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Lezione 1 – 5.10.

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Esame in forma scritta – chi ha la frequenza sopra 70% può attendere un preappello.
Pascalino Alpi - Il manuale del diritto del lavoro

Diritto del lavoro è una materia in continua evoluzione. È una branca del diritto che si
presta a manipolazioni in base a vicissitudini storiche, economiche e sociali. Nasce come
diritto di lotta, si tratta di una disciplina molto giovane, viene insegnata a partire dal 1950
(dopo 2ww) e viene sempre considerata come branca del diritto civile.
É una disciplina molto ampia che comprende anche altre branche del diritto (amministrativo,
penale ecc) ma soprattutto comunitario europe.

Lettura dell'articolo - Una vita da marinai.


Tratta del porto più grande del mondo, il porto di Shanghai. I giornali mai parlavano della
crew delle navi.
Un marinaio dalla container nave ha fatto uno video, nel quale spiegava che si sentiva a
disagio a terraferma, il lavoro ha condizionato la sua vita personale gravemente.

Statuto dei lavoratori L 300/1970 - legge, fatto da Viaggi, statuto dei lavoratori, parla
all'articolo 4, che parla di videosorveglianza. Negli anni 70 si parlava di questo, del divieto di
video sorvegliare e monitorare il lavoratore. Si intreccia poi anche con una serie di temi. I
lavoratori si sono andati a conquistarsi i diritti dentro questa legge. É una grandissima tutela.

Art. 5 contro le persecuzioni del lavoratori vuole tutelare la personalitá e dignità umana del
lavoratore. É anche di aspetto della sicurezza. É uno dei punti più alti della tutela. Ha una
parte dedicata al diritto sindacale, svolgimento del diritto sindacale dentro le aziende (diritto
di assemblea, referendum)

A Hollywood c'è stato uno sciopero – per la questione AI, hanno paura di restare senza
lavoro. La battaglia contro AI ci dice che la possibilità di minaccia dalla parte di AI è molto
piccola. Abbiamo timore che si pone contrasto con l'occupazione e che ci limiterà. Nel 1976
viene inventata la fotocopiatrice che erano rigidamente controllate per non consentire a
copiare documenti importanti. Avevano reso troppo facile fotocopiare, togliendo così
personalità ai testi. Alcune aziende le hanno vietate per uso personale, qui vediamo che il
timore delle novitá non ha senso.

Il diritto di lavoro nasce quando le persone capiscono che i problemi sono problemi di tutti,
non solo degli individui. Sui campi i lavoratori sono molto isolati. La forte spinta parte dalla
rivoluzione industriale, quando la fabbrica riunisce i lavoratori.
Primo codice civile è Il codice civile del Regno d'Italia (detto anche codice Pisanelli, dal
nome dell'allora Ministro di grazia e giustizia Giuseppe Pisanelli) promulgato con regio
decreto del 25 giugno 1865 - che non conteneva il diritto del lavoro.

Periodo corporativo - si apre negli anni 20, periodo che ha marcato molto il diritto del lavoro.
Le corporazioni erano divise per mestiere, non esisteva libertà al livello sindacale di leggi
corporali, non c’era il diritto di sciopero.
Questo codice prevedeva la possibilità di sciopero ma potevano essere licenziati.
Codice rocco - Con codice Rocco si indicano un paio di testi normativi italiani, ovvero:
Codice penale italiano – codice di diritto penale sostanziale italiano del 1930;
Codice di procedura penale italiano del 1930 – codice di diritto processuale penale italiano
del 1930.
Codice penale – attualmente vigente, conteneva la sanzione, la provisione di sciopero come
un reato. Chi scioperava veniva incarcerato.

Lezione 2 – 6.10.2023
Visione del film La classe operaia va in paradiso

Sintesi del film tratto da wikipedia:


Ludovico Massa, detto Lulù, è un operaio di 31 anni con due famiglie da mantenere (una composta
dalla ex moglie e il loro figlio, l'altra dalla sua nuova compagna e il figlio di lei) e con alle spalle già 15
anni di lavoro presso la fabbrica B.A.N., due intossicazioni da vernice e un'ulcera. Milanista[3],
stakanovista e sostenitore del lavoro a cottimo, grazie al quale, lavorando a ritmi infernali, riesce a
guadagnare abbastanza da potersi permettere l'automobile e altri beni di consumo.

Lulù è amato dai padroni, che lo utilizzano come modello per stabilire i ritmi ottimali di produzione, e
odiato dai colleghi operai, i quali scambiano la sua diligenza per servilismo.

Il protagonista, tuttavia, non riesce ad essere contento della sua situazione, in quanto i ritmi di lavoro
sono talmente sfiancanti che, tornato a casa, riesce a malapena a mangiare e ad annichilirsi davanti
alla televisione, non ha nessuna vita sociale e nessun dialogo con i propri cari e non riesce neppure
più ad avere rapporti con la compagna. La sua vita continua in questa totale alienazione, che lo porta
a ignorare gli slogan di protesta urlati e scritti dagli studenti fuori dai cancelli, finché un giorno ha un
incidente sul lavoro e perde un dito dopo aver cercato di estrarre manualmente un pezzo dal
macchinario mentre questo è ancora in movimento, per abbreviare i tempi di lavorazione.

A seguito di ciò, Lulù inizia improvvisamente a prendere coscienza della propria alienazione ed a
considerare misera la sua vita, quindi si schiera contro quello che ritiene sia il ricatto del lavoro a
cottimo e aderisce alle istanze radicali degli studenti e di alcuni operai della fabbrica, in
contrapposizione alle posizioni più moderate dei sindacati. In breve tempo il fermento nella fabbrica
aumenta e, dopo uno sciopero generale, si arriva all'inevitabile scontro con la polizia.

Il risultato di questo cambiamento è drammatico: Lulù viene abbandonato dalla compagna, licenziato
in tronco dal lavoro e contemporaneamente abbandonato sia dagli studenti, che sostengono che il
suo è un caso individuale e non di 'classe', sia dagli operai, che inizialmente non prendono nessun
provvedimento per il suo licenziamento. Durante queste vicende il protagonista cerca inutilmente
conforto facendo visita all'anziano Militina, un ex collega di fabbrica costretto a finire i suoi giorni in
manicomio; l'unico risultato che Lulù ottiene da queste visite è comprendere che anche per lui
l'alienazione si sta trasformando in pazzia.

Quando ormai tutto sembra perduto, i suoi compagni, grazie al sindacato, riescono a farlo riassumere
in fabbrica, alla catena di montaggio, dove Lulù, urlando per farsi sentire al di sopra del rumore
assordante dei macchinari, di nuovo in balia dei ritmi frenetici della produzione, racconta ai colleghi di
aver sognato di essere morto e sepolto e di ritrovarsi nell'aldilà accanto a un muro, dove è stato
raggiunto da Militina, con il quale ha tentato di farsi breccia attraverso il muro a forza di testate.

«Ma spacchiamo su tutto e andiamo dentro. [...] Ma sì, spacchiamo su tutto e occupiamo il paradiso!»

Lulù conclude il suo racconto dicendo di aver visto, sempre nel sogno, una volta oltrepassato il muro,
una fitta nebbia in cui erano immersi lui stesso, Militina e tutti gli altri manovali: la classe operaia era
andata in paradiso.
Lezione 3 – 12.10.2023
La sicurezza in un posto di lavoro è molto costosa. Il film che abbiamo visto sembra essere
del 1800, ma è del 1970. É una sintesi di molti sistemi che entrano nel diritto del lavoro.
Vediamo il principio del controllo, la persecuzione, la sicurezza nel posto di lavoro che si
presenta anche nella mensa, dove c'è lo vino (alcool). Hanno orari pesanti, pensano sempre
di lavoro, aspetto mentale non solo fisico.
Il muro – molto simbolico, a Lulu rimbalza le sue domande senza una risposta, poi un uomo
nel manicomio sbatte la testa verso un muro. Il film non ci ha lasciato una conclusione, ha
lasciato una domanda – È un sogno o realtá?

Il linguaggio del diritto del lavoro


dimettere – dostať výpoveď
Un codice, nel diritto, è la denominazione che normalmente designa una raccolta di
disposizioni di legge disciplinanti una certa materia giuridica.
Le prime leggi del diritto del lavoro sono di 1898 era la legge riguardante l'orario, lavoro dei
minori.
Le prime norme italiane di tutela del lavoro minorile furono le leggi 11 febbraio 1886, n.2657,
19 giugno 1902, n.242 e 7 luglio 1907, n.416, che riconobbero la legittimità dell’intervento
statale nel campo del lavoro minorile e femminile e stabilirono che i problemi del lavoro e
della produzione non potevano ignorare le esigenze scolastiche, l’analfabetismo e la salute
del lavoratore e fissarono il limite minimo di età per l’occupazione dei fanciulli a 9 anni
(inferiore perfino a quello già previsto dalla legge Sarda in 10 anni ) e fu stabilito in 8 ore
giornaliere l’orario di lavoro per i fanciulli inferiori agli anni 12.
Poi ci siamo bloccati di fronte al periodo fascista.
1930 – codice penale rocco che aveva introdotto il reato dello sciopero. Il periodo
fascista condiziona il campo di lavoro. Anni 30 nascono delle legislazioni pesanti in materia
di corporazioni. Se non fai parte di corporazione, non puoi lavorare. Le norme sono
stringenti - non vi sono libertá. Dobbiamo aspettare la caduta del fascismo, la nascita della
repubblica e 1.1.1948 che è la nascita della carta costituzionale. É una carta
costituzionale di compromesso, costituenti provenivano da una posizione politica diversa -
comunisti, socialisti, portatori di valori cattolici, ma la carta voleva essere laica. Gli interessi
che oggi ci riguardano sono stati penetrati con difficoltá. La carta c
1906 – c.c.l é nata
Oggi siamo nella pluralità sindacale (ovvero la condizione per cui all'interno di un certo
settore produttivo sono presenti una pluralità di sindacati (“sigle sindacali”) cu vengono
riconosciuti dall'ordinamento, potenzialmente, gli stessi diritti)

Diversi significati di termine lavoro e lavoratori nella costituzione:


“L’italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” La nobilá faceva la differenza, ma
si esclude che la repubblica possa fondarsi su privilegio, nobiltá e si afferma invece sul
dovere che è anche diritto ad un tempo per ogni uomo, di trovare nel suo sforzo libero la sua
capacitá di essere e di contribuire al bene della comunitá nazionale.
Articolo 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione
di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.

Tutti cittadini sonno uguali davanti alla legge – queste differenze sono fattori di rischio che
possono portare a discriminazione nel luogho di lavoro.
È una uguaglianza formale – ognuno di noi ha delle differenze che poi diventano fattori di
rischio, impedimento, subentra la eguaglianza sostanziale. Lo stato deve rimuovere queste
disuguaglianze. Per esempio per le lavoratrici madri e padri..

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,


un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Norma che può essere letta come una attività dello stato che ci da la mano nel trovare del
lavoro ma anche come che ciascuno ha gli stessi strumenti per il progresso sociale. Non
dovrebbe essere un obbligo al lavoro

Art. 35
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.

Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.

Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e


regolare i diritti del lavoro.

Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse
generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.

Art. 36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro
e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al
riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunciarvi.
Parla di capacità di parlare di retribuzione, della quale oggi non si parla molto. Non si parla
molto di salario minimo che è molto importante. Parla anche delle ferie, sono un diritto
costitutivo garantito. Il riposo è collegato alla tutela della salute.

Art. 37 – ruolo della donna, ha avuto una vita difficile


Art. 38 – normativa che parla anche dell'obbligo di assicurare i lavoratori
Art. 39 – libertá sindacale
Art. 40 – sciopero. Il diritto di sciopero e altri diritti fondamentali. Quando si dice che il diritto
di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano è perché l'unica legge che lo ha
disciplinato riguarda lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Art. 41 – lato imprenditoriale è per tutti
Art. 46 - “ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze
della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei
limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”
Art. 117 – autonomia regionale

1948 - costituzione, periodo post bellico molto fervente, è tutto da costruire, economia è in
espansione. Legge fanfani – riguarda il mercato del lavoro. Con la l. 28 febbraio 1949 nr. 43
il Parlamento italiano approvò il progetto di legge Provvedimenti per incrementare
l'occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori, con il quale si
sarebbe dato avvio a un piano per la realizzazione di alloggi economici, noto come piano
INA-Casa.

1942 – le poche norme del diritto del lavoro non erano state nel codice civile del 42.
Eravamo nel periodo corporativo, ma abbiamo nel nostro ordinamento diversi codici –
raccolte di articoli che riguardano i diversi rami del diritto. Abbiamo cod. penale (rocco del
1930)
Il cod. civile – normative tra privati, anche diritti tra famiglia, societá, marchi… Titolo 5 si
intitola il lavoro.

Il codice civile è un codice che trova in sé una dinamica molto importante, é molto
coraggioso, frutto di lavoro di giuristi democratici. É un codice liberale che non è un prodotto
del regime fascisa, per questo è sopravvissuto per così tanto tempo.

I codici sono - penale, processuale penale, civile, processuale civile, della navigazione, della
strada, penale militare di pace, penale militare di guerra.

Codice della procedura civile (processuale civile) – descrive, per esempio, le situazioni
quando un lavoratore non viene pagato.
Altri codici non ci sono, non esiste un codice di lavoro. Negli anni 60 si inizia a guardare al
diritto del lavoro, abbiamo leggi molto importanti. Fino a quest'anno avevamo poche leggi e
molte di queste erano ancora dai tempi fascisti.

L 1369/1960 – PRIMA Legge che introduce il lavoro, stabiliva il divieto assoluto di


interposizione nelle prestazioni di lavoro in violazione del monopolio pubblico sul mercato
del lavoro.
L 230/1962 – introduce nella legge il contratto di tempo determinato, nella quale si
afferma che il contratto di lavoro è a tempo indeterminato, salvo la possibilità per le parti di
prevederne un termine, che deve risultare da atto scritto, a pena di nullità (a meno che la
durata del rapporto di lavoro non superi 12 giorni lavorativi)
Molte leggi iniziano ad avere tutela anche sul licenziamento.

L 604/1966 – riguarda licenziamento e modalitá di cessazione di contratto di lavoro.

Art. 2118 -
L'articolo 2118 del Codice civile impone a entrambi i contraenti la possibilità di recedere
unilateralmente dal contratto lavorativo previo preavviso alla controparte: esso risulta
essenziale perché consente a quest'ultima di prepararsi alle conseguenze del recesso.
L 1201/1971 - Tutela delle lavoratrici madri

Art. 2110 – dispone che l'imprenditore può recedere dal contratto, e quindi licenziare il
lavoratore, nel caso in cui l'assenza per malattia superi un periodo (c.d. “periodo di
comporto”) stabilito dalla legge, dai contratti collettivi, o in via residuale, dagli usi.

Punto molto importante arriva nel 1968 c'è grande fermento.


Statuto dei lavoratori L 300/1970 -lavoratori si sono andati a conquistarsi i diritti dentro
questa legge. É una grandissima tutela, contenente «norme sulla tutela della libertà e dignità
dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul
collocamento»
Art. 5 contro le persecuzioni del lavoratori. Vuole tutelare la personalitá e dignità umana del
lavoratore. É anche di aspetto della sicurezza. É uno dei punti più alti della tutela. Ha una
parte dedicata al diritto sindacale, svolgimento del diritto sindacale dentro le aziende. Diritto
di assemblea, referendum nelle aziende.

Art. 18 dello statuto dei lavoratori contro licenziamento. Prima si poteva licenziare senza una
motivazione. Quella é arrivata con L 604 e le conseguenze per un licenziamento senza
motivazione sono state introdotte con articolo 18 dello statuto dei lavoratori. “Il lavoratore ha
diritto al risarcimento del danno subito per il licenziamento di cui sia stata accertata la
inefficacia o l'invalidità a norma del comma precedente. “

L 1996/97 introduce piú forme contrattuali diverse.


L 368/2002 - la legge che modifica contratti a tempo parziale

Il decreto legislativo 226/2003 – culmine della flessibilitá, legge viaggi, un lavoro per due
persone, lavoro a progetto, lavoro intermittente,

L 92/2012 - ministro del lavoro Fornello, molti degli articoli che ha introdotto non sono più
vigenti. La legge 92 parla di riforma del mercato del lavoro interviene sulle forme contrattuali
flessibili, modifica la disciplina dei licenziamenti. Dalla 92, prima legge che dà un'accelerata
modifica all'articolo 18 del statuto dei lavoratori. Con la 92 le sanzioni vengono rimodulate
sulla base del tipo di vizio. Sono 4 articoli, ognuno ha 100 commi (parti che costituiscono
articoli). Quando si approvano le leggi si approva per articoli, non per commi. Le condizioni
richieste per contratti indeterminati sono iniziati a sparire per concedere piú fluiditá –
governo Renzi. 2015 – jobs act. Una serie di decreti che iniziano con
L34/2014 – Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la
semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese
L 22/2015 – Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in
caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati
L 23/2015 – stabilisce che il datore di lavoro è obbligato a reintegrare il lavoratore
ingiustamente licenziato nei soli casi di: licenziamento discriminatorio a norma dell'art
L 81/2015 Numero 81 è molto importante nel mondo del lavoro - questa legge conferma
l'assenza delle causali giustificative per ricorrere alla somministrazione di lavoro, tanto a
tempo indeterminato che a termine.
L 148/2015 - è l'obbligatorietà dei fondi per i datori di lavoro che occupano mediamente più
di 5 dipendenti
L 180/2015
L 191/2015 - - normativa che riguarda le politiche attive del lavoro. Tutti i supporti dati dallo
stato per aiutare il mondo del lavoro.

L 664/1986 – materia di sicurezza dei luoghi del lavoro, poi superata da L 81/2008 -
stabilisce l'obbligo per il datore di lavoro (nella scuola, il Dirigente Scolastico) di provvedere
affinché ciascun lavoratore riceva un'adeguata informazione circa i rischi e l'organizzazione
della sicurezza nell'azienda, e riceva una formazione sufficiente e adeguata in materia di
sicurezza e di salute.

L 81/2017 - norma che riguarda nella quale troviamo la disciplina del lavoro autonomo e
smart working. Pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che
sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di
lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone)

Goverdo Gialloverde - 5 stelle lega


L87/2018 - decreto di dignità che modifica: La durata massima dei contratti di lavoro a tempo
determinato, I contratti a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, di durata
inferiore a 12 mesi non necessitano di causale.
Decreti nascono in Giugno e agosto. Una legge che ha modificato il contratto a tempo
indeterminato. Ogni governo la modifica. I succesivi governi hanno iniziato a demolire anche
normative delle jobs act, anche conto le richieste del mercato con una serie di normative che
hanno ripristinato le norme dei anni 80.
L 55/1987 - questa legge oggi é stata ripristinata, i concetti sono stati reintrodotti in una
normativa nuova, ha perso la veste che aveva originariamente. Abbiamo 104/2022 - obblighi
di materie di trasparenza dei contratti, riguarda le assunzioni.
L 85/2023 - é nato un decreto legge - neccesitá di urgenza, deve essere convertito enttra 60
giorni. Ha modificato il lavoro a tempo indeterminato.
PNRR

Lezione 4

Le fonti di cognizione
Fonti del diritto. Nel nostro ordinamento l’espressione “fonte del diritto” assume due
significati differenti. Con una prima accezione del termine (fonti di produzione) si indicano
tutti gli atti che contengono norme giuridiche, approvati dagli organi competenti, secondo le
procedure previste dalla Costituzione, dai Trattati internazionali sottoscritti dal nostro Paese
e dagli organismi comunitari.
Con una seconda accezione del termine (fonti di cognizione) si indicano documenti formali e
pubblicazioni ufficiali attraverso i quali il testo delle norme giuridiche viene portato a
conoscenza del cittadino (Gazzetta Ufficiale, Bollettini Ufficiali Regionali). In questa sede
esaminiamo le fonti di produzione del diritto del lavoro, cioè le fonti che concorrono a
determinare le norme che disciplinano la materia.

Oggi si deve capire quale di queste fonti nella piramide di riferimento collochiamo in cima.

La prima fonte è il Diritto internazionale al quale dobbiamo allinearci. Questo deve essere
tradotto nei principi di ciascuno stato che deve conformarsi a queste convenzioni – i diritti
internazionali sono molto generici, chiavi, ma devono essere adattati.

Tra le fonti indirette del diritto del lavoro vanno incluse le convenzioni dell’OIL
(Organizzazione Internazionale del Lavoro). L’organizzazione è stata fondata nel 1919, col
Trattato di Versailles che ha istituito la Lega delle Nazioni e si è trasformata in agenzia
specializzata ONU nel 1946. Essa persegue la finalità di promuovere i principi di giustizia
sociale ed i diritti dell’essere umano sul lavoro. I principi cui si ispira sono la libertà di
associazione, il diritto di organizzarsi, l’abolizione del lavoro forzato, l’uguaglianza
dell’occasione e del trattamento che regola l’intero rapporto di lavoro. Oltre alle funzioni
richiamate, fornisce assistenza tecnica nei campi della formazione e riqualificazione
professionale, della politica dell’occupazione, della gestione del lavoro, del diritto del lavoro
e delle relazioni industriali, delle condizioni di lavoro, della cooperazione, della previdenza
sociale, della sicurezza e salute sul lavoro. Ha una struttura tripartita, che non comprende
solo i singoli Governi ma include anche le associazioni sindacali e datoriali.

É una fonte importante, vi partecipano nazioni di EU e anche transoceaniche. Si occupa


della tutela del diritto del lavoro. Elabora delle convenzioni e controlla che siano applicate,
elabora anche le raccomandazioni - non é una direttiva, è destinata ad orientare l'attività
sul piano nazionale. Non danno luogo a rettifica.
Le convenzioni devono essere soggette a ratifica da parte degli stati membri.
Il lavoro non è una merce – manifesto. La povertá, ovunque esiste, è un pericolo alla
benestante di tutti.

Al secondo livello si pongono le normative dell'origine europeo. Fonti di primo grado


dell’ordinamento giuridico comunitario sono da considerare il Trattato istitutivo della
Comunità Economica europea (CEE) ora Unione europea (UE), e gli accordi della Comunità
con Stati terzi.
Le norme contenute in tali fonti non possono essere disattese da atti difformi emanati dalle
istituzioni comunitarie.

Strada per la Unione europea è stata un percorso molto complesso, é nata come ragione di
carattere economico - comunitá economica della produzione del carbone dell'acciaio. In
prima battuta ci sono pochi stati coinvolti.
UE ha una propria struttura. Gli atti normativi sono diversi tra di loro. Le normative di UE – la
direttiva e più importante
Le direttive – non si applicano direttamente, non viene promulgata. Ogni stato membro
deve recepire le direttive. Vuol dire che dobbiamo trovare principi al interno della legislazione
italiana che l'ha percepita. Non è una mera traduzione. Ogni stato ha una propria disciplina.
Ogni stato ha un termine fino a quale la deve recepire, poi viene fortemente sanzionato.
Problema nel percepire una direttiva sono trovare i suoi obiettivi. Un testo precede la
direttiva che è molto importante. C'è una serie di considerando.

Linguaggio è importante, quello che é azienda in Italia non lo deve essere in altri stati.
Le raccomandazioni – inviati ai stessi membri e decisioni che hanno la natura di parere
Art 117 - legge stradali e regionali con recente modifica – normativa che ha integrato
federalismo al interno nello stato Italiano. Modifiche del principio federalista sotto tipo fiscale.
Significa che lo stato deve farsi partativa – Introduce la possibilità di leggi regionali di
legiferare in via esclusiva. Materie specifiche in reggenza delle ragioni – normative
provenienti dalla regione – competenza esclusiva dello stato.
Competenza concorrente – giudica stato e regione
Competenza regionale - al di sotto della normativa nazionale, legificate da regione
(sistema sanitario, educazione) Al livello di sicurezza c'è una legalizzazione concorrente.

Gli atti costituenti l’attività legislativa, che l’UE svolge grazie ai propri organi, si concretizzano
nelle fonti del diritto comunitario derivato, da distinguere in fonti vincolanti e fonti non
vincolanti. Rientrano tra le fonti vincolanti i Regolamenti, le Direttive e le Decisioni. I
Regolamenti costituiscono provvedimento legislativo di portata generale, ad efficacia
vincolante per gli Stati Membri. Con questo strumento si generano dei diritti di tipo
soggettivo ed immediatamente operativi nella sfera giuridica dei singoli destinatari in quanto
prevalenti nei confronti delle leggi nazionali; in caso di conflitto tra norma nazionale e
Regolamento, quest'ultimo prevale in forza della necessaria disapplicazione della norma
interna.
Le Direttive costituiscono invece indirizzi comunitari vincolanti non per i singoli cittadini
dell’Unione, ma per gli Stati membri, i quali sono tenuti a tramutarle in atti dotati di efficacia
cogente, ma sono liberi di scegliere, in ordine alla realizzazione della finalità indicata, il
concreto modo di attuazione conformemente ai propri sistemi giuridici.
La Decisione, infine, è un atto obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile
per i destinatari da essa designati (persone fisiche o giuridiche degli Stati membri). Fonti non
vincolanti dell’UE. Rientrano tra le fonti non vincolanti la Raccomandazione e il Parere.
La Raccomandazione, emanata dal Consiglio o dalla Commissione, rappresenta
un’indicazione per gli Stati membri che sono invitati ad adeguare i loro schemi normativi ad
un modello predisposto a livello europeo. Il Parere invece esprime la posizione delle
istituzioni comunitarie in merito ad una specifica questione

Nella piramide dopo la costituzione sono gli atti promulgati dal governo, leggi dal
parlamento e anche i decreti legge promossi dal governo urgenza convertiti entro 60 giorni
dal parlamento con legge. La legge di conversione può modificare dal decreto originale.
Decreto legge dovrebbe essere limitato alle situazioni di urgenza.

Art 117 -
Contratto collettivo - aspetto con il quale dobbiamo confrontarci sempre. Non è una legge,
non ha valore normativo. La legge è vincolante nei confronti di tutti quelli che si trovano nello
Stato Italiano. É un contratto di diritto comune – è un accordo come tutti i contratti.
Art 1321 definisce ogni tipo di contratto che è diretto a regolare i rapporti di carattere
economico.
Contratto é un accordo (si fa tra minimo 2 parti). Viene fatto anche comprando caffe.
Contratto collettivo viene fatto tra i sindacati e i datori di lavoro. Non è una
fonte di diritto. Produce effetti solo su chi l’ha concluso. Non c'è neanche un obbligo di
applicare nessun contratto collettivo.

Dottrina – insieme degli studi e commenti pubblicati dagli studiosi del diritto del lavoro
Giurisprudenza – insieme delle sentenze dei giudici. Abbiamo diversi sistemi di
giurisdizione. Ognuno puo adire ai giudizi precedenti. Ogni giudice ha una specificazione.
Sentenza – decisione del giudice.
Precedenti di legge – danno indicazioni a come dovrebbe essere determinato, gradando
situazioni precedenti.
C'è un collegio dei giudici. Il giudice possono modificare la sentenza – le sent della corte del
apello possono distinguersi oppure allinearsi. La corte di cassazioni – ultimo grado di
decisione – a Roma. Molto spesso stravolgono la sentenza. Faccio riferimenti ai casi di
cassazione, non quelli del corte analogo. Le sentenze di sistema giuridico hanno peso,
un maggiore peso della dottrina.

Gli usi o prassi - altra fonte. È una consuetudine rispettata ritenendo che si tratta di una
norma di legge ma non lo é, è una consuetudine, per questo acquisisce un valore. Uso -
utilizzo di determinate strade, usi aziendali. (abbigliamento.. pagamento ogni 10 del mese)

Fonti di cognizione – ci danno la conosibilitá delle leggi


Fonti di creazione – efficacia nel confronto del tutti.

Le fonti più in basso non possono mai dialogare con le fonti più in alto. Non può porsi
contrasto con la norma superiore.

Lavoro subordinato

Il lavoro subordinato è la fattispecie fondamentale del diritto del lavoro, che storicamente
nasce e si sviluppa come complesso di regole destinate alla disciplina di questo rapporto.
Secondo la definizione codicistica (art. 2094 c.c.), la subordinazione caratterizza la
prestazione che si svolge nell’organizzazione del datore di lavoro (“nell’impresa”), e sotto il
potere direttivo del medesimo (“alle dipendenze e sotto la direzione” dell’imprenditore). Il
lavoratore subordinato deve, quindi, osservare le disposizioni per l’esecuzione e la disciplina
del lavoro impartite dal datore di lavoro (o dai suoi collaboratori dai quali il lavoratore
dipende gerarchicamente)

•il lavoro autonomo ha una disciplina, descritto nell’articolo 2222, (spiegazione su slide) si
caratterizza per il fatto che un lavoratore rende un servizio prevalentemente con la propria
manodopera, senza vincolo di subordinazione lo fa per un committente verso un
corrispettivo. Se parlo di lavoro subordinato ho specifici obblighi, poteri, tutela.... ≠ nel
rapporto autonomo questo tipo di poteri non sono applicabili. (Es. se un lavoratore
dipendente sta a casa viene retribuito normalmente, quello in proprio no.)

lavoro subordinato, articolo 2094, codice civile. Chi si obbliga mediante retribuzione a
collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze
e sotto la direzione dell’imprenditore. Istituto specifico che trova la sua disciplina nel codice
civile, nell’articolo 36 se ne parla. (Che tutela il rapporto di lavoro subordinato).
Subordinazione quindi significa svolgere un’attività alle dipendenze del datore.

Molto spesso il lavoro si presenta come autonomo ma con caratteristiche di quello


subordinato, devo andare a verificare come di fatto viene a svolgersi il rapporto di lavoro e
andare a vedere le caratteristiche effettive della prestazione e se in ragione di queste io
rientri in quello subordinato o autonomo si delinea quindi una casistica che rileva gli indici
dell’uno e dell’altro rapporto. La giurisprudenza è arrivata a verificare i casi e a dare degli
elementi che se sono presenti dicono che siamo nell’ambito di lavoro non autonomo:
-il lavoratore è inserito nell’azienda
-ha un vincolo di orario
-esercizio del potere disciplinare da parte del datore e la rispettiva sottomissione del
lavoratore
-esclusività del rapporto di lavoro per il lavoratore
-estraneità del lavoratore ai mezzi di produzione (sono di proprietà del datore)
-retribuzione fissa, commisurata al tempo di prestazione
-assunzione del rischio di impresa solo in capo al datore di lavoro

lavoro parasubordinato
E’ una categoria che prende dall’una e dall’altra parte, non vi è una disciplina e quindi un
articolo specifico del codice, non vi è una norma. Significa una collaborazione coordinata
e continuativa, per esempio quando dobbiamo dare una consulenza, quando richiedo
una traduzione, facciamo un contratto di collaborazione, tutto ciò viene retribuito, si
coordina con chi mi ha richiesto la traduzione. Vi sono problemi perché fino ad un certo
momento storico non si trovava una fonte del diritto che ci spiegasse come costruire queste
collaborazioni

(1) Abbiamo l’articolo 409 del codice di procedura civile che ne parla MA vi è promiscuità
perché non vi è una legge che riguarda il retribuito e quindi nel tempo si afferma la
mancanza di una tutela forte, disciplinata. I tribunali erano colmi di queste cause in cui i
collaboratori volevano verificare se le caratteristiche del rapporto di lavoro erano autonome o
subordinate.

(2) Si arriva sino al 2003, decreto legislativo 276 contiene la collaborazione coordinata e
continuativa a progetto= disciplina nuova per dare un contenuto alla collaborazione
coordinata e continuativa aggiungendo delle indicazioni, infatti presenta le caratteristiche
citate nell’articolo 409 (questa è quella genuina) il termine “progetto” è fondamentale,
rappresenta un programma di lavoro, il progetto innanzitutto deve essere scritto nel contratto
e deve realizzarsi in concreto. Oltre ad esserci una parte iniziale e una finale, vi è
un’indicazione di divieto di concorrenza, il collaboratore ha una tutela. Se il progetto è
scritto ma di fatto non c’è il rapporto di lavoro viene riconosciuto come tale ma in rapporto
subordinato. La questione si presenta però problematica, le cause non diminuirono.
(3) Si arriva al 2015: Jobs Act= viene abrogato - zrušený- il lavoro a progetto,
cambiamento di orizzonte, viene abolita la collaborazione coordinata e continuativa a
progetto, si è arrivati ad una disciplina totalmente diversa.

4. Inoltre, interviene nell’articolo 409, la legge 81 del 2017, dicendo che la collaborazione
si intende coordinata quando, nel rispetto delle modalità di coordinamento stabilite di
comune accordo dalle parti, il collaboratore organizza autonomamente l’attività lavorativa. Si
è voluto quindi accentuare il fatto che l’organizzazione deve essere autonoma da parte
del collaboratore, (senso della norma) questa norma è stata introdotta in un programma
che ha cercato di regolamentare il programma della disciplina del lavoro autonomo. -Nel
2015 si è introdotta un’impresa 4.0 con sistema produttivo lungimirante dove si voleva
tutelare il lavoro per creare una base occupazionale molto ampia e difatti l’abolizione del
Jobs Act e quindi la creazione di un sistema più fluido anche di accesso alla collaborazione
coordinata e continuativa senza bagaglio del lavoro a progetto ha dato la possibilità di
arrivare ad un utilizzo delle collaborazioni in maniera sicuramente più fluida, questo però non
basta: un’ulteriore modifica introdotta è nel decreto legislativo 81 del 2015, articolo 2 che
parla delle collaborazioni organizzate dal committente, (dal 2016 si applica la disciplina del
rapporto di lavoro subordinato anche il rapporto di collaborazione che si concretano in
prestazioni di lavoro esclusivamente personali e continuative e le cui modalità di esecuzione
sono realizzate dal committente anche con riferimento dei tempi e luogo di lavoro) vi è
un’attività continuativa ma è il committente che mi dà gli orari e il luogo di lavoro, il problema
è che pare introdurre un nuovo rapporto di lavoro, si parla di collaborazione coordinata e
continuativa etero organizzata (perché deve essere organizzata sui tempi e luogo di lavoro
da un altro soggetto). Altri ritengono che non serva a nulla questa norma perché la disciplina
non fa altro che richiamare la disciplina del rapporto di lavoro subordinato, non introduce
un’altra norma di lavoro. Norma che quindi non serve a nulla

Lezione 5 - 20.10.2023
Ogni volta che abbiamo una normativa nazionale che si pone in contrasto con
normativa europea c'è una rimessione del giudice nei confronti della corte della giustizia
della UE che si pone ai giudici della UE la verifica della applicazione del diritto
internazionale.

Direttiva 99 – cul contratto di tempo indeterminato.

Rapporto di lavoro subordinato


Si introduceva il r.sub. Distinguendo lo poi dal lavoro autonomo. Questo fino a certo punto.
Erano categorie chiare e specifiche.

Definizione nel codice civile (1942), libro 5 (Il lavoro)

1994 – definizione molto chiara sul lavoro subordinato. Articolo fondamentale.


Il contratto di lavoro subordinato è caratterizzato da una "subordinazione" del lavoratore, il
quale in cambio della retribuzione si impegna a prestare il proprio lavoro alle
dipendenze e sotto la direzione di un altro soggetto.

Sembra essere abbastanza semplice.

Prestatore di lavoro e datore di lavoro. Ci sono dei elementi che devono sussistere. Il
lavoratore deve svolgere la propria attività in favore dell'impresa.

Il lavoratore deve prestare il lavoro intellettuale o manuale e alle dipendenze sotto la


direzione dello stesso datore. Percepisce una retribuzione, un compenso. L'attività può
essere svolta su diverse modalità.

Lavoro autonomo – Libro 5 2222. Qualifica e definisce il rapporto del lavoro autonomo.

Definisce lavoratore autonomo occasionale chi si obbliga a compiere, dietro corrispettivo,


un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di
subordinazione, né potere di coordinamento del committente in via del tutto occasionale.

Prestazione di un servizio a fronte di un corrispettivo. Un compenso c'è in entrambi casi. Un


medico – qualificato come lavoro .

Si diceva questo – indici rivelatori della natura subordinata.

“Esistenza di requisiti: 1. nomen plus

Nomen iuris - È la qualificazione giuridica di un determinato atto o fatto. È regola


ermeneutica generale quella per la quale il giudice, nell'interpretazione della volontà delle
parti, non è vincolato dal nomen iuris usato dalle stesse per qualificare il negozio – come il
lavoro di rapporto subordinato.

2. Ci deve esserci una retribuzione > rapporto sinallagmatico (lavoro con retribuzione) =
corrispettivi

3. Lavoratore soggetto a potere direttivo dati da datore / soggetti gerarchici da cui esso
dipende *gestione orario – controllo – sicurezza – no beni aziendali – esclusività rapporto
lavoro – no rischio impresa .

Smart Working - lavoro agile - è una modalità dello svolgimento del rapporto del
lavoro subordinato.
Cap 4, Rapporto di lavoro 136 – parte 2 capitolo 4, 134 – 135, 121 – 124,

379 – capitolo 10.

Articolo 2 – punto di riferimento anche per successive sentenze, dice che sono i rapporti di
lavoro dove ci deve essere collaborazione. Ma abbiamo rapporti di subordinazione che
rimangono senza collaborazione. C'è una breve contaminazione tra rapporto sub e
parasubordinato. Una estensione dell'area di subordinato che si dirige verso lavoro
autonomo. É stata appellata da tutti riders, riformata, considerando che il rap di l deve
essere cons rapporto diretto ai sensi dell'art 409 come riformato poi dopo. Sul tavolo
rimaneva il requisito di riders, il legislatore aveva pensato di mettere mano alla forma di
legge. C'è problema e anche volontà di legislatore, si cerca di definire chiaramente le regole
con una norma. Ci sono anche delle volontà del legislatore di non mettere mano in una
forma di legge – salario minimo.

Ogni lavoratore é libero di aderire o meno al sindacato. Bisogna garantire anche un


ambito sociale – è un evoluzione,

Un tempo la domanda e offerta di lavoro era complessa. Il mondo di lavoro era costruito su
una serie di pilastri. Passaggi storicamente molto. Importanti Periodo pre corporativo -
sistema collocativo era gestito da strutture private, pubbliche e sindacati. Un passo dietro
durante il per. Corporativo, dove la domanda era gestita da corporazioni. Post bellico –
reppublicano – 3 pilastri

Uffici di collocamento
Sistema di monopolio statale- uffici di collocamento, collocati in tutti i comuni al ministero
del lavoro, incontro per la domanda offerta di lavoro. Regime monopolistico. Non si poteva
andare direttamente all'azienda. Liste di collocamento si usano, dove vedevo se c'era un
lavoro per me.

Se accedo come lavoratore alla lista di collocamento, devo passare per una chiamata
numerica. Non si poteva assumere chi si voleva per conoscenza.

Non possono svolte nelle privati questi colloqui. É un sistema molto limitativo, non è un
mercato libero, va contro i principi di ue.

Da 19.4 – nominativa non piú numerica, si può usare il proprio nome


L223/1991 – imp. Introduce la procedura di licenziamento collettivo, totalmente abbatte
sulla questione dei vincoli, questione di numerazione

Accentramento a livello statale - 2000 e 2002 c'è maggiore decentramento di funzioni


statali e regionali con i centri per l'impiego. Non é da tanto che ci sono queste strutture.
Ci sono delle funzioni che si devono svolgere lì, fisicamente. Alcune sono svolte in modalitá
telematica.

Attivitá a livello normativo svolta dal regione - tutta l'attività formativa viene svolta al livello
regionale, cosí molte materie di collocamento sono svolte regionalmente. ¨Jobs act –
avevano devoluto alla regione molto lavoro, legge viaggi

Il monopolio statale – gestione di offerte e domanda potevano essere svolte solo da stato.
Questo sistema è caduto grazie a una battaglia giustiziale, avvocato ha fatto una causa
perché sosteneva che il sistema monopolio italiano fosse contrario al sistema dell UE.

La legge 196/1997 - abbiamo un cambiamento: per la prima volta si ha un utilizzo


regolamentato ed ammesso di questo strumento, in cui intervengono tre soggetti, ovvero
l’utilizzatore viene assunto da agenzia di lavoro, si chiude quindi un accordo di lavoro.

Enti privati possono gestire le domande e offerte di lavoro. Prima la gestione non poteva
darsi alle agenzie.

Si é soggetto a una serie di comunicazioni. Il datore di lavoro è obbligato a fornire una


comunicazione della costituzione del contratto di lavoro. Anche dopo la conclusione del
lavoro, almeno un giorno prima. Tutto deve essere in chiaro per le tasse e per non essere un
lavoro nero.

Due attivitá molto imp. - un altro tema

Politiche attive del lavoro - iniziative a livello di agenzie dirette a ricollocare che è uscito da
un contratto Si cerca sempre di implementare queste politiche attive.

Decreto 151/2015 - numerose modifiche al ingresso nel mondo di lavoro e uscita.

Collocamento mirato
I centri per impiego oggi svolgono 2 funzioni importanti. Le liste di collocamento sempre
esistono – hanno una funzione di raccolta e la funzione dei lavoratori extra-comunitari e la
funzione della lista di collocamento dei lavoratori dello spettacolo. Sono le tre funzioni
residue dei centri per l'impiego.

Collocamento mirato - denominazione risale al 1968, oggi è quello che in passato era il
collocamento di disabili. Dobbiamo valorizzare la inabilitá nel mondo di lavoro, nella
visione delle sue capacitá. Quello è il nuovo senso della legge. Ci sono delle quote di
riserva e soggetti obbligati, Aziende da 15 a 35 devono prendere un dipendente dalla lista
dei disabili ecc.

I soggetti obbligati che entrano in queste categorie, ci sono delle eccezioni (slide 23’

Soggetti protetti sono

IL COLLOCAMENTO MIRATO (art. 38, terzo comma) Esso parte da quello che è un profilo
di carattere soggettivo, chi sono i soggetti in condizioni di disabilità. I lavoratori sono invalidi
psichici e fisici, lo stato ha un obbligo etico molto importante. Rientrano invalidi intellettivi,
non vedenti, disabilità sensoriale o anche chi abbia subito infortunio su lavoro, malattia
professionale tale per cui risulta essere invalido sul lavoro. Poi abbiamo una categoria di
invalidi di guerra, sia militari che civili. Ci sono altre categorie che non hanno niente a che
fare con invalidità, come soggetti orfani per ragioni di carattere militare e orfani di guerra. È
una norma ampia, perché comprende sia disabili alla nascita, ma anche soggetti che per
ragioni lavorative siano divenuti inabili.

Il soggetto che si infortuna sul lavoro ha specifiche conseguenze e benefici:

● Infortunio sul lavoro – se il lavoratore subisce infortunio sul luogo di lavoro, se egli
non ha rispettato tutte le disposizioni impartite dal datore di lavoro, le responsabilità
sono in capo a lui. Altrimenti il datore è l’unico responsabile. Tutto ciò che accade per
causa violenta al di fuori del luogo/orario di lavoro non è da considerarsi infortunio sul
lavoro.
● Malattia professionale – Quando il lavoratore si ammala per ragioni riconducibili alla
prestazione di lavoro senza ragione violenta, ad es. esposizione agente chimico,
rumori assordanti.

Chi è il soggetto obbligato ad assumere lavoratori che presentino deficit?

Il lavoratore dovrà essere iscritto alle liste come prerogativa. I datori di lavoro obbligati ad
assumere sono coloro aventi numero maggiore di 15 dipendenti nella loro attività. Prima di
questa modifica del 2015, il lavoratore che avesse 15 dipendenti e mantenesse questo
numero, non sarebbe nato alcun obbligo, ma nell’assumere il 16esimo avrebbe dovuto
assumere handicap. Le liste contengono graduatorie con anzianità iscrizione, reddito,
indicazione spostamento sul territorio etc. Il datore di lavoro ha obbligo ogni anno di inviare
comunicazione a uffici regionali per fornire informazioni riguardanti le sue assunzioni
riguardo quota impiego di disabili.

Numero assunzioni disabili


Da 15 a 35 – 1 dipendente
25 fino a 50 – 2 dipendenti
> 50 – 7% dell’organico lavoratori

Nel 2007 si rende obbligatoria l'assunzione tramite convenzioni, anche per le aziende
nelle quali la pericolosità delle lavorazioni/ sostanze che prima erano invece esonerate. Si
tratta di fare lavorare il disabile presso un’altra sede dove viene meglio collocato, quindi non
nella sede del datore di lavoro. Il datore di lavoro assume lavoratore, che viene mandato
presso altre cooperative. Ci sono alcune attività che non si prestano a queste situazioni,
come vigili del fuoco, cantieri, polizia e trasporti.

Lezione 6 - 2.11.2023
Lavoratori extra-eu
I lavoratori stranieri non sono una novitá causata dalla globalizzazione, si trova anche
nella storia. La condizione di straniero era una condizione di sfortuna, oggetto di
discriminazione, anche se aiutavano la produzione e la economia. Il problema era anche
sotto problema giuridico, non solo culturale e religioso. Gli Italiani dopo la 2ww andati a New
York sono stati discriminati. I primi scioperi in NY sono stati fatti dagli italiani. Imperatore
Adriano - memorie, aveva uno dei programmi che fa si ché un viaggiatore trovasse ovunque
un po 'di legalitá, si sentisse sicuro e privo di pericolo. Trattamento giuridico che non
consente un trattamento discriminatorio.

Le diverse convenzioni hanno aiutato (di Versai’ ma in realtá oggi ci troviamo in un quadro
disomogeneo. Le costituzioni sono diverse. Quella francese ha esplicite riferimento ai
stranieri presenti nel territorio. In Spagna é una questione diversa e così via.

Per l’Italia vi è un testo unico in materia, legge 189/1998. Legge Bossi-Fini. Il testo è così
strutturato: chi è in Italia deve avere un visto. Punto di partenza: lo stato italiano
contingenta l’ingresso degli stranieri nel nostro paese tramite quote d’ingresso. Ogni
anno viene indicata una quota di ingresso di soggetti extra-UE ammessi nel territorio
italiano.

Eccezioni: art. 27 – Questa norma prevede che al di là della quota è comunque possibile
l’ingresso fuori dal tetto previsto annuo quando si tratta di categorie specifiche: dirigenti
società estere che abbiano alta professionalità, laddove vi sia una sede della società
straniera in Italia. Ma anche rettori, professori universitari, traduttori e interpreti, tutti i
collaboratori familiari che hanno rapporto di lavoro domestico a tempo pieno, tutti coloro
autorizzati ad addestramento in Italia per un periodo di tempo, lavoratori del circo, spettacoli
di balletto, concerti e teatro etc. Ma anche giornalisti ed infermieri professionisti

Dopodiché però, che sia un lavoratore nella o extra quota, si deve seguire iter specifico,
punto di partenza dato dal contratto di soggiorno.

Quando un datore di lavoro voglia assumere un lavoratore alle proprie dipendenze, esso
dovrà procedere immediatamente a rivolgersi al Ministero degli Esteri, compilando
informaticamente una richiesta, identificandosi prima di tutto, poi la mansione del
lavoratore e poi bisogna fornire indicazioni rispetto ad alloggio destinato a questa
persona e disponibilità per il volo di rimpatrio. La richiesta viene inviata tramite
ambasciata verso il nuovo paese del lavoratore, ottenendo il nulla osta: se viene verificata la
presenza di varie caratteristiche, il lavoratore può recarsi munito di un visto in Italia. Nel
momento in cui si reca in Italia, esso ha un termine di 8 giorni per recarsi allo sportello
unico di lavoro. C’è la sottoscrizione del contratto di soggiorno così che egli regolarizzi la
sua posizione in Italia. Finita questa fase, egli viene assunto con un contratto individuale
di lavoro. A questo punto egli può firmare il permesso di soggiorno. Il permesso di
soggiorno è dipendente dalla permanenza dello stato di lavoratore. Nel momento in cui egli
viene licenziato, egli non è occupato e non viene ad essere considerato come lavoratore non
regolare; egli ha 6 mesi per trovare un altro impiego. Il permesso di soggiorno deve
essere rinnovato ogni anno.

La definizione delle CATEGORIE


La forma scritta del contratto non è prevista dalla legge in generale, salvo in alcuni casi
specifici ai fini della prova o per il personale navigante e così via. Se si necessita
dell’oggetto del contratto, riguardante la mansione, perché definire la prestazione nel
dettaglio ha una serie di conseguenze es. responsabilità, oneri etc.

Art. 2095 – Esso specifica le categorie all’interno del rapporto di lavoro. Il prestatore di
lavoro subordinato può essere un dirigente / quadro / impiegati ed operai stanno sullo stesso
gradino.

DIRIGENTE

Viene anche identificato come l’alter ego del datore di lavoro, perché in ragione delle sue
funzioni e delle responsabilità che gli vengono attribuite, riveste sempre un ruolo particolare
all’interno dell’azienda. Si tratta di una figura che ha sua serie di poteri, perché non è
soggetto ad una serie di norme. Non è soggetto ad un orario di lavoro, non riceve da
nessun altro indicazioni o direttive, si “autoregola”. Può svolgere più ore di quelle
previste dalla legge sull’orario di lavoro, perché ha una responsabilità maggiore. Inoltre, il
dirigente ha una serie di funzioni molto ampie, e in questa categoria troviamo anche chi
non lo è in realtà: si parla in tal senso dello pseudo-dirigente; chi ha l’attribuzione legale
della mansione, ma non tutte le obbligazioni e le sanzioni previste per il vero dirigente.

QUADRO

introdotto con L 190/1985, nel periodo in cui ci si rese conto che i contratti di lavoro avevano
introdotto delle categorie contrattuali. Si ebbe la necessità di collocare qualcuno nella
posizione a metà fra queste due categorie così diverse, quindi questo intermedio fungeva
delle funzioni di minore responsabilità rispetto a dirigente, ma caratterizzate da una certa
autonomia a livello: gestionale, organizzativo, decisionale (sia nei confronti di sé stesso, ma
anche nei confronti di altri lavoratori).

IMPIEGATI ED OPERAI

L 1924/1925 riguarda la definizione degli impiegati privati, coloro che svolgono attività non
manuale, bensì sostanzialmente intellettuale. Di contro, gli operai svolgono attività manuale.
Oggi la suddivisione risulta essere superata, se andiamo a vedere cosa viene poi svolto
nel concreto dal lavoratore. Cambia il ruolo di responsabilità che viene attribuito, perché da
un certo momento in poi si è voluta superare questa distinzione, infatti molti contratti collettivi
hanno cercato di unificare le due categorie. In realtà, la categoria torna fuori quando ci sono
determinati benefici, riconoscimenti destinati alla singola categoria, es. indennità malattia. Il
lavoratore viene pagato da INPS se il lavoratore è operaio, mentre se la categoria è
impiegato o quadro, il pagamento verrà erogato dal datore di lavoro. I contratti collettivi
specificano quali sono le categorie, il passo successivo è quello di dare la professionalità
circa ogni categoria, le caratteristiche specifiche connesse ad ogni posizione. Se però
andiamo a vedere i contratti collettivi, l’altro elemento fondamentale è dato dal livello, dove
se all’interno di ogni categoria troviamo la suddivisione ulteriore. Il livello è identificazione di
tutte le caratteristiche presentate nella specifica mansione.

Elemento fondamentale, LIVELLO – Mentre prima del 2015 ci si riferiva alle indicazioni della
legge, oggi con la nuova normativa ciò che bisogna guardare è il contratto collettivo. Il
livello può comprendere più categorie, e per ogni categoria ci sono più livelli, che
indicano il tipo di professionalità che è credibile ad ogni livello. Troviamo all’interno di
questo la declaratoria, ovvero la descrizione del tipo di attività svolto da tutti coloro che sono
inquadrati in quel particolare livello e poi una serie di esemplificazioni. Oggi le categorie
tendono ad essere superate, perché si tende all’unificazione delle categorie
(impiegati-operai). Prima del 2015 la disciplina era stabilita dall’articolo sottostante.

Si ha una tendenza a unificare queste due categorie. Oggi si trovano norme applicate sia
agli impiegato sia ai operai. Elemento dato da evoluzione data da 2 condizioni – 1. spesso è
difficile creare un distinguo tra le attivitá (tecnico) 2.impiegato e operai si sono sempre un po
categorizzati. Impiegati sono scesi in piazza solo una volta. Un operaio – tecnico con
capacità difficilmente trovabili ha una retribuzione molto più interessante.

Art. 1321 del C.C - Il contratto e' l'accordo di due o piu' parti per costituire, regolare o
estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.

Art 1325 del C.C - Indicazione dei requisiti. I requisiti del contratto sono: 1) l'accordo delle
parti; 2) la causa; 3) l'oggetto; 4) la forma, quando risulta che e' prescritta dalla legge sotto
pena di nullita'

Anche qui per avere un contratto valido si deve capire come definire questi elementi nel
contratto.

Tutti possono concludere un contratto di lavoro?

La persona che conclude un contratto deve avere la capacitá di agire (no capacitá giuridica
- si acquista quando si nasce) La capacitá di agire ha la capacitá di compiere obbligazioni.
Non si può concludere un contratto sotto i 18 anni. Si fanno – compravendita, ma non
sarebbe valido. In generale i bambini non possono firmare i contratti di lavoro. È abitato a
una capacità giuridica speciale a 16 anni. Obbligo scolastico fino a 16. Poi si puó accedere
al mondo di lavoro. I minori possono svolgere alcune attività (spettacolo) finché sia rispettata
una tutela molto ampia del minore che le tutela la sicurezza e la salute. I minori non possono
svolgere lavoro oltre certi orari di lavoro (dopo la mezzanotte).

Il lavoratore ha obblighi e diritti. Il datore ha obblighi e poteri - obbligo di pagare la


retribuzione, tutela della sicurezza, potere.
Non esiste una regola sulla forma del contratto di lavoro. A seconda della tipologia del
contratto si vedono diverse forme.

Quando un contratto prevede una forma, se il contratto non viene stipulato nella forma , il
contratto é nullo. Esista ma difficilmente si fa dimostrare.

Non é vero che i contratti di lavoro devono avere una forma scritta

C'è una legge che prevedeva che il datore di lavoro nel momento di assunzione deve
comunicare una serie di informazioni al lavoratore – nome e cognome, orari di lavoro…

L 104/2022 decreto legislativo che si chiama trasparenza, ha imposto che nel contratto di
lavoro vengono specificati elementi relativi al rapporto di lavoro. Per queste si devono
riscrivere molte normative e un contratto diventa un libricino contenente tutto ciò che
riguarda la disciplina del mio lavoro.

Esistono anche degli elementi accidentali – non essenziali per un contratto. In ogni contratto
possono essere: il termine, il modus e la condizione, patto di prova (solo in contratto di
lavoro subordinato)

Patto di prova - grazie a quanto le parti stabiliscono che reciprocamente si stanno testando-
durante il patto di prova la situazione è uguale (pagamento, malattia) come nel contratto
normale. Possono recedere dal contratto senza motivare il recesso. Ci sono anche delle
condizioni – il patto di prova deve essere spettato, non tutta la sua durazione, le parti
consentano alla fine della prova. Articolo 7 parla di patto di prova. Da durazione massima –
6 mesi. È l'inquadramento del lavoratore 1966 - prima legge che disciplina le condizioni dei
cessamenti. Dice che tutta la disciplina (precedenti) si applica e in ogni caso si applica in
corso dai 6 mesi al inizio del lavoro. Disciplina le conseguenze per il licenziamento. Prima di
6 mesi possono liberamente recedere. Tutti gli eventi che sospendono la prova si vanno a
sommare e prolungano il patto di prova.

Vi è la libera recedibilitá di entrambe le parti, senza che sia necessario giustificare la


motivazione del licenziamento o della dimissione. Tutto ciò è vero ma ci sono particolari
assoluzioni (riguardanti le assunzioni delle categorie protette) che in realtà non vogliono una
motivazione ma una particolare attenzione,
1) perché quando vado a recedere durante il patto per mancato superamento del patto devo
fare attenzione a non andare incontro a motivazioni discriminatorie,
2) legato alla motivazione, unico caso in cui io dovrò motivare il recesso. Le parti possono
comunque prevedere un periodo di irrecidibilita’ (di stabilità) ossia prevedere che datore,
lavoratore o entrambe durante il periodo non possono recedere prima del decorso del
termine. Se il lavoratore inizia a svolgere il patto ma si ammala e svolge solo pochi giorni
lavorativi e quindi il datore lo recede, il lavoratore può dire di essere stato licenziato senza
giusta motivazione (perché il patto non è stato eseguito) e quindi volere la reintegra. Se nel
giorno in cui ho lavorato non sono riuscito ad eseguire le mansioni appieno allora il datore
può prorogare il periodo di prova. È corretto valutare il caso concreto.
Lezione 7 - 3.11.2023
Contratto di assunzione, fino a un certo momento era dato da un formulario. Oggi non
è più sufficiente, si devono trovare anche le certificazione previste nell'articolo nel 2022.
Oggi deve avere molti più elementi nel contratto di assunzione.

Analizziamo gli elementi del nostro contatto di lavoro.

Il punto di partenza é obbligazione principale – prestazione (=) retribuzione, relazione


biunivoca.

Prendiamo in considerazione quello che viene svolto dal lavoratore.

Articolo 2093 C.C. Gli enti pubblici economici sono gli enti che esercitano in modo
esclusivo o prevalente l'attività imprenditoriale e tale attività deve essere un mezzo per
realizzare un fine speculativo e non un fine pubblicistico. Il rapporto di lavoro in tali enti ha
natura privatistica. (Verejné hospodárske subjekty sú subjekty, ktoré výlučne alebo prevažne
vykonávajú podnikateľskú činnosť a táto činnosť musí byť prostriedkom na dosiahnutie
špekulatívneho účelu a nie verejného účelu. Pracovný pomer v týchto subjektoch má súkromný
charakter.)

Nel momento in cui sono assunto, dobbiamo avere una indicazione delle mansioni e del
inquadramento. Prestazione contro una retribuzione.

Lavoratore deve essere inquadrato in categorie – sono nel 2095 art. la definizione delle
categorie. 4 diverse categorie – dirigente, impiegato, operaio, quadro. In ragione delle
mansioni svolte viene scelta la categoria, che ci da molte indicazioni e istituti. A
seconda del ruolo ricoperto dal lavoratore, esso deve essere inquadrato in una di queste
categorie.

Mansione
attività prestate dal lavoratore nello svolgimento del rapporto di lavoro. Fino a 2015 aveva
senso descrivere le mansioni. Poi le cose si sono cambiate..

Categorie normative – Categorie previste dai contratti collettivi – funzionari (stesso livello
dei quadri)

2015 – i livelli di inquadramento – quelli previsti dai contratti collettivi. Applicarlo facilita le
cose – se non lo applico devo includere io tutto nel contratto di assunzione. Complicata,
grande azienda nazionale aveva sottoscritto un contratto italiano, contratto non applica
nessun contratto di lavoro ma derogava una seria di legge. Se la legge dà una indicazione
precisa, non può derogare del quando previsto nella norma di legge.

Nei contratti collettivi troveremo la classificazione del personale.

2015 – una norma che riguarda le mansioni é stata profondamente modificata.


– modificato parecchie volte anche da 300/1970. Operata dal decreto legge 81/2015 -
come jobs act è intervenuto un cambiamento. Il lavoratore veniva assunto in una
categoria, poteva cambiarla ma doveva esserci il consenso di due parti. Nel 2015
interviene l'evoluzione nelle dinamiche, si è voluto creare una liquiditá nella gestione delle
mansioni. Dire adattare delle dinamiche un po 'cessate a un lavoro dinamico.

Articolo 2103 del C.C


Fino a 2015 nel articolo 2103 -

- 1. comma - Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali e' stato assunto o
a quelle corrispondenti all'inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito
ovvero a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle
ultime effettivamente svolte.

Il lavoratore deve prestare attività rispetto alle mansioni per le quali è stato assunto.
Sono un operaio con un livello e mansioni distinti. Tutto questo mi da una serie di
conseguenze - retribuzione, orario… Busta da paga – troviamo il livello e le categorie anche
qui. Mansioni equivalenti – consentono professionalitá. Più diverse sono le mansioni
meno professionale sarà impiegato. Il datore di lavoro può modificare le mansioni?
Dipende. Sempre il parametro della equivalenza delle mansioni.

- 2. comma – Il prestatore ha diritto al trattamento corrispondente a ..

Contribuzione di mansioni superiori, normalmente il lavoratore spira all'ascesa. Il tema é il


consenso e il potere del datore di lavoro.

Posso essere inquadrato in mansioni inferiori?

La legge non lo dice, Il posizionamento verso basso, non lo può fare il datore di lavoro,
anche con un accordo. Non ci può essere una situazione in cui i due si mettono insieme e
decidono per mansioni inferiori, salve alcune eccezioni. Si può fare per un periodo breve.
Poteri del datore di lavoro - può fare quello che al lavoratore va bene.

Ultimo comma - Salvo che ricorrano le condizioni di cui al secondo e al quarto comma e
fermo quanto disposto al sesto comma, ogni patto contrario e' nullo

Consenso tra datore e lavoratore non supererá le robe date dalla legge.

Fino a 2015 la situazione era cosí.


Licenziamento collettivo, su accordo con il sindacato, i sindacati che intervengono possono
aggiungere un accordo di collocamento, anche in mansioni inferiori. É una deroga alla
norma prevista dalla legge – L223/1991

2A IPOTESI - lavoratrice madre - può essere aderita anche alle mansioni inferiori che
mantengono la sua salute, ma con le stesse retribuzioni.

Non più parliamo di categoria ma di mansioni superiori. Primo comma dice che devi
svolgere attività per la quale tu sei stato assunto o puoi essere aderito alle mansioni che
rientrano nella categoria legale e livello che hai precedentemente svolto.

Categoria legale - rimane, quello che può essere modificato è il livello di inquadramento.
Senza la necessità di consenso, in situazione di urgenza posso assegnare a un livello
inferiore. In ogni caso, non cambia la retribuzione

Comma 6 – Nelle sedi di cui all'articolo 2113, quarto comma, o avanti alle commissioni di
certificazione, possono essere stipulati accordi individuali di modifica delle mansioni, della
categoria legale e del livello di inquadramento e della relativa retribuzione,
nell'interesse del lavoratore alla conservazione dell'occupazione, all'acquisizione di una
diversa professionalita' o al miglioramento delle condizioni di vita. Il lavoratore puo' farsi
assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce
mandato o da un avvocato o da un consulente del lavoro.

datore su un accordo nelle sedi si possono fare le modifiche delle mansioni, anche il livello e
anche di categoria, solo in 2 condizioni

1- accordo tra le parti

2 – accordo deve essere fatto nelle sedi assistite di fronte ad una commissione,giudice o
sindacato, ci deve essere un soggetto terzo in grado di verificare che il lavoratore non è
stato costretto.

3- l'accordo di modifica viene fatto solo con una di queste finalitá - interesse della
conservazione dell'occupazione, acquisizione di una diversa professionalità, miglioramento
delle condizioni di vita.

Mansioni superiori - modifica molto lieve, la forma esprime quello implicito nella norma.

Lezione 8 - 9.11.2023
Art 36 della costituzione parla della retribuzione. É una norma che esprime due concetti
- sufficienza
- proporzionalitá

Salario minimo e sufficienza


Tema molto dibattuto oggi – salari minimi e sufficienza. La proposta deve essere adeguata
alla qualità e quantità del lavoro prestato. Articolazione delle persone – gradi di
responsabilità diversi. Oggi il dibattito - retribuzione minima, sufficiente, non ha un massimo,
io potrei pagare più un operaio che un dirigente. Il Datore può gestire le retribuzioni come
vuole. Operaio unico che capisce qualcosa, qual è la persona di cui ho bisogno. Dirigente
che fa solo un controllo - può anche avere salario più basso.

Salario minimo è un'idea, non c'è legge che prevede questo minimo. É volontà del
parlamento di far entrare una norma di legge grazie alla quale sarà previsto un minimo di
salario. I sindacati dovrebbero stare al lato dei lavoratori. Pongono delle tutele e tabelle
salariali molto al basso. Collocano i salari molto bassi.

Sulla sufficienza il dibattito oggi è aperto.

Proporzionalitá
– disparitá di trattamento. Due dipendenti sono collocati nel secondo livello del commercio
ma hanno dei salari diversi. Avrei diritto a percepire la medesima retribuzione? No, perché
la scelta di erogare le diverse retribuzioni entra nei poteri del datore di lavoro.

La discriminazione e tutela contro la discriminazione é nata grrazie alla tutela di diritto del
lavoro. Le altre norme che si occupano della retribuzione – 2099 cc – danno indicazione a
così dovrebbe costruita la retribuzione

Un tempo la retribuzione si basava su due modalità:

Prima modalitá tempo

Seconda modalitá – quantitá del progetto svolto, si lavora a produzione, non


considerando il tempo devo avere un altro elemento. Sistema diffuso negli anni 60. Il datore
deve controllare la salute, anche se svolge lavoro a casa propria. Lavoratore assunto per
essere addestrato non potrá ricevere una retribuzione non potrebbe ricevere retribuito
proporzionale alla sua produttivitá.

Ora é in disuso, per le due ragioni sopra. Quando il lavoratore svolge lavoro agile deve
essere controllato dal datore – la sicurezza, se i dispositivi si usano come si dovrebbero.

Oggi ci sono altre modalità di erogazione della retribuzione - cottimo misto – produzione e
risultato produttivo svolto. Può essere erogata in denaro e in natura – buoni, concessione di
una abitazione (portiere). Minimo salariale + di più, premi. La retribuzione è molto articolata.
Prima degli anni 60 la retribuzione si eroga ogni 15 giorni. Ora prima si presta l'attività e al
mese successivo viene erogata la retribuzione. La pubblica amministrazione – lavoratori
vengono pagati in anticipo. Ogni voce retribuita ha un proprio trattamento. Che accade cosa
mi ammalo il 28 se vengo retribuito il 29.

Elementi di retribuzione
paga base
elementi accessori

superminimo

retribuzione 1000 euro, datore e lavoratore nella assunzione decidono di aumentare di 200
euro. Questi superano la paga base, superminimo. Qualche volta è assorbibile.

Quando il contratto collettivo si rinnova e per l'inflazione ho la paga 1100, avró 1300 e il mio
superminimo sparisce. Assorbibile- nel caso di aumento contrattuale il superminimo si
mangia. Non ass – delta del mio super rimane costante. Se non c'è scritto, è assorbibile.

Luogo –

importante trovarlo nella busta paga, stabilisce tante cose. Competenze di dove fare una
causa al datore di lavoro. Devo capire dove vado a svolgere la mia attività lavorativa.
Determina la mia sede di lavoro – può essere modificata in momenti temporanei. Quando il
lavoro viene inviato in una sede diversa rispetto a quella di assunzione. In questo caso il
lavoratore dovrà fare una trasferta - cambio della sede temporaneamente. Il lavoratore può
ricevere un esagio. Viene pagata con in indenitá di trasferta. Può essere prevista dal
contratto collettivo. Le trasferte hanno un trattativo diverso contributivo e fiscale.

Quando il cambio di sede ha maniera definitiva, la sede può cambiare solo c'è una presenza
di art 2103 - "Il lavoratore non puo' essere trasferito da un'unita' produttiva ad un'altra se non
per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive. ” Può il datore obbligare a
cambiare sede/luogo di lavoro in permanenza? Si e no.

Sì devo avere consenso, lo può volere anche il lavoratore.. Allora la prima condizione è
avere il consenso

Se il lavoratore non dà consenso - il trasferimento avviene solo sotto determinate condizioni


- se ci sono esigenze tecniche, organizzative (chiuso negozio a Padova), produttive (non
abbiamo produzione del settore qui) ambito della organizzazione della azienda.

Spesso contratto collettivo prevede indennitá per trasloco, giorni malati, prevedono un
aiuto. Ragioni devono essere comprovate – nella comunicazione scritta di queste ragioni,
per verificare se esistono o no.
Orario di lavoro
Art 36 della costituzione – Nella 2a parte del comma 1 – durata massima della giornata
lavorativa va stabilita dalla legge. Uno dei problemi fondamentali - prima normative è
relativa all'orario di lavoro - bisogna limitare la quantità di ore di lavoro. ANCHE orario di
lavoro - istituto costituzionalmente derogato - l'orario di lavoro tutela perché è stato assunto
in una forma costituzionale. Tutela 1a della salute - significa tutelare il lavoratore. La
flessibilizzazione del orari è una grande innovazione – ha introdotto la disciplina – rinnovata
sulla spinta

Punto di partenza – ore settimanali per un lavoratore.

Flessibilitá - direttiva europea del 93 e 2002 decide di porre delle limitazioni, pone
un'esigenza e le da una risposta. La norma ha deciso di dare delle definizioni - non dice ore
di giorno, dice che c'è un orario normale di lavoro – 40 ore settimanali. Contratto
collettivo può prevedere anche un orario inferiore.

Orario di lavoro multiperiodale

Concetto importante – si adatta alle esigenze flessibili della organizzazione. Orario normale
in realtà può essere modificato. I contratti collettivi possono introdurre una media, si prende
un periodo di tempo nelle quali la media deve essere 40. Si possono superare o anche fare
meno ore ma per (massimo 1 anno) la media è 40 ore a settimana.

Cosa significa lavorare?

Decreto ci da definizione – qualsiasi periodo di lavoro quando il lavoratore sarà a


disposizione o nelle sue funzioni !!! Non conta anche le pause.

Tempo di tuta – periodo di prepararsi per il lavoro

La normativa oggi dà anche un'indicazione importante – orario massimo giornaliero non è


previsto,,

Art 7 ci dice che il lavoro massimo giornaliero – il limite delle ore di lavoro è determinato
sulle ore di riposo. 11 ore di riposo come minimo. Manca un dato importante - la pausa
ogni 6 ore di lavoro interrotto – almeno 10 minuti, pausa pranzo. Nella tutela di salute, ogni 2
ore 15 minuti di pausa. 11 ore e 20, allora 12 ore e 40, orario di lavoro massimo. Massimo
48 ore – orario complessivo.

Lavoro straordinario

Quando si superano le 40 ore settimanali,rientrando nell'orario periodale - facendo la media


sempre può rientrare nell'orario normale.
Il lavoro straordinario viene retribuito con maggiorazione. Se lavoro in più, avrò un'ora
di lavoro straordinario pagata. Sono previste 250 ore di lavoro straordinario massimo.
esigenze particolari tecnico produttive – forza maggiore – eventi particolari.

La legge pone indicazione chiara - indennità per lavoro notturno - lavoro per almeno 7 ore
tra la mezzanotte e le 5 ore di mattino.

Indenitá per lo svolgimento notturno - vengo pagato di più. Straordinario non é


supplementare,

Le pause - giornalieri e settimanali – di 24 ore. Ogni 15 giorni il lavoratore deve avere


almeno 1 giorno di pausa. Non deve conciliare con domenica. I riposi servono a
reintegrare energie psicofisiche, rientrano anche le ferie fondamentali per riposo e definire il
tempo di vita da tempo di lavoro. Non si può rinunciare alle ferie..

Decreto 66 - ogni lavoratore ha diritto a 4 settimane di ferie all'anno. 2 a proprio


piacimento 2 a disposizione del datore di lavoro. Se il periodo di ferie é compatibile con la
malattia, non interrompe le ferie. Se precede le ferie, le ferie sono interrotte. Le ferie sono
retribuite, anche se non c'è una prestazione di lavoro. Le ferie verranno fruite, non
monetizzate. É vietata la monetizzazione, salva due casi - cessazione del contratto di
lavoro, alcuni contratti prevedono ferie ulteriori a 4 settimane, se non le posso fruire, quelle
oltre di 4 settimane possono essere liquidate.

Lezione 10.11.2023
Siamo nel mondo del lavoro – quante tipologie di lavoro conosciamo – subordinato,
autonomo e di collaborazione. Parlando della busta paga dobbiamo restringere il campo.
Parliamo allora del lavoro subordinato e parasubordinato. Ci sono due figure che ruotano
nella sfera dei contratti di lavoro – datore del lavoro e il lavoratore.

Aspetti di cui si deve parlare prima di parlare della busta paga -

- instaurazione del rapporto di lavoro


- obblighi delle due parti
- libro unico del lavoro

Primo passaggio

Instaurazione del rapporto di lavoro

Prima si deve trovare un lavoratore. Poi si deve trovare un consulente di lavoro → segue la
comunicazione obbligatoria alla regione, al ministero del lavoro, di instaurazione del
rapporto di lavoro. Senza di quello si parla di lavroro nero. Si deve fare almeno 24 giorni
prima dell'inizio del rapporto del lavoro.
I soggetti obbligati a fare questa comunicazione sono tutti i datori di lavoro. Dentro questa
comunicazione vengono indicati i dati fondamentali del datore del lavoro e del lavoratore
– data di assunzione, tipologia contrattuale, contratto collettivo applicato…

Queste comunicazioni poi vanno fatte anche in casi di variazione del contratto del lavoro,
può essere prorogato, trasformato. Per informare gli istituti di questa variazione abbiamo 5
giorni. Se ritardo sono in sanzione. Se la comunicazione non avviene parliamo di lavoro nero
– maxisanzione, sanzione piu grave nel ambito del lavoro che puo variare da 3800 – 21800
euro per lavoratore nero.

Caso B → contratto firmato, prima e seconda busta paga consegnata al lavoratore, pero
non è stata fatta la comunicazione. In questo caso non cé una sanzione per il lavoro nero,
cé una sanzione per mancata comunicazione molto piu leggera.

Dopo che abbiamo assunto un lavoratore, stabiliamo un orario di lavoro che deve essere
rispettato. Il datore si appoggia al molto al consulente di lavoro durante il periodo nel quale
impiega dei lavoratori.

Libro di matricola – scritti i lavoratori in modo cronologico, e deve aver diversi dati

Libro paga – annotato per ciascun lavoratore per ogni mese – dati retributivi.

Prospetto paga - busta paga - prima del 2008 il datore di lavoro doveva tenere i 2 libri e
doveva consegnare al lavoratore un prospetto di paga che contenesse più o meno gli stessi
elementi dei due libri.

Libro Unico di Lavoro


Nel 2009 - entra in vigore il libro unico di lavoro – semplifica la gestione amministrativa per
i rapporti di lavoro. Il libro unico può essere elaborato dal datore o dal consulente di lavoro.
C'è una legge delega che stabilisce chi lo può elaborare, é un documento ufficiale. Tutti i
datori sono tenuti ad avere questo libro, anche quelli all'estero che hanno dipendenti italiani
o in italia. Non sono obbligati i datori di lav domestico (persona fisica, una badante)

Che cosa scriviamo nel libro unico?

Lavoratori sub e collaboratori coordinati e continuativi. Soggetti non iscritti sono i tirocinisti e
gli stagisti.

Busta Paga
In alto si vede, nella testa abbiamo i dati relativi alla azienda, nominazione, indirizzo, sede
legale, aprtita iva, cod fis, matricola ims, pat inail.

Matricola IMPS – paga mallatie e pensione. Paga la pensione ai pensionati con i soldi che
raccoglie dai contributi delle aziende. La relazione tra negozio e IPMS, é relazione per la
quale siamo bbligati a versare le contribuzione a IMPS. Datore deve pagare i contibuti,
concetto generale – sostituto di imposta. Alcuni soggeti sono obbligati a trattenere ai
lavoratori alcuni importi e a versargli per conto loro agli istituti – ??? 17:04

Pat Inai – istituto che si occupa sul infortuni sul lavoro e malattie profesisonali. Datore é
obbligato ad iscriversi al Inai quando inizia il contratto di lavoro. Devomo dirgli che tipo di
lavori vengono svolti nel negozio. Perché notiziarli sui possibili rischi nel ambiente di lavorr.
Inai é una assicurazione. Io pago un premio in base al rischio che vado da assicurare. Chi
paga il premio Inai? Il datore. Per le collabor cont viene diviso in due terzi a carico del datore
e un terzo al colabratore.

In basso abbiamo i dati del lavoratore, nome, data di nascita, assunzione, qualifica
(categorie, quadri dirigenti…..)Identifichiamo inquadramento.

Come decidiamo la contribuzione. Nella letetra di assunzione dobbiamo stabilire quale


contratto colletivo andiamo ad applicare. Ci sono piu di 800 cont coll in Italia. Nessuno mi
puo impedire di applicare il cont coll che a me piace. Teoricamente possiamo applicare il
contratto di edilizia a un negozio. Si tendono ad applicare wualli stipulati per in campo di
concorenza. Contratto liber – piu applicato.

Livello di inquadramento scegliamo sulla base di mansioni che il lavoratore svolge in


azienda e assegneremmo il livello. Comporta una retibuzione – per capire la retribuzione
lorda andiam al contratto coll e applico quello.

Se io volessi a pagare meno – Attraverso la contrattazione colettiva il lavoratore ha un peso


che altrimenti non avrebbe. Non possimao mai andare sotto il minimo previsto dal cont coll.
Minimo salariale non é derogabile. Ma possimao andare sopra il minimo salariale – di soltio
usiamo il superminimo – elemento di retribuzione dovuta a contrattazione individuale.

Superminimo assorbibile vs inassorbibile. Assorbibilitá e a discrezione del datore di lavoro.


Prima volta non si deve assorbire, la seconda sí. Il contratto territoriale prevede un premio
regionale. Terzo elemento – superminimo al personam. La somma é la retribuzione lorda
mensile. RAL – il contratto colletivo mi dice quante mensilitá ci sono, che si devono pagare –
sono 13/14, possono essere anche 15.

Per calcolare la RAL multiplichiamo (retribuzione annuale lorda) multiplichiamo la


retribuzione mensile lorda per il numero delle mensilitá.

Come si fa una busta paga

Una volta era un po piu semplice – fino a 15 anni fa le retibuzioni erano orarie. In alc casi,
anche oggi ce retribuzione oraria. Nella maggioranza dei casi é mensilizzata. Significa che
ho paramento menisle (1444 e) e pago quella mensilitá lordpa per tutte le mensilitá .

Dobbiamo sapere quanto vale una giornata di lavoro. Il contratto colletivo ci dice quali sono i
divisori – gironaliero e orario. Divisori 26/173 – per calc un giorno prendi la paga e dividi per
26. Come calcolo un ora di retribuione, prendiamo la paga pase dividendola per 173. La
paga base serve per pagare la retribuzione di un lavoratore presente tutto il mese. Cé un
orario stabilito – orar normale di lavoro é stabilito dal contratto di lavoro.
Che cosa é un straordinario – ore che vanno oltre al normale orario di lavoro.

Differenza tra straordinario e maggiorazione.

Ci sono delle fasce orarie che richiedono una retribuzione piu alta – lavoro notturno. Il con
coll ci dice un livello di maggiorazione per un lavoro notturno o festivo.

Straordinaro – sono delle ore di piu

Maggiorazioen – pago perché mi ha lavorato 4 delle 40 ore di notte e 5 nel suo giorno
festivo.

1:22:00 doplniť

Del ipotetico 35% della il datore paga

Dobbiam opagare i contributi prodidenzailei . Li pagiamo su una base imponibile e … Questi


contributi si calcolano base imponibile e 35% liquota. Cé una ripartizione, la maggior parte
dei contributi sono pagati dal datore e la piu piccola da lavoratore, che se ne fa rittenere
nella busta paga.

Cé da pagatre irpev – tutta a carico del lavoratore. Deve trattenere irpev e le addizionali
nella busta paga del dip e vversargli allo stato. Calcola le imposte da versare. Detrazioni –
sono delli sconti sulle imposte che lo stato concede a ilavoratori dipendenti o dipendenti a
carico. Queste ribattono la imposta, ne pago meno. Netto in busta é risultato di queste
operazioni.
Lezione 23.11.2023
Abbiamo parlato delle cause di sospensione della prestazione lavorativa. Oggi parleremo del
testo unico della materia della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le cause di sospensione:
sono solo quelle tassativamente previste dalla legge. Ci sono le cause che limitano questo
sistema e questi casi.

La malattia del lavoratore – dentro o fuori dal luogo di l.


Ferie – non lavora ma sono retribuite
I congedi - di maternitá/paternitá - dal 2001 é stata valorizzata anche la figura del lavoratore
padre grazie ad una normativa europea.

Queste cause sono riunite in un testo unico. La finalitá cambia ma la retribuzione c'è.

Altre cause di sospensione:

- congedo di studio
- assistenza dei disabili - tutti coloro che hanno un grado di parentela e necessitano di
assistenza.
- sciopero - qui salta anche l'aspetto della retribuzione. Si dà il diritto di scioperare, è un
diritto acquisito. É necessario che ci siano delle finalitá previste dallo sciopero, non la
retribuzione. Ma il rapporto di lavoro non viene meno, potrebbe succedere se non esistesse
l’articolo 40 della costituzione che dice che è un diritto. Ma si può scioperare solo per
concrete finalitá.

Causa della sospensione di lavoro

Cassa integrazione – sospensione per i ragioni del prestatore del lavoro (covid) INPS è un
tesoriere, nella quale tutti contribuiscono.

Causa di sospesione per la malattia -

La normativa la ritroviamo nell'art 32 della Costituzione che tutela la salute nei luoghi di
lavoro. Nella malattia facciamo un distinguo. In senso ampio è incapacità fisica o psichica.
Nel diritto del lavoro dovremmo fare una distinzione - malattia occorsa fuori o dentro del
luogo del lavoro.
Infortunio – riguarda la causa violenta. Mallatia di luogo - si rivela una patologia anche con
distinzione di tempo, non deve essere violenta.

2110 del condice civile.

Mallatia alterazione dello stato della salute che comporta inabilitá temporanea, permanente,
totale o parziale di prestare il lavoro. Quando sono non totali, significa che posso svolgere il
mio lavoro. Se invece ha una infezione, é inabilitamente totale, devo stare a casa. Il
lavoratore deve essere finalizzato a recupero delle proprie energei, nel momento del
mallatia.

Il lavoratore sta male, se peró ha una inabulitá permanente al lavoro, segue il


llicenziamento. Cosa fa il lavoratore affetto da una patologia – deve comuicare la propria
assenza al datore di lavoro. I contratti coll spesso prevedono un termine per farlo. Si fa
spesso secondo le prassi aziendali – puo chiamare, inviare messagio nel chat ufficiale,
mandare una communicazione. Il lavoratore deve acquistare il stato di mallatia e lo acquista
da un certificato medico di base, questo non viene normalmente rilasciato al lavoratore, ma
al portale IMPs e un numero di protocollo + certificato telematico per il lavoratore.

Ci deve essre anche il luogo di reparabilitá

Data di prognosi, data di rilascio. Il datore non la sa sulla patologia.

Il lavoratore si trasmiterá il protocollo, il PUK, al datore di lavoro, che si scaricera il certificato


accedendo al protale INPs. La tutela del lavoratore é molto ampia. Datore di lavoro puo
verificare tramite il centro unico di INPs inviare una visita fiscale al luogo di riperibilitá, puo
essere effetuata in tutti i giorni. Il lavoratore non trovato nel luogo avra delle conseguenze
pesanti, verra reputata l indenittá del periodo di mallatia. La mallatia é una delle cause di
sos. Coperte dalla INPs, il datore di lavoro non dovrebbe pagare nulla. Ma INPs eroga una
percentuale di questa indennitáá, ma viene corrisposta solo al livello dei operai. Per gli altri
viene pagata dal datore di lavoro. I primi 3 girni sono per tutti corrisposti dal datore di lavoro.
Ci sono dei con.coll. Prevedono che la percentuale che viene data dalla INPs (per esempio
80%), gli altri 20% vengono pagati dal datore di lavoro. In generale, al lavoratore non viene
dato il 100%, salve questi ocntratti colletivi.

Medico decuta indennitá per 10 giorni, se non trova il lavoratore nel luogo di riperibilitá. Il
datre puo prendere i propri provedimenti, come il processo disciplinare.

Durante il periodo d imallatia, la lungha mancanza potrebbe creare problemi per il datore.
Quanto puo rimanere assente un lavoratre – periodo di comporto – periodo massimo di
mallatia che puó essere fruito dal lavoratoe – misurato in 2 modi – secco (singoli periondi di
assenza per mallatia) o per sommatoria (sommo in un arco temporaneo tutti i periodi di
assenza del lavoratore). Lo determinano i con coll, se é secco o per sommatoria. Con il
comporto secco si computano i singoli periodi. Aver superato il periodo di comporto posso
essere licenziato. Il comporto permette di conservare la posizione di lavoro. Questo tipo é
licenziamento con causa assestante.
Questo é per le mallatie che accadono fuori dai luoghi di lavoro. Dentro deve essere tutelato.
Sicurezza nei luoghi di lavoro – questione che deve essere in continuo aggiornamento.
Abbiamo una norma 2087 codice civile.

Imprenditore é tenuto ad ….

Il datore di lavoro deve essere non solo un sistema di sicurezza sufficiente, devono avere
una prevenzione chiara, il avoratore deve essere in linea attuale

Testo unico 81/2008 che é stato ristrutturato grazie a questa direttiva. Tutela tutti,
indipendentemente dal tipo del contratto. I principi sono quelli di introdurre una cultura di
sicurezza. In caso di pericolo deve abbandonare il posto di lavoro. I lavoratori sono
responsabili del lavoro che svologono. Si fa attraverso informazione, formazione e
addestramento. Ognuno deve essere informato specificato rispetto alle mansioni che svolge.
Si devono capire i rischi.

DUVR – documento unico della valutazione dei rischi – anche le misure individuare di fronte
a questi rischi.

La tutela di lavoratore passa atttraverso la segna elletrica horizzontale e verticale. Ci sono


delle corsie per le quali possono passare solo i lavoratori. Cuffie, mascherine,
l’addestramento fa parte della tutela del salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il responsabile della sicurezza della prevenzione e…. - deve vigilare sul regolare rispetto
delle misure nei luoghi di lavoro. Perô i lavori possono nominare il rapp. Dei lav per la sic.
RLS -

Medico competente – pagato dalla azienda, deve effeturae sorveglianza della salute dei
lavoratori, hanno visite quendo sono assunti e poi frequenti (igni anno, 6 mesi…), dipende
dal ambiente di lavoro.

Esito della tutela sanitria e di queste visite – é di giudizio, idoneita, parziale idoneita o
inidoneitá. Puo essere idoneo con limitazione.

Capitano dei infortuni e mallatie profesionali. Infortunio pregiudica il salute del lavoratore. Il
lavoratore é tutelato del INAILN?? Esso eroga un idennitá durante il periodo del
sospensione del lavoro. Durante il periodo di assenza puo avere anche una rendita, se avra
una invaliditá sopra 6%. Se é sopra 16% avrá una rendita per tutta la vita.

Cé un obbligo di denuncia di infortunio al INAIL.

Mallatia professionale – non deriva da una causa violenta, é correlata ad una causa di
lavoro.
Obbligo di sicurezza
(sicurezza va di pari passo con “tecnologia” quindi sicuramente questo obbligo è costoso)

Articolo 2087 del codice civile: la rubrica riguarda la tutela delle condizioni di lavoro.
L’imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell’impresa, le misure che secondo la
particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e
la personalità morale del lavoratore.
= il datore di lavoro deve porre in essere misure adeguate e idonee rispetto al sistema
produttivo che siano in grado di garantire la piena sicurezza anche rispetto al contesto
tecnologico.

Deve adottare le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del
lavoratore.
MISURE= devono adeguarsi a verificare il tipo di attività produttiva (devo vedere ciò
che in azienda io faccio) quindi dei rischi che possono derivare dalla propria attività
produttiva, le misure devono anche essere adeguate all’esperienza, poi vi è l’elemento della
tecnica, tecnologia, è necessario infatti che le misure siano al più alto livello possibile e
adeguate rispetto al livello tecnologico.

Elevare il livello di sicurezza significherebbe anche cambiare spesso i macchinari, però


arrivare a quel livello e adeguamento non è sempre così semplice.

Normativa molto importante, risalente al 1942 ma ancora utilizzabile, *ad essa si fa


riferimento parlando del mobbing, si tutela non solo il fisico del lavoratore, ma anche tutta
quella serie di condizioni che devono essere necessarie per svolgere bene la propria attività
lavorativa.

Il datore dovrebbe garantire un ambiente sereno, il mobbing prevede una


ripetizione costante di una serie di condotte negative nei confronti di un unico lavoratore.
Fino al 2008 avevamo la normativa 626 (=materia di sicurezza) del 1994, in seguito ad
una serie di normative europee si ha avuto una spinta per cercare di adeguare la
normativa ai principi dell’UE in materia di sicurezza

l’Italia è rimasta ferma sino al 2007 quando si verificò un incendio nell’acciaieria


Thyssenkrupp di Torino, i dipendenti per salvare la fabbrica hanno cercato di spegnerlo, il
sistema antincendio non ha funzionato bene e vi sono stati molti decessi, evento che ha
dato la spinta al governo Prodi nel 2008 ad approvare il testo unico costituito dal decreto

81/2008
che ha portato ad un modo diverso di vedere la sicurezza nei luoghi di lavoro, vi è un
ampliamento sotto il profilo soggettivo, vi sono soggetti obbligati in materia di sicurezza,
nell’articolo 2 del testo unico vi sono indicate le norme la cui violazione comporta delle
conseguenze rigide, tra queste troviamo l’indicazione di FIGURE professionali, la
sicurezza nel testo unico si espande a tutti.
La definizione di datore che troviamo nel testo unico è apposita per la materia di sicurezza,
soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o comunque il soggetto che secondo
il tipo è l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività
lavorativa ha la responsabilità dell’organizzazione ed esercita i poteri decisionali e di spesa,
bisogna di fatto vedere chi organizza il lavoro, la produzione.

Anche i lavoratori hanno obblighi in materia di sicurezza, sia quando sono preposti da parte
del datore che spesso delega delle figure (dirigenti) per verificare l’adeguatezza in materia di
sicurezza, ma anche gli stessi lavoratori devono attuare le procedure in materia di sicurezza

1) rispettando le direttive che il datore impartisce e

2) se il lavoratore si trova in una situazione di pericolo deve abbandonare il luogo di lavoro.

Altre figure importanti all’interno della sicurezza

-RSPP
responsabile del servizio di protezione e prevenzione, deve esserci in tutte le aziende, colui
che deve porre in
essere tutti i sistemi di sicurezza, può essere anche un dipendente.

-LRS
Rappresentante lavoratori per la sicurezza, deve verificare e controllare come stanno le
cose in materia di sicurezza, può fare delle segnalazioni se non vanno bene.

-medico competente
il medico aziendale, molto importante pagato dal datore del lavoro, effettua le visite
periodiche in azienda e all’esito dà un giudizio: idoneo, non idoneo e parzialmente non
idoneo, questo è consegnato al datore che non viene a conoscenza del tipo di patologia
o dello stato di salute del lavoratore, è coperto dalle norme della tutela dell’integrità e dignità,
il medico effettua anche le visite pre assuntive (solo nei casi vi sia un rischio per il lavoratore
nel luogo in cui lavora) ma con dei divieti, non può comunicare i dati della visita al datore ed
effettuare visite pre assuntive prima dell’assunzione del lavoratore.

1. Procedimentalizzazione e mappatura= verificare lo stato dei luoghi, quali sono i


rischi in un’azienda, non ve n’è uno che valga per tutti (di mappatura), bisogna
elaborare anche le misure che fanno fronte a questi rischi,

il datore deve predisporre il (DUVR)documento unico di valutazione dei rischi che


contiene tutti i rischi presenti in un ambiente di lavoro e le misure idonee per evitarli. (TUTTI
coloro che lavorano nell’ambiente sono protetti, non solo i dipendenti).
2. al di là di questo documento di valutazione dei rischi, il datore deve comunque
intervenire attraverso misure quotidiane, obbligo di formazione, informazione ed
addestramento.

L’infortunio sul lavoro


dà luogo ad un risarcimento del danno e questo risarcimento lo copre l’Inail, è
un’associazione per cui il lavoratore risulta sempre essere coperto ed indennizzato.

•Nell’ipotesi in cui il lavoratore si infortunasse sul lavoro ma per una colpa propria, la colpa in
tal caso di chi è? E l’Inail copre l’infortunio?
Si lo copre, anche se la colpa è del lavoratore, il problema è dato però da un tipo di condotta
aberrante imputabile al lavoratore (condotte aberranti=in cui il lavoratore ci ha messo del
suo) esse sono non così facilmente rinvenibili, si verifica sempre un adempimento da parte
del datore, bisogna capire cosa non è funzionato e il 90% delle volte non sono stati adottati
tutti i mezzi per la sicurezza, se nel caso in cui il datore ha fatto tutto ciò che doveva fare
allora forse è dovuto proprio alla condotta del lavoratore (es. i lavoratori che giocano con i
muletti).

L’Inail interviene a seconda del tipo di infortunio, il lavoratore è a casa quando lo stato di
salute è incompatibile con lo svolgimento della mia attività lavorativa (altrimenti potrei
svolgerla), il lavoratore guarirà, la sospensione è temporanea e percepisce un’indennità
direttamente dall’Inail ma se ha subito una lesione che gli ha recato un inabilità
permanente ha diritto a un risarcimento che ha una parte franca, il danno permanente sotto
il 6% non è considerato indennizzabile, se è più grave è quindi l’inabilità va dal 6 al 15% ha
diritto ad una rendita, superiore al 16% ogni mese mi spetta un
assegno.

Infortunio e malattia professionale sono due cose diverse.

INFORTUNIO
lesione subita da un lavoratore da una causa violenta in occasione di lavoro, per
determinare anche ipotesi in cui abbia subito infortunio in itinere (recandomi a lavoro), viene
indennizzato se ha scelto la strada più breve e non ha posto in essere comportamenti che
vadano contro le norme e se ciò è possibile bisogna usare i mezzi pubblici.

MALATTIA PROFESSIONALE
non vi è una causa violenta, la lesione è determinata da un’esposizione di un elemento
di rischio che comportano una patologia, la malattia deve essere riconnessa allo
svolgimento dell’attività lavorativa.
Vengono posti problemi molto ampi tra la malattia e l’evento che l’ha causata, soprattutto
quando è latente e viene a svilupparsi dopo un certo periodo di tempo, magari anche
quando il lavoratore ha concluso il rapporto (anni dopo, le malattie asbesto, amianto hanno
un periodo di latenza per cui si è arrivati a capire che questi dipendenti si ammalavano
anche una volta andati in pensione, il periodo di latenza va dai 20 ai 30 anni).

Il sistema Inail indennizza le malattie professionali, ma la malattia che viene indennizzata in


maniera chiara è connessa al fatto che essa sia già compresa all’interno delle tabelle Inail
come riconnessa ad un fattore lavorativo (come l’asbestosi) il lavoratore non ha un onere di
provare la causazione della malattia, così non è nel caso delle malattie come i carcinomi
polmonari che vengono provocate anche da altro.

Può essere indennizzato attraverso indennità presso ricovero, fa un’operazione ma da


essa si scopre che forse la malattia è professionale, torna al lavoro ma è un soggetto
menomato perché ha subito un intervento e non può svolgere appieno l’attività e avrà
un’indennità per questo se è provocata dal lavoro, ci sarà anche il risarcimento del
danno biologico (malattia psicofisica, ho una lesione anche nell’ambito della mia vita non
lavorativa, danno alla salute e integrità psicofisica del lavoratore) che si manifesta sia
nell’ipotesi in cui il lavoratore subisce un infortunio sia nel caso della malattia professionale.

Se è rilevabile una colpa in capo al datore, l’inail può agire in via di regresso per
ottenere il risarcimento di quanto ha pagato.

La MALATTIA
invece va distinta dalla malattia professionale, è qualcosa decorso al di fuori dell’ambito
lavorativo e anche in questo caso il lavoratore va tutelato, ma l’ambito è differente, le
conseguenze sono diverse (es.slogamento mentre si gioca a calcio o febbre).

Il lavoratore è tutelato sotto più profili:


- o può rimanere assente senza essere licenziato, periodo di interdizione dal lavoro
fintanto che la malattia ha un periodo di durata, il periodo in cui è assente è chiamato
periodo di COMPORTO. Il contratto collettivo ci dice di quanto è il periodo,
comporto secco= un’assenza per malattia che ha la durata di 6 mesi continuativi
porta la possibilità, superati i 6 mesi, di essere licenziati, ma se anche ti rechi a
lavoro un solo giorno recupero tutto il mio diritto al comporto,
comporto per sommatoria=si sommano i periodi di assenza per malattia nell’arco di
un certo periodo, se sommando i periodi supero il periodo stabilito dal contratto sono
licenziabile. Se supera il periodo di comporto si può licenziare il lavoratore ma con un
preavviso, il lavoratore ha la possibilità di non farsi licenziare, potrebbe chiedere di
poter fruire di un periodo di ferie oppure fare la richiesta di un periodo di aspettativa
se prevista da un contratto collettivo,

aspettativa= periodo però in cui non matura nulla, unico beneficio che può trarre è il
mantenimento della posizione lavorativa. Il lavoratore può essere licenziato se durante il
periodo di malattia configuri una condotta particolare, di grave inadempimento, il
licenziamento in questo caso però ha efficacia dal momento successivo al rientro in servizio,
quando è terminato il periodo di malattia.
Verifica del stato di malattia
Il datore di lavoro può verificare lo stato di malattia del lavoratore solo attraverso delle visite
che possono essere effettuate da medici dell'INPS, i quali possono effettuare visite
solamente dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 presso il domicilio del lavoratore.

Pertanto l’indicazione specifica del domicilio del lavoratore deve sempre essere comunicata
al datore. Il lavoratore peraltro, nel momento di sospensione della prestazione per malattia,
è obbligato a comunicare entro un preciso termine il fatto di essere assente per
malattia. Dopodiché invierà un certificato medico al datore di lavoro.
Il lavoratore potrebbe anche dare indicazione di un luogo diverso a quello indicato
inizialmente al datore di lavoro, per informarlo di dove la visita del medico dell’INPS deve
andare a verificare.

Certificato Medico
Nel certificato medico troviamo indicazione della data fino a quando il lavoratore rimarrà
a casa dal lavoro, ma non verrà data alcuna indicazione riguardante la patologia del
lavoratore. Esso però può verificare se il lavoratore stia
effettivamente guarendo o meno, quindi esso avrà l’obbligo di rimanere a casa nelle fasce
orarie previste per la reperibilità a casa. Se il lavoratore però non viene reperito presso il suo
domicilio, il datore può anche decidere di muoversi attraverso il procedimento disciplinare.

Oppure, nell’ipotesi in cui non abbia un interesse, abbiamo un duplice binario, da una parte
istituto provvidenziale, dall’altra il provvedimento del datore di lavoro: l’INPS prenderà
provvedimento per quanto riguarda ipotesi sia lo stesso iter previdenziale a corrispondere
direttamente il dovuto al lavoratore. Questo perché siamo in una fase di sospensione del
rapporto di lavoro, nel momento in cui abbiamo una prestazione lavorativa c’è il pagamento
che viene erogato. Inoltre, durante questo periodo di sospensione, ciascuna di
esse si comporta in maniera distinta, es. sciopero, congedi, aspettativa etc. durante i quali il
lavoratore sospende la sua prestazione lavorativa.

Nell’ipotesi della malattia, la prestazione viene sospesa, ma il datore deve retribuire il


lavoratore? In questo caso l’ente previdenziale dovrebbe erogare un’indennità, (non si
tratta di controprestazione, perché non stiamo pagando un lavoro che viene effettuato).

Ma l’INPS non lo corrisponde a tutti, paga solamente determinate categorie (operai, 80%
della retribuzione), ma ai quadri, impiegati e dirigenti, il pagamento viene erogato dal datore
(il pagamento verrà effettuato secondo ciò previsto dal contratto collettivo).

Lo stesso contratto collettivo può prevedere che l’indennità venga coperta sia da datore di
lavoro che dall’INPS, ad es. INPS paga 60% e il datore copre i restanti 20% per gli operai.

Il periodo di malattia deve avere una durata, se viene superato il periodo di comporto, il
datore potrà procedere nel licenziamento del lavoratore. Il licenziamento verrà effettuato con
un periodo di preavviso, e il lavoratore avrà la possibilità di richiedere di non essere
licenziato e chiedere un periodo di aspettativa. Durante questo periodo rimarrà
sospeso il rapporto di lavoro e non vi sarà alcuna retribuzione. (in questo caso, se il
contratto collettivo lo prevede, allora il datore sarà obbligato a concedere periodo di
aspettativa, mentre in caso contrario si tratterà di un dovere ad es. morale).

Cosa succede se datore di lavoro riceve comunicazione assenza per malattia e poi scopre
che il suo lavoratore non è effettivamente malato ma ha fatto il furbo?

Non potendo sapere qual è lo stato di malattia del lavoratore, il datore potrà mandare
solamente il medico a casa a verificare lo stato di salute. Superata la barriera che
riguarda l’accesso all’accertamento, c’è sempre l’aspetto se l’attività che viene ad essere
svolta sia o meno da considerarsi con quello che è lo stato di malattia stesso (es. dico che
ho lussazione al ginocchio e mi trovano a giocare a calcetto).
Se il lavoratore viene trovato inadempiente durante il periodo di comporto (es. svolgere
attività in competizione con quella regolare), esso potrà essere licenziato, la malattia non
esenta da ciò.

ALTRI CASI: se il rapporto di lavoro viene momentaneamente interrotto per cause di forza
maggiore (es. in un
cantiere il maltempo non permette di procedere), l’INPS pagherà un’indennità, ci saranno
delle coperture della cassa integrazione.

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