STORIE

«Magliano è per tutti»: l'intervista al designer di punta della moda italiana

Da Bologna a Parigi, e infine Firenze: Luca Magliano – vincitore del Karl Lagerfeld Prize al LVMH Prize 2023 e guest designer di Pitti Uomo 105 a gennaio 2024 – conserva le emozioni vissute per portarle poi nelle sue sfilate
Magliano LVMH Prize 2023
Luca Magliano al LVMH Prize 2023

Di risate e di lacrime. Di muri e di successi. Di inizi e di futuro. Di Luca e di Magliano, riassumerli sarebbe difficile: un viaggio nelle parole dell'italiano vincitore del LVMH Karl Lagerfeld Prize 2023, che è stato anche Guest Designer a Pitti Uomo 105 di gennaio 2024.

«Sarò veloce: è una sensazione bellissima l'essere visti», Luca Magliano ringraziava così, con grande emozione, la giuria del LVMH Prize 2023 per la vincita del premio dedicato a Karl Lagerfeld, che da questa edizione è stato aumentato a 200.000€ di valore, oltre a un anno di mentorship. Quella stessa emozione si rifletteva nelle sue parole dopo l'annuncio di Magliano come guest designer della 105esima edizione di Pitti Uomo, a Firenze: «Pitti è dove il nostro progetto si è manifestato per la prima volta cinque anni fa, con quella enorme montagna di rose rosse che a pensarci adesso mi dà un gran senso di vertigine e di tenerezza: come guardarsi allo specchio dopo tempo e ritrovare le cose importanti, anche se intanto è successo di tutto. Questo ritorno a casa, da persone a cui vuoi bene e che stimi, mi riempie di gioia. È l’occasione ideale per immaginarci al futuro, più Magliano che mai».

Nel frattempo, sui canali Instagram del brand, sorprende la campagna Magliano autunno inverno 2023, che i più attenti hanno già ritrovato anche sui muri di Milano. Una contaminazione artistica che vede il talento di Giovanni Copelli fiorire in alcuni dipinti realizzati a partire dallo styling di Elisa Voto.

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Magliano al LVMH Prize 2023

«Credimi, non me l’aspettavo». E Luca Magliano lo dice davvero. Raccontare le periferie, i luoghi popolari e l'ambiente operaio sarebbe impossibile, se pervasi dall'arroganza. Di questi spazi racconta dal cuore della Bolognina, quartiere di Bologna storicamente appartenente al proletariato dove ora ha aperto il primo ufficio che porta il suo nome - solo uno dei successi che Magliano ha conquistato negli ultimi mesi. A inizio marzo l'annuncio: tra i finalisti all'LVMH Prize 2023 c'è anche il suo brand. Così ci ha raccontato com'è andata, prima ancora di scoprire della sua vincita.

Leggi anche: Tutto su Magliano, il brand di menswear che ha stregato la Fashion Week

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Jonathan Anderson, Maria Grazia Chiuri, Nicolas Ghesquière, Marc Jacobs, Kim Jones, Nigo, Stella McCartney, Silvia Venturini Fendi, Delphine Arnault, Jean-Paul Claverie e Sidney Toledano. Questa la giuria che ti aspetta alla finale dell’LVMH Prize il prossimo 7 giugno, nomi che mettono una certa soggezione. Che esperienza è stata finora e come hai gestito la pressione?

Tosta. Davvero molto tosta. Eravamo stati messi in guardia dalle persone che organizzano l’LVMH Prize e, nonostante questo, non mi aspettavo potesse essere così forte ed emotivamente stressante. Sostanzialmente, nei tre giorni di show-room, sei tenuto - ovviamente per tuo interesse - a raccontare quei pochi capi che ti sei portato dietro. Per convincerli hai a disposizione pochissimi minuti, mentre la dilatazione del tempo in cui li incontri è ampissima perché, di fatto, sono 20 ore. In queste 20 ore sei costantemente sottoposto a micro-stress, così quando sono tornato a Parigi mi sono chiuso due giorni in casa: avevo bisogno di non parlare con nessuno e di raccogliermi un attimo per ricaricare le pile. Poi sai, io sono così: appena ho visto come è iniziata avevo già capito che per me sarebbe stato emotivamente un disastro. Mi rincuora vedere che per tutti quanti è stata un'esperienza molto forte, ognuno a modo suo. Dopo le prime due ore il senso di competitività nei confronti degli altri si azzera, si diventa molto uniti, ci si sostiene l'un l'altro. Ci sono dei momenti in cui percepisci la difficoltà nello sguardo di chi hai di fronte, così lo abbracci alla fine della presentazione. Ci siamo tanto abbracciati. La verità è che siamo tutti là per un'unica ragione, cioè per raccontare un’identità, anche questo mi ha fatto tanta tenerezza. Ci ho messo due settimane a fare ordine nella mia testa per raccontarla come adesso, capire come l'ho vissuta e quali sono state le cose belle. Mi perdono per non essere stato il più bravo del mondo, e va bene così.

Magliano autunno inverno 2023 2024

Non bastasse tutta questa pressione, sei stato - insieme a Quira - il primo italiano di sempre a raggiungere la finale. Come ci si sente?

La Quira è stata una compagna di viaggio indimenticabile. La parola che sto usando di più per raccontare anche a me stesso questo momento è proprio quella dell’orgoglio. Così, orgoglioso, punto. Il risultato massimo l'abbiamo già raggiunto, essere in quella shortlist significa tantissimo. Sono sicuro che è stata anche la macchina del passaparola famigliare a esser stata determinante nel nostro “televoto”, quindi sono ancora più orgoglioso.

La vincita comporterebbe innanzitutto un premio di 300.000 €, in cosa ti sentiresti di investire questa cifra?

Siamo in una fase dove non stiamo raccogliendo, però abbiamo una grande possibilità di crescita. Abbiamo bisogno di assumere delle persone, di dare profondità al nostro lavoro. Con questo premio ci farei sostanzialmente azienda, ci farei il team Magliano. Vogliamo anche entrare nello specifico di certe categorie: gli accessori, le scarpe - sono tutte cose fondamentali per esprimere un brand, non soltanto dal punto di vista commerciale. In tutto questo il desiderio non è quello di diventare di 30 persone: da qua al futuro ci immaginiamo ancora misurati, concentrati, prediligiamo l’intimità e i rapporti faccia a faccia.

Non da meno, ci sarebbe anche un anno di mentorship da parte di LVMH, il colosso della moda per eccellenza, cosa ne pensi? Quanto sarebbe significativa una tale guida in questo momento?

È interessante per misurarci con un mondo che ci è allergico - in senso assoluto, non in senso di valori - ma che ci può spiegare tante cose, dai dati tecnici a come registrare marchi in certi mercati. Sarei molto curioso di averli assieme a noi per un anno, aiuterebbe a farci le spalle grosse.

Magliano Surplus primavera estate 2023

Fai menswear, ma hai un approccio così genderless ai capi che non ti senti di dover ampliare nel womenswear necessariamente, hai detto in passato. Manterresti questa direzione anche in caso di vincita?

Non è una presa di posizione assoluta, tutt'altro. Ci piacerebbe molto capire come essere ancora più efficaci per estenderci in maniera determinante anche nel guardaroba delle donne, però la formula di Magliano è già in qualche maniera per tutti e forse è vincente proprio per questo. Avere a che fare con più persone in ufficio potrebbe aiutare ad aprire la conversazione.

Ho letto di grandi progetti a breve termine grazie alla partnership con Underscore District: un nuovo studio a Bologna dove disegnare i tuoi capi, uno show-room a tuo nome a Milano e un sito e-commerce proprio. Come procedono?

Non un nuovo studio a Bologna, ma il primo studio di Magliano. Anche questo lo racconto con orgoglio: finalmente abbiamo il nostro ufficio dove teniamo le nostre cose e lavoriamo con i nostri tempi. I primi mesi è stato strambo, prima ero sempre di corsa fra un posto e l'altro e le cose avvenivano nel viaggio in macchina. Il sito sta funzionando e, come Magliano, celebra in qualche maniera l'errore nel design. Ci sono questi finti bug ogni tanto che ripropongono delle frasi, a volte taglienti ed emozionanti, a volte invece super popolari come le parolacce.

La partnership è stata un’operazione essenziale. Dal punto di vista creativo, dell’identità, abbiamo ben chiaro quello che vogliamo fare, da dove siamo partiti e dove siamo diretti. Però per fare un'azienda c'è bisogno di gente che sa quali e come si investono le risorse per arrivare a certi risultati. Intanto abbiamo ufficialmente assunto le pochissime persone che già c’erano, ci auguriamo a breve di riuscire a fare un secondo step.

Magliano autunno inverno 2023 2024

Magliano autunno inverno 2023 2024

A proposito di queste persone, ci racconti di loro?

Io e Giacomo (De Rossi, Studio Manager - ndr) stiamo strettamente sulla collezione: io mi occupo di prêt-à-porter, giacche, maglieria; mentre lui ad esempio è bravissimo con il denim. Da quando lavoriamo assieme stiamo avendo dei risultati forti sul denim, stiamo diventando un brand che ne ha un'opinione ed è giusto così. Se parliamo di lavoro, di officina, cosa c'è di più emblematico del denim?! Poi c'è Nunzio (Del Prete, Fashion Coordinator - ndr), che è molto centrale all’azienda: lavora con noi, con Edoardo (Di Luzio, Underscore Disctrict - ndr), con Zoë (Valentinuzzi, PR - ndr), con Rafael (Sergi, PR - ndr), con Elisa (Voto, Stylist - ndr) e ha la supervisione su come creiamo i contenuti e come lavoriamo con i talent, ossia tutte le strategie di comunicazione. Fondamentalmente siamo noi tre, però ci sono persone che ci seguono da sempre: Elisa è una consulente esterna ma è con me dal giorno uno di Magliano, quindi è altrettanto fondamentale la sua presenza.

La parte di produzione del tuo marchio raggiunge diverse latitudini, tutte italiane. Com’è organizzata? Il rapporto personale con ogni lavoratore è per te molto importante, li conosci addirittura per nome.

Oggi il Made in Italy è la produzione più organica e sostenibile esistente, perché le piccole realtà non sciupano niente, non buttano nulla. Continuo a coltivare queste relazioni perché quando ho iniziato Magliano non avevo tutte quelle cose che servono ad un designer per sfondare. Avevo soltanto la fiducia di questi laboratori, me l’ero guadagnata sul campo, e ci tengo a sottolineare come fossero tutte imprese guidate da donne - non ho mai incontrato un uomo che mi abbia dato una mano. Queste persone mi hanno aiutato, anche economicamente, perché lanciare una collezione senza la grana è impossibile. Sto dicendo che quando ci sono state le prime produzioni da lanciare, senza una lira da anticipare, le hanno pagate loro. Io a queste persone devo tutto. (si emoziona)

La campagna Surplus vede le donne che lavorano nell'azienda produttrice del brand protagoniste mentre indossano capi Magliano creati a partire da vintage deadstock (ndr)

Scegliere di legarsi così tanto all’Italia rende orgogliosi nonostante le difficoltà che il nostro Paese presenta. Concretamente, hai voglia di raccontare alcuni muri che hai incontrato sul tuo percorso? Qual è la realtà dietro al successo?

Di muri, ne ho incontrati tantissimi, non è cosa semplice iniziare un progetto di design. Ognuno ha i suoi, per me il primo muro è stato quello di farmi notare fuori Bologna, ma anche quello del denaro è stato un muro su cui mi sono misurato non soltanto rispetto a Magliano. Bisogna puntare tutto su quello che si ha, l’importante è non perdere di vista il proprio valore aggiunto. Per quanto sia una verità scomoda ad alcuni, noi abbiamo avuto anche molta fortuna. Non sopporto parlare di merito, piuttosto è determinazione, ma se ci sono dei designer che hanno avuto più difficoltà o meno successo di me, non è perché non se lo meritassero. Mi sento un impostore molto spesso, non ci dormo la notte.

Ti cito: “Vogliamo diventare qualcosa a cui la gente pensa quando guarda all'Italia e a Milano”, eppure Luca è Bologna. Qual è l’equazione vincente fra queste due città tanto importanti nella tua vita e nel tuo lavoro?

Quando parlo di Milano, parlo di sistema della moda. Mi auguro che Bologna non diventi centrale, è la ragione per cui io sto benissimo qua. È una città piena di senso della giovinezza e della vecchiaia non mercificato, che si misura in maniera molto autentica con i temi della vita. Milano nell'immaginario di tutti è una delle città della moda, vogliamo esserne partecipi. L’ambizione è quella di aprire un nuovo capitolo nella storia di Milano dove ci siano altri brand come il nostro, una nuova visione del saper fare italiano.

Magliano autunno inverno 2023 2024

Magliano autunno inverno 2023 2024

Magliano autunno inverno 2023 2024

Sono cinque anni che sfili in calendario alla Milano Fashion Week, organizzando show low budget eppure emozionanti. Tirando le somme, cos’hai imparato?

Abbiamo iniziato facendo degli show all’osso, serve anche a questo quell'appuntamento in calendario: capire come fare con poco, con quello che si ha. Ogni show è stato un’esperienza molto formativa, ho perso delle ingenuità e ho guadagnato dei tool come professionista. Quando abbiamo capito che organizzare il circo Magliano ci faceva salire tantissima adrenalina, stress, emozione, abbiamo deciso che era indispensabile manifestarla. Il momento della sfilata doveva essere quello in cui noi consumavamo tutti questi sentimenti. Chi ci viene a vedere deve capire quanto siamo emozionati, non basta rimanere seduti a guardarci, va sentito quello che stiamo facendo, non può esser dimenticato dopo dieci minuti. Vogliamo dire la verità senza cercare di essere accattivanti a tutti i costi, se abbiamo fatto qualcosa è sempre stato perché era importante per noi, oltre che molto sostenibile economicamente.

Magliano Surplus primavera estate 2023

Hai chiuso il 2022 lasciando anche dei posti sicuri che ti hanno accompagnato per anni, parliamo della direzione di Grifoni e altre consulenze. Com’è dedicarti full-time al tuo brand personale?

Spaesante. Per quanto abbia sofferto molto a dividermi su tanti fronti, la prima sensazione quando ho percepito il vuoto è stata: “e adesso?!”. Il fatto che Magliano fosse sempre l'ultimo dei miei pensieri mi faceva sentire giustificato rispetto all’imperfezione di alcune cose. Sono stati tutti lavori importanti sotto molti punti di vista, non per ultimo il fatto che mi permettessero di continuare la mia esperienza personale di design, ma ora sono felicissimo di vivere soltanto di Magliano.

È mai successo che qualcuno ti invitasse alla guida di una Maison importante? Se mai capitasse, cosa risponderesti?

Non è mai successo, eventualmente valuterò. Certe situazioni possono essere delle bellissime sfide che ti riempiono di esperienza, certe altre sono situazioni a rischio fin dall'inizio. Non dipende soltanto dal nome della Maison, dipende anche da chi te lo propone e da come lo fa.

Ti è mai capitato di incrociare per strada qualcuno che indossasse i tuoi capi casualmente?

Si, ogni tanto. Ricordo bene la prima volta, tanto tempo fa, è stata al Gay Pride di Milano. Al Gay Pride in Magliano? È stato l’apice. (ride)

Magliano autunno inverno 2023 2024

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