RELAZIONI

Ghosting: perché sta diventando normale chiudere una relazione (d'amore o d'amicizia) sparendo?

Non dare spiegazioni e bloccare sui social. Interrompere una storia d'amore o un'amicizia senza spiegare il perché è una pratica sempre più diffusa basata sull'“analfabetismo emotivo”. Abbiamo chiesto alla psicologa perché succede e come reagire se veniamo “ghostati”
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Perché il ghosting è sempre più spesso il modo in cui dirsi addio sia nelle relazioni amorose che nelle amicizie?

Sempre più comune e sempre più nocivo. Il ghosting è ormai una modalità diffusa nel mondo degli appuntamenti, virtuali e non, per chiudere con una persona senza dare spiegazioni.

Così, puff!, da un momento all’altro si scompare nel nulla, lasciando l’altra persona in balia di dubbi, di domande e di ferite emotive. La fine di una relazione manifestata e spiegata nelle sue motivazioni, seppur dura da digerire, con il tempo si accetta. Il ghosting, invece, lascia nell’incertezza e fa partire una serie di pensieri che non troveranno mai risposta: Ho sbagliato qualcosa? Dovevo capire prima che non andava? Sono sbagliato io?

E se si ha la sfortuna di essere ripetutamente ghostati, spesso si cade in crisi di autostima. Insomma, ci si addossa la colpa, sentendosi responsabili di quello che è successo, quando in realtà spesso si è solo vittime di persone che preferiscono scappare e sparire invece di confrontarsi.

Considerando che il ghosting è tristemente sempre più diffuso, è inevitabile chiedersi se stia diventando un rischio degli appuntamenti moderni. Una domanda lecita, perché anche se tutti criticano questo comportamento, sembra che stia diventando una nuova norma sociale di cui pochi si sorprendono ancora. Insomma, ce lo aspettiamo o comunque lo mettiamo in conto, senza scandalizzarci più di tanto ormai.

Anche perché essere vittima di ghosting oggi è facile. Basta guardare i dati. Secondo un'analisi di Unobravo, in sinergia con l’istituto di ricerca YouGov, che ha coinvolto 1.045 persone, il 41% degli italiani ha subito almeno una volta il ghosting, cioè più di 4 persone su 10.

Per comprendere meglio perché il ghosting sia diventato sempre di più un'abitudine normale per chiudere una relazione, abbiamo dialogato con la dott.ssa Maria Claudia Biscione, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa.

Cos’è il ghosting in amore o amicizia

È quella brutta modalità, sempre più frequente, di sparire interrompendo ogni comunicazione senza dare alcuna spiegazione. Si lascia così l’interlocutore impotente a scervellarsi sui perché di tale comportamento. Si può fare ghosting dopo pochi appuntamenti, ma anche dopo anni di una relazione e, in genere, viene attuato da chi non ha voglia né il coraggio di affrontare l’altro. Se per molti una chiarificazione è lecita e dovuta, per altri la strada che si sceglie è, invece, quella “semplicemente” di sparire e di non comunicare più, senza dare motivazioni. Come un fantasma appunto.

Perché il ghosting fa così tanto male?

Non c’è niente di peggio che negare spiegazioni e punti di vista alla fine di una relazione breve o lunga che sia. I chiarimenti, anche se dolorosi, sono spesso proprio la base per ripartire e metabolizzare una chiusura. Quando si viene ghostati, invece, si è lasciati soli con le proprie motivazioni, con dei perché che, non ricevendo alcuna risposta, rendono difficile chiudere un cerchio emotivamente. Viene tagliato di netto il rito del separarsi, fondamentale per riuscire a mettere un punto. E poi la sparizione dell’altro inevitabilmente apre un varco di insicurezza su di sé, di incredulità, che mina certezze e autostima, come dire, non merito e non sono degno nemmeno di una spiegazione.

Perché sta diventando una brutta abitudine diffusa quando ci si lascia?

Complice un utilizzo sempre più assoluto e massiccio delle chat online anziché di scambi verbali di persona, ci stiamo dirigendo verso comunicazioni sempre più sintetiche, striminzite, dove le emoji sostituiscono concetti e parole che, spesso, avrebbero bisogno invece, di maggior spazio per essere espresse. In questa logica di comunicazione 2.0 si sta sviluppando una sorta di analfabetismo emotivo, dove la sintesi fa da sostanza e dove è sempre più raro metterci la faccia e assumersi la responsabilità dei propri pensieri e delle proprie azioni. In altre parole, si sta perdendo a mio avviso l’etica della comunicazione, i principi di base dell’agire comunicativo che sono fatti di educazione, rispetto, reciprocità ed esposizione.

In che modo stiamo normalizzando questa pratica?

In questa riduzione sempre più massiccia dei nostri stili di comunicazione, specie per le nuove generazioni, le sintesi diventano il nuovo standard e alfabeto. Ci stiamo abituando a questo tipo di format linguistico e comportamentale. Tutto ha nuovi codici e significati a cui ci stiamo assuefacendo e che stiamo normalizzando. I rapporti, ormai, si soppesano su attese di risposta dopo le spunte blu, emoticon da interpretare e, appunto, lo sparire ghostando.

A complicare ulteriormente la questione è che questo comportamento è spesso intrinseco all'utilizzo stesso dei social intesi come luoghi virtuali in cui anche i rapporti possono esserlo senza problemi. Come detto, si è sempre meno disposti ad affrontare dal vivo argomenti spinosi, dialogare per capire e dire la verità. Così si preferisce ignorare del tutto e lasciare che il tempo faccia il suo corso. Le interazioni online diventano più superficiali, si cerca di massimizzare il risultato con il minimo sforzo e soprattutto con la minima messa in gioco emotiva.

In questi scambi spesso “usa e getta”, anche il chiudere un rapporto, quindi, viene semplificato in una concezione del non ne vale la pena sprecare tempo, la sparizione diviene il messaggio. Non mi piaci, non mi interessi, non ti voglio più.

Qual è il profilo di una persona che fa ghosting?

Il ghoster di solito è una persona emotivamente "vigliacca", che non ha empatia, ha difficoltà a stare in una relazione, molto centrato sui propri bisogni e con una facilità nella deresponsabilizzazione o nell’ autoassoluzione. Persone che piuttosto che esporsi preferiscono nascondersi dietro comportamenti inadeguati, magari, proprio dietro gli schermi dei telefonini.

Chiudere un rapporto con questa superficialità, magari bloccando l’account dell’altro sui social o addirittura bloccando ogni contatto possibile, risulta per queste persone un modo facile e a costo zero, per liberarsi di un'interazione per loro scaduta o comunque seccante.

Perché si fa? La psicologia di chi fa ghosting

Chi sceglie di sparire in questo modo non sano, di solito crede che così può evitare l’imbarazzo e le difficoltà di un confronto onesto e maturo e può, inoltre, mantenere un controllo sulla relazione, impedendo all’altro di dare la propria versione dei fatti. È una questione di potere, soprattutto se parliamo di amori nati online. Così come sono sbocciati in modo veloce, bruciando le tappe e nutrendosi di fantasie, perché in realtà ci si conosce poco, con la stessa fretta e leggerezza si interrompe il legame. In quest’ottica, tagliare ogni forma di comunicazione vuol dire in qualche modo comportarsi come se la relazione non fosse mai esistita, non rispettando però i sentimenti dell’altro e il valore del suo punto di vista.

Come reagire al ghosting subito?

Il primo consiglio è quello di non accanirsi, per quanto sia lecito volere una spiegazione. Se però dall’altra parte c’è un muro, conviene concentrarsi criticamente su questa modalità che tanto dice e racconta di chi la sta attuando.

È molto importante, poi, nel cercare di farsene una ragione, tirare fuori da sé stessi il rispetto, il valore e la dignità che l’altro non ha voluto riconoscerci.

Ricevere un trattamento del genere può, infatti, far credere che sia colpa nostra e che siamo noi ad essere sbagliati: è importante non cadere in questo tranello. Se si incontrata una persona che ha delle difficoltà relazionali, perché di solito chi agisce così è capace di dissimulare i propri sentimenti e di non dire quello che realmente pensa o sente, invece di rimuginare, conviene fare tesoro di questa esperienza negativa, per evitare di incappare ancora in situazioni di questo tipo.

È un’occasione, inoltre, per cercare di capire se e cosa si è concesso all'altro senza verificare quanto davvero ne valesse la pena, così da poter ripensare al tipo di partner che si desidera veramente accanto e, senza accontentarsi delle briciole, rideterminare quello che vogliamo da una relazione.

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