in
modo che gli utenti finali vedano ancora la pagina originale quando chiudono
la finestra per accedere alla pagina di collegamento.
• _self: La destinazione deve venire visualizzata nella stessa finestra del
link ipertestuale.
Questa sezione descrive come utilizzare la palette Link ipertestuali per creare
destinazioni, àncore e link ipertestuali.
2 Fate clic sul pulsante Nuovo link ipertestuale della palette Link ipertestuali.
Viene visualizzata la finestra di dialogo Nuovo link ipertestuale.
3 Immettete un nome per la destinazione nel campo Nome. Ricordate che
questo è il nome del contenitore dell’URL, non l’effettivo URL. Potete usare
un nome descrittivo come ad esempio “Sito Web di Quark”.
5 Fate clic su OK. (Se state aggiungendo molteplici destinazioni, premete Maiusc.
mentre fate clic su OK e la finestra di dialogo Nuovo link ipertestuale
rimarrà aperta.)
CREAZIONE DI UN’ÀNCORA
L’ ancora è semplicemente un indicatore rivolto a un punto specifico del layout.
Per creare un’àncora, procedete come segue:
Per creare un’àncora “vuota”, deselezionate tutto e fate clic sul pulsante
Nuova àncora nella palette Link ipertestuali. Utilizzate questo metodo
per creare link ipertestuali che puntino ad àncore situate in aree del layout
a cui non avete accesso o che non avete ancora creato.
Potete definire il colore del link ipertestuale nel riquadro Layout Web Þ
Generale della finestra di dialogo Preferenze (QuarkXPress/menu
Comp./Modifica).
• Fate clic sul pulsante Nuovo link ipertestuale della palette Link ipertestuali.
• Scegliete Stile Þ Link ipertestuale Þ Nuovo.
• Visualizzate il menu contestuale per il testo o per l’oggetto selezionato
e scegliete Link ipertestuale.
• I link ipertestuali vengono visualizzati con il colore (in un layout Web) o con
una sottolineatura colorata (in un layout di stampa), specificati nei riquadri di
Generale della finestra di dialogo Preferenze (QuarkXPress/menu Modifica).
• I link ipertestuali di un’immagine o di un elemento grafico, sono rappresentati
da un’icona di collegamento visibile nell’angolo superiore destro.
Potete usare la palette Link ipertestuali per visualizzare e per navigare alle
destinazioni, alle àncore e ai link ipertestuali.
Utilizzate la palette Link ipertestuali per aprire le destinazioni e navigare alle àncore.
ROLLOVER
Il rollover cambia il suo aspetto visivo quando l’utente finale porta il puntatore del
mouse sopra di esso.
1 Create una finestra di testo o una finestra immagine da utilizzare come finestra
d’origine, ossia la finestra su cui viene portato il puntatore del mouse per attivare
il rollover. Se la finestra è una finestra di testo, scegliete Oggetti Þ Modifica e
selezionate Converti in immagine all’esportazione.
MAPPE IMMAGINE
4 Per convertire un’area interattiva in un link ipertestuale, fate clic su una destina-
zione o su un’àncora della palette Link ipertestuali. (Per ulteriori informazioni,
vedere “Utilizzo dei link ipertestuali” più indietro in questo capitolo.)
5 Scegliete Visualizza Þ Mostra le guide e verificate che le aree interattive
siano dove lo volete.
Potete creare delle aree interattive che si estendano oltre i limiti di una finestra
immagine. All’atto dell’esportazione tuttavia, queste aree interattive vengono
ritagliate in corrispondenza dei contorni della finestra (ad eccezione delle aree
interattive circolari).
Le aree interattive ovali (aree ellittiche che non sono cerchi perfetti) vengono
convertite in poligoni. Per gestire il numero di punti di tali poligoni, modificate
le impostazioni di ciascuno strumento nel riquadro Layout Web Þ Strumenti
della finestra di dialogo Preferenze (QuarkXPress/menu Modifica).
MODULI
Se volete usare i moduli HTML come parte del vostro sito Web, dovete usare
uno strumento sviluppato da terzi per generare lo script o l’applicazione server.
Per informazioni su come gestire queste operazioni, consultatevi con il
vostro Webmaster.
Potete utilizzare un modulo per raccogliere informazioni sui visitatori del vostro
sito Web.
• Scegliete Get se volete che il broswer Web aggiunga i dati del modulo alla fine
dell’URL dello script o dell’applicazione di destinazione. Questo metodo può
limitare la quantità di dati del modulo da trasmettere; consultate al proposito
la documentazione disponibile sul software del server.
• Scegliete Post se volete che il browser Web invii i dati del modulo allo script
o all’applicazione di destinazione come una transazione http separata.
9 Utilizzate l’area Convalida del modulo per specificare quello che deve accadere
se un utente cerca di trasmettere un modulo senza immettere le informazioni
necessarie in un campo obbligatorio:
1 Utilizzate lo strumento Campo del testo per tracciare un campo per il testo
all’interno della finestra del modulo. Tenete presente che mentre i campi nascosti
possono sovrapporsi uno all’altro all’interno di una finestra di modulo, i campi
visibili di un modulo non possono sovrapporsi.
• Scegliete Testo su una riga per un campo che può contenere soltanto una riga
di testo.
• Scegliete Testo su molteplici righe per un campo che può contenere più di
una riga di testo.
• Scegliete Password per un campo dove tutti i caratteri vengono visualizzati
come asterischi o punti.
• Scegliete Campo nascosto per un campo che verrà trasmesso insieme al modulo
ma non verrà visualizzato nel browser Web dell’utente finale. Potete utilizzare
un campo nascosto per inviare dati che l’utente finale non può vedere. I campi
nascosti vengono usati solitamente per memorizzare informazioni ID, varia-
bili, codici di convalida, ecc di una determinata sessione. Se scegliete Campo
nascosto, le opzioni Numero massimo di caratteri, Testo a capo autom.,
Solo lettura e Obbligatorio non sono disponibili.
6 Selezionate la casella Testo a capo autom. per specificare che le righe di testo
di un controllo devono automaticamente andare a capo. (Questa casella di
selezione è disponibile soltanto se si è scelto Testo su molteplici righe dal
menu a comparsa Tipo).
7 Per impedire che l’utente possa modificare il contenuto del campo, selezionate
Lettura soltanto.
8 Per indicare che il campo deve contenere un’immissione prima che il modulo
possa essere inviato, selezionate Obbligatorio.
9 Fate clic su OK.
AGGIUNTA DI UN PULSANTE
Il pulsante per l’invio dei dati consente agli utenti di inviare il modulo a uno
script o a un’applicazione di destinazione su server. Il pulsante per il ripristino
riporta tutti i campi e i pulsanti del modulo alle loro impostazioni di default.
Per creare un pulsante per l’invio dei dati e per il ripristino, procedete
come segue:
1 Utilizzate lo strumento Pulsante per disegnare il pulsante nella finestra
del modulo.
6 (Soltanto per gli elenchi) Per indicare che è possibile selezionare una o più voci
dell’elenco, selezionate Consenti selezioni multiple.
7 Per indicare che almeno una delle voci dell’elenco deve essere selezionata prima
che il modulo possa essere inviato, selezionate Obbligatorio.
6 Ripetete le operazioni descritte dal punto 2 al punto 5 fino a quanto non avete
creato e configurato tutti i pulsanti di opzione del gruppo.
7 Per rendere uno dei pulsanti di opzione selezionato per default, selezionate il
pulsante di opzione desiderato, scegliete Oggetti Þ Modifica, fate clic sulla
scheda Modulo e quindi selezionate Usa come default.
8 Per indicare che uno dei pulsanti di opzione del gruppo deve essere selezio-
nato prima che il modulo venga inviato, selezionate uno dei pulsanti di
opzione e quindi Obbligatorio. Selezionando Obbligatorio per un pulsante
di opzione, si selezionano automaticamente tutti gli altri pulsanti di opzione
del gruppo.
Il pulsante di opzione non può avere lo stesso nome di una casella di selezione
disponibile nello stesso modulo.
MENU
2 Per creare un nuovo menu, fate clic su Nuovo. Viene visualizzata la finestra di
dialogo Modifica menu.
4 Per aggiungere una voce al menu selezionato, fate clic su Aggiungi. Viene
visualizzata la finestra di dialogo Voce di menu.
La finestra di dialogo Voce di menu offre controlli per la configurazione delle voci
di un menu standard.
5 Immettete un nome nel campo Nome. Il nome viene visualizzato come una
voce nel menu a comparsa.
6 Immettete un valore nel campo Valore. Il modo in cui il valore viene utilizzato
dipende dal fatto che il menu sia o meno un menu di navigazione.
7 Per specificare che una voce di menu deve apparire selezionata per default,
selezionate Usa come default.
Se non si specificano voci di default, la prima voce del menu o dell’elenco viene
solitamente visualizzata come selezionata nel modulo (questo comportamento
dipende dal browser).
Potete creare voci di menu e di sottomenu dalla scheda Voci di menu della finestra
di dialogo Modifica Menu sovrapposto.
6 Nel campo Nome voce di menu, immettete un nome per la voce del menu.
7 Per specificare un link ipertestuale per la voce di menu, scegliete un link iper-
testuale dal menu a comparsa Link ipertestuale oppure immettete un link
ipertestuale nel campo Link ipertestuale. Soltanto i link ipertestuali associati
a URL vengono visualizzati nel menu a comparsa Link ipertestuali.
Potete creare tabelle nei layout Web nello stesso modo in cui le create nei
layout di Stampa. Le funzionalità per tabelle descritte di seguito sono tuttavia
disponibili soltanto nei layout di stampa; queste funzionalità possono essere
diverse o non disponibili nei layout Web.
• Sfumature applicate allo sfondo delle celle. Potete specificare soltanto colori
interi per lo sfondo delle celle dei layout Web.
• La percentuale di sfumatura per lo sfondo quando si scelgono colori adatti per il
Web. Se usate un altro modello cromatico, come ad esempio RGB o PANTONE®,
potete specificare una sfumatura per lo sfondo.
• Tratteggi e strisce sulle linee griglia. Linee griglia, inclusi i contorni delle
tabelle e le linee griglia delle celle devono essere ininterrotte.
• Spessore variabile delle linee griglia Le linee griglia devono avere uno spessore
uniforme che diventa la spaziatura tra le celle in un’esportazione HTML.
• Valori di Prima linea di base, Minimo, Spostamento e Max tra paragrafi.
• Valori di distanza testo/finestra Multipli. Le celle di testo devono avere un
valore di distanza testo/fin. uniforme, che diventa il riempimento di celle in
un’esportazione HTML.
• Scorrimento testo intorno a tutti i lati.
• Capovolgim. orizzontale/Capovolgim. verticale applicato al testo.
• Testo ruotato o inclinato all’interno delle celle.
Quando create una tabella in un layout Web, l’area di delimitazione della tabella
ha un aspetto tridimensionale, esattamente come le tabelle create in HTML.
META TAG
Come detto prima, i meta tag possono essere di due tipi diversi:
• I meta tag del tipo nome (Tag = “name”) offrono agli utenti Web e ai motori
di ricerca informazioni sulla pagina. Potete specificare i vostri meta tag per il
nome oppure potete scegliere tra i meta tag standard seguenti, relativi al
nome: author, copyright, description, distribution, generator, keywords,
resource-type, revisit-after e robots.
• I meta tag del tipo http-equiv (Tag = “http-equiv”) vi consentono di istruire il
browser ad eseguire determinate azioni quando visualizzano le pagine, come ad
esempio caching, rigenerazione dello schermo e visualizzazione della pagina in
una determinata lingua. Potete specificare i vostri meta tag http-equiv specifici
oppure potete scegliere tra i meta tag http-equiv standard seguenti: charset,
cache-control, content-language, refresh e set cookie.
Per ulteriori informazioni sui meta tag specifici e sui loro valori, consultate
qualsiasi tipo di documentazione relativa a HTML.
Alcuni meta tag elencati sopra potrebbero richiedere una modifica del contenuto
del documento HTML in un editor di testo per accertare che le informazioni
o le azioni dei meta tag vengano correttamente interpretate.
Potete usare un’ampia varietà di meta tag. Due dei meta tag utilizzati più di
frequente sono tuttavia i seguenti:
• Utilizzate il menu a comparsa Meta Tag per scegliere un tipo di attributo per
il meta tag o immettete un attributo nel campo Meta Tag.
• Utilizzate il menu a comparsa e il campo Nome per specificare un valore da
associare al tipo di attributo dei meta tag selezionato nel campo Meta Tag.
• Immettete il contenuto del meta tag nel campo Contenuto. Ciascun elemento
del contenuto immesso nel campo Contenuto dovrebbe essere separato
dall’elemento successivo con una virgola.
Potete gestire i set di meta tag dalla finestra di dialogo Meta tag.
Potete anche usare la finestra di dialogo Meta Tag per modificare, duplicare,
eliminare e aggiungere set di meta tag.
Per creare un set di meta tag di default che può venire riutilizzato e persona-
lizzato per ciascun progetto Web, create un set di meta tag mentre nessun
progetto è aperto.
• Fate clic sul pulsante Anteprima HTML nell’area inferiore della finestra
del documento.
• Scegliete un’opzione dal menu a comparsa Anteprima HTML nell’area inferiore
della finestra del documento.
Potete creare delle pagine Web di forte impatto visivo utilizzando le funzio-
nalità dei layout Web di QuarkXPress. Prima di poter rendere le pagine Web
disponibili al mondo intero, dovete tuttavia esportare il layout Web in un
formato HTML.
PREPARAZIONE DELL’ESPORTAZIONE
Prima di esportare una pagina, procedete come segue:
2 Per indicare dove esportare i file, immettete un percorso a una directory del
vostro sistema di file nel campo Directory principale del sito oppure fate clic
su Seleziona/Sfoglia per trovare manualmente la cartella di destinazione.
3 Quando esportate un layout Web, i file immagine che accompagnano la pagina
o le pagine HTML vengono automaticamente collocati in una sotto directory
della Directory principale del sito. Per indicare il nome di questa sottodirectory,
immettete un valore nel campo Directory di esportazione immagini.
4 Visualizzate in anteprima il layout per accertarvi che abbia l’aspetto visivo
previsto (vedere “Anteprima delle pagine Web” più indietro in questo capitolo).
2 Navigate alla cartella dove volete memorizzare i file esportati. Questa non
deve necessariamente essere la stessa cartella specificata nel campo Directory
principale del sito del riquadro Layout Web Þ Generale della finestra di
dialogo Preferenze (QuarkXPress/menu Modifica).
3 Scegliete un’opzione del menu a comparsa Esporta come.
• HTML: Esportate la pagina nel formato HTML 4.0 Transitional Questa è una
valida opzione per una massima compatibilità con i browser esistenti.
• XHTML 1.1: Esportate la pagina nel formato HTML 1.1 Scegliete questa opzione
se volete aderire al formato XHTML 1.1 e creare un file HTML che sia anche un
file XML. Tenete presente che questo formato non è supportato al momento
da tutti i browser.
• XSLT: Genera trasformazioni XSL in un file XSL contenente nodi XML. Queste
trasformazioni XSL, quando applicate a XML utilizzando un processore XSLT,
possono produrre un file HTML (compatibile XHTML 1.1) che visualizza i dati
XML nella finestra del vostro browser Web.
6 Selezionate File CSS esterno per specificare che le informazioni sullo stile del
layout Web esportato verranno memorizzate come un file CSS (Cascading
Style Sheet) nella cartella di esportazione. Un file CSS contiene informazioni
di stile utilizzate dal browser per visualizzare file HTML. Selezionando questa
opzione, generate un file CSS singolo che regola la formattazione di tutte le
pagine nel sito esportato. Ciò facilita l’aggiornamento della formattazione del
sito in un secondo tempo.
• Un file HTML, XHTML o XSL per ciascuna pagine del layout Web. A ciascuna
pagina viene assegnato un nome basato sul nome di quella pagina nella palette
Layout della pagina.
• Una cartella “immagine” contenente file di immagine per tutti gli elementi
grafici nonché le finestre di testo raster del layout. I nomi di questi file sono gli
stessi dei nomi delle immagini d’origine, se possibile; se le immagini sono state
incollate nelle finestre immagini anziché essere importate, vengono utilizzati
nomi di default. Per default, le immagini vengono esportate in formato JPEG
ma potete ignorare questa impostazione di default, selezionare l’immagine e
quindi utilizzare i controlli della scheda Esporta della finestra di dialogo
Modifica (menu Oggetti).
• Un file CSS se selezionate File CSS esterno dalla finestra di dialogo Esporta
HTML. Se utilizzate questa opzione, tutti i file HTML esportati dal layout Web
vengono collegati a un file CSS singolo per la formattazione del loro testo
rendendo in tal modo più semplice apportare modifiche globali di stile.
Capitolo 4: Livelli
La funzionalità dei livelli è in pratica uno dei molti modi in cui QuarkXPress
• Ogni pagina del layout di QuarkXPress comprende tutti i livelli anziché soltanto
livelli specifici di una determinata pagina o documento disteso. Ciò facilita la
gestione dell’aspetto visivo di ciascuna pagina di un layout composto da
molte pagine.
• Il testo di un livello più sottostante può circondare gli oggetti di un
livello sovrastante.
LIVELLI IN AZIONE
Diamo ora un’occhiata ai livelli in azione. Supponiamo che Tia debba produrre
diverse versioni di una circolare che include una serie di prezzi e di indirizzi
specifici di determinati mercati. Tia ha anche bisogno di inviare il progetto
QuarkXPress contenente la circolare, a diverse persone per l’approvazione,
prima di finalizzare il documento.
Una volta finalizzato e approvato il layout iniziale, Tia crea un livello per ciascun
mercato, in modo che ognuno di essi riporti soltanto prezzi e informazioni
specifiche. Quando è il momento di raccogliere i file per l’output, Tia visualizza
il livello di ogni mercato e raccoglie i rispettivi file ripetendo questo processo
per ciascun livello.
Ciascun livello che create dispone dei propri colori campione nella palette Livelli.
Quando create un oggetto su un dato livello, la finestra di delimitazione e le
maniglie dell’oggetto assumono il colore di quel livello.
CREAZIONE DI UN LIVELLO
Per creare un livello, fate clic sul pulsante Nuovo livello della palette Livelli.
Il nuovo livello viene aggiunto alla palette Livelli, in posizione sovrastante
rispetto al livello attivo. Il nuovo livello è attivo per default ossia tutti i nuovi
oggetti che create vengono posti su quel livello.
Può essere attivo soltanto un livello per volta (anche se selezionate contempo-
raneamente oggetti posti su più di un livello). Potete tuttavia selezionare più
di livello per volta (se ad esempio volete unificare due livelli). Per selezionare
più di un livello, eseguite una delle seguenti operazioni:
• Selezionate degli oggetti posti su più di un livello (ad esempio, selezionando tutti
gli oggetti di una pagina).
• Per selezionare livelli consecutivi dalla palette, premete Maiusc. mentre fate clic
sul primo e sull’ultimo livello del gruppo di livelli che volete selezionare.
• Per selezionare livelli non consecutivi dalla palette, premete il tasto Mela/Ctrl
mentre fate clic sui livelli che volete selezionare.
Per deselezionare un livello dopo aver selezionato diversi livelli, premete il tasto
Mela/Ctrl e fate clic sul livello che volete deselezionare.
• Per visualizzare o nascondere un livello, fate clic sull’icona Visibile a sinistra del
nome del livello. Potete anche fare doppio clic su un livello per visualizzare la
finestra di dialogo Attributi, selezionare o deselezionare Visibile dalla finestra
di dialogo e fare quindi clic su OK.
• Per visualizzare o nascondere simultaneamente tutti i livelli di un layout, sele-
zionate il nome di un livello e scegliete quindi Mostra tutti i livelli o Nascondi
tutti i livelli dal menu della palette Livelli.
• Per nascondere tutti i livelli ad eccezione del livello attivo, selezionate il nome
del livello che volete mantenere attivo e scegliete Nascondi gli altri livelli dal
menu della palette Livelli. In alternativa, potete premere il tasto Mela/Ctrl
mentre fate clic sull’icona Visibile del livello che volete visualizzare; tutti gli
altri livelli verranno nascosti.
• Per visualizzare tutti i livelli ad eccezione del livello attivo, scegliete Mostra gli
altri livelli dal menu della palette Livelli.
Quando un livello è nascosto, quel livello appare deselezionato per default nel
riquadro Livelli della finestra di dialogo Stampa e conseguentemente non verrà
stampato (a meno che non facciate clic su di esso per selezionarlo manualmente
dalla finestra di dialogo Stampa).
Quando create un oggetto su un livello nascosto, quell’oggetto rimane visibile
fino a quando non lo deselezionate.
• Fate clic sul pulsante Sposta l’oggetto sul livello , e scegliete quindi il livello
di destinazione nella finestra di dialogo Sposta oggetti.
• Trascinate l’icona Oggetti nel layout di destinazione.
• Tagliate gli oggetti dal livello corrente e incollateli nel livello di destinazione.
Potete spostare degli oggetti da una pagina master alle pagine del layout, spo-
standoli dal livello di Default agli altri livelli, ma in questo caso gli oggetti
spostati non saranno più oggetti della pagina master.
Se duplicate una storia associata alle finestre di testo collegate che sono state
posizionate su diversi livelli, osserverete quanto segue:
Gli elementi della pagina possono venire unificati dal livello Default, ma il
livello Default non verrà mai eliminato da un'operazione di unificazione.
La protezione dei livelli è indipendente dalla protezione degli oggetti. Gli oggetti
protetti tramite Oggetti Þ Protezione possono sempre essere selezionati e
modificati; gli oggetti di un livello protetto non possono venire selezionati. Se
proteggete l’oggetto di un livello usando Oggetti Þ Proteggi e quindi proteggete
ed eliminate la protezione del livello, l’oggetto mantiene la protezione dopo che
la protezione del livello è stata eliminata.
• Se applicate una pagina master a una pagina del layout, gli oggetti della pagina
master incideranno soltanto sul livello di Default della pagina del layout.
• Gli oggetti aggiunti a una pagina master vengono posti dietro gli oggetti
aggiunti al livello di Default di una pagina del layout.
• Gli oggetti di una pagina master che risiedono nel livello di Default, possono
venire spostati su un altro livello ma in questo caso non saranno più oggetti
della pagina master.
La pagina master non può contenere livelli per cui quando visualizzate una
pagina master, la palette Livelli diventa automaticamente disattiva.
Quando Impedisci l’output è selezionato per un dato livello, quel livello appare
deselezionato per default nel riquadro Livelli della finestra di dialogo Stampa
e conseguentemente quel livello non verrà stampato (a meno che non facciate
clic su di esso per selezionarlo manualmente nella finestra di dialogo Stampa).
La finestra di dialogo Stampa offre impostazioni di gestione della stampa dei layout.
di vedere i risultati del proprio lavoro sullo schermo. Per ottimizzare l’aspetto
OpenType, include una palette Glifi che consente di accedere a tutti i caratteri
di una data font, offre opzioni di menu per l’accesso a caratteri speciali e ha
Per poter usare la palette Glifi dovete avere il software GlyphPalette XTensions
attivato, come da impostazione di default.
Come siete abituati a fare in QuarkXPress, potete selezionare una font OpenType
dal menu Font. Quando il testo contiene una font OpenType, potete accedere
alle opzioni relative ai vari stili incorporati nella font tramite la palette
Misure (menu Windows) e la finestra di dialogo Attributi carattere (Stile Þ
Carattere). OpenType sta diventando rapidamente il formato di font preferito
in QuarkXPress per l’editoria professionale in quanto previene ricorrimenti del
testo nel passaggio da una piattaforma all’altra.
prima di acquistare una font. Alcune font OpenType sono semplicemente font
PostScript Type 1 convertite in un formato OpenType senza l’inclusione delle
nuove funzionalità. Altre font OpenType offrono molti caratteri speciali e
funzionalità. Come con altre font, le font OpenType possono inoltre venire
continuamente aggiornate con un’eventuale aggiunta di nuove funzionalità.
CARATTERI E GLIFI
Una corretta comprensione della differenza tra caratteri e glifi aiuta sicuramente
nella comprensione di come funzionano gli stili OpenType. Il carattere è un
elemento della lingua scritta — lettere maiuscole, lettere minuscole, numerali
e punteggiatura sono tutti caratteri. Il glifo è in pratica un’immagine che rap-
presenta un carattere, possibilmente in diverse forme. Ad esempio il numerale 1
è un carattere, mentre il numerale 1 in “vecchio stile”, è un glifo. Un altro
esempio potrebbe essere una “f” e una “i” adiacenti, che sono caratteri, mentre
una legatura “fi” è un glifo.
Non esiste tuttavia sempre una relazione, da uno a uno, tra caratteri e glifi. In
alcuni casi, tre caratteri (come ad esempio 1, il segno “/” e un 2) costituiscono
un glifo a frazione (1⁄2). Oppure un carattere potrebbe essere rappresentato da tre
glifi (ad esempio, tre diversi simboli di congiunzione) Utilizzando QuarkXPress,
potete selezionare singoli caratteri ai fini della formattazione e revisione dei
testi, indipendentemente dai glifi utilizzati.
DEFINIZIONE DI STILE
Gli stili OpenType a cui si può accedere tramite la palette Misure e la finestra
di dialogo Attributi carattere (menu Stile Þ Carattere) vengono definiti
come segue:
• Legature standard: Legature comuni, definite dal designer della font.
Solitamente, le legature standard includono come minimo le coppie di
caratteri fi e fl e a volte le coppie ff, ffi e ffl. Alcuni stili possono anche
includere altre sequenze di caratteri come ad esempio fi e ffi.
• Legature discrezionali: Sono costituite da legature particolari, come ad esempio
ct, sp, st e fh, raramente incluse nelle font.
• Ordinali: I glifi di tipo apice per gli ordinali come ad esempio 1º, 2º e 3º, ecc.
In questo esempio, utilizzando caratteri Myriad Pro, potete vedere come la com-
binazione di frazioni formattate in modo diverso non è una soluzione valida. La
prima frazione è stata creata con il tipo di stile Crea frazione di QuarkXPress
(menu Stile) La seconda è stata formattata con gli stili OpenType Numeratore e
Denominatore nella font. (Entrambe le frazioni utilizzano il segno “/ ” anziché la
barra rovesciata.) La terza frazione, la più attraente delle tre, è il glifo della font.
Mentre 1⁄2 è un esempio semplice, se state utilizzando frazioni come 3⁄16 e 1⁄8, avete
bisogno di trovare una font con glifi specifici oppure scegliere un’altra opzione di
creazione della frazione.
UTILIZZO DI ALTERNATIVE
Alcune font OpenType includono variazioni di glifi specifici e includono pos-
sibilmente Forme storiche, Ornamenti, Zero barrato e Alternative stilistiche.
Potete visualizzare queste variazioni nella palette Glifi (menu Window) facendo
clic sulla cella di un glifo che contiene una casella nell’angolo inferiore destro.
Potete inoltre scegliere opzioni dal menu Mostra della palette Glifi. Ad esem-
pio, Alternative di selezione visualizza glifi alternativi per il primo carattere
selezionato nel testo.
La palette Glifi visualizza un glifo alternativo per il carattere del dollaro nella font
Palatino Linotype®.
Potete applicare gli stili OpenType a un testo selezionato in una font qualunque,
a prescindere dal fatto che la font supporti o meni questi stili. Ad esempio,
potete applicare Frazioni a un testo in PostScript Helvetica. Se applicate in
seguito la font OpenType a un testo che supporta Frazioni, lo stile OpenType
entra in azione. Per ottenere i risultati migliori, applicate stili OpenType suppor-
tati a un testo che ne ha effettivamente bisogno. In caso contrario, potrebbe
risultare una spaziatura inaspettata causata da stili conflittuali. L’applicazione di
Frazioni, Numeratore e Denominatore in combinazione, ad esempio, non è
un’alternativa valida.
Fino a quando non acquisite familiarità con le opzioni disponibili nelle font
OpenType che utilizzate, è probabile che vi dobbiate sperimentare con
diversi stili.
La casella di selezione Attiva legature della scheda Carattere della palette Misure vi
consente di applicare legature nelle font PostScript o TrueType al testo evidenziato,
Con Zapfino Extra LTX, di Linotype potete vedere le legature standard e discre-
zionali in azione. Nell’esempio della prima riga, non sono state usate legature.
Nell’esempio della seconda riga, potete vedere legature discrezionali applicate
alle lettere “st” di “First” e “first” e “th” e “ng” applicate a “things”. Potete
infine vedere le legature standard per “fi” in “first”, ma osservate come la “f”
sia diversa da quella della riga sopra.
La prima riga di testo è in Palatino Linotype, con lo stile dei numeri ordinali su
“No”, lo stile delle frazioni su “1/2” e le legature standard su “waffle”.
Il glifo è l’unità più piccola di una font — ogni lettera maiuscola, ad esempio,
possiede il proprio glifo. Ciascuna lettera minuscola possiede anche un glifo
così come ogni segno di punteggiatura e ogni carattere speciale. Per accedere a
tutti i glifi di una font, specialmente una font OpenType che potrebbe includere
circa 65.000 glifi, avete bisogno di visualizzare l’intera mappa dei caratteri.
QuarkXPress consente l’accesso alla mappa dei caratteri, tramite la palette
Glifi (menu Finestra) mediante la quale potete visualizzare tutti i glifi della
font selezionata, visualizzare grassetto o corsivo, fare doppio clic su un glifo
per inserire quel glifo nel testo e salvare i glifi preferiti per un rapido accesso.
La palette Glifi è altrettanto utile quando si tratta di trovare un glifo che si usa
occasionalmente, come ad esempio il pallino per indicare primo, secondo e terzo
o una frazione 1/2, nonché per trovare glifi che si usano raramente, come ad
esempio il segno di cediglia sotto una “c”. Per i glifi che si usano spesso, linee
em, pallini di elenchi listati o alcuni tipi di lettere accentate, vale la pena ricor-
dare e utilizzare i comandi da tastiera. (Alcuni software sviluppati da terzi, come
ad esempio applicazioni di gestione delle font, visualizzano a volte i comandi
da tastiera disponibili per ogni glifo di una font.)
Il menu a discesa Mostra delle palette Glifi (menu Finestra) è dove potete
visualizzare un sottogruppo di glifi disponibili nella font.
5 Per visualizzare alternative disponibili per un determinato glifo, fate clic sulla
relativa casella nell’angolo inferiore destro della cella del glifo.
6 A seconda della font e della complessità dei glifi, potrebbe essere difficoltoso
visualizzare i glifi. Se necessario, fate clic sullo strumento Zoom della palette
per incrementare le dimensioni del glifo. Se i glifi visualizzati non sono
sufficienti, trascinate l’angolo della palette per ridimensionarla.
7 Scorrete lungo i glifi fino a quando non trovate quello di cui avete bisogno.
Se vi occorre avere il punto codice Unicode di un glifo, ad esempio per una
programmazione in HTML, potete puntare al glifo stesso per visualizzarne il
punto codice Unicode (rappresentato come un esadecimale).
Il valore Unicode visualizzato per il glifo 1⁄2 della palette Glifo (menu Finestra).
Il glifo della frazione 1⁄2 è stato inserito selezionando un’alternativa per i caratteri 1, 2
e barra obliqua in Palatino Linotype.
L’area Glifi preferiti della palette Glifi (menu Finestra) offre un accesso rapido ai
glifi usati frequentemente in qualsiasi font.
L’opzione Mostra i codici (menu Visualizza) è sempre molto utile per le revi-
sioni dei testi e per un’ottimizzazione della tipografia in quanto consente di
visualizzare i codici (detti anche caratteri invisibili) come ad esempio spazi,
tabulazioni e ritorni a capo del paragrafo. Con QuarkXPress potete ora visua-
lizzare l’intera serie di caratteri invisibili tra cui i trattini discrezionali, gli
spazi em, gli spazi non divisibili ed altro ancora. I codici vengono inoltre
automaticamente ridimensionati in base alle dimensioni del carattere e alla
percentuale di visualizzazione definita. Ne risulta che il punto che rappre-
senta uno spazio ha un aspetto diverso quando visualizzato alle dimensioni
di un carattere pari a 10 punti piuttosto che 60 punti ed ha un aspetto diverso
quando visualizzato ad una percentuale di visualizzazione del 100% piuttosto
che del 500%. I codici vengono visualizzati come segue:
SIMBOLO SIMBOLO
CODICI STANDARD NON DIVISIBILE
Spazio
Spazio con larghezza del numero zero/
collegamento parole
Spazio molto sottile
Spazio sottile
6 per spazio Em
4 per spazio em
3 per spazio em
Spazio en
Spazio em
Spazio della figura
Spazio punteggiatura
Spazio flessibile
Rientro qui n/a
Nuova riga discrezionale n/a
Trattino di sillabazione n/a
non divisibile
Nuova riga n/a
Nuova colonna n/a
Nuova finestra n/a
Tabulazione n/a
Potete di solito inserire queste tipi di caratteri speciali usando gli equivalenti
da tastiera. In QuarkXPress 7, potete immettere tali caratteri direttamente dal
menu Utilità. Se utilizzate spesso questi caratteri speciali, vale la pena ricordare
il relativo comando da tastiera. Questi comandi da tastiera sono inclusi nelle
sezioni “Inserimento di spazi” e “Inserimento di altri caratteri speciali”.
INSERIMENTO DI SPAZI
I compositori di testo utilizzano una serie di caratteri di spazio speciali per
ottimizzare lo scorrimento e la spaziatura di un testo, particolarmente ai
punti finali della riga e nelle colonne con numeri. Per inserire un tipo spe-
cifico di spazio, come ad esempio uno spazio em, al punto di inserimento del
testo, scegliete Utilità Þ Inserisci carattere Þ Spazio oppure Utilità Þ
Inserisci carattere Þ Spazio non divisibile. Le opzioni del sottomenu Spazio
non divisibile agiscono da “colla” tra due parole, due numeri, ecc, impedendo
che si verifichino delle divisioni tra i due elementi “incollati” alla fine della riga.
Ad esempio, potreste voler applicare uno spazio non divisibile alle parole
“Mac” e “OS” per tenere il marchio “Mac OS” insieme alla fine di una riga.
La larghezza degli spazi “em” (e quindi degli spazi “en”) immessi in un layout è
regolata dall’impostazione di Spazio em standard nelle preferenze del carattere
(QuarkXPress/Modifica Þ Preferenze Þ Layout di stampa Þ Carattere).
Spazio em standard è deselezionato per default, ossia lo spazio em rappresenta
la larghezza di due zero nella font attiva (e uno spazio en rappresenta la
larghezza di uno zero). Quando Spazio em standard è selezionato, QuarkXPress
utilizza la dimensione di punto corrente dello spazio em specificato nella font
attiva. La larghezza dello spazio flessibile è controllato anche dall’impostazione
definita per Larghezza spazio flessibile nelle Character Preferences.
COMANDO DA
TIPO DI SPAZIO USO TASTIERA STANDARD
Spazio em La dimensione di punto Tasto Mela+6,
corrente o una larghezza Ctrl+Maiusc+7
specificata nell’ambito della
font; quando la preferenza
Spazio em standard è
selezionata, la larghezza di
due zeri in una data font;
utilizzato per separare
dei dati.
Spazio en Metà della dimensioni di Option+Spazio,
punto corrente oppure una Ctrl+Maiusc+6
larghezza specificata
nell’ambito della font;
quando la preferenza
Spazio em standard è
selezionata, la larghezza
di uno zero in una data
font. utilizzato spesso in
elenchi numerati dopo il
punto che segue il numero
delle voci dell’elenco.
3 per spazio em La larghezza di 1/3 di uno n/a
spazio em; utilizzato come
variazione di uno
spazio sottile.
4 per spazio em La larghezza di 1/4 di uno n/a
spazio em; utilizzato come
variazione di uno
spazio sottile.
6 per spazio em La larghezza di 1/6 di uno n/a
spazio em; utilizzato come
variazione di uno
spazio sottile.
Spazio sottile La larghezza di 1/8 di uno Tasto Mela+7,
spazio em ; separa gruppi Ctrl+Maiusc+8
di numeri o può essere
utilizzato ad entrambe le
estremità di una linea
em o en.
COMANDO DA
TIPO DI SPAZIO USO TASTIERA STANDARD
Spazio molto sottile 1/24 di larghezza di uno n/a
spazio em; utilizzato per
regolazioni minute.
Spazio della larghezza Nessuna larghezza; n/a
di uno zero utilizzato per indicare
divisioni delle parole
che non richiedono
trattini sillabici.
Spazio flessibile Uno spazio di larghezza Option+Maiusc+Spazio,
fissa definito dall’utente; Ctrl+Maiusc+5
un’impostazione di
default delle preferenze
carattere è pari al 50% di
uno spazio en.
Spazio figura La larghezza di un n/a
numerale nello stile di
carattere corrente;
allinea i numeri di
tabelle finanziarie
Spazio punteggiatura La larghezza di un Maiusc+Spazio/Ctrl+6
punto nello stile
di carattere corrente;
allinea i numeri
quando contengono
dei punti o
delle virgole
Utilizzate il menu a discesa Lingua della scheda Carattere della palette Misure
per applicare una lingua ai caratteri selezionati.
Sia che stiate utilizzando il scheda delle Tabulazioni della finestra di dialogo Attributi
Paragrafo o il riquadro Tabulazioni della palette Misure, potete trascinare le icone
delle tabulazioni sul righello di tabulazione e visualizzare una linea verticale che vi
aiuta a valutare con precisione il posizionamento della tabulazione.
5 Quando avete finito di modificare la tabella del kern delle font, fate clic su OK
e quindi su Salva.
Incrementando il valore del campo di kern Vert. e orizz. in Modifica della tabella
di kern (menu Utilità), abbiamo rialzato le virgolette doppie in relazione alla “A”
per Zapfino Plain.
Quando aprite un progetto, QuarkXPress effettua una verifica per accertare che
tutte le font applicate al testo — nei layout di stampa e nei layout Web, nelle
pagine standard e nelle pagine master — siano attive nel vostro sistema. In caso
contrario, viene visualizzato il messaggio Font mancanti che vi dà l’opportunità
di sostituire le font mancanti con delle font attive. Ad esempio, potete sempre
sostituire Helvetica con Arial o Times con Times New Roman. Potete salvare
quindi queste sostituzioni come “regole di mappatura delle font” globali inmodo
che vangano applicate automaticamente ogni volta che aprite un progetto.
QuarkXPress vi consente di creare regole di mappatura delle font istantanea-
mente durante l’apertura del progetto; vi consente di gestirle tramite modifiche,
eliminazioni e condivisioni nonché di definire le Preferenze dell’applicazione
per personalizzare la gestione delle font mancanti.
Una font “mancante” è semplicemente una font che non è correntemente attiva
nel vostro sistema. Se possedete la font, potete attivarla utilizzando le opzioni
del sistema o un manager di font piuttosto che sostituirla con un’altra font.
Capitolo 6: Tabelle
Sia che stiate lavorando con i dati di una tabella tradizionale, come ad esempio i
Microsoft Excel.
una finestra immagine, un percorso di testo o una linea. E come con questi
con le tabelle, potete gestire la cella come una finestra immagine individuale,
una finestra di testo o una finestra senza contenuto e potete gestirla nello stesso
modo in cui gestireste gli altri oggetti. Per lavorare con gli oggetti di una tabella,
hanno consentito di creare tabelle con celle di testo e con celle immagini e di
zionalità delle tabelle sono state potenziate nella versione QuarkXPress 6 e sono
di tabelle. Le tabelle possono ora essere collegate ad altri oggetti di testo, possono
essere ruotate, possono estendersi ad altri sezioni del layout e possono contenere
Per informazioni sulla gestione delle tabelle nei layout Web, vedere il Capitolo 3,
“Layout Web”.
CREAZIONE DI TABELLE
5 Per specificare il tipo di cella di default, fate clic su Celle di testo o Celle di
immagine nell’area Tipo di cella. Fate clic sull’opzione che riflette la maggior
parte del tipo di contenuto da immettere nella tabella. Potete in seguito
selezionare specifiche celle e convertire il tipo di contenuto, se necessario.
7 Se avete una preferenza su come navigare lungo le celle di una tabella quando
premete Control+Tab, potete scegliere un’opzione diversa dal menu a comparsa
Ordine di tabulazione.
8 Se volete collegare le celle di testo in modo che il testo importato scorra lungo
le celle specificate — come nelle finestre di testo collegate — selezionate
Collega le celle.
Il testo delimitato preparato in Microsoft Word mostra un ritorno a capo alla fine
di ogni riga e soltanto un carattere di tabulazione tra una colonna e l’altra.
5 Come impostazione di default, Converti testo in tabella crea delle celle che
includono un blocco di testo più grande del range evidenziato. Le dimensioni
delle celle rimangono in questo caso invariate fino a quando non le modificate.
Se volete creare delle celle di testo che si espandono automaticamente quando
aggiungete un testo, utilizzate i controlli dell’area Conten. autom.
7 Fate clic su OK. Viene creata una nuova tabella, con uno scostamento dalla
finestra di testo originale.
8 Il testo d’origine rimane nella pagina, dietro la nuova tabella. Potete eliminare
a questo punto il testo d’origine, la finestra di testo o entrambi.
4 Se avete una preferenza su come volete navigare lungo le celle di una tabella
quando premete Control+Tab, potete scegliere un’opzione diversa per l’Ordine
di tabulazione.
9 Se volete importare soltanto una parte dei dati, potete specificare un range
di celle nel campo Range oppure scegliere un range con un nome dal menu
a discesa.
10 Nell’area Opzioni, selezionate gli attributi che volete importare:
• Includi righe nascoste e Includi colonne nascoste: Importa le righe e/o le
colonne nascoste tramite il comando Formato Þ Riga Þ Nascondi o Formato Þ
Colonna Þ Nascondi di Excel.
• Includi formati: Importa un testo formattato come ad esempio con font, colori
e allineamento specificati nella barra degli strumenti Formattazione (menu
Visualizza) di Excel.
• Includi geometria: Importa le celle mantenendo le dimensioni che hanno in
Excel. Deselezionate questa opzione per regolare la tabella di Excel e portarla
alle dimensioni della tabella disegnata in QuarkXPress.
• Includi fogli stile: Importa gli stili applicati al testo e definiti nella finestra di
dialogo Formati (menu Stile) di Excel. Potete risolvere eventuali conflitti che
potrebbero sorgere con i fogli stile di Excel importati nello stesso modo in cui
risolvereste conflitti con i fogli stile di Word.
Nel vostro lavoro con le tabelle, potete considerare la cella della tabella come
una finestra di testo o una finestra immagine. Ciascuna finestra possiede un
contenuto, ossia un testo che potrebbe essere o non essere collegato alla cella
successiva, o potrebbe essere un’immagine singola o potrebbe non essere
nulla (potrebbe essere ad esempio soltanto una sfumatura). Potete quindi
aggiungere un contenuto alle tabelle così come potete aggiungere un conte-
nuto alle finestre, ossia digitando un testo, importando un testo o importando
delle immagini.
Come con le finestre di testo collegate, il testo riempirà ogni cella collegata
prima di spostarsi alla cella successiva. Potreste aver bisogno di utilizzare il
carattere Colonna successiva (tasto Invio per Windows e Enter per Mac OS del
tastierino numerico) per portare il testo alla cella collegata successiva. Se state
lavorando con un testo delimitato, ad esempio con tabulazioni tra le colonne
e con ritorni a capo delle righe, importate il testo in una finestra di testo e uti-
lizzate Converti testo in tabella (menu Tabella) anziché importare il testo in
una tabella già completata.
L’utilizzo sia delle celle del testo che delle celle immagine di una tabella, facilita la
creazione di grafici e di cataloghi.
• Per selezionare tutto il testo di una riga, fate clic esternamente al bordo destro
o sinistro della tabella.
• Per selezionare tutto il testo di una colonna, fate clic esternamente al bordo
superiore o inferiore della tabella.
• Per selezionare tutto il testo distribuito su svariate righe o colonne, trascinate
lungo il bordo della tabella.
• Per selezionare un testo su righe o in colonne non adiacenti, premete Maiusc +
fate clic sulle righe o sulle colonne specifiche.
• Per selezionare un testo distribuito su varie righe o colonne, utilizzate le
opzioni nel sottomenu Seleziona del menu Tabella. Le opzioni includono
Cella, Riga, Righe dispari, Righe pari, Colonna, Colonne dispari, Colonne
pari, Tutte le celle, Righe dell’intestazione, Righe pié di pagina e Righe
corpo del testo.
I comandi Seleziona del menu Tabella sono utili per applicare diversi tipi di
formattazione a righe e colonne alternate.
Il sottomenu Seleziona del menu Tabella offre opzioni per la selezione di diverse
parti di una tabella. A destra del sottomenu, potete vedere i risultati di una scelta
di Tabella Þ Seleziona Þ Righe pari.
• Si può copiare soltanto una cella immagine per volta. Se si selezionano molte-
plici celle immagine, i comandi Taglia, Copia e Incolla (menu Comp./Modifica)
diventano disponibili.
• Se copiate più celle di testo di quelle che possono essere contenute nella tabella
o nelle celle di destinazione, le celle verranno incollate (utilizzando lo stesso
ordine della tabella originale) da sinistra verso destra e dall’altro verso il basso
fino a quando non riempiono l’area di incollatura. Le celle di testo rimanenti
non verranno incollate.
• Se selezionate delle celle con un contenuto misto (in altre parole alcune celle
con immagini, alcune celle con testo e alcune celle con un contenuto di
tipo Nessuno), i comandi Taglia, Copia e Incolla (Comp./Modifica) non
saranno disponibili.
• Per collegare tutte le celle di una tabella, selezionate Collega le celle dalla
finestra di dialogo Proprietà della tabella, al momento della creazione della
tabella. Potete anche specificare un Ordine di collegamento che potete in
seguito modificare dal nella scheda Tabelle della finestra di dialogo Modifica
(menu Oggetti).
• Per collegare le celle di una tabella, scegliete Tabella Þ Collega le celle di testo.
Tutte le celle della selezione devono essere vuote ad eccezione della prima. Così
come con le finestre di testo e i percorsi, non potete applicare un collegamento
a oggetti che contengono già un testo.
• Per collegare manualmente le celle di una tabella, utilizzate lo strumento
Collegamento. Così come con il collegamento delle finestre di testo, fate
clic per selezionare la cella iniziale e fate quindi clic sulla cella che volete sia
la cella successiva. Per ridefinire i collegamenti esistenti, premete il tasto
Maiusc e fate clic con lo strumento Collegamento. Quando collegate delle
celle manualmente, potete collegarle nell’ordine che preferite.
Quando collegate manualmente delle celle di testo, potete saltare delle celle,
collegarle in un ordine qualunque e collegarle ad oggetti esterni come ad
esempio un percorso di testo.
Se unificate delle celle di testo collegate (Tabella Þ Unisci celle), le celle uni-
ficate vengono rimosse dalla catena del testo; il resto dei collegamenti rimane
inalterato. Se una cella unificata viene suddivisa (Tabella Þ Dividi la cella), i
collegamenti vengono mantenuti e il testo scorre in base alle specifiche
dell’Ordine di collegamento.
Il nella scheda Testo della finestra di dialogo Modifica per le tabelle (menu Oggetti)
è analogo al riquadro Testo delle finestre di testo, ed offre controlli di Distanza
testo/fin. e Allineamento verticale, ed altri ancora.
Il nella scheda Tabelle della finestra di dialogo Utilizzo (menu Utilità) tiene traccia
delle tabelle Excel importate e vi notifica se i dati d’origine sono stati modificati.
Così come con le immagini, il nella scheda Tabelle elenca ciascun uso di una
tabella del layout e ne visualizza lo stato come OK, Modificato o Mancante.
Al contrario delle immagini, tuttavia, lo stato Mancante di una tabella non
incide sul suo output. QuarkXPress stamperà la tabella esattamente come appare
nel layout. Uno stato Modificato, tuttavia, potrebbe indicare che i dati della
tabella sono stati modificati. In questo caso, se volete importare dei nuovi dati,
selezionate un’istanza della tabella nella scheda Tabelle e fate clic su Aggiorna.
Quando aggiornate, potete presumere che si verifichi quanto segue:
• Se selezionate Includi formati della finestra di dialogo Collegamento tabella
quando create la tabella, viene mantenuta l’intera formattazione del file Excel,
inclusa l’aggiunta di righe per intestazioni e pié di pagina.
• Se la struttura della tabella di Excel è stata modificata, come ad esempio mediante
l’aggiunta o l’eliminazione di righe, le modifiche apportate alla struttura non
verranno riflesse nella tabella aggiornata. Soltanto le celle della struttura della
tabella originale verranno aggiornate. Se state utilizzando una tabella la cui
struttura è stata modificata in Excel, potreste voler cancellare la tabella dal
layout di QuarkXPress e importare nuovamente la tabella Excel modificata.
• Se una cella è stata rimossa dal file Excel, viene reperito un valore nullo per
quella cella nella tabella QuarkXPress.
Nella finestra di dialogo Modifica, le opzioni del nella scheda Circonda e del
nella scheda Ombreggiatura sono le stesse per le tabelle come per gli altri oggetti.
Questa sezione tratta degli attributi specifici delle tabelle.
Il nella scheda Cornici della finestra di dialogo Modifica viene visualizzato quando
un’intera tabella viene selezionata con lo strumento Oggetti. Potete utilizzare il nella
scheda Cornice per contornare i bordi esterni di una tabella.
Se volete usare un’immagine per lo sfondo di una tabella, portate la tabella sopra
l’immagine e accertatevi che lo sfondo della tabella e le celle siano trasparenti.
Il nella scheda Griglia della finestra di dialogo Modifica è dove potete specificare
spessore, stile, colore ed altri attributi da applicare alla griglie selezionate.
3 Se nessuna griglia è selezionata nella tabella attiva, fate clic su uno dei pulsanti
a destra dell’area Anteprima. Dall’alto verso il basso, i pulsanti selezionano
Tutte le griglie, Griglie orizzontali o Griglie verticali.
Quando le celle sono selezionate, potete usare il nella scheda Celle della fine-
stra di dialogo Modifica per modificare lo sfondo di ogni cella. Utilizzate le
aree Cella e Sfumatura per specificare un colore, una sfumatura e un’opacità
per le celle. I colori e le sfumature di sfondo che applicate all’interno di una
cella vengono sovrapposti allo sfondo specificato per la tabella. Ad esempio,
se le celle sono trasparenti, potete vedere lo sfondo della tabella.
Le aree Cella e Sfumatura del nella scheda Celle della finestra di dialogo Modifica
è dove potete specificare un colore e una sfumatura per le celle selezionate.
Nella finestra di dialogo Inserisci righe nella tabella o Inserisci colonne nella
tabella visualizzata, immettete il numero di righe o di colonne da inserire.
Per le righe, fate clic su Inserisci sopra la selezione o Inserisci sotto la selezione
per specificare dove inserire le nuove righe; per le colonna fate clic su Inserisci
a sinistra della selezione o Inserisci a destra della selezione. Se volete che le
nuove righe o le nuove colonne abbiano gli stessi attributi, come ad esempio
lo sfondo delle celle e la formattazione della griglia, delle righe e delle colonne
selezionate, selezionate Mantieni gli attributi. Se state lavorando con celle col-
legate, potete usare lo strumento Collegamento per ridefinire i collegamenti
verso e dalle nuove celle. Così come con il collegamento delle finestre di testo,
utilizzate Maiusc. e fate clic per ridefinire i collegamenti.
Per unificare delle celle, premete il tasto Maiusc e fate clic su una selezione
rettangolare di celle con lo strumento Contenuto. Scegliete Tabella Þ
Unisci celle. Per riportare le celle unificate al loro stato originale, in modo da
farle corrispondere alle altre celle della tabella, selezionate le celle unificate e
scegliete quindi Tabella Þ Dividi le celle.
In questa tabella, le quattro celle superiori sono state unificate per creare una
singola cella per l’intestazione della tabella.
• Quando create una tabella con lo strumento Tabelle, potete attivare Conten.
autom. selezionando Righe e/o Colonne nell’area Conten. autom. della
finestra di dialogo Proprietà della tabella.
• Nel caso di una tabella esistente, potete attivare Conten. autom. per le righe e
le colonne selezionate o per l’intera tabella. Per fare questo, scegliete Oggetti Þ
Modifica Þ il riquadro Celle. Nell’area Larghezza e/o Altezza, selezionate
Conten. autom.
• Quando Conten. autom. è selezionato, potete immettere dei valori nei campi
Massimo per l’Altezza delle righe e nel campo Larghezza per le colonne.
Una volta che le celle sono state automaticamente ridimensionate alla loro
massima altezza e larghezza, il testo potrebbe fuoriuscire.
• Se selezionate Conten. autom. sia per le righe che per le colonne, la larghezza
delle colonne viene alterata per prima. La larghezza delle celle aumenta al suo
valore massimo e quindi aumenta l’altezza delle celle.
Nelle aree Larghezza e Altezza del nella scheda Celle potete selezionare Conten.
autom. e specificare il limite Massimo di espansione delle colonne o delle righe.
Se state lavorando sulle celle collegate, il testo che non può essere contenuto
in una cella verrà fatto scorrere nella cella collegata successiva evitando quindi
un ridimensionamento della cella eseguito da Conten. autom.
3 Fate clic su Applica per confermare le modifiche e fate quindi clic su OK.
5 Scegliete un’opzione dal menu a discesa Ordine di estrazione del testo per
specificare l’ordine in cui il testo deve venire estratto dalla tabella (l’impostazione
di default è Da sinistra a destra, Dall’alto in basso).
7 Fate clic su OK per convertire la tabella in testo. Viene creata una finestra
di testo contenente il testo convertito, a una determinata distanza dalla
tabella originale.
Per motivi di flessibilità, potete raggruppare delle tabelle con altri oggetti
usando il comando Gruppo (menu Oggetti). Potete inoltre decomporre una
tabella convertendo le sue celle in una serie di finestre di testo e di finestre
immagine raggruppate, o entrambe. Questo metodo vi consente di separare
gli elementi di una tabella e di utilizzare questi elementi in un’altra sezione
del layout. Per ottenere ciò, selezionate una tabella e scegliete Tabella Þ
Converti tabelle Þ In gruppo. Per lavorare su singole finestre, scegliete
Oggetti Þ Separa.
Dopo aver convertito una tabella in un gruppo, potete separare gli oggetti e
lavorare con essi individualmente.
Per conservare una tabella ma riutilizzare parti della stessa in altre sezioni del
layout, usate l’opzione Duplica (menu Oggetti) per duplicare prima l’intera
tabella e quindi per convertire il duplicato in un gruppo.
4 Selezionate Altezza per dividere la tabella quando la sua altezza supera il valore
immesso nell’apposito campo. Per default, l’altezza corrente della tabella viene
visualizzata nel campo Altezza; la riduzione di questo valore comporterà la
divisione della tabella.
5 Fate clic su OK. Se l’altezza o la larghezza della tabella rientra nei criteri di
Divisione della tabella, la tabella viene separata in due o più tabelle collegate.
Potete portare le parti divise della tabella in altre sezioni del layout. Se la tabella
rientra nei criteri di Divisione della tabella, potrebbe venire suddivisa in un
secondo tempo quando la regolate modificandone le dimensioni o inserendovi
delle nuove righe o colonne.
Il programma della tournée è alto circa 18 cm. Se dividiamo la tabella a circa 6 cm,
otteniamo tre istanze della tabella.
3 Selezionate la prima riga della tabella e scegliete Tabella Þ Ripeti come intesta-
zione per specificare che la prima riga debba costituire una riga di intestazione
automatica. Potete anche selezionare molteplici righe in cima ad una tabella in
modo che vengano duplicate come intestazione.
4 Selezionate l’ultima riga della tabella e scegliete Tabella Þ Ripeti come pié di
pagina per specificare che l’ultima riga debba costituire la riga di pié di pagina
automatica. Potete selezionare anche in questo caso molteplici righe come pié
di pagina.
Potete deselezionare in qualsiasi momento l’opzione Ripeti come intestazione
o Ripeti come pié di pagina dal menu Tabella per rimuovere le righe di
intestazione o di pié di pagina dalla tabella estesa su varie sezioni del layout.
In questa tabella estesa, le prime due righe, l’intestazione della tabella e le inte-
stazioni delle colonne, vengono duplicate come righe di intestazione nelle istanze
successive della tabella.
in quanto dà la certezza che un lavoro di stampa aderisca alle sue specifiche dal
momento della sua creazione e che continui ad aderire a tali specifiche fino al
momento in cui esce dalle presse di stampa. Job Jackets estende il concetto di
che includono tutti gli elementi necessari, dai fogli di stile e colori alle dimensioni
• Un documento che si prevedeva fosse di 100 pagine, viene inviato alla stampa
con un totale di 112 pagine.
• Un progetto potrebbe venire inviato al dispositivo di stampa senza i necessari
file grafici o font.
• Un layout con un testo in un colore piatto potrebbe venire inviato a una pressa
di stampa a quattro colori, risultando di conseguenza illeggibile.
• Le impostazioni della gestione del colore potrebbero venire erroneamente
impostate per il dispositivo di uscita, causando risultati indesiderati.
Problemi simili possono esistere anche per i creatori di layout Web. Ad esem-
pio, come si può mantenere uniformità di design nell’ambito di un grande sito
Web quando 10 o 12 grafici di layout producono simultaneamente pagine per
il sito? Come è possibile verificare che tutti stiano usando gli stessi colori, stili
e impostazioni di font e che stiano osservando le stessi dimensioni di schermo?
E che cosa accade quando viene richiesta una modifica stilistica da
apportare globalmente?
I Job Jackets sono basati sull’ultima versione dello schema JDF (Job Definition
Format). JDF è uno standard basato su XML, sviluppato e mantenuto dal CIP4
(International Cooperation for the Integration of Processes in Prepress, Press and
Postpress Organization). JDF intende standardizzare il processo di avanzamento
di un lavoro di stampa lungo le varie fasi di stampa, dal layout al pre-press, alla
stampa, fino a ritaglio, rilegatura e consegna. JDF è supportato da una gran
varietà di dispositivi e costituisce un ottimo metodo per introdurre
automatizzazione in un workflow di produzione di stampa.
RISORSE
Job Jackets contiene delle Risorse che includono quanto segue:
In aggiunta alle Risorse descritte sopra, Job Jackets può contenere una serie di
risorse informative, tra cui:
• Descrizione del job: Questa categoria include il numero del job (o lavoro),
revisione, istruzioni, note e parole chiave.
• Contatti: Informazioni su come contattare le persone che hanno definito i job
e altre persone associate al job. L’aggiunta di contatti può semplificare la ricerca
della persona più indicata a risolvere un problema che potrebbe verificarsi.
JOB TICKET
Le Risorse del Job Jackets sono organizzate in uno o più Job Ticket. Ciascun
Job Ticket contiene un set di Risorse particolari che possono venire applicate
a un progetto QuarkXPress.
2 Definizioni di layout: Svariati set di Risorse a livello di layout, ciascuno dei quali
può essere applicato a un singolo layout. Ciascun Job Ticket può contenere
nessuna o diverse definizioni applicabili al layout. Ciascuna definizione di
layout può includere quanto segue:
Colori Impostazioni
del progetto
Specifiche di layout
Definizione
di layout 1
Specifiche di output
Regola 1 Definizione
Set di di layout 2
regole 1
Regola 2
Regola 3
Set di
regole 2
Regola 4
Le Risorse vengono definite e archiviate nella struttura del Job Jackets. Il Job
Ticket contiene un set di impostazioni del progetto per un particolare tipo di defi-
nizioni del progetto e del layout, applicabili a nessuno o a diversi layout. Tenete
presente che le definizioni delle Risorse non “vivono” nel Job Ticket; i Job Ticket
si riferiscono o “puntano” alle definizioni delle Risorse che vivono nella struttura
del Job Jackets.
Job Layout
Ticket 3
differito
Il file Job Jackets può contenere dei modelli di Job Ticket (contenenti definizioni
per i Job Ticket), Job Ticket attivi (ossia associati a un particolare progetto) e
differiti (ossia che erano stati associati a un progetto ma non sono più associati a
quel progetto).
Ciascun modello di un Job Ticket può essere utilizzato per generare dei Job
Ticket per uno o più progetti. Ogni Job Ticket può essere applicato a un solo
progetto. Quando un Job Ticket viene applicato a un progetto, le Risorse di
quel Job Ticket diventano disponibili nel progetto (ad esempio, il progetto
eredita tutte le definizioni relative a colore, fogli di stile e layout elencate nel
Job Ticket).
Il Job Ticket non mantiene alcun collegamento con il modello del Job Ticket
dal quale era stato creato. Le modifiche apportate al modello del Job Ticket
d’origine non vengono propagate ai Job Ticket esistenti.
Layout
3
Layout
3
La struttura di un Job Jackets può esistere in un file XML, nel file system, oppure
può venire incorporato nel file del progetto.
Per impostazione di default, i file Job Jackets vengono memorizzati nel per-
corso specificato nel riquadro Job Jackets della finestra di dialogo Preferenze
(“QuarkXPress/menu Modifica”)
Potete tuttavia memorizzare i file Job Jackets nel percorso preferito. Ad esempio,
se un file Job Jackets è condiviso tra diversi grafici di layout (vedere “Condivisione
dei Job Jackets” più avanti in questo capitolo) potreste decidere di inserire quel
file Job Jackets in un server di file a cui chiunque può accedere tramite la rete.
• Definitore del progetto: La persona che conosce i dettagli di stampa del progetto,
ad esempio, il numero di pagine, le dimensioni, i colori, e così via.
• Esperto di output: La persona che sa come un lavoro di stampa deve essere creato
e configurato per una stampa corretta nella pressa di stampa di destinazione.
• Grafico di layout: La persona che crea il layout in QuarkXPress.
4 Utilizzando il Job Ticket come una serie di linee guida, il grafico di layout cos-
truisce il layout. Periodicamente il grafico di layout sceglie Archivio/File Þ
Job Jackets Þ Valuta il layout per accertarsi di rimanere entro le linee guida
definite nel Job Ticket. Durante questa verifica, una finestra di dialogo consente
al grafico di identificare e di navigare agli elementi di design che sono in viola-
zione delle regole definite nel Job Ticket. Ciò consente al grafico di layout di
risolvere problemi non appena si verificano anziché scoprirli in fase di pre-press.
5 Quando il layout è completo, il grafico lo invia all’output tramite uno dei vari
metodi disponibili, tra cui stampa diretta, Raccolta dati per la stampa o espor-
tazione in PDF o PDF/X. Se il Job Jackets include Specifiche di output, queste
Specifiche di output possono venire utilizzate per inviare il job a un output in
formati specifici e con impostazioni specifiche. Poiché il layout è stato sviluppato
entro le specifiche definite nel modello del Job Ticket, il layout è presumibilmente
corretto quando arriva alle presse di stampa.
• Poiché i requisiti del job vengono codificati all’inizio del progetto, vengono
preservati anche se il job viene completato da qualcuno che non prevedeva di
lavorare su quel progetto.
• Se è necessario apportare modifiche dopo che il grafico di layout ha già ini-
ziato a lavorare su un progetto, è possibile apportarle al Job Ticket del progetto.
Il grafico di layout può quindi semplicemente usare il comando Archivio/File Þ
Job Jackets Þ Valuta il layout per verificare se una delle modifiche hanno un
impatto sul suo lavoro.
• Se più di un grafico di layout sta lavorando su progetti correlati, si può collocare
un file Job Jackets che descrive questi progetti in un percorso condiviso su rete a
cui tutti i grafici di layout possono accedere simultaneamente quando ne hanno
bisogno. Se un grafico di layout aggiorna una Risorsa del progetto su cui sta
lavorando, questo aggiornamento può venire applicato agli altri progetti
che utilizzano lo stesso file Job Jackets.
• I provider di output possono creare proattivamente dei Job Jackets che descrivono
le funzionalità delle loro presse di stampa, inclusi i profili di gestione del colore,
e possono consegnare questi Job Jackets a qualsiasi grafico di layout che intenda
stampare su quelle presse di stampa. Anche se l’intero job non è catturato in un
Job Jackets, il grafico di layout può almeno evitare che si verifichino alcuni degli
inconvenienti più frequenti, utilizzando le impostazioni d’origine, impostazioni
di output e specifiche di output preparate dal provider di output.
Avendo sentito storie orrende dai suoi amici sul costo strabiliante di errori che
potrebbero verificarsi nella stampa a 4 colori, Giulia chiede direttamente alla
tipografia se dispone di un Job Jackets che può utilizzare per essere certa di creare
correttamente il suo layout in QuarkXPress. La tipografia non sa nulla dei Job
Jackets, ma quando Giulia spiega la loro funzione, il tipografo realizza immedia-
tamente che è suo interesse utilizzarli. “Sono interessato a qualsiasi strumento
che possa impedire ai miei clienti di inviarmi un lavoro che non è possibile
stampare” sostiene il tipografo.
Giulia e il tipografo discutono a fondo del progetto e decidono insieme la
pressa di stampa più adatta per quel lavoro. Il tipografo contatta quindi il
costruttore della pressa di stampa e scopre che il costruttore possiede un file
Job Jackets che la tipografia può scaricare dal suo sito Web. Il file Job Jackets
contiene delle regole che aiutano il grafico di layout nella creazione di un
layout stampabile, tra cui un profilo di output per la gestione del colore, una
specifica dei colori piatti non supportati, l’indicazione della risoluzione minima
per i file di immagine e un limite di dimensioni del layout di 11" x 17" o inferiori.
Il tipografo aggiunge le sue informazioni di contatto al file Job Jackets e invia
quindi il file via e-mail a Giulia.
Giulia modifica il file Job Jackets adattandolo ai requisiti del suo progetto
mediante l’aggiunta di specifiche relative alle dimensioni della pagina,
all’orientamento, al numero di pagine e ai colori. Per essere certa di non
usare in qualche punto del progetto la font sbagliata, Giulia aggiunge
delle regole che specificano le font da utilizzare. Per finire, raggruppa
tutte le specifiche rilevanti in un modello di Job Ticket all’interno del
file Job Jackets.
Con il passare del tempo, l’attività di Giulia continua a crescere. Giulia non ha
più tempo di occuparsi direttamente del notiziario e assume quindi un grafico
di layout, Andrea, che sarà incaricato di preparare il notiziario. Giulia consegna
ad Andrea il file Job Jackets contenente il modello del Job Jackets che ha definito
e usato, e istruisce Andrea di utilizzarlo quando crea il notiziario, accertandosi
in questo modo che se Andrea non dovesse aver capito alcune istruzioni verbali,
Job Jackets lo aiuterà ad evitare errori, come ad esempio creare un notiziario
di otto pagine anziché quattro.
• Se volete creare una serie di lavori di stampa che condividano le stesse Risorse
(come ad esempio colori, fogli di stile, impostazioni di trap, impostazioni di
gestione del colore, dimensioni carta, ecc.) potrebbe essere utile creare un unico
file Job Jackets che raccoglie tutti questi lavori di stampa. Ma se fate parte, ad
esempio, di uno studio grafico che serve una serie di clienti diversi ognuno dei
quali ha la propria identità visiva, potrebbe essere più indicato creare un Job
Jackets per ciascun cliente.
8 Utilizzate la scheda Tickets per aggiungere i modelli dei Job Ticket al file Job
Jackets. Per ulteriori informazioni, vedere “Creazione di un modello di Job
Ticket: modalità di base.”
9 Utilizzate la scheda Impostazioni di stile per aggiungere Risorse al file Job
Jackets. Potete aggiungere delle Risorse a livello di progetto, da una varietà di
fonti e utilizzando l’opzione Aggiungi da.
• Per aggiungere Risorse dai valori di default dell’applicazione, fare clic
su Applicazione.
• Per aggiungere delle Risorse da un file del progetto o da un altro file Job
Jackets, fate clic su Altri e fate quindi clic su Seleziona e navigate al file
di destinazione.
Per copiare delle Risorse nel template del Job Ticket, usate i tre elenchi visua-
lizzati nell’area inferiore della finestra di dialogo. Scegliete un tipo di risorsa
dal primo elenco e quindi scegliete delle risorse specifiche dal secondo elenco e
fate clic sul pulsante per copiare queste risorse nel terzo elenco (che visualizza
le risorse di questo tipo nel modello del Job Ticket).
Per eliminare delle Risorse da un file Job Jackets, scegliete un tipo di risorsa
dal primo elenco e scegliete quindi delle risorse specifiche nel terzo elenco e
fate clic sul pulsante Elimina.
10 I Contatti facilitano le persone che stanno lavorando sullo stesso file QuarkXPress
di rivolgersi al definitore del progetto se si verificano dei problemi. Per aggiun-
gere informazioni di contatto al file Job Jackets, fate clic sulla scheda Contatti e
quindi sul pulsante Nuova voce per aggiungere un contatto. Fate clic sul
pulsante di espansione adiacente al nuovo contatto per aprire i relativi campi e
quindi immettere i dettagli necessari in ciascun campo.
11 Le Specifiche di layout vi consentono di definire attributi come le dimensioni
della pagina e il conteggio delle pagine necessari per la generazione del layout.
Per aggiungere le Specifiche di layout al file Job Jackets, fate clic sulla scheda
Specifiche di layout e quindi sul pulsante Nuova voce per aggiungere le
nuove Specifiche di layout. Fate clic sul pulsante di espansione adiacente
alle Specifiche di layout nuove per aprire i relativi campi e quindi immettere i
necessari dettagli in ciascun campo.
3 Fate clic sul pulsante Nuovo Job Jackets . Viene visualizzata la finestra di
dialogo Nuovo Job Jackets.
4 Immettete un nome per il file Job Jackets, navigate alla directory di destina-
zione e fate clic su Salva. Se volete consentire a molteplici grafici di layout di
accedere allo stesso file Job Jackets, potrebbe essere utile scegliere una directory
dalla quale tutti i grafici di layout possono accedere al file Job Jackets tramite rete.
5 Aggiungete le Risorse al file Job Jackets, come descritto nella sezione successiva.
AGGIUNTA DI RISORSE A UN FILE JOB JACKETS:
MODALITÀ AVANZATA
La procedura descritta di seguito è utile se volete creare un file Job Jackets uti-
lizzando le risorse di un progetto esistente. Ad esempio, se possedete la copia
di un dépliant creato l’anno scorso e volete utilizzare tutti i fogli stile, colori, ecc.
di quel progetto in un nuovo file Job Jackets, potete adottare questa procedura.
Potete usare questa procedura anche per copiare le risorse da un file Job Jackets
a un altro.
Il Job Ticket consiste in una serie di risorse (specifiche e regole) che può essere
applicata a uno o a più progetti QuarkXPress. Ciascun Job Ticket ha un nome
e viene memorizzato nella struttura di un determinato Job Jackets. Il Job Ticket
contiene risorse applicabili a livello di progetto (come ad esempio colori, fogli
di stile e impostazioni di gestione del colore) e risorse applicabili a livello di
layout (come ad esempio specifiche di layout e definizioni di layout).
Potete creare dei modelli di Job Ticket nel riquadro di base della finestra di
dialogo Manager di Job Jackets (menu Utilità).
3 Fate clic sul pulsante Nuovo modello di Ticket . Viene visualizzata la finestra
di dialogo Nuovo Job Ticket.
• Se il progetto attivo contiene delle risorse che volete aggiungere alla struttura
del Job Jackets, potete farlo aggiungendo queste risorse al Job Ticket attivo del
progetto. (Se volete aggiungere una risorsa a un Job Ticket, questa risorsa viene
automaticamente aggiunta al Job Ticket principale della struttura del Job Jackets.)
• Se il Job Ticket attivo di un progetto attivo si trova nella struttura di un Job
Jackets che contiene una risorsa di cui avete bisogno, ma tale risorsa non è al
momento inclusa nel Job Ticket attivo, potete facilmente aggiungerla al Job
Ticket attivo.
Per assegnare delle risorse tramite la finestra di dialogo Nuovo Job Ticket o
Modifica Job Ticket, procedete come segue:
Per copiare delle risorse nel Job Ticket, usate i tre elenchi visualizzati nell’area
inferiore della finestra di dialogo. Scegliete un tipo di risorsa dal primo elenco
e quindi scegliete delle risorse specifiche dal secondo elenco e fate clic sul pul-
sante per copiare queste risorse nel terzo elenco (che visualizza le risorse di
questo tipo nel Job Ticket).
Per eliminare delle risorse dal Job Ticket, scegliete un tipo di risorsa dal primo
elenco e scegliete quindi delle risorse specifiche nel terzo elenco e fate clic sul
pulsante Elimina.
Per aggiungere una definizione di layout al Job Ticket, fate clic sulla scheda
Impostazioni di layout e fate quindi clic sul pulsante ; la nuova definizione
di layout viene aggiunta all’elenco.
Per eliminare una definizione di layout, selezionatela e fate clic sul pulsante .
3 Una volta terminata la configurazione del Job Ticket, fate clic su OK.
CREAZIONE DI UN MODELLO DI JOB TICKET: MODALITÀ AVANZATA
Per aggiungere un modello di Job Ticket a una struttura del Job Jackets,
utilizzando la modalità avanzata, procedete come segue:
1 Aprite la finestra di dialogo Manager di Job Jackets (Utilità Þ
Manager di Job Jackets). Se nella finestra di dialogo viene visualizzato soltanto
un elenco, fate clic su Impostazioni avanzate per aprire il riquadro avanzato.
2 Per indicare dove volete archiviare il nuovo modello del Job Ticket, create o
selezionate l’icona di un Job Jackets dall’elenco di sinistra.
3 Fate clic sul pulsante Nuovo modello di Ticket . Alla struttura del Job Jackets
selezionata viene aggiunto il nuovo modello di Job Ticket.
4 Configurate il muovo modello del Job Ticket come descritto nella sezione
“Utilizzo delle risorse in un Job Ticket: modalità avanzata.”
• Potete usare la procedura descritta di seguito per creare un file Job Ticket uti-
lizzando le risorse di un progetto esistente. Ad esempio, se possedete la copia
di un dépliant creato l’anno scorso e volete includere tutti i fogli stile, colori,
ecc. di quel progetto in un nuovo modello di Job Ticket oppure in un Job Ticket
attivo di un progetto esistente, potete adottare la procedura descritta di seguito.
• Potete usare questa procedura anche per copiare le risorse da un Job Ticket a
un altro.
• Potete usare questa procedura per copiare le risorse da una struttura del
Job Jackets o da un progetto a un Job Ticket.
Per aggiungere delle risorse a una struttura del Job Jackets usando la modalità
avanzata, procedete come segue:
Quando create un progetto dal modello di un Job Ticket, QuarkXPress crea auto-
maticamente un layout per ciascuna definizione di layout inclusa nel modello
del Job Ticket. Se una definizione di layout non contiene le Specifiche del layout,
QuarkXPress visualizza la finestra di dialogo Nuovo progetto in modo che sia
possibile specificare le dimensioni della pagina, i margini e così via.
4 Fate clic sul pulsante Nuova voce sopra l’elenco in basso a destra. Viene
aggiunta una definizione di layout dal nome “Layout”. (Il nome assegnato
alla definizione di layout è il nome assegnato al layout stesso in fase di crea-
zione del progetto.) Per assegnare un nome diverso alla definizione di layout,
fate doppio clic sul suo nome ed immettete quindi il nuovo nome.)
5 Fate clic sul pulsante , sul pulsante di espansione adiacente al nome delle
definizione di layout, per visualizzare i relativi campi.
In entrambi i casi, un Job Ticket viene creato dal modello di Job Ticket e la
nuova istanza del Job Ticket viene applicata al nuovo progetto. La sezione che
segue descrive entrambi i metodi.
CREAZIONE DI UN PROGETTO DAL MODELLO DI JOB TICKET.
Quando create un progetto da un modello di Job Ticket, QuarkXPress crea
sempre un Job Ticket dal modello di Job Ticket. Potete scegliere dove volete
archiviare il Job Ticket: in un file Job Jackets condiviso o in una struttura
incorporata del Job Jackets, contenuto nel file del progetto
Per creare un progetto dal modello di Job Ticket, procedete come segue:
1 Scegliete Archivio/File Þ Nuovo Þ Progetto dal Ticket Viene visualizzata la
finestra di dialogo Nuovo progetto da Ticket.
2 Se la struttura del Job Jackets che volete non viene visualizzata, fate clic su
Sfoglia per navigare al file Job Jackets e fate quindi clic su Apri.
3 Selezionate il modello del Job Ticket di destinazione dall’elenco. (Tenete presente
che potete anche selezionare un Job Ticket differito.)
4 Selezionate o deselezionate la casella di selezione Condividi Jacket come segue:
• Per archiviare il Job Ticket attivo di questo progetto in un file Job Jackets esterno
in modo che il Job Jackets possa condividere delle risorse con altri utenti del file
Job Jackets, selezionate Condividi Jacket. (Per ulteriori informazioni, vedere
“Collaborazione con i Job Jackets condivisi”.)
• Per archiviare il Job Ticket di questo progetto in una struttura incorporata del
Job Jackets incluso nel file del progetto, deselezionate Condividi Jacket.
Non potete archiviare un Job Ticket nella struttura del Job Jackets di default.
Ne consegue che, se create un progetto da un modello di Job Ticket che si trova
nella struttura di un Job Jackets di default e selezionate Condividi Jacket, verrà
visualizzato un messaggio che vi richiede di salvare il nuovo file Job Jackets nel
file system.
3 Se il file Job Jackets che volete non viene visualizzato, fate clic su Sfoglia per
navigare al file e fate quindi clic su Apri.
Se utilizzate un modello di Job Ticket che si trova nella struttura di un Job Jackets
di default e selezionate Condividi Jacket, verrà visualizzato un messaggio che
vi richiede di salvare il nuovo file Job Jackets nel file system. Il motivo è che
non potete archiviare un Job Ticket in una struttura del Job Jackets di default.
Ad esempio, supponiamo che due grafici di layout dal nome Andrea e Roberto
stiano lavorando separatamente su due progetti. Ciascun progetto utilizza
un Job Ticket situato in un file Job Jackets dal nome “Job Jackets di Giulia”.
(Non importa se i due Job Ticket sono basati o meno sullo stesso modello,
purché entrambi i Job Ticket risiedano nel “Job Jackets di Giulia”.)
Supponiamo ora che entrambi i Job Ticket includano un foglio stile dal nome
“Sottotitolo del logo”. Poiché questo foglio stile è incluso in un Job Ticket, la
definizione del foglio stile viene archiviata nel file Job Jackets. E poiché entrambi
i Job Ticket dei grafici di layout includono questo foglio di stile, entrambi i pro-
getto possono utilizzare soltanto la definizione di foglio stile archiviata nel file
Job Jackets condiviso. Per cui se Andrea, il grafico di layout primario, decide di
modificare una font utilizzata e definita nel foglio stile “Sottotitolo del logo”,
quella modifica può venire automaticamente comunicata al layout su cui Roberto
sta lavorando e la font definita nel suo foglio di stile cambierà di conseguenza.
In altre parole, la risorsa del foglio di stile “Sottotitolo del logo” può venire
sincronizzata tra i due progetti.
Definizione Definizione
del foglio di del foglio di
stile per il stile per il
"Sottotitolo Definizione del "Sottotitolo
del logo" foglio di stile per del logo"
del Progetto 1 il "Sottotitolo del del Progetto 2
logo" del file
Job Jackets
Nell’ambito di un file Job Jackets condiviso, ci può essere soltanto una definizione
per ogni risorsa, indipendentemente da quanti Job Ticket usano quella risorsa.
Per cui se i Job Ticket di due progetti utilizzano la stessa risorsa (in questo caso
un foglio di stile), quella risorsa può venire sincronizzata automaticamente tra i
due progetti.
È importante rilevare come la copia di una risorsa inclusa nel file di un pro-
getto sia collegata, pur essendo di fatto separata, alla copia di quella stessa
risorsa contenuta nel Job Ticket. Se la copia di una risorsa di un progetto cam-
bia, ad esempio se Andrea modifica la font del foglio di stile “Sottotitolo del
logo”, QuarkXPress non aggiorna automaticamente la copia di quella risorsa
nel progetto di Roberto a meno che sia stata attivata una collaborazione tra il
progetto di Andrea e il progetto di Roberto (Archivio/File Þ Impostazione di
collaborazione). Se avete attivato la collaborazione per Andrea, QuarkXPress
comunica automaticamente la modifica apportata dal progetto di Andrea al suo
Job Ticket attivo, e quindi aggiorna automaticamente la copia della risorsa nel
“Job Jackets di Giulia”. Se la collaborazione è stata attivata anche per Roberto,
la sua copia di QuarkXPress legge la definizione aggiornata nel “Job Jackets di
Giulia” e inserisce la nuova definizione nel progetto di Roberto.
Definizione Definizione
del foglio di del foglio di
stile per il stile per il
"Sottotitolo Definizione del "Sottotitolo
del logo" foglio di stile per del logo"
del Progetto 1 il "Sottotitolo del del Progetto 2
logo" del file
Job Jackets
1. 3.
Andrea modifica La copia di QuarkXPress
la definizione del 2. di Roberto legge la nuova
foglio di stile per QuarkXPress invia la definizione del foglio
“Sottotitolo del logo” modifica al file Job Jackets stile nel progetto
di Roberto.
Quando Andrea modifica la definizione della risorsa del foglio di stile condiviso,
la sua copia di QuarkXPress trasmette quella modifica (tramite il Job Ticket attivo
del progetto) al file Job Jackets condiviso. La copia di QuarkXPress di Roberto
legge quindi la definizione aggiornata del foglio di stile dal file Job Jackets e
aggiorna la definizione nel progetto di Roberto.
Per regolare la periodicità con cui modifiche apportate a risorse condivise devono
venire scritte nel file, o lette dal file, Job Jackets condiviso, utilizzate la scheda
Aggiornamenti della finestra di dialogo Impostazione di collaborazione
(menu Archivio/File).
La scheda Job Jackets di questa finestra di dialogo mostra il nome della strut-
tura del Job Jackets del progetto attivo, lo stato (condiviso o non condiviso),
il percorso al file Job Jackets (se esistente) e il nome del Job Ticket attivo del
progetto. I pulsanti nell’area inferiore della scheda sono i seguenti:
• Modifica Jacket: Utilizzate questo pulsante per collegare il progetto a un
Job Ticket di un file Job Jackets diverso.
• Cambia Ticket: Utilizzate questo pulsante per collegare questo progetto a un
Job Ticket diverso.
• Esegui l’aggiornamento: Se le opzioni di aggiornamento automatico nell’area
superiore di questa finestra di dialogo sono disattive, potete utilizzare questo
pulsante per eseguire un aggiornamento manuale.
• Attiva la condivisione/Disattiva la condivisione: Utilizzate questo pulsante
per separare il progetto attivo dal file Job Jackets condiviso. Il Job Ticket del
progetto viene spostato in una struttura incorporata del Job Jackets nell’ambito
del file del progetto.
Potete regolare la condivisione della struttura di Job Jackets del progetto attivo
nella scheda Job Jackets della finestra di dialogo Impostazione di collaborazione
(menu Archivio/File).
È importante notare che un collegamento tra due Job Tickets non significa
che tutte le risorse vengano automaticamente sincronizzate tra i progetti che
utilizzano questi Job Tickets. Una risorsa viene sincronizzata tra due progetti
soltanto se in presenza delle tre condizioni seguenti:
• La risorsa esiste in entrambi i progetti.
• La risorsa esiste nei Job Ticket di entrambi i progetti.
• I Job Ticket di entrambi i progetti si trovano nello stesso file Job Jackets.
2 Fate clic sul pulsante Esporta Ticket sopra l’elenco di sinistra. Viene
visualizzata la finestra di dialogo Nuovo Job Jackets.
3 Specificate un nome e un percorso e fate clic su Salva. Tutti i Job Ticket
selezionati vengono salvati in un file Job Jackets con il nome di file
specificato, insieme alle risorse necessarie.
3 Selezionate un file Job Jackets e fate clic su Apri. Tutti i modelli di Job Ticket e
i Job Ticket contenuti nel file selezionato vengono importati nella struttura
del Job Jackets selezionato, insieme a tutte le risorse necessarie.
• QuarkXPress esegue una copia del file Job Jackets di default (dal nome
“Default Job Jackets”) e lo incorpora nel nuovo progetto. La struttura
incorporata del Job Jackets assume il nome di “[nome del file] Job Jacket.”
• Nella struttura incorporata di Job Jackets, QuarkXPress crea un Job Ticket dal
modello di Job Ticket di default (dal nome “Default Job Ticket”) Il nuovo Job
Ticket assume il nome “[nome di file] Ticket.”
• QuarkXPress associa il Job Ticket contenuto nella struttura incorporata del
Job Jackets al nuovo progetto.
Potete utilizzare il file Job Jackets di default per regolare le risorse da utilizzare
nei nuovi progetti QuarkXPress. Potete anche modificare il modello di Job Ticket
di default utilizzato dai progetti creati tramite Archivio/File Þ Nuovo progetto.
Questa sezione descrive entrambe le procedure.
Non potete archiviare un Job Ticket nuovo nel file Job Jackets di default.
Per ulteriori informazioni, vedere “Creazione di un progetto da un modello
di Job Ticket”
Per informazioni sulla gestione delle risorse, vedere “Utilizzo delle Risorse:
modalità avanzata”.
1 Per creare una risorsa del tipo selezionato nell’elenco in alto a destra, fate clic
sul pulsante Nuovo oggetto nell’elenco in basso a destra. Per assegnare un
nuovo nome alla risorsa, fate clic sul suo nome.
2 Se una risorsa dispone di un’icona di espansione , fate clic su quell’icona per
espanderla e quindi configurate i campi che diventano disponibili. Alcuni
campi delle risorse includono menu a discesa mentre altri vi consentono di
immettere manualmente i valori.
3 Se una risorsa dispone di un pulsante , fate clic su quel pulsante per creare
altre istanze della risorsa. Ad esempio, quando create le specifiche di un layout,
potete fare clic su questo pulsante nella risorsa Colore piatto per creare altri
colori piatti.
• Nel Jacket: Archiviate in una struttura del Job Jackets, ma non utilizzate in alcun
modello di Job Ticket o in alcun Job Ticket di quella struttura del Job Jackets;
• Nel Ticket: Archiviate in una struttura del Job Jackets e associate a un
modello di Job Ticket o a un Job Ticket. Se una risorsa “Nel Ticket” si trova in
un modello di Job Ticket associato a un progetto, quella Risorsa è disponibile
anche nel progetto.
• Nel progetto: Archiviate in un progetto, ma NON associate a una struttura del
Job Jackets o a un Job Ticket.
Potete usare la finestra di dialogo Manager di Job Jackets (menu Utilità) per
creare le specifiche di layout.
Potete usare la finestra di dialogo Manager di Job Jackets (menu Utilità) per
creare le specifiche di ouptut.
Se la struttura del Job Jackets del layout attivo include una Specifica di output
(vedere: “Crezione di una Specifica di output: modalitàà avanzata”), potete uti-
lizzare quella Specifica di output per inviare il job all’output. In questo caso,
procedete come segue:
1 Scegliete Archivio/File Þ Job di output. Viene visualizzata la finestra di
dialogo Job di output.
Potete usare la finestra di dialogo Job di output (menu File in Windows e Archivio
in Mac OS) per inviare il layout attivo all’output utilizzando una Specifica di output
inclusa nella struttura del Job Jackets del layout.
Un file JDF èè sempre incluso quando inviate un job all’output tramite Job
di output.
4 Per specificare quello che volete che la regola verifica, selezionate un’opzione
nell’area Condizioni. Le condizioni disponibili sono determinate
dall’oggetto selezionato.
Ripetete questa operazione per ogni condizione che volete includere nella
regola. Le condizioni vengono combinate con un operatore logico AND.
Ad esempio, per creare una regola che specifichi che le finestre di testo
devono avere uno sfondo 50% blu, scegliete Finestre di testo e quindi
Sfondo e Intensità.
Utilizzate la seconda finestra di dialogo della creazione guidata delle regole per
configurare una regola.
Utilizzate la terza finestra di dialogo della creazione guidata delle regole per
definire quello che deve accadere nel caso una regola non venga osservata.
Utilizzare la finestra di dialogo Modifica il set di regole per lavorare con il set
di regole.
Per rendere disponibile un set di regole in un layout, non appena questo viene
creato, associate il set di regole alla definizione di layout utilizzando la finestra di
dialogo Manager di Job Jackets.
Il grafico di layout può aggiungere us set di regole a un layout dopo che il pro-
getto e il layout sono stati creati. Per informazioni su questo argomento, vedere
“Utilizzo delle risorse in un Job Ticket: modalità di base”.
VALUTAZIONE DI UN LAYOUT
2 Per modificare la regola selezionata, fate clic sul suo nome e quindi sul pulsante
Modifica la regola. Le modifiche apportate alle regole vengono scritte nel file
Job Jackets e applicate ad altri progetti che utilizzando quello stesso Job Jackets.
3 Per indicare che una determinata regola deve essere verificata, selezionate la
casella ad essa adiacente. Per indicare che tutte le regole di un set di regole, di
specifiche di layout e di specifiche di output devono venire verificate, selezionate
la casella adiacente al nome del set di regole, delle specifiche di Layout o delle
specifiche di output.
4 Per valutare il layout attivo in base alle regole selezionate, fate clic su Valuta.
La colonna Casi viene aggiornata per indicare se il documento passa la verifica
di ogni regola.
5 Per visualizzare informazioni più dettagliate su una regola violata, fate clic
sul suo nome e quindi selezionate le caselle Istruzioni e Dettagli. La finestra
Istruzioni visualizza le istruzioni scritte dal creatore della regola e la finestra
Dettagli visualizza informazioni sul progetto (come ad esempio se è stato
modificato dall’ultima verifica).
6 Per scorrere lungo il layout e identificare le regole che sono state violate,
fate clic sui pulsanti Mostra il caso. Questo semplifica la riparazione della
regola violata. (Tenete presente che questa funzionalitàà non èè disponibile
per tutte le violazioni; ad esempio, non esiste un “percorso” per un tipo di
supporto incorretto).
Per evitare che due persone tentino di modificare una Risorsa simultaneamente,
QuarkXPress consente di proteggere i file Job Jackets condivisi nel modo seguente:
• Quando l’utente di un progetto che condivide un file di Job Jackets visualizza
la finestra di dialogo Modifica Job Ticket (Archivio/File OS Þ Job Jackets Þ
Modifica Job Ticket), QuarkXPress protegge quel file Job Jackets.
• Quando un utente visualizza la finestra di dialogo Manager di Job Jackets
(menu Utilità) QuarkXPress protegge tutti i file Job Jackets visualizzati nella
finestra di dialogo Manager di Job Jackets.
• Quando l’utente di un progetto che condivide un file Job Jackets crea, duplica,
modifica o ellimina una Risorsa che si trova in un file Job Jackets condiviso,
QuarkXPress protegge il file Job Jackets. Ad esempio, se Tara sta lavorando su
un progetto che condivide il file di Job Jackets “Lista di prodotti” e sceglie
Comp./Modifica Þ Colori e inizia a modificare un colore che si trova nel Job
Ticket del progetto, QuarkXPress protegge tutte le Risorse condivise del file “Lista
di prodotti” di Job Jackets in modo che solo Tara puòò apportarvi modifiche.
Un file Job Jackets protetto diventa non protetto nelle seguenti situazioni:
• Quando l’utente con la protezione chiude la finestra di dialogo Modifica
Job Ticket
• Quando l’utente con la protezione chiude la finestra di dialogo Manager del
Job Jackets
• Quando l’utente con la protezione termina di modificare una Risorsa che si trova
nel file condiviso di Job Jackets. In base all’esempio utilizzato prima, questo
avviene quando Tara fa clic su Salva o Annulla nella finestra di dialogo Colori
dopo aver cambiato il colore condiviso.
Quando inviate un progetto all’output, potete indicare se un file JDF debba venire
generato e archiviato dove viene salvato il file di output. (Tenete presente che
se state stampando direttamente al dispositivo di output, non viene generato
un file JDF.)
Utilizzate il riquadro JDF della finestra di dialogo Stampa per specificare che le
informazioni del Job Jackets vengano incluse, in fase di output, come un file XML
compatibile con JDF.
• All’apertura
• Al salvataggio
• All’output
• Alla chiusura
QuarkXPress simultaneamente.
TITOLO 1 TITOLO 1
Rete
WOW!
TITOLO 1 TITOLO 1
E-Mail Rete
WOW! WOW!
Lo scenario illustrato sopra mostra gli utenti principali che traggono vantaggio
dalle Composition Zones, ma questa funzionalità risolve anche altre problema-
tiche tipiche di un workflow di collaborazione. Ad esempio, le Composition
Zones possono essere limitate al progetto in cui vengono definite e ciò potrebbe
essere utile per una serie di ragioni. Può darsi che il grafico di layout voglia usare
un avviso in diversi punti del progetto e l’avviso potrebbe includere molteplici
finestre di testo e di immagine. Non potete utilizzare la palette Contenuto
condiviso per sincronizzare un gruppo di oggetti, ma se il grafico di layout
crea una Composition Zones basata su una selezione di molteplici oggetti,
quella Composition Zones diventa sincronizzata e disponibile per l’uso in
diversi punti del progetto. Può darsi che il grafico di layout designi un layout
per la rivista stampata e un altro layout nello stesso progetto per una pagina
Web, comprendente anche l’avviso di pubblicità. Il grafico di layout può limi-
tare l’uso di questa Composition Zones a questo singolo progetto ma l’avviso
di pubblicità può apparire allo stesso modo sia in forma stampata che nel Web.
• Composition Zones d’origine: Il layout iniziale o l’area definita dall’utente dai quali
viene creata una Composition Zones
• Composition Zones posizionata: Una Composition Zones che è stata posizionata
in un layout utilizzando la palette Contenuto condiviso.
Progetto
QuarkXPress
• Layout host d’origine: Il layout in cui si era creata una Composition Zones.
• Layout host: Qualsiasi layout nel quale sia stata posizionata una
Composition Zones.
Composizione
esterna del layout
Copia di QuarkXPress
del disegnatoregrafico
del layout
Progetto
QuarkXPress Ad Composition Zone
Ad Composition Layout
Dopo aver imparato a creare una Composition Zones per un singolo progetto,
nella sezione successiva imparerete a rendere una Composition Zones accessibile
per altri utenti e verranno descritti gli attributi che differenziano le Composition
Zones e i layout di composizione da altri oggetti e da altri layout.
Potete adottare tre metodi per la creazione di una Composition Zones (e i suoi
layout corrispondenti):
• Potete selezionare molteplici oggetti e quindi scegliere Oggetti Þ
Composition Zones Þ Crea.
• Potete designare un intero layout come Composition Zones.
• Potete selezionare lo strumento Composition Zones e delineare manualmente
l’area della vostra Composition Zones.
Gli esempi che seguono dimostrano tutti e tre i metodi utilizzati per la creazione
di una Composition Zones, in questo caso per un uso esclusivo nell’ambito di
un progetto (ossia, un layout di composizione per un singolo progetto). Nelle sezioni
successive di questo capitolo, imparerete come designare un layout di
composizione per l’uso in altri progetti da parte di altri utenti.
6 Selezionate Mostra scheda nella finestra progetto per offrire accesso al layout
di composizione dalla scheda di layout disponibile nell’area inferiore della
finestra del progetto.
1 Visualizzate il layout che volete designare come Composition Zones (in questo
esempio, “layout 1”).
Utilizzate il menu a discesa Pagina nella scheda Layout della finestra di dialogo
Modifica per visualizzare una pagina specifica del layout di composizione nella
Composition Zones che avete posizionato.
4 Nella finestra di dialogo Proprietà oggetto condiviso fate clic su Rendi esterno.
Viene visualizzata la finestra di dialogo Salva con nome.
Dopo aver fatto clic su Rendi esterno, utilizzate le finestra di dialogo Salva con nome
per specificare un nome e un percorso per il file del layout di composizione esterno.
]
Utilizzate la scheda Layout collegati della finestra di dialogo Impostazione di
collaborazione per accedere ai layout di composizione collegabili in altri progetti.
3 Fate clic sul pulsante Collega il layout Viene visualizzata la finestra di dialogo
Collega il layout.
Nel requadro Composition Zones della finestra di dialogo Utilizzo (menu Utilità)
visualizza le Composition Zones contenute nel layout attivo.
4 Per i layout di tipo Web, confermate o modificate i colori del background e dei
collegamenti, le dimensioni del layout e l’immagine del background (se inclusa)
e fate clic su OK.
Le Composition Zones sono praticamente degli oggetti. Sono molto simili alle
immagini importate in quanto potete specificare attributi simili tramite la finestra
di dialogo Modifica (menu Oggetti). Ma come nel caso di un’immagine impor-
tata, il layout di composizione rimane inalterato. Ad esempio, potete definire
un valore di Angolo nella scheda Finestra e potete creare un’ombreggiatura
per una Composition Zones particolare. Tuttavia, il layout di composizione non
cambia e altre Composition Zones possono avere valori diversi. Per modificare
gli attributi di una Composition Zones, procedete come segue:
1 Selezionate una Composition Zones.
2 Scegliete Oggetti Þ Modifica.
di un workflow, dalla selezione del colore e dalle prove del colore su schermo
inerenti alla gestione del colore prodotto dai vari hardware e software coinvolti
menti di gestione del colore basati su ICC che richiedono poco o quasi nessun
colore. Per completare con successo un workflow, gli utenti possono imple-
Se non volete approfittare delle nuove funzionalità di gestione del colore, non
impostazioni della gestione del colore utilizzate nelle versioni 3.3, 4.0 o 6.0.
Per ottenere i migliori risultati con i controlli della gestione del colore di
QuarkXPress, accertatevi di calibrare correttamente i monitor e gli altri
hardware coinvolti nella riproduzione del colore.
Per la maggior parte degli utenti, i controlli della gestione del colore in
QuarkXPress 7 sono stati realizzati per un lavoro nel background con poco
o nessun intervento da parte dell’utente. Esistono tuttavia diverse alternative
riguardo alla modalità di impostazione della gestione del colore: potete lavo-
rare con impostazioni di default già utilizzate, potete ricorrere a un esperto
del colore per definire impostazioni d’origine o impostazioni di ouptut oppure
lavorare in un ambiente di gestione del colore delle versioni precedenti
di QuarkXPress.
• Percettivo scala tutti i colori del gamut d’origine in modo che rientrino nel
gamut di destinazione. L’intento di rendering Percettivo è applicabile a
fotografie e alla maggior parte delle immagini in quanto preserva il rapporto
definito tra i colori.
• Colorimetria relativa conserva i colori che si trovano sia nel gamut d’origine
che nel gamut di destinazione. Gli unici colori d’origine che vengono modificati
sono quelli non compresi nel gamut di destinazione. Con questo intento di
rendering, il punto bianco viene mappato sul punto bianco della stampante.
Sebbene Colorometria relativa riproduca più accuratamente i colori in
stampa, il loro aspetto su schermo potrebbe preoccupare alcuni utenti.
Per eseguire una prova del colore su schermo, scegliete un’opzione dal sottomenu
Output di prova dal menu Visualizza. Il menu elenca tutte le impostazioni di
output disponibili nel layout, per cui se dovete importare delle impostazioni di
output personalizzate definite da un esperto del colore, le troverete elencate qui.
Dopo aver scelto l’opzione desiderata, l’intero layout viene visualizzato in quello
spazio cromatico, incluso la palette Colori (menu Finestra) e tutti i campioni
di colore disponibili in QuarkXPress.
Utilizzate i schede RGB, CMYK, LAB e Grigio della finestra di dialogo Modifica
l’impostazione d’origine (Comp./Modifica Þ Impostazioni d’origine Þ Nuovo)
per specificare i profili e gli intenti di rendering per i colori pieni e per le
immagini importate.
• Inclusione delle impostazioni di output agli stili di output: Per utilizzare le impo-
stazioni di output per la stampa o per altri tipi di output, sceglietele dal menu
a discesa Impostazioni del riquadro Colori della finestra di dialogo degli stili
di output (Comp./Modifica Þ Stili di stampa Þ Nuovo/Modifica).
Se volete specificare dei profili e degli intenti di rendering per singole immagini,
potete farlo esattamente come facevate nelle versioni precedenti di QuarkXPress.
Queste definizioni assumono carattere prioritario rispetto alle impostazioni di
default di QuarkXPress 7 o alle impostazioni d’origine selezionate. Ad esempio,
può darsi che vogliate cambiare l’intento di rendering di un logo EPS in
saturazione ma che vogliate lasciare il resto delle immagini di un layout,
particolarmente fotografie, in modalità di percezione.
Per accedere ai controlli della gestione del colore per immagini singole, rendete
innanzi tutto disponibili le relative funzionalità selezionando Attiva l’accesso
ai profili immagine nel riquadro Gestione colore della finestra di dialogo
Preferenze (QuarkXPress/Modifica) Per applicare e modificare i profili di
immagini, procedete come segue:
colore a RGB di destinazione per un file JPEG RGB o Gestione del colore ai
grigi di destinazione per un TIFF grigio. Selezionate queste opzioni per applicare
la gestione del colore anche quando lo spazio cromatico d’origine e lo spazio
cromatico di output sono gli stessi.
CARICAMENTO DI PROFILI
Se disponete di vari profili che volete utilizzare per un workflow particolare,
potete ottimizzare i profili disponibili in QuarkXPress. A questo proposito,
utilizzate la finestra di dialogo Gestione profili (menu Utilità). La finestra di
dialogo Gestione profili funziona come segue:
Il riquadro Profili della finestra di dialogo Utilizzo (menu Utilità) mostra i profili in
uso tramite le impostazioni d’origine, le impostazioni di output o le immagini.
Questa illustrazione mostra le palette Fogli stile, Colori e Layout della pagina
raggruppate in un’unica palette con un immediato risparmio di spazio sullo
schermo e la possibilità di un facile accesso alle funzioni delle rispettive palette.
Quando aggiungete una palette che è già visualizzata, la palette si sposta per
diventare parte del gruppo di palette.
1 Premete il tasto Control e fate clic con il mouse/clic con il pulsante destro del
mouse sul nome di una palette specifica per visualizzare il menu contestuale.
I vari set di palette possono allinearsi alle varie fasi del vostro workflow. Ad
esempio, se create un testo in QuarkXPress all’inizio di un progetto, è probabile
che vogliate avere disponibili soltanto le palette Strumenti e Misure mentre
state digitando il testo. In una fase successiva del progetto, avrete probabilmente
bisogno delle palette Fogli stile e Elenchi, seguiti da una fase in cui vi servi-
ranno strumenti per librerie e strumenti di colore e gestione dell’immagine da
utilizzare per la creazione di grafici.
CREAZIONE DI UN SET DI PALETTE
Per creare un set di palette, procedete come segue:
Utilizzate la finestra di dialogo Salva il set di palette come per assegnare una
combinazione di tasti funzione e per assegnare un nome al nuovo set delle palette.
• Potete visualizzare il menu di una determinata palette facendo clic sulle frecce a
destra del suo nome. Ad esempio, il menu della palette Fogli di stile visualizza
i controlli per la modifica e la gestione dei fogli di stile.
• Potete riposizionare una palette all’interno di un gruppo di palette facendo clic
sul suo nome e trascinandola in una nuova posizione nel gruppo. Prima di rila-
sciare il pulsante del mouse, viene visualizzata una linea sottile nella posizione
di destinazione.
• I set di palette vengono salvati come singoli file XML nella cartella “Set di
palette”, situata nella cartella Preferenze di QuarkXPress. Potete definire la
vostra gerarchia di palette creando cartelle all’interno della cartella “Set di palette”
situata nella cartella Preferenze di QuarkXPress. Queste cartelle diventeranno
sottomenu del sottomenu Finestra Þ Set di palette. Portate semplicemente il
file XML di un set di palette nella cartella appropriata uscite da QuarkXPress e
rilanciatelo per visualizzare quel set di palette nel sottomenu desiderato. Potete
anche creare delle cartelle nidificate per creare sottomenu nidificati.
• Gli sviluppatori di software XTensions possono decidere di utilizzare le funzioni
dei gruppi di palette in QuarkXPress 7. Se lo sviluppatore decide di adottare
questo metodo, può aggiungere le palette dei software XTensions ai gruppi e
ai set di palette.
Potete ora utilizzare la palette delle Misure per accedere virtualmente a tutti i
comandi disponibili tramite le finestra di dialogo. Una fila di icone raggruppate
in una scheda di navigazione viene visualizzata sopra il centro della palette delle
Misure. Potete specificare di visualizzare la scheda di navigazione in qualsiasi
momento oppure di visualizzarla quando si fa scorrere il mouse sopra la palette
oppure di non visualizzarla mai. Quando la scheda di navigazione è attiva,
scegliete un’icona per modificare le informazioni visualizzate. Scoprirete di
avere a disposizione un notevole gruppo di controlli in uno spazio
relativamente limitato.
La scheda di navigazione viene visualizzata sopra il centro della palette delle Misure.
Oltre alle tre icone standard, altre icone della palette delle Misure cambiano in
base all’elemento della pagina attivo e allo strumento selezionato.
CONTROLLI DI SPAZIO/ALLINEA
Quando scegliete Oggetti Þ Spazia/Allinea Þ Spazia/Allinea
(Tasto Mela+,/Ctrl+,), i controlli di Spazia/Allinea della palette delle
Misure diventano attivi.
CONTROLLI DI SPAZIATURA
I controlli di spaziatura seguenti sono disponibili per tutte le modalità
di Spazia/Allinea:
• Spazio bordi superiori
• Spazio centri verticali
• Spazio bordi inferiori
• Spazio verticale
• Spazio bordi sinistri
• Spazio centri orizzontali
• Spazio bordi destri
• Spazio orizzontale
CONTROLLI DI ALLINEAMENTO
I controlli di allineamento seguenti sono disponibili per tutte le modalità
di Spazia/Allinea:
• Allineamento bordi sinistri
• Allineamento centri orizzontali
• Allineamento bordi destri
• Allineamento bordi inferiori
• Allineamento centri verticali
• Allineamento bordi superiori
Utilizzate la finestra di dialogo Salva la pagina in EPS per salvare una pagina in
formato EPS.
• Per usare uno stile di output EPS, scegliete un’opzione dal menu a discesa Stile
EPS. Per creare un stile di output EPS utilizzando le impostazioni correnti,
scegliete Nuovo stile.
• Per specificare un formato per il file EPS, scegliete un’opzione dal menu
a discesa Formato. Le opzioni disponibili includono EPS Standard, File
multipli in DCS e File DCS singolo. (Tenete presente che entrambi i formati
DCS usano lo standard DCS 2.0; QuarkXPress non supporta più i file in formato
DCS 1.0).
• Utilizzate il riquadro Generale per specificare la scala del file EPS e il formato
dell’anteprima del file EPS e per specificare se trattare le aree bianche della pagina
come trasparenti o opache nel file EPS e se definire l’output del file EPS come
documento disteso.
• Utilizzate il riquadro Colore per scegliere un’impostazione di output per il file
EPS e per selezionare le pellicole da includere nell’output.
• Utilizzate il riquadro Font per specificare le font da incorporare nel file
EPS esportato.
• Utilizzate il riquadro Marcature per specificare la posizione, la larghezza e la
lunghezza dei marchi di registrazione nel file EPS.
• Utilizzate il riquadro Trasparenza per attivare o disattivare la trasparenza e per
controllare la risoluzione di oggetti appiattiti nel file EPS.
• Utilizzate il riquadro OPI per specificare le opzioni relative all’inclusione
di immagini originali ad alta risoluzione nel file EPS e per controllare
individualmente le opzioni TIFF e EPS.
• Utilizzate il riquadro JDF per indicare se un file Job Definition Format (JDF)
deve venire creato simultaneamente al file EPS. Questa scelta è disponibile se
state usando Job Jackets in un workflow JDF.
• Utilizzate il riquadro Avanzato per scegliere se l’EPS aderisce al PostScript
Level 2 o a PostScript Level 3.
• Per conservare le impostazioni correnti senza creare un file EPS, fate clic su
Conserva le impostazioni.
Utilizzate la finestra di dialogo Opzioni di salvataggio della pagina come EPS per
specificare opzioni dettagliate per il salvataggio di una pagina come un file EPS.
• Per utilizzare uno stile di output PDF, scegliete un’opzione dal menu a discesa
Stile PDF. Per creare un stile di output PDF usando le impostazioni correnti,
scegliete Nuovo stile.
• Per utilizzare la verifica PDF/X, scegliete un’opzione dal menu a discesa Verifica.
Le opzioni disponibile includono PDF/X 1a e PDF/X 3. Tenete presente che
la verifica PDF/X1a accetta soltanto CMYK e colori piatti, mentre la verifica
PDF/X 3 consente di includere colori e immagini che utilizzano altri spazi
cromatici nonché i profili di colore ICC (già definiti nelle impostazioni di
origine e di output per la gestione del colore).
2 Fate clic su Nuovo, Viene visualizzata la finestra di dialogo Lettori di dati PPML.
Utilizzate questa finestra di dialogo per configurare una definizione del lettore di
dati PPML.
• Per utilizzare uno stile di output PPML, scegliete un’opzione del menu a discesa
Stile PPML. Per creare un stile di output PPML utilizzando le impostazioni
correnti, scegliete Nuovo stile.
• Per utilizzare una definizione del lettore di dati PPML, scegliete un’opzione dal
menu a discesa Lettori di dati.
• Utilizzate il riquadro Dispositivo per specificare dettagli sul dispositivo di output
di destinazione.
• Utilizzate il riquadro Pagine per specificare il numero di copie,
ridimensionamento in scala, sequenza, orientamento e opzioni correlate.
• Utilizzate il riquadro Immagini per specificare le opzioni di compressione e di
risoluzione per le immagini.
9 Per raccogliere copie di tutte le immagini utilizzate nel layout in una cartella dal
nome “Images”, selezionate Raccogli immagini. In caso contrario, le immagini
non verranno incluse nell’output PPML.
STILI DI OUTPUT
Se si considerano le numerose opzioni disponibile per l’invio di un contenuto
QuarkXPress all’output, gli stili di output possono aiutarvi a semplificare le ope-
razioni di produzione finale. In aggiunta all’uso degli stili di stampa (disponibili
nelle versioni precedenti di QuarkXPress), potete catturare delle impostazioni
di output nei formati PDF, EPS e PPML. QuarkXPress 7 include impostazioni di
default per tutte le opzioni di output che possono servire come base per una
personalizzazione in funzione delle proprie esigenze. Oppure è possibile creare
degli stili di output partendo da zero.
2 Fate clic su Nuovo e scegliete una delle quattro opzioni disponibili. Viene visua-
lizzata una finestra di dialogo che vi consente di costruire uno stile di output. Le
opzioni specifiche disponibili in questa finestra di dialogo per un determianto
formato sono le stesse di quelle disponibili quando stampate o esportate un
layout in quel formato.
• Per informazioni sulle opzioni EPS, vedere “Saving a page in EPS format.”
• Per informazioni sulle opzioni PDF, vedere “Exporting a layout in PDF format.”
• Per informazioni sulle opzioni PPML, vedere “Exporting a layout in PPML format.”
I have been asked this many times! It is skipped because in italian “get” for
pictures and text has always been translated as “importa”. So this sentence
does not apply.