S4040 UsoProg
S4040 UsoProg
Manuale
di
Uso e Programmazione
S4040
Generalità
AGGIORNAMENTO
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Uso e Programmazione 1
S4040
Generalità
AGGIORNAMENTO (cont.)
Inserito una specifica procedura di spegnimento CNC al Par. 1.3.2 – Parte I per
evitare danneggiamenti software.
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11 Sett. 2006 Dodicesima Edizione CMA44006091I
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2 Uso e Programmazione
S4040
Generalità
INTRODUZIONE
La nuova serie di CNC S4000 è la sintesi tra le prestazioni dei Controlli S3000, molto apprezzati per la
potenza e la facilità della programmazione e la ricchezza dell'interfaccia uomo-macchina, ed il sistema
operativo Windows che fornisce all'utilizzatore maggiori strumenti grafici e multimediali e rende i CNC
più flessibili ed aperti ad applicazioni standard di mercato. Infatti i CNC S4000 hanno una sperimentata
architettura basata su doppia CPU: una con processore PC Pentium II per la gestione dell'interfaccia
operatore e dei sistemi esterni CAD/CAM ed una con processore Motorola per il controllo in tempo
reale della macchina utensile.
Per i motivi citati è sconsigliato installare sul CNC software non indispensabili o comunque software
che facciano usi intensivi, anche per brevi periodi, delle risorse di sistema (memoria, CPU, accessi al
disco).
Molti software rientrano in questa categoria, non ultimi gli screen-saver (peraltro non necessari nel
caso di display LCD).
L’utilizzo di questi software potrebbe portare al rallentamento del funzionamento del CNC in termini di
operatività fino alla comparsa di messaggi di errore di time-out da parte dei processi real-time.
In questi casi e in quelli più gravi di alterazione o manomissione del sistema operativo (per esempio
l’errata configurazione dei servizi di rete, la rimozione di protocolli, o il cambio delle permission degli
utenti) potrebbe essere compromesso il funzionamento del CNC rendendosi necessario un intervento
di assistenza tecnica per il ripristino del sistema.
In queste situazioni l’attività di ripristino non potrà mai essere considerata in garanzia.
I Controlli Numerici S4000, salvo le versioni Export “E”, sono soggetti alle Norme Europee che
regolano l’esportazione di prodotti Dual-Use secondo l’Allegato I° del Regolamento EU-Dual Use.
Uso e Programmazione 3
S4040
Generalità
GENERALITÀ
GENERALITÀ
Il presente manuale è rivolto ai programmatori di controllo numerico che utilizza i sistemi SELCA della
Serie S4000. Esso fornisce i concetti di base per le varie funzioni utilizzate in macchina e le modalità di
utilizzo delle stesse, sia nella programmazione di base che per applicazioni particolarmente
complesse.
Le descrizioni contenute in questo manuale devono essere integrate dal costruttore della macchina
utensile a cui il controllo è collegato, qualora egli abbia sviluppato funzioni particolari non descritte in
questa sede o abbia variato le funzionalità normali.
RIFERIMENTI
Le funzioni descritte in dettaglio nel presente manuale sono state riassunte nel seguente documento,
che può essere utilizzato come manuale di consultazione rapida:
• Prontuario istruzioni
4 Uso e Programmazione
S4040
Generalità
SOMMARIO
Il manuale è stato suddiviso in tre parti indipendenti tra di loro:
Parte II Programmazione
In questa parte del manuale vengono descritte in dettaglio le varie modalità di
programmazione del sistema, partendo dalle operazioni elementari per arrivare fino alle
operazioni più complesse.
Appendici Questa parte del manuale contiene l’elenco generale delle funzioni G del sistema, i
messaggi di stato o di errore che possono essere visualizzati a video nelle varie
condizioni e, per alcune anomalie di sistema, le possibili azioni correttive.
Parte I
Uso e Programmazione 5
S4040
Generalità
Parte II
Cap. 1 Programmazione
Questo capitolo offre un sommario dei diversi ambienti di programmazione previsti dal
sistema.
Parte III
6 Uso e Programmazione
S4040
Generalità
Appendici
SIMBOLOGIA E TERMINOLOGIA
Tutti i nomi delle variabili e delle istruzioni predefinite, nonchè i nomi degli assi e dei parametri sono
scritti in grassetto corsivo con caratteri maiuscoli (es. G81).
Nella sintassi delle istruzioni tutto ciò che è compreso fra i simboli [ e ] è opzionale e può anche
essere omesso.
Il simbolo | separa parametri alternativi tra loro, cioè deve essere introdotto uno solo dei termini divisi
da questo simbolo (es. A|B|C deve essere introdotto o solo A o solo B o solo C).
I tasti della tastiera (esclusi quelli alfanumerici) vengono riportati come appaiono sulla tastiera del CN.
(es. , , , , ecc.).
Nota: Il tasto Return della tastiera del CN è posizionato in verticale ( ). Poichè però in questa
forma esso provoca un allontanamento eccessivo delle righe di testo, si è preferito la
rappresentazione , all’interno del testo del manuale.
Uso e Programmazione 7
S4040
Generalità
INDICE
PARTE I
8 Uso e Programmazione
S4040
Generalità
PARTE II
1. PROGRAMMAZIONE......................................................................................... 1-1
Uso e Programmazione 9
S4040
Generalità
10 Uso e Programmazione
S4040
Generalità
Uso e Programmazione 11
S4040
Generalità
12 Uso e Programmazione
S4040
Generalità
PARTE III
Uso e Programmazione 13
S4040
Generalità
3. PROGRAMMAZIONE AVANZATA.....................................................................3-1
3.1 CICLI DI FRESATURE CAVE......................................................................................... 3-1
Cava poligonale in più passate ................................................................................... 3-1
Cava poligonale conica............................................................................................... 3-2
Cava circolare in più passate...................................................................................... 3-3
Cava circolare conica ................................................................................................. 3-4
Cava circolare in più passate con finitura ................................................................... 3-5
Cava profilata.............................................................................................................. 3-6
Cava profilata con isole interne .................................................................................. 3-7
Cava profilata con passate parallele al profilo ............................................................ 3-8
Esempio 1................................................................................................................. 3-8
Esempio 2................................................................................................................. 3-9
3.2 SUPERCICLI FISSI......................................................................................................... 3-10
Fori su matrice di punti (griglia) .................................................................................. 3-10
Fori su un reticolo lineare ........................................................................................... 3-11
Esecuzione di fori su una circonferenza ..................................................................... 3-12
Esecuzione di fori su un arco di circonferenza ........................................................... 3-13
Ripetizioni di lavorazioni su reticolo ............................................................................ 3-14
Ripetizioni di lavorazioni su circonferenza .................................................................. 3-15
Esempio 1................................................................................................................. 3-15
Esempio 2................................................................................................................. 3-16
3.3 ROTOTRASLAZIONE NELLO SPAZIO ......................................................................... 3-17
Superficie sferica ........................................................................................................ 3-17
Profilo programmato in XY e lavorato in ZX ............................................................... 3-18
Solido di rivoluzione (vaso) ......................................................................................... 3-19
Solido di rivoluzione (bottiglia) .................................................................................... 3-20
3.4 RICHIAMO MODALE SOTTOPROGRAMMI.................................................................. 3-21
APPENDICI
14 Uso e Programmazione
S4040
Generalità
Uso e Programmazione 15
S4040
Generalità
16 Uso e Programmazione
S4040
PARTE I
COMANDI
OPERATIVI
Sfruttando le ridotte dimensioni del display a cristalli liquidi e l’elevato livello di integrazione dei
componenti sono così concentrati in un volume ridotto tutti gli strumenti necessari all’operatore.
Per una maggiore flessibilità di integrazione nel posto operatore della M.U. l’Unità Video Tastiera
può essere fornita in due versioni:
L’unità Video Tastiera si collega all'Unità Centrale con un cavo in fibra ottica.
L’alimentazione è prevista da corrente continua a 24V.
L’unità Video Tastiera ha struttura da incasso ed include:
Il software di interfaccia operatore è basato sul sistema operativo Windows e gira su di una
piattaforma PC con processore della classe Pentium.
La taglia di memoria standard è di 128 MB ed è espandibile fino a 256 MB.
Le connessioni di accesso alle porte di comunicazione sono previste per un uso stazionario e quindi
poste sul retro dell’apparecchiatura. Sul frontale sono previste le prese PS2, per un mouse aggiuntivo
e le prese Audio IN ed OUT per microfono e cuffia, che, unite alle prese USB permettono un uso
multimediale dell’Unità. La presa USB, utilizzabile solo con sistema operativo WINDOWS 2000
PROFESSIONAL, consente di utilizzare tutti i sistemi multimediali quali, ad esempio, webcam,
stampanti, dischi estraibili esterni, etc…
Si rammenta che, con il sistema operativo WINDOWS 2000 PRO, la presa USB deve sempre essere
DISCONNESSA via software prima di essere fisicamente scollegata dalla porta.
Sul retro dell’Unità, sotto il lato inferiore, sono posti i connettori per:
• Una porta seriale COM3 con interfaccia RS232 su connettori a vaschetta da 9 vie maschio.
• Una porta seriale COM/SDU con interfaccia RS232 utilizzabile anche per il controllo del Shut
Down Unit (SDU).
• Una porta parallela LPT1 con un connettore a vaschetta da 25 vie femmina.
• Una presa LAN per rete locale Ethernet (scheda Ethernet integrata).
• Una presa per monitor supplementare VGA con un connettore a vaschetta HD da 15 vie
femmina.
• Due interfacce USB.
• Un connettore a vaschetta 9 vie femmina (solo per Tastiera Separata).
• Due prese Audio Line IN e Line OUT.
• Ingresso alimentazione a 24V.
• Due connettori Rx e Tx per fibra ottica.
0
2.
=8
R
36.0
84.0
92.0 PIANO DI 361.0
APPOGGIO
103.0 396.0
61.5
364.0
275.5
7.0
36.0
83.0
361.0
130.0
18.0
1.1.1. SDU
È un dispositivo utile in caso di frequenti o accidentali mancanze di tensione di rete. Sostituisce il
precedente dispositivo UPS. Per un corretto spegnimento del CNC è previsto un tasto funzione per
attivare una procedura automatica di arresto del sistema operativo Windows al termine della quale il
sistema può essere spento in condizioni di sicurezza.In caso di spegnimento accidentale del CNC per
mancanza improvvisa di alimentazione, normalmente il riavvio successivo avviene senza problemi.
Può talvolta succedere che la chiusura irregolare di Windows provochi la perdita di files necessari al
funzionamento della macchina.
Il Shut Down Unit, SDU, (opzionale) provvede alla chiusura corretta di tutte le attività del PC in corso
ma non il salvataggio dei programmi aperti in EDIT. Così come il precedente modello UPS, non è un
Gruppo di Continuità inteso come apparecchiatura in grado di mantenere in funzione il CN in assenza
di rete elettrica. Infatti entra in funzione nel momento della caduta della tensione di alimentazione 24V
fornita dal quadro elettrico ma dopo aver informato il sistema operativo di arrestare tutte le applicazioni
e trascorso un tempo di 100 secondi, interrompe anche l’alimentazione fornita temporaneamente dalla
batteria. Le batterie hanno una capacità nominale di 1,2Ah. Occorre sapere che per ogni intervento del
SDU viene prelevata dalla batteria una percentuale della sua carica, dipendente dalla potenza della
CPU della Unità Video, e che per ricaricare questa energia occorrono alcune ore di CN in funzione.
Questo va considerato nel caso di spegnimenti troppo frequenti ed in particolare in situazioni di black-
out intermittenti.
1.3.1 ACCENSIONE CN
Dopo aver fornito l’alimentazione all’unità centrale ed al terminale grafico compaiono sul display CN i
messaggi di avvio del sistema operativo WINDOWS e viene quindi automaticamente avviato il
software CN S4000. Durante la fase iniziale compare un menu dove viene data la possibilità,
premendo un tasto, di accedere al ripristino del sistema: questa procedura non deve essere
normalmente utilizzata per il funzionamento del CN.
Compare, quindi, una finestra con la visualizzazione del logo SELCA S4000 nella quale scorrono i
messaggi di caricamento del software della scheda Motorola ed a fine operazione la videata principale
del CN.
1.3.2 SPEGNIMENTO CN
I Controlli Numerici S4000, utilizzando il Sistema Operativo WINDOWS, necessitano di una specifica
procedura di spegnimento (Arresto del Sistema Operativo) che deve essere tassativamente seguita.
Ne consegue che la macchina utensile non deve MAI essere spenta utilizzando l’interruttore generale
della macchina senza aver prima effettuato la corretta procedura di spegnimento del CNC.
Il mancato rispetto di questa procedura, oltre alla perdita dei dati, può comportare danneggiamenti del
software che nei casi più gravi possono essere risolti solo attraverso un intervento tecnico Selca per la
reinstallazione e/o riconfigurazione del Sistema Operativo.
3. Confermare premendo SI, quindi attendere il messaggio “Adesso è possibile spegnere il CN” e
togliere l’alimentazione.
Per evitare danneggiamenti e garantire il corretto arresto del Sistema in situazioni di frequenti e
improvvise mancanze della tensione di rete è possibile installare il dispositivo opzionale SDU (Shut
Down Unit) attraverso il quale la sequenza precedente è eseguita in modo automatico al venire meno
della tensione di alimentazione.
Tutti i comandi sono attivabili “cliccando” (cioè premendo leggermente con le dita o con l’apposita
“matita” in materiale plastico, sul video touch screen o con la pressione del tasto sinistro del mouse o
joystick) direttamente sulle aree ove sono visualizzati i tasti funzione.
Alcune softkey danno accesso ad un nuovo menu, il tasto permette di tornare al menu
precedente.
La parte destra del video (area D) è dedicata alla visualizzazione dei menu di softkey gestiti dal PLC,
sempre presenti nei vari ambienti CN.
Nella parte inferiore (area C) sono, invece, disponibili le softkey dei menu gestiti dal sistema,
contestuali all’ambiente nel quale ci si trova.
Una sostanziale modifica della nuova interfaccia, grazie al sistema operativo multi-tasking, è la
presenza di cinque ambienti (area B) contemporanei per ognuno dei quali esistono una pagina video
ed una struttura gerarchica indipendente di menu.
Come si può vedere nella precedente figura, gli ambienti disponibili sono:
Tale tipo di struttura permette, a differenza del precedente controllo numerico Selca S3000, di
muoversi tra i diversi ambienti senza necessariamente dover chiudere un ambiente per entrare in un
altro.
Questa particolarità consente di lavorare in “parallelo”, cioè di visualizzare contemporaneamente
informazioni relative alla programmazione e alla lavorazione.
Tale vantaggio è un reale MULTITASK e consente grande risparmio di tempo e di scomode manovre
per uscire e rientrare dall’ambiente desiderato.
Per passare da un ambiente all’altro occorre premere sul display o cliccare con il pulsante sinistro del
mouse nella zona del video sulla quale appare il nome dell’ambiente stesso; queste aree verranno in
seguito identificate semplicemente con il nome di “TAB” .
Anche la zona centrale dello schermo (VIS_MC) è configurabile in modo indipendente per ogni
ambiente attraverso l’utility VisMCEditor: un potente strumento che permette di creare pagine grafiche
personalizzate posizionando e ridimensionando molto semplicemente una serie di oggetti predefiniti
(caselle di visualizzazione testo e variabili di sistema, richiamo di immagini di sfondo tipo bitmap
(*.bmp), pulsanti, indicatori a barra, indicatori a lancetta, visualizzazioni di potenziometri ed interruttori).
Di seguito viene riportata una breve descrizione delle principali funzioni accessibili all’interno di ogni
ambiente:
È l’ambiente che consente l’esecuzione dei programmi in macchina, la movimentazione degli assi in
manuale e in blocco singolo, l’azzeramento delle origini e delle lunghezze.
È l’ambiente delle tabelle di configurazione parametri macchina e delle tabelle utente: origini, utensili,
parametri programma, parametri in esecuzione grafica, tabelle PLC, enti geometrici ed enti geometri
in esecuzione grafica.
È l’ambiente degli strumenti di test e diagnostica disponibili sul CN, cioè la prova cerchio, l’identificativo
della versione del software, l’installazione delle opzioni, il cambiamento della lingua, l’aggiornamento
della versione di software, nonché il tasto funzione da utilizzare per l’arresto del sistema.
E’ l’ambiente a disposizione dell’applicatore del CN per lo sviluppo e la messa a punto del software
PLC, nonché dove sono disponibili gli strumenti per le tarature ed ottimizzazioni degli asservimenti.
La funzione visualizzata nei menu per ciascun tasto funzione viene detta softkey. I menu sono
organizzati per livelli gerarchici, cioè da un menu si può attivarne un successivo, di livello più basso,
tramite una softkey del menu precedente.
Il menu di livello più alto è quello che appare all’accensione del sistema o premendo il tasto
della tastiera.
1.5.1 TASTIERA
La tastiera alfanumerica completa tipo WINDOWS comprende 2 tasti speciali specifici per il controllo
della MU: il tasto [MENÙ 0] e il tasto gialllo [BREAK].
TASTI DI COMANDO
colore azzurro;
spostano i cursori nelle 4 direzioni indicate.
sposta il cursore a inizio riga.
colore giallo;
comanda l’interruzione del programma in esecuzione.
2. COMANDI DI PREDISPOSIZIONE
DELLA MACCHINA UTENSILE
Se invece sulla macchina sono stati installati dei trasduttori non assoluti, ad ogni riaccensione
dell’impianto è necessario azzerare gli assi (ricerca micro di zero) posizionandoli sui punti fissi di
riferimento.
Lo zero macchina può coincidere coi punti fissi di riferimento o può essere spostato, di un valore da
definire nei parametri macchina all’atto dell’installazione.
Le manovre per l’azzeramento degli assi macchina devono essere descritte dal costruttore della
macchina utensile.
Le lunghezze utensili, siano esse misurate direttamente in macchina o misurate fuori macchina e
memorizzate nella tabella utensili, sono riferite ad un’origine sul piano O.
1. Se il sistema non è già predisposto sul piano di lavoro interessato (G17 o G18 o G19) agire come
segue:
- Se non compare il cursore lampeggiante, posizionarsi con il touch screen o cliccare con il mouse
sulla finestra di inserimento blocco
- Premere START dalla console esterna o dai tasti PLC (zona D del video, se previsto dal
costruttore)
2. Premere la softkey MANUALE e, con i JOG o con i volantini, posizionare gli assi della macchina in
una posizione nota del pezzo.
con il numero dell'origine attiva seguito dal nome degli assi cui è riferita ed il numero di correttore attivo
seguito dal suo valore.
5. Impostare il numero dell'origine che si vuole definire (da O1 a O199), la posizione degli assi rispetto
allo zero pezzo e premere . Se, ad esempio, si vogliono azzerare gli assi del piano e si
desidera che questo azzeramento venga identificato con l'origine 2, si deve introdurre:
La figura che segue riporta un esempio di definizione dell'origine 1 (posta al centro del pezzo, come
indicato),operazione che, in questo caso, viene eseguita in due fasi. Si supponga di aver montato sul
mandrino una spina di diametro noto (10 mm), con cui si andranno a sfiorare le due superfici indicate.
2.3.1 AZZERA / 2
Questa prestazione consente di non dover calcolare tramite parametri o tramite una calcolatrice il
centro di un pezzo per potersi azzerare nel mezzo, ma in modo molto semplice consente di azzerare
l’origine pezzo a metà di due pareti.
Questa prestazione non è utilizzabile sotto l’effetto di una rototraslazione nello spazio attiva.
La procedura è la seguente:
1. Sfiorare in manuale con i JOG o con i VOLANTINI il lato sinistro di un pezzo rettangolare già
squadrato, premere AZZERA, ORIGINI PEZZO ed impostare X0:
2. Quindi spostarsi sempre in manuale sul lato opposto del pezzo (lato destro), premere AZZERA/2 ed
impostare la quota che si desidera per il centro (normalmente X0):
3. Il risultato sarà l’azzeramento preciso nel centro del pezzo, come si nota dalla quota X calcolata
dal CN:
Comando AZZERA
Successivamente
Comando ORIGINI PEZZO
Successivamente
Digitare O2X0 .
Comando AZZERA
Successivamente
Comando AZZERA/2
Successivamente
Digitare X0 .
Comando AZZERA
Successivamente
Comando ORIGINI PEZZO
Successivamente
Digitare Y0 .
Comando AZZERA
Successivamente
Comando AZZERA/2
Successivamente
Digitare Y0 .
1. Scegliere il piano di lavoro impostando in BLOCCO SINGOLO le funzioni G17 / G18 / G19.
4. In JOG o con i volantini posizionare la punta dell'utensile su un punto noto rispetto allo zero pezzo.
7. Impostare il numero dell'origine che si vuole definire, normalmente la stessa usata per gli altri assi
del piano, e la posizione della punta utensile rispetto allo zero pezzo.
Nell'esempio:
O1Z0 oppure O1Z20 oppure O1Z100 per il piano G17
O1Y0 oppure O1Y20 oppure O1Y100 per il piano G18
O1X0 oppure O1X20 oppure O1X100 per il piano G19
Il sistema, tenendo conto delle lunghezze utensile, calcola la distanza fra lo zero macchina (origine O0)
e lo zero pezzo (origine da O1 a O199) e memorizza tale distanza nella tabella origini.
I valori di OFFSET X, Y, Z sono i valori che vengono memorizzati nella tabella origini.
1. Selezionare con il touch screen o con il mouse l'ambiente TABELLE. Appare il menu:
Come si nota, nella tabella sono indicati i nomi degli assi configurati (nel caso illustrato X, Y, Z) e degli
altri assi configurabili (A, B, C, U, V,...).
La presenza di valori numerici su una certa colonna della tabella significa che l'origine relativa è stata
definita per quell'asse, mentre la presenza di un punto "." indica che non è stata eseguita nessuna
definizione.
La tabella contiene duecento origini. Si può scorrere la tabella spostando il cursore evidenziato al suo
interno con il touch screen, con il mouse o con i tasti ? e .
I valori visualizzati non possono essere modificati; essi possono essere variati solo con l'operazione di
azzeramento.
Se si desidera che un'origine, precedentemente definita per più assi, ad esempio X Y Z, agisca solo su
alcuni di essi, ad esempio solo su X e Y, agire come segue:
1. Premere AZZERA.
Esempio:
4. Per specificare che l'origine O3 si riferisce solo agli assi X e Y, premere ORIGINI PEZZO,
impostare il nome degli assi a cui l'origine si deve riferire (XY) e premere .
Esempio:
XY
In questo modo, quando viene programmata la funzione O3, l'origine dell'asse Z non viene modificata
ma resta attiva quella dell'ultima origine richiamata che conteneva l'asse Z.
Come si nota, per l'origine citata, l'asse Z risulta indefinito. Per definire nuovamente l'origine sull'asse Z
o, più in generale, per assegnare dei valori alle origini non definite è necessario eseguire l'azzeramento
degli assi stessi, con le modalità descritte nei capitoli precedenti.
PEZZO
TAVOLA
1. Scaricare l'utensile dal mandrino con le opportune funzioni di macchina, ad esempio impostando in
BLOCCO SINGOLO: T0M6.
5. Premere AZZERA.
7. Impostare il numero dell'origine che si vuole definire, esempio O99Z0 (oppure O99Y0 per il piano
G18 oppure O99X0 per il piano G19).
1. Scegliere il piano di lavoro impostando in BLOCCO SINGOLO la funzione G17 (o G18 o G19)
2. Richiamare l'origine fatta sul pezzo o sul presetter impostando in BLOCCO SINGOLO :O...
esempio O99
LUNGHEZZA
UTENSILE LUNGHEZZA
UTENSILE
PEZZO
6. Premere CORRETT. UTENSILI, compare la videata seguente e nella parte bassa della zona A del
video viene visualizzato l'identificativo dell'utensile attivo:
Nella parte alta della zona A del video appare la quota Z impostata (Z0) e nella parte bassa della
stessa zona A appare il valore della lunghezza calcolato dal sistema, valore che verrà memorizzato
nella tabella utensili.
I correttori lunghezza vengono richiamati con la funzione di cambio utensile o con la funzione G48.
Le lunghezze ed i raggi misurati possono essere introdotti nella tabella utensili in BLOCCO SINGOLO
con il formato:
Le lunghezze ed i raggi misurati possono essere scritti in un programma da eseguire in macchina per
memorizzare nella tabella utensili i valori.
Esempio:
T1=190.45
T2=208.84,K2=10
T3=188.85
T4=203.38,K4=40
........
.......
........
T20=170.23,K20=12
M30
1. Selezionare con il touch screen o con il mouse l'ambiente TABELLE. Appare il menu:
3. Premere la softkey UTENSILI. Comparirà a video una tabella simile a quella che segue:
Spostando con il mouse o con una penna sul touch screen la barra della finestra verso destra si
ottiene un'ulteriore videata di informazioni simile alla seguente:
Il numero degli utensili presenti nella tabella è configurabile all'atto dell'installazione del sistema è può
essere di un massimo di 300 utensili. Per facilitare la lettura e la ricerca di un utensile in presenza di
molti utensili configurati, la tabella è stata suddivisa in più pagine ognuna da 100 utensili (da 1 a 100,
da 101 a 200, da 201 a 300), selezionabili con il mouse o il touch screen nella parte alta della zona A
del video.
Per maggior chiarezza si evidenziano con colori diversi, se la macchina utensile è configurata con il
cambio utensile automatico, la presenza degli utensili in mandrino (riga evidenziata con colore
ROSSO), dell'utensile in pinza (riga evidenziata con colore VERDE) e, se presente, dell'utensile in
stazione intermedia (riga evidenziata con colore BLU).
Come si può anche notare dalla prima pagina della tabella, vengono evidenziate con colore ARANCIO
le colonne o i singoli campi modificati di recente (nel caso rappresentato come esempio la modifica
riguarda la colonna Posizione magazzino).
Le informazioni contenute nelle due pagine della tabella ed il relativo significato sono i seguenti:
UTENSILE SCADUTO utensile scaduto se il campo contiene il valore SI. E' possibile
scrivere in questa colonna anche da programma utente: vedere
parte II paragrafo 6.8
1. Posizionarsi con il mouse o con il touch screen o con i tasti e sul campo da modificare per
l'utensile voluto, cliccando una sola volta. Il campo verrà evidenziato con un riquadro.
Per uscire e salvare i dati modificati in tabella è sufficiente premere il tasto ESC della tastiera o cliccare
sulla scritta "selca", sempre in rotazione, in basso a destra del video (zona C).
La softkey SALVA permette il salvataggio della tabella, anche senza dover necessariamente uscire da
Per poter stampare la tabella utensili su una stampante collegata al sistema e configurata tramite
WINDOWS, è prevista la softkey STAMPA.
Tnn=lunghezza
Esempio: T15=200.3
La modifica dei correttori lunghezza può anche essere eseguita in modo incrementale. Per questa
operazione agire come segue:
1. Selezionare con il touch screen o con il mouse l’ambiente Macchina Utensile.
Appare la videata:
4. Il numero del correttore da modificare è quello impostato in macchina. Introdurre il nome dell’asse a
cui deve essere applicata la correzione (Z in G17, Y in G18 o X in G19) e dal valore di correzione
desiderato (max 2 mm) con relativo segno.
Nota: il segno della variazione introdotta sarà sommato algebricamente al valore contenuto nel
campo correttore lunghezza dell’utensile montato in macchina. Occorre quindi tener conto della
variazione che si desidera apportare, secondo la seguente regola:
Le operazioni di visualizzazione e modifica della tabella utensili sono possibili anche durante la
lavorazione.
Le modifiche introdotte diventano esecutive al cambio utensile successivo. I parametri memorizzati in
tabella vengono richiamati nel programma o in blocco singolo con la funzione T di cambio utensile o
con la funzione G48.
Dove:
K... numero del correttore
I... valore del sovrametallo. Con I positivo, l’utensile si allontana dal pezzo; con I negativo
l’utensile si avvicina al pezzo.
Programmando solo G48I..., viene applicata una correzione lunghezza di I... mm; programmando
quindi G48I0 si disattiva la correzione lunghezza attiva.
Se il numero del correttore K è preceduto dal segno meno (-), la sua lunghezza viene applicata col
segno negato (utile quando si lavora in G18 o in G19 nella direzione positiva degli assi).
Il valore del raggio utensile è anche richiamabile o programmabile con la funzione G49, il cui formato di
programmazione è il seguente:
Dove:
K... numero del correttore
I... valore del sovrametallo o raggio dell’utensile
Il valore del raggio definito con la funzione G49 non modifica la tabella e vale fino ad una successiva
funzione G49 o funzione T.
La funzione G49 è anche usata per definire la forma degli utensili sferici o torici da usare insieme alla
correzione raggio nello spazio e nella programmazione tridimensionale ( vedere Parte II, capitoli 5.10 e
5.15).
3. Premere la softkey PARAM. PROGR. Appare la tabella richiesta, simile a quella che segue:
1. Posizionarsi con il mouse oppure con il touch screen o con i tasti e e cliccare sulla casella
Valore parametri del parametro voluto, tale casella verrà evidenziata con un bordino (vedi P0 nel
disegno).
Per uscire e salvare i dati modificati in tabella è sufficiente premere il tasto della tastiera o
cliccare sulla scritta "selca", sempre in rotazione, in basso a destra del video (zona C).
La softkey SALVA permette il salvataggio della tabella, anche senza dover necessariamente uscire da
Per poter stampare la tabella dei parametri su una stampante collegata al sistema e configurata
tramite WINDOWS, è prevista la softkey STAMPA.
I valori dei parametri P sono normalmente assegnati all'interno dei programmi (parte II capitolo 4.1).
Il tasto PARAM. GRAFICA visualizza i parametri utilizzati dal programma in fase di EDIT o di
ESECUZIONE GRAFICA. In fase di ESECUZIONE GRAFICA in SEMIAUTO, il valore dei parametri,
siano essi assegnazioni o calcoli, viene visualizzato sul video.
E1=G20X20.5Y55.3I25.8
E3=G20X50.113Y-60.668
E5=G13X0Y0I-10J45
E10=G20X30Y-50,G20X100Y25
1. Selezionare con il touch screen o con il mouse l'ambiente TABELLE. Appare il menu:
3. Premere la softkey ENTI GEOMETR. Appare una tabella simile a quella che segue, che contiene i
tre elementi geometrici introdotti precedentemente con l'esecuzione in macchina o in BLOCCO
SINGOLO:
Come si può notare nella tabella sopracitata, mentre per il cerchio E1 e per il punto E3, i parametri
riportati sono quelli introdotti, per la retta E5 l'unico invariato è l'angolo, mentre sono visualizzate
l'ascissa e l'ordinata del punto di incrocio con l'asse cartesiano e la distanza della retta dall'origine; nel
caso della distanza tra i due punti (E10) viene riportato il valore calcolato.
E' possibile anche scrivere direttamente i valori all'interno della tabella degli enti geometrici, come già
descritto nel capitolo precedente per i parametri programma, ma normalmente queste tabelle vengono
utilizzate solo per la visualizzazione dei risultati.
N.B. Il tasto ENTI GRAFICA visualizza gli enti geometrici utilizzati dal programma in fase di EDIT o di
ESECUZIONE GRAFICA.
3. COMANDI PER LA
PROGRAMMAZIONE O EDIT
Per programmare un nuovo pezzo, scriverne le istruzioni, modificare il programma stesso, cancellarlo,
copiarlo, spostarlo in un altro direttorio, rinominarlo, visualizzarlo funzionalmente in grafica, verificarlo
in macchina, ecc..., il sistema è stato dotato di una serie di comandi che consentono tutta una serie di
prestazioni descritte in questo capitolo, che vengono definite funzioni di edit.
N.B. Sui controlli della serie S3000 l'estensione veniva gestita dal sistema e tutti i programmi pezzo
(part program) venivano memorizzati con estensione .PRG
Il richiamo di programmi dall'interno di altri programmi con l'istruzione LNOME: non prevedeva quindi
l'inserimento della estensione .PRG dopo il nome del file.
Questo non avviene più sulla serie S4000, quindi se si utilizzano programmi con estensione (.PRG o
altre), nell'istruzione di richiamo LNOME: è necessario specificare anche tale estensione.
Es: LNOME.PRG:
I programmi pezzo memorizzati nell'hard disk risiedono normalmente nel direttorio principale
(D:\S4000\PARTPROG) ma è possibile memorizzarli in sottodirettori diversi creati dall'utente.
Nella lista dei programmi presenti viene indicato il nome, la dimensione in byte, la data e l'ora di
creazione o dell'ultima modifica, gli attributi del file (es: A per file archivio, ecc…), ed una piccola V
inserita a fianco del nome per indicare l'ultimo programma editato.
L'elenco dei programmi catalogati appare sul video tutte le volte che è necessaria la selezione di un
programma, cioè quando si richiede l'esecuzione in grafica o in macchina, ecc...
Appare la videata:
2. Premere la softkey EDITA per editare un programma, eliminare un programma o più o un intero
direttorio (o cartella) di programmi, copiare un programma o più o un'intera cartella di programmi,
spostare un programma in un'altra cartella, rinominare un programma, archiviare uno o più
programmi.
in cui compaiono:
- Per selezionare il drive è necessario cliccare con il mouse o con il touch screen sulla freccia nera
a destra del drive rivolta verso il basso: compariranno i drive disponibili, selezionare quello
desiderato cliccando con il mouse o con il touch screen (o con i tasti e e premere
RETURN per confermare).
- in alto a destra compare un FILTRO impostabile per poter selezionare solo i file che contengono
un’estensione o che iniziano con caratteri uguali:
es: per poter selezionare tutti i file con estensione .PRG selezionare: FILTRO: *.PRG
Per poter selezionare tutti i file che iniziano con i caratteri CA selezionare: FILTRO: CA*.*
Premere Cerca per visualizzare solo i file con tale filtro.
- nel centro della finestra il contenuto della directory corrente, ovvero la lista dei programmi
presenti con il nome, la data di creazione o ultima modifica, la dimensione in byte, e l’attributo.
Cliccando sui tasti dei campi (Nome, Data, Dimensione, Attributi) è possibile ordinare la lista
per ordine crescente o decrescente del campo desiderato.
La visualizzazione avviene tramite una freccia rossa verso l'alto (ordine crescente) o verso il
basso (ordine decrescente) sul campo prescelto.
Nell'elenco vengono evidenziati i programmi dal simbolo grafico di un foglio ripiegato in alto a
destra di colore azzurrino, le directory dal simbolo grafico di una cartellina gialla.
L'ultimo programma editato viene rimarcato da una piccola V rossa sul foglio azzurrino a fianco
del nome.
All'interno di un sottodirettorio compare, come prima riga, una freccia rossa rivolta verso l'alto
seguita da due puntini. Cliccare su di essa se si desidera risalire ad una cartella superiore o a
quella principale. Tale freccia rossa compare anche sulla parte superiore al contenuto della
directory sull’estrema destra del video, ed ha la stessa funzione.
E' possibile scorrere la lista con il mouse o con il touch screen sulla colonna a destra utilizzando
la barra cursore o le freccine verso il basso e verso l'alto, oppure tramite i tasti e della
tastiera.
- Sotto la lista compaiono le softkey Copia, Muovi, Elimina, Zip, Rinomina, Nuovo, Seleziona
tutto, Trova, CONFERMA ed ANNULLA
ATTENZIONE!!: il nome del programma ed il direttorio che lo contiene non possono essere più
lunghi di 256 caratteri in totale.
SELEZIONA TUTTO
Tale softkey consente di selezionare tutto il contenuto della cartella corrente, sia programmi che
eventuali sottodirettori: tutto quello selezionato viene evidenziato in colore blu ed in reverse.
Questi programmi potranno essere cancellati, copiati, spostati o zippati (archiviati).
Per selezionare più programmi, ma non tutto il contenuto della cartella corrente, è sufficiente
evidenziare con il mouse o con il touch screen dal primo programma desiderato cliccando sulla destra
dei nomi e, tenendo premuto, scorrere verso il basso o verso l'alto la lista: verranno evidenziati in blu
ed in reverse i programmi selezionati; tale operazione è facilmente eseguibile anche con i tasti e
, posizionandosi sul primo e scorrendo in su o in giù tenendo contemporaneamente premuto il tasto
della tastiera.
È possibile evidenziare anche programmi in ordine sparso nella lista, selezionandoli con il mouse o con
il touch screen e contemporaneamente tenendo premuto il tasto della tastiera.
ELIMINA
NUOVO
Per creare un nuovo programma o una nuova cartella, è necessario prima di tutto selezionare la
directory su cui si vuole operare.
In alto a sinistra compare la Directory attuale. Il drive è selezionabile cliccando sulla freccia nera
rivolta verso il basso a fianco della directory attuale e deve sempre essere l’hard disk. La directory di
partenza è:
D:\S4000\Partprog
Selezionare la scelta:
Tale finestra appare anche cliccando sulla cartella gialla posta in alto a destra sul video:
2) se si desidera creare un nuovo file, selezionare Crea nuovo file, appare la finestra:
Tale finestra appare anche cliccando sul foglietto azzurro posto in alto a destra sul video:
Automaticamente, se premuto Crea nuovo file, viene creato il programma e si entra nell'ambiente di
scrittura (EDIT) del programma, le cui operazioni vengono descritte nel prossimo capitolo; se premuta
la softkey Crea nuova cartella, tale cartella comparirà nella lista del Contenuto della directory
preceduta dal simbolo grafico di una cartellina gialla.
COPIA
Per copiare un programma, più programmi o un'intera cartella (o più cartelle), selezionare la scelta
con il touch screen, il mouse o i tasti e e premere la softkey Copia. Se oltre alla COPIA si
desidera anche rinominare il file (ad esempio per copiarlo all’interno della stessa cartella di
appartenenza ma con un nome diverso, cliccare sulla checking box, casellina quadrata che compare a
fianco di Copia ...e rinomina; appare una piccola V che identifica l’abilitazione al rinomina).
Nel caso della sola COPIA appare la videata:
Per selezionare il drive è necessario cliccare con il mouse o con il touch screen (o spostarsi con il tasto
della tastiera e premere per confermare) sulla freccina nera a destra del drive rivolta
verso il basso: compariranno i drive disponibili, selezionare quello desiderato cliccando con il mouse o
Selezionare quindi la cartella destinazione e premere la softkey Conferma: ciò che è selezionato
(singolo programma o singola cartella oppure più programmi o più cartelle), cioè evidenziato in blu e
reverse, verrà copiato nella cartella di destinazione.
impostare il nuovo nome e, nel caso si debba copiare all’interno della cartella corrente cliccare su OK,
altrimenti cliccando sulla softkey ... a fianco della cartella appare nuovamente la videata:
ripetere le operazioni descritte precedentemente per la selezione del drive e della cartella di
destinazione.
SPOSTA
Per spostare un programma, più programmi o un'intera cartella (o più cartelle), selezionare la scelta
con il touch screen, il mouse o i tasti e e premere la softkey Muovi.
Se oltre al MUOVI si desidera anche rinominare il file (ad esempio per spostarlo all’interno di un’altra
cartella dove esiste già un programma con tale nome, cliccare sulla checking box, casellina quadrata
che compare a fianco di Muovi ...e rinomina; appare una piccola V che identifica l’abilitazione al
rinomina).
Nel caso del solo MUOVI appare la videata:
Per selezionare il drive è necessario cliccare con il mouse o con il touch screen (o spostarsi con il tasto
della tastiera e premere per confermare) sulla freccina nera a destra del drive rivolta
verso il basso: compariranno i drive disponibili, selezionare quello desiderato cliccando con il mouse o
Selezionare quindi la cartella destinazione e premere la softkey Conferma: ciò che è selezionato
(singolo programma o singola cartella oppure più programmi o più cartelle), cioè evidenziato in blu e
reverse, verrà spostato nella cartella di destinazione.
impostare il nuovo nome e cliccare sulla softkey ... a fianco della cartella, appare nuovamente la
videata:
ripetere le operazioni descritte precedentemente per la selezione del drive e della cartella di
destinazione.
RINOMINA
Per rinominare un programma o una cartella, selezionare la scelta con il touch screen, con il mouse o
con i tasti e e premere la softkey Rinomina.
TROVA
Per trovare un programma o una cartella all’interno della cartella corrente, premere la softkey Trova.
Appare la finestra:
impostare il nome corretto del file o della cartella da trovare ed automaticamente la lista si posizionerà
su di esso, altrimenti verrà segnalato:
3. Selezionare, in alto a sinistra, il direttorio desiderato (è possibile editare solo nell’hard disk).
D:\S4000\Partprog
4. Selezionare l'eventuale sottodirettorio voluto cliccando due volte con il touch screen o con il mouse
(o utilizzando i tasti freccia su e freccia giù e confermando con ) sul simbolo grafico della
cartella o sul nome della stessa.
Compare a tutto schermo la lista del programma o una nuova pagina completamente bianca nel caso
di nuovo programma. Sopra la lista vengono visualizzati gli strumenti per le funzioni avanzate di EDIT.
Nella zona C del video compaiono le softkey relative all'attivazione del disegno (DISEGNO ATTIVO),
alla programmazione conversazionale guidata (CONVERSAZ) ed alle funzione avanzate dell'edit tipo
CNC Serie S3000 (FUNZIONI AVANZATE).I dettagli relativi a tali softkey sono descritti nei capitoli
successivi.
L'editor del controllo della Serie S4000 è basato sul sistema operativo WINDOWS quindi semplice e
compatibile con tutti gli editor di testo di tale sistema.
Vengono visualizzati i commenti di programma, cioè i blocchi preceduti dal carattere "[", con il colore
verde, in modo da poterli distinguere dagli altri blocchi esecutivi del programma.
Per cancellare un blocco Posizionarsi con il cursore sul blocco desiderato, evidenziare tutta
la riga con il mouse o con il touch screen (o con in tasti e e
contemporaneamente con il tasto premuto) e premere il tasto
CANC
Con il disegno disattivo, quindi con la lista del programma a tutto schermo, compaiono nella tool bar in
alto gli strumenti relativi all'editor di qualsiasi programma WINDOWS che permettono le funzioni
avanzate dell'editor (evidenzia blocchi, cancella blocchi, copia blocchi, sposta blocchi, ricerca stringa,
sostituisci, ecc...).
Con il touch screen o con il mouse (o con i tasti e ) posizionarsi nella lista sul blocco su cui si
vuole operare.
Per evidenziare una Utilizzando il touch screen, evidenziare il primo blocco della serie cliccando
serie di blocchi sulla sua sinistra (il blocco diventa in blu e reverse) e, senza staccare la
penna (o il dito) dal touch screen, scendere o risalire su e giù rimanendo
sempre sulla sinistra dei blocchi da evidenziare (tutti diventeranno blu e
reverse). Utilizzando il mouse, cliccare sulla sinistra del primo blocco (che
viene evidenziato in blu e reverse) e scendere o risalire la lista tenendo
premuto il tasto destro del mouse. Utilizzando i tasti e , posizionarsi
sul primo blocco e scendere o risalire la lista tenendo contemporaneamente
premuto il tasto .
Per cancellare dei blocchi Questo tasto funzione permette, eventualmente, anche la
cancellazione dei blocchi "tagliati" (è semplicemente necessario non
"incollarli" da nessuna altra parte).
La cancellazione avviene anche, più semplicemente, evidenziando i
blocchi desiderati e premendo il tasto CANC della tastiera.
Per i più esperti, il TAGLIA si abilita con il comando WINDOWS:
+
2 FOGLI UNO SULL'ALTRO Permette di copiare i blocchi evidenziati in un'altra parte del
programma o addirittura su un programma diverso, utilizzando il
Per copiare dei blocchi
comando INCOLLA. Per i più esperti, il COPIA si abilita con il
comando WINDOWS:
+
FOGLIETTO SULLA LAVAGNA Permette di "incollare" i blocchi precedentemente "tagliati" o copiati
nel punto desiderato del programma o addirittura su un programma
Per incollare dei blocchi diverso.
Per i più esperti, l'INCOLLA si abilita con il comando WINDOWS:
+
FRECCIA INDIETRO Permette di annullare le ultime operazioni eseguite procedendo a
ritroso. Per i più esperti, l'ANNULLA si abilita con il comando
Per annullare le operazioni
WINDOWS:
+
FRECCIA AVANTI Permette di ripristinare le ultime operazioni erroneamente annullate.
Per ripristinare le operazioni
annullate
BINOCOLO SU FOGLIETTO Permette di trovare e sostituire una stringa di caratteri con un’altra.
È possibile la sostituzione su tutto il file oppure blocco per blocco.
Trova e sotituisci
Compare una finestra di dialogo simile alla seguente:
Spostarsi con il cursore sul blocco dopo il quale si vogliono copiare i blocchi e premere il tasto COPIA
E INSERISCI. I blocchi vengono copiati ed inseriti nella nuova posizione.
Spostarsi con il cursore sul blocco dopo il quale si vogliono spostare i blocchi e premere la softkey
SPOSTA BLOCCO. I blocchi vengono spostati nella nuova posizione.
Premere CAMBIA TESTO. Appare la finestra di dialogo che permette di trovare e sostituire una
sequenza di caratteri con un’altra.
Premere TROVA. Compare la finestra di dialogo che permette di trovare una sequenza di caratteri:
Con la funzione START DISEGNO si ottiene il tracciato del percorso utensile definito dal programma. Il
tracciato viene automaticamente aggiornato ad ogni inserzione di blocco e ad ogni modifica.
La funzione disegno può essere attivata e disattivata in qualsiasi momento.
Compare il disegno a tutto schermo ed il listato del programma si riduce ad una piccola finestra di 5
righe nella parte in alto a sinistra del video (zona A).
ZOOM
Attivando il tasto ZOOM compare il seguente menu:
Al centro dello schermo compare una crocetta: la sua posizione rispetto allo zero del disegno è
indicata a sinistra sullo schermo (solo per viste 2-D). La crocetta può essere spostata sullo schermo
semplicemente cliccando con il mouse o con il touch screen o spostandosi con le freccie.
La velocità dello spostamento della crocetta con le freccie può essere lenta o veloce tenendo premuto
il tasto freccia desiderato in continuo (per abilitare il movimento veloce).
La posizione della crocetta rappresenta il punto rispetto al quale si desidera amplificare, ridurre o
centrare il disegno.
Cliccare con il mouse o con il touch screen in mezzo a tale finestra ed il disegno verrà ingrandito o
ridotto in base alla finestra delimitata (normalmente servirà per ingrandire una zona desiderata).
Come si nota, sono già state predisposte cinque rotazioni che fanno capo ad altrettante softkey.
Eventuali modifiche o introduzioni di nuovi blocchi possono essere eseguiti solo ritornando nella
finestra dell’editor ciccandovi all’interno con il touch screen o con il mouse.
Premere ESC più volte per ritornare ai menu precedenti.
dove:
M=0 vista in pianta
M=1 vista laterale
M=2 vista frontale
X... limite a sinistra
I... limite a destra
Y... limite in basso
J... limite in alto
Esempio:
$1 M0 X-100 I100 Y-80 J80
abilita la visualizzazione in due dimensioni con vista in pianta e limiti -100, 100, -80, 80.
dove:
X... limite a sinistra
I... limite a destra
Y... limite in basso
J... limite in alto
K... rotazione orizzontale
Q... rotazione verticale
Esempio:
abilita la visualizzazione tridimensionale con rotazione orizzontale 0, verticale -15 gradi, limiti -100, 100,
-80, 80.
$5 visualizza in azzurro
$7 visualizza in rosso
$8 visualizza in verde
$9 visualizza in giallo
$10 visualizza in blu
$11 visualizza in rosa
$12 visualizza in bianco
$13 visualizza in nero
$6 ripristina i colori standard
La funzione $21 se attiva la vista in pianta, simula la lavorazione disegnando sul profilo percorso dal
centro utensile dei cerchi di diametro uguale alla fresa.
Il formato di programmazione è:
dove: K
K... coefficiente per il calcolo della distanza fra i cerchi con la formula DIST=
RUT. x SCALA
2. Premere la softkey ESEC GRAFICA. Appare una videata simile alla seguente:
4. Selezionare il tipo di esecuzione voluta (AUTO o SEMIAUTO) premendo i relativi tasti funzione e
premere la softkey START per avviare l'esecuzione grafica. Appare la videata:
L'esecuzione grafica in SEMIAUTO permette di seguire sullo schermo la formazione dei programmi
nell'effettiva sequenza con cui sono stati programmati.
Durante l'esecuzione grafica vengono visualizzate le quote raggiunte a fine di ogni blocco ed il risultato
delle espressioni parametriche programmate.
Un programma di lavorazione pezzo è composto, oltre che dalle quote di posizionamento, da diverse
funzioni G che specificano le operazioni volute, seguite dai parametri che le definiscono.
Nella programmazione di tipo complesso (definizione profili, cicli fissi o supercicli fissi di foratura, cicli
complessi per lavorazioni di cave, ecc...) i parametri da introdurre insieme alle funzioni G sono molti.
Per aiutare l’operatore a programmare questi cicli, è disponibile una programmazione di tipo
conversazionale che, per mezzo di menu di softkey molto articolati e di visualizzazioni grafiche delle
operazioni selezionabili, guidano passo-passo il programmatore nella definizione di tutti i parametri
necessari o opzionali per definire correttamente il ciclo di lavorazione desiderato.
Oltre alla visualizzazione grafica su video della funzione, ogni parametro viene descritto sia per l’azione
svolta, sia in termini di valori ammessi in fase di input.
Essendo i menu di softkey e le finestre grafiche molto numerose ed articolate, e poiché ogni manovra
o selezione è auto-esplicativa, non è stato ritenuto opportuno ampliare troppo in questa sede la
descrizione delle funzionalità, molto potenti, di questo tipo di programmazione.
Verrà riportato solo un esempio del loro utilizzo e le modalità di accesso all’ambiente stesso.
Buona parte delle funzionalità di questo ambiente sono inoltre comuni all’ambiente di programmazione
PROGET2 descritto dettagliatamente nella seconda parte di questo manuale, a cui si prega di far
riferimento.
Per ogni campo è visualizzato un help in linea esplicativo della funzione svolta.
Solo dopo aver introdotto tutti i campi necessari alla corretta programmazione della funzione
desiderata viene visualizzato il tasto OK che consente la generazione del codice.
A tal punto scompare quindi la finestra con i parametri della funzione e nella lista del programma,
visualizzata sullo schermo o sulla parte alta a sinistra, nel caso sia attivo il disegno, appare il blocco
generato contenente la funzione G seguita dai parametri definiti.
In ogni pannello è previsto un tasto RESET generale che consente di cancellare per reimpostare tutti i
valori dei parametri, ed un tasto CANCEL che consente di uscire dal pannello senza generare il blocco
di programma.
dove a centro del video compaiono le funzioni G o altre funzioni quali utensili T, origini O, funzioni M
con le relative brevi descrizioni, richiamabili automaticamente posizionandosi sopra e cliccando due
volte con il touch screen o con il mouse o con le frecce su e giù della tastiera e premendo il tasto
ENTER; verrà visualizzato il pannello relativo.
Sulla parte destra del video compaiono invece alcune softkey con i seguenti significati:
: Menu dei pannelli disponibili. Premendo tale tasto compare la seguente videata:
E’ la softkey di conferma della scelta del pannello, equivalente del tasto ENTER
della tastiera.
:
Premere NUOVO. Inserire il nome del programma desiderato (es: CONVERS) e premere OK. Appare
il menu:
Premere la softkey .
Appare la videata:
Premere la softkey .
G17
Premere la softkey .
Appare la finestra:
Introdurre il numero dell’origine pezzo desiderato (es: 1) e premere OK. Nel programma appare
l’istruzione:
O1
Premere la softkey .
Appaiono le softkey:
Inserire il numero dell’utensile desiderato (da 1 a 300, es 2) e premere M6. Se si desidera inserire
direttamente i valori di S e di F inserirli nei campi gialli, altrimenti è possibile far calcolare dal sistema i
valori inserendo nei campi azzurri i dati relativi alla velocità di taglio, al diametro della punta e
all’avanzamento al giro e cliccando sulle frecce rosse di importazione. Infine cliccare sulla funzione M
desiderata (M3, M13, M4, M14)
T2M6
S1415F170M3
Premere la softkey .
Premere la softkey .
Appaiono le softkey:
Appare la finestra:
Esempio:
Premere la softkey
.
Appaiono le softkey:
Appaiono le softkey :
Scegliere il tipo di ciclo fisso desiderato (foratura, foratura profonda mista, foratura profonda,
Appare la finestra:
Inserire i parametri desiderati, ricordandosi che fino a che tutti i campi di colore giallo non sono stati
inseriti non è possibile premere OK per proseguire.
Esempio:
Premere OK o RESET per reimpostare i valori. Premendo OK nel programma appare l’istruzione:
G781J2Z-20X50Y30D1=6D2=18.5D4=3D5=22
Premere la softkey
Appaiono le softkey:
Premere la softkey .
Appare la finestra:
Esempio:
Premere OK o RESET per reimpostare i valori. Per esempio premere RESET e far calcolare al
sistema, in funzione del diametro utensile, della velocità di taglio, dell’avanzamento al dente e del
numero di denti, i parametri tecnologici. Impostare i valori nei campi azzurri e premere le frecce rosse
per far calcolare i valori.
Premere OK.
Premere la softkey .
Appare la finestra:
Esempio:
Premere OK.
Z100 R
X20 Y80 R
Z-10 R
Premere la softkey .
Appare la finestra:
G41K2
Premere la softkey .
Appare la finestra:
G13J90X40
Premere la softkey .
Appare la finestra:
G21I-20
Premere la softkey .
Appare la finestra:
Premere la softkey .
Appare la finestra:
Premere OK.
G13J180Y-5
Premere la softkey .
Appare la finestra:
Inserire la coordinata X ed Y del punto di stacco dal profilo ed il tipo di uscita (lineare o circolare).
G40K2X30Y-20
Premere la softkey .
Premere OK.
Z200 R
Premere la softkey .
M30
G17XYZ
O1
T2M6
S1415F170M3
Z100 R
X50 Y30 R
Z2 R
G781J2Z-20X50Y30D1=6D2=18.5D4=3D5=22
T4M6
S1911F1529M3
G49I5
Z100 R
X20 Y80 R
Z-10 R
G41K2
G13J90X40
G21I-20
G20I-100X90Y30
G13J180Y-5
G40K2X30Y-20
Z200 R
M30
La procedura di compressione offre la scelta della destinazione di memorizzazione che può essere lo
stesso HD interno del Controllo oppure su uno o più Floppy Disk.
Conseguentemente è possibile l’operazione inversa, cioè quella di poter scompattare sull’HD del
Controllo i programmi o le cartelle compresse, generati in precedenza sia con l’S4000 sia con altri
sistemi esterni (Winzip o Pkzip), tramite uno o più Floppy Disk oppure tramite CD-ROM oppure tramite
connessione in rete.
7. Premere Esci per uscire. Il programma/i o la cartella/e vengono zippati e rappresentati sul video
con l’icona dei file / cartelle compressi e l’estensione .ZIP:
Per comprimere un programma o una cartella su floppy disk, procedere come segue:
1. Preparare uno o più dischetti vuoti già formattati.
2. Selezionare l’ambiente PROGRAMMAZIONE
3. Premere EDITA
4. Posizionarsi con il touch screen o il mouse o le frecce su e giù della tastiera sul programma o
sulla cartella da archiviare.
Esempio:
7. Cliccare sulla softkey ... a fianco della cartella. Appare una videata simile alla seguente:
8. Selezionare in alto a destra, cliccando sulla freccetta nera rivolta verso il basso a fianco della
Directory attuale, il drive A:\. Appare la videata:
11. Premere OK. Inizia l’archiviazione su floppy disk. Al termine del primo disco, se dovesse essere
necessario continuare su altri dischi, inserirli in sequenza e confermare premendo OK. Al termine
comparirà la videata:
12. Premere Esci per uscire dall’ambiente di archiviazione file. Apparirà sul video il programma /
cartella con estensione .ZIP e l’icona di file compresso:
Per scompattare un file archivio sull’hard disk del CNC, procedere come segue:
1. Per prima cosa accertarsi di aver già creato la cartella dove scompattare il file archivio, altrimenti
scompattarlo nella cartella principale D:\S4000\PARTPROG
4. Selezionare il programma .ZIP da scompattare con il touch screen o il mouse o i tasti freccia su o
freccia giù della tastiera.
9. Selezionare la cartella dove scompattare l’archivio con il touch screen o il mouse o le frecce su e
giù e cliccare due volte per entrarci. Appare la videata:
Per scompattare un file archivio memorizzato su più floppy disk all’interno dell’hard disk del CNC,
procedere come segue:
1. Per prima cosa accertarsi di aver già creato la cartella dove scompattare il file archivio, altrimenti
scompattarlo nella cartella principale D:\S4000\PARTPROG
4. Premere EDITA
6. Selezionare il programma .ZIP con il touch screen o il mouse o le frecce su e giù della tastiera.
Appare la finestra:
10. Selezionare il programma da estrarre premendo SELEZIONA TUTTO o cliccando sul file
archiviato e premere ESTRAI. Appare la finestra:
12. Selezionare la cartella dove scompattare l’archivio con il touch screen o il mouse o le frecce su e
giù e cliccare due volte per entrarci. Appare la finestra:
13. Premere CONFERMA. Il file archivio inizia ad essere scompattato; al termine del primo viene
richiesto di inserire in sequenza tutti i dischetti. Proseguire confermando con OK.
14. Al termine premere ESCI. Il programma è quindi scompattato nella cartella desiderata.
I programmi compressi in formato archivio .ZIP non sono nè editabili nè eseguibili. Per renderli tali è
necessario scompattarli come descritto precedentemente.
I programmi compressi possono essere scompattati su personal computer esterni utilizzando software
tipo WINZIP o PKUNZIP, ecc...
3. Selezionare il programma che si desidera compilare con il touch screen, con il mouse o con i tasti
freccia su e freccia giù della tastiera:
5. Premere la softkey START COMPILA. Al termine della compilazione appare una videata simile
alla seguente:
6. Viene quindi così generato un programma con il nome originale più il suffisso COMP.
Nell’esempio riportato il programma PROG02 viene quindi compilato nel programma
PROG02COMP, all’interno dello stesso direttorio del programma originale. E’ possibile
comunque impostare un nome diverso da quello riportato automaticamente dal sistema, se si
desidera.
[Profilo 26
G17 G17
O1 O1
T2M6 T2M6
F1000S1400M3 F1000S1400M3
G49I4 G0X-55Y2Z2
X-55Y2Z2R G1Z-10
Z-10 G1X-55Y16
G42K1 [ attacco lineare a destra di L1 G1X-35.7124Y16
G13Y20J0 [L1 G3X-27.6075Y21.087I-35.7124J25
G21I5 [R5 G2X-2.351Y21I-15J15
G20X-15Y15I-18 [C1 G1X21.4259Y21
G13Y25J0K2 [L2 G3X40Y6I40J25
G20X40Y25I15 [C2 G1X50Y6
G13J0 [L3 G1X50Y-5
G40X50Y-5K1 [ uscita lineare sul punto M30
3.11.1 INTRODUZIONE
Il collegamento in linea seriale del controllo S4000 con un pc esterno è possibile effettuarlo utilizzando
il protocollo di comunicazione Selcom4000 installato sul CNC, attivabile tramite la selezione del tasto
apposito, situato all’interno dell’ambiente Programmazione.
Questa prestazione è disponibile solo sui sistemi con Windows NT4.
Il protocollo di comunicazione utilizzato è di tipo remoto (o industrial data link) e permette di eseguire le
operazioni di trasferimento dati direttamente da tastiera del CNC. In questo caso l’HDD del pc esterno
collegato viene utilizzato esclusivamente come memoria aggiuntiva del CNC S4000.
Attenzione: La seriale dell’S4000 non potrà più essere utilizzata come metodo di esecuzione
diretta di un programma da posto esterno.
Il suo utilizzo si riduce esclusivamente per il trasferimento dei programmi da pc esterno sul controllo e
viceversa.
Premendo il tasto “GEST. SERIALE” dal menù programmazione vengono visualizzati i due tasti
dedicati alla configurazione (SETUP) e all’avvio del collegamento.
Disco 1: è il direttorio di lavoro primario del CNC. Può essere definito come directory, oppure come
unità periferica (floppydisk, cd-rom).
Disco 2: è il direttorio di lavoro secondario (ausiliario) del CNC. Può essere definito come directory
alternativa, oppure come unità periferica (floppydisk, cd-rom).
Parametri porta COM: vengono definiti il numero della porta seriale sulla quale si desidera attivare il
collegamento e la velocità di trasmissione dei dati (baud-rate).
Checksum: imposta il tipo di codice di controllo durante la trasmissione. Per il CNC S4000 deve
essere impostato su Checksum S3000.
Il tasto OK conferma i dati inseriti; il tasto Cancel chiude la finestra senza memorizzare i dati inseriti,
mantenendo quelli precedentemente memorizzati.
Disco remoto : vengono visualizzati i file presenti sul Pc attraverso l’impostazione del Selcom.
Seriale : vengono visualizzati i parametri di configurazione della porta seriale e i tasti di comando per
le operazioni di trasmissione e ricezione dei programmi.
ATTENZIONE!
È possibile effettuare l’avvio del collegamento tra S4000 e PC solo se sul PC è stato avviato il
Selcom con il tasto premuto che imposta la trasmissione dati in modo INDATAL e i due
sono connessi con un cavo attraverso la linea seriale.
DISCO REMOTO
Le informazioni contenute all’interno di questa finestra sono relative ai programmi presenti sul pc
esterno.
Si hanno a disposizione due unità di memorizzazione, che sono configurate attraverso il software
SELCOM.
La scelta dell’unità da utilizzare durante le operazioni di trasferimento ricade sull’utilizzo del tasto
CAMBIA DISCO.
COMADI OPERATIVI
Nella parte alta troviamo una finestra che riassume i dati di configurazione quali il numero della porta
sulla quale avviene il collegamento, la velocità di trasmissione ( baud-rate ), la gestione del bit di parità
per il controllo del flusso di dati, il formato del flusso dei dati e, infine, il valore del bit di stop. Per la
modifica di alcuni di questi dati, vedere il capitolo 5.2 SETUP.
Nella zona sottostante si trovano invece i tasti dei comandi operativi sul file:
Invia file: permette di inviare il file selezionato. È attivo solo quando si seleziona un file all’interno del
“DISCO LOCALE”.
Ricevi file: permette di ricevere il file selezionato. È attivo solo quando si seleziona un file all’interno
del “DISCO REMOTO”.
Aggiorna: tasto che aggiorna la visualizzazione dei files all’interno della videata.
DISCO LOCALE
Le informazioni contenute all’interno della finestra sono relative ai programmi presenti sull’HDD del
S4000.
Il tasto CAMBIA DISCO permette di scegliere l’unità dalla quale caricare i programmi.
Nota:
Per tutto ciò che non è stato specificato nel seguente capitolo a riguardo dell’utilizzo del
programma di comunicazione Selcom e della sua configurazione, si rimanda alla consultazione
del manuale: “SELCOM programma di comunicazione per sistemi SELCA”.
SelCAM è un modulo CAM, potente e flessibile, appositamente studiato per la realizzazione di stampi,
che offre le più recenti soluzioni software di progettazione in 3D.
Si lancia dall’ambiente di PROGRAMMAZIONE e si presenta come un applicativo esterno al controllo,
dal quale si può tornare tramite un apposito tasto con la scritta S4000.
SelCAM è stato progettato specificatamente per i Controlli Numerici Selca Serie S4000 sui quali può
essere installato senza penalizzare in alcun modo le funzionalità del CNC.
Può essere inoltre installato su un PC esterno.
Consente di importare le superfici in formato IGES o STL da un altro sistema CAD o CAM, di scegliere
quale strategia di lavorazione utilizzare, di generare il percorso utensile grafico, di visualizzare e
verificare in ambiente CNC il percorso utensile generato, fino a giungere alla forma finita del pezzo.
Il SelCAM offre anche un modulo aggiuntivo di verifica che permette di simulare con animazione il
percorso utensile.
Un ulteriore modulo presente nel SelCAM, infine, consente di generare delle scritte basandosi sui
caratteri True Type presenti in Windows.
SelDXF è uno strumento che consente di convertire uno o più profili bidimensionali CAD dal formato
disegno DXF in formato programma per i CNC Selca Serie S4000.
Si lancia, come il SelCAM, direttamente dall’ambiente di PROGRAMMAZIONE e si presenta a video
come un applicativo esterno al controllo, dal quale si può ritornare con un apposito tasto con la scritta
S4000.
L’interfaccia grafica del SelDXF aiuta l’operatore nella scelta di uno tra i profili importati e su questo
permette di operare con strumenti di zoom (+ - finestra Tutto) e di sposta/cancella profilo al fine di
preparare la lavorazione.
La conversione del profilo in linguaggio CNC può avvenire in due formati: ISO o ASCII.
E’ possibile impostare anche un file di testa ed un file di coda che si agganciano automaticamente al
programma generato.
Un modulo integrato nel SelDXF, “seleziona fori”, consente di interpretare i cerchi come se fossero dei
fori e quindi calcolarne la posizione del centro in modo da poter usare l’output in un ciclo fisso.
Nell’ambiente Programmazione appaiono nel menu le due softkey per l’utilizzo di questi due moduli
opzionali:
Nel caso si premano le due softkey e non siano presenti tali opzioni, apparirà la scritta: “OPZIONE
NON ABILITATA. CONTATTARE SELCA”
4. COMANDI DI ESECUZIONE
Per eseguire programmi in macchina, spostamenti assi in manuale, blocchi singoli, selezionare
l'ambiente MACCHINA UTENSILE tramite touch screen o mouse.
Compare la videata:
La procedura è la seguente:
2. Inserire il blocco da eseguire e premere START (da console esterna o da tasti funzione PLC, zona
D del video, se previsto).
Per eseguire altri blocchi Continuare a scrivere sulla riga di dialogo il nuovo blocco da
eseguire e premere START (da console esterna o da tasti
funzione PLC)
Per ripetere il blocco visualizzato Continuare a premere START. Questo serve per eseguire
movimenti incrementali. Impostando, ad esempio, X1I si
ottiene uno spostamento di 1 mm sull'asse X ogni volta che si
preme START.
Premere o cliccare sulla scritta "selca" in rotazione per uscire e tornare all'ambiente MACCHINA
UTENSILE.
Appare la videata:
I movimenti in manuale possono essere fatti con i pulsanti di JOG su console esterna o sui tasti
funzione PLC (zona D, se previsti) oppure tramite i volantini, il cui passo è normalmente selezionabile
tramite i tasti funzione PLC sulla zona D del video.
Per arrestare temporaneamente Premere il tasto HOLD. Appaiono altri tasti funzione in
la lavorazione una videata simile alla seguente:
Per eseguire movimenti Premere MANUALE e spostare gli assi in manuale, con i pulsanti di JOG
in manuale o con i volantini elettronici.
Per tornare sul punto di Premere la softkey RITORNO SUL PUNTO. Riposizionare ognuno degli
arresto assi spostati tenendo premuto il pulsante di JOG relativo alla direzione
corretta di riposizionamento (l'altra direzione non agisce) fino a quando
l'asse non è arrivato sulla quota abbandonata in precedenza.
Per riprendere la Premere START. Se gli assi non sono stati riposizionati, il sistema non
lavorazione permette la continuazione della lavorazione segnalando l'errore:
Appare la videata:
1. Premere ESECUZ. Viene visualizzato l'elenco dei programmi catalogati per il drive selezionato
(D:\S4000\PARTPROG) e presenti nel direttorio selezionato.
La selezione del direttorio viene effettuata come per l'ambiente di editor dei programmi
(vedere cap. 3.2)
5. Premere START per dare il via all'esecuzione. Il pulsante di START è normalmente sulla console
della macchina utensile o, come nell’esempio riportato, sui tasti funzione del PLC (zona D del video).
Comparirà una videata simile alla seguente:
La posizione degli assi e le funzioni tecnologiche sono visualizzate nella parte alta della zona A del
video, sotto alle quali viene visualizzato il disegno del percorso.
- le funzioni T ed O programmate;
- le funzioni G, M, H attuali;
- il tempo di lavorazione in secondi (Sec) ed il numero di blocchi eseguiti dalla macchina (Ex).
Se è attiva la softkey DISEGNO, durante l'esecuzione, il percorso che la macchina dovrà eseguire
viene visualizzato in verde, la traiettoria già percorsa viene visualizzata in bianco.
Per creare una procedura di richiamo di altri programmi dall'interno di un programma esecutivo,
considerando tali programmi come dei sottoprogrammi esterni, il formato di programmazione è il
seguente:
es:
LNOME:
LNOME1:
LNOME2:
Per prova un programma può essere eseguito in rapido su macchina utensile, con velocità modificabile
da potenziometro (FEEDRATE OVERRIDE).
Operare come per l’esecuzione normale su macchina utensile premendo IN PROVA PROGRAMMI
invece che IN MACCHINA.
Durante tale esecuzione appare sul video il disegno in colore blu (RAPIDO)
Il sistema simula il programma fino al blocco da cui si vuole riprendere la lavorazione e visualizza, a
fianco della posizione attuale degli assi, la posizione in cui gli stessi si dovranno trovare per la corretta
ripresa del ciclo.
La simulazione e quindi la ripresa della lavorazione possono avvenire in modo NORMALE (cioè con la
completa simulazione grafica di tutto il programma) o in modo VELOCE (senza la visualizzazione
grafica, da utilizzarsi solo per programmi generati da sistemi CAD/CAM o da digitalizzazione).
Scegliere il programma con il mouse, con il touch screen o con le freccie su e giù e premere
CONFERMA. Appare il menu:
La ripresa può avvenire dal blocco di interruzione (visualizzato nella zona in alto a destra del video con
la scritta Ex…) o N blocchi prima di tale punto.
Inizia la visualizzazione grafica del programma e alla fine appare, a fianco della posizione reale degli
assi, la posizione in cui si devono trovare gli assi stessi per la ripresa del ciclo, con la videata
seguente:
4. Impostare, in BLOCCO SINGOLO, le funzioni M necessarie, premendo ogni volta START per la
loro attivazione (es: M3/M4 o M13/M14, ecc…).
5. Premere CONTINUA ESECUZIONE. Se gli assi non sono in posizione, il sistema visualizza
l’errore E92 (Assi fuori posizione) e attiva il tasto POSIZIONA SU PUNTO. In alto a fianco delle
coordinate appaiono in rosso e lampeggianti i nomi degli assi che non si trovano in posizione.
6. Con i pulsanti di JOG riposizionare, asse per asse, gli assi della macchina. La velocità di
riposizionamento è controllata dal potenziometro dei movimenti manuali. Il movimento si arresta
automaticamente quando la posizione dell’asse è raggiunta.
Le posizioni in cui si devono trovare gli assi vengono memorizzate dal sistema nei parametri P101,
P102, P103, ecc… rispettivamente per gli assi X, Y, Z, ecc…. Il riposizionamento può quindi
avvenire in BLOCCO SINGOLO, un asse o più alla volta, introducendo un posizionamento alle
coordinate XP101 YP102 ZP103 ecc…
8. Scegliere il tipo di visualizzazione (lista o disegno) e premere START per la ripresa del ciclo di
lavoro.
La macchina utensile deve essere pronta alla ripresa del ciclo con l’utensile corretto sul mandrino e
con le funzioni M necessarie attivate.
Il sistema può controllare o meno (dipende dalla gestione del cambio utensile) se l’utensile in mandrino
è quello corretto, ma non controlla se sono state attivate le funzioni M necessarie.
Per riprendere la lavorazione da un blocco successivo a quello in cui è avvenuta l’interruzione agire
come segue:
premere AVANTI DI, impostare di quanti blocchi si vuole avanzare (normalmente di 1 per volta) e
premere ENTER.
Vengono accettati solo numeri positivi e nessun altro carattere (N, ecc..).
L’operazione può essere ripetuta impostando un nuovo numero di blocchi o confermando quello
impostato.
La ripresa ciclo VELOCE deve essere quindi utilizzata solo nelle lavorazioni di programmi molto grandi
generati da sistemi CAD/CAM o da digitalizzazioni, programmi che devono contenere solo le
coordinate dei punti della superficie da lavorare.
Il programma non deve essere eseguito direttamente ma deve essere richiamato da un altro piccolo
programma (chiamante) che contiene le funzioni O, T, S, F, M, eventuali posizionamenti iniziali,
eventuali rototraslazioni nel piano o nello spazio, fattori di scala, ecc…
Esempio:
O1
T1M6
F1200S2000M3
Z100R
X...Y…R
LNOME:
Z100R
M30
La procedura per la ripresa ciclo VELOCE è la stessa della ripresa NORMALE, premendo però il tasto
funzione VELOCE
Se a fine ricerca non vengono visualizzate tutte le coordinate interessate alla lavorazione, ad esempio
solo Y e Z e non X, significa che il blocco ricercato conteneva solo queste due e non è quindi possibile
riposizionare correttamente l’asse X, a meno del fatto di non essersi assolutamente spostati da tale
coordinata X dopo l’interruzione del ciclo.
Premere, in caso contrario, il tasto funzione NORMALE, premere AVANTI DI, impostare 1 (o più
blocchi) e premere ENTER finchè sul video appare anche la coordinata mancante (es: X).
In questo modo può succedere che la ripresa ciclo avvenga più avanti del punto di interruzione, quindi
sarebbe consigliabile la RIPRESA PARZIALE N blocchi prima del punto di interruzione, altrimenti
interrompere con BREAK e rifare l’operazione di ripresa ciclo VELOCE anticipando di un certo numero
di blocchi la ripresa con il tasto funzione RIPRESA PARZIALE.
Scegliere il programma con il mouse, con il touch screen o con le freccie su e giù e premere
CONFERMA. Appare il menu:
a. Premere AVANTI DI, impostare di quanti blocchi si vuole avanzare rispetto all’inizio del
programma e premere ENTER. Questa procedura è utilizzabile quando il programma contiene cicli
ripetitivi, chiamate a sottoprogrammi, macroistruzioni, che non permettono quindi di sapere
esattamente da quale riga di programma partire. Il numero dei blocchi eseguiti dalla macchina
prima dell’interruzione è visualizzato nella zona A del video, a destra con la scritta Ex…
Vengono accettati solo numeri positivi e nessun altro carattere (N, ecc..).
Inizia la simulazione grafica del programma e alla fine appare la posizione in cui si devono trovare gli
assi per la ripresa del ciclo.
Per riprendere il ciclo da un blocco successivo a quello impostato agire come segue:
1. Premere AVANTI DI, impostare di quanti blocchi si vuole avanzare rispetto al punto di ripresa
precedente e premere ENTER. L’operazione può essere ripetuta più volte impostando un nuovo
numero di blocchi o confermando quello impostato.
3. Impostare, in BLOCCO SINGOLO, le funzioni M necessarie, premendo ogni volta START per la
loro attivazione (es: M3/M4 o M13/M14, ecc…).
4. Premere CONTINUA ESECUZIONE. Se gli assi non sono in posizione, il sistema visualizza l’errore
E92 (Assi fuori posizione) e attiva il tasto POSIZIONA SU PUNTO. In alto a fianco delle coordinate
appaiono in rosso e lampeggianti i nomi degli assi che non si trovano in posizione.
5. Con i pulsanti di JOG riposizionare, asse per asse, gli assi della macchina. La velocità di
riposizionamento è controllata dal potenziometro dei movimenti manuali. Il movimento si arresta
automaticamente quando la posizione dell’asse è raggiunta.
Le posizioni in cui si devono trovare gli assi vengono memorizzate dal sistema nei parametri P101,
P102, P103, ecc… rispettivamente per gli assi X, Y, Z, ecc…. Il riposizionamento può quindi
avvenire in BLOCCO SINGOLO, un asse o più alla volta, introducendo un posizionamento alle
coordinate XP101 YP102 ZP103 ecc…
6. Scegliere il tipo di visualizzazione (lista o disegno) e premere START per la ripresa del ciclo di
lavoro.
1. Entrare nell’ambiente MACCHINA UTENSILE tramite touch screen o mouse. Appare la videata:
2. Premere ESECUZ. Viene visualizzato l’elenco dei programmi catalogati per il drive selezionato
(D:\S4000\PARTPROG oppure A:\) e presenti nel direttorio selezionato. La selezione del drive e
del direttorio viene effettuata come per l’ambiente di editor dei programmi (vedere cap. 3.2)
5. Impostare il numero di blocco o l’utensile da cui si vuole iniziare (esempio: N24 oppure T3) o
qualsiasi altra stringa presente nel programma (vengono accettati tutti i caratteri) e premere
RETURN. Appare la scritta rossa: “ Operazione terminata correttamente” se il blocco è stato
trovato oppure la scritta : “Errore: Blocco non trovato” in caso contrario. Premere quindi IN
MACCHINA. Appare la videata:
PARTE II
PROGRAMMAZIONE
1. PROGRAMMAZIONE
Nel sistema S4040 sono disponibili quattro livelli di programmazione:
• Programmazione BASE
• Programmazione PROGET2
Il primo livello, programmazione BASE, utilizza le funzioni standard ISO per definire i vari tipi di
movimento nell’interpolazione lineare, circolare, elicoidale (G0, G1, G2, G3), le funzioni tecnologiche T,
S, F, M (definizione degli utensili e relativi dati), i cicli fissi per le operazioni di foratura, alesatura,
maschiatura (G81, G83, G84) ecc.
Per le interpolazioni questo livello di programmazione richiede per ciascun tratto di profilo la
programmazione delle coordinate dei punti finali e, per le interpolazioni circolari, anche delle coordinate
del centro del cerchio.
Queste informazioni non sono riportate sul disegno meccanico, eseguito a mano che su sistema CAD,
in quanto non tutte sono necessarie alla realizzazione del disegno stesso.
Il disegnatore utilizza la riga con o senza goniometro ed il compasso per tracciare gli elementi
geometrici di supporto (punti, cerchi e rette) raccordandoli con una mascherina, oppure mezzi
equivalenti forniti dai sistemi CAD.
Per ottenere le informazioni non riportate sul disegno meccanico si usa normalmente un sistema di
programmazione automatica che opera su un calcolatore esterno.
Il secondo livello, programmazione PROGET2, risolve i problemi della geometria nel piano mediante
il proprio linguaggio geometrico PROGET2 integrato nel Controllo Numerico, senza dover utilizzare
altri calcolatori o apparecchiature ausiliarie.
Il PROGET2 calcola infatti automaticamente i vari punti di tangenza o di intersezione fra rette e cerchi,
tiene conto del raggio utensile e della posizione reciproca utensile pezzo e usa soltanto le informazioni
riportate sul disegno meccanico.
Il linguaggio utilizza una geometria di tipo “orientato”, per la quale le rette ed i cerchi non sono definiti
dai soli parametri che ne definiscono la posizione nel piano, ma anche da un senso di percorrenza,
che coincide con quello di lavorazione.
Questo evita di introdurre dei discriminatori per la scelta della soluzione voluta fra quelle
matematicamente possibili.
L’attacco e l’uscita dal profilo possono essere fatti con una retta perpendicolare o con un semicerchio
tangenti rispettivamente al primo o all’ultimo ente programmati oppure sull’intersezione fra il primo e il
secondo ente programmato e fra l’ultimo ed il penultimo ente programmato.
Per simulare in programmazione gli strumenti del disegnatore sono disponibili 5 funzioni G.
+- il segno + specifica senso di percorrenza antiorario lungo il cerchio (può sempre essere
omesso), il segno - specifica senso di percorrenza orario.
Il terzo livello, programmazione LOGICO MATEMATICA, utilizza la grande potenza di calcolo del
sistema per generare macroistruzioni, forme e reticoli complessi.
Sono disponibili a questo livello il calcolo parametrico, il richiamo a sottoprogrammi interni od esterni, i
cicli ripetitivi e le funzioni di salto condizionato.
2. PROGRAMMAZIONE BASE
Un programma è formato da una serie di blocchi di informazione memorizzati sequenzialmente.
Un blocco può contenere diverse funzioni formate da un indirizzo (carattere NON numerico) seguito da
un numero. Esempio: X10.3 F500
Se un blocco contiene più di 70 caratteri va suddiviso in più righe.
Il carattere > (maggiore) alla fine di una riga e di una funzione permette la continuazione del blocco
nella riga successiva.
Un blocco non può contenere due funzioni aventi lo stesso indirizzo (ad es. non sono permesse nello
stesso blocco due funzioni G o due funzioni M).
Un blocco può contenere informazioni di commento al programma, che non hanno alcuna influenza sul
programma stesso. In questo caso il testo deve essere preceduto dal carattere [ (parentesi quadra
aperta).
Esempio: [ PROGRAMMA CODICE 0125/66A
S4040 M13 F250 [dati tecnologici dell’utensile
X-124.55 Y100.21 Z5 R
Le versioni Export (contraddistinte dalla lettera E dopo il numero di versione), consentono
l’interpolazione massima di 4 assi, quindi non si possono programmare più di 4 assi in un blocco.
Es. X100Y50Z200A0
Nel caso si programmasse, per es. X100Y50Z200A0B90, il CN segnalerà errore.
Le funzioni di TCPM dinamiche (G748 e G749) non consentono la programmazione di più di un’asse.
Es. G748C
G749A
Nel caso si programmasse, per es. G748BC oppure G749AB, il CN segnalerà errore.
2.1 FUNZIONI G
Sono funzioni preparatorie che servono a predisporre il sistema o la macchina utensile alle operazioni
successive. Esse sono composte dalla lettera G seguita da 2 (in questo ambiente di programmazione)
o 3 cifre e possono essere valide solo nel blocco in cui sono programmate o fino a quando non sono
cancellate da un’altra funzione. Quelle utilizzate in questo ambiente di programmazione sono elencate
nel seguito.
G00 posizionamento rapido degli assi.
G01 interpolazione lineare.
G02 interpolazione circolare o elicoidale senso orario.
G03 interpolazione circolare o elicoidale senso antiorario.
G04 pausa temporizzata, tempo di pausa programmato con la funzione K in decimi di secondo.
G09 decelerazione alla fine del blocco che la contiene.
G16 scambio assi.
Le funzioni G00, G02, G03, G09 sono valide solo nel blocco in cui sono programmate.
Le funzioni G sono azzerate dalla funzione M30 o dal comando del tasto ; fanno eccezione le
funzioni G17, G18, G19, G31.
G04 introduce una pausa programmata alla fine del blocco, dopo l’eventuale movimento.
Le funzioni G00, G01, G02, G03, G04, G09 possono essere scritte senza lo zero più significativo
(esempio G0, G1 ecc.).
2.2 FUNZIONE F
La funzione F definisce la velocità di avanzamento durante la lavorazione ed è programmata con la
lettera F seguita da 3 cifre che esprime la velocità stessa.
Programmata dopo G93 definisce la velocità F come inverso del tempo necessario a percorrere la
traiettoria programmata in un blocco. La F da programmare è pari alla velocità che si vuole lungo la
traiettoria (in millimetri al minuto) divisa per la lunghezza della traiettoria stessa, cioè:
La funzione G92 definisce una velocità di avanzamento che si sostituisce a tutte le funzioni F
programmate nei blocchi successivi. Il formato di programmazione è:
G92 F...
L’effetto della G92 è annullato da un’altra G92 scritta in un blocco da sola o dalle funzioni G93, G94 o
G95 seguite dalla funzione F.
La funzione G61, oltre che alle coordinate, applica un fattore di scala anche alle funzioni F. Il formato di
programmazione è:
G61 F...
Le funzioni F incontrate nei blocchi successivi vengono moltiplicate per il fattore di scala F definito nella
G61.
2.3 FUNZIONE S
Questa funzione definisce la velocità di rotazione mandrino. Si programma con la lettera S seguita
cinque cifre che esprimono la velocità espressa direttamente in giri/min. Il valore massimo
programmabile è 65535.
Esempio:
2.4 FUNZIONI M
Sono le cosiddette funzioni varie o miscellanee. Sono programmabili con la lettera M seguita da un
numero di cifre compreso tra 2 e 4 (da M00 a M9999).
Le funzioni M elencate in questo capitolo sono puramente indicative e rappresentano un esempio delle
funzioni M più usate.
Il costruttore della macchina utensile, infatti, può predisporre o meno queste funzioni oppure,
attraverso il PLC integrato nel sistema, aggiungerne altre per realizzare cicli particolari.
L’elenco definitivo di tali funzioni ed il loro significato deve pertanto essere fornito dal costruttore della
macchina utensile.
Anche nelle funzioni M lo zero più significativo può essere omesso, esempio M0, M3, ecc.
2.5 FUNZIONI H
Hanno lo stesso significato delle funzioni M e sono programmabili da H0 ad H9999.
Essendo la loro funzione stabilita nel PLC, è il costruttore della macchina utensile che deve fornire
l’elenco delle funzioni H utilizzate ed il loro significato.
2.6 FUNZIONE O
La funzione O richiama le origini definite in fase di azzeramento, da O1 a O99.
La funzione O0 disabilita le origini e visualizza le coordinate riferite allo zero macchina. La funzione O-
1 richiama, dopo la programmazione di O0, l’ultima origine programmata.
S1200 Per le M.U. con cambio utensile manuale, se all'inizializzazione il sistema è stato
configurato per un cambio utensile TIPO S1200 le origini definite in fase di azzeramento
sono solo 10 e vengono richiamate con le funzioni T da T0 a T9.
La funzione T99 disabilita le origini e visualizza le coordinate riferite allo zero macchina.
La funzione T-1 richiama, dopo la programmazione di una T99, l’ultima origine
programmata.
2.7 FUNZIONE T
La funzione T serve per il cambio utensile, manuale o automatico. Le cifre che seguono la funzione T
definiscono il numero dell'utensile da richiamare.
Oltre all’utensile, la funzione T richiama tutti i parametri memorizzati nella tabella dei dati utensili
(correttori lunghezza, raggio, ecc.).
Il modo di programmare il cambio utensile (manuale, automatico random o no, con o senza braccio
scambiatore) dipende da come è stato realizzato dal costruttore della MU e da come è stato sviluppata
la logica di macchina nel PLC. Il costruttore della macchina utensile deve quindi fornire all'utilizzatore le
informazioni necessarie per una sua corretta programmazione.
Per disattivare la correzione lunghezza attiva programmare G48 I0.
Due qualsiasi di questi assi determinano l’ascissa e l’ordinata del piano di lavoro, su cui si applica la
correzione raggio utensile nel piano, mentre un terzo assume la funzione di asse perpendicolare al
piano di lavoro, asse che esegue i cicli fissi e a cui viene applicata la correzione lunghezza.
Gli eventuali altri assi sono correlati a questi, ma non sono interessati dai correttori raggio e lunghezza.
La programmazione dei pezzi in G18 ed in G19 va fatta ruotando il disegno in modo che l’asse
dell’ascissa (Z in G18, Y in G19) diventi l’asse orizzontale con valori positivi rivolti verso destra. Con
questo accorgimento la programmazione risulta coerente con quella fatta in G17.
I valori delle ascisse a destra dello zero sono positivi, quelli a sinistra negativi. I valori delle ordinate
sopra lo zero sono positivi, quelli sotto negativi.
Gli angoli delle coordinate polari (o di inclinazione delle rette in PROGET2) sono riferiti all’ascissa e
sono positivi se dati in senso antiorario e negativi se dati in senso orario. Le frazioni di grado (primi e
secondi) devono essere espresse in forma decimale. Esempio
Volendo definire piani di lavoro diversi da XY, ZX e YZ, si deve utilizzare la funzione G17 seguita dai
nomi degli assi che nell’ordine saranno: ascissa, ordinata ed asse perpendicolare.
Ad esempio la frase G17 UVC assegnerà all’asse U il ruolo di ascissa, all’asse V il ruolo di ordinata ed
all’asse C il ruolo di asse perpendicolare.
Il valore della coordinata può essere positivo o negativo (il segno + non va programmato); usare il
punto decimale e non la virgola per separare la parte intera dai decimali.
• Per le quote del piano di lavorazione, all’origine pezzo attiva in quel momento (programmata con la
funzione O ed eventualmente spostata con le funzioni di rototraslazione G51 e G52).
• Per l’asse perpendicolare al piano di lavoro, alla correzione lunghezza attiva in quel momento
(programmata con la funzione T di cambio utensile o con la funzione G48).
Se si vogliono programmare spostamenti riferiti allo zero macchina e non allo zero pezzo, occorre
programmare, prima dello spostamento, la funzione O0 che disattiva tutte le origini ed i correttori
lunghezza attivi. La funzione O-1 richiama l’ultima origine programmata prima di O0.
Esempio:
X10 Y-50 Z-5 I movimento degli assi X e Y alle coordinate assolute 10 e -50, e dell’asse Z a -5 mm
rispetto alla posizione precedente.
Nota: Dopo le funzioni O, T, G51, G52 e G751 programmare sempre una coordinata assoluta prima
dell’incrementale.
Non usare la programmazione incrementale nel linguaggio geometrico PROGET2 e con la
correzione raggio.
L’ascissa del piano di lavoro (X in G17, Z in G18, Y in G19) specifica il raggio della circonferenza,
l’ordinata (Y in G17, X in G18, Z in G19) rappresenta l’angolo riferito all’ascissa, positivo se dato in
senso antiorario, negativo se dato in senso orario. Le frazioni di grado devono essere espresse in
forma decimale (es. 10° 30’ = 10.5)
Il centro della circonferenza è l’origine pezzo attiva in quel momento, eventualmente spostata con le
funzioni G51 e G52.
Esempio:
Per programmare quattro punti su una circonferenza di raggio 100 e posizionati a 45 gradi sui quattro
quadranti, si scrive:
Esempio:
Per realizzare 36 fori posti su una circonferenza di raggio 100, con incremento angolare di 10 gradi, a
partire da un angolo iniziale di 45 gradi, si programma:
Esempio: X250.7 R oppure G0 X250.7 attuano un movimento in rapido alla quota X250.7
Le funzioni di movimento rapido (G0 o R) sono valide solo nel blocco in cui sono programmate.
In assenza di queste funzioni gli spostamenti vengono realizzati a velocità di lavoro, con l’ultima
funzione F programmata.
E’ attivata automaticamente quando non è programmata un’altra funzione di movimento (G0 o R per
un movimento rapido, G2 o G3 per un’interpolazione circolare od elicoidale) e quindi può non essere
programmata.
Il movimento circolare avviene su uno dei tre piani coordinati X Y o Z X o Y Z, a velocità di lavoro o in
rapido, se è presente la funzione di rapido R nel blocco.
Il verso, orario o antiorario, viene stabilito guardando il piano di interpolazione dal lato positivo dell’asse
perpendicolare al piano stesso.
L’interpolazione circolare deve essere chiaramente preceduta da un posizionamento sul punto iniziale
dell’arco di cerchio. Le funzioni G2 e G3 sono valide solo nel blocco in cui sono programmate
Esempio:
G2 X...Y...I...J...
G3 X...Z...I...K...
G2 Y...Z...J...K...
Le coordinate del centro del cerchio possono essere assolute, cioè riferite allo zero pezzo, o
incrementali, cioè riferite al punto iniziale del cerchio, a seconda di come è stato configurato il sistema.
Indipendentemente dalla configurazione la funzione G62 permette di scegliere il tipo di
programmazione.
I centri del cerchio sui tre assi si programmano sempre rispettivamente con gli indirizzi I, J e K.
Per programmare un cerchio completo non occorre programmare il punto finale, ma solamente le
coordinate del centro.
Esempio:
X50 Y0
G3 I0 J0
Il sistema è in grado di eseguire interpolazioni circolari comunque orientate nello spazio e non solo sui
tre piani coordinati, attraverso la funzione di rototraslazione nello spazio descritta nel capitolo 5
Programmazione avanzata.
In tal modo si ottiene il movimento contemporaneo e coordinato dei due assi in interpolazione circolare
con gli altri assi, lineari o circolari.
Esempio: G3 X...Y...I...J...Z...A...B...C...
Esempio: G3 X...Y...I...J...Z...
In un solo blocco è possibile programmare un tratto di elica non maggiore di una spira completa. Per
programmare più spire occorre utilizzare un ciclo ripetitivo.
Ad esempio, per realizzare un’interpolazione elicoidale fatta di 4 spire di passo 10, su un raggio di 50,
programmare i seguenti blocchi:
X50 Y0 R
Z2 R
Z0
L=1
G3 I0 J0 Z-10 I
L1 K3
Le funzioni G2 e G3 dell’interpolazione circolare ed elicoidale sono attive solo nel blocco in cui sono
programmate.
Il valore della correzione viene richiamato con la funzione T di cambio utensile o con la funzione G49.
Utilizzando le funzionalità di ripresa automatica del ciclo (Cap.4.6 - Parte I) e di ricerca memorizzata
(Cap.4.7 - Parte I), è necessario programmare sempre la funzione G49.
dove:
Q... controllo sull'eventuale inversione del senso di percorrenza degli enti del profilo determinata
dalla correzione raggio. Può assumere i seguenti valori:
Q0 segnalazione di errore (ERR 95) ed arresto esecuzione.
Q1 il cerchio o la retta vengono percorsi in senso inverso (valore di default).
Q2 il cerchio non viene eseguito (la retta viene percorsa in senso inverso).
Il numero di enti esplorati in avanti per verificare la collisione è 60. Tale numero può essere
modificato programmandolo direttamente nel parametro D0 (ad esempio, D0=30, D0=200,
ecc.).
Il primo ed ultimo ente del profilo devono essere tali da non cambiare direzione, qualsiasi sia la
correzione raggio.
D1=1 Assieme al parametro D0, è necessario programmare questo parametro nel caso di profili
chiusi che iniziano e finiscono in un punto. Con questo parametro, l’inizio e la fine del profilo
non è sulla normale agli enti in quel punto, ma sulla bisettrice dell’angolo formato dai due enti
in quel punto. Il profilo corretto resta un profilo chiuso.
P1
D2=1 Memorizzazione delle parti di profilo non lavorate per effetto del controllo collisioni.
La memorizzazione viene fatta su un programma in memoria il cui nome viene definito nella
funzione G666 con il formato G666 LNOME:
La funzione G666 va programmata dopo la funzione di chiusura profilo G40. Se nello stesso
programma ci sono più profili, la funzione G666 va programmata dopo l’ultimo profilo.
La memorizzazione viene attivata solo in stato di ESECUZIONE GRAFICA, non in EDIT o in
ESECUZIONE IN MACCHINA.
La funzione G41/G42 deve essere programmata in un blocco da sola, eventualmente seguita dal
codice I1 e dal parametro Q. Ulteriori dettagli su queste funzioni si trovano al Capitolo 3.5 - Definizione
di un profilo.
Lo spostamento sul primo punto del profilo deve essere programmato con un movimento lineare, in
lavoro o in rapido. Su tale punto la correzione agisce in direzione perpendicolare al primo ente, lineare
o circolare del profilo.
La correzione viene disattivata con la funzione G40 programmata in un blocco da sola dopo l’ultimo
punto del profilo.
L’ultimo ente del profilo può essere sia un ente lineare che circolare. Sull’ultimo punto del profilo la
correzione agisce in direzione perpendicolare all’ultimo ente programmato.
Esempio:
G49 K1
G41
X-50 Y15
X-30 Y35
X20 Y40
G2 X37.32 Y30 I20 J20
G40
Il formato di programmazione è:
dove:
D14=... coefficiente di arrotondamento spigoli (da 2 a 6). Più alto è il valore di D14 più morbida è la
movimentazione degli assi ma maggiore è l’arrotondamento.
Programmare un valore medio per esempio D14=4.
D4=... controllo del raggio di curvatura su profili per punti. Se il controllo è attivo il sistema riduce la
velocità in funzione del raggio secondo la formula F = (ACC. x RAGGIO x 0.5) . (Se non
programmato: D4=1)
La funzione G30 annulla la G31 ed introduce una decelerazione forzata ad ogni fine passo.
La funzione G09, invece, introduce una decelerazione forzata alla fine del blocco in cui è stata
programmata.
Il formato di programmazione è:
G51 [X...][Y...][Z...][J...][K...]
con:
X...Y...Z... coordinate della nuova origine rispetto a quella attiva o punto attorno a cui ruotare
l’intero programma.
J... angolo fra l’asse X della nuova origine e l’asse X dell’origine attiva o angolo di
rotazione dell’intero programma.
Esempi:
La rototraslazione è utilizzabile anche nei piani G18 e G19 con i seguenti formati:
La funzione G52 permette la sola traslazione dell’origine pezzo attiva in quel momento.
Il formato di programmazione è:
G52 [X...][Y...][Z...]
con:
X...Y...Z... coordinate della nuova origine rispetto all’origine attiva in quel momento.
La funzione G52 è annullata programmando una funzione G52 da sola nel blocco.
Le coordinate delle nuove origini, sia per la G51 che per la G52, sono programmabili anche in
incrementale scrivendo la funzione I dopo le coordinate X Y Z o l’angolo J.
In questo caso lo spostamento origine è riferito all’ultima origine programmata e non allo zero pezzo
attivo. Questa prestazione, abbinata all’uso dei cicli ripetitivi, è molto utile per eseguire lavorazioni
disposte a passo costante in modo lineare o angolare.
Le funzioni G51 e G52 possono essere usate indifferentemente quando si vuole una semplice
traslazione; deve essere utilizzata la G51 quando si vuole una rototraslazione. Esse possono anche
essere utilizzate contemporaneamente nello stesso programma: la funzione G52 agisce dopo la G51 e
permette di traslare delle lavorazioni che contengono già una funzione di rototraslazione G51.
ATTENZIONE!
Dopo uno spostamento origine tramite le funzioni G51 o G52 è sempre necessario
programmare nello stesso blocco i due assi del piano di lavoro (es: X...Y... per G17, Z...X... per
G18, Y...Z... per G19) per confermare in modo corretto il punto di traslazione.
Questa regola è valida anche al termine dell'utilizzo delle funzioni di spostamento origine, cioè
dopo una G50 o una G52 da sola nel blocco: programmare sempre nello stesso blocco i due
assi del piano di lavoro (es: X...Y... per G17).
Se si vogliono fattori diversi per i tre assi bisogna programmare la funzione G61 seguita dal nome
dell’asse e dal fattore di scala da applicare all’asse.(opzione GE)
ATTENZIONE !
Dopo l'applicazione della funzione G61 per i fattori di scala, è sempre necessario programmare
nello stesso blocco i due assi del piano di lavoro (es: X...Y... per G17, Z...X... per G18, Y...Z... per
G19) per confermare in modo corretto il punto.
Questa regola è valida anche al termine dell'utilizzo del fattore di scala, cioè dopo una G60:
programmare sempre nello stesso blocco i due assi del piano di lavoro (es: X...Y... per G17).
ATTENZIONE!
Per un corretto funzionamento della specularità si consiglia di inserire nel programma originale
che si intende speculare il posizionamento di TUTTI gli assi coinvolti nella lavorazione.
Questa regola è valida anche al termine dell'utilizzo delle funzioni di specularità, cioè dopo una
G53: programmare sempre nello stesso blocco i due assi del piano di lavoro (es:X…Y… per G17).
I cicli fissi vengono attivati dalle funzioni G sopra elencate e rimangono attivi fino a che non vengono
cancellati dalle funzioni G80, M30 o da una qualsiasi funzione G che specifica un nuovo ciclo o tipo
di moto.
I cicli fissi devono essere sempre cancellati prima di un cambio utensile.
Quando un ciclo fisso è attivo il ciclo viene eseguito ad ogni blocco nel quale siano programmate
delle coordinate nel piano di lavoro.
Quando un ciclo fisso è attivo le quote di fondo foro e i parametri (I, J, Q, K) del ciclo possono essere
variati e diventano operativi nel blocco in cui sono programmati e nei successivi.
Se in un blocco, in cui viene definito un ciclo o in cui vengono ridefiniti i parametri di un ciclo, non
sono specificate le coordinate nel piano, il ciclo non viene eseguito. Esso verrà poi eseguito nel
blocco in cui saranno specificate le nuove coordinate nel piano. Se si vuole invece l’esecuzione del
ciclo fisso specificare D9=1.
Fa eccezione a questo la funzione G88 che, per sua natura, non prevede spostamenti sul piano tra un
ciclo e l’altro.
Se la funzione F... non viene specificata, resta attiva l’ultima F programmata fuori dal ciclo.
L’asse di lavoro dei cicli fissi può essere:
• l’asse Z per il piano di lavoro XY (G17)
• l’asse Y per il piano di lavoro ZX (G18)
• l’asse X per il piano di lavoro YZ (G19).
Il formato di programmazione dei diversi cicli fissi, descritto in questo capitolo, è sempre riferito
all’asse di foratura Z.
I cicli fissi prevedono una serie di parametri che sono comuni a buona parte di essi e che sono
elencati sotto. Ulteriori dettagli su detti parametri si possono trovare nella descrizione dei singoli cicli.
I incremento in profondità nel ciclo
J quota di inizio foro
Q piano di svincolo superiore (se non programmato Q=J)
K tempo di attesa in decimi di secondo.
Nelle figure che seguono, le linee tratteggiate rappresentano gli spostamenti in rapido, quelle
continue gli spostamenti a velocità di lavoro.
Il formato di programmazione è:
XY XY
Q Q
J J G81 Z...J...[I...][Q...][K...][F...][X...Y...]
I [D8=…][D9=1]
Sosta K
I
Sosta K
I
Sosta K Sosta K
Z
I
D10
I
D10
I
D12 D0
I
D0
I*D14
D0
I*D14
D0
I*D14
Z
3. Eventuale tratto di imbocco (D11=...) a partire da J... da percorrere ad una velocità limitata dal
parametro D13=... (F*D13) per eseguire la centratura. Se D11 è programmato maggiore di I... viene
forzato D11=I ( se non programmati, D11=0 e D13=0.7)
5. Ritorno in rapido al piano J... con mandrino in moto ( o al piano Q... se programmato D7=1). La
velocità di rapido può essere ridotta programmando il parametro D8, fattore di scala con valori
compresi tra 0 e 1 (se non programmato D8=1).
6. Riposizionamento in rapido alla quota precedentemente raggiunta fino ad una distanza D0=... di
sicurezza, in lavoro la parte rimanente ( se non programmato, D0=0.5)
7. Lavoro per un incremento di profondità pari a I...* D14 (se non programmato D14=10). Questi cicli
di lavoro e scarico truciolo vengono ripetuti nel tratto compreso tra D12 e Z... decrementando ogni
volta del D14 % il valore dell’incremento programmato (I...) fino a raggiungere il valore minimo del
50 % del valore iniziale, dopo di che il valore rimane fisso fino a che non viene raggiunta la quota
Z... programmata
8. Ritorno rapido, con mandrino in moto, al piano J... ( o Q... se specificato), che è il piano sul quale
avverranno tutti gli spostamenti tra i cicli di foratura.
Il formato di programmazione è:
XY
Q
J G83 Z...J...I...[Q...][K...][F...][X...Y...][D0=...][D7=1] ]
[D8=…][D9=1]
I
D0=xx
I-10%
D0=xx
Il formato di programmazione è:
XY
Q
J G84 Z...J...F...[Q...][K...][I…][X...Y...][D8=…]
Ripristino rotazione
[D9=1]
mandrino precedente
Inversione rotazione
Z mandrino
a. Tempo di sosta a fondo foro dopo il comando di inversione mandrino (in decimi di secondo) per
motore mandrino in corrente alternata.
b. Stiramento del compensatore a fondo foro (in millesimi di millimetro) per motori mandrino in
corrente continua senza trasduttore. La F di avanzamento viene ridotta in percentuale.
c. Non deve essere programmato per motori mandrino in corrente continua con trasduttore
(maschiatura rigida).
d. Il parametro I definisce un tempo di sosta a fondo foro (in decimi di secondo) prima del comando di
inversione mandrino per motore mandrino in corrente continua senza trasduttore.
3. Lavoro fino alla profondità Z... . La velocità di avanzamento si specifica programmando F... in
millesimi di mm per giro mandrino (passo del filetto).
4. Inversione rotazione mandrino e quindi ritorno alla velocità di lavoro al piano J (o Q se specificato),
che è il piano sul quale avverranno tutti gli spostamenti tra i cicli di maschiatura. Per maschiature
rigide la velocità di risalita viene moltiplicata per il parametro D8 (se non programmato D8=1).
5. Ripristino del senso di rotazione mandrino iniziale (M03 per filettature destre, M04 per filettature
sinistre).
con ritorno alla quota di inizio foro J. Solo in questa posizione il sistema si pone in stato di .
XY
Q
J G85 Z...J...[Q...][K...][F...][X...Y....][D9=1] [D8=…]
Sosta K Z
Arresto rotazione
Sosta K Z mandrino
Il parametro D0 definisce l’angolo in cui si trova il tagliente del bareno dopo l’orientamento mandrino. Il
parametro D7 definisce il valore di distacco dalla parete (se non programmato D7=0.5 mm).
Il ciclo di barenatura si svolge nelle seguenti fasi:
1. Movimento rapido nel piano alla posizione X...Y...
2. Movimento rapido dell’asse Z al piano J...
3. Lavoro fino alla profondità Z... con una velocità di avanzamento F...
XY ZR
G88 X...Y...Z...J...[K...][F...][ D8=…]
J
Esempio riportato in figura:
Z
Esempio:
...
...
X100 Y100 R [posizione primo foro
L1
Il formato di programmazione è:
G89 Z…J…[I…][K…][Q…][F…]
[S…][X…Y…][D9=1][D10=…]
[D14=…][D15=…][D16=…]
[D17=…][D18=…][D19=…]
[D20=…][D21=…]
[D22=…][D23=…]
2. Tratto da percorrere ad una Speed e Feed diversa o in rapido (per tubi o per pareti distanziate).
Questo ciclo fisso prevede l’introduzione di molteplici parametri, opzionali e non, per poter permettere
all’operatore di utilizzarlo come meglio si conviene, a proprio piacimento per le diverse motivazioni
sopra descritte.
3. Lavorazione a velocità F... ed S... programmate nel ciclo o ultime programmate in precedenza
con:
- eventuale arresto ad ogni I... mm (calcolato sempre in valore assoluto a partire dal piano J...
oppure a partire da D14=... mm al di sotto di J) per un tempo K... decimi di secondo (default
K0) oppure
- eventuale distacco di D10=... mm da eseguirsi in rapido ad ogni incremento I... eseguito
(default D10=0.5) per rottura truciolo fino al raggiungimento della quota assoluta D15=...
4. Distacco dalla quota raggiunta del valore D21=... mm (default 1) per un tempo D22=... decimi di
secondo (default 10=1 sec.) in modo da poter permettere al mandrino di raggiungere la corretta
Speed, se necessario il cambiamento tra la prima e la seconda fascia.
6. Distacco dalla quota raggiunta del valore D21=... mm (default 1) per un tempo D22=... decimi di
secondo (default 10=1 sec) in modo da poter permettere al mandrino di raggiungere la corretta
Speed, se necessario il cambiamento tra la seconda e la terza fascia.
7. Lavorazione della fascia bassa compresa tra D18=... e Z... a F ed S diverse (rispettivamente Feed
D19=... e Speed D20=..., se non programmate rimangono valide quelle della prima fascia F… ed
S…) con eventuale rottura truciolo ogni I... mm (sempre con possibilità di scelta di un distacco
D10 o di un tempo di sosta K).
8. Ritorno rapido, con mandrino in moto, al piano J... (o Q... se specificato), che è il piano sul quale
avverranno tutti gli spostamenti tra i cicli di foratura. La velocità di rapido può essere ridotta
programmando il parametro D8, fattore di scala con valori compresi tra 0 e 1 (se non
programmato D8=1).
M30
[Sottoprogramma 1
L=1
X10 Y5
X15 Y10
X20 Y15
X25 Y20
X30 Y25
G80 Z100 R
G32
Esempio:
G81 Z-20 J2
X...Y...
X...Y...Q30 [ritorno alto per salto staffa
X...Y...Q2 [ripristino quota di ritorno a Z2
X...Y...
Z-25 [variazione profondità
X...Y...
X...Y...Z-20 [ripristino profondità a Z-20
.........
G80 Z200 R
I cicli fissi possono essere applicati ad un asse diverso dall'asse mandrino programmando la funzione
di ciclo fisso (G81, G83, ecc.) seguita dal nome dell'asse e dai parametri che definiscono il ciclo.
Il ciclo fisso viene memorizzato e sarà eseguito nel primo blocco successivo contenente le coordinate
del piano.
Esempio:
X-50 Y-10 R
Z2 R
Z-5
G81 Y30 J10
X-50
X-30
X-10
X10
G80
Z2 R
La funzione G16 deve essere seguita dal nome di tutti gli assi macchina nell'ordine di scambio.
Il primo asse programmato nella funzione G16 si scambia col primo asse macchina, il secondo col
secondo e così via.
Le eventuali funzioni di spostamento origine (G51 e G52), specularità, scala, ecc., agiscono sulle
quote programmate.
Lo scambio viene fatto dopo l’applicazione di tali funzioni; agisce cioè sulle quote modificate.
Il sistema di misura può essere cambiato all'interno di un programma con le funzioni G70 e G71.
Con la funzione G70 si programmi scritti in pollici sul CNC configurato in millimetri.
Con la funzione G71 si possono utilizzare programmi scritti in millimetri sul CNC configurato in pollici.
Le funzioni G70 e G71, oltre che sulle coordinate, sui parametri dei cicli fissi e delle macroistruzioni e
su qualunque altro parametro dimensionale, agiscono anche sulla funzione F.
Le funzioni G70 e G71 non agiscono sulla visualizzazione che continua ad essere fatta nel sistema di
misura configurato all'installazione.
La funzione G69 può essere sempre attiva in formato modale, cioè anche dopo un break. Con tale
funzione attiva è possibile effettuare tutti gli azzeramenti origine assi, definendo qualsiasi valore di
azzeramento. Allo spegnimento del CN tale funzionalità viene resettata, quindi sarà da riprogrammare
alla successiva riaccensione del sistema. Per rendere la G69 modale è necessario, nel Setup
dell’impianto, impostare ABILITA TCPM MODALE = Si .
Il formato di programmazione è:
dove:
I... , J... , Q... valori positivi o negativi che vengono sommati alla distanza fra centro testa e punta
virtuale dell’utensile. I, J, Q agiscono rispettivamente sugli assi configurati come
mandrino, ascissa ed ordinata.
Se non programmati il sistema ruota la punta virtuale dell’utensile.
La funzione G69 non comanda la rotazione delle teste che devono essere programmate
indifferentemente nel blocco prima o dopo.
Un utilizzo molto semplice della funzione G69 è quello di ruotare la testa perchè un utensile sferico non
lavori in punta con velocità di taglio molto bassa. In questo caso l’utensile va normalmente azzerato in
centro e non in punta.
Se azzerato in punta programmare nella funzione G69 il valore del raggio negativo.
Esempio:
Un altro uso della funzione G69 è quello della lavorazione di più facce di un pezzo azzerando l’utensile
ed il pezzo sulla faccia piana.
Il formato di programmazione è:
dove:
A... ,B..., C... valori di rotazione delle tavole.
X... ,Y..., Z... valori di spostamento del punto di rotazione rispetto al centro tavola.
La funzione G68 non genera movimenti e può essere programmata nel blocco precedente o in quello
successivo alla rotazione delle tavole. La funzione G68 è annullata dalla funzione G67.
La funzione G68 può essere sempre attiva in formato modale, cioè anche dopo un break. Con tale
funzione attiva è possibile effettuare tutti gli azzeramenti origine assi, definendo qualsiasi valore di
azzeramento. Allo spegnimento del CN tale funzionalità viene resettata, quindi sarà da riprogrammare
alla successiva riaccensione del sistema. Per rendere la G68 modale è necessario, nel Setup
dell’impianto, impostare ABILITA TCPM MODALE = Si .
Per il corretto funzionamento della funzione G68 occorre che il costruttore della macchina utensile
abbia definito i parametri nella pagina PARAMETRI TESTE E TAVOLE e abbia fatto apprendere al
sistema la posizione del centro tavola con l’operazione di AZZERA TAVOLE. L’operazione di AZZERA
TAVOLE va ripetuta ogni volta che la tavola viene smontata e rimontata sulla macchina utensile.
Premere UTILITA’
Premere AZZERA
Compare un menu con i tasti funzione del normale azzeramento origine e lunghezza utensili ed in
aggiunta i tasti funzione AZZERA TESTE ed AZZERA TAVOLE.
Posizionare gli assi della macchina in una posizione nota rispetto al centro tavola, premere AZZERA
TAVOLE ed impostare la posizione degli assi rispetto al centro tavole.
In fase di azzeramento tavole, definire con il parametro K il numero della tavola (1 o 2).
Se non si programma K viene azzerata la tavola 1.
Esempio:
X 118.3 Y 109.3
ATTENZIONE !! Per un corretto uso della funzione G68 tutti gli assi, compresi quelli rotativi, devono
essere preventivamente AZZERATI nelle ORIGINI PEZZO che si utilizzano.
3. PROGRAMMAZIONE PROGET2
Nella programmazione PROGET2, si usano le seguenti funzioni G:
Il formato di programmazione è:
dove:
X... e Y... coordinate del centro del cerchio.
I... valore del raggio del cerchio, positivo se percorso in senso antiorario, negativo se
percorso in senso orario.
K... discriminatore tra due intersezioni (K=1 può essere omesso).
I parametri del cerchio (X... Y... e I...) possono essere omessi se identici a quelli dell’ultimo cerchio
programmato (nell’ambito dello stesso profilo).
Y
K2 K1 prima intersezione muovendosi nella
direzione della retta
K1
K2 seconda intersezione muovendosi nella
direzione della retta.
0 X
Y
secondo cerchio K1 intersezione sulla SINISTRA della retta che
sinistra
congiunge il centro del primo CERCHIO (in
K1 ordine di definizione) con il centro del
destra
secondo.
0 X
Y
Per definire il punto P1:
C1
G20 X27 Y20
P1
20 15
Per definire il cerchio C1:
0 27 X
Y
C1
0 24 X
Ogni retta è caratterizzata da un verso di percorrenza, che può essere definito nel seguente modo:
Quando si definisce la retta con la tangenza ad uno o più cerchi, occorre anche tener conto del senso
di percorrenza dei cerchi stessi. Delle soluzioni geometricamente possibili, illustrate nelle figure che
seguono, il CN sceglie quella che, nel punto di tangenza al cerchio, ha senso di percorrenza concorde
col senso di percorrenza del cerchio.
Y L1
T1 La retta scelta è L1 perchè nel punto di tangenza
T1 ha il senso di percorrenza concorde con quello
P
del cerchio.
C1
T2 L2
0 X
Y L1
T1 Anche in questo caso la retta scelta è L1 perchè
nel punto di tangenza T1 ha il senso di
α C1
percorrenza concorde con quello del cerchio.
L2
T2
0 α
X
L4
Y Quando si considerano le tangenze a due cerchi,
L1 T2 le soluzioni possibili sono 8. In figura ne sono
indicate 4 perchè è stato considerato un solo
L3 C2 senso di percorrenza degli enti.
T1
Nel caso della figura, la retta scelta è L1 perchè
C1 nei punti di tangenza T1 e T2 ha il senso di
L2
percorrenza concorde con quello dei due cerchi.
0 X
La definizione (G10) del primo ente (cerchio o punto) può essere omessa quando questo ente coincide
con l’ultimo ente definito in un blocco precedente nell’ambito dello stesso profilo (esclusi eventuali
raccordi inseriti con la definizione G21).
I parametri hanno il seguente significato:
X...Y... coordinate del centro del cerchio o del punto di supporto della retta
I... raggio del cerchio (se omesso è un punto)
K... discriminatore tra le due intersezioni della retta con un cerchio programmato nel blocco
precedente:
K1 prima intersezione tra retta e cerchio muovendosi nella direzione della retta
K2 seconda intersezione.
Se non programmata K=1.
P1
25 G10 X35 Y25 [coordinate del punto P1, 1° ente
di appoggio
P2 L1 G11 X8 Y10 [coordinate del punto P2, 2° ente
10 di appoggio
0 8 35 X
Y
P2 G10 X8 Y12 [coordinate del punto P1, 1° ente
30 di appoggio
L1 P3 G11 X31 Y30 [coordinate del punto P2, 2° ente
20 di appoggio
12 L2 G11 X45 Y20 [coordinate del punto P3, 2° ente
P1 di appoggio (il 1° è quello
programmato nel blocco
precedente)
0 8 31 45 X
Y L1
G10 X9 Y34 [coordinate del punto P1, 1°
ente di appoggio
P1 G11 X40 Y28 I-15 [cerchio C1, 2° ente di
34 C1 appoggio
28 15 G20 [percorso sul cerchio C1 fino
L2 alla tangenza con L2
G11 X31 Y6 [coordinate del punto P2, 2°
P2 ente di appoggio (il 1° è il
6 cerchio programmato nel
blocco precedente
0 9 31 40 X
L4 Retta L1
Y G10 X18 Y20 I-10 [cerchio C1, 1° ente di appoggio
L1 C2 G11 X57 Y34 I-15 [cerchio C2 2° ente di appoggio
34 Retta L2
L3 15
G10 X18 Y20 I10 [cerchio C1, 1° ente di appoggio
C1 G11 X57 Y34 I15 [cerchio C2, 2° ente di appoggio
20 10
L2 Retta L3
G10 X57 Y34 I-15 [cerchio C2, 1° ente di appoggio
G11 X18 Y20 I10 [cerchio C1, 2° ente di appoggio
0 18 57 X
Retta L4
G10 X18 Y20 I10 [cerchio C1, 1° ente di appoggio
G11 X57 Y34 I-15 [cerchio C2, 2° ente di appoggio
Nota: L’ordine di definizione dei due cerchi, prima C1 poi C2 o viceversa, e il senso di percorrenza
degli stessi (segno del raggio I) permettono la definizione di tutte le rette tangenti ai due cerchi.
0 5 30 55 X
0 5 55 X
30
Il formato di programmazione è:
con:
X...Y...[I...] Definiscono il punto o il cerchio (di raggio I...) tangente alla retta.
Questi dati possono essere omessi se identici a quelli dell’ultimo cerchio programmato
nell’ambito dello stesso profilo.
J... Valore in gradi dell’angolo formato dalla retta con l’asse X (tenendo conto
dell’orientamento della retta come indicato negli esempi).
K... Discriminatore tra le due intersezioni della retta con un cerchio programmato nel blocco
precedente:
K1 prima intersezione tra retta e cerchio muovendosi nella direzione della retta.
K2 seconda intersezione.
Se non programmato K=1.
35
0
30 X
15
G13 X30 Y15 J-145
Lx
oppure
35
G13 X30 Y15 J215
0
35 X
-145
17 15
G13 X26 Y17 I-15 J15
0 26 X
Il formato di programmazione è:
G21 J...
dove:
J... valore dello smusso (distanza dal vertice)
Esempi:
Y
10
0 40 X
40 45
0 30 X
L’ordine di definizione dei due enti da raccordare ed il segno del raggio del raccordo permettono la
scelta della soluzione voluta fra quelle geometricamente possibili. Il CN sceglie quella che garantisce la
concordanza dei sensi di percorrenza degli enti da raccordare e del raccordo stesso, come illustrano le
figure che seguono.
Il formato di programmazione è:
G21 I...
con:
I... valore del raggio del cerchio di raccordo:
positivo per raccordo percorso in senso antiorario
negativo per raccordo percorso in senso orario
Y
G13 X30 Y25 J40
G21 I-10
25 G13 J-45
10
40 45
0 30 X
40
30
0 30 X
30
0 33 X
Y G10 X0 Y0
G11 X42 Y25
15 G21 I-12
G20 X42 Y25 I10
25 10 G21 I-15
130 G10 X0 Y0
G11 X42 Y25
12
0 42 X
G10 X0 Y0
G11 X32 Y21
Y G21 I12
15
G20 X32 Y21 I-10
G21 I15
10 G10 X0 Y0
21 G11 X32 Y21
12
0 32 X
Y
6 G20 X22 Y23 I-12
G21 I6
12 G20 X40 Y27 I-10
27 G21 I5
23 10 G20 X22 Y23 I-12
0 22 40 X
0 20 30 X
Il formato di programmazione è:
dove:
G41 specifica che l’utensile deve lavorare sulla SINISTRA del profilo (guardando lungo il profilo
nella direzione del moto dell’utensile)
G42 specifica che l’utensile deve lavorare sulla DESTRA del profilo
I1 introduce automaticamente un raccordo di raggio pari al raggio fresa su spigoli vivi convessi.
Q... discriminatore che definisce come comportarsi quando, per effetto della correzione raggio
utensile, il senso di percorrenza di un cerchio o di una retta si inverte
Q0 segnalazione di errore (ERR 95) ed arresto esecuzione.
Q1 il cerchio o la retta vengono percorsi in senso inverso.
Q2 il cerchio non viene eseguito e la retta è percorsa in senso inverso.
Se non programmata Q=1.
Il numero di enti esplorati in avanti per verificare la collisione è 60. Tale numero può essere
modificato programmandolo direttamente nel parametro D0 (ad esempio, D0=30, D0=200,
ecc.).
Il primo ed ultimo ente del profilo devono essere tali da non cambiare direzione, qualsiasi sia la
correzione raggio.
D1=1 Assieme al parametro D0, è necessario programmare questo parametro nel caso di profili
chiusi che iniziano e finiscono in un punto. Con questo parametro, l’inizio e la fine del profilo
non è sulla normale agli enti in quel punto, ma sulla bisettrice dell’angolo formato dai due enti
in quel punto. Il profilo corretto resta un profilo chiuso.
P1
D2=1 Memorizzazione delle parti di profilo non lavorate per effetto del controllo collisioni.
La memorizzazione viene fatta su un programma in memoria il cui nome viene definito nella
funzione G666 con il formato G666 LNOME:
La funzione G666 va programmata dopo la funzione di chiusura profilo G40. Se nello stesso
programma ci sono più profili, la funzione G666 va programmata dopo l’ultimo profilo.
La memorizzazione viene attivata solo in stato di ESECUZIONE GRAFICA, non in EDIT o in
ESECUZIONE IN MACCHINA.
45
0 20 55 X
0 15 34 X
0 17 34 X
0 17 34 X
45
0 26 37 X
Il formato di programmazione è:
G40 [K...X...Y...]
dove:
G40 identifica la fine di un profilo e annulla le correzioni raggio utensile.
Se il profilo termina con un ente ed un punto, la fine profilo avviene sulla perpendicolare
all’ente nel punto. Se il profilo termina con due enti, il punto finale del profilo è il punto di
intersezione o tangenza tra il penultimo e l’ultimo ente programmato prima della funzione
G40 traslato del raggio utensile.
Da notare che l’ultimo ente dichiarato NON farà parte del percorso utensile ma serve
unicamente a definire, al punto di intersezione o tangenza con il penultimo ente dichiarato, la
fine del percorso utensile sul penultimo ente dichiarato.
Y L2
G13 X0 Y32 J-20 [L1]
G13 X34 Y0 J-70 [L2]
70 G40
X15 Y10
32
20 Fine profilo sul punto di intersezione
P1 delle due rette traslate del raggio
L1 utensile.
10
0 15 34 X
Y
31
45 G13 X0 Y31 J-45
P1 G40 K1 X37 Y23
23
Uscita dal profilo percorrendo la retta
L1 perpendicolare ad L1 passante per il
punto P1.
0 37 X
Y
31
45
G13 X0 Y31 J-45
P1 G40 K2 X37 Y24
24
Uscita con semicerchio tangente ad L1
L1
0 37 X
E‘ comunque possibile muovere l’asse perpendicolare al piano di interpolazione sia in fase di attacco e
di uscita che all’interno del profilo.
All’interno del profilo l’asse può essere mosso contemporaneamente agli assi del piano, se
programmato assieme all’ente geometrico, o alla fine di un ente, se programmato in un blocco da solo.
Esempi:
I movimenti in Z ammessi sono 5 se uno dei due enti è un raccordo; sono 6 se i due enti sono retta e/o
cerchio.
Gli enti geometrici memorizzati sono identificati dalla lettera E seguita da un numero (da E1 a E30).
Gli enti possono essere definiti in modo diretto, programmando tutte le informazioni necessarie ad
identificare l’ente, in modo indiretto, richiamando altri enti geometrici precedentemente memorizzati od
in modo misto, mescolando cioè i due modi.
Il formato di scrittura prevede l’utilizzo del carattere “,” (virgola) per separare un ente geometrico
(origine, punto, cerchio, retta) dall’ente geometrico successivo
Esempi:
E1= G51 X18 Y18 J45
E2= G13 X30 Y30 J50
E14= G13 E17 J30
E24= G51 X30 Y30 J45, G20 X50 Y33
E5= G20 X10 Y10 I30, G20 X20 Y20 I15
E6= E12, E13
E7= G20 X10 Y10 I30, E13
E10= G20X45Y87, G20X136Y-12
La memorizzazione degli enti geometrici può essere fatta in un punto qualunque del programma, prima
o dopo l’inizio del profilo (G41/G42), purché avvenga almeno nel blocco precedente a quello di
richiamo.
Gli enti geometrici vengono memorizzati in una tabella che è visualizzabile premendo successivamente
le softkey CORRET/PARAMETRI e ENTI GEOMETRICI.
Nel sistema sono presenti due tabelle, una per l’esecuzione in macchina ed in blocco singolo, l’altra
per l’esecuzione grafica.
Gli enti possono essere programmati nel blocco o richiamati, se precedentemente definiti.
La retta ed il cerchio utilizzati nella definizione di un punto possono essere definiti in modo diretto
utilizzando tutte le definizioni previste o possono essere enti geometrici precedentemente definiti.
Esempio:
Esempi:
0 30 X
Y
E12
G76
E12=G20 X40 Y45
G75
40
45
0 X
Un punto in coordinate cartesiane può essere riferito ad un’origine diversa dallo zero pezzo
In questo caso l’origine va programmata, in modo diretto o indiretto, prima della definizione del punto.
Esempio:
E6 15°
40
5
0 15 X
Y
E8
E9 E10=G13 X...Y...J..., G13 X...Y...J...
E10=E8, E9
E1
0
0 X
Il discriminatore K2 sceglie la seconda intersezione, cioè quella a destra della retta che congiunge il
centro del primo cerchio con il cerchio del secondo. Se non programmato verrà adottata la prima
intersezione.
Y
E2
E1 E3=G20 X...Y...I..., G20 X... Y...I...
E4=G20 X...Y...I..., G20 X...Y...I...K2
E3
E3=E1, E2
E4 E4=E1, E2 K2
0 X
Y
E1
E3 E3=G13 X...Y...J..., G20 X...Y...I...
E4 E4=G13 X...Y...J..., G20 X...Y...I...K2
E2 E3=E1, E2
E4=E1, E2 K2
0 X
Con questa definizione si memorizzano nel punto Ep le coordinate del centro del cerchio Ec
E4 = E3 I0
E3
E4
0 X
Il punto ed il cerchio utilizzati nelle definizioni di rette possono essere definiti in modo diretto od in
modo indiretto, richiamando cioè enti geometrici precedentemente memorizzati.
Esempio:
Er = G51 X...Y...J..., G13 X...Y...J...
Er = G13 Ec J...
Er = G10 X...Y..., G11 X...Y...
Er = G10 X...Y..., G11 Ep
Er = G10 Ep, G11 Ec
Er = G10 X...Y...I..., G11 Ec
Er = G10 Ec, G11 Ec
Esempio:
En = G10 X...Y..., -Ec
E7
E7 = G13 X30 Y12 J45
E6 E7 = G13 E6 J45
12
45°
0 30 X
La retta è definita tramite un cerchio a cui è tangente e l’angolo che essa forma con l’asse X positivo.
60°
0 15 X
33
E5
E18 = G10 X38 Y33, G11 X15 Y9
E1
E18 = G10 E5, G11 E6
9
E6
0 15 38 X
Y E4
E2
0 14 46 X
Y
32 E7
E9 = G10 X15 Y32, G11 X45 Y20 I10
E8
E9 = G10 E7, G11 E8
E9 10
20
0 15 45 X
Y
32 E9
E7 E9 = G10 X45 Y20 I10, G11 X15 Y32
0 15 45 X
Er = retta Q...
dove Q è la distanza fra le due rette, positiva se la retta da definire è a sinistra, negativa in caso
contrario, guardando nella direzione della retta predefinita.
Il senso di percorrenza della retta può essere cambiato con il segno - (meno) nella definizione.
Esempio:
Er = - retta Q...
In questo caso, per definire il segno della distanza Q, la retta va vista con il nuovo senso di
percorrenza.
Y
E2
E1
8 E2 = E1 Q8
E3
10 E3 = E1 Q-10
0 X
Er = - Er
La nuova retta Er coincide con la retta Er, ma viene percorsa in senso contrario.
E1
E2 = - E1
E2
0 X
Le rette, i punti ed i cerchi possono essere definiti in modo diretto utilizzando tutte le definizioni previste
o possono essere enti geometrici precedentemente memorizzati.
Esempio:
Gli enti memorizzati vengono utilizzati con il verso di percorrenza contrario se preceduti dal segno -
Esempio:
dove:
X...Y... coordinate del centro
I... raggio del cerchio, positivo se percorso in senso antiorario, negativo se percorso in senso
orario.
Un cerchio può essere riferito ad un’origine diversa dallo zero pezzo. In questo caso l’origine va
programmata, in modo diretto od indiretto, prima della definizione del cerchio.
Esempio:
Esempio:
Ec = G20 Ep I...
Y
E4
E1 = G20 X11 Y11 I-7
7
E4 = G51 X26 Y19 J30, G20 X17 Y9 I7
9
30°
19 17 E4 = E2, G20 X17 Y9 I7
E2
11 7 E1
0 11 26 X
Y
E2
0 X
Y E7
E2
E3 = G13 X...Y...J..., G21 I-7, G20
X...Y...I...
E1
E3 = E1, G21 I-7, E2
E3 7
0 X
Y
E2
E3 = G20 X...Y...I..., G21 I-8, G13 X...Y...J...
0 X
Y
E3
E1 E2
8 E3 = G20 X...Y...I..., G21 I8, G20 X...Y...I...
0 X
Y
E7
0 X
Y
E5
10
E7 = G20 X...Y..., G21 I10, G20 X...Y...I...
E6
E7 = E5, G21 I10, E6
E7
0 X
Y
E6
0 X
Y
E6 = G10 X...Y..., G20 X...Y..., G11 X...Y...
E6
E6 = G10 E1, G20 E2, G11 E3
E2
E1
E3
E6 = G20 X...Y..., G20 X...Y..., G20 X...Y...
Y
E4
0 X
Y
E6
E6 = G21 X...Y..., G20 X...Y...I...
E5 E6 = G21 E5, E4
E4
0 X
Y
E6
E6 = G21 X...Y..., G20 X...Y...I... K2
E4 E5 E6 = G21 E5, E4 K2
0 X
Cerchio concentrico
Ec = cerchio Q...
dove Q è la distanza fra i due cerchi, positiva se il cerchio da definire è a sinistra, negativa in caso
contrario, guardando la direzione del cerchio predefinito.
E3
Y E1
E2
7 4 E2 = E1 Q4
E3 = E1 Q-7
0 X
Ec = cerchio I...
definisce un cerchio di raggio I con lo stesso centro. Il cerchio predefinito può essere solo un ente
precedentemente memorizzato.
Y E2
E1
15 E2 = E1 I15
0 X
Y E1 E2
E2 = - E1
0 X
E3
E2
E4 = G13 X...Y...J..., G13 X...Y...J..., G20 X...Y...I...
E4
E4 = E1, E2, E3
E1
0 X
E1 = G13 X0 Y20 J0
E2 = G20 X40 Y20 I15
E1 E3 = E1, G20 X18 Y20, E3
E2
E3
0 X
45°
10
E5
0 30 X
Gli enti geometrici successivi alla sua definizione sono quindi riferiti alla nuova origine.
Questo modo di programmare permette quindi di avere parti di profilo riferite a diverse origini, ma
esclude un successivo utilizzo della stessa funzione per rototraslare l’intero profilo.
Per una successiva rotazione completa del profilo, la funzione G51 deve essere utilizzata come origine
per la rototraslazione di singoli elementi geometrici che vengono quindi memorizzati già riferiti
all’origine principale e come tali richiamati nel profilo.
Esempio:
+ E2 E3=G20X…Y…,G20X…Y…
E3
E3=E1,E2
+
E1
0 X
E1
E3=G20X…Y…,G13X…Y…J…
+
E2 E3=E1,E2
E3
0 X
E3=G13X…Y…J…,G13X…X…J…
E1 E3=E1,E2
E2
E3
0 X
Il valore della distanza viene letto nei parametri con il formato Pn=Em
Esempio:
Gli enti memorizzati possono inoltre essere usati per la costruzione di altri enti del profilo.
Esempio:
E7
G13 E4 J-45
G10 X-23 Y35 I-45
G11 E16
G20 E12 I-33 K2
L’ente “punto”, memorizzato in un profilo, può essere richiamato solo come punto iniziale e finale, nel
caso di attacco e di uscita non automatica (G41/G42/G40 senza discriminatore K)
L’ente memorizzato “punto” può inoltre essere richiamato all’interno di un ciclo fisso, come punto di
applicazione di una G51 o G52, in un blocco di interpolazione lineare.
Per una interpolazione lineare in rapido aggiungere R o G0 nel blocco contenete l’ente.
La curva teorica calcolata viene poi segmentata automaticamente, cioè viene realizzata con
spostamenti lineari.
La tolleranza di segmentazione, cioè l’errore cordale ammesso fra curva teorica e segmenti lineari,
deve essere programmata nel blocco di inizio curva con il parametro I. Se non programmato, il
parametro di tolleranza assume il valore di 0.05 mm.
G29 X...Y...[Q...]
dove:
X...Y... ultimo punto della curva.
Q... angolo sull'ultimo punto.
Esempio:
Se è attiva la correzione raggio utensile, la curva viene traslata del valore di correzione programmato
con la funzione G49, a destra (G42) o a sinistra (G41) della curva teorica.
Il valore di correzione deve essere il più piccolo possibile, si consiglia quindi di programmare il
percorso del centro fresa ed introdurre come correzione la differenza fra raggio fresa teorico e raggio
fresa reale.
Sul punto iniziale e finale della curva, l’utensile viene posizionato sulla normale alla curva in quel punto.
Questo automatismo può essere superato programmando sul primo e/o sull’ultimo punto l’angolo che
la retta tangente alla curva forma con l’asse X. Tale angolo deve essere programmato con il parametro
Q.
Per ottenere delle curve chiuse perfettamente raccordate, bisogna programmare il parametro D1=1 nel
blocco di inizio curva G27 e non far coincidere il punto finale con quello iniziale. Il sistema chiude
automaticamente la curva riportandosi sul primo punto.
Occorre però tener presente che il sistema inizia la lavorazione della curva sul terzo punto
programmato e non sul primo.
Se uno dei punti interni della curva deve essere interpretato come cuspide, cioé come spigolo vivo,
questo va programmato con la funzione G28 e deve essere preceduto e seguito da almeno cinque
punti.
Se assieme ai punti della curva si programmano coordinate Z diverse fra loro, il sistema effettua una
interpolazione anche sull’asse Z, suddividendo fra i vari punti della linea segmentata risultante la
differenza fra un punto programmato e l’altro.
4. PROGRAMMAZIONE LOGICO
MATEMATICA
Utilizzando i parametri è possibile assegnare ad una coordinata un valore che può variare durante un
programma anzichè un valore costante. Ad esempio se si scrive X25.5 si assegna alla coordinata X un
valore costante (25.5 mm), se invece si programma XP5 si assegna alla coordinata X il valore che
assume il parametro P5 durante lo svolgimento del programma.
Questo valore può essere fatto variare utilizzando delle funzioni matematiche.
Oltre che alle coordinate degli assi, i parametri P possono essere applicati alle seguenti funzioni:
• funzioni tecnologiche T, S, F, M, H
• funzioni G
• funzioni E (enti geometrici)
• funzioni K (correttori raggio)
• funzioni P (parametri).
Esempio:
P10 = 41
GP10 equivale a G41
P12 = 5
P1 = P12
EP1 = G20 X20 Y20 I55 equivale a E5 = G20 X20 Y20 I55
P2 = 18
KP2 = 10.5 equivale a K18 = 10.5
P3 = 24
PP3 = 15 equivale a P24 = 15
I parametri liberi, cioè utilizzabili nella programmazione parametrica, sono condizionati anche in
occasione dell’utilizzo delle funzioni WRITEL e WRITEC, nonché in occasione dell’utilizzo dei cicli di
presetting utensile e nei cicli di misura e centratura pezzo.
Nella stesura di programmi parametrici non vanno usati, perché utilizzati dal sistema, i seguenti
parametri:
da P90 a P99 utilizzati nei cicli di misura (G872 e G873) e, per P99, da alcune funzioni di
programmazione avanzata (G787, G797, G721)
da P101 a P108 utilizzati per memorizzare la posizione dei vari assi a fine RIPRESA CICLO o
RICERCA MEMORIZZATA
P199 utilizzato per la memorizzazione della lunghezza in millimetri del percorso
utensile.
Parametri liberi con i cicli di Presetting Utensili con tastatori meccanici (PROGRAMMA PRES)
P0
P23
P32
P40
da P44 a P46
P50
da P52 a P59
P64
P70
P74
P100
da P110 a P114
P116
P117
da P119 a P187
da P189 a P198
da P200 a P399
Parametri liberi con i cicli di Presetting Utensili con tastatori laser (PROGRAMMA PRES)
P0
P16
P19
P32
P40
da P44 a P46
P50
P52
P74
P100
da P110 a P114
P116
P117
da P119 a P187
da P189 a P198
da P200 a P399
Operatori ad un operando
SIN seno di un angolo in gradi e decimali di grado
COS coseno di un angolo in gradi e decimali di grado
TAN tangente di un angolo in gradi e decimali di grado
ASN arcoseno in gradi e decimali di grado
ACS arcocoseno in gradi e decimali di grado
ATN arcotangente in gradi e decimali di grado
SQR radice quadrata
ABS valore assoluto
INT valore intero troncato
NEI valore intero più vicino
LOG logaritmo in base e
LGT logaritmo in base 10
- cambiamento di segno
Nell’elevazione a potenza, a differenza del normale calcolo algebrico, il risultato ha sempre il segno
della base, qualunque sia il valore dell’esponente, esempio -2^2 = -4
Esempi:
P8 = -P8 Cambia segno al parametro P8
P1 = 3.55 Assegna al parametro P1 il valore 3.55
P1 = P1+1 Incrementa il valore del parametro P1 di 1
P3 = SQR(P2^2+85.67^2) Assegna a P3 un valore uguale alla lunghezza dell’ipotenusa di un triangolo
rettangolo con cateti del valore P2 e 85.67 (teorema di Pitagora).
Per programmare più assegnazioni nello stesso blocco, separarle con il carattere virgola “ , “
Questa scrittura si esegue con l’istruzione Pn = Em. con la quale si definiscono uno più parametri P a
seconda del tipo di ente geometrico interessato.
Se l’ente geometrico Em è un cerchio, si trasferiscono nei parametri Pn, Pn+1 e Pn+2 i tre valori che
lo definiscono, cioè l’ascissa e l’ordinata del centro, ed il raggio.
Se l’ente geometrico Em è un punto, si trasferiscono nei parametri Pn e Pn+1 i due valori che lo
definiscono, cioè l’ascissa e l’ordinata.
Se l’ente geometrico Em è una retta si trasferiscono nei parametri Pn e Pn+1 i due valori che la
definiscono, cioè la distanza della retta dall’origine e l’angolo espresso in gradi.
Se l’ente geometrico è una distanza si trasferisce nel parametro Pn il valore della distanza.
Ad esempio, scrivendo P5 = E12,3, si trasferisce in P5 il terzo valore del cerchio, cioè il raggio.
L’istruzione Pn = DATE trasferisce nei parametri Pn, Pn+1 e Pn+2 rispettivamente l’anno, il mese ed il
giorno.
Programmando due istruzioni Pn = SECOND all'inizio e alla fine del programma ed un terzo parametro
per il calcolo della differenza si ottiene il tempo di lavorazione, eventualmente trasformato in minuti,
che può essere stampato.
La situazione è segnalata dalla presenza della scritta verde P = ? lampeggiante in basso a destra del
video e dalla visualizzazione del valore attuale del parametro Pn in basso a sinistra del video.
L’eventuale commento scritto dopo la funzione Pn = ? viene visualizzato sopra i tasti funzione per
aiutare l'operatore nell'introduzione del valore richiesto da programma.
Con le istruzioni Km = Pn1 e Tm = Pn2 si trasferiscono nella tabella utensili i valori del raggio e della
lunghezza relativi all’utensile m, memorizzati nei parametri Pn1 e Pn2.
Queste due ultime istruzioni possono essere impostate in BLOCCO SINGOLO ed essere usate per
inizializzare la tabella utensili; impostando, ad esempio, T15 = 151, K15 = 10.5, si carica nell’utensile
15 un correttore lunghezza di 151 ed un correttore raggio di 10.5 .
è possibile trasferire nei parametri Pn dei valori numerici provenienti dal PLC che possono
rappresentare un stato o un gruppo di stati on/off di un dispositivo o il valore di una misura fatta con un
sistema esterno.
E’ anche possibile l’operazione inversa, cioè trasferire al PLC valori numerici contenuti nei parametri P
con le seguenti istruzioni:
Le funzioni suddette sono subordinate alla presenza in macchina di dispositivi gestiti all’interno del
programma di logica di macchina scritto dal costruttore della macchina utensile. Quest’ultimo deve
descrivere dettagliatamente le funzioni sviluppate da utilizzare sui parametri P.
E’ possibile modificare tale sequenza programmando delle funzioni di salto ad un blocco contenente
un riferimento “label”.
Esempio:
Esempio:
La parte di programma che si vuole ripetere è racchiusa fra una definizione di riferimento “label” e
l’istruzione di salto alla label seguita dal numero di ripetizioni.
Esempio:
.....
.....
L=12 definizione della label 12
.....
.....
.....
L12 K8 salta alla label 12 per 8 volte
I sottoprogrammi interni al programma principale vanno programmati alla fine dello stesso, dopo la
funzione M30.
Devono iniziare con la funzione L = numero sottoprogramma e terminare con la funzione di ritorno
G32.
Un sottoprogramma può richiamarne un altro, e così via fino ad un massimo di 8 livelli di annidamento.
Esempio:
[centrinatura
F200 S1800 M3
G81 Z-5 J2
L2
L3
G80 Z100
[foratura D5
G81 Z-25.5 J2
L2
G80 Z100
[foratura D=8
G81 Z-29 J2
L3
.....
M30
L=2
X120 Y50
X-120
Y-50
X120
G32
L3
.....
G32
I dati geometrici contenuti nei sottoprogrammi possono essere espressi anche in forma parametrica. In
tal caso il valore dei parametri va definito nel programma principale, prima della chiamata al
sottoprogramma.
Il numero massimo di label è 100, da L0 a L99, da utilizzare sia per la ripetizione di parti del
programma che per i sottoprogrammi interni.
Esempio: LPROG1:
Questo tipo di sottoprogramma non ha una funzione di inizio o fine, il sistema ritorna al programma
principale dopo l’esecuzione dell’ultimo blocco.
Il numero dei sottoprogrammi esterni dipende solo dalla loro lunghezza e dalla memoria disponibile.
Il valore dei parametri viene definito nel programma principale prima della chiamata al
sottoprogramma.
Lnome_cartella\nome_programma;
es: LESEMPI\PROG1;
E’ possibile richiamare all’interno dell’hard disk i programmi residenti in altre cartelle create all’interno
della cartella principale D:\S4000\PARTPROG, con il seguente formato di programmazione:
L\nome_cartella\nome_programma;
es: L\ESEMPI\PROG1;
L\nome_cartella\nome_sotto_cartella\nome_programma;
es: L\ESEMPI\SELCA\PROG1;
Se il programma da richiamare si trova nella cartella precedente a quella in cui si trova il programma
chiamante, il formato è il seguente:
L..\nome_programma;
es: L..\PROG2;
Se il programma da richiamare si trova in una cartella con percorso diverso rispetto alla cartella in cui
si trova il programma chiamante, bisogna sempre specificare tutto il percorso; il formato è il seguente:
L\nome_cartella\nome_programma;
es: dall’interno del programma PROG1 sito nella cartella D:\S4000\PARTPROG\ESEMPI si desidera
richiamare il programma PROG2 sito nella cartella D:\S4000\PARTPROG\SELCA:
L\SELCA\PROG2;
Se il programma da richiamare all’interno di una cartella contiene a sua volta programmi richiamati
all’interno della stessa, tali programmi non possono essere richiamati con la sola istruzione
Lnome_programma; ma è necessario sempre che venga specificato tutto il percorso:
es: dall’interno del programma FIERA sito nella cartella principale si desidera richiamare il
programma DEMO sito nella cartella SELCA, il quale a sua volta richiama i programmi PROG1,
PROG2, PROG3, ecc... siti sempre all’interno di SELCA:
ATTENZIONE!!: nel richiamo a sottoprogrammi esterni, i nomi dei programmi richiamati non possono
contenere spazi.
L\SELCA\DEMO; L\SELCA\PROG1;
L\SELCA\PROG2;
L\SELCA\PROG3;
.......
Durante l’esecuzione, il sistema sostituisce al carattere * l’ultima sequenza di caratteri racchiusa fra
parentesi tonde incontrata nel programma.
Questa prestazione può essere usata, ad esempio, per richiamare lo stesso sottoprogramma in
condizioni diverse oppure per richiamare lo stesso raccordo all’interno di un profilo ecc.
Esempio:
.....
(G21I-5)
G13X0Y0J45
*
G13Y50J0
*
.....
Agli asterischi sarà sostituita l’istruzione G21 I-5 riportata precedentemente tra parentesi.
Il formato di programmazione è:
La sequenza memorizzata viene richiamata scrivendo il carattere * (asterisco) seguito dal numero della
sequenza che si vuole richiamare.
Esempio:
*1 = G21 I5
*2 = G21 I10
.....
G13 Y50 J180
*1
G13 X-50 J-90
*2
.....
Cioè parentesi vuote e asterischi seguiti dal numero di sequenza, senza valori dopo il segno di uguale.
Per attivare la funzione di stampa sono disponibili le funzioni OPEN, FORMAT, PRINT e CLOSE.
OPEN
La funzione OPEN definisce Il nome del programma su cui scrivere i parametri con il seguenti formato:
OPEN 2, NOME
Il programma NOME viene creato nello stesso ambiente, memoria o hard disk, in cui si trova il
programma che contiene l’istruzione OPEN.
OPEN 3, NOME
OPEN 4, NOME
FORMAT
Sono definibili 6 formati di stampa così programmati:
dove:
n rappresenta il numero di formato (da 1 a 6) da richiamare nella funzione di stampa
PRINT.
PRINT
La funzione attiva la scrittura di un blocco nel programma con il formato:
dove:
n rappresenta il numero di formato (da 1 a 6) precedentemente definito
P... sono i parametri da stampare o scrivere, da P0 a P199, separati dal carattere “ virgola “.
La funzione PRINT da sola introduce un blocco vuoto.
Nella scrittura dei parametri in un programma, il formato richiamato dall'istruzione PRINT deve
generare un blocco corretto secondo la sintassi del sistema.
Per scrivere una stringa alfanumerica mettere il carattere [ (parentesi quadra aperta) come primo
carattere della stringa.
I blocchi non corretti vengono comunque memorizzati con il carattere @ (chiocciolina) all'inizio del
blocco.
CLOSE
La funzione chiude il file di stampa e va programmata da sola dopo l’ultimo comando di stampa.
Esempio di programmazione
OPEN 2, NOFIL
E1=G20X20Y20I-20
E2=G20X99Y99
E3=G13X50Y0J90
P10=E1
P15=E2
P20=E3
SALVA-ORIGINI
Esempio di programma che salva nel file di nome “origini” il valore delle origini dei tre assi principali
XYZ.
OPEN2,ORIGINI
FORMAT1=O###=X#####.###Y#####.###Z#####.###K3
P1=0 [Contatore
L=1
P1=P1+1
P2=OP1K1
P3=OP1K2
P4=OP1K3
PRINT1,P1,P2,P3,P4
L1K198 [199 origini
CLOSE
SALVA-UTENSILI
Esempio di programma che salva nel file di nome “utensili” il valore del raggio utensile e della
lunghezza utensile di tutta la tabella.
OPEN2,UTENSILI
FORMAT1=T###=#####.###,K###=#####.###
P1=0 [Contatore
L=1
P1=P1+1
P2=TP1
P3=KP1
PRINT1,P1,P2,P1,P3
L1K299 [300 utensili
CLOSE
SALVA-PARAMETRI
Esempio di programma che salva nel file di nome “parametri” i parametri programma presenti nella
tabella rispettiva. Il parametro P199 viene utilizzato come contatore, quindi ne viene perso il suo valore
originale.
OPEN2,PARAMETRI
FORMAT1=P###=##########.##########
P199=-1 [Contatore
L=1
P199=P199+1
P200=PP199
PRINT1,P199,P200
L1K199 [200 parametri
CLOSE
Il formato di programmazione è:
DISP n = Stringa di caratteri (con n da 1 a 18).
La pagina video con le scritte può essere visualizzata da programma con l’istruzione DISP - 1.
La pagina video con le scritte può anche essere visualizzata premendo il tasto funzione MESSAGGI
( ).
La funzione DISP viene utilizzata per visualizzare righe di commento all’operatore che spiegano
manovre da fare o spiegano il significato di parametri P introdotti da tastiera con il formato Pn = ?.
Esempio di programmazione
.........
Z100R
G9999
DISP - 1
DISP1 = CONTROLLARE UTENSILE
DISP3 = SE OK PREMERE START
DISP5 = SE KO PREMERE BREAK
M0
DISP - 2
.........
5. PROGRAMMAZIONE AVANZATA O
MACROISTRUZIONI
Nella programmazione AVANZATA per definire le macro istruzioni si usano le seguenti funzioni G,
elencate nell’ordine in cui sono descritte nel presente capitolo:
G77 Primo punto di una cava poligonale.
G78 Ultimo punto di una cava poligonale senza finitura o cava circolare senza finitura.
G79 Ultimo punto di una cava poligonale con finitura o cava circolare con finitura.
G777 Apertura ciclo cava profilata.
G701 Inizio profilo esterno e isole nel ciclo cava profilata.
G778 Attivazione/chiusura ciclo cava profilata senza passata di finitura.
G779 Attivazione/chiusura ciclo cava profilata con passata di finitura.
G780 Attiva ciclo di lavorazione su reticoli e circonferenze.
G781 Superciclo di foratura su reticoli.
G782 Superciclo di foratura profonda mista su reticoli.
G783 Superciclo di foratura profonda su reticoli.
G784 Superciclo di maschiatura su reticoli.
G785 Superciclo di alesatura su reticoli.
G786 Superciclo di barenatura su reticoli.
G787 Superciclo di lavorazioni qualunque su reticoli.
G789 Superciclo di foratura differenziata su reticoli.
G791 Superciclo di foratura su circonferenze.
G792 Superciclo di foratura profonda mista su circonferenze.
G793 Superciclo di foratura profonda su circonferenze.
G794 Superciclo di maschiatura su circonferenze.
G795 Superciclo di alesatura su circonferenze.
G796 Superciclo di barenatura su circonferenze.
G797 Superciclo di lavorazioni qualunque su circonferenze.
G799 Superciclo di foratura differenziata su circonferenze.
G751 Rototraslazione nello spazio.
G750 Annulla G751
G73 Richiamo modale Sottoprogrammi
G72 Annulla G73.
G4725 Fresatura planetaria
G4724 Annulla G4725.
Gli angoli interni della cava non devono essere maggiori di 180 gradi.
Lo svuotamento può essere eseguito partendo dall’esterno e procedendo con profili concentrici verso il
centro o, viceversa, partendo dal centro verso l’esterno.
Lo svuotamento in profondità può essere fatto in una sola passata, alla quota in cui si trova l’utensile, o
in più passate. Lo svuotamento in più passate si esegue con incremento in profondità sul punto
programmato prima della G77 o con incremento durante il riposizionamento dal punto di fine
svuotamento al punto di inizio della nuova passata in centro cava.
La funzione di chiusura e attivazione ciclo G78 lascia il sovrametallo mentre la funzione G79 esegue,
oltre allo svuotamento della cava, una passata di finitura asportando, se programmato, il sovrametallo
di finitura.
Nel caso di svuotamento in più passate si può specificare una conicità sulle pareti.
La lavorazione della cava viene eseguita in senso antiorario o in senso orario a seconda di come sono
programmati i punti.
Se i punti sono programmati in senso orario il valore del raggio fresa programmato o richiamato con la
funzione G49 deve essere negativo.
Il formato di programmazione è:
G77 X...Y... [I...] [J...] [K...] [D0=...] [D1=...] [D2=...] [D3=...] [D4=...] [D6=...] [D7=...] [D9=...]
dove:
X...Y... primo punto della cava.
I... sovrametallo di finitura, asportato solo se richiesta la passata di finitura G79.
J... distanza tra le passate espressa in raggi fresa.
(Se non programmata, J=1.6, cioè la distanza fra le passate è pari a 1.6 per raggio fresa).
K... raggio di raccordo sugli spigoli della cava (K > raggio fresa). Se programmato vale su tutti
gli spigoli. Se su uno spigolo si vuole un raggio di raccordo diverso, programmare insieme
al punto il nuovo valore di K. Il nuovo raggio resta attivo sui punti successivi.
Programmare K0 per annullare il raccordo e tornare al raggio fresa.
D0=... scelta del modo di lavorazione:
D0=0 dall’esterno verso il centro, incremento con il solo movimento di Z
D0=1 dal centro verso l’esterno, incremento con il solo movimento di Z
D0=2 dal centro verso l’esterno, incremento con il movimento di X, Y, Z
D0=3 specifica l’uso speciale della funzione G77 per svuotare cave profilate con passate
parallele al profilo
Se non programmata D0=0.
D1=... quota di inizio cava.
J
5
6 3
K
1 I 2
La funzione G78 (senza passata di finitura) o la funzione G79 (con passata di finitura) chiudono la
programmazione e attivano l’esecuzione del ciclo.
Il formato di programmazione è:
G78/G79 X...Y...
X...Y... ultimo punto della cava.
Con i parametri D0=0 e D0=1 alla prima passata l’utensile si posiziona in rapido sul punto
programmato prima della G77, scende in rapido fino alla quota specificata in D4 come distanza
rispetto alla quota di inizio cava, scende a velocità di lavoro alla quota di inizio passata. Su questo
punto è da prevedere un foro di ingresso fresa.
Alla fine di ogni passata l’utensile si stacca dal pezzo di un valore D4, si posiziona in rapido sul punto
programmato prima della G77, effettua a velocità di lavoro l’incremento ed inizia la nuova passata.
Il punto programmato prima della G77 deve essere interno alla cava vicino al primo punto, se si lavora
dall’esterno verso il centro (D0=0), deve essere in centro cava se si lavora dal centro verso l’esterno
(D0=1).
N.B. Se prima della funzione G77 non si programma alcun punto, l’incremento in profondità viene
eseguito nel punto in cui si trovano gli assi.
Con il parametro D0=2 non è necessario programmare il posizionamento utensile prima della G77.
Alla prima passata l’utensile si posiziona in rapido sul punto di fine svuotamento, scende in rapido fino
ad una distanza D4 dalla quota di inizio cava e si posiziona con un movimento in XYZ e velocità di
lavoro sul punto di inizio passata in centro cava.
Alla fine di ogni passata l’utensile, senza staccarsi dal pezzo, si posiziona con un movimento in XYZ a
velocità di lavoro sul punto di inizio della nuova passata in centro cava.
Se non si programmano i parametri D1, D2, e D3 lo svuotamento viene eseguito alla profondità in cui
si trova l’utensile e a fine ciclo l’utensile resta in tale posizione. Programmare un movimento sull’asse
mandrino per riportare l’utensile fuori pezzo.
Se si programmano i parametri D1, D2, e D3 a fine ciclo l’utensile viene riportato fuori pezzo alla quota
D1 più la distanza di sicurezza D4.
Esempio:
.....
G49 I5 definizione raggio utensile
Z50 R
G77 X50 Y10 K12 D0=2 D1=0 D2=4 D3=-10 funzione apertura ciclo
X0 Y50
X-50 Y40 punti della cava
Y0
G78 X0 Y-30 ultimo punto della cava
Z50 R disimpegno utensile
Nel caso di più passate si può specificare una conicità sulla parete.
La lavorazione della cava viene eseguita in senso antiorario. Per lavorare la cava in senso orario
programmare il diametro negativo.
D0 = 1
D0 = 0 D0 = 2
Con i parametri D0=0 o D0=1, alla prima passata l’utensile si posiziona in rapido sul centro cava,
scende in rapido fino alla quota specificata in D4 come distanza rispetto alla quota di inizio cava,
scende a velocità di lavoro alla quota di inizio passata.
Alla fine di ogni passata l’utensile si stacca dal pezzo di un valore D4, si posiziona in rapido in centro
cava, effettua a velocità di lavoro l’incremento ed inizia la nuova passata. Su questo punto è da
prevedere un foro di ingresso fresa.
Con il parametro D0=2 alla prima passata l’utensile si posiziona in rapido sul punto di fine
svuotamento, scende in rapido ad una distanza D4 dalla quota di inizio cava, si posiziona a velocità di
lavoro in interpolazione elicoidale sul punto di inizio passata in centro cava.
Alla fine di ogni passata l’utensile, senza staccarsi dal pezzo, si posiziona a velocità di lavoro in
interpolazione elicoidale sul punto di inizio della nuova passata in centro cava.
A fine ciclo l’utensile viene posizionato fuori pezzo alla quota D1 più la distanza di sicurezza D4.
Esempio:
.....
G49 I5 definizione raggio utensile
Z50 R
G78 X10 Y10 K80 D0=2 D1=0 D2=4 D3=-10 cava circolare
Z50 R disimpegno utensile
.....
G777 Z... J... I... [Q...] [D1=...] [D2=...] [D3=...] [D4=...] [D5=...] [D6=...] [D7=...]
dove:
Z... quota di fondo cava.
Q... quota di sicurezza nei riposizionamenti in rapido fuori pezzo. (se non programmata: Q=J+2)
D2=... sovrametallo di finitura che verrà asportato solo se richiesta la passata di finitura G779 (se
non programmato D2=0).
D3=... coefficiente per scegliere il percorso della fresa per spostarsi dal punto finale di una
passata al punto iniziale della passata successiva.
Se il tratto di profilo da percorrere è minore o uguale a D3 volte la distanza fra due punti, la
fresa segue il profilo restando alla quota di lavoro.
Se il tratto di profilo è maggiore la fresa in rapido risale alla quota di sicurezza Q e si sposta
sul punto iniziale della passata. Ridiscende alla quota di lavoro in rapido fino alla distanza di
sicurezza (D4) e dopo a velocità di lavoro.
Con D3=0 lo spostamento avviene fuori pezzo alla quota di sicurezza Q.
Con D3= ad un numero grande (esempio 100) la fresa segue il profilo restando alla quota
di lavoro (se non programmato D3=5).
D4=... distanza di sicurezza nella discesa alla profondità di lavoro (se non programmato D4=2).
D5=... percentuale di variazione della velocità di lavoro durante l’incremento in profondità (se non
programmato: D5=1)
D6=... distanza di arresto della passata dal profilo esterno (se non programmato D6=0.2)
G701 [X...Y...]
con:
X...Y... punto di attacco al profilo e punto su cui viene fatto l’incremento di passata.
Il posizionamento sul punto avviene in rapido fuori pezzo alla quota di sicurezza Q.
Il profilo può essere programmato con le funzioni G10, G11, G13, G20 e G21 del linguaggio
PROGET2, o con le funzioni G1, G2 e G3.
Il profilo della cava deve essere un profilo chiuso e tale deve restare anche dopo la correzione raggio.
Con G1 G2 G3 il punto iniziale di un profilo non può quindi essere su uno spigolo, ma lungo un tratto
rettilineo o circolare.
dove:
X...Y... definisce il punto su cui la fresa si posiziona prima di iniziare le passate di svuotamento.
Se non è programmato la fresa si posiziona sul punto di inizio della prima passata.
Il posizionamento avviene in rapido fuori pezzo alla quota di sicurezza Q.
J... distanza fra una passata e l’altra espressa in raggi fresa (se non programmato, J=1.6, cioè
la distanza fra le passate è pari a 1.6xRaggio fresa).
La funzione G778 non asporta l’eventuale sovrametallo programmato col parametro D2, che dovrà
essere asportato con altro utensile.
La funzione G779 ad ogni passata esegue, oltre allo svuotamento della cava, una passata di finitura
del profilo (anche se non è stato programmato nessun sovrametallo).
Per i piani di lavoro G18 e G19 la quota di fondo cava si programma rispettivamente sugli assi Y e X, e
i posizionamenti ed i profili si programmano sugli assi ZX e YZ.
A partire dalla quota di inizio cava (J nella G777) vengono effettuate n passate di valore I, l’ultima
viene effettuata alla quota di fondo cava Z.
Programmando ad esempio Z-10 J0 I4.9, lo svuotamento avviene in tre passate, la prima a Z-4.9, la
seconda a Z-9.8 e l’ultima a Z-10.
La discesa dalla quota di sicurezza Q alle quote di lavoro avviene in rapido fino ad una distanza D4
dalla passata precedente, e dopo a velocità di lavoro.
Per definire la posizione del punto iniziale della prima passata per un angolo di inclinazione di 0 gradi
(D1=0 o non programmato nella funzione G777), il sistema traccia una retta orientata da sinistra verso
destra distante 1.6*Raggio fresa (o J*Raggio fresa) dal punto più basso del profilo.
Il punto iniziale della prima passata di svuotamento è la prima intersezione della retta col profilo, la
passata va da sinistra a destra e le passate successive si spostano verso l’alto, invertendo ogni volta il
senso di percorrenza.
Per angoli diversi da zero il sistema fa dei calcoli analoghi, tenendo conto che la retta è inclinata
dell’angolo programmato nel parametro D1.
I disegni successivi illustrano graficamente la posizione del punto iniziale della prima passata (Pi), e
come si spostano le passate successive in funzione dell’angolo di inclinazione D1, indipendentemente
dal senso di percorrenza dei profili.
D1 = 0 D1 = 90
Pi
Pi
D1 = 180 D1 = -90
Pi
Pi
D1 = 30 D1 = 120
Pi
Pi
Pi D1 = 210 D1 = -60
Pi
Esempio:
...
G49 I5 definizione raggio utensile
G777 Z-10 I4 J0 D1=30 funzione inizio ciclo
G701 X0 Y-30 attacco profilo
G42 K2
G13 Y-40 J180
G21 I-18
G13 X-50 Y-40 J60 profilo cava
G21
G13 Y45 J0
G21
G13 X50 J-90
G21
G13 Y-40 J180
G40 X0 Y-30 K2 fine profilo
G778 attivazione ciclo
Z50R disimpegno utensile
.....
I profili delle isole devono essere programmati con le stesse regole del profilo della cava profilata e
devono iniziare con la funzione G701.
La cava profilata con isole interne contiene quindi più funzioni G701, la prima per il profilo esterno della
cava, le altre per le isole interne.
G701 [X...Y...]
con:
X...Y... punto di attacco del profilo dell’isola.
Per ogni passata in profondità viene prima eseguita la contornatura del profilo esterno della cava, poi
la contornatura delle isole e quindi lo svuotamento interno.
Il posizionamento sui punti di inizio contornatura ed inizio svuotamento viene eseguito in rapido fuori
pezzo alla quota di sicurezza Q.
Se è stato programmato nella funzione G778/G779 un punto di inizio svuotamento, diverso quindi dal
punto di inizio della prima passata, occorre accertarsi che l'utensile nello spostamento non attraversi
un'isola.
Il parametro D3 programmato nella funzione G777, che sceglie il percorso punto finale/punto iniziale
della passata successiva, sceglie anche il percorso che la fresa deve fare quando una passata di
svuotamento incontra un’isola, per non tagliarla.
Se il tratto di profilo da percorrere, aggirando l’isola per la via più breve, è minore o uguale a D3 volte
la distanza in linea retta, l’utensile segue il profilo dell’isola alla quota di lavoro.
Esempio:
...
G49 I5 definizione raggio utensile
G777 Z-10 I4 J0 D1=45 apertura ciclo
G701 X0 Y-25 punto attacco profilo esterno
G42 K2
G13 Y-50 J180
G21 I-10
G13 X-80 J90
G13 X0 Y50 J15 profilo esterno della cava
G21
G13 X80 J-90
G21
G13 Y-50 J180
G40 X0 Y-25 K2
G701 X-20 Y0 punto attacco prima isola
G42 K2
G20 X-40 Y0 I10 profilo prima isola
G40 X-20 Y0 K2
G701 X20 Y5 punto attacco seconda isola
G41 K2
G13 X30 J90
G13 Y20 J0
G13 X50 J-90 profilo seconda isola
G13 Y-5 J180
G13 X30 J90
G40 X20 Y5 K2
G778 X0 Y-25 attivazione ciclo
Z50R disimpegno utensile
......
Lo svuotamento può essere fatto in una sola passata, alla quota in cui si trova l’utensile o in più
passate programmando i parametri D1 (quota inizio cava), D2 (profondità di passate) e D3 (quota di
fondo cava).
L’incremento in profondità può essere fatto col solo movimento dell’asse Z sul punto programmato
nella funzione di chiusura ciclo G78 / G79 dove è quindi necessaria la presenza di un foro ingresso
fresa.
Se non si programma tale punto alla prima passata l’utensile si posiziona in rapido sul punto di fine
svuotamento (punto iniziale del profilo) scende in rapido ad una distanza D4 dalla quota di inizio cava e
si posiziona a velocità di lavoro sul punto di inizio passata in centro cava. Alla fine di ogni passata
l’utensile, senza staccarsi dal pezzo, si posiziona a velocità di lavoro sul punto di inizio della nuova
passata in centro cava. Non serve quindi alcun foro di ingresso fresa.
La funzione di chiusura e attivazione ciclo G78 lascia il sovrametallo, mentre la funzione G79 esegue
dopo lo svuotamento della cava una passata di finitura asportando il sovrametallo programmato.
Il formato di programmazione è:
G77 D0=3 [X...] [Y...] [Z...] [J...] [D1=...] [D2=...] [D3=...] [D4=...] [D5=...] [D6=...] [D7=...] [D8=...]
dove:
D0=3 specifica l’uso speciale della funzione G77 per svuotare una cava profilata e non una cava
poligonale.
X...Y... punto di attacco del profilo. Viene usato solo per calcolare il punto di inizio profilo.
Deve essere uguale al punto di uscita programmato nella funzione di chiusura profilo G40.
I... specifica il sovrametallo di sgrossatura che verrà asportato solo se è richiesta la passata di
finitura (se non programmato I=0).
J... è il fattore di moltiplicazione del raggio fresa per il calcolo della distanza tra le passate (se
non programmato J=1).
D4=... distanza di sicurezza per i posizionamenti in rapido (se non programmato D4=2).
D5=... valore del raggio per l’attacco e l’uscita automatici quando viene effettuata la passata di
finitura sul contorno. Se non programmato D5=I (sovrametallo).
D6=... conicità sulle pareti della cava (se non programmato D6=0). La conicità non può essere
superiore a 80°.
D7=... percentuale di variazione delle F durante l’incremento in profondità, per esempio D7=0.5 (se
non programmato D7=1).
D8=1 richiesta di lavorazione delle zone della cava che, per motivi geometrici, non sono state
svuotate completamente (isole). Lo svuotamento delle isole viene effettuato dopo l’ultima
passata (contornitura del profilo programmato) con una passata parallela al profilo e varie
passate parallele agli assi.
Il profilo della cava va programmato dopo la funzione G77. Può essere programmato in linguaggio ISO
(G1, G2, G3) o in linguaggio PROGET2.
Nella funzione G41/G42 [K1/K2] attivare con il parametro D0 il controllo collisioni per eliminare gli enti
del profilo che, per effetto della traslazione dello stesso, cambiano direzione.
Il profilo deve essere chiuso, il primo e l’ultimo ente devono essere tali da non cambiare direzione per
effetto delle varie traslazioni.
La funzione G78 (senza passata di finitura) o G79 (con passata di finitura) chiudono la
programmazione ed attivano il ciclo.
Il formato di programmazione è:
dove:
X...Y... sono le coordinate del punto dove viene fatto l’incremento in profondità. Se programmato alla
fine di ogni passata, l’utensile si stacca dalla distanza di sicurezza D4, si porta sul punto X...
Y..., scende alla nuova profondità e si porta in centro cava per iniziare lo svuotamento. Se
non programmato, l’incremento in profondità viene effettuato durante il riposizionamento in
centro cava con movimento simultaneo dei 3 assi.
In questo caso non è necessario la presenza del foro ingresso fresa.
Esempio:
...
G49 I5 definizione raggio utensile
G77 D0=3 D1=0 D2=5 D3=-20 D8=1 X... Y...
G42 K2 D0=1
...
... profilo esterno della cava
...
G40 K2 X... Y...
G78 X... Y...
...
Permette inoltre di eseguire cicli fissi su di un numero qualsiasi di fori disposti su di una circonferenza
a distanza angolare costante.
G781 - G782- G783 - G784 - G785 - G786 - G789 per i fori su reticoli.
G791 - G792 - G793 - G794 - G795 - G796 - G799 per i fori su circonferenze.
La corrispondenza con i cicli fissi standard è data dall’ultima cifra a destra della funzione, cioè:
G781 = G81; G782 = G82; G783 = G83; G784 = G84; G785 = G85; G786 = G86; G789 = G89;
G791 = G81; G792 = G82; G793 = G83; G794 = G84; G795 = G85; G796 = G86; G799 = G89;
G78x Z... J... [I...] [Q...] [K...] [F...] X... Y... D1=... D2=... [D3=...] [D4=...] [D5=...] [D6=...]
I parametri Z, J, I, Q, K, F assumono lo stesso significato che hanno nei cicli fissi standard. Per quanto
riguarda gli altri parametri, il loro significato è il seguente:
D3=... angolo della riga rispetto all’asse X. Se D3 non è programmato D3=0 gradi.
D6=... angolo della colonna rispetto all’asse X. Se D6 non è programmato D6=90 gradi.
D6
D2
D4
n° fori sulla
colonna
D5 D3
Y D1
n° fori
sulla riga
D3=... angolo della riga rispetto all’asse X: se non programmato D3=0 gradi.
D6=... angolo della colonna rispetto all’asse X: se non programmato D6=90 gradi.
D7=... angolo di rotazione della singola lavorazione: se non programmato D7=0 gradi.
La lavorazione da ripetere sui punti del reticolo va programmata dopo la funzione G787.
La funzione G780 attiva il ciclo.
Esempio:
Nel parametro P99 il sistema memorizza il numero della lavorazione che sta per essere eseguita.
Tale parametro può essere utilizzato per non eseguire la lavorazione su alcuni punti del reticolo.
Esempio:
I parametri Z, J, I, Q, K, F assumono lo stesso significato che hanno nei cicli fissi standard. Per quanto
riguarda gli altri parametri, il loro significato è il seguente:
D2=... raggio del cerchio con segno. Se il raggio è positivo i fori vengono eseguiti in senso
antiorario, se negativo in senso orario.
D3=... angolo del primo foro rispetto all’asse X. Se non è programmato: D3=0 gradi.
D5=1 D5=0
D3
D4
Y
D2(+/-)
D1= n° fori
Il formato di programmazione è:
D4=... distanza angolare tra le figure: se non programmato le figure vengono suddivise su 360°.
D5=... discriminatore per ruotare la figura: se D5=0 la lavorazione non viene ruotata, se D5=1 la
lavorazione viene ruotata.
La lavorazione da ripetere sui punti della circonferenza va programmata dopo la funzione G797.
La funzione G780 attiva il ciclo.
Esempio:
Il formato di programmazione è:
WRITEL= stringa di caratteri (per scrivere su una retta)
WRITEC= stringa di caratteri (per scrivere su un cerchio).
Se nella stringa viene scritto un carattere non riconosciuto, il sistema segnala errore 99.
Prima delle istruzioni WRITEL e WRITEC occorre definire, con i parametri P, le dimensioni delle
lettere, la profondità di lavorazione, la quota di sicurezza e la posizione della scritta, ed il fattore di
scala per la velocità di avanzamento sull’asse perpendicolare al piano di lavoro (Z per G17), come
indicato sotto.
Per l’uso corretto delle WRITEL e WRITEC non utilizzare nei programmi i parametri compresi tra P0 e
P99 perché utilizzati dai codici WRITE. É conveniente inserire il codice G50 dopo l’ultima istruzione
WRITE, per annullare la G51 utilizzata per lo spostamento dei caratteri all’interno dei codici WRITE.
P4
Dimensioni delle lettere:
P1 = base
P2 = altezza (massimo 2.5xP1) P2
P3 = passo
P4 = angolo
P1
P3
P7
Fattore di scala:
P11 = fattore di scala per la velocità di avanzamento sull’asse perpendicolare al piano di lavoro
(Z per G17). Valore compreso tra 0 e 1.
Es. P11=0.5 : tutti gli spostamenti dell’asse mandrino vengono eseguiti ad una F pari a quella
programmata diviso 2.
P7
P10 +
P8 0 pezzo
0 pezzo X P8 X
P7
P10 -
P9
Esempio:
P1=6, P2=8; P3=10; P4=20
P5=2, P6=-1
P7=-50, P8=20, P9=0
WRITEL=SCRITTURA caratteri 12345 ($%&/)
P7=0, P8=0, P9=135, P10=100
WRITEC=Selca S3045 CNC
G50
Nella stesura di programmi parametrici, sono liberi, cioè disponibili perché non utilizzati dalle istruzioni
WRITEL e WRITEC, i seguenti parametri:
P0
da P16 a P19
da P23 a P30
P32
da P34 a P41
da P44 a P49
da P52 a P76
da P78 a P87
da P90 a P98
da P110 a P198
da P200 a P399
ATTENZIONE!
Dopo una G751 è sempre necessario programmare nello stesso blocco i due assi del piano di
lavoro (es: X...Y... per G17, Z...X... per G18, Y...Z... per G19) per confermare in modo corretto il
punto di traslazione.
Nel caso di una rotazione attorno all’ascissa o all’ordinata del piano di lavoro (es: G751ROTX...
o G751ROTY... per G17, ecc...) è sempre necessario programmare il profilo a Z0.
Il formato di programmazione è:
Esempio:
G751 SCAX1.015 SCAY1.03 SCAZ 1.005
Viene introdotto un fattore di scala dell’ 1,5% sull’asse X, del 3% sull’asse Y e dello 0,5% sull’asse Z.
Il formato di programmazione è:
Esempio:
………
G73 L1
X…Y…
X…Y… Punti su cui ripetere il sottoprogramma interno L1
X…Y…
………
G72
M30
L=1
………
……… Sottoprogramma della lavorazione da eseguire sui punti programmati fra G73
e G72
………
………
G32
Nel sottoprogramma da ripetere non sono accettate le funzioni dei supercicli fissi G781 a G787 e da
G791 a G797.
N.B. Se i punti su cui ripetere la lavorazione sono memorizzati in un sottoprogramma esterno, anche la
lavorazione deve essere memorizzata in un sottoprogramma esterno:
Esempio
G73 LPROG:
LPUNTI: [punti su cui ripetere il sottoprogramma PROG
G72
Se si programma:
G73 L1
LPUNTI:
G72
Il sistema dà Errore 41: Richiamo di funzione L non presente.
Il formato di programmazione è:
Dove:
Esempio con K1
Esempio con K2
Esempio di programmazione:
$1M0X-89.1506I60.6506Y-31.5309J49.0309
[PROFILO 1
G17
O1
T1M6
F800S1200M3
G49I5
Z100R
X0Y0R
Z2R
Z-10
G4725I4
G41K2
G13Y-20J0
G21I10
G13X56J90
G21
E1=G20X76Y27,G21I-25.65,G20X28Y45
E1
G21I10
G10X120Y0I-5
G11X-110Y70I-5
G21
G13Y40J180
G21
G13X-73J-90
G21I-10
E2=G21X-58Y-6,G13X-98.5Y0J-45
E2
G21
G13Y-20J0
G40X0Y0K2
G4724
Z100R
M30
Nel caso il raggio del cerchietto sia troppo grande per eseguire correttamente il profilo, viene segnalato
l’errore “E87: raggio troppo grande nella funzione G4725”.
In presenza di movimenti dell’asse perpendicolare (Z per il piano G17, Y per il piano G18 ed X per il
piano G19) all’interno delle funzioni G4725 - G4724, viene segnalato l’errore “E70: errore in una
definizione geometrica”.
In presenza della funzione G4725 non è possibile utilizzare la funzione G761 di limitazione del campo
operativo.
Il formato di programmazione è:
G761 [X...] [Y...] [Z...] [I...] [J...] [K...] [Q...] [F...] [D0=...] [D1=...] [D2=…] [D3=…] [D4=…] [D5=...]
dove:
X...Y...Z... limiti minimi
Con Q1 si possono programmare i parametri aggiuntivi F..., D0=..., D1=... che permettono di limitare
una fascia di profilo da percorrere a velocità di lavoro, mentre la parte esterna viene percorsa ad una
velocità maggiore.
F... velocità all’esterno della fascia. Se F... non viene programmata è uguale alla F di lavoro.
D2=... valore di distacco all’esterno della fascia. Se non viene programmato: D2=1.
La parte di profilo esterna alla fascia viene traslata di D2 mm.
Con Q2 si possono programmare i parametri D3 e D4 per il distacco dell’utensile dal pezzo muovendo
l’asse mandrino (Z in G17, Y in G18, X in G19). Dopo essersi staccato in lavoro dal pezzo, l’utensile si
posiziona, sempre in lavoro, sul punto successivo dentro i limiti, quindi scende muovendo l’asse
mandrino fino a tornare sul pezzo.
D3=... quota di distacco incrementale o assoluto solo con Q2. Se non programmato D3=0.
La scelta tra il discriminatore Q1 e Q2 va fatta con molta attenzione secondo i risultati che si vogliono
ottenere.
Infatti, con Q1 si arrestano solo gli assi che uscirebbero dai limiti, mentre con Q2 si arrestano tutti gli
assi anche se un solo asse esce dai limiti.
Q1 viene normalmente usato quando si programma un solo limite, Q2 quando si vuole eseguire un
programma compreso tra due limiti.
E' importante notare che limitando il campo operativo con Q2 viene modificata la traiettoria
programmata (e questo è utile, ad esempio, nella sgrossatura di pezzi tridimensionali), mentre ciò non
avviene col discriminatore Q1.
Z
X -200 I 400
f
c
d e
b
X
a g
a X-650 Z-70
b X-400 Z0
c X-250 Z110
d X50 Z50
e X250
f X500 Z150
g X750 Z-100
Volendo introdurre del limiti a X-200 e ad X400 bisogna programmare Q2 (cancellazione dei punti
esterni):
Si ottiene così che nello spostamento dal punto e al punto f l’utensile si arresta sul limite massimo
X400 e riparte dopo la lettura del blocco di ritorno dal punto f al punto e.
Analogamente nel movimento dal punto d al punto c l’utensile si arresta sul limite minimo X-200 e
riparte dopo la lettura del blocco di ritorno da c a d.
f a
Z-5 X
e b
d c
a X550 Z0
b X400 Z-20
c X150 Z-34
d X-150
e X-500 Z-20
f X-650 Z0
Se si vuole limitare la passata a Z-5 è consigliabile programmare Q1 (proiezione dei punti esterni):
G761 Z-5 Q1
Si ottiene che nello spostamento dal punto a al punto f l’asse Z si arresta alla quota limite -5 mentre
l’asse X continua il movimento raggiungendo le coordinate X dei punti b, c, d, e.
Durante l’esecuzione dello spostamento dal punto e al punto f, quando la coordinata Z ritorna a
superare il limite -5, l’asse Z ricomincia a muoversi.
Se si fosse programmato Q2 nello spostamento dal punto a al punto b, raggiunta la quota limite -5 si
bloccherebbe anche l’asse X ed il movimento riprenderebbe alla lettura del blocco dal punto e al punto
f e, se il profilo che sta sotto la quota limite fosse composto da tanti punti, si avrebbe un arresto
dell’utensile sul pezzo.
Esempio:
Percorso di sgrossatura ottenuto dalla digitalizzazione e memorizzato su DSK33 col nome SGROSS,
da ripetere con passate da 5 mm a partire da Z-5. Si può racchiudere il percorso all’interno di un ciclo
ripetitivo variando il limite in Z in modo parametrico.
F1000 S2000 M3
P1=-5
L=1
G761 ZP1
LSGROSS:D
P1=P1-5
L1 K6
Se si vuole limitare la passata a Z50 è consigliabile programmare Q1 (proiezione dei punti esterni). In
questo caso sono stati previsti anche i parametri aggiuntivi F... D0=... D1=..., per definire la fascia da
percorrere a velocità di lavoro (D0=12) con velocità di un terzo rispetto a quella nominale (D1=.3)
D2
Z50 D0=12
O1
T10 M6
S1200 M13 F600
G761 Z50 Q1 F3000 D0=12 D1=.3
...
... [PROFILO
...
M30
La lavorazione viene limitata a Z50 e a questa profondità il profilo viene percorso a F600.
La parte di profilo superiore a Z+D0, cioè a 62, viene percorsa alla F programmata nella G761, cioè a
F3000 e viene traslata di D2 mm per non danneggiare l’utensile
La parte di profilo compresa fra Z e Z+D0, cioè fra 50 e 62, viene percorsa a F600*D1, cioè a F18
6. PROGRAMMAZIONE DI FUNZIONI
PARTICOLARI
Funzioni particolari vengono programmate con le seguenti funzioni G:
A tale scopo, per esempio, si introduce un rallentamento nei punti di cambio direzione in modo da
evitare colpi sugli assi, riducendo la velocità fino ad un valore per cui il “Jerk”, cioè la variazione di
accelerazione rispetto al tempo, risulti limitato a valori accettabili: ciò si traduce nell’ottenere una
rampa di velocità con profilo ad S invece che a trapezio.
Con questo algoritmo vengono controllati anche i punti critici della traiettoria ed il rallentamento deve
avvenire prima di raggiungere il punto critico, perché lo spazio di frenata è determinato dalle limitazioni
di accelerazione e di “Jerk”.
Se i parametri di SETUP delle macchine sono stati ottimizzati dal costruttore della macchina utensile, è
sufficiente programmare la sola funzione G733 senza parametri prima del programma di lavorazione.
Esempio :
T1M6
S24000F15000M13
G733
LNOME:
Z100R
M30
Il formato di programmazione è:
dove:
D0=… richiesta visualizzazione grafica del percorso utensile. (Se non programmato: D0=1)
D0=1: visualizzazione disattivata
D0=0: visualizzazione attivata
D1=… controllo geometrico sui punti programmati. Vengono ignorati i punti che si discostano dalla
curva teorica per un valore inferiore a D1 (massimo 2 punti su 3).
(Se non programmato: D1=0.01, i punti vengono filtrati)
D8=... valore del “JERK” (tipicamente compreso fra il 10% ed il 50% dell’accelerazione massima).
(Se non programmato: D8= valore configurato nel SETUP del sistema).
Se D8=0 il sistema calcola automaticamente un jerk in funzione dell’accelerazione.
Il valore del jerk deve dare il miglior compromesso fra movimentazione più morbida e tempo di
lavorazione. Jerk piccoli portano ad una movimentazione più morbida con aumento del tempo
di lavorazione.
Ciò serve quando con una fresa verticale, montata cioè parallelamente all’asse Z, si vogliono lavorare
profili definiti sugli assi Z X (G18) o YZ (G19).
In fase di lavorazione, con la grafica attiva, il sistema visualizza in verde il percorso da eseguire ed in
bianco quello già eseguito.
Se, per motivi diversi, tipo cambio di parametri e/o di correttori, si vuole sincronizzare il calcolo con la
posizione raggiunta dalla macchina utensile, occorre programmare la funzione G9999.
In presenza di questa funzione il precalcolo si ferma in attesa che gli assi della macchina siano arrivati
sull’ultimo punto programmato prima della G9999.
Per poter intervenire e cambiare i parametri o i correttori, occorre che la funzione G9999 sia seguita
dalla funzione di arresto programma M0.
con:
X ...Y... Z... coordinate teoriche del punto da misurare
Il tastatore si muove in direzione del punto voluto con l’ultima velocità F programmata (o in rapido se è
stata programmata la funzione R nella G872), partendo dalla posizione in cui si trova, che è quella del
blocco precedente quello contenente la G872.
Ad una distanza dal punto teorico pari a quella specificata con il parametro I..., la macchina decelera e
si muove alla velocità F, programmata nella G872 fino a quando il tastatore va a contatto col pezzo. A
questo punto vengono memorizzate le coordinate del punto.
Se non si programma la funzione I..., tutto il movimento viene realizzato alla velocità di misura F
programmata con la funzione G872.
In entrambi i casi, il tastatore rimane a contatto col pezzo ed il distacco dal pezzo deve essere
programmato nel blocco successivo al ciclo di misura.
Esempio:
Le coordinate del punto vengono memorizzate nei parametri da P90 a P95, nell’ordine in cui gli assi
sono definiti nei parametri di inizializzazione macchina.
In una macchina con assi X , Y e Z (primo, secondo e terzo asse definito), la coordinata X andrà
sempre in P90, la coordinata Y in P91, la coordinata Z in P92.
Le coordinate non programmate nella funzione G872 non vengono memorizzate e nei parametri P
relativi rimangono i vecchi valori.
Se la sonda entra in contatto col pezzo e viene realizzata la misura del punto, il sistema memorizza nel
parametro P99 il valore 1.
Se la sonda non entra in contatto col pezzo e non viene realizzata la misura del punto, viene
memorizzato nel parametro P99 il valore -1.
Questo succede se il contatto col pezzo non avviene entro una distanza I... dopo il punto teorico.
Le coordinate memorizzate nei parametri P90, P91 ecc. possono essere inviate direttamente su
stampante (utilizzando le funzioni PRINT e FORMAT descritte nel capitolo 4.7) o possono essere
trasferite in altri parametri di supporto (scrivendo P1 = P90, P2 = P91, ecc.) e utilizzate dal sistema per
calcoli interni, ad esempio per calcolare un cerchio passante per tre punti o una retta passante per due
punti o la distanza fra due punti, ecc.
Il centro ed il raggio del cerchio, la distanza dallo zero e l’angolo della retta calcolati negli enti
geometrici possono poi essere trasferiti in altri parametri con le istruzioni Pn = Em, per essere
stampati o opportunamente utilizzati all’interno del programma (per cambiare ad esempio le origini con
le funzioni G51 o G52).
Il tastatore può essere una sonda per il PRESETTING di lunghezza e raggio utensile.
Se la misura viene fatta con l’utensile in rotazione e sul mandrino è presente il trasduttore, la posizione
angolare del mandrino viene memorizzata nel parametro P98 (valore da 0 a 360 gradi).
La funzione G99 va introdotta in blocco singolo dopo la funzione M11 ed un posizionamento in rapido o
in lavoro.
Esempio:
P1=1, P2=150
OP1=X100 YP2
P2=15
TP2=P93
Questa prestazione è molto utile, abbinata ai cicli di misura (G872 e G873) per il centraggio automatico
dei pezzi e per il presetting automatico degli utensili.
La funzione Tm=... memorizza nel correttore lunghezza m il valore numerico programmato o il valore
memorizzato nel parametro P programmato senza attivare il correttore.
Esempio:
T18=122.54
P9=200.3, P1=1
TP1=P9
La funzione Tm=... K2 equivale all’operazione di azzeramento lunghezza utensile (vedi capitolo 2.5
parte I). Il sistema calcola il valore di correzione lunghezza, lo memorizza e attiva il correttore stesso.
La funzione Km=... memorizza nel correttore raggio m il valore numerico programmato o il valore
memorizzato nel parametro P programmato.
Esempio:
K1=10
P1=5, P2=12
KP1=P2
Le funzioni Tm=... e Km=... possono essere utilizzate per inizializzare le tabelle utensili dopo un
presetting fuori macchina.
Il sistema di presetting deve preparare un programma contenente le varie lunghezze e raggi degli
utensili.
Esempio:
T1=213.24, K1=12
T2=224.67
T3=202.12, K3=10
....
....
Tm=..., Km=...
La funzione Tm=…Kn (con n=12/13/14/15) permette la scrittura di valori nei PARAMETRI UTENTE
della tabella utensili.
Con n=12/13: scrittura del primo e del secondo valore intero (compreso tra –32768 e +32767)
Con n=14/15: scrittura del primo e del secondo valore decimale (compreso tra –131072 e
+131071)
La funzione Tm=valore K11 permette di scrivere la colonna 11 della tabella utensili (UTENSILE
SCADUTO: SI/NO)
Tm=1K11 per scrivere SI nella colonna (UTENSILE SCADUTO)
Tm=0K11 per scrivere NO nella colonna (UTENSILE NON SCADUTO)
La funzione Pm=T…K11 permette di leggere la colonna 11 della tabella utensili. Nel parametro Pm
viene caricato il valore 0 se l’utensile non è scaduto (NO nella tabella), il valore 1 se l’utensile è
scaduto (SI nella tabella).
Il sistema calcola per ogni asse la distanza dell’origine dallo zero macchina e memorizza nella tabella
origini tali valori.
Se questi valori sono conosciuti (perché ricavati direttamente in macchina o letti nella tabella origini in
un precedente azzeramento) è possibile scriverli direttamente in tabella con il formato:
K3 i valori programmati vengono scritti nella tabella e l’origine n non viene attivata.
I valori presenti nella tabella origini possono essere trasferiti nei parametri P con il formato:
Pm=Om K...
dove K è il numero dell’asse da 1 a 8 secondo i dati di configurazione macchina, normalmente 1 per X,
2 per Y, 3 per Z, ecc.
Nel parametro P99 viene memorizzato il valore 1 se l’asse richiamato era stato azzerato, il valore -1 se
l’asse richiamato non era stato azzerato (carattere . nella tabella).
In quest’ultimo caso il parametro Pm non viene inizializzato.
I valori scritti in un’origine possono essere trasferiti in un’altra origine con l’istruzione On=Om.
Per specificare che un’origine si riferisce solo ad alcuni assi, in modo che quando questa viene
richiamata gli assi non definiti nell’origine restino riferiti all’origine precedente, programmare:
On = NOME ASSI
Programmando ad esempio On=XY e richiamando poi l’origine n, l’asse Z resta riferito all’origine
precedente.
On=X e On=Y
L’istruzione On=X cancella tutti gli assi meno X, l’istruzione On=Y cancella anche l’asse X.
Esempio:
....
....
G1001
....
.... parte di programma da eseguire solo in grafica
....
G1000
....
....
Il formato di programmazione è:
dove:
NOME: nome del programma nel quale vengono memorizzati i dati digitalizzati (max. 8 caratteri di
cui il primo alfanumerico).
Se il programma NOME è già presente in memoria, il sistema crea un programma
aggiungendo i caratteri /A, /B, /C, ecc…al nome.
Se si vuole sovrascrivere sul programma esistente programmare K10, K11, K12
Il formato di programmazione è:
G37 [K...]
dove:
G901
Il blocco che porta gli assi in fine corsa viene eseguito con segnalazione di errore ed arresto della
lavorazione sul fine corsa.
La funzione G911 è annulla da un comando di o dalla funzione G910.
Il formato di programmazione è:
Dove:
Se ci sono più coppie di assi MASTER – SLAVE è necessario programmare più funzioni G15.
Il formato di programmazione è:
Programmando ad esempio G846 X Y, gli assi X Y sono gestiti dal sistema, l’asse Z, anche se
programmato, non viene controllato e può essere mosso con il volantino.
PARTE III
ESEMPI DI
PROGRAMMAZIONE
1. PROGRAMMAZIONE PROGET2
1.1 PROFILO 1
N1 [PROFILO 1
N2 O1 [Richiama origine 1 nel piano
N3 T1 M6 [Richiama utensile 1
N4 F150S1200M3 [Specifica una velocità di avanzamento lungo il profilo di 150 mm/min e
comanda l’avviamento mandrino e una velocità di rotazione di 1200
giri/min
N5 G49I5 [Fresa raggio 5
N6 X0Y100R [Punto da cui deve partire il cerchio di attacco al profilo
N7 Z2R [Avvicinamento rapido
N8 Z-15 [Discesa nel pezzo
N9 G41K2 [Attivazione correzione e attacco automatico al profilo con cerchio tangente
N10 G20X0Y70I-20 [C1
N11 G11X25Y30 [L1
N12 G21I10 [C2
N13 G13J-5 [L2
N14 G21I20 [C3
N15 G20X100Y20I-20 [C4
N16 G13J180 [L3
N17 G21I-15 [C5
N18 G13X0Y70I-20J65 [L4
N19 G20 [C1
N20 G40K2X0Y100 [Disattivazione correzione. Uscita automatica del profilo con cerchio che
porta il centro utensile al punto programmato
N21 Z10RM5 [Ritorno rapido asse Z a 10, arresto mandrino
N22 M30 [Fine programma.
1.2 PROFILO 2
N1 [PROFILO 2
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T1 M6 [richiama utensile 1
N4 G49I6 [fresa raggio 6
N5 F400S1200M3 [dati tecnologici
N6 X0Y-20Z2R [posizionamento rapido
N7 Z-10 [discesa
N8 G42K2 [attacco circolare a destra di L1
N9 G13Y-40J180 [L1
N10 G21I-18 [R-18
N11 G10X-50Y-40
N12 G11X-20Y40 [L2
N13 G21I7 [R7
N14 G20X-20Y40I-18 [C1
N15 G21I15 [R15
N16 G13Y45J0 [L3
N17 G21I-8 [R-8
N18 G13X50J-90 [L4
N19 G21I-8 [R-8
N20 G20X50Y0I20 [C2
N21 G13J-60 [L5
N22 G13X40J-90 [L6
N23 G13Y-40J180 [L1
N24 G40X0Y-20K2 [uscita circolare sul punto
N25 Z100R [risalita in rapido
N26 M30 [fine programma
1.3 PROFILO 3
N1 [PROFILO 3
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T2 M6 [richiama utensile 2
N4 G49I4 [fresa raggio 4
N5 F400S1200M3 [dati tecnologici
N6 X-55Y5Z2R [posizionamento rapido
N7 Z-10 [discesa
N8 G42K1 [attacco lineare a destra di L1
N9 G13Y20J0 [L1
N10 G21I5 [R5
N11 G20X-15Y15I-18 [C1
N12 G13Y25J0K2 [L2(seconda intersezione L2/C1)
N13 G20X40Y25I15 [C2
N14 G13J0 [L3
N15 G40X50Y-5K1 [uscita lineare sul punto
N16 Z100R [risalita
N17 M30 [fine programma
1.4 PROFILO 4
N1 [PROFILO 4
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T3 M6 [richiama utensile 3
N4 F400S1100M3 [dati tecnologici
N5 G49I5 [fresa raggio 5
N6 X-30Y0Z2R [posizionamento rapido
N7 Z-10R [discesa in rapido
N8 G42 [intersezione L5/L1 a destra
N9 G13X-50Y10J90 [L5 ultimo ente del profilo
N10 G11X30Y50 [L1 primo ente del profilo
N11 G21I-8 [R-8
N12 G20X-10Y40I18 [C1
N13 G21I-8 [R-8
N14 G10X-50Y10
N15 G11X30Y50 [L1
N16 G11X60Y20 [L2
N17 G21I-10 [R-10
N18 G13J-90 [L3
N19 G21I-10 [R-10
N20 G13Y-20J180 [L4
N21 G20X0Y-20I14 [C2
N22 G13Y-20J180K2 [L4 (seconda intersezione C2/L4)
N23 G21I-10 [R-10
N24 G13X-50Y10J90 [L5 ultimo ente del profilo
N25 G11X30Y50 [L1 primo ente del profilo
N26 G40 [fine profilo su inter. L5/L1
N27 X-30Y0 [ritorno su foro
N28 Z100R [risalita
N29 M30 [fine programma
1.5 PROFILO 5
N1 [PROFILO 5
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T4 M6 [richiama utensile 4
N4 F400S1000M3 [dati tecnologici
N5 G49I4 [fresa raggio 4
N6 X0Y-35Z2R [posizionamento rapido
N7 Z-10 [discesa
N8 G41K2 [attacco circolare a sinistra di C1
N9 G20X0Y0I50 [C1
N10 G21I5 [R5
N11 G13Y0J180 [L1
N12 G21I5 [R5
N13 G20X0Y0I-20 [C2
N14 G21I5 [R5
N15 G13X5J90 [L2
N16 G21I5 [R5
N17 G20X0Y0I50 [C1
N18 G40X0Y-35K2 [uscita circolare sul punto
N19 Z2R [risalita
N20 M30 [fine programma
1.6 PROFILO 6
N1 [PROFILO 6
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T5 M6 [richiama utensile 5
N4 F400S1100M3 [dati tecnologici
N5 G49I5 [fresa raggio 5
N6 X20Y-50Z2R [posizionamento rapido
N7 Z-10 [discesa
N8 G41K1 [attacco lineare a sinistra di L1
N9 G13X0Y0I-35J180 [L1
N10 G20 [C1
N11 G21I-150 [R-150
N12 G20X0Y50I-20 [C2
N13 G21I-150[ R-150
N14 G20X0Y0I-35 [C1
N15 G13J180 [L1
N16 G40X-20Y-50K1 [uscita lineare sul punto
N17 Z2R [risalita
N18 M30 [fine programma
1.7 PROFILO 7
N1 [PROFILO 7
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T1 M6 [richiama utensile 1
N4 F400S1100M3 [dati tecnologici
N5 G49I4 [fresa raggio 4
N6 X45Y-5Z2R [posizionamento rapido
N7 Z-10 [discesa
N8 G42K2 [attacco circolare a destra di C1
N9 G20X45Y-5I-15 [C1
N10 G11X0Y0I-20 [L1
N11 G20 [C2
N12 G11X-70Y-5 [L2
N13 G11Y5 [L3
N14 G13J0 [L4
N15 G10X-50Y5
N16 G11X0Y0I-20 [L5
N17 G21I8 [R8
N18 G10X0Y0I-20
N19 G11X15Y36I-15 [L6
N20 G20 [C3
N21 G11X0Y0I-20 [L7
N22 G21I7 [R7
N23 G13X45Y-5I-15J0 [L8
N24 G20 [C1
N25 G40X45Y-5K2 [uscita circolare sul punto
N26 Z2R [risalita
N27 M30 [fine programma
1.8 PROFILO 8
N1 [PROFILO 8
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T7 M6 [richiama utensile 7
N4 F300S1100M3 [dati tecnologici
N5 G49I5 [fresa raggio 5
N6 X15Y35Z2R [posizionamento rapido
N7 Z-10 [discesa
N8 G42K2 [attacco circolare a destra di C1
N9 G20X25Y35I-20 [C1
N10 G21I-100 [R-100
N11 G51X45Y55J30 [origine temporanea
N12 G20X25Y15I-20 [C2
N13 G21I-100 [R-100
N14 G51X70Y25J-15 [nuova origine temporanea
N15 G20X20Y13I-20 [C3
N16 G50 [ripristino origine principale
N17 G21I100 [R100
N18 G20X25Y35I-20 [C1
N19 G40X15Y35K2 [uscita circolare sul punto
N20 Z2R [risalita
N21 M30 [fine programma
1.9 PROFILO 9
N1 [PROFILO 9
N2 O1 N22 G21I-4
N3 T11 M6 N23 G13X65J-90
N4 F180S1100M13 N24 G21I6
N5 X15Y0R N25 E4
N6 Z2R N26 E2
N7 Z-10 N27 E5
N8 E1=G20X0Y50I-10 N28 G21I6
N9 E2=G20X80Y0I-10 N29 G13X0Y0I-10J-45
N10 E3=G20X0Y-50I-10 N30 G21I-4
N11 E4=E1,G21I-120,E2 N31 E6
N12 E5=E2,G21I-120,E3 N32 G21I-4
N13 E6=E5Q30 N33 G13X0Y0I-10J135
N14 E7=E3,G21I180,E1 N34 G21I6
N15 G49I3 N35 E5
N16 G42K2 N36 E3
N17 E7 N37 E7
N18 E1 N38 G40X15Y0K2
N19 E4 N39 Z100R
N20 G21I6 N40 M30
N21 G13Y50J0
1.10 PROFILO 10
N1 [PROFILO 10
N2 O1 N29 G21I-5
N3 T6 M6 N30 G13E9J30
N4 F200S1200M3 N31 G21I-5
N5 G49I4 N32 G13E9J-60
N6 E1=G51X65Y-20J45 N33 G21I5
N7 E2=E1,G20X-20Y20I10 N34 G13Y55J0
N8 E3=G13E2J180 N35 G21I-5
N9 E4=E3,G13X-15Y0J90 N36 G13X130J-90
N10 E5=E4,G21I-80,G20X-15Y45 N37 G21I-9
N11 X0Y15R N38 E10=E1,G13X0Y-20J180
N12 Z2R N39 E11=E1,G13X35Y-12J135
N13 Z-10 N40 E12=E1,G13X0Y-12J180
N14 G42K2 N41 E13=E1,G13X10Y-12J-135
N15 E5 N42 E10
N16 G13Y45J0 N43 E11
N17 G21I5 N44 E12
N18 E6=G51X40Y35J30 N45 E13
N19 E7=E6,G20X0Y32I-10 N46 E10
N20 E8=E6,G20X40Y10I10 N47 G21I-9
N21 E9=E6,G20X70Y10 N48 G13E2J90
N22 G13E7J90 N49 E2
N23 E7 N50 E3
N24 G13J-60 N51 E5K2
N25 G21I5 N52 G40X0Y15K2
N26 G13E9J30 N53 Z100R
N27 G21I-5 N54 M30
N28 E8
1.11 PROFILO 11
N1 [PROFILO 11
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T6 M6 [richiama utensile 6
N4 F250S1200M13 [dati tecnologici
N5 X-10Y-25R [posizionamento rapido
N6 Z2R [avvicinamento rapido
N7 Z-10 [discesa
N8 E1=G51X20Y-60J-30,G20X25Y15I-10 [cerchio E1
N9 E2=G10E1,G11X-58Y-14 [retta E2
N10 E3=G20X-58Y-14,G21I-40,G20X-50Y25 [cerchio E3
N11 E5=G51X0Y0J30,G20X30Y30I-15 [cerchio E5
N12 E4=G20X-50Y25,G21I100,E5 [cerchio E4
N13 G49I5 [fresa raggio 5
N14 G42K2 [attacco circolare
N15 E2 [retta E2
N16 E3K2 [cerchio E3
N17 E4 [cerchio E4
N18 E5 [cerchio E5
N19 G21I200 [raccordo
N20 E1 [cerchio E1
N21 E2 [retta E2
N22 G40K2X-10Y-25 [uscita circolare
N23 Z100R [risalita
N24 M30 [fine programma
N1 [LAVORAZIONI IN MIRROR
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T11 M6 [richiama utensile 11
N4 F400S1100M3 [dati tecnologici
N5 L1 [chiamata sottoprogramma 1
N6 G54L1 [mirror X
N7 G55L1 [mirror Y
N8 G57L1 [mirror X Y
N9 M30 [fine programma
N10 [
N11 [
N12 L=1 [inizio sottoprogramma
N13 X90Y20Z2R [posizionamento rapido
N14 Z-10 [discesa
N15 X40F300
N16 G2Y60I40J40 [contornitura
N17 X90
N18 Z2R [risalita
N19 G32 [fine sottoprogramma
N1 [ROTOTRASLAZIONE DI UN PROFILO
N2 O1 [origine 1 nel piano
N3 T11 M6 [richiama utensile 11
N4 G49I4 [fresa raggio 4
N5 F400S2000M3 [dati tecnologici
N6 L1 [richiamo lavorazione profilo
N7 G51X30Y35J45 [origine temporanea
N8 L1 [richiamo lavorazione profilo
N9 G51X-50Y50J-45 [nuova origine temporanea
N10 L1 [richiamo lavorazione profilo
N11 G50
N12 X0Y0R [ritorno a X0 Y0
N13 M30 [fine programma
N14 [
N15 [
N16 L=1 [lavorazione profilo
N17 X0Y15Z2R [posizionamento rapido
N18 Z-10 [discesa
N19 G41K2 [attacco circolare a sinistra di L1
N20 G13Y20J180 [L1
N21 G21I5 [R5
N22 G13X0Y0I10J-90 [L2
N23 G20 [C1
N24 G11X30Y0I5 [L3
N25 G20 [C2
N26 G11X0Y0I10 [L4
N27 G21I-2 [R-2
N28 G13X0Y0I10J90 [L5
N29 G21I5 [R5
N30 G13Y20J180 [L1
N31 G40X0Y15K2 [uscita circolare sul punto
N32 Z2R [risalita
N33 G32 [fine sottoprogramma
N1 [SUPERFICIE SFERICA
N2 [P1=raggio sfera
N3 [P2= angolo iniziale
N4 [P3=angolo finale
N5 [P4=incremento angolare
N6 P1=100,P2=0,P3=60,P4=3
N7 X0Y0Z0
N8 L=1
N9 P7=P1*COSP2
N10 P8=P1*SINP2
N11 XP7Y0Z-P8
N12 G3I0J0
N13 P2=P2+P4
N14 {P3>P2}L1
N15 Z100R
N16 M30
2.10 ELLISSE
N1 [ELLISSE
N2 [P1=semiasse maggiore
N3 [P2=semiasse minore
N4 [P3=angolo iniziale
N5 [P4=angolo finale
N6 [P5=incremento angolare
N7 P1=230,P2=160,P3=0,P4=360,P5=2
N8 X0Y0
N9 Z-5
N10 G41
N11 L=10
N12 P8=P1*COSP3
N13 P9=P2*SINP3
N14 XP8YP9
N15 P3=P3+P5
N16 {P4>=P3}L10
N17 G40
N18 M30
N1 [SPIRALE DI ARCHIMEDE
N2 [P1 P2=raggio iniziale e finale
N3 P1=50
N4 P2=100
N5 [P3 P4=angolo iniziale e finale
N6 P3=0
N7 P4=765
N8 [P5=incremento angolare P6=raggio fresa
N9 P5=5
N10 P6=5
N11 [inizio calcoli
N12 P11=P1+P6
N13 P12=P2+P6
N14 P13=P4-P3
N15 P13=P13/P5
N16 P14=P2-P1
N17 P14=P14/P13
N18 [P14=incremento raggio
N19 L=1
N20 G76XP11YP3
N21 P11=P11+P14
N22 P3=P3+P5
N23 P20=P4-P3
N24 P20>L1
N25 XP12YP4
N26 G75X300Y0Z100RM5
N27 M30
N1 [PARABOLOIDE MASCHIO
N2 [P0=raggio fresa sferica
N3 P0=5
N4 [P31=fuoco
N5 [P32=incremento in Z
N6 [P33=Z iniziale
N7 [P34=Z finale
N8 P31=18
N9 P32=3
N10 P33=-1
N11 P34=-60
N12 Z20R
N13 G49I0
N14 L=11
N15 P33=P33-P32
N16 P35=2*SQR(P31*ABS(P33))
N17 P50=ATN(2*P31/P35)
N18 P51=P33+P0*SINP50
N19 P52=P35+P0*COSP50
N20 P53=P52+2*P0
N21 XP53Y0
N22 ZP51
N23 G42K2
N24 G20X0Y0IP52
N25 G40XP53Y0K2
N26 P50=P34-P33
N27 P50<L11
N28 M30
N1 [PARABOLOIDE FEMMINA
N2 [P0=raggio fresa sferica
N3 P0=-5
N4 [P31=fuoco
N5 [P32=incremento in Z
N6 [P33=Z iniziale
N7 [P34=Z finale
N8 P31=18
N9 P32=3
N10 P33=0
N11 P34=-60
N12 Z20R
N13 G49I0
N14 L=11
N15 P33=P33-P32
N16 P43=P34-P33
N17 P35=2*SQR(P31*ABS(P43))
N18 P50=ATN(2*P31/P35)
N19 P51=P34-P43-P0*SINP50
N20 P52=P35+P0*COSP50
N21 P53=P52+2*P0
N22 XP53Y0
N23 ZP51
N24 G42K2
N25 G20X0Y0IP52
N26 G40XP53Y0K2
N27 P50=P43+P32
N28 P50<L11
N29 M30
3. PROGRAMMAZIONE AVANZATA
Cava profilata
N1 [CAVA PROFILATA
N2 O1
N3 T11M6
N4 F500S1200M13
N5 G49I3
N6 G777Z-10I5J0 D1=30
N7 G701X0Y-30
N8 G42K2
N9 G13Y-40J180
N10 G21I-18
N11 G10X-50Y-40
N12 G11X-20Y40
N13 G21I7
N14 G20I-18
N15 G21I15
N16 G13Y45J0
N17 G21I-8
N18 G13X50J-90
N19 G21
N20 G20X50Y0I20
N21 G13J-60
N22 G13X40J-90
N23 G13Y-40J180
N24 G40X0Y-30K2
N25 G778X0Y-20
N26 Z100R
N27 M30
Esempio 1
Esempio 2
Esempio 1
Esempio 2
Superficie sferica
N1 [SUPERFICIE SFERICA
N2 [ottenuta ruotando un cerchio programmato in ZX
N3 O3
N4 T1 M6
N5 F1000S1200M13
N6 X50Y0Z10R
N7 P1=0
N8 L=1
N9 G751 ROTZP1
N10 X50Y0Z0
N11 G3X0Z-50I0K0
N12 P1=P1+5
N13 G751 ROTZP1
N14 G2X50Z0I0K0
N15 P1=P1+5
N16 L1K36
N17 G750
N18 Z50R
N19 M30
APPENDICI
G51 rototraslazione programmabile rispetto agli assi principali. Pg. 2-15 Parte II
G52 spostamento dell’origine degli assi rispetto agli assi principali. Pg. 2-16 Parte II
G53 annulla lavorazione speculare. Pg. 2-18 Parte II
G54 lavorazione speculare in X. Pg. 2-18 Parte II
G55 lavorazione speculare in Y. Pg. 2-18 Parte II
G56 lavorazione speculare in Z. Pg. 2-18 Parte II
G57 lavorazione speculare in X e Y. Pg. 2-18 Parte II
G58 lavorazione speculare in Z e X. Pg. 2-18 Parte II
G59 lavorazione speculare in Y e Z. Pg. 2-18 Parte II
G60 annulla G61. Pg. 2-17 Parte II
G61 fattore di scala. Pg. 2-17 Parte II
G62 tipo di coordinate del centro dei cerchi. Pg. 2-17 Parte II
G67 annulla G68/G69. Pg. 2-32 Parte II
G68 gestione tavole (TCPM statico). Pg. 2-32 Parte II
G69 gestione teste (TCPM statico). Pg. 2-30 Parte II
G70 programmazione in pollici su CNC configurato in millimetri. Pg. 2-28 Parte II
G71 programmazione in millimetri su CNC configurato in pollici. Pg. 2-28 Parte II
G72 annulla G73. Pg. 5-20 Parte II
G73 richiamo modale Sottoprogrammi. Pg. 5-20 Parte II
G74 arrotondamento tra +180° e –180° su assi rotativi.
G75 programmazione in coordinate cartesiane. Pg. 2-8 Parte II
G76 programmazione in coordinate polari. Pg. 2-8 Parte II
G77 cava poligonale. Pg. 5-2 Parte II
G78 ultimo punto di una cava poligonale senza finitura o cava circolare senza Pg. 5-4 Parte II
finitura.
G79 ultimo punto di una cava poligonale con finitura o cava circolare con finitura. Pg. 5-4 Parte II
G80 annulla cicli fissi. Pg. 2-18 Parte II
G81 ciclo fisso per foratura, o lamatura. Pg. 2-19 Parte II
G82 ciclo fisso per foratura profonda mista. Pg. 2-20 Parte II
G83 ciclo fisso per foratura profonda. Pg. 2-22 Parte II
G84 ciclo fisso per maschiatura. Pg. 2-23 Parte II
G85 ciclo fisso per alesatura. Pg. 2-24 Parte II
G86 ciclo fisso per barenatura. Pg. 2-24 Parte II
G88 ciclo fisso per foratura di pareti distanziate. Pg. 2-25 Parte II
G89 ciclo fisso per foratura differenziata. Pg. 2-26 Parte II
G90 programmazione in coordinate assolute. Pg. 2-8 Parte II
G91 programmazione in coordinate incrementali. Pg. 2-8 Parte II
G92 modifica velocità di avanzamento F. Pg. 2-3 Parte II
G93 velocità di avanzamento espressa in inverso del tempo di blocco. Pg. 2-3 Parte II
G94 avanzamento F in mm/min o in pollici/min (attiva all’accensione). Pg. 2-3 Parte II
G95 avanzamento F in mm/giro o in pollici/giro. Pg. 2-3 Parte II
G98 annulla G99. Pg. 6-5 Parte II
G99 compensazione deriva. Pg. 6-5 Parte II
G666 memorizzazione parti di profilo non lavorate tramite il controllo collisioni. Pg. 3-14 Parte II
G701 inizio profilo esterno e isole nel ciclo cava profilata. Pg. 5-9 Parte II
G732 annulla G733. Pg. 6-2 Parte II
G733 fresatura veloce di profili per punti con rampa di velocità a S. Pg. 6-2 Parte II
G750 annulla G751. Pg. 5-19 Parte II
G751 rototraslazione nello spazio. Pg. 5-19 Parte II
G751 uso speciale della funzione per fattori di scala. Pg. 5-20 Parte II
G760 annulla G761. Pg. 5-25 Parte II
G761 limitazione del campo operativo. Pg. 5-24 Parte II
G777 apertura ciclo cava profilata. Pg. 5-7 Parte II
G778 chiusura ciclo cava profilata senza passata di finitura. Pg. 5-8 Parte II
G779 chiusura ciclo cava profilata con passata di finitura. Pg. 5-8 Parte II
G780 attiva ciclo di lavorazione su reticoli e circonferenze. Pg. 5-13 Parte II
APPENDICE B - MESSAGGI
DIAGNOSTICI
Gli errori di programmazione, gli allarmi per condizioni anomale che impediscono un regolare
funzionamento, dovute a disfunzioni del Controllo Numerico, della Macchina Utensile o del PLC, sono
segnalati sul video con la parola ERR. seguita da un numero, da una breve descrizione e, in alcuni
casi, anche dal numero del modulo o istruzioni da cui dipende la disfunzione.
Sul video appaiono anche dei messaggi, non identificati con un numero, che danno informazioni sullo
stato di esecuzione dei programmi.
I messaggi sono suddivisi in funzione del tipo di anomalia che si è manifestata, dell’ambiente in cui si è
verificata o dei moduli interessati. In alcuni casi, non si tratta di errori o di anomalie, ma di informazioni
fornite dal sistema sulle azioni che sta svolgendo o che ha terminato. Questi sono raggruppati nel
paragrafo Messaggi che segue.
B.1 MESSAGGI
Esecuzione in corso di programma ...
Esecuzione terminata del programma ...
Esecuzione interrotta dall’utente (break)
Esecuzione blocco singolo in corso
Esecuzione blocco singolo terminata
Attesa di via
M.U. spenta causa emergenza
Fine corsa asse ...
Transizione di stato impossibile
Simulazione in corso del programma
Simulazione terminata del programma
Errore di sintassi.
B.2 ERRORI
Errori di programmazione:
E18: numero di utensile diverso da T mandrino
E19: valore di correzione troppo grande ( > 2 mm )
E20: numero di origine o di utensile non previsti
E21: manca incremento (funzione I)
E22: cambio piano seguito da funzioni incompatibili
E23: correzioni parassiali applicate a quote polari
E24: funzione O incompatibile con cambio uten. tipo S1200
E25: G duplicata
E26: quota duplicata
E27: L duplicata
E28: P duplicata
E29: R duplicata
E30: S duplicata
E31: F duplicata
E32: M duplicata
E33: prestazione non presente
E34: manca la dist. minima dal centro per G202
E35: manca l'ascissa nella definizione della macro
E36: manca l'ordinata nella definizione della macro
E37: manca numero di loops nella definiz. dei supercicli
E38: manca distanza nella definiz. dei supercicli
E39: manca raggio cerchio nella definiz. dei supercicli
E40: funzione di salto non ammessa in esec. da periferica
E41: richiamo di funzione L (Lxx) non presente o duplicata
E42: richiamo di sequenza memorizzata (*) non definita
E43: funzione L non ammessa in blocco singolo
E44: richiamo di funzione L in un file troppo grande
E45: memoria esaurita in compilazione o digitalizzazione
E46: funzioni non ammesse tra G754 e G753 (invers. prof.)
E47: punti coincid. o fuori piano lavoro nella cava
E48: mancanza di funzioni apertura/chiusura
E49: richiamo di origine o correttore non valorizzati
E50: funzione G32 all'interno di un ciclo ripetitivo
E51: livello di annidamento di sottoprogrammi maggiore di 8
E52: livello di annidamento di cicli ripetit. maggiore di 8
E53: punti coincid. nella definiz. di curva per punti G27
E54: suddivisione errata profili verticali
E55: il profilo non e' chiuso
E59: errore di parita' o di linea
E60: errore di lettura programma
E62: richiamo di un programma non esistente in memoria
E63: ciclo fisso non eseguibile con i parametri dati: S,F,J,Z
E64: ciclo fisso programmato senza funz. M di rotaz. mandr.
E65: tastatore non qualificato
E66: ricerca memorizzata di un blocco inesistente
E67: manca la quota di inizio foro (J) in def. ciclo fisso
E68: ciclo G88 seguito da coord. diverse dall'asse mandr.
E69: cava con troppe passate ( > 65535 )
E70: errore in una definizione geometrica
B.4 ALLARMI
Trasduttori assi
E300: richiesta di aggancio tra assi non azzerati
E301: richiesta di aggancio tra assi già agganciati
E1001: anomalie codice Gray su trasdutt. assoluto asse..
E1002: segnale troppo alto trasdutt. analog. dell'asse..
E1003: segnale troppo basso trasdutt. analog. dell'asse..
E1004: discontinuità di lettura quota dell'asse..
E1005: errore servomeccanismo dell'asse..
E1006: numero impulsi errati trasdutt. increment. asse..
E1007: anomalie al trasduttore dell'asse..
E1008: posizionamento fuori tolleranza dell'asse..
E1009: mancanza contatto tra testa di foratura e piastra
E1010: errore piano destinazione di foratura
E1011: coordinate di foratura esterne all'area di lavoro
E1012: combinazione non ammessa di comandi sz
E1013: valore di quik superiore alla quota di sicurezza programmata
Trasduttore mandrino
E1032: segnale troppo alto trasdutt. analogico mandrino
E1033: segnale troppo basso trasdutt. analogico mandrino
E1034: discontinuità di lettura quota dell'asse mandrino
E1036: numero impulsi errati trasdutt. increment. mandrino
E1037: anomalie al trasduttore del mandrino
Modulo Inductosyn
E1108: overrun interpol. per blocco successivo non pronto
E1113: errore memoria ROM modulo Inductosyn
E1116: errore memoria RAM modulo Inductosyn
E1130: tempo insuff. per gli assi del modulo Inductosyn
Modulo master
E1200: overrun CPU master: lavorazione simulata
E1202: overrun CPU master: visualizzazione quote
E1204: overrun CPU master: campionatura secondaria
E1206: overrun CPU master: campionatura primaria
E1208: overrun CPU master: timer di sistema
E1210: overrun CPU master: debugger PLC
E1212: overrun CPU master: assi punto-punto
E1214: overrun CPU master: controlli temperatura
Modulo DDI
E01400: DDI drive #...configurato su piastra errata
E01401: DDI drive #...configurato con indirizzo gia' assegnato
E01402: DDI indirizzi drive errati,presenti=#...\\,\,..............
E01405: DDI CP#...,piastra #...,S.C.err(SRCERM)= #...H,error(SRCERR)= #...H
E01406: DDI CP#...,drive #...,IDN#...H,S.C.err(SRCERM)= #...H,error(SRCERR)= #...H
E01407: CP2->CP3 non permessa,drive #...,IDN0015H=#...H \H\,\,..............
E01408: CP3->CP4 non permessa,drive #...,IDN0016H=#...H \H\,\,..............
E01410: S.C.read,drive #...,IDN#...H,S.C.err(SRCERM)= #...H,error(SRCERR)= #...H
E01411: drive #...,IDN#...H,S.C.err(SRCERM)= #...H,error(SRCERR)= #...H
E01412: S.C.write,drive #...,IDN#...H,S.C.err(SRCERM)= #...H,error(SRCERR)= #...H
E01413: P.C.Error,drive #...,IDN#...H,Data Status=#...H
# ATTne: E1420-1556 sono "filtrati" in <proserco.s> per
E1421: DDI C1D Error,drive #...,IDN000BH=#...H,IDN0081H=#...H
E1422: DDI C2D Error,drive #...,IDN000CH=#...H,IDN00B5H=#...H
E1450: errore DDI,piastra #...,SRCERM=#...H,SRCERR=#...H
E1461: Sovratemperat.Dissipatore,drive #...
E1462: Sovratemperat.Motore,drive #...
E1465: Errore trasduttore,drive #...
E1467: Protezione di Corrente Asse,drive #...
E1460: DDI C1D Error,IDN000BH=0001H,drive #...
E1463: DDI C1D Error,IDN000BH=0008H,drive #...
E1464: DDI C1D Error,IDN000BH=0010H,drive #...
E1466: DDI C1D Error,IDN000BH=0040H,drive #...
E1468: DDI C1D Error,IDN000BH=0100H,drive #...
E1469: DDI C1D Error,IDN000BH=0200H,drive #...
E1470: DDI C1D Error,IDN000BH=0400H,drive #...
E1471: DDI C1D Error,IDN000BH=0800H,drive #...
E1472: DDI C1D Error,IDN000BH=1000H,drive #...
E1473: DDI C1D Error,IDN000BH=2000H,drive #...
E1474: DDI C1D Error,IDN000BH=4000H,drive #...
E1475: DDI C1D Error,IDN000BH=8000H,drive #...
E1480: Protez.TAC:Errore Velocita',drive #...
E1482: Protez.CNG:Incongruenza Fasi Encoder Motore,drive #...
E1483: Incongruenza Quadranti Ana-Digi Encoder Motore,drive #...
E1484: Saturazione Fasi Analogiche Encoder Motore,drive #...
E1485: Perdita impulsi Encoder Motore,drive #...
E1486: Mancato Rilevamento Marker Encoder Motore,drive #...
E1487: Malfunzionamento Sincronismi Rx,drive #...
E1488: Protezione Corto circuito,drive #...
E1481: DDI C1D Error,IDN0081H=0002H,drive #...
E1489: DDI C1D Error,IDN0081H=0200H,drive #...
E1490: DDI C1D Error,IDN0081H=0400H,drive #...
E1491: DDI C1D Error,IDN0081H=0800H,drive #...
E1492: DDI C1D Error,IDN0081H=1000H,drive #...
E1493: DDI C1D Error,IDN0081H=2000H,drive #...
E1494: DDI C1D Error,IDN0081H=4000H,drive #...
E1495: DDI C1D Error,IDN0081H=8000H,drive #...
E1503: Errori consecutivi di MST,drive #...
E1504: Errori consecutivi di MDT,drive #...
E1505: Fase non valida (>4),drive #...
E1506: Errore di Fase in sequenza ascendente,drive #...
E1507: Errore di Fase in sequenza discendente,drive #...
E1508: Cambio di Fase non consentito,drive #...
E1509: Cambio Modo Operativo non consentito,drive #...
Modulo RIO
E10000: time-out di attesa risposta da piastra #...
E10001: errore su master RIO,piastra #...
E10002: manca file BINario per gestione piastra #...
E10004: nessuno slave rilevato su master RIO,piastra #...
E10010: malfunzionamento slave RIO,piastra #... slave #...
E10011: tipo slave RIO ignoto,piastra #... slave #...
E10015: watch-dog slave RIO,piastra #... slave #...
E10016: errore di ricezione RIO,piastra #... slave #...
E10017: mancata risposta slave RIO,piastra #... slave #...
E10018: errore output RIO,piastra #... slave #... ottetto #...
E10020: errore alim.24V RIO,piastra #... slave #... base
E10021: errore alim.24V RIO,piastra #... slave #... espansione #...
Modulo CCU
E10003: time-out attesa risposta da CCU piastra #...
E10005: time-out attesa caricamento parametri CCU piastra #...
E10006: time-out attesa comando hcSync CCU piastra #...
E03000: CCU configurata su piastra errata, piastra #...
E03001: Campionatura errata per gestione CCU, piastra #...
E03002: Drive assente su CCU, piastra #..., drive #...
E03003: Richiesta abilitazione drive #... non configurato
E03004: Codice Data Base CCU non trovato, piastra #..., drive #...
E03005: Codice Data Base Sercos non trovato, drive #...
E03028: Messaggio CCU,piastra #...,codice #...H,drive #...
E03029: Messaggio CCU,piastra #...,codice #...H
E03030: errore CCU senza reset,piastra #...,codice #...H,drive #...
E03031: errore CCU con reset,piastra #...,codice #...H,drive #...
E03032: errore CCU senza reset,piastra #...,codice #...H
E03033: errore CCU con reset,piastra #...,codice #...H
E03034: 2 messaggi CCU,piastra #...,codice #...H,drive #...,prec. #...H
E03035: 2 messaggi CCU,piastra #...,codice #...H,prec. #...H
E03036: 2 errori CCU senza reset,piastra #...,codice #...H,drive #...,prec. #...H
E03037: 2 errori CCU con reset,piastra #...,codice #...H,drive #...,prec. #...H
E03038: 2 errori CCU senza reset,piastra #...,codice #...H,prec. #...H
E03039: 2 errori CCU con reset,piastra #...,codice #...H, prec. #...H
APPENDICE C - ANOMALIE DI
SISTEMA E AZIONI
CORRETTIVE
In questa appendice vengono riportati alcuni messaggi, già elencati nell’appendice B, per i quali
vengono riportate anche le possibili cause e le azioni correttive per ovviare all’inconveniente.
* Il tempo di campionatura minimo dipende dalla velocità della scheda Master e dalla complessità
della configurazione del CN. Salvo eccezioni da valutare caso per caso, con CPU Master a 25MHz
la campionatura sarà di 5mSec e con CPU a 40 MHz la campionatura sarà di 2,5mSec.
1422 DDI C2D Error, drive #.., Errore diagnostico di classe 1 sul drive Dipende dal tipo di errore
IDN 000CH =xxxxH, indicato. intervenuto
IDN 00B5H =xxxxH La causa deve essere rilevata
analizzando il contenuto degli IDN
000CH e 00B5H riportata di seguito nel
testo del messaggio.
1450 errore DDI, piastra #.., La comunicazione su fibra ottica non è I drive non sono accesi
SRCERM …, attiva Verificare il funzionamento del
SRCERR … collegamento in fibra ottica: tutti i led
rossi (O.L. KO) devono essere
spenti