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Elisabetta Cocciaretto alle Olimpiadi di Parigi 2024: la storia della tennista

La pressione, o la sua mancanza, i problemi di salute prima di Wimbledon, gli studi in Giurisprudenza, le radici marchigiane: ehi è la giovane promessa del tennis italiano
Elisabetta Cocciaretto
Paul Harding/Getty Images

Elisabetta Cocciaretto, intervista alla tennista che ci racconta le sue Olimpiadi 2024

È difficile non rimanere colpiti dalla spontaneità di Elisabetta Cocciaretto, la giovane tennista marchigiana classe 2001, talento indiscusso di questo sport. Allo slam di Roland Garros ha conquistando gli ottavi di finale, per la prima volta tra le migliori 16 in un major. Stella del tennis già a livello junior, numero 12 del ranking, aveva raggiunto la semifinale all'Australian Open. Nonostante i problemi fisici delle scorse settimane che le hanno impedito di partecipare a Wimbledon, “Coccia”, come viene soprannominata, si sta preparando al meglio per le prossime Olimpiadi. Una ragazza solare e determinata, seconda italiana, dopo Jasmine Paolini, nella classifica del ranking WTA.

Ci siamo incontrate al mare prima del silenzio olimpico, in un chiosco della riviera adriatica, più precisamente a Porto San Giorgio dove Elisabetta è cresciuta come sportiva. Qui nel circolo tennis cittadino, infatti, ha iniziato a prendere lezioni a 5 anni. Abbiamo iniziato la nostra chiacchierata e con grande naturalezza siamo entrate subito in sintonia, tra risate genuine e storie travolgenti. Un anno importante questo per la tennista ventitreenne, orgoglio del tennis femminile italiano. Il suo talento sta crescendo con lei, anno dopo anno, e con gli ottimi risultati raggiunti nello scorso slam di Roland Garros, Elisabetta è pronta a tornare a Parigi sullo stesso terreno di gioco per le Olimpiadi di Parigi 2024: sabato 27 luglio sfiderà nel singolare la tennista russa indipendente Diana Šnaider.

BIRMINGHAM, ENGLAND - JUNE 21: Elisabetta Cocciaretto of Italy celebrates against Diana Shnaider during the Women's Singles Quarter Final match on Day Seven of the Rothesay Classic Birmingham at Edgbaston Priory Club on June 21, 2024 in Birmingham, England. (Photo by Cameron Smith/Getty Images for LTA)Cameron Smith/Getty Images

A che età hai iniziato a giocare a tennis e dove?

Già a due anni rubavo le racchette di mio padre che era un appassionato e giocava in modo amatoriale. Quando ne ho compiuti cinque, mi hanno accompagnato al circolo tennis di Porto San Giorgio per prendere lezioni con il maestro.

C’era qualche altro sport che ti piaceva?

Mi piaceva anche la danza classica e ho seguito dei corsi fino a otto anni, quando poi mia madre mi ha detto di scegliere tra il tennis e la danza perché non riusciva ad accompagnarmi ad entrambi.

L’ultimo importante slam a cui partecipato è stato Roland Garros, com’è andata?

Bene, sono arrivata agli ottavi di finale, nella seconda settimana per la prima volta. Sono stata estremamente felice e soddisfatta ma anche fiera di me perché ero appena stata male, avevo preso purtroppo un virus a Roma dopo il Foro Italico, ed ero sotto antibiotico. Negli ultimi mesi sono stata un po' cagionevole di salute.

Com’è andato invece Birmingham?

Ero partita molto motivata per la stagione sull’erba e stavo andando bene, avevo vinto contro una ragazza, tredicesima nel WTA, e sono arrivata in semifinale ma la notte dei quarti ho iniziato a stare male nuovamente con febbre alta e dolori, per un’altro virus più forte di quello che avevo preso a Roma, per cui ho dovuto prendere due antibiotici. Sono quindi entrata in campo debilitata.

In che misura ti ha fatto soffrire l'idea di non poter partecipare a Wimbledon per un problema di salute?

Tantissimo, è stata una delle sofferenze più grandi dall’inizio della mia carriera. Ci tenevo davvero tanto a questo torneo e lo aspettavo da tutto l’anno perché sapevo che potevo farlo bene, è il mio torneo preferito oltretutto.

Che emozioni stai provando in questi giorni prima delle Olimpiadi di Parigi?

Sono contentissima, era il mio obiettivo principale quest’anno classificarmi alle Olimpiadi.

Il tuo allenatore è Fausto Scolari, com’è il tuo rapporto con lui?

Mi alleno con lui da sette anni e mezzo. Per me non è solo un allenatore ma anche un educatore, abbiamo un rapporto stupendo, sia dentro che fuori dal campo. Il suo obiettivo principale è farmi crescere come persona e anche come atleta, perché per lui viene prima la persona e poi la tennista. Mi è stato sempre vicino anche nei momenti più difficili e mi ha sempre trasmesso l’amore per il tennis, è la persona più appassionata di tennis che io conosca. Senza di lui non sarei mai dove sono oggi, ed è una delle persone più importanti della mia vita in questo momento, un punto di riferimento fondamentale.

Quante ore al giorno ti alleni?

Dipende, se sono sotto preparazione magari cinque o sei ore al giorno, tra tennis e atletica. Invece sotto torneo si tende ad allenarsi un po' di meno e a dedicare più tempo alla parte della prevenzione fisica, per evitare gli infortuni, quindi magari arrivo a quattro ore di allenamento, comunque le giornate sono sempre piene.

BIRMINGHAM, ENGLAND - JUNE 21: Elisabetta Cocciaretto of Italy acknowledges the fans following victory against Diana Shnaider in the Women's Singles Quarter Final match on Day Seven of the Rothesay Classic Birmingham at Edgbaston Priory Club on June 21, 2024 in Birmingham, England. (Photo by Cameron Smith/Getty Images for LTA)Cameron Smith/Getty Images

Sei iscritta anche alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Camerino, riesci a studiare e ad allenarti insieme?

Ho dato un esame due giorni fa, ora a settembre darò Diritto Penale. Ci tengo particolarmente a laurearmi perché credo che non ci sia solo il tennis nella vita. È un modo anche per relazionarmi con il mondo esterno perché altrimenti tendo a vivere in una bolla, fatta di sport e visibilità che ti isola dal mondo reale. Mantenere una dimensione che ti faccia vivere la normalità è importante. Durante i Roland Garros studiavo prima delle partite per rilassarmi un po'.

Il tuo colpo migliore?

Il rovescio! È sempre stato il colpo che mi viene più naturale.

Ti ricordi un colpo decisivo di una partita? Oppure un punto in particolare?

Quando ho vinto il mio primo torneo WTA, ho fatto una schiaffo al volo di diritto. E quello me lo ricorderò per sempre, penso.

Qual è stata la vittoria più emozionante?

Il primo turno del Roland Garros in cui ho vinto contro una ragazza dodicesima al mondo. Quella vittoria mi ha permesso con sicurezza di qualificarmi alle Olimpiadi. Una delle partite più belle che abbia mai giocato ed è anche finita tardissimo.

C’è mai stato un momento in cui hai pensato di mollare?

No, non mi è mai successo.

Quale è stato il momento più duro per la tua carriera?

Quando mi sono operata al ginocchio, tre anni fa. I medici non trovavano una soluzione, non si riusciva a capire quale fosse il problema. Bisognava focalizzarsi sulla vera causa che mi aveva portato all’edema. Uno stress da sovraccarico, ho fatto moltissimi esami e tra l’operazione e la riabilitazione sono stata ferma sei mesi. Non ho mai pensato comunque di smettere, ero preoccupata, ma il mio allenatore mi è stato vicino. Ho cercato lo stesso di allenarmi da seduta, nuotavo poi tantissimo, camminavo in salita, dato che mi era permesso farlo, e studiavo. Non mi sono data per vinta e disperata, ho cercato le vere cause, forse non avevo fatto abbastanza prevenzione.

Elisabetta Cocciaretto warming up before facing Jelena Ostapenko in their women's singles match on day three of the Rothesay Classic at Edgbaston Priory Club, Birmingham. Picture date: Monday June 17, 2024. (Photo by Mike Egerton/PA Images via Getty Images)Mike Egerton - PA Images/Getty Images

Ti senti molta pressione addosso?

Non penso alla pressione, non la sento. Il mio allenatore pretendete molto da me e quella è l’unica che sento ma è una pressione sana, un senso di rispetto del nostro lavoro. Per il resto è la mia vita non mi importa quello che pensano gli altri.

Sei attaccata alle tue radici nelle Marche?

Tantissimo, è l’unico posto dove vivrei in questo momento della mia vita, sono legatissima, mi piace allenarmi qui, sto bene, c’è la mia famiglia, gli amici, le persone che conosco da sempre. Vorrei vivere qui per sempre, ma vedremo come evolverà il mio futuro.

Riesci a coltivare le amicizie nonostante i tuoi impegni importanti?

Sì, assolutamente e sono contenta perché sono riuscita, in queste settimane a casa, a rivedere tante persone che non vedevo da un po'. Ho anche tanti amici nel tennis, con cui vado in vacanza.

Dallo scorso maggio sei diventata testimonial di Emporio Armani, che rapporto hai con la moda?

Mi sono avvicinata molto alla moda da quando sono testimonial per Emporio Armani. Ho incontrato persone che lavorano in questo settore e questo mi ha permesso di conoscere meglio il mondo del fashion. Avere Emporio Armani come sponsor è fantastico: Giorgio Armani è il mio stilista preferito.

Hai una beauty routine?

Mi faccio delle maschere viso tutte le mattine e uso creme. Mi piace da sempre essere curata e avere le unghie fatte. Per quanto riguarda i miei capelli invece sono più easy, non uso prodotti particolari, li tengo lunghi. Una volta mi sono tagliata i capelli da sola per fare il caschetto, non so cosa ho combinato! Un’altra volta delle mie amiche al liceo mi hanno tagliato la frangia e non stavo male, penso che me la ritaglierò quest’inverno, stavolta però dal parrucchiere!

Elisabetta Cocciaretto in Emporio Armani - Courtesy Giorgio Armani

Che rapporto hai con i social?

Ho solo Instagram, non ho mai avuto Twitter, o TikTok, Facebook non lo uso. Uso molto Instagram ma il mio allenatore mi ha sempre insegnato che i social non sono una cosa sana perché guardi le vite degli altri e non ti concentri sulla tua. Bisogna vivere il momento non mostrarlo e infatti, certe volte, resto lontana dal mio profilo Instagram anche per due settimane e sto molto meglio.

Tre pregi e tre difetti?

Pregi: penso di essere intelligente, resiliente e mi metto in gioco. Difetti: sono testarda, alcune volte molto pigra e non ascolto.

A proposito di ascolto che musica ti piace?

Io adoro la musica, ascolto di tutto.  Mi piace ballare perché mi dà un forte senso di libertà, prediligo il reggaeton e la musica anni 70/80. Amo i vinili e guardo su YouTube i video delle canzoni e ne leggo i testi. I film invece dopo un po' mi annoiano quindi ne vedo pochi. Tra le serie TV ho seguito con piacere Mare Fuori.

Hai qualche passatempo in particolare?

Qualche tempo fa avevo quello di fotografare i paesaggi per poi stampare le foto e creare album, era una cosa che mi piaceva tanto.

Quando hai del tempo libero cosa ti piace fare?

Mi piace uscire con le amiche.

Elisabetta Cocciaretto in Emporio Armani - Courtesy Giorgio Armani

Fai anche altri sport oltre al tennis?

Mi piace camminare in montagna, vado spesso a Bolognola nelle Marche, adoro fare trekking e camminare in salita.

C'è un mantra che ti ripeti quando ti senti giù?

Una frase che mi ha insegnato il mio allenatore è: «Vola basso e schiva i sassi», che racconta quanto sia bello stare al centro dell'attenzione ma ti ricorda che ci possono sempre essere degli imprevisti, quindi è meglio volare bassi.

Hai qualche figura del tennis che ti ispira?

Federer era il mio idolo da bambina, ma anche Caroline Wozniacki.

A che età hai iniziato a giocare a livello professionale per poi entrare nel ranking?

Tra i sedici e i diciassette anni.

Quando il tennis è diventato un lavoro vero?

Nel 2019 dopo che ho finito la maturità, mi sono qualificata in slam e lì ho capito che sarebbe diventato un lavoro.

Elisabetta Cocciaretto in Emporio Armani - Courtesy Giorgio Armani

Le Olimpiadi si giocano sullo stesso terreno, la terra rossa, di Roland Garros, dove sei arrivata agli ottavi, ti rende più sicura?

Ho giocato in tutti i campi lì, quindi sì.

Su quale terreno ti senti più a tuo agio?

Io sono cresciuta sulla terra battuta però i primi tornei li ho vinti sul cemento, e comunque anche sull'erba gioco bene, quindi alla fine vanno bene tutte le superfici.

Quando si concluderà la tua carriera da tennista che cosa ti piacerebbe fare?

Qualcosa di totalmente diverso, lo studio mi appassiona molto, mi piace anche la televisione e forse vorrei lavorare in qualche programma sportivo.

Chi è stata la tua avversaria preferita?

La prima volta che mi sono qualificata ad uno slam, ho giocato con Angelique Kerber che era stata la numero uno al mondo del ranking mondiale per 34 settimane tra 2016 e il 2017, per me è stata una forte emozione.

Se potessi parlare alla Elisabetta bambina che ha appena iniziato a giocare a tennis, cosa le diresti?

Le direi che sicuramente deve divertirsi. Deve giocare sempre con il sorriso perché questa è la cosa più importante, anche quando poi diventerà un lavoro. Solo attraverso la passione unita al divertimento si raggiungono grandi risultati, e soprattutto le direi di non ascoltare gli altri e di sentirsi a posto con sé stessa.

Elisabetta Cocciaretto in Emporio Armani - Courtesy Giorgio Armani

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