Le Meravigliose Proprieta Del Triphala
Le Meravigliose Proprieta Del Triphala
- migliora la digestione
- riduce il colesterolo
- migliora la circolazione (potenziando la funzione adrenergica)
- contiene il 31% di acido linoleico
- esercita un notevole effetto cardioprotettivo
- riduce la pressione sanguigna
- migliora il funzionamento del fegato
- possiede proprietà antinfiammatorie e antivirali
- ha funzioni espettoranti e ipotensive
Il Triphala, come comunemente viene chiamato, è il più popolare preparato a base di erbe
nella scienza ayurvedica dell’India, grazie al suo effetto lassativo ma che allo stesso
tempo concorre a preservare il vigore fisico.
In che modo il Triphala è diverso rispetto agli altri preparati ad effetto lassativo?
Esistono due principali categorie di lassativi naturali:
la prima è quella dei cosiddetti purgativi, e comprende piante erbacee come senna
(Cassia angustifolia), rabarbaro (Rheum officinalis), leptandra, coronopo (o erba stella,
Plantago coronopus) e cascara (sagrada o Rhamnus purshiana). Esse spesso
contengono elementi con caratteristiche amare sotto forma di antrochinoni, che operano
stimolando l’azione peristaltica delle pareti intestinali, sia in modo diretto che
promuovendo la secrezione della bile attraverso l’azione su fegato e cistifellea;
Le persone che necessitano di sostanze purgative sono coloro la cui irregolarità intestinale
è causata da una congestione di fegato e cistifellea, solitamente accompagnata da una
certa quantità di tossine all’interno del sangue.
Coloro che necessitano di lassativi emollienti presentano invece una secchezza a livello
intestinale causata da una varietà di fattori metabolici, che vanno dalle carenze a livello
nutrizionale sino a una condizione di eccessivo metabolismo.
Il successo di una cura per mezzo delle erbe è legato soprattutto a questioni di strategia.
Vi sono approcci che tendono a stimolare la tonificazione, altri che prediligono
l’eliminazione. Il problema del dare troppa importanza alla tonificazione è che può portare
a un accumulo di stagnazione e congestione in condizioni di eccesso.
A causa del suo elevato contenuto nutritivo, i terapisti ayurvedici generalmente non
considerano il Triphala un semplice lassativo. Alcune ricerche scientifiche, supportate
dall’esperienza pratica delle persone che ne hanno fatto uso per anni, hanno dimostrato
che il Triphala svolge un’efficace azione di purificazione sul sangue, stimola la
secrezione di bile mentre disintossica il fegato, favorisce la digestione e l’assimilazione, e
riduce in modo significativo il colesterolo e i grassi corporei. Di conseguenza, viene oggi
considerato una sorta di panacea universale ed è divenuto il preparato erbaceo più
comunemente prescritto.
Un famoso detto popolare indiano recita: “Non dispiacerti se non hai una madre sino a
quando possiedi del Triphala”. L’origine di questa sentenza è che la popolazione indiana
ritiene che il Triphala sia in grado di proteggere gli organi interni del corpo così come una
madre si prende cura dei figli.
Ciascuno dei tre frutti di cui il Triphala è composto si prende cura del corpo promuovendo
dolcemente la pulizia interna da tutte le condizioni di stagnazione ed eccesso e
migliorando allo stesso tempo i processi di digestione e assimilazione.
Noi erboristi riteniamo che la longevità e il naturale potere delle erbe, e il Triphala tra
queste, una volta ingerite, vengono assorbite dal corpo e distribuite o immagazzinate
come riserva. Questa convinzione è valida anche per erbe come il ginseng selvatico
(Panax ginseng), di cui alcuni campioni “messi alla prova” da decenni di stress climatici,
hanno rivelato le più alte concentrazioni di ginsenosidi. L’albero di ginkgo (Gingko biloba)
è un altro di queste piante dalla lunga esistenza, la cui evoluzione si è protratta nell’arco
dei millenni a partire dall’era dei dinosauri.
I tre frutti che compongono il Triphala (harada, amla e bihara) corrispondono ciascuno
ad uno dei tre “umori” o Tridosha della medicina ayurvedica indiana. Secondo la scienza
ayurvedica, il corpo è formato da tre Dosha o umori.
Vata viene talvolta tradotto come “vento” o “aria”, e corrisponde alla mente e al sistema
nervoso. La sua natura è secca, fredda, leggera e capace di rendere attivo.
Il secondo Dosha è Pitta, che è anche tradotto come “fuoco” o “bile”. È responsabile di
tutte le trasformazioni metaboliche, comprese l’assimilazione e la digestione del cibo, così
come l’assimilazione dei concetti, la chiarezza del pensiero e la comprensione. La natura
di Pitta è principalmente calda, umida e leggera.
Tra i tibetani, l’harada è addirittura oggetto di venerazione per i suoi attributi purificatori, ed
è il piccolo frutto che viene rappresentato nelle mani del Buddha guaritore nelle pitture
sacre e nei tanka. Dei tre frutti che compongono il Triphala, l’harada è quello che possiede
le più spiccate caratteristiche lassative a causa della presenza di antrochinoni simili a
quelli che si possono trovare nel rabarbaro e nella cascara.
Una delle più comuni reazioni del corpo nelle situazioni di stress è quella di aumentare la
produzione di corticosteroidi. L’accumulazione di questi ormoni dello stress può anche
contribuire alla formazione del colesterolo. L’affaticamento interiore e la risultante
accumulazione di colesterolo possono essere causati da un abuso di sostanze eccitanti,
da cibo troppo speziato o piccante come aglio o peperoncino, da un eccessivo esercizio
aerobico e dalla repressione delle proprie emozioni. È interessante notare come un
eccesso di alcune sostanze e attività che hanno il potere di abbassare il colesterolo, se
non utilizzate in maniera olistica e bilanciata possono agire come stimolanti e aggiungere
ulteriore stress che determinerà un ulteriore accumulo di colesterolo.
Uno studio condotto in India da C.P. Thakur ha dimostrato l’enorme valore ed efficacia
dell’amla in caso di colesterolo aortico ed epatico nei conigli. In un altro studio, estratti del
frutto dell’amla si sono rivelati in grado di provocare una riduzione degli acidi grassi liberi e
un aumento del glicogeno cardiaco. Ciò aiuta a prevenire attacchi cardiaci, fornendo in
maniera significativa protezione e nutrimento per il muscolo cardiaco.
Studi condotti sul frutto di bihara hanno rivelato che esso contiene più del 35% di olio e del
40% di proteine. L’olio è usato per la fabbricazione del sapone e, dalle classi più povere,
come sostituto dell’olio di cottura per il ghee. L’olio ha un aroma delicato ed è per il 35%
palmitico, per il 24% oleico e per il 31% linoleico. L’olio linoleico è un acido grasso
essenziale importante per l’aumento del colesterolo di tipo HDL, associato a un buono
stato di salute, e per la riduzione del colesterolo di tipo LDL, considerato un indicatore di
un rischio superiore alla media di uno sviluppo di disfunzioni cardiache.
Uno dei numerosi studi condotti sull’harada ha dimostrato le sue proprietà anti-Vata e
antispasmodiche attraverso la riduzione della pressione sanguigna così come nel caso di
spasmi intestinali. Ciò conferma il suo tradizionale utilizzo in caso di problemi cardiaci,
colon spastico e altri disordini intestinali.
Combinando le qualità di tutte e tre le erbe, il Triphala può essere utilizzato in modi
molto più vari e vasti come preparato erboristico terapeutico.
Prima di considerare le indicazioni patologiche relative ai casi in cui il Triphala può essere
considerato appropriato, è bene non ignorare l’importanza di assumerlo con una
cadenza regolare una volta al giorno o anche una o due volte alla settimana per il
semplice mantenimento della salute fisica. Il Triphala, possedendo notevoli proprietà
nutrizionali, aiuterà infatti a prevenire le malattie.
Ho assistito a numerosi casi di individui con tendenze costipative croniche che sono stati
in grado di regolare il proprio intestino grazie all’uso di Triphala. Un paziente con un
problema di irregolarità intestinale era sofferente di piorrea; dopo aver assunto Triphala
due volte al giorno per tre mesi, era completamente guarito. Un altro paziente che era
sovrappeso di almeno una ventina di chili cominciò ad assumere Triphala e perse una
decina di chili in un mese senza praticamente modificare la propria dieta abituale. La
ragione di ciò è che un elevato stato di obesità è solitamente accompagnato da
congestione degli organi interni deputati all’eliminazione delle scorie, compresi il fegato e
l’intestino. Di conseguenza, il processo digestivo è compromesso a causa del cibo
malamente assimilato che contribuisce alla congestione degli organi. In simili condizioni, il
Triphala può essere molto efficace nel rimuovere la stagnazione presente sia nel fegato
che nell’intestino.
Indifferentemente dall’utilizzo di qualsiasi altro tipo di erbe, il Triphala può essere prescritto
singolarmente o come coadiuvante in caso di sintomi di infiammazione, riscaldamento,
infezione, obesità e altri condizioni di eccesso. A causa della sua azione combinata tonica
ed eliminatoria, generalmente può essere somministrato senza problemi anche in caso di
problemi legati a carenze, come anemia, affaticamento, candida, insufficienze digestive ed
assimilatorie.
A differenza di altre erbe aventi funzioni eliminatorie e purificatorie, il Triphala può essere
assunto senza problemi in caso di sintomi di tisi, che solitamente accompagna patologie
come tubercolosi, polmonite e AIDS.
Vi sono due modi di assunzione del Triphala: sotto forma di polvere o in tavolette.
Generalmente, in questo caso, la dose è di due tavolette da una a tre volte al giorno,
oppure di 4-6 tavolette una volta al giorno. Per quanto concerne i bambini, sono
sufficienti una o due tavolette alla sera.
Dosi più elevati hanno una maggiore efficacia lassativa, mentre dosi più basse tendono
gradualmente ad esercitare un’azione depurativa sul sangue. Un dosaggio ancora più
leggero consiste nell’assumere una o due tavolette tre volte al giorno. Si può aumentare o
decrescere il dosaggio regolandolo sulla base dell’azione esercitata sull’intestino. Dal
momento che non vi sono controindicazioni all’utilizzo del Triphala, il dosaggio può
superare senza problemi la quantità suggerita originariamente, se necessario.
Come già accennato, possono verificarsi reazioni differenti allo stesso dosaggio di
Triphala. In alcuni soggetti esso può causare dissenteria mentre in altri potrebbe avere
effetti limitati o anche nulli. Di conseguenza, possono occorrere due o tre giorni per
riuscire a regolare il dosaggio secondo le esigenze individuali.
Dopo che sono state rimosse le tendenze costipative, solitamente nell’arco di 15 giorni di
applicazioni giornaliere, non dovrebbero più verificarsi episodi di dissenteria.
Ho prescritto il Triphala con regolarità durante la mia pratica clinica per almeno dieci anni.
So che altri terapisti ayurvedici sia negli Stati Uniti che in India prescrivono anch’essi
Triphala alla maggior parte dei loro pazienti, raccomandandosi che venga assunto almeno
una volta al giorno, alla sera.
Per secoli, il Triphala è stato riconosciuto ed utilizzato come presidio sanitario domestico,
proprio come si fa in occidente con le vitamine. Abitudinariamente, il Triphala viene
assunto su basi settimanali da parte di tutti i membri della famiglia allo scopo di prevenire
le malattie e mantenere il buono stato di salute.
In India, il Triphala è considerato il migliore e più versatile preparato a base di erbe. Grazie
alla presenza di un frutto ricco di vitamina C come l’amla, possiede proprietà nutritive,
toniche ed eliminatorie senza pari. Sia i pazienti che i terapeuti di tutte le discipline
dovrebbero fare in modo di poter sfruttare i benefici derivanti dalle sue straordinarie virtù
terapeutiche.
Fonte: http://www.joytinat.it/giornale/20_triphala.htm
http://www.erboristeriarcobaleno.com/ayurveda.html