I 10 migliori orologi anni '80 che vorremmo portare per tutta la vita

Dall'iconico F1 TAG Heuer al divertente TV Watch Seiko, gli anni '80 sono stati un buon decennio per gli amanti degli orologi vintage. I nostri esperti scelgono i loro pezzi preferiti di ogni anno
Orologi anni '80

Se sei nato negli anni '80, sai bene che è stato un decennio indimenticabile per la moda, il cinema e la musica. Sicuramente non avrai dimenticato quanto sia stato un decennio di grande innovazione anche nel campo degli orologi. Da Gerald Genta a Casio, gli orologiai hanno sfornato modelli iconici che hanno segnato la storia dell’orologeria.

Così, scegliere un orologio per chi festeggia il suo anno di nascita negli anni '80 è un modo speciale di celebrare il compleanno e sentirsi più vicino al proprio segnatempo. Abbiamo pensato di facilitarti la scelta chiedendo a degli esperti di orologi quali sono i loro modelli preferiti per ogni anno di questo indimenticabile decennio.

1980: Classic Hublot

Il Big Bang, agli occhi dei più, è il grande scoppio da cui ha avuto origine l'espansione dell'universo. Per noi, invece, significa Hublot. Considerato uno degli orologi di maggiore successo del marchio, è noto per la sua insolita grandezza e le linee classiche. Se si considera l'Hublot Big Bang una creazione contemporanea, l'Hublot Classic è l'epico Padrino, da cui prende spunto. Il Classic di Hublot è il modello che ha dato il via al decennio in modo sorprendente, rappresenta il tipico «atteggiamento del marchio, apertamente eccentrico e sgargiante», come afferma il fondatore di @fuguewatches, Celi Leopoldo. «L'Hublot Classic del 1980 era tutto questo, dal tocco di stile italiano che lo rendeva elegante e portabile: il design sofisticato della cassa lo faceva sembrare prezioso e contrastava con il cinturino in gomma che lo rendeva facile da indossare. Un'idea azzeccata per un orologio ispirato a un oblò e allo stile di vita della nautica da diporto, molto popolare in quel periodo. L'idea si è rivelata un punto di partenza estremamente prolifico per la creatività e ha visto molte interpretazioni fino ad oggi. Nel mescolare stili e generi, ha contribuito a definire una nuova categoria di orologi che fondono con disinvoltura casual e formale».


1981: Rolex GMT Master REF 16750

Non passa decennio senza che Rolex si dimostri all'altezza della propria fama e faccia qualcosa di grande. Tra gli anni '70 e '80, ha cavalcato l'onda di questa lunetta bicolore, o come viene chiamata: Pepsi Rolex. Uscito presumibilmente all'inizio degli anni '80 (i libri di storia sono un po' confusi), rimase in produzione fino al 1988. Un periodo piuttosto breve per la vita di un orologio. Quindi, se riuscite a metterci le mani sopra a un modello simile a questo del 1981, significa che avete concluso un ottimo affare. Grazie alla funzione di data rapida e alle lancette dei secondi a scatto, l'orologio poteva essere regolato al secondo esatto. Il 16750 (faccio fatica a ricordare i codici PIN, quindi vi suggerisco di annotarlo) era anche dotato di vetro zaffiro, rispetto ai precedenti cristalli acrilici, e di una cassa leggermente più grande, di 40 mm.


1982: Seiko TV Watch

Nel 1982, Seiko lanciò il Seiko TV Watch, un orologio rivoluzionario. Seiko, dopo avere già scosso il mondo degli orologi con la crisi del quarzo del 1969, creò un modello dotato di un display a cristalli liquidi da 1,2 pollici che permetteva di ricevere le trasmissioni televisive collegandosi a un dispositivo esterno tramite un cavo. Questa innovazione che oggi può sembrare semplice, fu all’epoca una vera e propria svolta. Il Seiko TV Watch divenne famoso anche grazie a Roger Moore che lo indossò nel film Octopussy del 1983 nei panni di James Bond. Oggi, il Seiko TV Watch appare come un precursore degli Apple Watch a schermo piccolo, venduti a più di 100 milioni di persone. Si potrebbe dire che Seiko ha dato il via a una tendenza che ha coinvolto molti altri produttori: quando Seiko dice, gli altri fanno.


1983: G-Shock DW-5000C

Si dice che le cose migliori della vita non hanno prezzo. Possiamo però modificare leggermente questa affermazione? Le cose migliori della vita costano meno. Un esempio su tutti: il Casio G-Shock. Nome familiare, universalmente riconosciuto come la Coca Cola e il McDonalds, il G-SHOCK, uscito nel 1983, ha conquistato il mercato degli orologi con un grande successo. Desideri essere trendy? G-SHOCK. Vuoi fare una passeggiata? G-SHOCK. «Ha segnato un livello di resistenza agli urti mai raggiunto prima negli orologi da polso», commenta Alan Seymour, giornalista freelance specializzato in orologi. Breguet con il pare-chute e Certina con la Double Security avevano fatto passi avanti in questo campo, ma la natura complessa e intricata di un calibro meccanico significava che ci sarebbe sempre stato un limite alla resistenza. Con il G-Shock, il segnatempo può ora, senza alcun ostacolo, essere al servizio di chi lo indossa in quasi tutti gli scenari». Ecco perché lo vedrete indossato da Kimmy K al supermercato, dai Beatles sul palco e da Spike Lee a bordo campo. Sciocca pure, ovunque tu voglia.


1984: Breitling Chronomat

Breitling non è solo un esperto di alta orologeria, ma anche un maestro nel creare parole composte. Cronografo e automatico? Chronomat, naturalmente. In vista del suo centenario, Breitling decise di dare il via a una rivoluzione. Nel pieno della crisi del quarzo, Ernest Schedier acquistò Breitling, una mossa coraggiosa, e volle rilanciare il cronografo meccanico. Mentre andavano di moda gli orologi sottili con movimenti al quarzo, Breitling tornò a puntare sul cronografo, facendo rinascere gli orologi meccanici grazie a questa collezione. «Il Chronomat del 1984 è un tipico orologio degli anni ‘90. È massiccio e un po’ sgraziato», dice il collezionista di orologi vintage, Bas di Vintage View. «Forse è proprio per questo che ha avuto tanto successo, perché ha anticipato lo stile che avrebbe dominato per i successivi 15-20 anni. È stato il pioniere di tutto ciò che è venuto dopo nel design degli orologi. Uno dei nomi più importanti di allora era Breitling. L’orologio da avere».


1985: Cartier Pasha de Cartier

Se hai bisogno di un design capace di fare parlare di sé, non ti resta che invocare il Dio del design dell'orologeria: Gerald Genta. Una mossa intelligente da parte dell'amministratore delegato di Cartier, Alain-Dominique Perrin, che nel 1985 (dopo il boom dell'AP Royal Oak e del Patek Philippe Nautilus dello stesso Genta) collaborò con la mente erudita di Genta per produrre il Pasha de Cartier. La storia racconta che all'inizio degli anni '30 il Pascià di Marrakech, Thami El Glaoui, commissionò un modello unico al signor Louis Cartier in persona. Cartier lo consegnò e Genta lo omaggiò con un modello caratterizzato da un grande quadrante circolare con copri corona: il cosiddetto Pasha. Dal punto di vista geometrico, all'epoca Cartier aveva gli occhi quadrati, grazie al successo del Cartier Tank, ma questa nuova identità sferica ha fatto raggiungere alla Maison francese nuove vette orologiere. Un'altra vittoria per Genta.


1986: TAG Heuer Formula 1

Il mondo dei veri appassionati di orologeria si sta attualmente lamentando di una certa collaborazione con un grande produttore di orologi in plastica, ma le lunette in plastica del primo orologio Formula Uno di TAG Heuer saranno per sempre apprezzate. Torniamo indietro nel tempo. Nel gennaio 1986, TAG ha acquisito il resto del nome che oggi conosciamo (e amiamo), Heuer. In occasione del lancio, la società appena fusa optò per un orologio al quarzo colorato ed economico che celebrasse la Formula 1, in omaggio al rapporto di Jack Heuer con lo sport automobilistico e al coinvolgimento di TAG Heuer con la Marlboro McLaren. Oggi, queste bellezze con cassa in acciaio e cinturino in gomma stanno vivendo un vero e proprio boom, forse grazie alla popolarità della serie tv Drive to Survive. Se riuscissi ad accaparrarti una di queste ricercate creature, forse non avrai ancora in mano un pass per la corsia del paddock, ma avrai a pieno titolo diritto a un posto nel fan club della Formula 1. Tutti dobbiamo iniziare da qualche parte, giusto?


1987: Bvlgari BVLGARI

Il 1987 fu un anno ricco di eventi. Il debutto della serie animata dei Simpson; il lancio dell’album di successo Bad di Michael Jackson; l'arrivo su grande schermo di Dirty Dancing. Nel mondo della cultura, Louis Vuitton e Moët Hennessy si unirono ufficialmente, mentre George Michael fece entrare Bulgari nella cultura pop, posando con uno dei suoi modelli più iconici. In realtà, l’orologio era stato presentato più di dieci anni prima, ma divenne celebre grazie a una delle foto più note di Michael (RIP), il ‘ritratto dell’artista’ (se sai, sai) che lo indossava al polso. Era un orologio Bvlgari BVLGARI che omaggiava ancora una volta il lavoro di uno dei maestri dell’orologeria: il signor Genta. «È un design iconico di Genta realizzato per una famosa casa di gioielleria», spiega il ricercatore orologiero e appassionato di orologi, Nick Gould (@niccoloy). «In particolare, va notato l'uso del loro nome intorno alla lunetta. Grazie alla sua cassa rotonda, è un orologio che si abbina bene a un cinturino in pelle. Con un movimento al quarzo, è perfetto da indossare senza pensieri». Nei miei sogni orologieri, Michael gli canta «Ti trovo fantastico».


1988: Rolex Day-Date Birch Burlwood

Tutti amano i Rolex fuori dagli schemi. Nel pieno rispetto dello spirito eclettico degli anni '80, i grandi brand hanno fatto centro. Legno su un orologio? C'est magnifique! Il Day Date è stato a lungo associato alle alte sfere della società, ma il Birch Day Date ha cercato davvero di fare la differenza con un modello del genere. «Mi ricorda il grande momento vissuto da Rolex negli anni '70 e '80, quando i quadranti in pietra e in legno erano come alieni nei cataloghi», osserva Nicolas Amsellem, appassionato di orologi. «Oggi questi quadranti stanno tornando, ma l'enfasi è molto più sulle pietre che sui legni, purtroppo. Inoltre, questi quadranti in betulla hanno un'aria "kitsch" perché la consistenza e il colore sono molto vicini allo stile della grande Jeep Grand Wagoneer di quel periodo, con il suo adesivo con le venature del legno sulle portiere». In sintesi? «Riportate in auge la betulla!». Salva gli alberi e conservali nel tuo orologio.


1989: Patek Philippe Calibre 89

Chi cerca la grandezza nell'industria orologiera, sceglie Patek Philippe. Qualsiasi cosa tocchi, diventa oro. Per questo motivo, quando si organizza un 150° compleanno, si sa che sarà un evento eccezionale. Senza lasciare nulla all'ultimo minuto, una lezione da imparare da Patek, hanno coniato il Calibro 89, il cuore pulsante che fa funzionare un orologio, nove anni prima della sua uscita. Considerato l'orologio meccanico più complesso al mondo, è rimasto ancora oggi ineguagliato nel regno dell'alta orologeria. Dotato di 33 complicazioni e 1.728 componenti, è la genialità nella sua forma più raffinata. «Citami un orologio o qualsiasi altra cosa meccanica che tenga il tempo con più di 1700 componenti», dice l'esperto di orologi e personalità di YouTube Nico Leonard. «Questa è pura arte orologiera al suo apice. Siamo al cospetto del più alto grado di orologeria meccanica. Patek mette davvero in mostra tutta la propria maestria».

Articolo originariamente pubblicato su GQ UK