Bando Digitale Sociale
Bando Digitale Sociale
Bando Digitale Sociale
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Il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale S.r.l. (di seguito “Fondo per la Repubblica Digitale
– Impresa Sociale”), costituita il 18 maggio 2022 e interamente partecipata da Acri (Associazione di
Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), è stata individuata, in base al Protocollo di intesa sottoscritto
tra il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, il Ministero dell’Economia e
delle Finanze e Acri, come Soggetto attuatore del Fondo per la Repubblica Digitale (di seguito anche
solo “Fondo”) 1, di durata quinquennale (D.L. 152/2021, art. 29, comma 5). Lo stesso Protocollo di
intesa prevede che le linee strategiche e le priorità d’azione per l’utilizzo del Fondo siano affidate a
un “Comitato di indirizzo strategico” e che il monitoraggio e la valutazione d’efficacia dei progetti
finanziati siano assegnate a un “Comitato scientifico indipendente”.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Fondo Nazionale Complementare (FNC), è destinato al
sostegno di progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale, con la finalità di accrescere le
competenze digitali anche migliorando i corrispondenti indicatori del Digital Economy and Society
Index (DESI) della Commissione Europea.
Con il presente bando “Digitale sociale”, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale invita
soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che operano nell’economia sociale a presentare
proposte efficaci e innovative per promuovere lo sviluppo delle competenze digitali dei lavoratori e
per sviluppare soluzioni digitali al fine di garantire il miglioramento dell’efficienza interna e/o la
qualità dei servizi erogati verso la collettività.
1 Le proposte relative al presente bando saranno presentate al Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale, che
provvederà alla fase istruttoria e alla selezione dei progetti da finanziare. La liquidazione dei contributi sarà curata da Acri
(Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa).
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SEZIONE 1. CARATTERISTICHE GENERALI
1.1 Contesto
La transizione digitale è uno degli obiettivi prioritari dell’Unione Europea. Il Digital Decade Report
analizza le prestazioni dell’Unione Europea e dei singoli Stati membri rispetto ai target e agli obiettivi
fissati dal Digital Decade Policy Programme (DDPP) per il 2030 con riferimento a quattro pilastri:
competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione delle imprese e digitalizzazione dei servizi
pubblici. In termini di competenze, l’Unione Europea si pone l’obiettivo di dotare almeno l’80% delle
persone dei propri Stati membri di competenze digitali di base e di aumentare il numero di specialisti
in ICT a 20 milioni.
Nel primo report pubblicato dalla Commissione Europea a settembre 2023 2 viene assegnato all’Italia
un ruolo significativo in termini di contribuzione agli sforzi collettivi volti al raggiungimento degli
obiettivi del Decennio Digitale dell’Unione, date le dimensioni dell’economia, della popolazione e il
proprio attuale “potenziale digitale inespresso”.
Tuttavia, mentre i progressi ottenuti in termini di infrastrutture digitali sono stati significativi, il nostro
Paese si colloca ancora al di sotto della media UE per quanto riguarda le competenze digitali e alcuni
aspetti della digitalizzazione dei servizi pubblici. Con particolare riferimento alle competenze digitali,
solo il 46% delle persone fra i 16 e i 74 anni possiede conoscenze di base, contro la media europea
del 54%, e solo il 3,8% degli occupati è specializzato in Tecnologie dell’Informazione e della
Comunicazione (TIC). Per porre rimedio a ciò, l’Italia “dovrebbe intensificare gli sforzi per le
competenze digitali, in particolare per l’upskilling ed il reskilling della forza lavoro”. Infatti, “sebbene
l’importanza di sviluppare nuove competenze e aggiornare i profili professionali sia riconosciuta
come una priorità, il numero di imprese che offrono formazione ai propri dipendenti è ancora
insufficiente.” 3
In questo contesto, il settore non profit non fa eccezione. La transizione digitale è un elemento
cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire a tali realtà di raggiungere obiettivi
sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Il digitale infatti, se adeguatamente
utilizzato, può mutare il modo in cui le organizzazioni non profit decidono di muoversi, organizzarsi,
lavorare e generare impatto.
2 2030 Digital Decade - Report on the state of the digital decade 2023, Annex Italy, Commissione Europea (2023).
3 2030 Digital Decade - Report on the state of the digital decade 2023, Annex Italy, Commissione Europea (2023).
4 “Nel contesto di questo piano d’azione e delle relative iniziative dell’UE, l’economia sociale comprende entità che condividono
i seguenti principi fondamentali e caratteristiche comuni: il primato delle persone e degli scopi sociali e/o ambientali rispetto al
profitto, il reinvestimento della maggior parte dei profitti e le eccedenze per svolgere attività nell’interesse dei membri/utenti
(“interesse collettivo”) o della società nel suo insieme (“interesse generale”) e della governance democratica e/o partecipativa.”
Building an economy that works for people: an action plan for the social economy, Commissione Europea (2021).
5 Building an economy that works for people: an action plan for the social economy, Commissione Europea (2021).
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dell’ISTAT 6 evidenziano come il settore sia in crescita negli ultimi anni 7, con oltre 360 mila
organizzazioni attive, circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari al 31 dicembre 2021.
In questo clima di innovazione e miglioramento, negli ultimi anni si è assistito a un graduale aumento
nell’uso delle tecnologie digitali da parte delle istituzioni non profit; tuttavia, nel 2021 la quota di tali
organizzazioni che non aveva ancora utilizzato almeno una tecnologia digitale rappresentava ben il
20,5% del totale.
Prendendo in considerazione i settori di attività nei quali tali enti operano in via prevalente, la
diffusione delle tecnologie digitali risulta più contenuta nel comparto dello Sviluppo economico e
coesione sociale, dell’Ambiente e delle Attività culturali e artistiche.
Tra i principali fattori che queste organizzazioni “non digitalizzate” hanno indicato come motivazione
del mancato utilizzo di tecnologie digitali emergono la poca rilevanza per le attività svolte (29,8%), la
mancanza di risorse finanziarie (26,4%), la scarsa cultura digitale (15,9%) e la carenza di personale
qualificato (12,5%), mentre una quota più contenuta di enti segnala invece come elemento ostativo
alla transizione digitale la mancanza di adeguata formazione in materia ICT (4,8%) 8.
In generale, le tipologie di strumenti digitali più utilizzate dagli enti non profit, oltre alla connessione
stricto sensu, risultano essere le piattaforme digitali (36,1%) e le applicazioni mobile (28,4%), mentre
una quota minore è rappresentata da organizzazioni che adottano servizi di cloud computing (10,1%),
tecnologie avanzate e strumenti di analisi di big data (1,1%).
Fermo restando quanto sopra, il ricorso al digitale da parte del settore non profit è stato favorito
anche da fenomeni esterni, come ad esempio l’emergenza COVID-19, che ha accelerato il processo
di transizione digitale di queste organizzazioni. Pertanto, il ricorso al digitale non è stata una scelta,
ma una necessità; tuttavia manca ancora una visione sistemica su come inglobare i processi di
trasformazione indotti dalla rivoluzione tecnologica.
La transizione digitale infatti, comporta profonde ricadute sulle attività degli operatori dell’economia
sociale implicando mutamenti nell’assetto organizzativo e nei servizi offerti alla collettività. In questa
prospettiva, l’economia sociale è chiamata a prendere parte e a contribuire attivamente a tale
trasformazione, attraverso l’accrescimento delle conoscenze e competenze digitali dei lavoratori,
favorendo lo sviluppo di una cultura digitale che renda il settore non profit maggiormente
rispondente alle sfide attuali.
Il quaderno “Digitale per bene” 9, nel raccogliere storie concrete di percorsi di trasformazione digitale
intrapresi da realtà del Terzo settore italiano, ha evidenziato come la proattività delle persone sia uno
degli elementi ricorrenti in queste esperienze e “scintilla” per l’avvio o il prosieguo di questi processi.
In tal senso, l’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri
dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore non profit di
massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali.
La ricerca condotta da Fondazione Italia Sociale, Deloitte Private e TechSoup Italia 10 ha mostrato
6 Censimento permanente delle istituzioni non profit, ISTAT, dati riferiti al 2021 pubblicati il 18 aprile 2024.
7 Negli ultimi vent’anni le istituzioni non profit sono aumentate del +53,3%. Censimento permanente delle istituzioni non profit,
ISTAT, dati riferiti al 2021 pubblicati il 18 aprile 2024.
8 Censimento permanente delle istituzioni non profit, ISTAT, dati riferiti al 2021 pubblicati il 18 aprile 2024.
9 Digitale per bene – Storie di realtà del Terzo Settore di fronte alle sfide della trasformazione digitale, TechSoup e Percorsi di
nelle 5 aree principali di attività in cui l’innovazione può giocare un ruolo centrale per lo sviluppo e il miglioramento delle
capacità operative del terzo settore: leadership e cultura dell’innovazione, struttura organizzativa, gestione del personale,
finanza sociale e digitalizzazione e tecnologia. La domanda di innovazione del Terzo settore, Working paper 6, Fondazione Italia
Sociale, Deloitte Private, TechSoup Italia (2021).
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come, in un contesto generale che vede tali organizzazioni tendenzialmente inclini all’uso di nuove
tecnologie, il livello di competenze digitali dei lavoratori sia medio-basso, a indicare una propensione
più operativa che strategica all’uso di nuove tecnologie. Pertanto, un driver su cui puntare per favorire
l’adozione di pratiche innovative in ambito non profit consiste nel rafforzare i percorsi di
professionalizzazione ed investimento in risorse umane.
1.2 Obiettivi
Il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale intende finanziare iniziative valide e innovative
che garantiscano il coinvolgimento concreto del target di riferimento in programmi formativi di
qualità. In particolare, è obiettivo del bando sostenere progetti che siano capaci di costruire efficaci
percorsi formativi rivolti a dipendenti e collaboratori stabili, inclusi i volontari, di enti non profit, con
l’intento di trasferire sia competenze digitali funzionali al contesto in cui operano, sia in generale una
maggiore consapevolezza riguardo l’importanza del digitale nella vita lavorativa. Inoltre, al fine di
favorire la trasformazione digitale di tali organizzazioni, viene data loro la possibilità di implementare
una soluzione digitale in grado di generare un’evoluzione tangibile dei processi interni e/o dei servizi
offerti alla collettività.
L’obiettivo ultimo del bando è individuare progetti che, una volta sperimentati, valutati e riconosciuti
come efficaci, siano “scalabili” e possano divenire oggetto di politiche pubbliche funzionali
all’incremento delle competenze digitali del Paese.
• formazione digitale, di base e/o avanzata, per dipendenti, collaboratori stabili e volontari,
attraverso l’utilizzo di metodologie e pratiche innovative, affinché essi maturino maggiori
competenze e consapevolezza in ambito digitale, assumano un ruolo (pro)attivo nel processo
di transizione digitale delle proprie organizzazioni e aumentino la propria velocità di
adattamento ai cambiamenti imposti dalla digitalizzazione e dalla trasformazione digitale;
• coerente integrazione di sessioni formative per lo sviluppo e/o miglioramento delle
competenze non cognitive (soft o life skills), complementari a quelle digitali, al fine di costruire
percorsi di crescita professionale capaci di insistere sulle competenze “soft” (es. creatività,
ragionamento critico ed empatia, capacità relazionali e sociali);
• implementazione di una soluzione digitale volta al miglioramento dell’efficienza interna
(organizzazione e processi interni) e/o esterna (servizi offerti alla collettività), coerente con la
proposta progettuale ed in generale funzionale al contesto in cui le organizzazioni coinvolte
operano.
La formazione relativa all’utilizzo di tale soluzione digitale potrà rappresentare solo parte di
un più ampio programma formativo indirizzato ai lavoratori, che pertanto dovrà presentare
un assetto strutturato comprendente argomenti di carattere strategico e professionalizzante
in ambito digitale;
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• attivazione, sostegno e accompagnamento dei beneficiari al fine di coinvolgerli efficacemente
nei percorsi formativi, attraverso la proposta di attività pratiche ed esperienziali (es. role
modelling, tutoring, coaching, mentoring), che ne incentivino la partecipazione attiva durante
tutto l’arco della formazione fino al suo completamento;
• messa a disposizione di sessioni di orientamento per far emergere le conoscenze e abilità dei
beneficiari, al fine di valorizzare le loro potenzialità e attitudini professionali misurando i
diversi livelli di partenza in termini di fabbisogni formativi e sviluppando un percorso di
reskilling e/o upskilling digitale efficace.
1.4 Risorse
11 Si consiglia di non registrarsi e di non presentare i progetti a ridosso della scadenza, in quanto potrebbero verificarsi
rallentamenti del sistema dovuti all’elevato numero di utenti contemporaneamente online. Altresì, si consiglia di prendere
visione dei documenti “Manuale di registrazione alla piattaforma Re@dy” e “Guida alla presentazione dei progetti”, disponibili
sul sito internet www.fondorepubblicadigitale.it, per ulteriori indicazioni circa la registrazione sulla piattaforma Re@dy e la
presentazione delle proposte progettuali.
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SEZIONE 2. CRITERI PER LA PARTECIPAZIONE AL BANDO
2.1 Struttura del partenariato
Le proposte possono essere presentate da un partenariato costituito da almeno due soggetti 12: un
“Soggetto responsabile”, che coordina i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica
Digitale – Impresa Sociale, e almeno un partner.
• una rete formale 13 o un raggruppamento (non formalizzato) di enti privati non profit che
presentano un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali dei propri
dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari;
• un soggetto pubblico o privato non profit con comprovata esperienza nella realizzazione di
progetti in ambito digitale, che costruisca insieme all’organizzazione/i di cui sopra il percorso
formativo più adatto alle esigenze manifestate ed eventualmente in grado di sviluppare la
soluzione digitale funzionale alle necessità dei suddetti enti. Ove ritenuto necessario, tale ente
potrà essere coadiuvato da un fornitore for profit esterno al partenariato.
Ai fini del presente bando si configurano sulla piattaforma Re@dy i seguenti ruoli obbligatori:
Soggetto responsabile e partner.
La costituzione del partenariato e i relativi ruoli attribuiti ai soggetti che lo compongono sono a
discrezione dei proponenti, fermo restando la composizione di partenariati funzionali alla
realizzazione di interventi coerenti con gli obiettivi e gli ambiti di intervento del presente bando.
Pertanto, il Soggetto responsabile potrà essere sia l’ente non profit che eroga la formazione, sia colui
che necessita di formazione in rappresentanza di una rete o di un raggruppamento non formalizzato
di enti. In quest’ultimo caso, sarà necessario far aderire al progetto in qualità di partner tutte le
organizzazioni coinvolte.
Alla data di chiusura del bando, il Soggetto responsabile deve essere un soggetto privato senza scopo
di lucro14 e possedere i seguenti requisiti:
a) essere stato costituito da almeno due anni in forma di atto pubblico o di scrittura privata
autenticata o registrata;
b) non essere presente in altre proposte progettuali, sia in qualità di Soggetto responsabile che
di partner, a valere sul presente bando, pena l’inammissibilità di tutte le proposte;
c) avere sede legale in Italia;
d) non avere mai svolto attività in contrasto con le finalità del Fondo;
12 Ciascun soggetto del partenariato dovrà essere identificato dal proprio codice fiscale/partita IVA e iscriversi sulla piattaforma
Re@dy. Attraverso la piattaforma Re@dy tali soggetti devono aderire al partenariato, compilare il formulario ad essi spettante
e caricare i documenti richiesti dal presente bando.
13 Ai fini del presente bando, possono partecipare le reti che non siano controllate da enti pubblici o privati for profit.
14 Ad eccezione degli enti iscritti al RUNTS, l’assenza dello scopo di lucro deve essere prevista esplicitamente all’interno dell’atto
7
e) non essere un’associazione di categoria. Pur essendo un ente non profit, le associazioni di
categoria possono partecipare al presente bando esclusivamente in qualità di partner.
Il Soggetto responsabile deve iscriversi alla piattaforma Re@dy, compilare i formulari ad esso
spettanti sulla piattaforma Re@dy e caricare i seguenti documenti, pena l’inammissibilità della
proposta:
i. atto costitutivo (nella forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata) e
statuto aggiornati e autenticati;
ii. copia dei bilanci d’esercizio (o rendiconti finanziari) approvati relativi agli esercizi 2022 e 2023;
iii. curriculum vitae del referente della gestione generale del progetto, che deve essere un
dipendente o collaboratore del Soggetto responsabile.
Alla data di chiusura del bando, i partner devono essere soggetti pubblici 15 o privati senza scopo di
lucro16 e possedere i seguenti requisiti:
a) non essere presente in altre proposte progettuali, sia in qualità di Soggetto responsabile che
di partner, a valere sul presente bando, pena l’inammissibilità di tutte le proposte;
b) avere sede legale in Italia;
c) non avere mai svolto attività in contrasto con le finalità del Fondo.
Nel caso di raggruppamento non formalizzato di enti, sarà necessario far aderire al progetto in qualità
di partner tutte le organizzazioni che intendono coinvolgere nel progetto i propri dipendenti, i
collaboratori stabili e/o i volontari.
Ciascun partner deve iscriversi alla piattaforma Re@dy, aderire alla proposta progettuale e compilare
il formulario ad esso spettante sulla piattaforma Re@dy, pena l’inammissibilità della proposta.
Inoltre, ciascun partner è tenuto al caricamento di atto costitutivo (nella forma di atto pubblico o
scrittura privata autenticata o registrata) e statuto aggiornati e autenticati.
Il partenariato può avvalersi di un soggetto for profit in qualità di fornitore per l’apporto specialistico
di conoscenze, competenze e risorse necessarie all’erogazione della formazione e/o
all’implementazione della soluzione digitale, rispetto alle quali il partenariato non è in grado di
provvedere in autonomia in virtù della particolare natura dell’apporto fornito.
L’eventuale partecipazione di un fornitore for profit non dovrà essere finalizzata alla ricerca del
profitto, ma esclusivamente all’apporto specialistico di conoscenze, competenze e risorse umane
15 Un soggetto pubblico può partecipare solo nel caso in cui si occupi dell’erogazione della formazione e/o dello sviluppo della
soluzione digitale. Pertanto, i suoi dipendenti e collaboratori non potranno essere considerati beneficiari della formazione.
16 Ad eccezione degli enti iscritti al RUNTS, l’assenza dello scopo di lucro deve essere prevista esplicitamente all’interno dell’atto
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funzionali allo svolgimento delle suddette attività. 17
A tale soggetto non potrà essere indirizzata una quota di budget superiore al 25% del contributo
richiesto.
Il fornitore for profit, in quanto esterno al partenariato, non è tenuto alla registrazione sulla
piattaforma Re@dy né a compilare alcuna scheda di partenariato. Tuttavia, il Soggetto responsabile
sarà tenuto ad evidenziare all’interno dei formulari l’apporto specialistico di tale soggetto e a caricare
sulla piattaforma Re@dy i seguenti documenti:
Risulta pertanto esclusa la possibilità di destinare risorse del contributo allo sviluppo di piattaforme
per l’erogazione della formazione prevista all’interno della proposta progettuale.
Il Fondo per la Repubblica Digitale contribuirà solo fino all’80% del costo totale previsto per lo
sviluppo della soluzione digitale, mentre la restante quota dovrà essere coperta dal Soggetto
responsabile e/o dai partner con risorse proprie. 19
Ciò premesso, ai fini dell’implementazione della soluzione digitale potrà essere attribuita una quota
di budget fino al 20% del contributo richiesto e comunque non superiore a 120.000,00 €.
17 Non è possibile affidare al fornitore for profit le attività di organizzazione, gestione operativa e monitoraggio delle attività
progettuali, che devono rimanere in capo al Soggetto responsabile o ai partner.
18 Tali documenti dovranno riportare in modo dettagliato le singole attività che compongono l’offerta, sia dal punto di vista
– Impresa Sociale e non il costo totale dello sviluppo. Qualora la soluzione sia sviluppata dal fornitore for profit tecnologico, il
costo totale dell’implementazione della soluzione digitale dovrà emergere nel preventivo di cui al paragrafo 2.4.
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Sarà necessario esplicitare nella proposta, in modo chiaro e preciso, come l’inserimento di una nuova
soluzione digitale nei processi operativi delle organizzazioni coinvolte, contribuisca ad accrescere in
maniera complementare e specifica le competenze digitali degli operatori. Inoltre, la formazione
relativa all’utilizzo di tale soluzione digitale potrà rappresentare solo parte di un più ampio
programma formativo indirizzato ai lavoratori, che dovrà presentare un assetto strutturato
comprendente argomenti di carattere strategico e professionalizzante in ambito digitale.
Ai fini della valutazione delle proposte progettuali da sostenere, sarà considerato fattore premiale lo
sviluppo di soluzioni digitali che dimostrano di poter essere messe a disposizione gratuitamente ad
altre organizzazioni non profit, dopo la fine del progetto.
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SEZIONE 3. VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE
3.1 Criteri di ammissibilità
Sono considerate ammissibili solo le proposte che rispettino tutte le seguenti condizioni:
a) siano state inviate al Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale, esclusivamente
online tramite la piattaforma Re@dy e debitamente compilate in tutte le loro parti, entro le
ore 13.00 del 19/07/2024;
b) prevedano la realizzazione di interventi coerenti con gli obiettivi e gli ambiti di intervento
indicati nei paragrafi 1.2 e 1.3;
c) siano presentate da partenariati costituiti da almeno due soggetti di cui al paragrafo 2.1;
d) rispettino le condizioni di partecipazione previste per i soggetti coinvolti nella proposta di cui
ai paragrafi 2.2, 2.3 e 2.4;
e) richiedano un contributo20 compreso tra 500.000,00 e 1.000.000,00 di euro;
f) prevedano una durata complessiva del progetto non superiore a 15 mesi;
g) siano inviate debitamente compilate in tutte le loro parti e comprensive dei documenti
obbligatori di cui al paragrafo 2.2;
h) siano complete di tutti i formulari obbligatori, ivi comprese le schede di partenariato e il Piano
Attività e Costi, debitamente compilati sulla piattaforma Re@dy 21;
i) siano rivolte esclusivamente al territorio italiano;
j) non siano presentate da o non prevedano come partner: persone fisiche, sindacati, partiti o
movimenti politici, soggetti che svolgono attività in contrasto con la libertà e la dignità della
persona;
k) non generino un impatto ambientale negativo, ovvero garantiscano il rispetto del patrimonio
naturale, ambientale e culturale.
Il mancato rispetto di una delle condizioni sopra citate comporta l’inammissibilità della proposta
progettuale.
Le decisioni in ordine alla sussistenza e/o rilevanza dei requisiti di ammissibilità previsti nel presente
bando sono insindacabili.
Successivamente alla verifica dei requisiti di ammissibilità delle proposte progettuali pervenute, il
Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale procederà alla valutazione di merito.
20Comprensivo della percentuale di costi indiretti pari al 5% prevista dal presente bando.
21Per visualizzare il template dei formulari fare riferimento al documento “Formulario” relativo al bando “Digitale sociale”,
scaricabile sia dal sito web del Fondo per la Repubblica Digitale che nell’Area download della piattaforma Re@dy.
11
Nel limite delle risorse disponibili, saranno finanziati unicamente i progetti che presentino i punteggi
di valutazione più elevati e, in ogni caso, che siano ritenuti sufficienti (pari o superiori a 60/100).
Ai fini dell’assegnazione del contributo, nel processo di valutazione saranno privilegiati i progetti che
soddisfino i seguenti criteri:
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3.3 Esito della valutazione
In fase di valutazione, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale si riserva la possibilità di
richiedere eventuale documentazione ulteriore rispetto alle informazioni fornite e di effettuare
verifiche e incontri di approfondimento con il Soggetto responsabile (e/o con i soggetti del
partenariato) al fine di ricevere i chiarimenti che si rendessero necessari.
Nel caso in cui un progetto venga selezionato, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale
ne darà comunicazione esclusivamente al Soggetto responsabile mediante invio di apposita
comunicazione riportante, fra l’altro, le condizioni sottostanti l’erogazione del contributo.
La lista dei progetti selezionati sarà pubblicata sul sito del Fondo per la Repubblica Digitale.
L’esecuzione del progetto dovrà avere inizio entro 30 giorni dall’assegnazione del contributo.
Il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale revocherà l’assegnazione del contributo qualora
si verificassero inadempienze gravi da parte del Soggetto responsabile e/o dei soggetti del
partenariato e, se del caso, potrà richiedere la restituzione delle somme precedentemente erogate.
A titolo esemplificativo, sarà considerata inadempienza grave, tale da causare la revoca del
contributo, la non veridicità delle informazioni fornite, in qualsiasi momento essa si verifichi. Il
Soggetto responsabile sarà in tal caso tenuto all’immediata restituzione di quanto eventualmente già
erogato. La comunicazione con cui si assegna il contributo potrà, inoltre, individuare ulteriori casi di
inadempienze considerate gravi.
Per ottenere una valutazione complessiva dei miglioramenti e dei cambiamenti prodotti dalle azioni
realizzate e promuovere l’individuazione di buone pratiche validate, ogni progetto finanziato sarà
sottoposto a un’attività di valutazione di impatto strutturata e capillare promossa dall’Evaluation Lab,
l’unità di ricerca e analisi di cui si avvale il Comitato scientifico indipendente del Fondo per la
Repubblica Digitale.
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• Riguarderà gli indicatori di esito e in particolare gli outcome diretti - livelli di competenza
digitale raggiunti, soft skills acquisite - la cui rilevazione sarà effettuata a partire dalla
somministrazione di questionari predisposti dall’Evaluation Lab e somministrati in
modalità CAWI (Computer Assisted Web Interview).
Ciò comporta l’impegno per i progetti finanziati dal bando a inviare periodicamente tutti i dati
raccolti ex ante, in itinere ed ex post necessari alla valutazione delle attività progettuali. I costi
relativi alle attività di supporto da parte del partenariato alla valutazione d’impatto realizzata
dall’Evaluation Lab potranno essere inseriti nel Piano Attività e Costi e rientrare quindi all’interno
del contributo richiesto.
Inoltre, la concessione del contributo implica l’accettazione, da parte dei Soggetti responsabili e dei
partner, della pubblicazione, da parte del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale, dei dati
emersi dalla valutazione di impatto, con evidenza dei risultati raggiunti, dei punti di forza e dei limiti
di ciascun progetto al fine di distinguere gli elementi di efficacia da quelli di infruttuosità.
I progetti finanziati dal bando, accertato il raggiungimento dei risultati attesi e valutati positivamente
dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale, riceveranno un coefficiente premiale per la
partecipazione a bandi successivi nella stessa area di intervento.
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SEZIONE 4. MODALITÀ DI FINANZIAMENTO E RENDICONTAZIONE
• primo pagamento (fino al 30% del contributo assegnato), previa presentazione di apposita
rendicontazione;
• secondo pagamento (fino al 30% del contributo assegnato), previa presentazione di apposita
rendicontazione;
L’erogazione dei contributi sarà assoggettata alla ritenuta del 4%, di cui all’art. 28, comma 2 del DPR
600/73, nel caso sia destinata a imprese cooperative, a imprese sociali oppure a soggetti che svolgano,
anche solo in via residuale, attività commerciale.
Il Soggetto responsabile si farà carico della rendicontazione tecnica e finanziaria dell’intero progetto.
Le spese sostenute dai partner del progetto andranno documentate con le stesse modalità previste
per le spese sostenute dal Soggetto responsabile.
Non sono considerate ammissibili, e pertanto non valide ai fini della rendicontazione dei costi di
progetto, le seguenti voci di spesa:
a) spese di progettazione per la presentazione della proposta progettuale ai fini del presente
bando;
b) fatture emesse fra i soggetti del partenariato: le spese sostenute dai partner di progetto
andranno documentate con le stesse modalità previste per il Soggetto responsabile;
c) erogazioni di contributi finanziari destinati, ad esempio, al finanziamento di altri progetti;
d) spese sostenute da enti non presenti tra i soggetti del partenariato, ad eccezione di
soggetti consorziati o associati ai partner dei progetti;
e) contributi richiesti per il finanziamento di attività non strettamente connesse alla
realizzazione del progetto, quali ad esempio contributi per la gestione ordinaria delle
attività usualmente svolte da uno qualsiasi dei soggetti del partenariato;
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f) spese soggette a rimborso da altri enti (fondazioni, Amministrazioni Pubbliche, Unione
Europea, ecc.);
g) spese per la creazione e sviluppo di piattaforme digitali per l’erogazione delle attività
formative e di siti internet 22;
h) spese per la realizzazione e/o sviluppo di soluzioni digitali, in una percentuale superiore al
20% del contributo richiesto, e comunque superiori a 120.000,00 €;
i) oneri finanziari, commissioni bancarie e ammortamenti;
j) qualsiasi costo che non dia luogo a un esborso monetario (quali, ad esempio,
valorizzazione del lavoro volontario, immobili messi a disposizione delle attività
progettuali, ecc.);
k) contributi in denaro, autodichiarazioni di spesa, rimborsi forfettari a persone fisiche o
giuridiche – ad esempio premi in denaro, contributi liberali, finanziamenti di altri progetti,
sponsorizzazioni, donazioni, diarie, spese non comprovate da documenti di spesa;
l) spese per l’acquisto e/o la riqualificazione/ristrutturazione (anche parziale) di
infrastrutture fisiche immobiliari;
m) spese finalizzate al pagamento di indennità e/o rimborso ai beneficiari.
L’IVA è considerata spesa ammissibile solo nei casi in cui costituisca componente di costo non
recuperabile e che venga realmente e definitivamente sostenuta dal Soggetto responsabile o dagli
altri soggetti del partenariato. L’IVA che può essere in qualche modo recuperata non sarà considerata
un costo ammissibile.
Mediante l’invio online del progetto, il Soggetto responsabile prende atto del fatto che le verifiche
che il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale effettuerà potranno comportare una
riduzione dell’importo originariamente accordato.
Laddove ritenuto necessario, potranno essere richieste, a insindacabile giudizio del Fondo per la
Repubblica Digitale – Impresa Sociale, ulteriori verifiche e integrazioni documentali.
22 Sono ammesse le spese per la creazione e il funzionamento di landing page rappresentative del progetto su siti web già
esistenti.
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SEZIONE 5. NORME GENERALI
5.1 Condizioni generali
I proponenti dichiarano di accettare, mediante l’invio online del progetto, tutte le condizioni previste
dal presente bando e dai suoi allegati. Inoltre, alcune informazioni (ragione sociale, informazioni sul
progetto) potranno essere altresì diffuse a mezzo stampa, sul sito, sul bilancio o sul materiale
promozionale del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
Nell’ambito della propria attività istituzionale di erogazione dei contributi, il Fondo per la Repubblica
Digitale – Impresa Sociale si avvale della piattaforma informatica denominata “Re@dy” che consente,
oltre alla raccolta delle richieste di contributi, la gestione dei progetti finanziati, la raccolta dei dati
delle persone fisiche che partecipano alle attività e la raccolta e la catalogazione della
documentazione delle spese sostenute per la realizzazione delle attività finanziate (a titolo
esemplificativo e non esaustivo, il pagamento delle risorse umane, l’acquisto di beni e/o servizi, le
trasferte, il vitto e/o l’alloggio, ecc.).
Ai fini degli adempimenti privacy prescritti dal Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (di seguito, il
“GDPR” e dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, come modificato dal D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101 (di
seguito, il “Codice privacy”), i Soggetti responsabili rivestiranno il ruolo di autonomi Titolari del
trattamento ex art. 24 del GDPR per quanto riguarda l’acquisizione dei dati sopra indicati e il ruolo di
Responsabili del trattamento ex art. 28 del GDPR esclusivamente per quanto riguarda le attività di
caricamento/modifica dei dati nella piattaforma Re@dy.
In caso di finanziamento sarà cura del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale fornire tutte
le informazioni di supporto ad una corretta gestione dei dati richiesti.
I Soggetti responsabili che risulteranno beneficiari dei contributi sulla base del presente bando
dovranno preliminarmente assumere l’impegno alla raccolta dei dati sui beneficiari diretti dei
progetti, secondo le modalità che saranno comunicate dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa
Sociale.
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SEZIONE 6. CONTATTI
Per ulteriori chiarimenti, si prega di scrivere al seguente indirizzo e-mail:
o di contattare telefonicamente gli uffici Attività istituzionali del Fondo per la Repubblica Digitale –
Impresa Sociale al numero 06.68102736, negli orari di assistenza previsti:
Laddove le risposte fornite siano di interesse generale saranno pubblicate sulla pagina dedicata al
presente bando (FAQ) sul sito del Fondo per la Repubblica Digitale (www.fondorepubblicadigitale.it),
a integrazione di quanto già previsto all’interno del bando.
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