È ufficiale, torna la vecchia sfida: Joe Biden contro Donald Trump per la presidenza degli Stati Uniti

Si ripete il confronto fra l'attuale presidente e il suo predecessore. Entrambi hanno i numeri per la nomination ufficiale da ottenere alle convention estive di democratici e repubblicani. Cosa è cambiato rispetto a quattro anni fa?
Biden e Trump
Biden e TrumpIPA

Nessuno stupore per il risultato. Sia Joe Biden sia Donald Trump hanno vinto le ultime primarie fatte ed entrambi hanno i numeri di voti sufficienti per arrivare alla candidatura ufficiale che arriverà formalmente la prossima estate nelle convention rispettivamente del partito democratico e di quello repubblicano. Secondo i calcoli della Associated Press il presidente degli Stati Uniti è arrivato adesso a quota 1.972 delegati, con la vittoria in Georgia. La vittoria di Trump a Washington lo porta a 1.215 delegati. Non c'erano dubbi perché non ci sono mai stati avversari per l'uno e per l'altro. Si ripete la sfida di quattro anni fa. Non è però la stessa cosa, anche se il sempre più forte bipolarismo porta gli elettori non vedere l'ora di una rivincita, la prima tra due presidenti degli Stati Uniti dal 1912.

Fattore età

Gli anni contano, soprattutto quelli passati. Sul canale YouTube del presidente degli Stati Uniti c'è un video che è uno spot elettorale per le presidenziali di novembre 2024 in cu8i Joe Biden fa riferimenti espliciti alla sua età. L'attuale presidente compie 82 anni nel 2024 e se venisse rieletto governerebbe fino a 86. «Non sono un giovanotto, non è un segreto, ma io so come portare a termine le cose per il popolo americano» dice Biden spesso attaccato dai repubblicani per la sua età, non poi così distante da quella di Trump, che compie a breve 78 anni.

La lucidità di Biden è stata messa di recente in discussione anche da un rapporto del dipartimento di Giustizia su un’indagine su alcuni documenti riservati rimasti impropriamente in possesso del presidente. Lui ha risposto: «Sono un uomo anziano, e so cosa diavolo sto facendo». Anche se i dubbi sono di molti per i tanti errori fatti negli ultimi mesi in discorsi e occasioni pubbliche.

Biden ci scherza, i repubblicani no. Alla fine del video un produttore fuori campo chiede a Biden di rifare il discorso e lui risponde: «Sentite, sono molto giovane, energico e bello. Perché diavolo devo fare questa cosa?».

Fattore genere

Come quattro anni fa si sfidano due uomini bianchi ben oltre la mezza età, uno con la cravatta blu e l'altro con cravatta rossa. Trump non ha indicato un vice, quella di Biden resterebbe Kamala Harris che ha però avuto spazio d'azione e visibilità limitati negli ultimi quattro anni. Ognuno a suo modo cerca di non perdere terreno in gruppi di popolazione lontane da loro. La campagna di Biden punta su studenti e pensionati, guarda alle famiglie. Sostiene la lotta ai cambiamenti climatici e ha presentato una legge di bilancio con maggiore tassazione ai ricchi che però non passerà. Trump ha due cavalli di battaglia immigrazione, da limitare ovviamente, e economia.

Fattore tribunale

Su Donald Trump pendono vari processi, non tutti legati alla sua attività politica, con oltre 90 capi d’imputazione. La Corte Suprema, che è a guida conservatrice, grazie alle nomine proprio di Trump, lo ha considerato eleggibile in Colorado accogliendo il ricorso dell’ex presidente contro la decisione della Corte suprema statale del Colorado di escluderlo per il suo ruolo nell’assalto al Campidoglio. Per Biden i problemi sono sempre legati al figlio Hunter per cui è stato avviato un secondo procedimento per questioni fiscali e dichiarazioni fraudolente all’Fbi.

Non mi piace Trump. Non mi piace Biden

Uncommitted. Gli americani dicono così per chi non si trova né da una parte né dall'altra. C'è una parte di elettorato repubblicano che non si identifica nelle posizioni e soprattutto nei modi di Trump. C'è una parte, forse ancora più grande, di elettorato democratico che non approva la posizione presa dal presidente nella guerra fra Israele e Hamas. I progressisti non approvano il sostegno a Israele dopo mesi di bombardamenti e attacchi sulla Striscia di Gaza. In Michigan questo è risultato evidente perché gli indipendenti si sono assicurati due delegati alla convention democratica dell'estate. Anche a Washington, in Minnesota e alle Hawaii è successo lo stesso. Sono voti in meno per il candidato Biden e sono anche una forma di pressione affinché il presidente cambi la sua politica in Medio Oriente.