di Paolo Baldini ed Enrico Caiano
  • MARILYN / su Facebook

    Ricevi le news direttamente sul tuo profilo
  • Paolo Baldini

    Paolo Baldini


    Critico cinematografico, innamorato del cinema. Chaplin, Fellini, Truffaut, Visconti, Ferreri, Woody Allen, Billy Wilder. Capire il mondo attraverso la partitura di un film.


    LA SINDROME DEGLI AMORI PASSATI di Raphael Balboni, Ann Sirot (Francia-Belgio, 2023, durata 89’, Wanted Cinema guarda il trailer) con Lucie Debay, Lazare Gousseau, Ninon Borsei, Nora Hamzawi, Florence Janas Giudizio: 2 ½ su 5 Nelle sale

    Com’è possibile che una coppia all’apparenza perfetta, benché in sofferenza per mancanza di figli, ribalti la prospettiva di vita, si trovi a dover fare i conti con il passato e, ovviamente, a ricavarne infelicità? Com’è possibile che, per togliere dal cielo coniugale la nuvolaglia di una possibile infertilità, quei due che tanto si amano riaprano porte e finestre e armadi sulle relazioni finite trascinandosi dietro sospetti, gelosie, incomprensioni?
    (guarda il trailer di LA SINDROME DEGLI AMORI PASSATI di Raphael Balboni, Ann Sirot) (altro…)

    8 SETTEMBRE 2024 | di
    Tilda Swinton Pedro Almodovar Julianne Moore
    Tilda Swinton Pedro Almodovar Julianne Moore

    Chiaro: se assegni il Leone d’oro a Pedro Almodovar, vinci facile. Pedro il grande merita questo ed altro. La vittoria di The Next Room Door è davvero la vittoria di tutti: 1) del bravo regista spagnolo, spesso trascurato dai Festival; 2) della Mostra che scolpisce in bacheca il nome dell’ennesimo top director; 3) degli spettatori che vieppiù possono capire l’importanza radicale del cinema d’autore, di pensiero, di contenuti.
    1235BD7F-EC9B-4116-B4F0-2AA6B37C70F1The Next Room Door, che uscirà in Italia il 5 dicembre con il titolo La stanza accanto, è il debutto di Almodovar in lingua inglese e affronta temi universali come il fine vita, la scelta sul  commiato, l’eredità che lasciamo a chi viene dopo di noi. Un discorso che si sviluppa attraverso i conversari di due amiche: la scrittrice Julianne Moore e la reporter di guerra Tilda Swinton. Il dialogo intenso e dolente è il vero protagonista, le due star ci mettono convinzione e appeal. Detto questo, per onestà bisogna aggiungere che The Next Room Door non è il migliore dei film di Almodovar. Come spesso avviene, i premi tardivi arrivano fuori sincrono, anche se non guastano mai.
    (guarda il trailer di The Next RoomDoor – La stanza accanto di Pedro Almodovar) (altro…)

    7 SETTEMBRE 2024 | di
    Luca Marinelli è Il Duce in “M” dal libro di Antonio Scurati
    Luca Marinelli è Il Duce in “M” dal libro di Antonio Scurati
    Nella valigia dei ricordi di Venezia81, così tumultuosa e piena di input, resteranno, è certo, due regali italiani: l’anteprima della serie M. Il figlio del secolo, dal primo dei romanzi storici di Antonio Scurati, uscito per Bompiani nel 2018, e Vermiglio di Maura Delpero, dramma montanaro ambientato nell’Alto Trentino tra il 1944 e il 1945. Uno dei cinque film in gara della pattuglia tricolore. Proposte diverse, entrambe coraggiose e originali, attestate su poli opposti del circuito cinematografico.
    (guarda il trailer di M. IL FIGLIO DEL SECOLO di Joe Wright)

    (altro…)

    Iddu è un nome ricorrente nella mitologia siciliana: segnala autorevolezza, che sia riferito a una persona / personaggio, a un vulcano, a un criminale indurito. Così è intitolato l’ultimo film italiano in concorso della Mostra, un mafia movie, dunque un film “di genere” virato però sul grottesco, secondo una tendenza ricorrente: ammorbidire la ferocia delle azioni attraverso il filtro del surreale. Iddu è Matteo Messina Denaro, boss dei boss di Cosa Nostra, latitante per oltre trent’anni, catturato giusto un anno prima che un tumore terminale se lo portasse via con i suoi segreti. I registi sono due specialisti, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, mentre le punte di diamante del cast sono Elio Germano e Toni Servillo.
    (guarda il trailer di IDDU di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza) (altro…)

    CAMPO DI BATTAGLIA di Gianni Amelio (Italia, 2024, durata 104′, 01 Distribution guarda il trailer) con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio Giudizio: 3 e 1/2 su 5 Nelle sale

    Se c’è un’urgenza da ribadire e ancora ribadire, in quest’epoca di divisioni, conflitti, violenze, è il no alla guerra. Per questo, Campo di battaglia, eccellente rentrée di Gianni Amelio dopo il troppo formale Il signore delle formiche sul caso Braibanti, è un film da vedere. Un atto d’accusa contro il fanatismo e l’intolleranza, descrizione amara della pietas in condizioni di emergenza, configurata da punti di vista opposti eppure intrecciati in un’amicizia sincera, al limite del particolare.
    (guarda il trailer di CAMPO DI BATTAGLIA di Gianni Amelio) (altro…)

    5 SETTEMBRE 2024 | di
    Joaquin Phoenix e Lady Gaga, “Folie à Deux”
    Joaquin Phoenix e Lady Gaga, “Folie à Deux”

    Piaciuto, piaciutissimo il Joker innamorato, re del musical e persino cartoon in lotta con la sua ombra e la sua doppiezza patologica, etichetta Warner Bros naturalmente (VOTO: 4 su 5). Piacciono la creativa cupezza e la tragicità di una storia che quasi nulla centra con i DC comics e che Todd Phillips ha ambientato subito dopo i truci fatti del film precedente, Joker, che fu Leone d’oro di Venezia nel 2019 e poi plurioscarizzato. Ricordate? Joker, ossia il comico fallito Arthur Fleck, dopo essere stato bullizzato, scartato, umiliato, ha ucciso sei persone, compresi il conduttore del Murray Franklin Show (interpretato da Robert De Niro) e persino la mammina cara con cui viveva in un monolocale di periferia, subito dopo una lunga scalinata – palcoscenico dai mille gradini.
    (guarda il trailer di JOKER: FOLIE A DEUX di Todd Phillips)
    (altro…)

    4 SETTEMBRE 2024 | di
    Daniel Craig e Draw Starkey
    Daniel Craig e Draw Starkey

    Partiamo dicendo che i punti forti di Queer di Luca Guadagnino sono tre: 1) un Daniel Craig centrifugato, levigato, talvolta sorridente, trasformato in un sofferto dandy sessantenne; 2) il riflesso della vita straordinaria / letteraria / fricchettona di William S. Burroughs, dal cui romanzo omonimo è tratto il film; 3) infine i corpi. Sì, proprio loro, i corpi che si toccano, si attraggono, si intersecano, si amano e si respingono. Corpi che ballano, s’innamorano, si distruggono, cadono e si rialzano. In proposito, Guadagnino ha più volte dichiarato che l’immagine del corpo è un elemento centrale nel suo modo di interpretare il cinema, “com’è stato anche per Bertolucci, Demme, Rivette”. Spiega: “Scelgo gli attori in base a una tridimensionalità che loro trasmettono e io posso catturare. Sono interessato ai corpi che agiscono nello spazio, a come si muove una nuca, a come vibra un collo, a come una mano si lascia andare”. (altro…)

    3 SETTEMBRE 2024 | di
    Tilda Swinton Pedro Almodovar Julianne Moore
    Tilda Swinton Pedro Almodovar Julianne Moore

    C’è una melodia definitiva che attraversa i pensieri di due maestri del cinema europeo: lo spagnolo Pedro Almodóvar, 75 anni, che all’idea della morte ha sempre riservato un posto privilegiato nei suoi film, da Julieta a Dolor y gloria, e il francese Claude Lelouch, classe 1937, regista di 51 film tra cui Un uomo, una donna e Vivere per vivere, cinque figli e una moglie attrice, Valerie Perrin. Almodovar ragiona sul gran passo in La stanza accanto, Lelouch con il quasi musical Finalement, il cui messaggio è chiaro fin dal titolo. Entrambi sono stati premiati dalla Mostra. (altro…)

    Monumentale, e non solo per la durata, 215 minuti, The Brutalist di Brady Corbet, 36 anni, americano dell’Arizona, traccia una linea privilegiata tra realtà romanzesca, arte e design, laddove la geometrie del destino di un uomo di talento in cerca di fortuna e di sé stesso negli Stati Uniti dell’immediato Dopoguerra si intrecciano con la nascita movimento denominato Brutalismo che ebbe come elemento di punta l’architetto ebreo-ungherese László Tóth (Adrien Brody). (altro…)

    1 SETTEMBRE 2024 | di
    Jude Law, Jurnee Smollett e Tye Sheridan nel film di Justin Kurzel
    Jude Law, Jurnee Smollett e Tye Sheridan nel film di Justin Kurzel

    Tra i film più sorprendenti della prima metà della Mostra va annoverato senza dubbio The Order, thriller americanissimo dell’australiano Justin Kurzel costruito su una sanguinosa caccia al neonazista realmente accaduta nell’America profonda degli Anni Ottanta e culminata in un epocale blitz dell’Fbi. Il tutto ripreso dal libro inchiesta The Silent Brotherhood dei reporter investigativi Kevin Flynn e Gary Gerardo, in pratica un’analisi dei movimenti di ultradestra americani.
    (altro…)