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Tutto quello che non sapevi su Coco Chanel, che ha cambiato il guardaroba femminile con 10 intuizioni

Oltre il tubino nero, la borsa a tracolla e il profumo N°5
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Oggi è l'anniversario di compleanno di Coco Chanel. La sua moda è oggi una preziosa eredità stilistica che ha stravolto le regole del guardaroba femminile

Oggi quella “CC" rappresenta la validazione inappellabile allo charme, quel concetto che corre insieme all'eleganza francese, plasmato da Coco Chanel con una visione avanguardista, ora raccontata nel più piccolo dettaglio nel libro edito Assouline, Chanel: The Legend of an Icon.

La storia, l'essere sopravvissuta invitta all'usura del tempo, come una borsa a tracolla o un tailleur di tweed dal taglio impeccabile, è sicuramente un valore aggiunto che non a tutti, nonostante le magie della comunicazione e del branding, è concesso. Caparbietà (tipica peculiarità del suo segno zodiacale, il leone del 19 agosto del 1883), creatività geniale e voglia di scardinare le regole del “bel vestire" dell'epoca hanno contribuito a scrivere il successo di Mademoiselle Gabrielle Chanel, detta Coco. Il nome, civettuolo e divertente, racconta la sua vita notturna, di una canzonetta intonata in giovane età.

Un ritratto della giovane Coco Chanel

Apic/Getty Images

La donna, prima della stilista

Tutto ha inizio con audacia e ingenuità, perché i compromessi non sono mai stati presi in considerazione da Chanel, la donna ancor prima della stilista. Ed è questo il “sale” della sue idee progressiste, sempre spinta dalla voglia di liberare il corpo femminile da corsetti, gonne voluminose, borsette e scarpe scomode. Fiutò la modernità e lottò per promuoverla. Resiliente al dolore - cresciuta in un orfanotrofio e un amore infranto, quello per Arthur Boy Capel, a causa di un incidente automobilistico - Coco Chanel ha concretizzato le sue visioni in comodi tailleur, pratiche borse a tracolla, morbidissime scarpe e bigiotteria volta ad adornare l'immagine al di là dello stato sociale. È qui che che si unisce l'eleganza al concetto di praticità, apprezzata dapprima delle francesi e poi dalle americane (anche attraverso le pellicole cinematografiche). La sua stessa vita è stata d’ispirazione per la maggior parte delle sue creazioni: la sua vita è diventata il suo lavoro e il suo lavoro si è poi trasformato in arte. Quindi per capire la nascita e il successo della maison Chanel, bisogna prima conoscere l'enigmatica Gabrielle. Documenti e interviste sono fondamentali per capire la sua idea di guardaroba femminile: il documentario in due episodi Coco Chanel - Senza segreti (dal 28 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now Tv)svela per la prima volta gli archivi della casa di moda nonché un'intervista inedita a Lilou Marquand, assistente di Coco Chanel. Si svela la Coco Chanel privata, la complessità della sua vita, grazie al lavoro del biografo Paul Morand ( qui narrato dall'attrice Sophie Marceau).

Ma il successo è intessuto nel riscatto sociale: la necessità di inserirsi in ambienti che non sono i propri e le radici precarie (la madre Jeanne ammalata e il padre bevitore e ambulante occasionale) hanno determinato il destino di Mademoiselle Gabrielle, sempre alla ricerca di una propria identità che prende forma in un'immagine unica e riconoscibile. «La moda passa, lo stile resta» è solo una delle frasi cult di Coco Chanel che racconta la costruzione di un guardaroba pensato per donne determinate che non si piegano ai “trend” temporanei, sicure di ciò che indossano e di ciò che pensano. La sua continua ricerca mostra la volontà di movimento e respiro negli abiti indossati, proprio come accade già negli uomini. Il suo lavoro è, per molti versi, una forma di emancipazione femminile.

FRANCE - CIRCA 1959: Coco Chanel in Paris, France in 1959 - Miss Coco Chanel (on the left). Coco Chanel's appartment, Cambon street. (Photo by KAMMERMAN/Gamma-Rapho via Getty Images)KAMMERMAN/Getty Images

Ed ecco che i pastelli vengono sostituiti da una palette cromatica essenziale e rigorosa composta da 4 colori (il bianco, il nero, il rosa cipria e il rosso), i pantaloni e i tessuti pesanti di tweed e bouclé vengono rubati al guardaroba maschile, mentre le righe dei marinai bretoni vengono utilizzate per l'abbigliamento del tempo libero (è lei che lancia la prima collezione Crociera). Coco Chanel ha sempre seguito la sua linea di semplicità e rigore, limitando le variazioni sul tema ma perfezionando ogni dettaglio. È questo il prezioso segreto de les èlégance parisiennes (l'eleganza parigina), arrivando sulla bocca di tutti e fino ai giorni nostri.

La conquista dell'autonomia, l'incontro con Étienne de Balsan e l'inizio come modista

La vita sociale di Gabrielle Chanel coincide con il primo lavoro come sarta all'interno di un piccolo atelier di Moulins, quando lascia l'orfanotrofio. Con la sua amica Adrienne frequenta la piccola città nota per il turismo vacanziero: café, concerti e corse di cavalli. Di giorno lavora e la sera frequenta i locali, affamata di vita. Di quel periodo rimane il soprannome, Coco, dal ritornello di una divertente canzone che intona con l'amica nelle lunghe notti. Tra tutte si distingue per i suoi abiti lineari e mascolini: viene subito notata da Étienne de Balsan, con alle spalle una solida famiglia borghese nell'ambito tessile. Nel 1908 chiede alla giovane Chanel di raggiungerlo nella sua tenuta a Royallieu: è qui che conosce la vita da campagna tra passeggiate, scuderie, corse e feste a tema.

New York Times Co./Getty Images

Differenziarsi dalle cocottes

Mantenuta da Étienne de Balsan, Coco Chanel è in cerca di una propria autonomia di vita, di pensiero e di stile. Prima di tutto capisce il meccanismo perverso di identificazione all'interno della società attraverso puntuali simboli, che prendono forma attraverso accessori e capi. Coco Chanel non è come le altre cocottes, cioè donne “irregolari” mantenute che assecondano l'uomo: ha un proprio carattere che arde di autodeterminazione. E per questo decide di creare un guardaroba personale che esce dalle regole già conosciute. Veste come un uomo, indossa la camicia con la cravatta e abiti monacali neri con il colletto bianco: una direzione opposta rispetto all'odalisca di Poiret e alla femme fatale della Maison Worth, proposte all'epoca.

Durante i ritrovi in tenuta e le feste organizzate in tenuta, Coco Mademoiselle catalizza l'attenzione per il suo vestire così insolito, mentre le donne iniziano ad apprezzare quei cappelli ripuliti dalle decorazioni, più leggeri e più pratici da indossare. Il passaparola è veloce e così diventa modista: l'iniziativa viene sostenuta, anche finanziariamente, da Étienne Arthur Capel, detto Boy, un uomo d'affari londinese che frequenta la casa di Balsan, uniti per la passione per le corse.

Le vacanze a Deauville, la guerra e l'amore

Coco e Boy s'innamorano e fanno coppia fissa: nel 1913 Parigi non è ancora pronta per la moda di Chanel e, sotto l'ombra dell'imminente Prima Guerra Mondiale, insieme si trasferiscono a Deauville, in Normandia. Una cittadina di mare frequentata da francesi e inglesi, colma di appuntamenti tra cavalli, casinò e barche a vela. Qui i negozi alla moda non mancano ed entrambi intuiscono che può essere il luogo più adatto per aprire il primo negozio. L'abbigliamento balneare è più vicino alle visioni di Coco Chanel, meno sfarzoso e più pratico. E subito i suoi cappelli conquistano il “bel mondo”. In breve tempo ruba dal guardaroba di Boy per se stessa per poi creare una linea composta da maglie marinare, pullover sportivi e blazer di flanella. Con la guerra e la penuria nel reperire il materiale tessile, inizia a utilizzare il pratico e sobrio jersey per creare il suo iconico tailleur. È arrivato il momento di rendere più agile la camminata delle donne che ora sono impegnate quotidianamente nei negozi e sulle automobili.

La storia d'amore tra “l'irregolare” e l'uomo d'affar finisce con il tragico incidente di Boy nel dicembre del 1919. A questo punto arriva a Parigi trionfante e apre la storica boutique al numero 31 di Rue Cambon: entra subito in contatto con l'alta società, gli intellettuali e gli artisti. È affascinata dal teatro e dal cinema, inizia a viaggiare anche per dimenticare il suo “Boy”, mentre la sua creatività continua ad essere solletica da ciò che vede e vive.

Coco Chanel

-/Getty Images

L'incontro con Dimitrij e il profumo Chanel N°5

Pochi conoscono la storia che ha spinto Coco Chanel nell'ampliare e diversificare il suo mercato. Dietro c'è un incontro con granduca Dimitrij, esiliato dalla Russia nel 1917 dopo aver partecipato all'assassinio di Rasputin. Dalla loro profonda amicizia e ammirazione, la stilista viene a contatto con una cultura che apprezza il profumo, non più un escamotage per nascondere il cattivo odore delle cocottes. Poco dopo nasce Chanel N°5, un profumo da donna dal profumo di donna, contenuto in una boccetta di farmacia (oggi la maison propone anche Coco Chanel Mademoiselle e altre fragranze). Oggi diventato un classico per i regali per lei.

Chanel N° 5

10 must have per il guardaroba femminile secondo Coco Chanel

  1. Il tubino nero.
  2. Il tailleur asciutto composto da una box jacket e una gonna al ginocchio, per agevolare i movimenti.
  3. La borsa tracolla di pelle matelassé (l'iconico 2.55) per liberare le mani delle donne.
  4. Le scarpe sling back two tone di Chanel.
  5. I pantaloni anche per le donne (non solo per cavalcare).
  6. Le magliette con le righe bianche e blu.
  7. I gioielli Chanel, cioè i costume jewelry per arricchire e adornare il resto del look.
  8. Le perle vere indossate con quelle finte in lunghissimi fili.
  9. I bracciali a croce maltese creati con il duca Fulco di Verdura da portare come polsini.
  10. Il profumo Chanel N°5.