House of the Dragon 2 vira verso il genere spy ed è una scelta che funziona benissimo

Ricchi di complotti e intrighi, i primi quattro episodi della seconda stagione del prequel del Trono di Spade si addentrano nella parte più misteriosa (e allettante) della serie fantasy
House of the Dragon 2 recensione episodi 1  4
courtesy of HBO

-Questo articolo contiene spoiler minimi su House of the Dragon 2 e altri più grossi sulla 1a stagione-

Prendiamoci un bel respiro prima di immergerci nella seconda stagione di House of the dragon. Nella prima stagione, il re Viserys I, interpretato da Paddy Considine, è morto. Precisamente nel penultimo episodio, a causa di una malattia incurabile (Ye Olde Lurgy), lasciando la propria famiglia a contendersi il trono. La dipartita ha messo fine a un lungo periodo di pace sotto il dominio dei Targaryen. Rhaenyra (interpretata da Emma D'Arcy) sostiene di essere stata designata come erede, cosa che effettivamente è avvenuta, ma la sua ex amica del cuore Alicent (incarnata da Olivia Cooke) non è d'accordo. Alicent crede che suo figlio, Aegon II (nei cui panni si è calato Tom Glynn-Carney), sia il legittimo erede. Così, Aegon II viene incoronato re, e si profila all'orizzonte una guerra. La situazione si aggrava quando il figlio di Rhaenyra, Lucerys, viene ucciso dal drago di suo zio, aumentando la tensione per un conflitto civile che sembrava già inevitabile. Le cose si stanno complicando a Westeros.

Gli episodi iniziali della seconda stagione, cge debuttano il 17 giugno, sono il preludio alla tempesta, o forse l'antipasto avvelenato prima del valzer dei draghi. All'inizio, Rhaenyra è quasi del tutto assente, afflitta dal dolore per la perdita del figlio e dal trauma di un parto in cui ha perso la figlia. Passa molto tempo nel primo episodio a riflettere sulla costa, con un atteggiamento da poeta romantico, e come sempre in House of the Dragon, la sua interpretazione è eccezionale. Nel frattempo, le pedine si posizionano sulla scacchiera e preparano il terreno al nuovo grande gioco dei troni che sta per iniziare (anche se, in realtà, è un gioco vecchio, dato che si svolge trecento anni prima della Guerra dei Cinque Re).

House of the Dragon 2 inizia a ritmo lento, con meno azione e scene cruente rispetto a quanto che ci si aspetterebbe da Game of Thrones. Tuttavia, non mancano gli intrighi: gli episodi si sviluppano come in un film di spionaggio pieno di spie, tentativi di omicidio e piani segreti. Non è un film d’azione come quelli di Bourne o Bond, di conseguenza non aspettarti di vedere Steve Toussaint in una supercar piena di armi. Piuttosto, sono dedicate molte scene a complotti nascosti e strategie sottili, simili a quelle di The Americans o ai migliori momenti dello stesso Game of Thrones. Anche se ci sono momenti di puro spettacolo, tipo quelli con i draghi, che sono impressionanti come sempre, è bello vedere la maestria dedicata da House of the Dragon alle interazioni tra i personaggi e ai momenti più intimi. Sono proprio questi passaggi così ben narrati a caricare di emozione le battaglie e a rendere le sequenze più grandiose ancora più significative.

Nella seconda stagione dello spin-off prequel, in onda in esclusiva si SKY e NOW, ci sono molti colpi di scena e sorprese. Nonostante la partenza di alcuni attori chiave della prima stagione, come Considine, il talento degli interpreti, in particolare i giovani Targaryen con più scene, rende queste perdite quasi impercettibili. Matt Smith, nel ruolo del carismatico e audace Daemon, offre una performance eccezionale, superando persino il suo Principe Filippo in The Crown. Il personaggio ha cui ha dato anima contribuisce in modo significativo agli intrighi che talvolta favoriscono Rhaenyra, ma altre volte portano al disastro. Daemon a volte si immagina come un James Bond del Medioevo, anche se in realtà è solo un desiderio. Matthew Needham, nel ruolo di Larys Strong, il “maestro dei sussurri”, emerge come un tipo astuto e insidioso che ha conquistato la fiducia di Alicent. Larys è paragonabile a quel tipo nel gruppo di amici che ama parlare e divertirsi, ma che scompare quando la situazione diventa seria.

Negli episodi tre e quattro, in particolare il quarto, l’azione si intensifica dopo una serie di eventi tragici, ricordando di più lo stile classico di Game of Thrones. Troverai scene di violenza, momenti intimi, grandi battaglie, immancabili esecuzioni di nobili dai titoli lunghissimi, insomma, tutto quanto ci si aspetta. La tensione e il mistero che caratterizzano l’inizio della serie non vengono meno: Game of Thrones era famoso per gli intrighi, come avvelenamenti, assassinii, raccolta di informazioni, tradimenti e travestimenti: tutti elementi essenziali di un buon thriller spionistico. Insieme alle storie personali e umane che formano la base degli eventi spettacolari di House of the Dragon, questa stagione segna un ritorno allo splendore dei tempi migliori di Game of Thrones.

Articolo originariamente pubblicato su GQ UK

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