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Questi sono i brand scandinavi sostenibili che piacciono alle parigine

Fra le Rue di Parigi, in piena Paris fashion week, le francesi indossano questi brand scandinavi e sostenibili
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Le Buckle ballerina di Ganni negli scatti steetstyle fuori dalla sfilata di Marni alla Paris Fashion WeekValentina Frugiuele/Getty Images

Tutti i brand scandinavi preferiti dalle parigine con un occhio rivolto alla sostenibilità, scoperti per voi durante la Paris Fashion Week.

Le vie di Parigi, frizzanti di vita più che mai durante la settimana della moda, vedono lo stile “alla francese” prendere piede, ma con maggiore attenzione alle questioni contemporanee che riguardano il fashion, prima fra tutte la sostenibilità. Superato il fast-fashion c'è infatti un mondo di marchi sostenibili che non aspetta altro che essere scoperto, e la capitale francese questa stagione ci ha molto aiutato a farlo: ecco tutti i pezzi preferiti delle francesi creati dai brand scandinavi che abbiamo raccolto per voi, per conquistare un perfetto look casual-chic e senza tempo.

I vestiti romantici di Cecilie Bahnsen

La fondatrice del brand, Cecilie Bahnsen per l'appunto, definisce i suoi design una everyday couture impalpabile e giocosa. Fiocchi, fiorellini di ciliegio e volumi svolazzanti: i vestiti che crea sono l'emblema del romanticismo francese, condito ovviamente con una punta di spensieratezza scandinava e produzioni sostenibili. I dettagli, per la designer che ha lavorato con Galliano a Parigi per molti anni, sono il segreto per il successo.

Abito di Cecilie Bahnsen

Edward Berthelot/Getty Images
Le borse divertenti secondo OpéraSport

Non è un caso se OpéraSport si racconta come la soluzione quotidiana a Copenhagen e Parigi, incrociando una praticità sportiva all'eleganza femminile. La Shirley bag, fatta di seta riciclata e dalle mille arricciature raffinate, traduce perfettamente lo spirito del brand, e conquista le vie di Parigi con la sua leggerezza.

Le scarpe pensate da Ganni

Fra i pezzi più di successo del marchio scandinavo ci sono le ballerine dalle grandi fibbie borchiate. Amate dalle francesi perché racchiudono la dualità di Parigi, con la spensieratezza di una ballerina e l'anima più punk delle fibbie borchiate, la Buckle ballerina è la scarpa da avere nell'armadio, perfetta per le mezze stagione e accessoriabile con delle calze colorate.

Scarpe di Ganni

Daniel Zuchnik/Getty Images
I maglioni di Skall Studio

Tessuti organici e certificati sono alla base dei processi creativi di Skall Studio, marchio danese le cui fondatrici sono vegetariane e portano questo lifestyle anche nella loro attività. Bottoni in guscio di noce riciclato, lino e cotone organici e un sistema di ripari gratuiti per i clienti (a prescindere da quanti anni sono passati dall'acquisto). Ma sono i maglioni in lana sostenibile a conquistare le francesi, con i loro pattern intrecciati che il brand non nasconde: per chi vuole, c'è addirittura la possibilità di ricevere istruzioni e filati per farlo a maglia a casa.

I trench firmati Lovechild 1979

Pescando ispirazioni dall'architettura e dall'arte, Lovechild 1979 mescola la femminilità a dei tratti maschili più rigidi, che sfociano così nel successo del trench coat più amato fra le vie di Parigi. Il preferito è quello dalle tinte blu navy, oversized e in cotone riflette la città cosmopolita ma dalle radici storiche ben visibili.

Trench di Lovechild 1979 (@julia.dalia/instagram)

Il crochet a casa The Garment

Reti intricate di fantasie francesi sulle tele morbidissime di The Garment: fra i capi in assoluto più di successo del brand ci sono quelli in crochet. Tra camicie e gonne, cardigan e vestiti, un mondo di vedo-non vedo che è diventato identità riconoscibile, ed è apprezzatissimo dalle francesi. Basta infatti un capo dalla costruzione così raffinata per fare un look più ricercato.

Le stampe secondo Stine Goya

Utilizzando i fiori danesi come ispirazione che si nasconde dietro alle stampe quasi psichedeliche di Stine Goya, il brand si inserisce in un armadio sostenibile mescolando linee classiche a visuali fresche e divertenti. Fuori dalle sfilate, i colori di Stine Goya sono presto riconoscibili, accompagnati da una produzione responsabile al 93%.

Stampe di Stine Goya

Christian Vierig/Getty Images
Le gonne romantiche di Mark Kenly Domino Tan

Grazie alla linea atelier accanto a quella più classica di Mark Kenly Domino Tan, fra le Rue della capitale francese arrivano perle incastonate nei vestiti, nelle ispirazioni che provengono dal mare e dalle onde. Tessuti bianchi come la sabbia dell'oceano, in lino e cotone, e una cascata di romantiche perle a completare questi capi.

I top asimmetrici di A. Roege Hove

Amalie Røge Hove rilegge la maglieria in maniera scultorea, concettuale, sperimentando con forme e tessuti in chiave contemporanea. Fra plissé che si quintuplicano e laccetti da annodare, la Paris Fashion Week ha visto i suoi top asimmetrici prendere vita, una scelta che conferma lo spirito giocoso della moda senza dimenticare l'importanza della sostenibilità con un approccio zero waste.

Top di A. Roege Hove

Raimonda Kulikauskiene/Getty Images

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