L'estetica del brutto in 5 dettagli dello stile di Miuccia Prada
Ci sarebbe bisogno di un'enciclopedia della Pradaness per riuscire a notare e decifrare tutte quelle ricercatissime caratteristiche che ne definiscono l'identità. Dettagli, talvolta, talmente sottili da rischiare di passare inosservati agli occhi meno attenti. Se il filosofo tedesco Karl Rosenkranz è il padre dell'Estetica del brutto come concetto - in riferimento alla sua opera fondamentale del 1853 - a Miuccia Prada se ne attribuisce la maternità come applicazione. È bastato un “perché no?” a rimettere in discussione le categorie tradizionali dell'indagine estetica. Così, ciò che rispondeva ai requisiti di asimmetria, imperfezione, deformità o risultava privo di grazia, è diventato tuttavia meritevole di attenzione. E non sono solo le passerelle il luogo in cui Miuccia Prada ha messo in atto la sua rivoluzione Ugly Chic - il punto di svolta è stata la collezione primavera estate 1996, pur essendo Banal Eccentricy il vero nome della stessa - ma è sempre stato il suo guardaroba personale il posto primo dei cambiamenti. E questi 5 dettagli del suo stile lo dimostrano.
“Miuccia Sludge” lo ha definito il giornalista e critico di moda Alexander Fury. È un verde “giallastro e brioso” che non potrebbe essere altro che Prada. È un verde pistacchio con una virata decisamente acida che, dalla collezione primavera estate 1996, è sempre tornato tra i codici ricorrenti dello stile di Miuccia Prada. In versione gonna a pieghe, pantaloni a sigaretta o cappotto, in seta, nylon o pvc, con l'eccentricità delle piume o l'essenzialità delle linee pulite, se funziona è perché parla di personalità. E parlare liberamente di personalità è l'unico modo possibile per essere Miuccia.
All'apparenza una svista, in sostanza la prova - l'ennesima - che nulla è lasciato al caso, nel suo caso. A noi “comuni mortali” capita di uscire con la t-shirt o il pull segnato da quelle antiestetiche pieghe da cassetto che ci ricordano che probabilmente abbiamo riposto il capo quando era ancora troppo caldo, dopo averlo stirato, o che era caduto nel dimenticatoio dei nostri averi in fondo alla pila di suoi simili. Le pieghe rettangolari che spesso si notano su ciò che Miuccia Prada indossa - frequentemente gonne ad A, ma non solo - ci ricordano, invece, l'importanza di scelte di styling sottili ma determinanti. Come sottolinea l'inappuntabile analisi di @whatmiuccia, l'account Instagram dedicato a ciò che la stilista indossa - quelle pieghe “a cassetto” sono apparse per la prima volta sulla passerella della collezione Prada autunno inverno 1998 1999, per poi tornare come una reiterazione negli anni successivi. Sono realizzate con una tecnica storica del marchio, utilizzando un'apposita pressa sartoriale. Variante pensata per i capospalla, la piega “ad armadio”.
È un movimento ricorrente nel guardaroba dei gesti della Signora. Con le mani strette al petto, a volte incrociate, chiude i suoi cappotti volutamente sbottonati o ferma gli scialli o i pullover che lascia cadere dalle spalle. Sembra un gesto quasi protettivo, una sorta di difesa dell'intimità che gli abiti celano, che torna negli scatti di cui Miuccia Prada è protagonista, così come nelle sfilate Prada - ultima la prima collezione co-diretta insieme a Raf Simons, la autunno inverno 2021 2022.
I bangles sul bicipite sono un dettaglio dello stile di Miuccia Prada che si nota più o meno da sempre. E le opzioni ricorrenti sono due. Un bangle in oro intarsiato, alto circa 10 centimetri, su cui sono incastonate delle pietre colorate, che richiama il fascino e la preziosità dei gioielli bizantini ed indossa rigorosamente sul braccio sinistro. O quei bracciali in maglia, probabilmente di platino, coperti di diamanti, dal gusto Art Déco - gli anni Venti e Trenta sembrerebbero essere il guilty pleasure della designer - che indossa sui maglioni e su entrambe le braccia.
«Nella mia vita sono sempre stata attratta dagli opposti» ha detto Miuccia Prada in una delle più recenti interviste a Vogue. Ed è proprio l'amore per i contrasti e gli accostamenti inaspettati la chiave del suo stile. Si dice che abbia una collezione di gioielli antichi tra le più belle d’Europa: le piace immaginare quale vita precedente abbiano avuto. È un’amante dei pezzi d’epoca perché ad affascinarla è la storia delle persone. Vorrebbe sapere chi li indossava, se fosse felice o meno, o che valore affettivo avessero per chi li possedeva, se gli fossero stati regalati o se magari li avessero acquistati durante un viaggio. Solo lei, però, riesce a portarli così, con facilità estrema e senza pretese. Bastano una t-shirt o una camicia in popeline e un golf di lana con il collo a V, per smorzare e al tempo stesso enfatizzare le raffinate collane che indossa (e spesso sovrappone).
Leggi anche:
- Come si vestono gli stilisti, aka tutte le uniformi più famose della moda
- I 12 look più iconici di sempre di Miuccia Prada
- Miuccia Prada al Met Gala 2023 ha una divisa che è una lezione di stile
- 13 stilisti famosi che sono la musa di loro stessi (e indossano i propri abiti)
- Quando Kate incontrò Miuccia: magici momenti sulle passerelle di Prada anni 90 che ancora definiscono lo stile contemporaneo