A Santorini per il weekend più romantico del mondo
Alziamo la mano per i tramonti più famosi del mondo, uno dei quali è questo che sto guardando a Santorini, universalmente riconosciuto dai viaggiatori di tutto il mondo ma anche da chi ci vive che non se ne sazia mai. Perché sa di oro, sa di mondi scomparsi con un eruzione di vulcano, di bianco candido delle case di Oia, come gabbiani sugli scogli. Sa di amore, grazie alle innumerevoli honeymoon che si vivono sull'isola, e sa di una leggera inquietudine, per la forza del vulcano che è sospesa nell'aria, quasi come se l’esplosione che spazzò tutto, divelse mezza isola e creò la grande piscina circolare della caldera fosse appena successa e il vulcano fosse ancora qui. Invece era esattamente il 1.627 a.C., circa 3600 anni fa: mentre Ötzi attraversava le montagne del futuro Sudtirolo, qui, dalle case decorate da splendidi affreschi gli abitanti di Thera (Santorini) guardavano il tramonto dicendo - come noi - che ci sono momenti in cui ci si sente molto fortunati. Come quando vedi il sole inabissarsi nell'Egeo.
E così è, Santorini resta un luogo magico. Sarà il mare blu di un blu così riconoscibile come questo, l’aria fresca, il Meltemi, il sole irruente, il bianco accecante e le forme fiabesche delle architetture. Sarà che Oia sembra una delle città invisibili di Calvino, quasi di racconto onirico, fatta tutta di piscine e di terrazze una sull’altra aggrappate al bordo dell'antico cratere.
Santorini è un mondo ormai diventato fantastico, surreale, abitato da coreani che fanno foto di matrimonio o ricchi americani che bevono drink, un mondo dove ogni camera ha una jacuzzi o una piscina. Un luogo bellissimo e assurdo dove, però, si può vivere una notte fatata e sublime. Perché sì, assecondando tutti gli stereotipi, abbandonando ogni idea prevenuta, accettando ogni strumentalizzazione e falsificazione del reale (a Oia come a Venezia i residenti hanno ormai lasciato il posto ai turisti), almeno una volta nella vita vale la pena stare qui, affacciarsi sulla caldera tra le mille luci del paese come fosse l'ultimo barlume delle civiltà davanti al mare selvaggio, e dormendo almeno una notte in uno di questi hotel, nati per assecondare ogni desiderio di ogni più viziato viaggiatore.
In hotel, più bello di così non si può
Quello dove siamo noi, e da dove iniziamo il nostro week end romantico, è il Santo Maris, hotel di proprietà di una famiglia cretese, composto da 63 suite lusso e 2 ville raccolte come isole attorno a svariate piscine dove c'è sempre qualcuno pronto a portarti un telo e un drink. È un hotel pensato come un villaggio greco, tutto bianco di calce con camere come casette perfette - con jacuzzi o piscina, area soggiorno, un tavolo per la colazione, una terrazza piena di fiori - e spazi comuni super chic: una nuova lobby contemporanea con divani morbidi e lampadari come opere d'arte, una piscina centrale con delle isole per lettini matrimoniali, con bar che serve piatti e cocktail a qualsiasi ora, un ristorante dove mangiare con la brezza della sera, una carta dei vini importante (che spazia anche nella migliore produzione vinicola di Santorini) e un executive chef a dir poco sorprendente: viene da Creta, si chiama Vasilis Katsikas e i suoi piatti sono il segno che la cucina greca contemporanea (finalmente) ha tanto da dire: freschi, eleganti, dove tecnica e sapore si incontrano. Una cena perfetta e un luogo perfetto in cui si gira a piedi o con la club car, dove ci sono orti biologici ricchissimi di frutta e verdura che servono il ristorante.
Siamo a un passo dal bordo del cratere. Attenzione: il Santo Maris non è sul cratere, è dall'altra parte, sul crinale che da Oia scende al mare dolcemente verso nord. Dice la general manager «Alcuni dei nostri clienti non sono stati contenti di non trovarsi affacciati sulla caldera, ma noi offriamo quello che nessun altro garantisce: spazio, privacy e un'enorme piscina a sfioro». E ha ragione, il bordo del cratere si può raggiungere con una passeggiata di 10 minuti mentre qui hai lo sguardo sull'orizzonte aperto e il tramonto proprio di fronte alla terrazza di camera tua.
In spiaggia, lontani dalla pazza folla
È proprio seguendo quell'orizzonte che troviamo la nostra spiaggia preferita. Sull'isola bisogna fare delle scelte: buttarsi nel mucchio, prendere un quad, che pare - purtroppo - essere molto amato sull'isola (anche perché a Santorini, diligentemente ma tristemente, non affittano motorini se non a chi ha la patente da moto) e andare nelle spiagge e nei luoghi più noti, oppure viverla cercando i luoghi meno frequentati. Lasciate da parte le spiaggione organizzate di Kamari e Perissa, e pure le spiagge più scenografiche ritrovo di varia umanità da tutto il mondo, come la rovente spiaggia Rossa, torniamo nella zona est dell'isola alla spiaggia di Exo Gialos: non lontana dall'hotel, con un piccolo beach club con lettini ombrelloni e un ristorantino, per il resto è libera e selvaggia, con un mare super blu e pochissime persone.
L'isola, bella per sempre
Santorini è un caos, non calmo. È trafficata, piena di turisti, con navi da crociera che vanno e vengono, è l'isola dove si può fare tutto -dalle gite a cavallo alle degustazioni di vini, alle lezioni di cucina - è fatta di tanti mondi diversi, di storie antiche e di vita vera e reale. È l'isola del vino, con vitigni autoctoni e cantine che fanno sempre meglio, è l'isola dove ritrovare qualche paesino ancora lontano dal turismo, a Vourvoulos, tra i vigneti, o ad Akrotiri, piccolo paese sulla punta estrema ad est. È proprio qui che nacque la prima città e dove gli archeologi hanno custodito la bellezza dell'antico sito di Akrotiri: una città con strade lastricate e un sistema fognario nata migliaia di anni fa nel 17esimo secolo prima di Cristo. Un luogo da vedere (meglio se con una guida, bravissimo è Spyridon, tel. +30 6980124957 ). I primi abitanti di Santorini giungevano da Creta, dalla grande civiltà minoica e da qui - forse - sapevano di dominare l'Egeo dal suo cuore più palpitante.