Dipendenza da smartphone, la Francia prova a vietare gli smartphone ai minori di 13 anni

Sempre più studi evidenziano il rischio di danni soprattutto nei bambini e c'è chi come la Francia, sta pensando di vietare gli smartphone ai più piccoli
Dipendenza da smartphone
Sean Gallup/Getty Images

È un allarme noto ma ancora troppo spesso sottovalutato e ignorato. La dipendenza da smartphone rappresenta una minaccia concreta per il benessere delle persone, specialmente per i ragazzi. Un problema che sta diventando una priorità anche politica come dimostra la crociata che il presidente Macron sta facendo in Francia dove si vorrebbe vietare il cellulare ai minori di 13 anni.

Il paese transalpino prova a dare seguito ai suggerimenti di un gruppo di esperti che ha presentato all’numero uno dell’Eliseo un rapporto dettagliato sui problemi generati dagli schermi digitali. Secondo gli esperti Servane Mouton, neurologa e neurofisiologa, e lo psichiatra Amine Benyamina, è necessario adottare misure concrete e urgenti per evitare l’iperconnessione dei minori.

I suggerimenti sono piuttosto perentori: prima dei 3 anni, divieto di tutti gli schermi, compresa la televisione; tra i 3 e i 6 anni, tv e tablet solo in presenza di un adulto; niente telefonino connesso a internet prima dei 13; zero social network prima dei 15 anni, meglio se vengono usati dai 18 anni in su.

Una legge così restrittiva ancora non c’è ma alcuni paesi hanno già preso provvedimenti almeno per limitarne l’uso a scuola. In Gran Bretagna una circolare del ministero dell’educazione punta a vietarne l’utilizzo anche durante la ricreazione ai minori di 16 anni ma in Francia è già così dal 2018 per chi non ha compiuto 15 anni. Regolamentazioni importanti sono presenti anche in Svezia, Finlandia e Olanda.

Lo Stato di New York vorrebbe autorizzare l’uso degli smartphone a scuola solo se privi di connessione a internet, consentendo però di usarli per le comunicazioni con i genitori. La proposta di legge della governatrice Kathy Hochu verrà discussa entro la fine dell’anno.

Anche l’Italia si sta muovendo, è stata infatti, recentemente depositata una proposta di legge bipartisan chiamata «Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale» in cui si prevedono l'obbligo dell'introduzione da parte delle piattaforme della verifica dell'età dell'utente e il divieto di utilizzo per gli under 16 senza il consenso o la supervisione di un genitore o tutore. Attualmente nel nostro Paese, secondo il decreto legislativo 101 del 2018 l’età minima è 14 anni, con tolleranza da parte dei gestori dei social di utenti anche di 13 anni.

D’altra parte l’utilizzo dei dispositivi digitali deve chiaramente essere gestito con maggiore cognizione di causa da parte di genitori, educatori, ragazzi e soprattutto bambini perché ormai ci sono pochi dubbi sulle conseguenze dei minori. Lo ribadisce l’ultimo studio pubblicato sulla rivista Archives of Disease in Childhood che evidenzia come a correre i rischi maggiori possano essere soprattutto le adolescenti.

Secondo la ricerca condotta in Finlandia le ragazze, infatti, tendono ad essere più inclini a un uso esagerato dello smartphone con una media di quasi 6 ore al giorno. Circa una su 5 (il 17% del campione) mostra segnali di dipendenza e disturbi psicofisici. Ovviamente questa indagine è solo l’ultima di numerose analisi fatte negli ultimi anni dagli esperti.

Il recente rapporto dell'Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, promosso da Save the Children, ha constato come i rischi di esposizione agli schermi digitali riguardi ormai utenti sempre più piccoli. La percentuale di bambine che viene in contatto con gli schermi (tv, pc, tablet o smartphone), tra gli 11 e i 15 mesi d'età in media arriva al 58,1%, quasi 3 su 5.

Anche il telefono cellulare non è più una chimera, in Italia il 78,3% dei ragazzini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa principalmente attraverso lo smartphone. Numeri aumentati in modo significativo dopo il Covid. Il recente rapporto Eures lascia pochi dubbi sulla scala del fenomeno: l’82% dei giovani italiani è a rischio di sviluppare una dipendenza da smartphone.

Non va meglio neppure ai ragazzi più grandi sempre più a rischio di dipendenza dai social media. Secondo l’Istituto Demoskopika, sono 430mila le persone tra i 18 e i 23 anni, 390mila tra i 24 e 29 anni, 308mila tra i 30 e i 35 anni, praticamente oltre 1 milione i giovani italiani che manifestano hanno un rapporto problematico con i social network. Tanti.

E gli effetti, spesso negativi dell’uso degli smartphone sono testimoniati anche da storie come quella della tribù dei Marubo in Amazzonia completamenti stravolta dall’arrivo di Internet che ha raggiunto questo remota zona del Brasile grazie al servizio via satellite Starlink di Elon Musk. In un servizio del New York Times i cronisti raccontano come i giovani di questa comunità «Sono tutti lì, concentrati sui telefonini, sono diventati pigri, non parlano, non lavorano, non si muovono. Sono come imbambolati».