Fashion Week

Budapest Central European Fashion Week, la capitale della moda ungherese (con i suoi fashion designer) è da tenere d’occhio

Il cuore pulsante della creatività ungherese ha ospitato, a inizio settembre, la settimana della moda per la stagione primavera estate 2024
Budapest Fashion Week
Holecz Endre / HFDA / The Sparkle Content

Budapest Central European Fashion Week: a inizio settembre, la capitale ungherese ha ospitato la settimana della moda primavera estate 2024, presentando inoltre le collezioni di brand emergenti ben al di là dei confini nazionali, dalla Polonia all’Ucraina.

Cosa rende una capitale della moda tale, oltre le maison che scelgono di presentarvi le proprie collezioni, i giovani talenti che ne promuovono l’evoluzione, o ancora il lusso che fa risplendere le sue vie storiche? Senza dubbio le radici culturali che, silenziosamente, ne influenzano le espressioni e la percezione internazionale: tanto più diversificato e poliedrico il background, quanto più sarà interessante decriptare una città nel suo stile e in quello di chi la vive quotidianamente. Budapest, con la sua posizione centrale nell’Europa orientale, la sua ricca storia e il suo respiro multietnico, possiede ciò che risulta essenziale per una capitale fashion, e sta costruendo su queste fondamenta un futuro promettente e in continuo dialogo.

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La Budapest Central European Fashion Week infatti, come lascia intendere il nome, sebbene abbia nella città ungherese il suo nucleo centrale e operativo, rappresenta il proprio Paese ma dà voce anche alle nazioni confinanti, attraverso i propri talenti nell’industria della moda: dal 28 agosto al 3 settembre, la dodicesima edizione della settimana della moda ha animato la città con oltre 2500 ospiti nazionali e internazionali, circa 20 eventi collaterali e 40 brand tra ungheresi, ucraini, polacchi e non solo, coronando gli ultimi due giorni del programma con le sfilate al Millenáris, Teatro Nazionale di Danza.

HFDA / The Sparkle Content

Holecz Endre

Un’occasione, quella della BCEFW, non solo per scoprire il meglio che la moda ha da offrire in questa regione europea, con uno sguardo sempre più attento alla sostenibilità e al supporto alle nuove generazioni, ma anche di esplorare una città in crescita costante e con opzioni culturali, culinarie e di intrattenimento sempre più stimolanti.

Ecco la nostra selezione dei migliori designer dalle sfilate per la primavera estate 2024 alla BCEFW.

Szczygieł

Il brand fondato da Ania Szczygieł in Polonia, poi trasferitosi in Inghilterra, è uno dei più interessanti tanto da una prospettiva design, tra stratificazione utility e dettagli futuristici, quanto da un punto di vista sostenibile: la stilista lavora infatti con un numero limitato di tessuti, dead stocks e materiali riciclati provenienti dal Cambridgeshire, evitando consapevolmente la sovrapproduzione. La collezione per la primavera estate 2024 presentata a Budapest simboleggia un viaggio personale alla ricerca di respiro, pace e freschezza, raccontati attraverso una palette che va dai beige ai toni pastello, così come dai materiali e dalle stampe naturali, dal cotone grezzo al tie-dye vegetale.

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Gudu

Lasha Mdinaradze, direttore creativo del brand ucraino, ha studiato tra Tbilisi e Firenze prima di fondare Gudu, influenzato dal suo background nel design di costumi: una visione artistica innovativa e audace, il cui approccio teatrale mixato alle influenze underground fa da protagonista anche nella collezione primavera estate. Amante del total black di carattere, Mdinaradze ha dato vita a una collezione che parla di individualità, e in cui ogni capo presentato appare come la continuazione logica di quello precedente, come in un grande puzzle.

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Borbala

Il collettivo di moda Borbala, con sede a Budapest e Targu-Mures, ha fatto dell’upcycling la sua cifra stilistica, dando vita a capi e accessori sperimentali unici nel loro genere: tra plastica post consumo e materiali second-hand, i designer di Borbala decostruiscono e rigenerano portando avanti tecniche tradizionali e metodi fai-da-te come patchwork, quilting o collage tessile. La loro estetica spontanea e colorata anima anche la collezione primavera estate 2024, ispirata al patrimonio culturale della Transilvania - luogo di nascita della fondatrice omonima del collettivo - e alle influenze folkloristiche ungheresi e sassoni, tra ricami fatti a mano e un’estetica che strizza l’occhio ai cartoni animati degli anni 2000.

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Fanni Eperke Szabó

La stilista ungherese ha fatto della maglieria il suo mezzo artistico, scegliendolo tanto per le incredibili varietà di design ottenute dalle sue applicazioni, quanto per le caratteristiche uniche e la libertà di movimento che queste tecniche tessili offrono: l’obiettivo è quello di rendere qualsiasi corpo parte integrante del design finale, essendo il knitwear estremamente adattabile a ogni silhouette. Un’estetica fresca e sensuale che, nella collezione primavera estate 2024, viene integrata a una narrazione contrastante: quella della guarigione da una malattia. I capi in passerella, infatti, narrano le cinque fasi vissute dalla designer - negazione, rabbia, riconciliazione, depressione e accettazione. Dei ricordi indossabili che, nelle complesse trame e nelle texture stratificate, esplorano la risoluzione di un trauma attraverso le emozioni evocate.

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Nommé

Il marchio fondato da Panna László - che prende il nome dal termine "designato" in francese - nasce con l’obiettivo di integrarsi senza sforzi nel guardaroba femminile con capi facilmente abbinabili tra loro, dal design pulito ma con un twist unico dato dai materiali naturali e dai motivi astratti. Una missione che, nella collezione primavera estate 2024, unisce le forze con quella di avvicinare chi indossa Nommé alla natura: le creazioni sono un gentile Memento Mori e invitano a prendersi cura della Terra attraverso i capi sostenibili: questi sono ispirati a un’estetica volutamente decadente, prendendo consapevolezza di questo spaventoso ma autentico processo, come momento di passaggio. Uno dei tanti in cui trovare conforto nel dialogo con Madre Natura.

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