AlUla: A Tapestry of Creativity è la mostra fotografica che ci porta alla scoperta di una antica oasi dell'Arabia Saudita

A Monaco un'esposizione di otto autori sauditi e internazionali mette in luce i tesori geologici, archeologici e artistici di AlUla
AlUla A Tapestry of Creativity è la mostra fotografica che ci porta alla scoperta di una antica oasi dell'Arabia Saudita
Una delle tombe monumentali meglio conservate di Madain Saleh, il sito storico più emblematico del Regno dell'Arabia Saudita e il primo a essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, nel 2008.M'hammed Kilito

AlUla è una antica oasi dell'Arabia Saudita.

Ne avete mai sentito parlare?

Se siete appassionati di land art probabilmente sì dato che AlUla è la location nel nord-ovest dell’Arabia Saudita dove si tiene la Biennale Desert X, un appuntamento nato nel 2015 nella Coachella Valley che vede artisti internazionali e locali impegnati nella creazione di installazioni site-specific in aree desertiche.

Nel corso degli ultimi anni l'oasi naturalistica che sorge lungo l’antica Via dell’Incenso, crocevia di popoli per millenni, ha potenziato le attività culturali per fare conoscere il territorio e dare vita ad un turismo sostenibile, rispettoso della storia e della vita delle comunità locali. Con questo spirito è stata concepita la mostra “AlUla: A Tapestry of Creativity”, visibile fino al 3 settembre lungo la Promenade du Larvotto, presso il Principato di Monaco (l'accesso è libero).

Si tratta di una selezione di ventiquattro fotografie in grado di mettere in luce il ricco patrimonio della vasta regione desertica che comprende montagne di arenaria, una vegetazione lussureggiante e numerosi siti archeologici tra cui, il più noto, Hegra, il primo patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita.

L' esposizione open air, curata da Arts AlUla, vede protagonisti otto artisti, sia internazionali che originari dell'Arabia Saudita, affermati o mid-carreer: Moath Alofi, Huda Beydoun, Lance Gerber, Catherine Gfeller, M’hammed Kilito, Prince Michel de Yougoslavie, Matthieu Paley e Robert Polidori. Autori che hanno intessuto un legame con AlUla grazie a residenze artistiche, progetti commissionati o visite individuali. L'intenzione è quella di valorizzare i tesori culturali e paesaggistici, con uno sguardo rivolto al futuro, per far conoscere i progressi di un territorio in continuo mutamento. Grazie ad una serie di ingenti investimenti che vedranno trasformare la regione negli anni a venire, AlUla mira a divenire un polo culturale aperto allo scambio e alla circolazione di idee creative a livello globale, favorendo i nuovi talenti di domani e aiutando le donne a ricoprire ruoli di sempre maggiore importanza.

Come ha sottolineato Nora Aldabal, Executive Director of Arts and Creative Industries, Royal Commission for AlUla: «AlUla: A Tapestry of Creativity è una perfetta testimonianza della capacità che AlUla ha di ispirare nuove generazioni di artisti locali e internazionali, nonché di essere veicolo per portare l’arte e gli artisti sauditi sul palcoscenico internazionale».

Non si tratta della prima occasione in cui la fotografia viene utilizzata come strumento per favorire la riflessione sul territorio: nel 2022 l'AlUla Arts Festival aveva presentato la mostra “Past Forward—Time, Life, and Longing” con la curatela di Kholood Albakr in collaborazione con il team di Cortona On The Move. L'esposizione trattava i temi dell'amicizia, della memoria, del cambiamento e dell'avvenire attraverso lo sguardo di fotografi documentaristi sauditi ed internazionali.

La mostra lungo la Promenade du Larvotto, Principato di Monaco

Gli artisti in mostra

Tra gli autori esposti si annoverano il fotografo documentarista e National Geographic Explorer M’hammed Kilito, di base a Rabat, che sta portando avanti da diverso tempo una ricerca visiva sulle oasi dal titolo “Before it's gone”. Kilito immortala un fenomeno preoccupante: le oasi stanno scomparendo a causa dell'impatto del cambiamento climatico - desertificazione, siccità e incendi - e degli interventi umani.

Il fotografo ha ritratto uno dei siti archeologici più importanti di AlUla in occasione di una residenza artistica.

Una delle tombe monumentali meglio conservate di Madain Saleh, il sito storico più emblematico del Regno dell'Arabia Saudita e il primo a essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, nel 2008.M'hammed Kilito

Robert Polidori è rinomato per le fotografie di architettura su larga scala. Per “AlUla: A Tapestry of Creativity” ha ritratto col suo stile inconfondibile la città vecchia di AlUla, il lago nascosto in Shallal Canyon, petroglifi rupestri e una rigogliosa coltivazione di palme da datteri.

Aerial view of date palm cultivation near AlUla, 2020Robert Polidori

Huda Beydoun, di base a Jeddah, è una artista visiva che si è formata in Francia, studiando fotografia di moda con Paolo Roversi. La sua ricerca fonde pittura, tecniche miste e fotografia. In mostra presenta un'opera realizzata in occasione della residenza artistica che aveva effettuato ad AlUla nel 2022: si tratta di uno scatto di un sito dell'oasi a cui l'artista a giustapposto un tessuto, dando vita ad una nuova immagine.

Untitled, 2022Huda Beydoun

Moath Alofi è un eclettico artista saudita, fondatore dello studio artistico Al-Mthba e cofondatore di Erth Team, un gruppo di produzione specializzato in safari, fotografia aerea e documentazione di viaggio. Il suo obbiettivo era quello di presentare in mostra una AlUla inedita, ciò che non compare immediatamente visibile all'occhio dell'osservatore.

Uairidh, 2020Moath Alofi
Hidden Lake in Shallal Canyon, 2020Robert Polidori
Camel herders inside Hegra near twin tomb. Visit to Al Ula's heritage sites and cultural attraction, including Unesco heritage site.Matthieu Paley
Mohammed Ahmed Ibrahim, Falling Stones Garden, DesertXAlUla 2020Lance Gerber