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«Te l'avevo promesso»: Gianmarco Tamberi che dedica la medaglia d'oro alla moglie Chiara mi ha fatto davvero emozionare

Cresciuto ad Ancona, la mia città, Gimbo arriva alle stelle e fa esultare chi l'ha sostenuto sin dagli inizi
Budapest  Hungary  22 August 2023 Men's high jump Gold medalist Gianmarco Tamberi of Italy centre and Men's high jump...
Budapest , Hungary - 22 August 2023; Men's high jump Gold medalist, Gianmarco Tamberi of Italy, centre, and Men's high jump Bronze medalist Mutaz Essa Barshim of Qatar, left, and his wife Chiara Bontempi pose for a photograph with their medals during day four of the World Athletics Championships at the National Athletics Centre in Budapest, Hungary. (Photo By Sam Barnes/Sportsfile via Getty Images)Sam Barnes/Getty Images

Gianmarco Tamberi che dedica l'oro ai Mondiali di atletica alla moglie Chiara mi ha fatto davvero emozionare: «Te l'avevo promesso».

Non seguo particolarmente lo sport, ma ieri mattina quando ho letto che Gianmarco Tamberi era finalmente campione del mondo di salto in alto, ho sentito un'emozione strana. Sarà che la barba fatta per metà, l'halfshave che indossa dal 2011 su consiglio del padre ad ogni gara, Ancona l'ha vista prima di tutto il resto del mondo, tra i commenti dubbiosi dei cittadini e chi aveva capito che quello slancio estetico avrebbe riservato grandi sorprese. Sarà che Gianmarco e Chiara, prima di sfilare insieme sul red carpet Festival di Venezia 2022, si sono conosciuti proprio nella mia città natale ,dove anche i due hanno trascorso l'adolescenza e sono diventati adulti, inseguendo insieme il sogno olimpico. «Per il compleanno ti regalo la medaglia d'oro», dice Gianmarco alla moglie Chiara in un video girato a casa loro una sera di metà luglio. Ancora una volta Gimbo ha mantenuto la promessa e le ha infatti dedicato la vittoria nel salto in alto ai Mondiali di Atletica di Budapest, un traguardo atteso, sudato e sognato sia dall'atleta sia dalla tifoseria della città dove è cresciuto.

via Instagram @gianmarcotamberi

Steph Chambers/Getty Images

Ancona, la culla del mito di Gimbo

Ancona, sul mare Adriatico, è la città che creduto in Gianmarco sin dai primi salti. Il tifo collettivo ha cullato il mito di Gimbo, soprannome con cui l'atleta è conosciuto tra la sua cerchia di amici stretti, vivendo ad ogni gara un'attesa che faceva sussultare gli spettatori, come se a saltare fosse la persona seduta con il gelato di fronte, non Gianmarco. Un sentimento che mescola un leggero campanilismo, la passione per lo sport e il supporto che si dimostra ad una persona cara, di chi tiene alla vittoria di un eroe tangibile, le cui gesta fanno sempre sperare per un lieto fine. Come in tutte le storie però, esiste anche il momento di massima tensione. Nel 2016 arriva lo choc: a Montecarlo Tamberi cade sulla caviglia dopo un salto slogandosi un legamento, infortunio che gli è costato il sogno delle Olimpiadi di Rio. «Addio, mia Rio», scriveva su Instagram rotto dal dolore, lo stesso condiviso dagli amici e dalla città, che diventa silente sul tema atletica. Niente più halfshave, molto meno tifo, solo tanta tristezza condivisa. L'altra sera, invece, Tamberi si è ripreso quell'oro che gli era scivolato dalle mani, ma questa vittoria non l'ha ottenuta tutta da solo: il team tecnico, gli amici, la famiglia e il padre Marco ex-altista e suo allenatore negli ultimi anni, l'hanno aiutato a rialzarsi sia emotivamente che fisicamente dal duro colpo e tornare più forte di prima.

Hannah Peters/Getty Images

La vittoria dedicata alla compagna di sempre, Chiara Bontempi, una sorpresa che continua

Una menzione speciale in questo successo va a Chiara, la compagna di sempre, conosciuta 14 anni fa e con cui si è sposato lo scorso settembre. I due sono cresciuti insieme, lei è la sua supporter numero uno ma la vita da atleta è ricca di impegni, e spesso lo porta a dover fare dei sacrifici, come non partecipare al compleanno di Chiara lo scorso 12 agosto. Lei stessa racconta che Gianmarco ha saputo rilanciare in modo speciale dopo aver mancato all'appuntamento. Visto che in quella data sarebbe stato a Formia in ritiro pre-mondiale, i due avevano stretto un patto: «"Se per te può andare bene, quest'anno ti regalo la medaglia d'oro" mi ha proposto lui. E io ho accettato, felice di vederlo così motivato», racconta Chiara. Così è stato. Dopo aver superato i 2,36 metri, l'altista vola ad esultare con la moglie sugli spalti, e avvolto dalla bandiera tricolore, le porge la medaglia d'oro - «Te lo avevo promesso» - un gesto che dimostra tutto l'affetto di due giovani innamorati.

Era la prima volta che la ragazza vedeva il suo atleta raggiungere un traguardo così grande «Mi ero anche dimenticata della promessa. È stata un'emozione unica perché ai mondiali del 2016 non potevamo assistere come pubblico, questa volta eravamo tantissimi a sostenerlo sugli spalti: c'erano i genitori, tanti amici, un'atmosfera veramente magica» dice Chiara ancora trepidante di emozione. «Dopo Tokyo e l'infortunio ero preoccupata, ma come ho scritto su Instagram, ho sposato un supereroe. Gianmarco mi sorprende sempre, la sua carriera è in continua crescita, è molto motivato e leggero nel momento della preparazione, aspetto non scontato per la vita di uno sportivo.» In merito all'affetto della loro città di origine, Chiara e Gianmarco riconoscono il posto come un porto sicuro «Nessuno vuole mai disturbarlo, in pochi lo fermano perché lo conoscono tutti. Ancona è la nostra città, ci stiamo costruendo casa, e abbiamo deciso di non abbandonarla nonostante per alcuni aspetti ci sia un po' stretta. Rimaniamo molto legati al luogo e alle persone che ci hanno sempre sostenuto».