Lavoro Sportivo. Cosa Cambia Con La Riforma - Settembre 2023 PDF
Lavoro Sportivo. Cosa Cambia Con La Riforma - Settembre 2023 PDF
Guida Pratica
Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
INTRODUZIONE
Dal 1° luglio 2023 è operativa l’attesa riforma del lavoro sportivo nel settore dilettantistico e nel
settore professionistico. La riforma è contenuta nel decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 e mira
ad assicurare più tutele al lavoratore sportivo nonché, in via generale, a garantire la stabilità e la
sostenibilità del "sistema sport".
Nella Guida che segue daremo conto delle novità in vigore in materia di lavoro sportivo e dei relativi
adempimenti, contenuti nel titolo V del citato D.lgs. 36/2023.
In premessa, un inquadramento normativo generale del provvedimento consentirà al lettore di
meglio comprendere il tenore e l’ampia portata della riforma.
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QUADRO NORMATIVO
La prima regolamentazione del lavoro sportivo n. 163, dal Capo III del decreto-legge 22 giugno
era contenuta nella legge 23 marzo 1981, n. 91. 2023, n. 75, convertito con modificazioni dalla L.
10 agosto 2023, n. 112, cd. decreto PA e sport e
La legge n. 91 del 1981 disciplinava
dal decreto legislativo 29 agosto 2023, n. 120.
esclusivamente i rapporti di lavoro sportivo
di tipo professionistico a cui riconosceva
specifiche tutele di natura sanitaria, assicurativa
e previdenziale, applicandosi ai dilettanti la
disciplina del diritto comune.
Nel 2019 il legislatore (articolo 5, legge delega
8 agosto 2019, n. 86) ha delegato il Governo
a dettare norme per il riordino e la riforma
delle disposizioni in materia di enti sportivi
professionistici e dilettantistici nonché del
rapporto di lavoro sportivo. La delega è stata
attuata con il decreto legislativo n. 36 del 2021.
Il decreto è stato successivamente integrato e
corretto dal decreto legislativo 5 ottobre 2022,
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
Prima di addentrarci nella trattazione del lavoro • gli articoli 4 e 5 tracciano le competenze
sportivo, è utile delineare in modo schematico i legislative di Stato, regioni e province
contenuti del decreto legislativo 28 febbraio 2021, autonome.
n. 36.
Il Titolo II (artt. 6-14) consta del Capo I, dedicato
Il decreto è strutturato nel seguente modo: alle associazioni sportive dilettantistiche, e del
Capo II, dedicato a quelle professionistiche,
Il Titolo I (artt. 1-5) reca disposizioni comuni e
disciplinandone forma giuridica, costituzione,
principi generali. In particolare:
organizzazione, attività e relative disposizioni
• gli articoli 1 e 2 delimitano l’oggetto del tributarie
decreto e contengono le definizioni generali di
Il Titolo III (artt. 15-18) passa a rassegna le
base.
figure professionali del mondo dello sport. In
• l’articolo 3 definisce principi e obiettivi del particolare, l’articolo 15 disciplina il tesseramento
decreto, ravvisandoli fondamentalmente nella quale atto formale con il quale la persona fisica
promozione dell’esercizio dell’attività sportiva diviene soggetto dell'ordinamento sportivo
di qualsiasi livello e senza discriminazioni di ed è autorizzata a svolgere attività sportiva
genere, in un’ottica inclusiva e che tuteli la con una associazione o società sportiva e, nei
sicurezza e la dignità dei lavoratori del settore; casi ammessi, con una Federazione sportiva
nazionale o Disciplina sportiva associata o Ente di
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promozione sportiva. sull’osservatorio nazionale sul lavoro sportivo e
le disposizioni finali del provvedimento. L’articolo
Il Titolo IV (artt. 19-24), articolato nel Capo I e
51, in particolare, oltre a dettare norme di
nel Capo II, riguarda le discipline sportive che
natura tributaria e a modifica del TUIR (Decreto
prevedono l’impiego di animali.
del Presidente della Repubblica 22 dicembre
Il Titolo V (artt. 25-42), suddiviso in Capo I, 1986, n. 917), disegna il calendario della riforma
Capo II e Capo III, disciplina il lavoro sportivo, ivi stabilendo che le disposizioni del decreto
compresi gli atleti di club paralimpici e ivi inclusi legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 si applicano
gli interventi di sostegno delle donne nello sport. a decorrere dal 1° luglio 2023, ad esclusione di
Il Titolo VI (artt. 43-50) si compone del Capo I, alcune disposizioni già entrate in vigore dal 1°
Capo I II e Capo III e reca disposizioni in materia gennaio 2022 (articoli 10, 39 e 40 e Titolo VI) e
di pari opportunità per le persone con disabilità delle disposizioni di cui all'articolo 13, comma
nell’accesso ai gruppi sportivi militari e dei corpi 7 (costituzione di un organo consultivo per
civili dello Stato. tutela degli interessi specifici dei tifosi negli atti
costitutivi delle società sportive professionistiche),
Infine, il Titolo VII (artt. 50 bis-52) reca norme che si applicano a decorrere dal 1° luglio 2024.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
Veniamo ora alla disciplina del lavoro sportivo contenuta nel Titolo V, Capo I, del decreto legislativo 28
febbraio 2021, n. 36.
Gli articoli della riforma
Articolo Oggetto
Articolo 25 Definizione di lavoratore sportivo
Articolo 26 Disciplina del rapporto di lavoro subordinato sportivo
Articolo 27 Rapporto di lavoro sportivo nei settori professionistici
È definito lavoratore l'atleta, l'allenatore, Inoltre, è lavoratore ogni altro tesserato che
l'istruttore, il direttore tecnico, il direttore svolge, verso un corrispettivo e a favore degli
sportivo, il preparatore atletico e il direttore di stessi soggetti, le mansioni rientranti, sulla base
gara che, senza alcuna distinzione di genere e dei regolamenti tecnici della singola disciplina
indipendentemente dal settore professionistico o sportiva, tra quelle necessarie per lo svolgimento
dilettantistico in cui operano, esercitano l'attività di attività sportiva, con esclusione delle mansioni
sportiva verso un corrispettivo e a favore di di carattere amministrativo-gestionale.
un soggetto dell'ordinamento sportivo iscritto
Non sono invece lavoratori sportivi coloro
nel Registro nazionale delle attività sportive
che forniscono prestazioni nell'ambito di una
dilettantistiche, nonché a favore delle Federazioni
professione la cui abilitazione professionale è
sportive nazionali, delle Discipline sportive
rilasciata al di fuori dell'ordinamento sportivo
associate, degli Enti di promozione sportiva, delle
e per il cui esercizio devono essere iscritti in
associazioni benemerite, anche paralimpici, del
appositi albi o elenchi tenuti dai rispettivi ordini
CONI, del CIP e di Sport e salute S.p.a. o di altro
professionali.
soggetto tesserato.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
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laddove ne ricorrano i presupposti, di prestatori regolano i rapporti di lavoro nell'impresa, incluse
di lavoro occasionale, secondo la normativa quelle di carattere previdenziale e tributario.
vigente.
Gli accordi collettivi stipulati dalle Federazioni
Sono invece gratuite e incompatibili con qualsiasi Sportive Nazionali, dalle Discipline Sportive
forma di rapporto di lavoro, subordinato o Associate, anche paralimpiche, e dalle
autonomo, le prestazioni sportive di volontariato. organizzazioni comparativamente più
rappresentative possono individuare indici delle
Ai rapporti di lavoro sportivo si applicano,
fattispecie utili ai fini della certificazione dei
di regola, le norme e le deroghe del decreto
contratti di lavoro. In loro assenza, si deve fare
legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 e, per quanto
riferimento agli indici individuati con D.P.R.
non diversamente disciplinato dallo stesso
decreto, le norme comuni (se compatibili) che
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
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L’attività che invece rientra nell'ambito del lavoro sportivo e prevede il versamento di un corrispettivo
può essere svolta solo previa autorizzazione dell'amministrazione di appartenenza, da rilasciare (o
rigettare) entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta, sulla base di parametri definiti con decreto.
L'autorizzazione si intende in ogni caso accordata in caso di inerzia dell’amministrazione. In caso di
attività retribuita si applica il regime previdenziale previsto per le prestazioni sportive di cui all'articolo
35, commi 2, 8-bis e 8-ter e fiscale di cui all'articolo 36, comma 6. I dipendenti pubblici possono inoltre
ricevere, per le prestazioni sportive, premi e borse di studio dal CONI, dal CIP e da altri soggetti.
Nota bene
Le predette disposizioni non si applicano al personale in servizio presso i Gruppi sportivi militari e i Gruppi
sportivi dei Corpi civili dello Stato quando espleta la propria attività sportiva istituzionale, e a atleti, quadri
tecnici, arbitri/giudici e dirigenti sportivi, appartenenti alle Forze Armate e ai Corpi Armati e non dello Stato
che possono essere autorizzati dalle amministrazioni d'appartenenza quando richiesti dal CONI, dal CIP,
dalle Federazioni sportive nazionali e dalle Discipline sportive associate o sotto la loro egida.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
DIRETTORI DI GARA
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sportive riconosciute dalle Federazioni sportive nazionali, dalle Discipline sportive associate, dagli Enti
di promozione sportiva, anche paralimpici, dal CONI, dal CIP e dalla società Sport e salute S.p.a..
Alle prestazioni dei direttori di gara che operano nell'area del professionismo non si applica il regime
fiscale previsto per le prestazioni sportive di cui all'articolo 36, comma 6.
Si prevede infine una disciplina specifica sulle comunicazioni obbligatorie ai centri per l’impiego
(articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 1° ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla
legge 28 novembre 1996, n. 608).
Tali comunicazioni sono effettuate dalla Federazione Sportiva Nazionale, dalla Disciplina Sportiva
Associata, dall'Ente di Promozione Sportiva competente, anche paralimpici, dal CONI, dal CIP o
dalla società Sport e salute S.p.A. per un ciclo integrato di prestazioni non superiori a 30, in un arco
temporale non superiore a 3 mesi, e comunicate entro il trentesimo giorno successivo alla scadenza
del trimestre solare.
L’iscrizione nel libro unico del lavoro può avvenire alla fine di ciascun anno di riferimento in un'unica
soluzione, entro i 30 giorni successivi, anche dovuta alla scadenza del rapporto di lavoro, fermo
restando che i compensi dovuti possono essere erogati anche anticipatamente.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
SPORTIVI EXTRA UE
Ai lavoratori sportivi, cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea, si applicano le disposizioni
del TUI, il Testo unico dell’Immigrazione (D.lgs. 286/1998) e dei provvedimenti attuativi.
Attenzione
La disciplina dell’ingresso degli sportivi nel territorio nazionale è contenuta nell’art. 27 del D.lgs. 286/1998,
che disciplina i casi particolari di ingresso per lavoro subordinato dei cittadini extracomunitari al di fuori
delle quote stabilite e nel r regolamento di attuazione (art. 40 del DPR 394/1999).
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TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
Il rapporto di lavoro subordinato sportivo soggiace alla disciplina speciale di cui all’articolo 26 D.lgs.
36/2023, applicabile sia per il settore professionistico sia per il settore dilettantistico.
Tale disciplina è integrata dall’articolo 27 dello stesso decreto per il lavoro sportivo prestato nei settori
professionistici, e dall’articolo 28 per il rapporto di lavoro sportivo nell'area del dilettantismo.
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REGOLE GENERALI
Al contratto di lavoro subordinato sportivo non si divieto di accertamenti sanitari, alla tutela delle
applicano le disposizioni dettate dalla normativa mansioni, al contratto a termine, al procedimento
ordinaria con riguardo al licenziamento disciplinare se le sanzioni sono irrogate dalle
individuale per giustificato motivo o per giusta federazioni sportive nazionali, dalle discipline
causa, alle connesse tutele reali o obbligatorie, sportive associate, dagli enti di promozione
all'autorizzazione per gli impianti audiovisivi, al sportiva, anche paralimpici.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
L’eventuale termine finale apposto al contratto Sportive Associate e dagli Enti di Promozione
non può essere superiore a 5 anni dalla data di Sportiva, anche paralimpici.
inizio del rapporto.
Inoltre, il contratto non può contenere clausole
È ammessa la successione di contratti a tempo di non concorrenza o limitative della libertà
determinato fra gli stessi soggetti. professionale dello sportivo per il periodo
successivo alla cessazione del contratto stesso
È altresì ammessa la cessione del contratto, prima
o essere integrato, durante lo svolgimento del
della scadenza, da una società o associazione
rapporto, con tali pattuizioni.
sportiva ad un'altra, purché vi consenta l'altra
parte e siano osservate le modalità fissate dalle
Federazioni Sportive Nazionali, dalle Discipline
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REGOLE SPECIFICHE PER I PROFESSIONISTI
Nei settori professionistici vige la presunzione di • se la prestazione oggetto del contratto, pur
subordinazione se il lavoro sportivo è prestato avendo carattere continuativo, non superi
dagli atleti come attività principale, ovvero 8 ore settimanali oppure 5 giorni ogni mese
prevalente, e continuativa. ovvero 30 giorni ogni anno.
Si configura l’ipotesi del contratto di lavoro Il rapporto di lavoro si costituisce mediante
autonomo al ricorrere di almeno uno dei seguenti assunzione diretta e con la stipulazione di un
requisiti: contratto (secondo il modello tipo definito) in
forma scritta, a pena di nullità, tra lo sportivo e
• se l’attività è svolta nell'ambito di una
la società. Quest’ultima è obbligata a depositare,
singola manifestazione sportiva o di più
entro 7 giorni dalla stipulazione, il contratto
manifestazioni tra loro collegate in un breve
presso la Federazione Sportiva Nazionale o la
periodo di tempo;
Disciplina Sportiva Associata, anche paralimpiche,
• se lo sportivo non è contrattualmente per l'approvazione.
vincolato per ciò che riguarda la frequenza a
sedute di preparazione o allenamento;
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
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Non scatta obbligo di emissione del prospetto paga se il compenso annuale non supera l'importo di
15.000,00 euro.
Con riguardo agli adempimenti relativi ai rapporti di lavoro sportivo, le comunicazioni attraverso il
Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche sono effettuate, in base a quanto stabilito
dall’articolo 9-bis, commi 2 e 2-bis, dl 510/1996, entro il trentesimo giorno del mese successivo
all'inizio del rapporto di lavoro.
Per le collaborazioni coordinate e continuative, l'iscrizione del libro unico del lavoro può avvenire in
un'unica soluzione, anche dovuta alla scadenza del rapporto di lavoro, entro 30 giorni dalla fine di
ciascun anno di riferimento, fermo restando che i compensi dovuti possono essere erogati anche
anticipatamente.
Attenzione
In sede di prima applicazione, limitatamente al periodo di paga da luglio 2023 a settembre 2023, gli
adempimenti e i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti per le collaborazioni coordinate
e continuative possono essere effettuati entro il 31 ottobre.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
Attenzione
Tale disciplina non si applica agli atleti in servizio presso i Gruppi sportivi militari e i Gruppi sportivi dei Corpi
civili dello Stato, limitatamente all'attività sportiva istituzionale.
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Dal 2024, ai datori di lavoro è concesso,
su richiesta presentata al CIP che ha
reso la comunicazione di attivazione, il
rimborso dell'equivalente del trattamento
economico e previdenziale versato, nei
limiti delle risorse finanziarie disponibili.
Le istanze devono pervenire entro l'anno
successivo alla effettiva fruizione dei
permessi per l'attività di preparazione, o
entro l'anno successivo alla conclusione
dell'evento sportivo al quale l'atleta ha
preso parte e sono presentate mediante
esibizione dei prospetti di paga attestanti
le somme effettivamente corrisposte.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
Nel settore sportivo è definito “volontario” chi A favore del volontario è ammesso esclusivamente
mette a disposizione delle società e associazioni il rimborso a piè di lista, delle spese documentate
sportive, delle Federazioni Sportive Nazionali, relative al vitto, all'alloggio, al viaggio e al trasporto
delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di sostenute in occasione di prestazioni effettuate
Promozione Sportiva anche paralimpici nonché fuori dal territorio comunale di residenza. Il
del CONI, del CIP e della società Sport e salute rimborso, che non concorre a formare il reddito
S.p.a., il proprio tempo e le proprie capacità del percipiente, può essere riconosciuto anche a
per promuovere lo sport, in modo personale, fronte di autocertificazione purchè le somme non
spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche superino l'importo di 150 euro mensili e l'organo
indiretti, ma esclusivamente con finalità amatoriali. sociale competente deliberi sulle tipologie di spese
I predetti enti possono avvalersi di volontari nello e le attività di volontariato per le quali è ammessa
svolgimento delle proprie attività istituzionali. questa modalità di rimborso.
Le prestazioni dei volontari, comprensive Il volontario va assicurato per la responsabilità
dello svolgimento diretto dell'attività sportiva, civile verso i terzi.
nonché della formazione, della didattica e della Gli sportivi dilettanti, tesserati come atleti,
preparazione degli atleti, sono sempre gratuite e dirigenti e tecnici, che svolgono attività sportiva
incompatibili con qualsiasi forma di rapporto di come volontari, sono soggetti inoltre alla tutela
lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro assicurativa obbligatoria prevista dall’art. 51 della
rapporto di lavoro retribuito con l'ente di cui il legge n. 289/2002.
volontario è socio o associato o tramite il quale
svolge la propria attività sportiva.
APPRENDISTATO
L’articolo 30 è dedicato alla formazione dei giovani atleti prevedendo, in particolare, la possibilità di
stipulare contratti di apprendistato, ferma restando la possibilità di realizzazione dei percorsi per le
competenze trasversali e l’orientamento.
Le società o associazioni sportive dilettantistiche e le società professionistiche possono, in particolare,
stipulare:
• contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, per il diploma di istruzione
secondaria superiore e per il certificato di specializzazione tecnica superiore, di (articolo 43, D.lgs.
n. 81/2015);
• contratti di apprendistato di alta formazione e di ricerca (articolo 45, D.lgs. n. 81/2015).
Nota Bene
È esclusa l’applicazione delle disposizioni generali in materia di licenziamento per giustificato motivo, di
trasformazione del contratto a tempo indeterminato e di limite complessivo del numero di apprendisti
(articolo 42, commi 3, 4 e 7, D.lgs. n. 81/2015).
Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
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COLLABORAZIONE DI CARATTERE AMMINISTRATIVO-GESTIONALE
Nota Bene
Sono escluse dalla disciplina in oggetto le attività di carattere amministrativo-gestionale svolte nell'ambito di
una professione per il cui esercizio è richiesta l’iscrizione in appositi albi o elenchi tenuti dai rispettivi ordini
professionali.
Le collaborazioni sono soggette all’obbligo assicurativo di cui all'articolo 5, commi 2 e 3, del decreto
legislativo 23 febbraio 2000, n. 38.
Sotto il profilo previdenziale, i collaboratori hanno diritto all'assicurazione previdenziale e
assistenziale, con iscrizione alla Gestione Separata INPS.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
VINCOLO SPORTIVO
Il “vincolo sportivo” è il legame che si crea fra lo sportivo e la società (dilettantistica o professionistica)
in conseguenza del tesseramento in forza del quale lo sportivo si obbliga a svolgere la propria attività
agonistica esclusivamente in favore della società con la quale è tesserato.
L'articolo 31, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 prevede che le limitazioni alla
libertà contrattuale dell'atleta siano eliminate entro il 1° luglio 2023, ovvero entro il 1° luglio 2024 per i
tesseramenti che costituiscono rinnovi, senza soluzione di continuità, di precedenti tesseramenti.
Decorsi tali termini il vincolo sportivo si intende definitivamente abolito.
Nota Bene
Per effetto delle modifiche introdotte dal decreto PA e sport (articolo 41 del decreto-legge n. 75 del 2023,
convertito con modificazioni dalla L. 10 agosto 2023, n. 112), le predette norme non si applicano agli atleti che
non hanno rapporti di lavoro di natura professionistica. Per tali soggetti le Federazioni Sportive Nazionali e le
Discipline sportive associate possono prevedere un tesseramento soggetto a vincolo per una durata massima di
2 anni.
Attenzione
L’idoneità psico-fisica del lavoratore sportivo è invece certificata da un medico specialista in medicina dello sport.
Fermo restando i controlli medici obbligatori che saranno definiti con decreto, i lavoratori sportivi che ricevono
compensi annualmente non superiori ai 5.000 euro, laddove la disciplina generale ne preveda l’obbligo, non sono
tenuti a sottoporsi alla visita del medico competente in materia di sicurezza sul lavoro. Ad essi si applicano infatti
le disposizioni dell'articolo 21, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e pertanto la visita è svolta
solo su loro richiesta e con oneri a loro carico, potendo gli stessi partecipare, sempre a proprie spese, a corsi di
formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte.
Facendo salvo quanto previsto dalla legge 17 ottobre 1967, n. 977, saranno introdotte con decreto da emanarsi
disposizioni specifiche a tutela della salute e della sicurezza dei minori che svolgono attività sportiva e relativi
adempimenti e obblighi, anche informativi, da parte delle società e associazioni sportive.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
Attenzione
Ai datori di lavoro del settore sportivo non si applicano sia il contributo addizionale NASpI sia il cd. ticket
licenziamento (articolo 2, commi 28 e 31, legge 28 giugno 2012, n. 92).
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ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI
Dal 1° luglio 2023 è scattato l’obbligo assicurativo Ai lavoratori sportivi titolari di contratti di
presso l’INAIL anche per i lavoratori subordinati collaborazione coordinata e continuativa si
sportivi dipendenti da datori di lavoro soggetti applica esclusivamente la tutela assicurativa
agli obblighi di cui al T.U. per l'assicurazione obbligatoria prevista dall'articolo 51 della
obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le legge 27 dicembre 2002, n. 289, e nei relativi
malattie professionali. provvedimenti attuativi.
L’obbligo sussiste anche in presenza di previsioni, Per gli sportivi dilettanti che svolgono attività
contrattuali o di legge, di tutela con polizze sportiva come volontari continua ad applicarsi
privatistiche. la tutela assicurativa obbligatoria prevista
nell’articolo 51, legge 27 dicembre 2002, n. 289
Con decreto interministeriale del 21 novembre
e successivi decreti attuativi, che si aggiunge alle
2022 è stata definita la retribuzione da assumersi
altre assicurazioni obbligatorie previste (articolo
ai fini della determinazione del premio di
29, comma 4, D.lgs. n. 36/2021).
assicurazione e i relativi riferimenti tariffari.
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
TRATTAMENTO PENSIONISTICO
Sotto il profilo previdenziale la riforma prevede Co.co.co e lavoro autonomo del settore
seguente disciplina. dilettantistico
I lavoratori sportivi del settore dilettantistico,
Lavoratori sportivi subordinati, co.co.co e lavoro
titolari di contratti di collaborazione coordinata
autonomo
e continuativa o che svolgono prestazioni
I lavoratori sportivi subordinati del settore
autonome (si tratta di quelle di cui all'articolo
professionistico e dilettantistico sono iscritti al
53, comma 1, TUIR), sono iscritti alla Gestione
Fondo Pensione Sportivi Professionisti gestito
separata INPS (articolo 2, comma 26, della legge 8
dall'INPS, ridenominato “Fondo Pensione dei
agosto 1995, n. 335).
Lavoratori Sportivi”.
Ad essi si applica la seguente contribuzione:
Ai lavoratori iscritti si applica la disciplina del
decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 166. • se assicurati presso altre forme obbligatorie,
l'aliquota contributiva pensionistica e la
Allo stesso Fondo, ricorrendone i presupposti,
relativa aliquota contributiva per il computo
sono iscritti inoltre i lavoratori sportivi autonomi,
delle prestazioni pensionistiche è stabilita in
anche nella forma di collaborazioni coordinate e
misura pari al 24%;
continuative ai sensi dell'articolo 409, comma 1,
n. 3 del codice di procedura civile, operanti nei • se non assicurati presso altre forme
settori professionistici. obbligatorie, l'aliquota contributiva
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pensionistica e la relativa aliquota contributiva per il computo delle prestazioni pensionistiche è
stabilita nella misura pari al 25% con le aliquote aggiuntive previste dalla gestione separata INPS
sulla base del relativo rapporto di lavoro.
L'aliquota contributiva pensionistica e la relativa aliquota contributiva per il computo delle prestazioni
pensionistiche sono calcolate sulla parte di compenso eccedente i primi 5.000,00 euro annui.
Attenzione
NOTA BENE: Per Co.co.co e lavoro autonomo del settore dilettantistico è previsto l’abbattimento del 50%
dell’imponibile previdenziale fino al 31 dicembre 2027, con riduzione in misura equivalente dell’imponibile
pensionistico.
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TRATTAMENTO TRIBUTARIO
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Lavoro sportivo: cosa cambia con la riforma
Settore professionistico
Le retribuzioni riconosciute a atleti e atlete under 23
anni nell'ambito del settore professionistico, al fine
del calcolo delle imposte dirette, non costituiscono
reddito per il percipiente fino all'importo annuo
massimo di 15.000 euro.
In caso di superamento del limite, il predetto importo
non contribuisce al calcolo della base imponibile e
delle detrazioni da lavoro dipendente.
Per gli sport di squadra, tali disposizioni si applicano,
alle società sportive professionistiche il cui fatturato
nella stagione sportiva precedente a quella di
applicazione della presente disposizione non sia stato
superiore a 5 milioni di euro.
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PREMI
Le somme versate a tesserati, in qualità di atleti del decreto del Presidente della Repubblica 29
e tecnici che operano nell'area del dilettantismo, settembre 1973, n. 600.
a titolo di premio per i risultati ottenuti
Le somme versate a titolo di premio di
nelle competizioni sportive, anche a titolo di
addestramento e formazione tecnica sono
partecipazione a raduni, quali componenti
equiparate alle operazioni esenti dall'imposta sul
delle squadre nazionali di disciplina nelle
valore aggiunto. Inoltre il premio, se percepito
manifestazioni nazionali o internazionali, da
da società e associazioni sportive dilettantistiche
parte di CONI, CIP, Federazioni sportive nazionali,
senza fini di lucro che abbiano optato per il
Discipline sportive associate, Enti di promozione
regime di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398,
sportiva, Associazioni e società sportive
non concorre alla determinazione del reddito di
dilettantistiche, sono inquadrate come premi con
tali enti.
applicazione della ritenuta del 20% in base alle
disposizioni di cui all'articolo 30, secondo comma,
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Le collaborazioni coordinate e continuative - Settore sportivo dilettantistico
Fasce di rilevanza ai fini contributivi e fiscali Fino a € 5.000 Da 5.001 a 15.000 Oltre 15.000
Importo lordo annuo 5.000,00 € 12.500,00 € 24.000,00 €
Soglia di esenzione contributiva 5.000,00 € 5.000,00 € 5.000,00 €
Imponibile INPS - € 7.500,00 € 19.000,00 €
Riduzione art. 35 c. 8-ter su IVS - € 3.750,00 € 9.500,00 €
Contributi INPS c/collaboratore (8,33%) - € 312,50 € 791,67 €
Contributi minori c/collaboratore (0,67%) - € 50,75 € 128,57 €
Compensi ai fini fiscali 5.000,00 € 12.500,00 € 24.000,00 €
No tax area 15.000,00 € 15.000,00 € 15.000,00 €
Imponibile fiscale - € - € 8.079,77 €
IRPEF - € - € 1.711,53 €
Addizionale regionale all'IRPEF (1,73%) - € - € 128,74 €
Addizionale comunale all'IRPEF (0,80%) - € - € 59,53 €
Netto collaboratore 5.000,00 € 12.136,75 € 21.017,00 €
Oneri INPS c/committente (16,67%) - € 625,00 € 1.583,33 €
Oneri INPS minori c/committente (1,35%) - € 101,50 € 257,13 €
Costo complessivo committente 5.000,00 € 13.226,50 € 25.840,47 €
Cuneo "fiscale" 0,00% 5,49% 15,11%
N.B. Ai fini previdenziali il limite di 5.000 euro è da considerarsi una franchigia, N.B. Ai fini fiscali il limite di 15.000 euro è da considerarsi una franchigia,
pertanto, solo sulla parte dei compensi superiori saranno dovuti i contributi pertanto, solo sulla parte dei compensi superiori saranno dovute le ritenute
previdenziali ed assistenziali. fiscali secondo le ordinarie aliquote.
Ai fini INAIL dovranno essere applicate le retribuzioni convenzionali tempo per
tempo vigenti. Tabella a cura di Michele Siliato, Consulente del Lavoro in Messina
LAVORO SPORTIVO NELL'AREA DEL DILETTANTISMO
in applicazione del d. lgs. n. 36/2021
Committenti /
Discipline sportive associate Lavoratore sportivo Istruttore
Datori di lavoro
Enti di promozione sportiva Direttore tecnico
Presupposti
Direttore di gara
Tutele crescenti
Possibile inserire
Entro il trentesimo giorno del mese
clausole
successivo all'inizio del rapporto di lavoro Collaborazioni
Limiti rapporti a termine compromissorie
amministrativo -
gestionali
Comunicazione obbligatoria tramite RAS area dilettantismo
Ordinari adempimenti amministrativi,
contributivi, assicurativi e fiscali.
Comunicazione obbligatoria
CPI
Compenso < € 5.000 Compenso > € 5.000 Compenso > € 15.000
Termini ordinari
Si - ritenute fiscali
No - ritenute fiscali No - ritenute fiscali LUL
solo eccedenza € 15.000
Imponibile ridotto
25% +
24% del 50% su IVS fino
Infografica a cura di Michele Siliato, al 31/12/2027 2,03%
Consulente del Lavoro in Messina
41
Flusso Uniemens mensile
anche tramite RAS
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Tel. 0742 320759
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