Questa volta 6 punti non bastano. Tutto quello che c'è da sapere sulla collezione Louis Vuitton Primavera Estate 2024, la prima di Pharrell Williams alla direzione creativa della linea uomo.
Nell'era della distrazione la soglia dell'attenzione ha una durata di 8 secondi, meno di quella di un pesce rosso, per colpa di un “guasto tecnologico”. Ma non alla Paris Fashion Week e non con Pharrell Williams che, colpo di scena dopo colpo di scena, ha tenuto i riflettori puntati sull'evento piuttosto a lungo. «Cosa faresti se il Sole splendesse su di te?» si è chiesto. C'è già chi parla di show dell'anno e in effetti sul Pont Neuf sono successe davvero tante cose, anche se il direttore creativo della linea uomo, alla vigilia della sua prima sfilata, ce lo aveva anticipato in un'intervista esclusiva. Dall'arrivo in battello ai super ospiti nel front row, dal Damoflage ai Golf Cart carichi di bauli Monogram sulla passerella dorata, dal profilo Instagram del team creato per raccontare il dietro le quinte di questo lavoro alle pantofole in pelo con la suola a zampa d'orso, tutto quello che c'è da sapere sulla collezione Louis Vuitton Primavera Estate 2024. E questa volta i nostri soliti 6 punti non bastano.
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L'arrivo, per gli ospiti, è esclusivamente via Bateaux Mouches (i battelli sulla Senna sono uno dei divertissement preferiti dai turisti). Il punto di incontro è ai piedi del Musée D'Orsay, su cui campeggia una gigantografia di Rihanna, prima testimonial del menswear Louis Vuitton dall'arrivo di Pharrell Williams. Con la Tour Eiffel sullo sfondo, i colori del tramonto scaldano la luce di Parigi e il Pont Neuf - il ponte più antico della città che dallo spazio espositivo LV DREAM (anche sede dello studio creativo) attraversa l'Île de la Cité - è coperto d'oro. È un collegamento metaforico tra Parigi e la Virginia, dove il designer è nato, e un modo per ricordare il percorso che lo ha portato ad essere lì in quel momento. La luce cala, i riflettori si accendono e la festa ha inizio, mentre chi può spia dalle finestre.
Scontato dirlo, ma anche a curare la colonna sonora è stato Pharrell Williams con Peace Be Still feat Lang Lang, Chains & Whips dei Clipse e JOY (Unspeakable) dei Voices of Fire. Ad accendere l'atmosfera il coro Diamond Gospel e l'orchestra The Pont Neuf. A infiammare gli animi, però, è stato l'After Party con un concerto di Jay-Z en plein air, e un'incursione di Pharrell ovviamente. «Siamo orgogliosi di te» ha detto il rapper all'amico «quella di questa notte è la nostra vittoria storica».
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Elencarle tutte diventa quasi difficile, ma tra star del calibro di Beyoncé e Jay-Z, Rihanna e A$AP Rocky, Zendaya, Kim Kardashian, LeBron James e Tyler The Creator, Jared Leto e Lewis Hamilton o Naomi Campbell e Lenny Kravitz, c'erano anche gli italiani Mahmood e Ghali.
Doppia incursione sulla passerella, tra lo stupore dei presenti, due Golf Cart carichi di bauli.
L'iconico motivo Damier di Louis Vuitton in versione camouflage, uguale Damoflage. Il direttore creativo ha portato i colori mimetici su cappotti intarsiati, suits, borse, stivali, giacche e bauli.
Si chiama @skateboard il profilo Instagram del team creativo di Louis Vuitton ed è il posto perfetto per osservare cosa accade nel backstage, ma da un punto di vista interno. L'idea di LVers, per esempio, è nata il 14 maggio alle 17.20 via sms. Le iniziali della Maison diventano emblema di una nuova cultura, quella dei LVers appunto, che nasce da uno degli slogan dello stato in cui Pharrell è cresciuto: “Virginia is for Lovers”.
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Al collo, sugli occhiali Super Zoom (ispirati alle lenti delle macchine fotografiche), sulle tracksuit, applicate a mo' di Damier sui berretti e sulle Speedy, ma anche come decorazioni sul capo, spille, applicazioni sui calzini e sui manici delle borse, vezzo di vanità in stile Dandy.
Polo a righe bianche, rosse e nere o maglia a scacchi, team Vuitton in tessuto spalmato.
Nel cast della sfilata, fra i modelli, il designer Stefano Pilati (fondatore di Random Identities e, fra le altre cose, dal 2004 al 2012 alla direzione creativa di Saint Laurent).
Buste griffate e sacchetti della spesa trasformati in borse, borse da barca come omaggio ai celebri battelli parigini, calzini con le tasche, tazze di Iced Matcha al latte di avena come accessori, sneakers custodite nei bauli pensati come teche di vetro, orsetti e pantofole di pelo con la suola disegnata come l'impronta di un orso: il divertimento, nei dettagli, ha trovato la sua massima espressione.
L'effetto pixelato del celebre videogioco Minecraft viene trasposto nella realtà.
Il coro alza il registro, i modelli invadono la passerella, Pharrell Williams corre ad abbracciare sua moglie e i suoi bambini e si inchina davanti al suo team, applaudito insieme a lui, e verso gli ospiti. Il finale. E che la festa abbia inizio!
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