C'è una possibile relazione tra cibi con farine di insetti e alllergie. A mettere in guardia sul nuovo trend alimentare è la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, organo ausiliario dello Stato e la principale istituzione del mondo medico nel nostro Paese.

Sul sito "Dottore ma è vero che?", portale nato con lo scopo di offrire alla popolazione un’informazione accessibile, scientificamente solida e sempre trasparente, è comparso un articolo in cui si parla delle possibili reazioni allergiche causate dall'assunzione di insetti e quindi anche di farine a base di insetti.

Farine di insetti e farina di grillo sulle nostre tavole

L’autorizzazione all’uso della farina di grilli nei prodotti alimentari rilasciata dall’Unione Europea e il suo impiego in alcuni ristoranti e fast food italiani per preparare hamburger, pane e pizza è al centro del dibattito attuale.

La conseguenza? Si sono creati gli schieramenti tra chi si dice curioso di provare la novità, anche solo per una sensibilità ambientale, e chi invece rifiuta nettamente l’idea di mangiare qualcosa a base di polvere di Acheta Domesticus, nome scientifico della farina di grilli.

Time2play nel mese di febbraio ha intervistato mille italiani tra onnivori, vegetariani e vegani, con l’obiettivo di capire meglio cosa pensano i connazionali sull’uso di questo nuovo ingrediente nella preparazione di alimenti.

Il risultato? Oltre il 72% degli intervistati è favorevole all’uso di farina di grilli nei prodotti alimentari e più del 75% vorrebbe trovarla anche al supermercato.

Farine di insetti e allergie

"La maggior parte delle reazioni allergiche associate agli insetti è provocata dalle punture di api e vespe o dalle sostanze volatili rilasciate da scarafaggi e altre specie infestanti. Ma anche gli insetti commestibili possono essere causa di allergie", si legge sul sito della Federazione nazionale degli ordini dei medici.

"I dati riportati in letteratura descrivono reazioni allergiche a un’ampia varietà di specie, fra cui bachi da seta, cavallette e locuste, ma anche tarme della farina, cicale e grilli", aggiungono gli esperti.

Le possibili cause scatenanti di episodi di reazioni allergiche associate al consumo di insetti sono da ricondursi, secondo i medici, a due proteine che sono presenti non solo negli insetti ma anche in altri animali appartenenti al regno degli artropodi: si tratta della tropomiosina e della arginina chinasi che stimolano negli individui suscettibili la produzione di IgE, cioè di immunoglobuline E che sono degli anticorpi.

"A ogni pasto a base di insetti o di ingredienti ottenuti dalla loro manipolazione, le IgE riconoscono le proteine 'nemiche' e innescano la cascata di reazioni responsabile dei sintomi caratteristici delle allergie alimentari (prurito e gonfiore nella zona intorno alla bocca, mal di pancia, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, shock anafilattico). Le reazioni allergiche associate al consumo di insetti possono manifestarsi anche come conseguenza di un’allergia ad altri alimenti", si legge nella nota dei medici.

Nella quale si parla anche di reattività crociata, un meccanismo che potrebbe spiegare come mai le persone allergiche ai crostacei hanno un rischio più alto di sviluppare una reazione allergica a un piatto a base di insetti.