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Mantenere il cuoio capelluto sano è il segreto per avere capelli belli. Ecco le migliori pratiche per averne cura

La salute dei capelli? Parte dal cuoio capelluto. Ecco come funziona. E come prendercene cura. Dalla haircare quotidiana ai trattamenti detox
cuoio capelluto
A serene woman pulls her long hair back, revealing her smooth, hairless arm pits. She looks confident in her white bikini as she sits on a sun lounger. Depicts body care and confidence and vacationing.Catherine Falls Commercial

Il cuoio capelluto: come funziona e perché mantenerlo sano è il segreto per avere capelli più belli. E le migliori pratiche per prendercene cura. Dalla hair routine ai trattamenti detox

Una delle tante verità sui capelli che si apprendono vivendo è che non è possibile avere lunghezze sane senza prendersi cura anche del cuoio capelluto. Di fatto, la cura del cuoio capelluto è la cura dei capelli. Affermazione che non ha nulla di sorprendente, se si considera che il cuoio capelluto è la “sede” dei capelli e la zona da cui questi ultimi traggono il loro nutrimento.

Com'è fatto il cuoio capelluto

Ma cos'è esattamente il cuoio capelluto? È la zona dove hanno sede i follicoli piliferi preposti alla crescita dei capelli e, come il resto della pelle, è formato da tre strati:

  1. Epidermide: è lo strato superiore, che ha la funzione di scudo verso l'esterno.
  2. Derma: costituisce lo strato mediano, quello che ospita le componenti più importanti: i bulbi, da cui nascono i capelli; i vasi sanguigni, che portano nutrimento ed ossigeno ai bulbi piliferi; le ghiandole sebacee, che hanno la funzione di lubrificare e impermeabilizzare il capello; e le ghiandole sudoripare, che hanno sbocco sull'epidermide e sono incaricate della termoregolazione e di formare, con lo strato di cellule morte (corneociti) presenti sull'epidermide, il cosiddetto “fattore naturale di idratazione”, o NMF ("natural moisturizing factor").
  3. Ipoderma: è lo strato più profondo – fino a 3,5 cm sotto la superficie – ed è composto da una fascia adiposa che svolge la funzione di barriera isolante e riserva di energia.
Come funziona il cuoio capelluto

Due sono i principali fattori da considerare se si tratta di mantenere in salute il cuoio capelluto: il film idrolipidico e la microcircolazione sanguigna e linfatica.

1. Il film idrolipidico

È creato dal sebo che, prodotto nel derma, risale fino all’epidermide. Consiste in un sottile strato grasso superficiale composto da sebo, sudore, acqua, sali minerali, detriti cellulari e flora batterica, che, nel loro complesso, vanno a formare il microbiota cutaneo, un vero e proprio organismo vivente con cui viviamo in simbiosi e che si prende cura di proteggere lo strato più esterno del nostro corpo. Ogni giorno, il film idrolipidico viene aggredito da agenti esterni quali freddo, caldo, vento, sole, raggi UV, smog, metalli pesanti presenti nell’aria, detriti cellulari in eccesso e residui di prodotti per lo styling. Il lavaggio assicura un ricambio ciclico che mantiene il film idrolipidico in salute, a patto che si usino prodotti idonei e compatibili con la propria pelle, perché, altrimenti, il rischio è quello di danneggiarlo, creando un disequilibrio che può portare a problematiche del cuoio capelluto quali cute secca, psoriasi, iperidrosi, forfora, prurito, dolore, dermatite seborroica, seborrea, follicolite.

2. La microcircolazione sanguigna e linfatica

Si compone di vasi arteriosi e venosi e svolge la funzione di apportare ossigeno, energia e nutrimento ai bulbi e a eliminare CO2 e sostanze di scarto. Queste ultime, in particolare, sono smaltite anche attraverso la microcircolazione linfatica. Effettuare con regolarità un massaggio al cuoio capelluto è quindi di fondamentale importanza per permettere la corretta attivazione linfatica e sanguigna.

6 buone abitudini per prendersi cura del cuoio capelluto

Una cura regolare del cuoio capelluto è la chiave per avere lunghezze belle e sane. Ecco allora alcune pratiche fondamentali che dovrebbero far parte della vostra routine di haircare:

  1. Massaggiare il cuoio capelluto: aiuta a riattivare la microcircolazione; attenzione, però, a non grattarsi o a un'eccessiva frizione in fase di lavaggio, perché questo potrebbe danneggiare il film idrolipidico.
  2. Applicare lo shampoo sul cuoio capelluto, non direttamente sui capelli.
  3. Usare prodotti delicati per il lavaggio, privi di tensioattivi chimici SLES (Sodium Laureth Sulfate) e SLS (Sodium Lauryl Sulfate).
  4. Evitare calore eccessivo nell'asciugatura.
  5. Evitare stress meccanico eccessivo durante lo styling.
  6. Usare prodotti specifici per le proprie esigenze a livello di cute e di capelli.
Quando la routine non basta

Ovviamente, può accadere che il nostro cuoio capelluto abbia bisogno di cure supplementari e maggiormente specifiche. Vari sono i sintomi che indicano lo stato di salute non ottimale del nostro cuoio capelluto. I più comuni sono i seguenti:

  • forfora
  • desquamazione
  • prurito
  • arrossamento della cute
  • sensazione di fastidio o dolore sulla superficie del cuoio capelluto
  • indebolimento delle lunghezze
  • caduta occasionale
  • secchezza
  • capelli grassi

Per capire come trattare queste condizioni, è sempre consigliabile avvalersi di una consulenza tricologica professionale, in quanto possono avere cause diverse e, pertanto, il rischio di una cura fai-da-te è quello di non centrare le origini del problema e di intervenire con la terapia sbagliata. La comunissima forfora, ad esempio, può dipendere da una naturale tendenza alla secchezza da parte del cuoio capelluto, ma anche da eccessiva produzione di sebo, cattiva alimentazione, stress, lavaggi troppo frequenti o troppo diradati o con prodotti non idonei alle proprie caratteristiche, nonché – e questa è in realtà la causa più frequente – dall'eccessiva proliferazione di un fungo, la Malassezia furfur (o Pityrosporum), che vive sul cuoio capelluto, nutrendosi di sebo.

Quando il cuoio capelluto dà segni di cattiva salute, l'ideale è sottoporsi a un'analisi della cute, che può essere effettuata mediante una microcamera sia in un centro tricologico sia in un salone specializzato. I risultati dell'analisi forniscono dati fondamentali per capire come intervenire in modo corretto e mirato.

Detox del cuoio capelluto

Oltre a una routine a base dei prodotti più adatti al vostro tipo di pelle e alla struttura dei vostri capelli, uno dei consigli che potreste ricevere da parte di un tricologo o di uno specialista di haircare è quello di sottoporvi a un trattamento detox del cuoio capelluto. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Che cos'è?

La tricologa Bridgette Hill definisce questo tipo di trattamento come «una skincare specifica per la zona cutanea del cuoio capelluto». Questa forma di disintossicazione, dice l'esperta, «regola il ricambio cellulare, riduce l'infiammazione, ottimizza la produzione del sebo e favorisce il flusso sanguigno». Janiene Luke, dermatologa e professoressa clinica presso il Dipartimento di Dermatologia della Loma Linda University, in California, aggiunge che un detox del cuoio capelluto comporta una pulizia e un'esfoliazione attraverso il massaggio o l'uso di uno strumento meccanico con l'obiettivo di rimuovere dal cuoio capelluto le cellule morte della pelle, residui di prodotto e altri detriti. Se eseguito periodicamente, in aggiunta alla normale routine di lavaggio, questo genere di trattamento offre svariati benefici per la salute dei capelli e del cuoio capelluto.

A chi è consigliato?

In linea generale, un detox del cuoio capelluto è adatto a tutti i tipi di capelli, anche se Hill lo consiglia in particolare ha chi a lunghezze spesse, crespe, ricce o a chi le acconcia spesso utilizzando il calore. Aggiunge che può giovare anche a coloro che hanno un cuoio capelluto oleoso o soffrono di problemi di forfora o di caduta.

Quali sono i benefici?

Oltre a offrire al cuoio capelluto un'accurata pulizia, un detox può contribuire a prevenire problemi cutanei da cui traggono origine altre, più gravi condizioni. «Effettuare con regolarità una disintossicazione del cuoio capelluto – idealmente, una volta al mese – è utile per mantenerlo pulito, evita l'occlusione dei follicoli e contribuisce a garantire ai capelli un ambiente sano per il loro ciclo di crescita», dice Luke. «Se vi siete mai sottoposti a una pulizia del viso, saprete che l'esfoliazione stimola la circolazione e rimuove le impurità che possono ostruire i pori. La disintossicazione del cuoio capelluto funziona in modo analogo, rimuovendo i detriti e permettendo così ai prodotti di alimentare e nutrire il follicolo pilifero».

Come capire se ne abbiamo bisogno?

Secondo Luke, una lieve desquamazione, prurito o un visibile accumulo di prodotto sono i principali indicatori del fatto che il cuoio capelluto potrebbe beneficiare di un detox. Hill, tuttavia, fa notare che sarebbe opportuno effettuare regolarmente il trattamento due volte l'anno invece di aspettare che i problemi si manifestino. «Se si soffre di prurito al cuoio capelluto, programmare un trattamento detox è l'ultima cosa da fare: prima occorre escludere cause come reazioni allergiche, batteri o infezioni fungine», spiega.

Controindicazioni

La regola fondamentale è non esagerare. Luke avverte che trattamenti troppo frequenti possono portare a una secchezza eccessiva e causare danni o infiammazioni. E aggiunge che, se si notano sintomi persistenti come prurito, consistente desquamazione o perdita di capelli, è necessario rivolgersi a un dermatologo per individuare la causa e trattare il problema nel modo giusto.

Hill afferma tuttavia che le controindicazioni sono quasi nulle se il trattamento è eseguito da un tricologo o da un esperto del cuoio capelluto in salone. Effettuando da soli la selezione dei prodotti e il successivo trattamento, avverte Hill, si corre il rischio di scegliere i soin sbagliati o di applicarli in modo non corretto, con il risultato di ritrovarsi con il cuoio capelluto infiammato e le lunghezze disidratate. Anche chi soffre di condizioni mediche croniche del cuoio capelluto, si è sottoposto a lisciatura chimica dei capelli o semplicemente ha la pelle sensibile dovrebbe procedere con cautela, perché un detox del cuoio capelluto potrebbe portare a una maggiore irritazione. La scelta più sicura è quella di consultare un dermatologo per capire se questo trattamento può fare al caso vostro.

Come effettuarlo a casa

Anche se non potrà mai essere un trattamento approfondito come quello effettuato in salone o in un centro tricologico, il detox del cuoio capelluto può essere eseguito anche a casa, purché si proceda con cautela nella selezione dei prodotti, possibilmente facendoseli consigliare da un professionista. Luke sottolinea l'importanza di usare uno shampoo purificante, per rimuovere i residui più a fondo, e di puntare su ingredienti quali il carbone attivo, l'aceto di sidro di mele e gli acidi esfolianti, come quello salicilico e gli alfa-idrossiacidi.

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Una volta scelto lo shampoo, Luke raccomanda di far penetrare il prodotto con un massaggio profondo del cuoio capelluto, effettuando con le dita movimenti circolari, per stimolare la circolazione sanguigna, oppure servendosi di una spazzola specifica per il cuoio capelluto, in modo da rimuovere efficacemente sporco e residui. Dopo aver steso il prodotto su tutto il cuoio capelluto, si può procedere con il risciacquo e quindi con l'applicazione degli altri prodotti della propria routine di haircare.

Massaggiatore per cuoio capelluto

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Il trattamento in un salone o studio medico

Ma, se siete interessati a sottoporvi a un detox del cuoio capelluto, la strada più sicura resta quella di effettuarlo in un salone o nello studio di un medico. Anche se il processo può variare a seconda di dove viene eseguito, Hill consiglia, prima di tutto, di confrontarsi con lo specialista in merito alle proprie preoccupazioni e al risultato che ci si propone di ottenere. A seconda dei problemi rilevati in fase di consulto, si procederà a una selezione personalizzata degli oli o delle maschere dalle proprietà esfolianti da applicare nel corso del trattamento.

Lo step successivo è il cosiddetto “scalp steaming”, che, come il nome suggerisce, consiste nell'applicazione di calore umido sul cuoio capelluto e sul resto delle lunghezze per circa 20-30 minuti, producendo l'effetto di una sorta di sauna per la testa. Questo procedimento viene effettuato mediante macchinari appositi, che dirigono il vapore verso le radici, rimuovendo gli eccessi di prodotto o di cellule morte sedimentatisi sulla cute. Segue un massaggio del cuoio capelluto con un agente chiarificante e uno shampoo. Una volta eliminato il prodotto dai capelli, un soin topico come un siero completerà il trattamento, contribuendo a ripristinare l'equilibrio e a nutrire capelli e pelle.

Come fa notare Luke, vari saloni e centri medici offrono trattamenti detox che utilizzano un macchinario denominato Hydrafacial Keravive, grazie al quale è possibile aspirare le cellule morte e gli accumuli di prodotto e, contemporaneamente, immettere nel cuoio capelluto nutrienti come i peptidi o ingredienti che favoriscono la crescita dei capelli.

Ma la routine di haircare resta fondamentale

In ogni caso, se disponete di un budget limitato o, per qualsiasi ragione, avete difficoltà ad accedere a un trattamento detox professionale, Luke fa notare che una buona routine può fare moltissimo per mantenere sano il cuoio capelluto. Il suo consiglio è quello di fare regolarmente lo shampoo, di massaggiare il cuoio capelluto e di prestare attenzione ai prodotti che si usano e a come i capelli rispondono.

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Vogue USA