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Cibi antistress: gli alimenti “lenti” che aiutano a rilassare il cervello. I consigli di un'esperta su come combattere lo stress… mangiando

Possono alcuni cibi contribuire a decongestionare l'attività cerebrale? Sì, secondo un'esperta di alimentazione energetica. Soprattutto se abbinati a certe buone pratiche quotidiane
cibi antistress
A young woman in stylish swimwear and sunglasses, smiling with happiness on her summer vacation. Relaxing by the water and embracing a carefree lifestyleDmytro Buianskyi

È possibile concedere un po' di riposo alla nostra mente attraverso gli alimenti che assumiamo? Ecco i cibi antistress che rilassano il cervello. Consigliati da un'esperta

Sì, esistono alimenti che aiutano a rilassare il cervello. Lo conferma la psicologa Lourdes Ramón, esperta di alimentazione energetica. Concedere un po' di riposo all'attività cerebrale è un desiderio piuttosto diffuso nell'epoca del multitasking, che ci costringe a ritmi frenetici per gran parte delle ore in cui siamo svegli. Sebbene rilassare la mente e conseguire questa disconnessione non dipenda solo dal consumo di determinati alimenti – come vedremo, ci sono anche alcune abitudini non nutrizionali che possono essere d'aiuto a tale fine –, il cibo resta comunque un fattore determinante.

Energia centripeta VS. energia centrifuga

«Il modo in cui pensiamo e ci sentiamo dipende in larga misura da ciò che mangiamo», sottolinea Ramón. «Secondo i principi dell'alimentazione energetica, ci sono alimenti che ci forniscono un'energia yin estrema, centrifuga, di dispersione, vibrazione, a effetto rapido ma superficiale, che infiamma, espande e dilata. Il consumo di questi cibi ha l'effetto di accelerare l'attività del nostro cervello e di aumentare i nostri livelli di stress. Ciò di cui abbiamo bisogno sono alimenti che ci diano un diverso tipo di energia: centripeta, che vibra e agisce più lentamente».

I cibi antistress che rilassano il cervello
  1. Quelli ricchi di vitamina B1, perché quest'ultima è coinvolta nella formazione dei neurotrasmettitori e protegge le cellule nervose. Gli alimenti che la contengono? Legumi, cereali integrali, semi di girasole, noci...
  2. Quelli che contengono Omega 3, cioè pesci grassi come il salmone, lo sgombro e la sardina. Gli Omega 3 sono presenti anche nei semi di chia e nelle noci. Regolano la connettività dendritica dei neuroni, ovvero le connessioni tra i neuroni, che sono legate alle sensazioni di stress e ansia.
  3. Quelli con triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, essenziale per migliorare l'umore. Si trova, fra gli altri, nei semi di soia, nelle arachidi, nel riso, nelle uova, nella banana e nei prodotti caseari.
  4. Anche i fosfolipidi, come la lecitina, contribuiscono a calmare l'attività cerebrale. Oltre a costruire le guaine che circondano i neuroni, contengono la colina, un nutriente essenziale, precursore fisiologico dell'acetilcolina, una sostanza necessaria per i processi cerebrali, come quello della memoria. Possiamo assumere fosfolipidi attraverso alimenti come uova, latte, germe di grano, mandorle.
E quelli che lo stressano

Tra gli alimenti che generano energia estrema, con effetti stressanti sull'attività cerebrale, figurano alcol, caffè, tè, bevande gassate zuccherate, zuccheri raffinati, dolcificanti, gelati, cioccolatini. «Senza dimenticare i carboidrati raffinati (pane e pasta bianchi, biscotti, fette biscottate, dolciumi confezionati) e i grassi trans presenti nel pane a fette, negli hamburger, nei biscotti, nel burro, nelle creme spalmabili…», aggiunge Ramón.

Le abitudini scaccia-pensieri

Senza nulla togliere all'importanza dell'alimentazione per la salute mentale, occorre segnalare che a rilassare il cervello possono contribuire anche alcune buone pratiche quotidiane di natura non nutrizionale. In linea generale, è importante ricordarsi di dedicare ogni giorno del tempo alla cura di sé, svolgendo attività che ci piacciono e che ci danno piacere, che si tratti di leggere un libro o di dipingere. Più specificamente, sarebbe buona prassi, prima di andare a letto, mettere per iscritto i propri pensieri negativi, le preoccupazioni o semplicemente l'elenco dei compiti per il giorno successivo.

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Iván Eguzquiza, psicologo esperto in terapia cognitivo-comportamentale, ansia e insonnia, ha confermato che questa abitudine di creare una sorta di agenda di preoccupazioni/compiti ci permette di parcellizzare questi pensieri e, per così dire, di non “portarli a letto”, riducendo così al minimo il rischio che si insinuino nella nostra mente nel cuore della notte. Questa pratica aiuta anche a creare spazi e momenti di solitudine per analizzare le preoccupazioni e, se necessario, come sottolinea la psicologa Bárbara Tovar, «mettere a fuoco le emozioni sulle quali, durante il giorno, con i ritmi frenetici che dobbiamo seguire, non abbiamo il tempo di riflettere». Dedicare dei momenti specifici a questi “incontri con il cervello" e ad affrontare le proprie preoccupazioni aiuta a far sì che i pensieri negativi non ci assillino per il resto della giornata.

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Vogue Spagna.