Fashion Panorama, la mostra di Vogue Italia a Tirana ha portato la nuova onda della moda italiana
Ci sono luoghi capaci di liberare chiunque li sfiori. Non importano le ragioni che ci spingono ad andarci. Non importa quanto tempo ci si rimane. Non importa, in fondo, nemmeno quello che si farà in quei giorni. Basta una manciata di ore per non essere più chi si era prima. Lo sguardo cambia e si addolcisce, il passo si allunga, i pensieri accelerano e abbracciano senza fatica l’orizzonte.
È difficile risalire alle cause di questa metamorfosi: non è certo il clima, non è la bellezza del paesaggio e non è nemmeno la struttura politica della città a causarla. È la somma delle esperienze di libertà che si sono consumate in quel luogo a liberare chi vi soggiorna. Ed è come se l’energia sprigionata da chi si è emancipato fosse capace di trasmettersi a chi deve ancora farlo. Tirana è, oggi, uno di questi luoghi.
Fashion Panorama, la mostra che ha scoperto “The New Italian Wave”
E non è un caso se è proprio in questa città che si è aperta Fashion Panorama - The Italian New Wave, la mostra che espone le opere dei nuovi protagonisti della moda italiana (aperta fino al 2 giugno). Organizzata da Francesca Ragazzi, Chiara Nonino e il team di Vogue Italia con il nostro Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la mostra, destinata a viaggiare negli istituti italiani di cultura del mondo, è un manifesto per la liberazione: dai propri fantasmi, dagli stereotipi identitari, da un passato esangue e mortifero, mantenuto artificialmente in vita da corporazioni prive di idee.
La moda come mezzo per trovare la propria libertà
Nelle mani di questi dieci designer la moda diventa una pratica quotidiana di divinazione attraverso cui ogni corpo cerca e trova la propria libertà e prova a condividerla con chi lo circonda. I colori, le forme, i tessuti, le silhouette degli abiti non sono più segni di distinzione: sono mezzi di condivisione e di trasformazione di sé e del mondo. I due giorni passati a Tirana non hanno solo portato una lunga serie di incontri (con studentesse e studenti e con il Primo Ministro), densissimi dialoghi tra loro e divertite esplorazioni urbane.
Sono stati soprattutto una strana, inattesa cerimonia di iniziazione. Tutte e tutti hanno scoperto di appartenere a un medesimo universo che nutre la loro arte. È un mondo ancora senza nome, fatto solo di scorie di futuro. È il mondo che tutti noi stiamo imparando ad abitare.
Tutte le informazioni sulla mostra e le tappe successive del viaggio nel mondo le trovate sul sito dedicato.
Da Vogue Italia, giugno 2023, “La metamorfosi dei luoghi”, p. 25