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Yoshiyuki Tomino

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Yoshiyuki Tomino, regista di Gundam e Ideon

Uno degli autori maggiormente influenti per Hideaki Anno e Neon Genesis Evangelion è Yoshiyuki Tomino. Lo scrittore Timothy Hornyak, in particolar modo, ha descritto Mobile Suit Gundam e Densetsu kyojin Ideon, due opere entrambe ideate e dirette da Tomino, come due precursori di Evangelion[1]. Entrambe le opere sono state citate dallo stesso Anno fra i propri anime preferiti[2][3]. Nell'originale giapponese, ad esempio, i piloti delle unità Evangelion vengono chiamati Children, anche al singolare. La scelta di mantenere il termine al plurale costituisce un omaggio a Ideon[4]. L'ultimo episodio di Evangelion si conclude inoltre con le didascalie "E a tutti i Children", "Congratulazioni!". La frase è in realtà un riferimento a Ideon: Be Invoked, un lungometraggio uscito nel 1982 come conclusione cinematografica della serie omonima, nel quale in seguito allo sterminio della razza umana delle anime fluttuano nello spazio con in sottofondo la canzone Happy Birthday Dear Children[5]. In entrambe le opere è presente la tematica dell'incomunicabilità e dell'incapacità di accettarsi a vicenda. Come in Evangelion, inoltre, c'è un protagonista maschile, Cosmo, con affianco una ragazza dolce con i capelli blu, Kitty Kitten, e un impetuosa e aggressiva ragazza bionda, Kash, mentre Doba Ajiba e Gindoro Jinma hanno delle analogie con i personaggi di Gendō Ikari e Kōzō Fuyutsuki[6].

In particolare la critica ha paragonato Be Invoked a The End of Evangelion[7][8]. In Be Invoked viene proposto lo sterminio della razza umana e uno scenario simile a quello del finale di Evangelion[9]: tutti i personaggi muoiono, e prima di perire intravedono o raggiungono la persona a loro maggiormente cara[6]. Il massacro del personale della Nerv, in particolare, è stato collegato dalla critica alla strage della Nave Solo[10], l'albero della vita all'Ide e il Third Impact all'Armageddon finale perpetrato dall'Ideon[11]. L'Ide trasporta le anime dei protagonisti, e sono visibili delle riprese dal vivo[12] dell'oceano e un allineamento planeatrio[6]. Timothy Donohoo di Comic Book Resources invece ha paragonato gli Evangelion all'Ideon; Donohoo ha infatti notato come entrambi i mecha abbiano una natura «apparentemente divina», delle fonti di energia apparentemente illimitate e la capacità di leggere le emozioni dei propri piloti, cercando di proteggerli[13]. Anche Yoshiyuki Sadamoto, character designer della serie, ha paragonato la Nerv alla Nave Solo; l'equipaggio della Nave Solo infatti si ritrova ad affrontare gli alieni ostili del Buff Clan e altri esseri umani, con mecha che vanno fuori controllo e comunicano soltanto con dei ragazzini[14].

Evangelion e Gundam invece sono stati paragonati fra di loro su più fronti fin dagli anni novanta[15]. La trama di base di Evangelion è un chiaro omaggio all'opera di Tomino[16]. Anno stesso in un'intervista disse che Evangelion avrebbe potuto essere descritto semplicemente come un mecha alla Gundam[17]. All'inizio della produzione della serie uno degli intenti del regista era quello di superare qualitativamente i prodotti della sua infanzia, incluso lo stesso Gundam[18]. Riguardando il primo episodio di Evangelion però Anno rimase insoddisfatto del risultato ottenuto, ritenuto da lui stesso inferiore a quello del primo episodio della serie originale di Gundam[19][20]. Yūichirō Oguro, curatore di alcuni contenuti extra presenti nelle edizioni domestiche giapponesi di Evangelion, ha notato delle somiglianze fra i personaggi di Kaworu Nagisa e Lalah Sune[21]. Nel sedicesimo episodio della serie, inoltre, è visibile una sequenza di Shinji in un mare di luce che entra in contatto con l'anima di sua madre all'interno dell'Eva-01, simile a una sequenza di Gundam in cui Lalah e il protagonista maschile della serie, Amuro Ray, fluttuano in un mare di luce[22][23].

Per l'artista e scrittore Takashi Murakami Evangelion seguirebbe la scia di Gundam e altre opere precedenti, in cui le figure degli eroi si interrogano sempre di più sulle loro missioni di difesa della Terra

I critici d'animazione hanno rintracciato l'influenza di Gundam soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi e di Shinji in particolare, da loro paragonata a quella del tormentato e ribelle protagonista della prima serie del franchise di Tomino, Amuro[24][25]. Secondo lo scrittore Andrea Fontana in Evangelion si può ritrovare in maniera ancora più accentuata «l'edipicità» tipica delle opere di Tomino[26]. Per l'artista Takashi Murakami il dramma interiore vissuto da Shinji potrebbe essere visto come il punto d'arrivo dei prodotti più popolari fra il pubblico otaku usciti dopo il dopoguerra, fra le quali lo stesso Gundam, in cui le figure degli eroi si interrogano sempre di più sulle loro missioni di difesa della Terra[27]. Secondo Toshio Okada, ex presidente della Gainax e conoscente di Hideaki Anno, Evangelion e Gundam sarebbero però completamente differenti, perché in Evangelion «nessuno può salvare il mondo», complicando il genere e facendo sorgere nuovi interrogativi[28]. Nel personale di Evangelion ha collaborato anche Jun'ichi Satō, che aveva in precedenza già lavorato a Gundam e Mobile Suit Gundam 0080[29]. L'ingegnere Masaki Miyakawa ha paragonato inoltre una colonna sonora della serie, Angel Attack, al brano Kyūchi ni tatsu Gandamu (?, 窮地に立つガンダム, lett. "Gundam nei guai"), un pezzo della colonna sonora originale della prima serie di Gundam[30].

A differenza di Gundam, però, Evangelion conclude chiaramente la sua narrazione nel finale senza bisogno di seguiti[31] e concentra la sua attenzione più sui personaggi che sulla narrazione e l'esplorazione di un singolo universo fittizio lineare[32][33]. Mentre in Gundam inoltre Amuro Rey ha un nemico chiaramente definito e una struttura politica che incoraggia la sua crescita personale, in Evangelion tutto questo è assente. In un'intervista Anno collegò tale differenza a una questione generazionale; il regista infatti disse di non provare fiducia nella politica e nella società, concetti praticamente assenti nella propria generazione, dunque per lui risulta impossibile includere questi concetti come nelle opere di Tomino[34]. In un'altra intervista gli fu fatto notare come Evangelion sia considerato una fusione di Gundam, Ideon e altre opere. Il regista rispose che anche in questo caso vi è una questione generazionale, visto che per la sua generazione è impossibile essere originali; l'unico linguaggio comprensibile da tutta la sua generazione è quello proveniente dalla televisione, e «molti modelli narrativi in realtà possono essere ritrovati nella Bibbia»[35]. Anno prese spunto proprio dal franchise di Tomino nella sua decisione di produrre un rifacimento della serie dieci anni dopo The End of Evangelion, il Rebuild of Evangelion[36]. Il suo intento con il Rebuild era quello di «Gundamizzare» Evangelion[37]. Lo scrittore Thomas Lamarre ha tuttavia notato come il Rebuild, a differenza dei vari prodotti dell'universo espanso di Gundam, non espanda l'universo narrativo di Eva[38].

Hayao Miyazaki e lo studio Ghibli

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Hiroki Azuma ha paragonato il percorso artistico di Hideaki Anno a quello di Hayao Miyazaki e di Mamoru Oshii

Hideaki Anno collaborò con il regista Hayao Miyazaki[39], suo conoscente[40] e amico di lunga data[41], nella produzione del lungometraggio Nausicaä della Valle del vento[42][43], prodotto dallo studio Ghibli. Anno, specializzato nel design dei mecha e degli effetti speciali[44], si occupò in particolare di uno dei punti salienti della pellicola[45][46], la scena dell'attacco del Dio Guerriero[47][48], che nessun membro del personale prima di lui voleva animare[49]. Anno si è dichiarato in diverse interviste un appassionato di Miyazaki[2], da lui stesso descritto come un «genio»[50] e un «mentore»[51]. Il regista inoltre prima di Evangelion lavorò a Nadia - Il mistero della pietra azzurra, una serie basata su un'idea di Miyazaki[52] e Laputa - Castello nel cielo[53][54]. Fu proprio Miyazaki a consigliare ad Anno di prendersi una pausa dopo la fine della serie televisiva, dicendogli di «fuggire» e di non rimanere ingabbiato da Evangelion[48]. In un'occasione Anno dichiarò inoltre che la sua carriera registica non è altro che un tentativo di «aggrapparsi» alle cose che ha imparato da Miyazaki stesso e da Ichirō Itano, suo altro mentore[55][56].

Alla fine del lavoro sulla scena del Dio Guerriero Anno rimase insoddisfatto del risultato[57][58]. Secondo Andrew Osmond di Manga UK la sua insoddisfazione lascerebbe intendere molte cose su Anno e sulla sua ossessione «di inserire figure titaniche negli anime»[59]; nelle sue opere infatti compaiono spesso dei giganti simili al Dio Guerriero di Miyazaki[60]. Negli anni Anno chiese diverte volte a Miyazaki di poter realizzare un seguito di Nausicaä[61]. Lo scrittore Motoko Tanaka ha paragonato in particolar modo l'idea di fondo del Progetto per il perfezionamento dell'uomo all'opera di Miyazaki. In una scena di Nausicaä infatti si viene a scoprire che in una cripta sono custodite delle uova contenenti degli esseri umani saggi e civili da usare per fare estinguere gli umani attuali, giudicati barbari e incivili, e far emergere una nuova progenie umana più saggia ed evoluta[62]. Nelle prime fasi progettuali di Evangelion inoltre gli Evangelion furono concepiti come delle armi costruite da una misteriosa razza aliena chiamata prima razza ancestrale, in uno scenario simile a quello di Nadia e di Nausicaä[63].

La scrittrice Susan J. Napier ha collegato la visione apocalittica di Evangelion e Nausicaä ai tragici eventi della storia del Giappone del ventesimo secolo

Anno in un'altra intervista sostenne di essere stato influenzato molto dalla versione cartacea di Nausicaä della Valle del Vento, e in particolare dal settimo volume del fumetto[64]. Lui stesso dichiarò che a livello ideologico pervenne alle stesse conclusioni di Miyazaki, definendo Evangelion un ibrido fra Nausicaä e Devilman[65]. La ricercatrice americana Susan J. Napier ha notato come Evangelion e Nausicaä presentino entrambi delle ambientazioni distopiche e «profondamente apocalittiche»; Napier ha collegato quest'ansia verso il futuro agli eventi drammatici che hanno sconvolto il Giappone nel ventesimo secolo[66]. La scrittrice Virginie Nebbia inoltre ha tracciato una possibile influenza di Nausicaä sull'emblema della Seele visibile sulla maschera dell'angelo Lilith. Il blasone potrebbe essere ispirato alla maschera di Miralupa di Nausicaä[67]. La storia di Asuka e di sua madre ricorda inoltre quella della madre di Kushana di Nausicaä; come Kyōko, madre di Asuka, la madre di Kushana perde l'uso della ragione, al punto da diventare incapace di riconoscere Kushana stessa e di scambiare una bambola per la propria figlia[68].

Hideaki Anno ha lavorato, oltre a Nausicaä, anche a Una tomba per le lucciole di Isao Takahata

L'architetto e accademico Kaichiro Morikawa, studiando il character design di Rei Ayanami, che viene spesso presentata ferita e ricoperta di bende[69], ha notato come negli anime prima di Evangelion era raro vedere personaggi con dei difetti fisici evidenti[70]. Egli ha in particolare paragonato Misato Katsuragi di Evangelion, che ha una cicatrice sul busto come risultato del Second Impact, a Kushana, che ha un braccio monco con una protesi artificiale[71]. Morikawa ha sottolineato come, oltre allo scenario «post-Armageddon», Evangelion e Nausicaä presentino come motivo ricorrente comune dei personaggi feriti[72]. Anche in un'altra opera dello studio Ghibli a cui Anno ha collaborato come animatore, Una tomba per le lucciole di Isao Takahata, vengono rappresentati personaggi bendati e l'eczema della piccola Setsuko con grande realismo[73]. L'ingegnere Masaki Miyakawa invece ha paragonato il brano di Sagisu Rei I alla colonna sonora dei titoli di testa di Nausicaä[74].

Secondo Hiroki Azuma, Anno e la seconda metà della serie, nella loro critica alla tendenza escapistica degli otaku, avrebbero dei punti in comune con la storia personale e intellettuale di Miyazaki e un altro regista di animazione giapponese, Mamoru Oshii[75]. Anche Miyazaki si distanziò dagli anime e dagli otaku dopo aver raggiunto il successo fra gli stessi otaku. Miyazaki infatti mutò direzione a cavallo fra la produzione di Lupin III - Il castello di Cagliostro, uscito nel 1979, e Il mio vicino Totoro, del 1986[75]. Le opere di Miyazaki, inoltre, hanno quasi tutte per protagonista una donna, e prima della produzione della serie Anno chiese di poter scrivere una storia con Kushana come personaggio principale[76], e nelle prime fasi progettuali di Evangelion suggerì di inserire una ragazza simile ad Asuka nel ruolo di protagonista[14]. Yoshiyuki Sadamoto si oppose all'idea e propose di inserire un protagonista maschile, poi diventato Shinji Ikari, per non ricalcare troppo le opere della Ghibli[77]. Anche lo stesso Sadamoto dichiarò di essere stato influenzato da Miyazaki e le sue opere[78]. Lo studio Ghibli lavorò allo stesso Evangelion, in particolare per quanto riguarda l'undicesimo episodio, Nell'oscurità immobile[79][80]. Anche il character design dell'undicesima puntata risente dell'influsso di quello tipico delle produzioni della Ghibli[81][82].

Leiji Matsumoto

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Leiji Matsumoto, autore di Galaxy Express 999 e La corazzata Yamato. La critica ha individuato diverse somiglianze fra Evangelion e le opere di Matsumoto, e in particolare nella colonna sonora di Shirō Sagisu

La gioventù di Hideaki Anno è stata profondamente segnata dalle opere di Leiji Matsumoto, e in particolare dall'esordio televisivo della serie La corazzata Yamato. In diverse interviste Anno ha raccontato di conoscere praticamente tutti i dialoghi dell'anime di Matsumoto a memoria[83], e di essere stato colpito in particolar modo dalle musiche[84] e dalla densa quantità di informazioni della serie[85]. Anche Yoshiyuki Sadamoto ha dichiarato di essere stato influenzato da Matsumoto con Galaxy Express 999[86]. La critica ha individuato diversi riferimenti all'opera di Matsumoto in Evangelion[87][88]. L'uniforme di Gendō, per esempio, costituisce un omaggio a Yamato[89]. Nella scena iniziale del terzo episodio viene inquadrata una stanza della Nerv mentre Shinji si addestra con l'Unità 01; Masaki Miyakawa ha notato come la stanza sia piena di schermi luminosi simili a quelli visibili nella serie di Matsumoto[90].

Anche le opere precedenti di Anno, come Nadia, contengono citazioni a Yamato e altre serie d'animazione precedenti; tale tendenza ha attirato verso il regista l'accusa di plagio e poca originalità[91]. Miyakawa e diversi appassionati hanno inoltre notato delle somiglianze fra l'opera di Shirō Sagisu, compositore della colonna sonora di Evangelion, e le musiche di Yamato[92], con le quali condivide la strumentazione di archi, fiati, sezione ritmica e percussioni; Eva-01 in particolare evoca il brano The Birth e il tema della corazzata Andromeda, Background Music II ha un suono simile a The Original Space Battleship Yamato, mentre Background Music III potrebbe essere ispirata a Hero's Hill, un brano udibile nella pellicola Addio Yamato[93].

Secondo Susan J. Napier la narrazione di base di Evangelion, con al centro un ristretto gruppo di persone che cercano di salvare l'intero genere umano ricorrendo alla tecnologia, riecheggerebbe quella di Yamato[94]; per Napier però l'opera di Anno sfrutterebbe questo schema per decostruire il genere mecha, in particolare nella seconda metà della serie[95], mettendo in discussione le tipiche motivazioni eroistiche dei personaggi delle opere precedenti, inclusa la stessa serie di Yamato[96]. Secondo la ricercatrice infatti Evangelion userebbe uno scenario narrativo convenzionale con dei giovani coraggiosi che difendono la Terra contro degli attacchi alieni per creare «un avvincente psicodramma di una società in crisi»[97]. A differenza di Yamato, però, il concetto di tradizione è visto sotto una luce negativa, come esemplificato da Gendō, distante e freddo padre del protagonista Shinji, mentre la figura materna è problematica, spesso incapace di assolvere ai suoi compiti di genitrice, come nel caso della madre di Asuka o di Rei Ayanami[98]. Anche se il tema dei genitori assenti era in qualche modo presente nello stesso Yamato, in quest'ultima serie era presente una «pseudo ide», cioè una sorta di legame familiare che non si basa sul mero legame di sangue, ma su legami di lavoro ed emotivi. In Evangelion, invece, la tecnologia è vista come una minaccia verso la famiglia, e la Nerv è rappresentata come «un luogo di dispearata alienazione»[99]. Secondo Martin Julier-Coste Anno cerca di colpire e di indurre lo spettatore di Evangelion a riflettere, come Yamato ha fatto a sua tempo con lui[100]

Precedenti opere dello studio Gainax

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Eiji Tsuburaya, autore di Ultraman convertitosi al cattolicesimo, e Akio Jissōji, regista dell'omonima pellicola del 1979

Neon Genesis Evangelion è influenzato dalle serie del genere tokusatsu, e in particolare da Ultraman, opera di cui Anno è un fervido appassionato fin dall'infanzia. In gioventù il regista durante gli anni universitari ha personalmente interpretato i panni dell'omonimo protagonista per dei cortometraggi parodistici[101]. Secondo Hiroyuki Yamaga, conoscente di lunga data di Anno: «Siamo tutti cresciuti con Ultraman, Gundam e via dicendo, e questi prodotti ci hanno reso quello che siamo oggi». Carl Gustav Horn, curatore dell'edizione nordamericana del manga di Evangelion, ha notato come l'opera di Anno riprenda dalle serie tokusatsu, e in particolare da Ultraman, lo schema dell'attacco settimanale di mostri dalle fattezze organiche[102]. Diversi critici hanno collegato infatti gli Evangelion all'omonimo protagonista del franchise[103] e gli angeli ai nemici alieni da lui affrontati[104]. In delle interviste anche lo stesso Anno ha apertamente descritto gli Eva come creature simili ad Ultraman. Secondo il regista, infatti, la serie ricalca effettivamente lo schema di Ultraman e Devilman, anche se in maniera inconscia. Come in Ultraman e in Devilman, inoltre, una volta sconfitto il nemico il suo potere viene assorbito; gli angeli vengono clonati, e alle loro copie, gli Evangelion, vengono infuse delle anime umane[105].

Secondo Toshimichi Ōtsuki della King Records, produttore della serie, all'inizio della produzione si era effettivamente pensato di creare una serie su un Ultraman in armatura[106]. Durante la produzione la Gainax ha deciso l'altezza delle unità Eva prendendo Ultraman come rirferimento e rendendole un po' più alte di questi, che è alto quarantacinque metri[107]. Il limite di operatività degli Evangelion senza il cavo Umbilical Cable e il nucleo, la sfera rossa al centro del petto delle unità[108][109], sono stati da più fronti paragonati a Ultraman[110][111], che al centro del petto ha una sfera chiamata Color Timer[112] e può operare solo per pochi minuti. Il logo della Seele, fatto di sette occhi disposti asimmetricamente, ricorda gli occhi asimmetrici di Kemur di Ultra Q[67]. Inoltre, secondo Yūichirō Oguro il titolo dell'episodio Battaglia decisiva a Neo Tokyo-3 potrebbe costituire un riferimento al sesto episodio di Kaettekita Ultraman, Battaglia decisiva! Mostri contro MAT (決戦! 怪獣対マット?, Kessen! Kaijū tai Matto). Anche Battaglia decisiva! Mostri contro MAT contiene una operazione su larga scala[113]. Alla fine della puntata Rei Ayanami sorride e riesce a comunicare con il suo collega pilota Shinji; negli episodi seguenti però sembra esserci una marcia indietro nei suoi rapporti personali. Anno ha paragonato tale sviluppo a quello di Hideki Gō, un personaggio di Kaettekita Ultraman; durante gli episodi Gō sembra avvicinarsi di più alle altre persone e ai suoi colleghi del Monster Attack Team, per poi estraniarsi di nuovo l'episodio seguente[114].

I critici hanno paragonato gli angeli di Evangelion a diversi nemici del franchise di Ultra e gli Evangelion a Ultraman per via del limite di operatività e della sfera al centro del petto

Virginie Nebbia ha paragonato gli angeli della serie a diversi nemici presentati nei vari prodotti del franchise di Ultra. L'arrivo di Lilith sulla Luna Nera, ad esempio, ricorda l'arrivo di Ultraman sulla Terra in una sfera rossa; Adam che arriva sulla Luna Bianca ricorda invece quello di Bemular, il primissimo nemico di Ultraman, su una sfera di colore blu[112]. Sachiel ricorda Jamila di Ultraman e King Bockle di Kaettekita Ultraman; Ramiel riprende gli effetti sonori di Pris-Ma[115]; Israfel ricorda Pestar, Leliel e il suo motivo bianco e nero Dada; Bardiel gli Imit Ultraman, dei falsi Ultraman controllati da Alien Zarab; la tecnica d'attacco a raggi esplosivi di Zeruel ricorda il Jet Beetle[116], mentre il suo design ricorda Zetton; Arael ricorderebbe Perolynga di Ultraseven; Kaworu Nagisa, o Tabris, ha un ruolo simile allo stesso Perolynga[117] e Metron[118].

Secondo Nebbia l'aspetto luminescente di Adam durnate il Second Impact ricorda quello del gigante di luce di Ultraman 80[112]. Ultraman stesso viene raffigurato in maniera simile a Cristo. In Ultraman Ace, ad esempio, i fratelli Ultra vengono crocifissi su un pianeta chiamato Golgotha. Eiji Tsuburaya, creatore di Ultraman, era infatti cattolico. La croce viene ripresa in Evangelion e nel logo della Khara, mentre la capriola dell'Eva-01 presente nel secondo episodio ricorda una delle mosse di Ultraman Jack. La forma dell'AT Field riprende invece il tavolo esagonale del Monster Attack Team di Kaettekita Ultraman. Con il tempo nell'universo di Ultraman vengono introdotti inoltre nemici alieni manipolatori e intelligenti, e in alcune storie si assiste a sconfitte e morti improvvise, in uno stile che Nebbia ha accostato a quello di The End of Evangelion[112].

Shinji Higuchi si è ispirato a Ultraman per la scrittura de Il quarto soggetto qualificato e Selezione di vita

Nei progetti originali degli autori era prevista la comparsa di un nemico di nome Turel, il cui corpo avrebbe dovuto presentare una sfera di colore azzurro simile al Color Timer di Ultraman[119]. L'angelo Shamshel invece è stato paragonato dalla critica e dagli stessi membri del personale di Evangelion alla razza aliena chiamata Alien Bira, introdotta in Ultraseven[120]. Durante il suo scontro con l'Eva-01 sono visibili dei torii giapponesi, e anch'essi costituiscono una citazione a precedenti serie di genere tokusatsu[121][122]. Secondo la rivista specializzata giapponese Newtype infatti Evangelion «cattura perfettamente l'essenza» delle pellicole tokusatsu[123][124]. Anche la battaglia contro l'angelo Sachiel negli storyboard originali avrebbe dovuto presentare somiglianze con i combattimenti di Ultraman[125].Nel sedicesimo episodio, inoltre, è presente una scena di Shinji intrappolato all'interno del mare di Dirac; la sequenza presenta un primo piano distorto del suo volto e un tramonto sullo sfondo, anch'essi elementi simili a quelli di Ultraman[126][127].

Le due puntate seguenti presentano invece la storia di Tōji Suzuhara che rimane ferito a bordo dell'Eva-03; il mondo di Shinji viene rappresentato come fragile, e il suo rapporto con Misato come una relazione effimera che potrebbe svanire in qualunque momento. Shinji Higuchi, sceneggiatore degli episodi, ha dichiarato di essersi ispirato anche in questo caso a Ultraman, e in particolare a Kaettekita Ultraman[128]; nella serie Hideki Go si giostra fra la Monster Attack Team e la famiglia Sakata, dei civili suoi amici che fungono da personaggi secondari ricorrenti negli episodi. I suoi amici Ken e Aki Sakata, però, a un certo punto moiono improvvisamente a causa di un'incidente automobilistico. Higuchi ha tentato a suo dire di riprodurre questo «senso di impermanenza»[128]. Secondo Nebbia anche lo schema del «dittico», cioè due episodi collegati fra di loro, Higuchi lo avrebbe ereditato da Ultraman[129].

Riproduzione grafica dell'AT Field, da Virginie Nebbia paragonato al tavolo esagonale del MAT di Kaettekita Ultraman

Già il primo episodio della serie è visibilmente influenzato dai tokusatsu[130], e più in particolare dallo stile registico di Akio Jissōji[131]. Virginie Nebbia ha sottolineato come la serie riprenda diversi elementi dello stile di Jissōji, in particolare nel terzo e nel diciottesimo episodio, quali l'uso di immagini che si riflettono su vetri, l'uso di forti contrasti con lo sfondo e battaglie amplificate dal colore arancione del crepuscolo[132]. Altre riprese tipiche dei tokusatsu presenti nella diciottesima puntata sono l'Unità 03 che cammina fra le montagne e i cartelloni che costeggiano la strada inquadrati in primo piano[133][134]. Secondo Nebbia Jissōji potrebbe aver ispirato anche il video ufficiale di Zankoku na tenshi no these, sigla d'apertura della serie; Jissōji ha infatti realizzato un montaggio frenetico degli episodi di Ultraman da lui diretti per la pellicola omonima del 1979[135]. Akio Satsukawa, sceneggiatore di diversi episodi della serie a quattro mani con Anno, ha personalmente lavorato al franchise di Ultra a fianco dello stesso Jissōji[136].

Il franchise di Ultra ha influenzato anche il Rebuild of Evangelion. A tal proposito in un'intervista l'assistente alla regia della serie, Kazuya Tsurumaki, ha dichiarato: «Anno non è cambiato molto. Sento come se non fosse cambiato nulla da quando frequentava ancora le medie e guardava Ultraman e Yamato. C'è un pulsante nella mente di Anno che è rimasto uguale. Un pulsante che porta sempre a due opzioni»[137]. Il terzo angelo, ad esempio, inizialmente avrebbe dovuto avere l'abilità di sparare acido corrosivo, similmente al mostro Stegon di Ultraman[138]. Secondo Nebbia il suo design potrebbe costituire inoltre un omaggio a Seabosu della stessa serie[139]. Il nuovo design decimo angelo del Rebuild, equivalente a Zeruel, è ispirato a King Joe di Ultraseven[140]. Alla morte degli angeli nel Rebuild inoltre compare sempre un arcobaleno; un arcobaleno compare anche dopo la morte di Gorbagos in Kaettekita Ultraman e nel lungometraggio Tokyo: The Last Megalopolis, anch'esso diretto da Jissōji[141].

Gerry Anderson

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Stanley Kubrick

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Letteratura e teatro

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Secondo Kaichiro Morikawa il design di Rei Ayanami, dai capelli blu, pelle pallida e occhi rossi, simile a un albino, somiglia a quello di Amaterasu di The Five Star Stories di Mamoru Nagano[142].

Sigmund Freud e la psicoanalisi

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Carl Gustav Jung

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Contesto culturale giapponese

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Secondo Morio Watanabe invece Evangelion, nel rappresentare dei quattordicenni che combattono contro dei nemici sconosciuti, sarebbe un riflesso della particolare situazione giapponese. I ragazzi appena entrati nell'adolescenza tipici delle opere di fantasia nipponiche sarebbero un riflesso dell'immagine nazionale che il Giappone ha di sé stesso; sia Evangelion e sia Nausicaä, comunque, sembrano tentare di presentare un modello alternativo che vada oltre «lo sterile tentativo di diventare soggetto della storia», con protagonisti che non sono né un mero oggetto né un soggetto, ma quello che nell'epistemologia occidentale è definito «abiezione»[143].

Aum Shinrikyō

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Esperienza personale

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Conflitto generazionale

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Depressione e disturbi mentali

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