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«Inaspettato, potente e improvviso». È così che Violet Bridgerton (Ruth Gemmell) descrive il tipo di amore che inizialmente immaginava per i suoi figli, compresa l’enigmatica Francesca Bridgerton (interpretata da Hannah Dodd), nella terza stagione di Bridgerton. Ma quando, con una cerimonia di basso profilo, Francesca sposa il dolce ma malinconico John, conte di Kilmartin (Victor Alli), Violet inizia ad apprezzare la «bellezza dell’approccio lento».
Tuttavia, non può fare a meno di ricordare la prima volta che ha posato gli occhi sul suo defunto marito, Edmund Bridgerton. «Quando ho incontrato tuo padre per la prima volta, riuscivo a malapena a pronunciare il mio nome», dice Violet a Francesca. «Ero totalmente rapita da lui. Incespicavo sulle parole più comuni». Questo sentimento riecheggia nei minuti finali della terza stagione di Bridgerton, quando Francesca incontra una persona che, in effetti, le fa dimenticare completamente di sé: Michaela Stirling (Masali Baduza), cugina del nuovo marito di Francesca. E questo nome suonerà più o meno familiare ai fan della serie di libri originale di Julia Quinn.
Inserendo una differenza di grande rilievo, il personaggio maschile di Michael presente nel romanzo è stato sostituito da quello femminile di Michaela. Qui di seguito, la showrunner Jess Brownell ci illustra lo scioccante cambiamento del futuro interesse amoroso di Francesca.
Chi è Francesca Bridgerton?
Descritta nei romanzi come la «gemella accidentale» della sorella maggiore Eloise (Claudia Jessie) a causa della loro vicinanza anagrafica, Francesca è la più remissiva dei fratelli Bridgerton. Finora, è stata in gran parte estromessa da Bridgerton: essendo stata assente per gran parte della prima e della seconda stagione, la serie imputava la sua assenza alle visite che faceva alla zia Winnie nella cittadina di campagna di Bath. Quando Francesca viene reintrodotta nella terza stagione di Bridgerton, scopriamo che preferirebbe suonare il pianoforte piuttosto che respingere potenziali pretendenti. «Non penso voglia mai essere al centro dell’attenzione, quindi si sente piuttosto a disagio con tutti gli occhi puntati addosso», ha dichiarato recentemente Dodd a Town & Country. Dopo l’uscita della serie, alcuni fan neurodivergenti (che dicono di avere tratti in comune con l’introspettiva Francesca) hanno sostenuto che il personaggio sia stato «presentato in chiave autistica».
Perché Francesca è interpretata da una nuova attrice?
Ruby Stokes, che ha interpretato Francesca nella prima e nella seconda stagione, ha lasciato Bridgerton per un ruolo da protagonista in Lockwood & Co. di Netflix . «Devo riconoscerlo a Hannah Dodd, che è subentrata quest’anno nel ruolo di Francesca», ha dichiarato a Vanity Fair la showrunner Jess Brownell. «C’era il rischio che il personaggio di Francesca potesse risultare inconoscibile o inaccessibile, ma Hannah vi conferisce sfumature e sottigliezze tali che ci permette di entrare nella sua testa in modo davvero potente».
Come ha raccontato a VF la coprotagonista Claudia Jessie: «Riuscite a immaginare di entrare in questa serie dopo due stagioni? Io sono terrorizzata quando arrivo, e sono lì dal primo giorno. Hannah, nel momento in cui si è presentata, è stato come se fosse stata con noi da anni. È splendida in tutto e per tutto… Hannah ha fatto un lavoro fantastico. Ho finito [questa stagione] molto, molto, molto orgogliosa di lei».
Qual è la storia di Francesca nella terza stagione di Bridgerton?
Nonostante le sue reticenze sul mercato matrimoniale, la regina Carlotta (Golda Rosheuvel) nomina Francesca «diamante» di questa stagione, proprio perché si esibisce per sé stessa e non per la società. La regina, poi, ritiene di aver trovato in Lord Samadani (David Mumeni) il pretendente ideale per Francesca. «Voglio molto bene alla mia famiglia, ma ci si può sentire piuttosto soli a stare con loro quando siamo tutti insieme», gli dice Francesca nel terzo episodio della stagione. Samadani, a sua volta uno di otto fratelli, non è d’accordo con il suo punto di vista e rende note le proprie intenzioni di avere una famiglia altrettanto numerosa. Sconfortata dalla sua risposta, Francesca si ritira ai margini del ballo della serata, dove incontra John, conte di Kilmartin, con cui lega per il comune bisogno di solitudine.
Ma quando Francesca incontra John, le scintille scoccano nel più completo silenzio. «Come faranno a conoscersi se non parlano?» si chiede Violet Bridgerton, diffidente nei confronti del loro corteggiamento, anche perché in contrasto con l’unione che la regina ha scelto per Francesca.
Prima della fine del quarto episodio, John ha apparentemente conquistato Francesca riarrangiando un brano musicale secondo le sue esatte indicazioni. Ma il desiderio di Francesca di un amore più tranquillo si scontra con la tendenza della sua famiglia alle storie d’amore tormentate. «I Bridgerton sono per lo più estroversi, affascinanti e a loro agio nelle situazioni sociali. E poi c’è Francesca, che è l’introversa della famiglia», racconta Brownell a VF. «È molto più riservata, molto più taciturna. Ma ha anche una vita interiore molto ricca e opinioni forti, il che rappresenta una sfida per Violet quando quest’anno Francesca debutta sul mercato matrimoniale. Violet sa bene come gestire gli altri figli, che sono molto espliciti sui rispettivi sentimenti, ma poiché Francesca è più enigmatica, questo crea un vero ostacolo per Violet».
Dopo che Francesca rimprovera alla madre il suo «sostegno di circostanza» all’unione tra lei e John, Violet arriva ad apprezzare quel matrimonio assennato. A differenza di Colin (interpretato da Luke Newton) e Penelope (interpretata da Nicola Coughlan), Francesca e John si sposano con una piccola cerimonia senza fronzoli e progettano di ritirarsi nella casa di campagna di lui in Scozia. Tra i loro compagni di viaggio ci sono Eloise, desiderosa di fare nuove esperienze prima di tornare sul mercato matrimoniale, e la cugina di John, Michaela Stirling, che Francesca incontra al ballo finale della stagione.
Cosa succede a Francesca nel suo libro di Bridgerton?
Quando è stata scritturata, Dodd dice di aver preso una copia del romanzo di Francesca «perché negli altri libri non è realmente presente. Era tutto quello che avevo a disposizione».
In effetti, una delle principali differenze tra libro e serie nella terza stagione di Bridgerton è che Francesca non è un personaggio importante nel romanzo di Colin e Penelope, Un uomo da conquistare. La storia d’amore tra Francesca e John si svolge in gran parte «fuori pagina» tra il libro di Benedict, La proposta di un gentiluomo, e quello di Colin.
Francesca non è al centro della scena fino ad Amare un libertino, del 2004, il sesto libro della serie Bridgerton. Durante il matrimonio con John, Francesca stringe un legame con un personaggio che risponde al nome di Michael Stirling, cugino e amico intimo del marito. Nel primo capitolo del libro viene rivelato che Michael si è innamorato di Francesca a prima vista, poche ore prima che lei andasse all’altare per sposare il suo migliore amico (pensate alla storia di Keira Knightley e Andrew Lincoln in Love Actually).
Due anni dopo il matrimonio, John muore per la rottura di un aneurisma cerebrale, trasformando il suo parente più prossimo, Michael, nel nuovo conte. Ma Michael abbandona i suoi doveri (e Francesca) fuggendo in India per elaborare il lutto da solo. Gli ex amici si allontanano per quattro anni prima che Francesca rientri nel mercato matrimoniale, alla ricerca di un secondo marito e della possibilità di creare una famiglia. Michael entra in scena con desideri simili, senza sperare in nulla più che un’unione pragmatica. Ma quando Michael riallaccia i rapporti con Francesca, si rende conto che i suoi sentimenti amorosi per lei non si sono affievoliti con il tempo.
Quindi Francesca è queer nella terza stagione di Bridgerton?
Vista la sua reazione quando incontra Michaela Stirling, sembrerebbe di sì! «La prima volta che ho letto Amare un libertino, che è il libro di Francesca, mi ci sono immedesimata molto in quanto donna queer», racconta la showrunner Jess Brownell a Vanity Fair. «Per certi versi, la sua storia parla di sentirsi diversi. Nel libro di Julia Quinn si punta molto di più sul suo carattere introverso. Ma per molti di noi della comunità queer, quella sensazione di sentirsi diversi fin da piccoli fa parte delle nostre storie. Quindi mi è sembrato che nel suo libro ci fosse già una ricchezza tematica da sfruttare per la sua storia. Raccontando una storia di Bridgerton queer, non volevo semplicemente buttare dentro un personaggio queer per spuntare una casella. Volevo raccontare una storia sull’esperienza queer e far sì che fosse una storia intensa. E mi sembra che con Francesca siamo in grado di farlo».
Chi ha percepito un pizzico di delusione da parte di Francesca dopo il primo bacio con John potrebbe averci visto giusto. Ma Brownell non intende rivelare se il loro matrimonio sia nato più da un’attrazione genuina o da un bisogno di sistemarsi. «Stiamo continuando ad approfondire questo aspetto», dice. «Personalmente, non credo che sia bianco o nero. Quello che Francesca ha con John è reale e valido. È un rapporto che probabilmente si basa molto più sull’amicizia e sulla compagnia che sulla passione. Ma questo non significa che non sia valido e che non sia vero amore. Ci sono molte relazioni che all’inizio non sono passionali, o che col tempo lo diventano meno, ma che sono comunque incredibilmente belle e importanti. Quindi c’è ancora molto da scoprire con Francesca su questo aspetto, e voglio prendermi tutto il tempo per approfondirlo».
Alla domanda sulle potenziali critiche all’esplorazione dell’identità queer sia di Francesca sia di Benedict (che in questa stagione frequenta una coppia maschio-femmina) Brownell ha risposto: «Sono pronta ad affrontarle. Capisco che le persone siano molto legate alla trama dei libri. I libri ci saranno sempre, e quelle storie sono immutate. Quindi, mentre i fan dei libri avranno sempre il loro Michael, mi è sembrato che i fan queer non avessero nessuno, né nei libri né nella serie, con cui immedesimarsi. Vorrei incoraggiare le persone a provare un po’ di empatia per chi non è riuscito a vedersi rappresentato in questo mondo, che per altri versi è molto inclusivo. È un messaggio davvero molto importante da inviare alle persone che meritano altrettanto di essere incluse e rappresentate».
