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rebuild

(v.)

"ricostruire, costruire nuovamente ciò che è stato demolito," c. 1600 (sottinteso in rebuilding), da re- "indietro, di nuovo" + build (v.). Correlato: Rebuilt.

Anche da:c. 1600

Voci correlate rebuild

build
(v.)

Medio inglese bilden, dal tardo antico inglese byldan "costruire una casa", forma verbale di bold "casa", dal proto-germanico *buthla- (fonte anche dell'antico sassone bodl, l'antico frisone bodel "edificio, casa"), dal proto-indoeuropeo *bhu- "abitare", dalla radice *bheue- "essere, esistere, crescere".

Raro nell'antico inglese; nel medio inglese ha prevalso sull'altro più comune antico inglese timbran (vedi timber). La moderna ortografia è inspiegata. L'uso figurato risale a metà del XV secolo. Di cose fisiche diverse dagli edifici a partire dalla fine del XVI secolo. Correlato: Builded (arcaico); built; building.

In the United States, this verb is used with much more latitude than in England. There, as Fennimore Cooper puts it, everything is BUILT. The priest BUILDS up a flock; the speculator a fortune; the lawyer a reputation; the landlord a town; and the tailor, as in England, BUILDS up a suit of clothes. A fire is BUILT instead of made, and the expression is even extended to individuals, to be BUILT being used with the meaning of formed. [Farmer, "Slang and Its Analogues," 1890]
Negli Stati Uniti, questo verbo viene utilizzato con molta più ampiezza che in Inghilterra. Lì, come afferma Fennimore Cooper, tutto viene COSTRUITO. Il prete COSTRUISCE un gregge; lo speculatore una fortuna; l'avvocato una reputazione; il padrone di casa una città; e il sarto, come in Inghilterra, COSTRUISCE un completo. Un fuoco viene COSTRUITO invece di essere fatto, e l'espressione viene persino estesa alle persone, "essere COSTRUITI" viene utilizzato con il significato di "essere formati". [Farmer, "Slang and Its Analogues," 1890]
re-

Elemento formativo di parole che significa "indietro, di nuovo al luogo originale"; inoltre "ancora, di nuovo, una volta di più", trasmettendo anche l'idea di "annullamento" o "indietro", ecc. (vedi l'evoluzione del significato qui sotto), c. 1200, dal francese antico re- e direttamente dal latino re-, un prefisso inseparabile che significa "di nuovo; indietro; di nuovo, contro".

Watkins (2000) descrive questo come una "forma combinante latina concepibilmente da Indo-Europeo *wret-, variante metatesica di *wert- "voltare". De Vaan afferma che l'"unica etimologia accettabile" per essa è una spiegazione del 2004 che ricostruisce una radice in PIE *ure "indietro".

Nel latino più antico il prefisso diventava red- prima di vocali e h-, una forma preservata in redact, redeem, redolent, redundant, redintegrate e, camuffata, render (v.). In alcune parole inglesi di origine francese e italiana, re- appare come ra- e la consonante successiva è spesso raddoppiata (vedi rally (v.1)).

I molti significati legati all'idea di "indietro" conferiscono a re- la sua ampia gamma di significati: "un ritorno; opposizione; ripristino a uno stato precedente; transizione a uno stato opposto". Dai sensi estesi di "di nuovo", re- diventa "ripetizione di un'azione" e in questo senso è estremamente comune come elemento formativo in inglese, applicabile a qualsiasi verbo. L'OED scrive che è "impossibile tentare un elenco completo di tutte le forme risultanti dal suo uso" e aggiunge che "Il loro numero è praticamente infinito...."   

Spesso semplicemente intensivo, e in molte delle parole più antiche prese in prestito dal francese e dal latino il senso preciso di re- è dimenticato, perso in sensi secondari o indebolito al punto da non essere riconoscibile, in modo che non abbia un contenuto semantico apparente (receive, recommend, recover, ridurre, recreate, refer, religion, remain, request, require). Sembra che ci siano state più parole di questo tipo in medio inglese rispetto a dopo, ad esempio recomfort (v.) "consolare, confortare; incoraggiare"; recourse (n.) "un processo, un modo, un percorso". Recover in medio inglese poteva anche significare "ottenere, vincere" (felicità, un regno, ecc.) senza l'idea di ottenere qualcosa indietro, inoltre "avere la meglio, superare; arrivare a"; considerare anche il senso legale di recovery come "ottenere (proprietà) per sentenza o procedimento legale". 

E, a causa dei cambiamenti sonori e degli spostamenti di accento, re- talvolta perde completamente la sua identità come prefisso (rebel, relic, remnant, restive, rest (n.2) "resto", rally (v.1) "riunire"). In alcune parole si riduce a r-, come in ransom (un sinonimo di redemption), rampart, ecc.

È stato usato dal medio inglese per formare parole da elementi germanici così come latini (rebuild, refill, reset, rewrite), ed è stato usato anche così nell'antico francese (regret, regard, reward, ecc.).

Prefixed to a word beginning with e, re- is separated by a hyphen, as re-establish, re-estate, re-edify, etc. ; or else the second e has a dieresis over it: as, reëstablish, reëmbark, etc. The hyphen is also sometimes used to bring out emphatically the sense of repetition or iteration : as, sung and re-sung. The dieresis is not used over other vowels than e when re is prefixed : thus, reinforce, reunite, reabolish. [Century Dictionary, 1895]
Preposto a una parola che inizia con e, re- è separato da un trattino, come re-establish, re-estate, re-edify, ecc.; oppure la seconda e ha una dieresi sopra di essa: come reëstablish, reëmbark, ecc. Il trattino viene talvolta utilizzato anche per evidenziare in modo enfatico il senso di ripetizione o iterazione: come sung e re-sung. La dieresi non viene utilizzata su altre vocali diverse da e quando re- è prefisso: quindi reinforce, reunite, reabolish. [Century Dictionary, 1895]

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    Fornito solo a scopo informativo da sistemi di traduzione automatica. Vedi l’originale: Etymology, origin and meaning of rebuild

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