Laura Morante con soprabito in seta damascato, l'immarcescibile Maria Giovanna Elmi in nero e voile, Anna Valle con scollo halter. E poi ancora Manuel Agnelli, Sara Simeoni in completo crema con ricami che sanno d'Oriente e pochette in tinta, Diego Dalla Palma che sfoggia una camicia blu china. Il caldo sahariano di Piazza San Marco non scoraggia un dresscode tutto ispirato ai settecento anni dalla morte di Marco Polo, anche se in scena si celebra il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini.
5000 posti a sedere (il massimo storico per un evento di classica) e sold out inclusivo (con moltissimi giovani a tariffa agevolata) per il galà pucciniano del Teatro La Fenice trasmesso in diretta su Rai 5 e Radio 3. San Marco è vestita a festa: la piazza rifulge grazie ai giochi di luce contro la facciata del museo Correr e lungo le Procuratie, mentre la basilica di San Marco illuminata dalle luci della sera offre uno spaccato di rara suggestione.
«Omaggi a Puccini dal mondo» recita la carta di sala: e il programma scelto dal direttore d’orchestra James Conlon alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, con Alfonso Caiani maestro del Coro, il soprano Selene Zanetti e il pianista Alexander Malofeev si muove su titoli di ampio richiamo. La sostituzione improvvisa del tenore Francesco De Muro cambia la scaletta ma regala, dalla voce del tenore americano Brian Jadge, l'aria di Calaf «Nessun dorma» nel silenzio della notte veneziana, insieme a lui il soprano Selene Zanetti impegnata in un repertorio interamente dedicato a Puccini. I cento anni dalla nascita di Rhapsody in blue celebrano Gershwin poi l'orchestra propone la Cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner, la Marcia Trionfale dall'Aida di Giuseppe Verdi e il Bolero di Ravel. In scena il coro della Fenice che appare prima con «Gloria all'Egitto, ad Iside» per chiudere la serata con il coro «Diecimila anni al nostro imperatore» da Turandot. Due megaschermi riprendono in tempo reale le riprese dai droni: gli spettatori vedono se stessi come fossero in tv. La brezza che si alza su bacino Orseolo a fine serata regala una pioggia improvvisa con fuggi fuggi generale proprio sul più bello.
Per fortuna l'esordio di serata si era svolto al Gritti per brindare con le bollicine di Bellussi, sponsor ufficiale del teatro veneziano. Al crepuscolo, scendono veloci dalle barche sul pontile gli scrittori veneziani Andrea Molesini, Alessandro Marzo Magno e il giovane Giovanni Montanaro. Ecco Roberto Papetti direttore de Il Gazzettino e signora. Ecco Renata Codello, segretario generale della fondazione Cini e componente Banca d'Italia.
Il sovrintendente Fortunato Ortombina, impeccabile in smoking fa gli onori di casa. Sarà il suo ultimo concerto in piazza San Marco, perchè dal 2025 inizierà il suo impegno come Sovrintendente alla Scala di Milano. Diego Dalla Palma, habituèe degli spettacoli veneziani abbraccia Sara Simeoni, Manuel Agnelli discorre amabilmente con il direttore generale della Fenice Andrea Erri. Calici, sorrisi, ciacole. Il meglio dell'ospitalità veneziana.