Sapevate che un'isola nel golfo di Napoli ha ispirato una storica stampa colorata? È Pucci Vivara, iconica e senza tempo, dagli occhi di Emilio allo sguardo di Camille.
Fra circa ventiquattrore le forme sinuose e arlecchine della stampa Vivara inventata da Emilio Pucci nel 1965 verranno riproposte, quasi 60 anni dopo, nella nuova collezione sotto la direzione creativa di Camille Miceli. Un sessantesimo quasi condiviso con quello di Vogue Italia che, con “Very Vivara”, porterà a Roma le ossessioni colorate di Pucci per scrivere un nuovo capitolo nella storia della stampa iconica. A fare da teaser, gli scatti di Mario Sorrenti dipingono Vittoria Ceretti di colori freddi a bordo piscina, per ricordare le ispirazioni acquatiche di Vivara, mentre in un metaverso digitale, i monumenti romani si vestono e si spogliano di foulard Very Vivara.
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La storia della stampa Pucci Vivara
Dalle ispirazioni organiche e geometriche della terra dove nacque Emilio Pucci, a metà anni ‘60, venne ideata Vivara, una stampa che porta il nome dell’isola nel golfo di Napoli a cui si ispira. Già l'apertura della sua prima boutique a Capri nel 1950 fu un'ufficiale dichiarazione d'amore per i borghi e le isole che si affacciano sul mar Tirreno, ma è una mezzaluna di terra che gli rapì il cuore, scoprendola dall'alto sorvolando le isole Flegree in qualità di pilota durante la Seconda Guerra Mondiale. Emilio Pucci provò a riprodurre una veduta aerea in rapido movimento dell'isola di Vivara: le geometrie inaspettate conquistarono presto i tessuti della maison, passando prima da un profumo che portava lo stesso nome.
La stampa divenne subito un simbolo dello stile Pucci sia in Italia che nel mondo, grazie al via vai di celebrità che passavano dalla sua boutique a Capri. Da Veruschka a Jacqueline Kennedy, passando per Marilyn Monroe, Vivara conquistava le estati delle star, emblema di una leggerezza colorata e mediterranea, uno stile di vita che faceva invidia all'estero. In quelle forme si rileggevano i pilastri della cultura italiana, dalla buona cucina ai colori della vegetazione. Un mondo di motivi psichedelici trasformatosi pilastro d'italianità, che veniva ulteriormente riletta nelle pose delle modelle che indossavano le collezioni colorate: le dita si allungavano a forma di occhio e le gambe si cristallizzavano in plié eleganti, posizioni yoga dal sapore hippie anni sessanta. Per portare l'heritage italiano nel mondo, Emilio Pucci decise di utilizzare la stampa Vivara anche per la sua collezione Hostess presentata nel 1970 in Giappone, durante l'Esposizione Mondiale di Osaka.
Nel corso degli anni la stampa Pucci Vivara è sempre stata al centro di collaborazioni e progetti speciali, tra cui una serie di ceramiche Rosenthal e tappeti dalle forme geometriche. Nel 2003 è inoltre stata trasformata in una vela dipinta a mano su un lussuoso yacht Wally, proprio come la vela che è comparsa nelle ultime ore sui social del brand, dove le mezzalune nere campeggiano su greche bianche, azzurre, verdi e rosa mentre naviga nelle acque che l'hanno ispirata.
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Più recentemente, la stampa Vivara ha vestito un manichino alto nove metri durante la mostra A Fan of Pucci in occasione del Pitti Uomo di giugno 2018, quando la storica azienda Bonaveri e Pucci hanno collaborato per celebrare la storia e l'artigianalità delle due maison. Il 4 aprile sarà in mano a Camille Miceli, invece, il futuro di Vivara: una stampa che continua a scrivere la vivace storia di Pucci.
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