Di numeri in cui cercare l'irrazionalità e romanticismo istintivo: la formula poetica di Susan Fang.
Quando parla di sé, o meglio del suo approccio alla moda, usa due termini non immediatamente comprensibili se accostati e applicati alla creazione di abiti - quanto meno a primo impatto. Parla di “percezione” e “matematica”. Chi di matematica è digiuno (escludendo la costruzione vera e propria dei capi, fatta di dimensioni e proporzioni da rispettare) potrebbe far fatica a capire perché. Susan Fang, però, ha trovato il suo personalissimo modo per renderla un'arte da indossare. E non con giochi di geometrie o un razionalismo minimale, ma con uno stile che sa di romanticismo fanciullesco e caramelle. “In matematica oggetti estremamente complessi da comprendere e estremamente distanti tra loro, magari infiniti, se combinati nel modo giusto possono diventare la cosa più semplice del mondo” mi ha spiegato un amico, tenendo come esempio l'uguaglianza che porta alla “identità di Eulero”. Il lato poetico dei numeri probabilmente l'ha sempre affascinata, ed ha applicato la creatività necessaria per mettere ordine nel caos di certe equazioni al suo personalissimo concetto di moda.
Era Febbraio del 2018 quando ha presentato la sua prima collezione, anche se il brand è nato un anno prima, dopo le esperienze da Kei Kagami, Céline e Stella McCartney. Susan Fang è nata a Ningbo, in Cina, nel 1992 ma è cresciuta tra il Canada e gli Stati Uniti fin quando ha deciso di trasferirsi a Londra per studiare alla Central Saint Martins. Ogni forma di bellezza è legata alla percezione che se ne ha, sostiene la designer. E lei, attraverso la gentilezza e le connessioni istintive con la natura, le esplora. «La creatività deve essere innovativa, l’innovazione diventa cultura, e può essere ulteriormente coltivata» aveva detto in occasione del Creativity Issue di Vogue di qualche anno fa. Ha già collaborato con Zara, Ugg, Nike, & Other Strories, nel 2019 è stata selezionata per l'LVMH Prize, è stata tra gli Under 30 di Forbes sia nel 2019 che nel 2020, nel 2021 ha ottenuto il premio Creative Pioneer Award dallo Yu Prize ed è finita nella lista BoF 500 class of 2023.
Sua madre è una delle designer responsabili dell'ufficio stile del marchio: si occupa dei capi crochet e delle stampe, perché da quando è andata in pensione adora dipingere scene che appartengono ai suoi ricordi di bambina. Attraverso gli abiti, Susan Fang vorrebbe poter entrare nella vita delle persone, vorrebbe che i suoi capi trasmettessero delle emozioni e portassero gioia a chi le vive. Alla prossima Milano Fashion Week, però, sfilerà con il supporto di Dolce&Gabbana. Con un nuovo capitolo del progetto Supported by Dolce&Gabbana realizzato in collaborazione con Katie Grand, insieme a Shanghai Fashion Designers Association (SFDA) e Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) Domenico Dolce e Stefano Gabbana sosterranno la giovane nella realizzazione della sua nuova collezione, rendendo possibile il progetto nella sua interezza, dalla fornitura dei tessuti e dei materiali fino al debutto in passerella negli spazi Dolce&Gabbana di via Broggi 23 a Milano.
«Questo progetto mi ha permesso di creare tante nuove opportunità lungo il mio percorso creativo» ha spiegato Susan Fang, «Attingendo al ricco patrimonio culturale che accomuna Cina e Italia, ho incorporato elementi di design e tecniche che celebrano entrambe le tradizioni. Mi sono sentita parte della famiglia Dolce&Gabbana fin dal primo giorno». «È importante avere sempre una storia e delle emozioni da raccontare» hanno precisato gli stilisti, «e attraverso i suoi abiti delicati, romantici e sognanti, Susan riesce a trasmettere chiaramente la sua passione per questo mestiere, con uno sguardo giovane e fresco. Per questo siamo davvero contenti di supportarla in un’occasione così speciale, portando la sua creatività a Milano».
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