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Sindrome da panico nella Città dei Lumi
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Ambientazione: Parigi, protagonista: scrittore dell'est Europa immigrato nel secolo scorso, e già ha la mia attenzione.
Questo libro non parla troppo di patria, origini, esilio o emigrazione: ne è il sottotono ma non è un Kundera.
Il focus è sui protagonisti dei romanzi: i personaggi? Certo, l'autore? Ovviamente, ma soprattutto e principalmente le parole, quello che creano, il loro potere ontologico di delineamento di realtà fittizia ma più reale del concreto talvolta.
Personalmente avrei preferito uno stile sperimentale a sostenere ed esaltare la costruzione altalenante fra dentro e fuori la narrazione, fra personaggi e persone: invece tende a sparire, nella suo colloquialità, a favore del contenuto; non perfetto a mio gusto ma funzionale, tranne quando ci sono inserti di racconti che meriterebbero una cifra stilistica propria, a contrasto con il resto della narrazione per essere pienamente funzionale e sottolinearne l'autonomia.
Poi certo non tutti i libri di intellettuali a Parigi possono essere Rayuela, e non lo si pretende: si legge in un sorso pur essendo più di un intrattenimento.
Personalmente ho apprezzato molto la rivelazione finale, che dà luce a tutto il precedente: non un colpo di scena per un lettore attento ma inaspettato seppur consequenziale per chi si è lasciato trascinare dalla lettura; tra l'altro con quel pizzico di ambiguità che sempre fa piacere.
Questo libro non parla troppo di patria, origini, esilio o emigrazione: ne è il sottotono ma non è un Kundera.
Il focus è sui protagonisti dei romanzi: i personaggi? Certo, l'autore? Ovviamente, ma soprattutto e principalmente le parole, quello che creano, il loro potere ontologico di delineamento di realtà fittizia ma più reale del concreto talvolta.
Personalmente avrei preferito uno stile sperimentale a sostenere ed esaltare la costruzione altalenante fra dentro e fuori la narrazione, fra personaggi e persone: invece tende a sparire, nella suo colloquialità, a favore del contenuto; non perfetto a mio gusto ma funzionale, tranne quando ci sono inserti di racconti che meriterebbero una cifra stilistica propria, a contrasto con il resto della narrazione per essere pienamente funzionale e sottolinearne l'autonomia.
Poi certo non tutti i libri di intellettuali a Parigi possono essere Rayuela, e non lo si pretende: si legge in un sorso pur essendo più di un intrattenimento.
Personalmente ho apprezzato molto la rivelazione finale, che dà luce a tutto il precedente: non un colpo di scena per un lettore attento ma inaspettato seppur consequenziale per chi si è lasciato trascinare dalla lettura; tra l'altro con quel pizzico di ambiguità che sempre fa piacere.
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Sindrome da panico nella Città dei Lumi.
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Reading Progress
May 27, 2023
–
Started Reading
May 27, 2023
– Shelved
May 28, 2023
–
Finished Reading