La mia guida di Sankt Moritz, un viaggio tra rituali irrinunciabili e novità di stagione

Le esperienze inaspettate, i nuovi chef, i rifugi mondani, i grand hotel storici. Tutti gli indirizzi per un weekend alpine-chic in Engadina, tra tradizione e dj set
La guida di Sankt Moritz il mio viaggio tra i rituali irrinunciabili e le novità di stagione

La mia guida di Sankt Moritz, un luogo che emana una luce speciale. In cui tornare sempre

Nel firmamento delle località sciistiche più esclusive, Sankt Moritz, nelle Alpi svizzere, continua a brillare di uno charme unico e inarrivabile. Con il suo magnifico lago ghiacciato, i sentieri ovattati, i grand hotel principeschi, gli chalet ad alta quota, le boutique alla moda, è il place to be dove decido di trascorrere almeno un fine settimana ogni inverno. Pensate, proprio qui nacque il turismo invernale. Era l'ultimo scorcio dell'Ottocento quando un giovane albergatore, Johannes Badrutt, proprietario della pensione Faller (l’odierno Kulm Hotel), fece una scommessa con i suoi ospiti inglesi: avrebbe pagato soggiorno e spese di viaggio di tasca sua se, ritornati in inverno, non avessero trovato un clima mite e soleggiato. Gli inglesi furono incantati dalla versione innevata della località, persero la scommessa con l’illuminato albergatore e cominciarono a trascorrere le loro vacanze invernali sulle Alpi svizzere.

Riccardo Andreaus
La profonda magia dei “grand hotel” che hanno fatto storia

Illuminato fu anche il figlio di Johannes, Caspar Badrutt, che dopo la gavetta nell'albergo di famiglia, nel 1896 pensò bene di fondare il Badrutt’s Palace e di dedicare la propria esistenza allo sviluppo della destinazione. Il resto è leggenda. Con quella sua architettura a castello che lo rende inconfondibile nel panorama della località, ha ospitato i personaggi più famosi, da Marlene Dietrich a Audrey Hepburn, da Coco Chanel a Charlie Chaplin. Ad Alfred Hitchcock, che pare abbia avuto proprio qui l’idea per il film Gli uccelli, è dedicata oggi una delle suite più belle che ancora conservano i mobili dell'epoca. Anche se non siete ospiti qui, vale la pena varcare la soglia di questo luogo leggendario anche solo per sorseggiare un afternoon tea o una cioccolata calda nella splendida hall vetrata affacciata sul lago, sempre con la musica dal vivo di un pianoforte in sottofondo. Oppure gustare un aperitivo al Renaissance Bar, dove le divise dei barman sono state disegnate da Giorgio Armani.

Il Badrutt’s è anche l’unico resort di montagna al mondo nella classifica The World’s 50 Best Hotels 2023 e offre ai suoi ospiti 13 ristoranti: tra questi il più piccolo di St. Moritz, il Carigiet Fondue Stübli, con solo tre tavoli per un massimo di 12 ospiti, must per gli amanti della fonduta, ambientato al Chesa Veglia, indirizzo cult delle serate engadinesi, parte della famiglia del Badrutt’s. E sono previsti per la stagione due speciali pop up di fine dining fino al 4 febbraio 2024: lo chef Eric Kragh Vildgaard, due stelle Michelin, porterà qui la sua cucina unica del Ristorante Jordnær di Copenaghen, a cui seguirà subito dopo lo chef Zineb Hattab del Restaurant Kle di Zurigo. A febbraio, anche Nobu Matsuhisa sarà ospite del Badrutt's con la sua specialissima cucina giapponese.

Nell'hotel ci sono 22 negozi, dove è possibile acquistare spesso prodotti su misura e customizzati al momento. Troverete brand come Golden Goose, Fusalp e Miu Miu (unico store in Svizzera del brand; del resto Miuccia Prada ha una casa proprio qui a St Moritz). Bellissima l'area wellness con l’indoor infinity pool affacciata su un meraviglioso panorama montano e la piscina esterna riscaldata. L’area fitness offre trattamenti di idroterapia e saune al vapore aromatiche e al sale. A scelta poi terapie ayurvediche, lezioni di yoga, trattamenti per il viso e servizio barbiere.

Il Badrutt's Palace

L’altro grand hotel ricco di storia e magia è il Suvretta House. Da oltre cento anni accoglie star e reali, da Evita Peron a re Farouk d’Egitto, passando per lo Scià di Persia. 181 camere, un impianto di risalita privato che offre accesso diretto alle piste, una spa, con vasche idromassaggio all'aperto con vista panoramica sulla Valle. E anche qui, chi non soggiorna in questo olimpo del lusso, può sempre gustare ottimo cibo. Pranzando con una fonduta sulla terrazza soleggiata della Suvretta Stube circondata da pini verdeggianti, o cenare a lume di candela al Grand Restaurant, apprezzando i piatti dell’Executive chef Fabrizio Zanetti, il tutto accompagnato dalle note del piano.

Il Suvretta House

Rolf Canal

Il salone del Suvretta House

Fresco di apertura è invece l’hotel Grace la Margna, che offre una vista imperdibile sul lago di St. Moritz e sulla montagna Piz de la Margna. Un boutique hotel aperto 365 giorni l’anno, ambientato in un edificio storico dei primi del Novecento, in perfetto stile Art Nouveau, dove la tradizione engadinese si mescola con visioni contemporanee. Gli interni sono stati arredati secondo il gusto del general manager David Frei, che si è affidato a Molteni, iconico brand di design made in Italy, che rispetta in maniera impeccabile l’estetica dell'intero progetto. Non prevedendo periodi di chiusura, il boutique hotel è un punto di riferimento anche per la comunità locale. Si può venire al Grace la Margna per sorseggiare un drink al N/5 –The Bar e per assaggiare i menù dei tre ristoranti curati dall'executive chef Andrea Bonini. Tra questi troviamo The View, il ristorante di ispirazione mediterranea ”all day fine dining”; il The Stack, che ci propone un elegante incontro tra i classici della brasserie e i piatti della steakhouse; e infine The Maxmoritz, che celebra la tradizione culinaria svizzera in un ambiente intimo e accogliente. E ancora, una spa di 700 mq, una palestra aperta 24 ore al giorno, una living room dove gli ospiti hanno la possibilità di riunirsi e di conoscersi tra una chiacchiera e l’altra, the cigar lounge, una boutique e una terrazza panoramica.

Il Grace la Margna

La reception del nuovo Grace la Margna

Le piste di St. Moritz: mondane e gourmet

In una guida su Sankt Moritz che si rispetti non può mancare un focus sull'alta quota. Gli sciatori di St. Moritz hanno tre opzioni: il comprensorio di Corviglia (2486m – 3056m), dove il turismo invernale ha avuto i suoi inizi a livello mondiale. Poi c'è il Corvatsch (3303m) verso il Passo del Maloja, dove si scia sulla vetta più alta delle Alpi Svizzere sudorientali e dove si può visitare la distelleria più “alta” al mondo, Orma di Whisky. Di notte si può scendere sulla Corvatsch Snow Night illuminata. Anche sul Diavolezza (2978m), il terzo comprensorio, si scia al chiaro di luna, lungo la Glüna Plaina. E gli amanti dello sci dal'alpinismo possono cimentarsi sulla pista ad hoc, la Diavolezza Challenge. Sul Lagalb (2893m) si percorre la pista più ripida del Cantone dei Grigioni.

Ma a Sankt Moritz non si sale in quota solo per amore dello sci, bensì anche per vivere l’atmosfera mondana e allegra che da sempre caratterizza le piste dell’Engadina. Il mio pranzo preferito è da Salastrains, sul Corviglia, dove spesso si finisce a ballare tra (e sui) tavoli. Altro rifugio “vip” è il Trutz, il ristorante in quota del Suvretta House, che serve la cucina autentica diretta dall’Head Chef Fabio Alla, in un ambiente rilassato, con vista. Poi c’è il Paradiso, Mountain club del Badrutt’s, dove si gustano piatti della tradizione con una vista straordinaria sulle vette e sessioni di dj set.

Sempre i Cookerz firmano Celeste Mountain Bistrot & Street Food Bar, dove si possono ordinare leccornie di street food, come l’Hot Dog e la Gerstensuppe (la classica zuppa d’orzo locale) direttamente dal food truck. Il menu per chi vuole sedersi con calma propone piatti “robusti” ma eclettici come il famoso Tacos di mais, pulled pork, fagioli e ceci, le tagliatelle al ragù di selvaggina, la guancia di manzo brasato con polenta, la vellutata di carote, erbe alpine e crostini di pane e l’uovo al tegamino, con polenta e formaggio fuso. I più mondani apprezzeranno anche la Langosteria, celebre ristorante di pesce milanese che ha aperto l’anno scorso a Chesa Chantarella, baita di montagna affacciata sulle piste del Corviglia (raggiungibile sia con gli impianti che in auto). Nei menù i piatti iconici convivono con prelibatezze pensate per questa location come la polenta bianca ai frutti di mare e le capesante in paradiso. Anche quest’anno si possono gustare la baked Potato e i tagliolini Langosteria e caviale, in collaborazione con Caviar Kaspia, sia a pranzo che a cena.

Il Paradiso

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Una pausa al Trutz, rifugio di Suvretta House

Il Celeste Mountain Bistrot & Street Food Bar

Langosteria St. Moritz

L’Engadina nel piatto, tra grandi classici e nuove “stelle”

Per quanto riguarda il food, ci sono delle tappe ormai “di rito”, come una cena al Chesa Veglia e la cioccolata di Hanselmann's. Ma il bello è che ogni anno ci sono poi nuovi indirizzi e chef da tenere sott’occhio. A cominciare da Cookerz, progetto under 35 fondato quest’anno da Fabio Rovisi e Carolina Moro con lo chef stellato Samuel Carugati, che riunisce sotto questo nome tre locali: Piazzetta a Cernobbio, sul Lago di Como, insieme al Krone e al Celeste Bistrot di St. Moritz. L’idea nasce dalla volontà di fare ristorazione rispettando la sostenibilità sociale, ambientale ed economica, avvantaggiando la ricerca della qualità in ogni fase del processo produttivo e puntando sull’intensità dell’esperienza di degustazione, attraverso lo stimolo della memoria gusto-olfattiva.

Al Krone (1 stella Michelin), lo chef Carugati firma prelibatezze alpine come il carciofo alla brace con pecorino e cardo gobbo, lo spaghettone Monograno Felicetti con scampi e aglio nero e il cervo in due cotture, con contorno di broccolo, mirtillo e maggiorana. I dessert hanno nomi evocativi come “Il ricordo”, “Un tuffo in costiera”, “Una mattina”. Novità anche al Grand del Carlton Hotel St. Moritz, recentemente rinnovato negli interni e nel menù, grazie all’arrivo di Salvatore Frequente, neo executive chef, che aveva già lavorato per dieci anni, dal 2009 al 2019, per la Tschuggen Collection, di cui l’albergo fa parte. Al Kulm Hotel St. Moritz bisogna andare a provare il peruviano Amaru, per assaggiare le delizie della chef di Lima Claudia Canessa e ammirare lo spazio eclettico firmato dal celebre creativo inglese Luke Edward Hall. Il giovane chef Tom Booton, del The Grill at Dorchester di Londra, quest’anno dirige il Sunny Bar, mentre lo chef 3 stelle Michelin Mauro Colagreco si trasferisce al Kulm Country Club.

La sala del Krone

Michele Iosi

Cervo in due cotture, con contorno di broccolo, mirtillo e maggiorana, un piatto del Krone

Il Carlton Hotel St. Moritz

GIAN GIOVANOLI,Gian Andri Giovanoli

Al Grand del Carlton Hotel St. Moritz arriva Salvatore Frequente, neo Executive Chef

Olivia Pulver
Non solo sci, ma anche skijoring ed esperienze al chiaro di luna (piena)

Una delle mie passeggiate preferite è quella che conduce a Lej da Staz. A piedi o in carrozza, si attraversa un fiabesco bosco che conduce al piccolo specchio d’acqua, dove si trova il ristorante Lej da Staz. Il rifugio offre la cuschina engiadinaisa, semplice e genuina: zuppa di fieno di montagna, wienerschnitzel con patate arrosto e mirtilli rossi, e rösti spaziali! Per gli appassionati di luna e astri il Carlton organizza delle serate dal titolo Full Moon Specials, in cui Aleksandra, outdoor butler che conosce l’Engadina come le sue tasche, disegna attività al chiaro di luna. I primi appuntamenti sono previsti il 25 gennaio e il 24 febbraio. Sempre al Carlton da quest’inverno ci si può cimentare con lo skijoring, sport invernale nato a St. Moritz nel 1906, che consiste nel lasciarsi trainare da un cavallo con i sci ai piedi. Chi cerca percorsi alternativi dovrebbe conoscere i ragazzi di The Outdoors, un gruppo di giovani professionisti appassionati di montagna, che organizzano esperienze personalizzate. Le escursioni esclusive sono focalizzate sul benessere, lo sport e l’enogastronomia, in tutta la valle. Si va dallo **ski safari **alle gite in slitta, ciaspolate sulla neve, ma anche aperitivi e colazioni sulle sponde di laghi ghiacciati e cene a base di fonduta sotto le stelle.

Un set allestito dall'agenzia The Outdoors

Un piatto del rifugio di Lej d Staz

Spazio all’arte, tre eventi da mettere in agenda

Da non perdere la mostra  dedicata al legame dell’artista tedesco Gerhard Richter con l’Engadina. L’esposizione, dal titolo Gerhard Richter: Engadin, è frutto di una collaborazione tra la Galerie Hauser & Wirth St. Moritz, il Museo Segantini di St. Moritz e la Casa Nietzsche di Sils Maria. Dal 16 dicembre al 13 aprile, a cura di Dieter Schwarz. Mentre dal 22 al 25 febbraio 2024 tornerà l’edizione alpina della fiera d'arte itinerante NOMAD, quest’anno ambientata negli spazi dell’ex Hotel Eden. Termina a fine dicembre la mostra The New Black and White, ambientata alla St. Moritz Design Gallery, all’interno del parcheggio Serletta, lungo la scala mobile che porta a St. Moritz Dorf. Per l'occasione la Biblioteca di documentazione di St. Moritz ha sperimentato un programma di intelligenza artificiale di nuova concezione della Fotostiftung Graubünden (fondazione fotografica dei Grigioni), che si basa sugli algoritmi di deep learning, che riconoscono modelli e determinati motivi di immagini nelle foto in bianco e nero e poi le colorano. Il risultato è una collezione di immagini epiche in bianco e nero ambientate a Sankt Moritz, che attraverso l'AI si tingono di tinte inaspettate, forse fedeli alla realtà.

La Galleria Hauser & Wirth

Katharina Luetscher

Un ritratto della campionessa olimpionica norvegese Sonja Henie, nel 1928

Hanno collaborato Nicoletta Spolini e Valentina Abate.

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