Orsodimondo's Reviews > Il silenzio degli innocenti

Il silenzio degli innocenti by Thomas  Harris
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really liked it
bookshelves: americana, giallo-thriller-poliziesco

AGNELLI



Sono approdato al libro dopo aver visto il film. E per quanto il romanzo funzioni, non sia un capolavoro, ma è efficace e avvincente, il film sovrasta nettamente il confronto: perché il film è invece magnifico, a suo modo, e nel suo genere, un autentico capolavoro.
E certo dopo – dopo libro e film – i serial killer hanno un altro spessore, sono diventati, per così dire, di casa. E probabilmente questa storia può essere considerata la madre di tutti i serial killer.



Ce n’è uno che sequestra ragazze e fa loro cose turpi. È soprannominato Buffalo Bill perché si diletta nell’attività più timidamente definita spellare, più brutalmente scuoiare. Per catturarlo, visto che è arrivato a rapire la figlia di un senatore, il dirigente dell’FBI (Scott Glenn nel film) sceglie una giovane recluta, Clarice Sterling (Jody Foster nel film) che ha mostrato abilità di profiler. L’idea è che Clarice si rivolga a un detenuto molto speciale, il dottor Lecter (Hannibal Lecter ha l’indimenticabile volto, e talento, di Anthony Hopkins), per farsi illuminare su Buffalo Bill: psicologia, modus operandi, dettagli, forse perfino informazioni dirette. Perché il dottor Lecter è un serial killer ormai celebre, e detenuto da tempo: nella prima storia della serie, Red Dragon – Il delitto della terza luna (anche questo magistralmente adattato sul grande schermo dal talento visionario di Michael Mann – titolo Manhunter – Frammenti di un omicidio), il detenuto dottor Lecter mette già in mostra la sua profonda conoscenza della mente e della brutalità umana fornendo indizi e aiuti al detective Will Graham, che tre anni prima lo ha catturato, nella caccia al serial killer soprannominato Lupo Mannaro (il killer preferisce invece farsi chiamare il Drago Rosso, in omaggio a un quadro di William Blake, “Il grande Drago Rosso e la donna vestita col sole”).



Per quanto Clarice sia giovane e all’apparenza inesperta riesce a far parlare il diabolico dottor Lecter che le fornisce indizi per catturare Buffalo Bill. Ma Lecter non concede nulla per nulla, le impone un do ut des: Clarice dovrà ricambiare ogni informazione su Buffalo Bill con racconti sulla sua vita, la sua famiglia, i genitori… In pratica, raccontare chi davvero è al più diabolico degli assassini.

Jonathan Demme, compianto poliedrico regista, capace di passare dalla commedia a questo sanguinolento thriller a un dramma umano sull’AIDS come Philadelphia a forse il mio film concerto preferito in assoluto (Stop Making Sense) vinse meritatamente l?oscar per il miglior regista proprio con questo film.



Ma io vorrei soffermarmi un attimo a riflettere su come un film più che notevole, per me e altri un capolavoro, mette in scena una serie di delitti le cui vittime sono sempre e ovviamente donne.
Per farlo prendo a prestito parole dal libro che sto leggendo proprio in questi giorni:
Nell’arte, la tortura e la morte di una bella donna o di una giovane donna o di entrambe è sempre raffigurato come qualcosa di erotico, di eccitante, di piacevole, così, nonostante l’insistenza dei poltici e dei media sul fatto che crimini e violenza sono casi limite, il desiderio trova consacrazione nei film di Alfred Hitchcock, Brian De Palma, David Lynch, Quentin Tarantino, Lars von Trier, in un’infinità di film horror e di altri film e di romanzi, e poi nei videogame e nelle graphic novel dove la descrizione di assassinio fin nei particolari più raccapriccianti o il cadavere di una donna è un dispositivo narrativo standard e un prodotto estetico. L’annichilimento di lei è la realizzazione di lui. Per il pubblico a cui sono destinati, tutti questi prodotti sono evidentemente erotici, perché nella vita reale le donne continuano a essere uccise durante i crimini sessuali, e la paura della violenza, dello stupro, è anche la paura della morte violenta…
In alcuni casi i protagonisti maschi proteggono le donne, specialmente belle e giovani donne bianche, da altri uomini, e quella di protettore è una faccia del loro potere, ma quella di distruttore è sempre l’altra faccia e l’una o l’altra mettono il tuo destino di donna nelle loro mani. Proteggono ciò che hanno in potere di proteggere o distruggere, e a volte la trama racconta del dolore di lui per non essere stato in grado di proteggere, o della sua vendetta nei confronti di altri uomini, e altre volte è lui stesso a distruggere, e la storia comunque parla solo di lui.


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Reading Progress

Started Reading
August, 1992 – Finished Reading
April 1, 2021 – Shelved
April 1, 2021 – Shelved as: americana
April 1, 2021 – Shelved as: giallo-thriller-poliziesco

Comments Showing 1-7 of 7 (7 new)

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message 1: by Hanneke (new)

Hanneke Great review, Orso! Such a creepy book and movie!


Alessandra Bassi Fantastica recensione. Infine, acute e inquietanti riflessioni sulle differenze di genere.


Orsodimondo Alessandra wrote: "Fantastica recensione. Infine, acute e inquietanti riflessioni sulle differenze di genere."

Grazie!


message 4: by Viola (new)

Viola Uno dei miei film preferiti! 💜 Il libro mi era piaciuto (ricordo tanta suspense nonostante conoscessi già la storia) però è vero, il film lo supera. In questo caso il bello è che è una donna a salvare altre donne, per quanto poi Claire rispecchi, secondo i canoni del genere, la figura di donna pura e "innocente", morivo per il quale si salva da Lecter.


Orsodimondo Viola wrote: "Uno dei miei film preferiti! 💜 Il libro mi era piaciuto (ricordo tanta suspense nonostante conoscessi già la storia) però è vero, il film lo supera. In questo caso il bello è che è una donna a salv..."

Magnifico film. Lecter furbacchione fa quanto può per andare oltre la patina di donna pura e "innocente" che contraddistingue Claire. E lei non è sicuro che dopo dorma sonni tranquilli...


Marco Simeoni Il film vince sul libro grazie ai due protagonisti
Il libro vince sul film nel mostrare delle situazioni sociali sottostanti (ad esempio il dottor Lecter è l'unico a non classificare Sterling in maniera paternalistica o sessista)


Orsodimondo Marco wrote: "Il film vince sul libro grazie ai due protagonisti
Il libro vince sul film nel mostrare delle situazioni sociali sottostanti (ad esempio il dottor Lecter è l'unico a non classificare Sterling in ma..."


Bel parallelo.


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