Orsodimondo [on a hiatus]'s Reviews > L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello by Oliver Sacks
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bookshelves: americana, saggistica

LA MALATTIA È LA CONDIZIONE UMANA PER ECCELLENZA


Ceci est ma femme.

Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse sono anche insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall'aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l'uomo cade radicalmente in preda alla malattia



Oliver ci ha preso gusto: se all’inizio della sua carriera di scrittore ha lasciato passare anche dieci anni tra un libro e l’altro, a un certo punto i titoli si sommano, pubblica più di frequente, rimette le mani e aggiorna in nuove edizioni quelli già usciti, diventa decisamente prolifico.
Ci ha preso gusto anche Adelphi che verificato il successo, adesso s’impegna a tradurre e pubblicare con un lasso di tempo inferiore rispetto a prima: il libro è uscito in inglese nel 1985 e in italiano nel 1986.

E io ci ho preso gusto con lui: dopo Risvegli, ho proseguito con questo, e più avanti ho letto anche Vedere voci e Su una gamba sola. Poi, come spesso mi succede, alla scorpacciata faccio seguire un lungo digiuno, che a volte dura per sempre.



Sacks continua sulla falsariga del libro precedente, racconta casi clinici: lo fa con ironia, lo fa con empatia, con sensibilità. E oltre l’aspetto umano della malattia, dei confini che impone, del dolore che genera, da bravo medico (neurologo) non trascura l’aspetto scientifico.
In questo mix perfettamente riuscito consiste la sua peculiarità, il suo talento e la sua genialità.
Che, essendo composta per larga fetta da umanità e sensibilità, non solo suffragata da conoscenza medica, ha spesso spinto la comunità dei suoi colleghi a guardarlo con sospetto e scarsa simpatia.



Il libro è diviso in quattro sezioni il cui titolo è piuttosto esplicativo: Perdite, Eccessi, Trasporti, Il mondo dei semplici.
Le storie sono immersioni in particolari sindromi e disfunzioni, vedi Tourette, Korsakov, Conard, le atassie, agnosie, afasie, amnesie…
La prima storia è proprio quella che intitola la raccolta e racconta del dottor P., un musicista che non riusciva a dare un significato visivo alle cose (prosopagnosia), scambia oggetti e persone, fino a confondere la testa di sua moglie per il suo cappello, e quindi cercare di prenderla in mano (staccandola) per mettersela (metterselo, visto che lui credeva fosse un cappello) sulla sua propria testa.



Il deficit, cioè la perdita, di P. non era ottica, visiva: in lui scompare la capacità di assegnare un significato alle cose che vede, pur riuscendo attraverso gli altri quattro sensi a riconoscerle. Si veda l’esempio del guanto, che P. descrive ma non capisce a cosa serva finché non lo indossa e quindi tramite il senso del tatto riesce ad associare oggetto e funzione.

Nella sezione Eccessi spicca Ray dai mille tic. I tic di Ray sono quelli della sindrome di Tourette, quella portata al cinema, secondo me in maniera egregia, da Edward Norton nel suo adattamento del romanzo Motherless Brooklyn. I farmaci placano i tic, ma rendono Ray troppo assopito, poco vivo: il dott Sacks decide di sospenderglieli. Meglio tic e vitalità che uno zombie.


Oliver Sacks: Londra, 9 luglio 1933 – New York, 30 agosto 2015.
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Reading Progress

Started Reading
February, 1991 – Finished Reading
March 23, 2020 – Shelved
March 23, 2020 – Shelved as: americana
March 23, 2020 – Shelved as: saggistica

Comments Showing 1-4 of 4 (4 new)

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message 1: by Federica (new)

Federica Rampi Sacks ha fatto dell’empatia la sua bussola


Orsodimondo [on a hiatus] Federica wrote: "Sacks ha fatto dell’empatia la sua bussola"

La sua bussola è orientata anche da tanto studio e tanta curiosità, oltre che empatia a go go. Non ti pare?


message 3: by Federica (new)

Federica Rampi Orsodimondo wrote: "Federica wrote: "Sacks ha fatto dell’empatia la sua bussola"

La sua bussola è orientata anche da tanto studio e tanta curiosità, oltre che empatia a go go. Non ti pare?"

Solo un grande uomo di scienza può unire capacità diagnostica a un grande approccio umano


Lucia Io invece rimasi delusa da questo libro, mi fu prestato come bellissimo, e già le aspettative erano alte, poi lessi lo stranissimo indice e già mi prefiguravo racconti nonsense come piacciono molto a me... e invece trovai casi clinici, interessanti ma non certo ciò che mi aspettavo.


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