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Blackthorne
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Miscela di fantascienza militare, cyberpunk, biopunk e thriller d'azione con elementi dark fantasy, Blackthorne - inedito in lingua italiana - è il racconto in prima persona di Mattias Temple, orfano della madre e di un padre violento che lui stesso ha ucciso con le proprie mani. Dotato del raro talento di vedere i morti, viene reclutato e addestrato dalla più potente compagnia mercenaria delle freehold, città-stato in guerra permanente con gli hardlander.
Il mondo descritto da Snyder con un'attenzione forse esagerata a evitare passaggi espositivi è caratterizzato dalla manipolazione genetica di creature insettoidi coesistente con una magia d'evocazione di entità provenienti da altri piani dimensionali. A questa ricetta, già assai ricca di ingredienti non sempre distinguibili al gusto, Snyder aggiunge un tocco cyberpunk con reti informatiche, innesti neurali e contromisure elettroniche di gibsoniana memoria.
Blackthorne riesce a intrattenere ma lascia un senso di incompiuta approssimazione per diversi aspetti: dopo un inizio coinvolgente per intensità e crudezza e molto evocativo, la storia è un susseguirsi di addestramenti, missioni militari e continui tentativi del protagonista di affrancarsi dagli intrighi politici di cui è pedina a causa della spesso ribadita (ma mai davvero chiara per almeno due terzi del romanzo) utilità tattico-militare di necromante.
Le scene belliche, che nel finale si succedono senza sosta, mancano di profondità di campo e immersività e in più di un'occasione il protagonista sembra riuscire superare le situazioni più difficili perchè guidato dalla trama, a sua volta costellata di personaggi secondari appena abbozzati (con una sola eccezione, a mio parere), e segnata da due svolte narrative che risultano goffe e posticce. Forse troppa in questo romanzo, di cui la mia personale valutazione non è purtroppo sufficiente, l'ambizione di un autore comunque dotato di notevole capacità immaginifica.
Recensione completa: https://lestorieeimondi.wordpress.com...
Il mondo descritto da Snyder con un'attenzione forse esagerata a evitare passaggi espositivi è caratterizzato dalla manipolazione genetica di creature insettoidi coesistente con una magia d'evocazione di entità provenienti da altri piani dimensionali. A questa ricetta, già assai ricca di ingredienti non sempre distinguibili al gusto, Snyder aggiunge un tocco cyberpunk con reti informatiche, innesti neurali e contromisure elettroniche di gibsoniana memoria.
Blackthorne riesce a intrattenere ma lascia un senso di incompiuta approssimazione per diversi aspetti: dopo un inizio coinvolgente per intensità e crudezza e molto evocativo, la storia è un susseguirsi di addestramenti, missioni militari e continui tentativi del protagonista di affrancarsi dagli intrighi politici di cui è pedina a causa della spesso ribadita (ma mai davvero chiara per almeno due terzi del romanzo) utilità tattico-militare di necromante.
Le scene belliche, che nel finale si succedono senza sosta, mancano di profondità di campo e immersività e in più di un'occasione il protagonista sembra riuscire superare le situazioni più difficili perchè guidato dalla trama, a sua volta costellata di personaggi secondari appena abbozzati (con una sola eccezione, a mio parere), e segnata da due svolte narrative che risultano goffe e posticce. Forse troppa in questo romanzo, di cui la mia personale valutazione non è purtroppo sufficiente, l'ambizione di un autore comunque dotato di notevole capacità immaginifica.
Recensione completa: https://lestorieeimondi.wordpress.com...
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“The problem with the truth is that it has only room for one thing: itself”
― Blackthorne
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Reading Progress
Finished Reading
March 16, 2023
– Shelved