L'ultimo a esser profilato come prossimo brand di punta è l'asiatico Qiuhao, ma tra le mani di Phoebe Philo sono passati anche molti altri deisgner, fra cui l'italiana Veronica Leoni.
Diviso a metà fra Shanghai e Tokyo, Qiu Hao è lo stilista cinese che si sta sempre più facendo spazio nel mondo della moda asiatica e internazionale. L'approccio alle collezioni non è per stagione, ma riflette sulla “consistency”: vi ricorda qualcosa? Come Phoebe Philo con i suoi edit numerati, il brand Quihao lavora da più di vent'anni sulla stessa linea di abiti, riscrivendo costantemente reiterazioni infinite a partire dagli stessi elementi base. E non è un caso se i due mondi siano così simili.
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Per Qiu Hao, l'incontro con l'ormai leggendaria Phoebe Philo l'ha vista mentore ai corsi della Central Saint Martins, università dalla quale si è laureata nel 1996, dopo aver lasciato la direzione creativa di Chloé. «Mi ha detto che avevo già trovato il mio linguaggio nel design, ma che avrei dovuto provare a giocare con gli elementi che non mi piacevano», ha ricordato Qiu a WWD. Prima di incrociare il designer asiatico, Philo stava già crescendo talenti nella squadra di Chloé in ogni caso.
Infatti, un giovane Adrian Appiolaza – che oggi si trova a dirigere il marchio italiano Moschino dopo un debutto di successo lo scorso febbraio a Milano – era parte del team womenswear del brand, in veste di senior designer dal 2002 al 2006.
Arrivano poi gli anni in Céline, che consacrano Phoebe Philo nell'olimpo dei designer più apprezzati e seguiti, quando il suo team vede interni come Daniel Lee, passato a Bottega Veneta prima e Burberry poi; Peter Do, alla guida del suo brand eponimo per arrivare al rilancio di Helmut Lang; o Rok Hwang, che ha fondato la sua linea Rokh nel 2016 e la sua recente capsule con H&M è andata sold out in pochissimo tempo.
Ma fra i nomi internazionali è bene ricordare anche l'italiana Veronica Leoni, che da quando ha fondato Quira propone una visione sartoriale del patrimonio italiano della moda e riporta il minimalismo di Philo nelle sue collezioni.
Se all'estero Pheobe Philo è certamente un punto di riferimento per veder sbocciare nuovi talenti, in Italia un lavoro simile lo ha fatto nel corso del tempo anche Alessandro Dell'Acqua, che abbraccia il processo di mentoring da sempre. E se così tanti fiori sbocciano nei team di designer del loro calibro, è perché mantenere il terreno fertile è una prerogativa fondamentale del loro processo creativo.
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