Marinella Senatore: Io contengo moltitudini

Con le sue opere l'artista allude alle molteplici anime e alle innumerevoli diversità che ognuno di noi racchiude in sé
Marinella Senatore Io contengo moltitudini

Questo articolo è pubblicato sul numero 32-33 di Vanity Fair in edicola fino al 13 agosto 2024.

Marinella Senatore ha i capelli raccolti e indossa un tubino nero con un paio di ciabattine che brillano di strass. Cammina come una bambina curiosa su e giù per la Rotonda Diaz, un piazzale sul lungomare di Napoli. Il sole è tramontato, le prime stelle spuntano nel cielo e finalmente c’è abbastanza buio per respirare una brezza fresca e soprattutto per ammirare la scultura luminosa che l’artista ha creato per il capoluogo campano.

Si tratta di una sorta di totem che ricorda le luminarie delle sagre e che mostra, come in un mazzo di carte sparse nel cielo invece che su un tavolo, tante scritte scelte con gli alunni di alcune scuole di Napoli.

L’opera s’intitola Io contengo moltitudini, citazione del poeta americano Walt Whitman che allude alla multiculturalità di Napoli ma anche alle molteplici anime e alle innumerevoli diversità che ognuno di noi racchiude in sé.

Questo progetto di Senatore, come tutti i suoi lavori, non è una scultura e nemmeno un’installazione da guardare. È più un luogo da vivere, da sperimentare, praticamente un palcoscenico.

«Probabilmente domani qualche ragazzo verrà qui a giocarci a calcio perché se la guardi da una certa prospettiva, l’opera può sembrare una porta», mi racconta divertita. «Spero succeda perché è bello e giusto così».

Senatore pensa che le sue opere vadano abitate, vissute, godute. Infatti, sotto le luci di questo progetto ci sono dipinti sull’asfalto i passi di danza da eseguire e ripetere, gli stessi che l’artista spesso fa compiere alle moltitudini umane che riunisce nelle sue performance pubbliche in una sorta di processione umana che vuole celebrare vite, storie, dimenticanze, minoranze e maggioranze, tutti insieme senza pregiudizi e senza distinzioni.

Vi auguro di passare il periodo estivo celebrando la vita, vostra e degli altri, con lo stesso spirito accogliente delle opere di Marinella Senatore. Se avrete la fortuna di fare viaggi ma anche se rimarrete nelle vostre città per lavoro o per altre necessità, provate a contenere la vostra moltitudine e quella degli altri.

È un esercizio di diversità, di rispetto e di apertura che vi farà risplendere e allo stesso tempo che illuminerà chi vi circonda.

Per abbonarvi a Vanity Fair, cliccate qui.