STORIE

La prima di molte, orgogliosamente donna: Maria Grazia Chiuri e la sua storia

Dalla Baguette di Fendi alla Rockstud di Valentino, oggi alla guida di Dior: fare squadra è sempre stato nel suo DNA
Maria Grazia Chiuri biografia Dior
“Women Raise The Upraising” fra le quotes alla sfilata Dior autunno inverno 2020 2021 di Maria Grazia Chiuri (Bertrand Rindoff Petroff/Getty Images)

Dal diploma allo IED di Roma al timone di Dior: Maria Grazia Chiuri, 60 anni oggi 2 febbraio, nel nome delle donne.

Per quanto la moda abbia ancora molta strada da percorrere sul riconoscere chi lavora dietro le quinte e destinargli il giusto riconoscimento - dai sarti nei Paesi orientali alle donne, sopratutto se BIPOC - la storia di Maria Grazia Chiuri racconta di una designer che ha saputo farsi strada nel settore riuscendo a non distogliere mai lo sguardo da ciò che la circondava.

Maria Grazia Chiuri, 2018

Stephane Cardinale - Corbis/Getty Images

Ha tessuto sogni e scalato classifiche fin da quando, nel 1997, ha preso parte all'invenzione della Baguette di Fendi: la mamma sarta l'aveva ispirata a intraprendere questa strada, e nel team accessori di Silvia Venturini Fendi (sotto la direzione di Karl Lagerfeld) stava nascendo una borsa cult che avrebbe riscritto la storia della moda. Nella maison romana dal 1989, fu proprio Maria Grazia Chiuri a decidere di aggiungere al team una figura in più: era l'amico Pierpaolo Piccioli, e dal 1990 avrebbero fatto coppia fissa per molti anni ancora. Nove anni dopo, infatti, continuavano la loro piccola joint venture nel mondo degli accessori di Valentino, anche lì riscrivendone i significati: il calendario segnava il 1999 quando la borchia firmata Valentino veniva alla luce, solo due anni dopo l'origine della Baguette Fendi ma con lo stesso carattere rivoluzionario.

Silvia Venturini Fendi, Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, 2011

Elisabetta A. Villa/Getty Images

Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, 2009

Antonio de Moraes Barros Filho

In poco tempo, la Rockstud diventa uno dei simboli più riconosciuti per la maison del celebre rosso, dando origine nel 2010 a una intera linea implementata dalla coppia Chiuri-Piccioli, che nel frattempo aveva conquistato la direzione del brand (in tutte le sue linee, dalle collezioni Uomo e Donna alla Haute Couture) nel 2008, poco dopo il ritiro dalle scene di Valentino Garavani. Anche il Council of Fashion Designers of America si accorge della spinta creativa del duo, conferendogli il premio CFDA International Award per le loro realizzazioni, nel 2015.

Maria Grazia Chiuri, 2017

Bertrand Rindoff Petroff/Getty Images

Maria Grazia Chiuri, 2019

Darren Gerrish

«We Should All Be Feminists», apre con questa citazione dell'autrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie la sua prima sfilata al timone del Womenswear firmato Dior: prima donna nella storia del marchio francese a divenire Direttrice Creativa, si accorse la critica Vanessa Friedman prima di tutti. Di come delle semplici lettere nere su sfondo bianco e un messaggio diventato universale hanno rivoluzionato quel 2016 che sembra tanto lontano quanto scolpito nella memoria di ognuno, perché non ci fu persona a cui quelle parole - per un motivo o per un altro - non arrivarono. Non c'erano stravolgimenti nelle silhouettes o tessuti rivoluzionari, ma una visione futura che raccoglieva l'heritage delle donne nel mondo e lo trasformava in portabandiera. Perché è sempre stato le donne di Maria Grazia Chiuri e mai la donna, dall'inizio con le sorelle Fendi ad oggi nell'universo Dior - decisa a raccontare la storia di tutte, a fare squadra. E di nuovo, nel 2019 diventa la prima stilista donna italiana a ricevere la Legione d’Honneur, dopo Valentino Garavani nel 2006 e Giorgio Armani nel 2008.

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Di motti ne ha portati molti altri sui vestiti, in Italia famosi quelli cuciti sugli abiti di Chiara Ferragni a Sanremo, ma internazionalmente anche il «C’est non non non et non!» a supporto del movimento #MeToo e la più attuale che mai «E se le donne governassero il mondo?», che a Barbieland avrebbe trovato risposta. Il profondo legame con la figlia, Rachele Regini, passa anche tramite queste citazioni: ha studiato i “Gender Studies” a Londra e come questi si intersecano ai media, stringendosi alle scelte della madre che l'ha nominata Cultural Advisor all'interno della maison francese, oltre a diventare il nuovo volto per la campagna della borsa Lady Dior.

Maria Grazia Chiuri e la figlia Rachele Regini, 2018

Pascal Le Segretain/Getty Images

Maria Grazia Chiuri e Rachele Regini, 2018

WWD/Getty Images

Rachele Regini, Paolo Regini e Nicolò Regini, 2019

WWD/Getty Images

E poi i viaggi, nelle regioni italiane come in quelle estere, centri rinomati dell'artigianato, per sensibilizzare cercando di non farne mai appropriazione culturale. Inni alla moda in senso lato, come materia capace di ridare dignità al lavoro autentico, sfidando la critica con le sue convinzioni. La dedizione, la sua creatività, i suoi valori e il duro lavoro le sono anche valsi il Neiman Marcus Award, ovvero il premio rilasciato dall'omonima catena di grandi magazzini di lusso destinato alle personalità del settore che si sono distinte per il loro servizio nel campo della moda. Quello stesso riconoscimento che, nel 1947, era stato assegnato a Monsieur Dior e lo scorso anno a Brunello Cucinelli. Il prossimo 3 marzo, invece, sarà assegnato alla stilista italiana.

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Fra i maggiori successi, anche il rilancio della sella di Galliano: la Saddle bag è stata fra le borse firmate Dior più apprezzate dalle celeb degli ultimi anni. Per chi ci crede, Maria Grazia Chiuri - nata il 2 febbraio 1964 - è del segno dell'Acquario, che si dice vanti una spinta creativa fuori dalla norma, accompagnata a un profondo moto d'altruismo e d'innovazione. Ai posteri l'ardua sentenza, come scriveva Manzoni, che di argomenti importanti e controversi ne sapeva certamente di più.

Maria Grazia Chiuri, 2018

Bertrand Rindoff Petroff/Getty Images

Dior primavera estate 2017

Victor VIRGILE/Getty Images

Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, 2016

Kristy Sparow/Getty Images

Maria Grazia Chiuri, 2022

Ricky Vigil M

Dior Haute Couture autunno inverno 2019 2020

Peter White/Getty Images

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