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Come stiamo insieme se tutto questo poi finirà? L'amore al tempo dei cambiamenti climatici

Dal film Foe. Il nemico, al romanzo La mia ragazza su Marte, fino a un dating show ambientalista, come pensiamo alle relazioni oggi mentre tutto cambia
FOE from left Saoirse Ronan Paul Mescal 2023. © Amazon Studios  Courtesy Everett Collection
FOE, from left: Saoirse Ronan, Paul Mescal, 2023. © Amazon Studios / Courtesy Everett Collection©Amazon/Courtesy Everett Collection

Cambiamenti climatici, relazioni: quanto influisce ce lo raccontano il film Foe. Il nemico, il romanzo La mia ragazza su Marte e un dating show ambientalista

«Le mie occupazioni preferite negli ultimi anni sono state il foraging e la micologia» dice Maya, 23 anni «sono qui per incontrare persone che condividano i miei stessi interessi e valori» aggiunge. Jacob, 26 anni, che poco prima si è definito un tranquillone, dinamico e passionale, sembra approvare. Siedono all’aria aperta, attorno a un tavolino spoglio. Tra di loro c’è un cartellone redatto con calligrafia infantile, come se ne vedono parecchi durante le manifestazioni di Fridays for Future. Il cartellone recita la scritta “Love & Climate” ed è la scenografia del dating show condotto da Kristy Drutman aka @BrownGirlGreen sui suoi canali social, dove persone single che hanno a cuore il pianeta si incontrano per trovare l’amore. Dopo aver risposto a domande come «se fossi un pasto a base vegetale, quale saresti?» tra i due scatta la scintilla e decidono di impegnarsi per un secondo appuntamento.

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Il cambiamento climatico e il dating oggi

La sensibilità verso l’ambiente è uno dei temi più citati nelle biografie Tinder dalla Gen Z, un trend confermato anche dai dati forniti da OkCupid, dove, negli ultimi anni, è aumentato del 240% l’utilizzo di parole chiave come “global warming”, “recycling” o “environment”. Nel 2020 con un tweet laconico e assertivo, la stessa app di dating ha comunicato di aver introdotto un filtro che permette di escludere dalle ricerche chiunque creda che il climate change sia una fake news. Nessuno vuole uscire con dei potenziali negazionisti, la consapevolezza in fatto di crisi climatica è un tema dirimente per trovare un partner, almeno sulle app di dating, anche perché assumere comportamenti ambientalisti e avere a cuore il futuro del pianeta renderebbe più sexy e interessanti agli occhi di un ipotetico partner. A quanto pare Maya e Jacob sono stati molto fortunati a incontrarsi. Ma come se la passa, invece, chi ha già una vita di coppia, ai tempi del cambiamento climatico?

A un certo punto a casa mia sono sbucate pellicole in cera d’api decorate da motivi graziosi color pastello, sgrassatori bio super concentrati al limone, saponi solidi e rispettivi poggia-sapone in luffa, svariate spugne konjac, lunch box dalla forma sinuosa e spazzolini di bambù, ovviamente. Un giorno non c’erano e il giorno dopo erano lì, non so dire quando di preciso. La mia relazione stava entrando di colpo nel suo periodo zero waste con tutto il naturale corredo di rigorosità tragicomica che comporta e mentirei se dicessi che è stata una passeggiata. Probabilmente, se io e la mia compagna non avessimo condiviso un minimo di sensibilità ecologica, tra noi non avrebbe retto.

Vivere su un pianeta in ebollizione e soggetto a cataclismi, sta modificando la conformazione delle stagioni, l’andamento dell’agricoltura, la disponibilità di cibo, sta provocando estinzioni e migrazioni di massa. Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato e con l’aumento degli eventi estremi e dei fattori tangibili della crisi, molte persone stanno modificando il proprio stile di vita. Attraverso questa presa di coscienza molte persone si stanno interrogando con un’attitudine diversa anche sul significato delle relazioni nella propria quotidianità.

Da un lato, le incertezze economiche, l’inflazione e l’aumento del costo della vita, stanno erodendo il numero di persone che decidono di vivere da sole, o meglio, che possono permetterselo. Essere single è un lusso che costa svariate centinaia di euro in più al mese, rispetto a chi convive. L’andamento dell’economia sta spingendo le persone ad impegnarsi in una relazione per condividere le spese. Tuttavia la questione si fa dura quando in ballo ci sono scelte relative al proprio regime alimentare, il consumo di acqua, di energia, di prodotti per la cura del corpo, quali e quanti vestiti acquistare, se possedere una macchina, come viaggiare e così via. Probabilmente l’attrazione sessuale costituisce un ottimo deterrente per i dissidi, ma si dà il caso che anche fare sesso possa essere più sostenibile e eco-friendly a partire dall’utilizzo di contraccettivi, lubrificanti e sex toys plastic free, fino al tipo di illuminazione per creare un ambiente più eccitante o per quanto riguarda gli afrodisiaci. C’è una specie di guida sul sito di Greenpeace, sebbene sia online da dieci anni, dovrebbe ancora funzionare.

Il libro, La mia ragazza su Marte di Deborah Willis

Qualcuno su internet si chiede se dovrebbe chiudere la propria relazione a distanza per evitare tutti quegli spostamenti arei molto poco sostenibili. Figuriamoci quante emissioni causerebbe una relazione interplanetaria. Nel suo romanzo d’esordio, La mia ragazza su Marte tradotto in Italia da Paola Del Zoppo e appena pubblicato da Bollati Boringhieri, l’autrice canadese Deborah Willis racconta la storia di una coppia di trentenni separati dall’eco-ansia. La protagonista Amber ha passato le selezioni di MarsNow, un reality che la porterà su Marte con l’obiettivo di rendere il pianeta vivibile. Piccolo inconveniente: nessuna possibilità di fare ritorno. La prospettiva di cambiare pianeta allevia le ansie e il senso di impotenza di Amber versi i danni causati dall’uomo alla Terra e sorprendentemente fa lo stesso effetto anche su chi legge. Personalmente mi sono sorpreso a fantasticare sulla plausibilità di utilizzare l’acqua ghiacciata della crosta del pianeta per produrre ossigeno e far nascere vegetazione su Marte. Purtroppo no, non è così facile.

La mia ragazza su Marte di Deborah Willis

Il film, Foe, il nemico

Su presupposti molto simili si muove di Foe, il nemico, diretto da Garth Davis con protagonisti Saoirse Ronan e Paul Mescal, disponibile da inizio gennaio su Prime Video. Junior ed Henrietta vivono all’antica in una fattoria del Midwest. Siamo nel 2065 e la Terra è un deserto al collasso a causa del cambiamento climatico. Il loro matrimonio viene messo a dura prova quando Junior è costretto a partire in una missione per colonizzare lo spazio e verrà sostituito a tempo determinato da un clone con le sue stesse sembianze, emozioni e ricordi. Forse con un androide in casa fare la raccolta per il compost è più facile, ma tra loro non tutto sembra andare per il verso giusto.

FOE, from left: Saoirse Ronan, Paul Mescal, 2023. © Amazon Studios / Courtesy Everett Collection©Amazon/Courtesy Everett Collection

Una caratteristica in comune di queste due coppie di finzione è che non hanno figli. La crisi climatica, infatti, è una delle principali cause per cui gli under 35 decidono di non procreare, non soltanto perché preoccupati dall’aggravarsi degli eventi estremi sul pianeta, dall’aumento dei conflitti o delle pandemie che sarebbero direttamente collegate al riscaldamento globale, ma anche come scelta etica. È moralmente giusto mettere al mondo un bambino in un pianeta al collasso, con 8 miliardi di abitanti? In Italia si parla da anni di inverno demografico, con l’età media che si alza e le nascite che non superano la soglia delle 400 mila nascite annuali, un trend non molto diverso da quello del resto d’Europa e degli Stati Uniti, dove una persona su quattro dichiara di non volere figli anche per via della crisi climatica. «Inoltre, l’impatto delle nascite sull’ambiente era allucinante» dice a un certo punto Amber, ne La mia ragazza su Marte, incarnando alla perfezione la millennial per eccellenza, con la sua dieta vegana poco stabile, il monitoraggio del glucosio su Nutrit, la cura ossessiva dei canali social, e, naturalmente, una vita di coppia incasinata.

«Discutevamo su tutto. Gli esseri umani hanno il diritto di mangiare altri animali? I paesi ricchi devono risarcimenti a quelli più poveri, colpiti in modo sproporzionato dal cambiamento climatico? Le nazioni in via di sviluppo hanno il diritto di emettere carbonio per salvare i propri cittadini dalla povertà? Il Canada deve restituire le terre agli indigeni?» alla fine Amber si innamora di un altro, con una cultura ambientalista più spiccata del suo ragazzo e strumenti più raffinati per odiare insieme il capitalismo, un match degno di una puntata di Love & Climate.

E la serie tv The Curse (A24)

Nella serie tv The Curse prodotta da A24, con una Emma Stone grandiosa, un’altra coppia di millennial senza figli – stavolta cinici e ricchi – tenta di farsi produrre da un’emittente televisiva il programma “Filanthropy”, nel quale vendono a costi esorbitanti delle case ecosostenibili situate in quartieri poveri della città di Española. Il loro obiettivo malcelato è di puntare sulla gentrificazione e rivendere i terreni in loro possesso a prezzi moltiplicati, ma quello che mostrano al loro pubblico è una spiccata sensibilità verso l’ambiente e una coscienza ecologica perfettamente integra.

THE CURSE, from left: Nathan Fielder, Emma Stone, Pressure's Looking Good So Far', (Season 1, ep. 102, aired Nov. 19, 2023). photo: Richard Foreman Jr. / ©Showtime / Courtesy Everett Collection©Showtime Networks Inc./Courtesy Everett Collection

Penso alla loro ambiguità quando uso la cera d’api per impacchettare qualsiasi cosa nel mio frigorifero o carico la macchina di casse d’acqua con il vuoto a rendere il sabato mattina e mi sento totalmente inadeguato. La mia vita di coppia è salva, per quanto riguarda la civiltà umana per come la conosciamo, beh, non me la sento di sbilanciarmi.

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