Mangiare pesce due volte a settimana, con due porzioni da 150 grammi, riduce significativamente il rischio di malattie a carico del cuore e dei vasi sanguigni, come l’infarto del miocardio. Che il pesce facesse bene lo sapevamo già, ora arriva un’ulteriore conferma.

Uno studio condotto dalla North-West University del Sudafrica per Bolton Food ha analizzato la relazione tra il consumo di pesce e l’incidenza e la mortalità da malattie cardiovascolari. Il risultato indica una riduzione del rischio fino al 10% assumendo 300 gr di pesce a settimana, fresco o in scatola.

Mangiare pesce due volte a settimana: ma cosa?

Sardine, salmone, trota e sgombro, in particolare, avrebbero benefici per la salute cardiovascolare grazie all’elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi, che hanno un effetto protettivo riguardo al rischio di problemi cardiaci e sui livelli di colesterolo nel sangue.

La ricerca è stata basata su un’analisi sistematica delle più recenti evidenze provenienti da studi prospettici di coorte e i risultati sono supportati da un’ampia serie di dati raccolti da stime indipendenti che hanno coinvolto oltre un milione di partecipanti.

“Il nostro lavora conferma e rafforza la conoscenza circa il consumo di pesce e la prevenzione di eventi cardiovascolari - spiega Cristian Ricci, professore associato presso la North-West University del Sudafrica -, con l’obiettivo di lanciare un messaggio di incoraggiamento al consumo di pesce e all’adozione di uno stile di vita sano ed equilibrato”.