Nella sfilata di Prada alla Milano Fashion Week il passato si intreccia al presente per creare il futuro
«Studia la storia se vuoi prevedere il futuro», diceva Confucio. Insegnamento che hanno preso alla lettera Miuccia Prada e Raf Simons per la collezione autunno inverno 2024 2025 di Prada Instinctive Romance, che ha appena sfilato alla Milano Fashion Week. Una lettera d'amore per la moda, un letterale romanticismo istintivo che i due designer hanno messo nero su bianco nelle nuove silhouette della griffe per la stagione che verrà.
Il tutto sulle note di Anyone Who Knows What Love Is (Will Understand) di Irma Thomas, canzone del 1964 che potrà echeggiare nelle orecchie dei fan di Black Mirror visto che è stata scelta come fil rouge della serie tv per stimolare nuovi scenari in una certa continuità cronologica.
In questa collezione riaffiorano alcuni dei dettagli statement di show passati di Prada. Come i fiocchi, le sottovesti, le gonne a grembiule fino alle borse dall'effetto dégradé e l'accostamento di maglioni dai colori secondari, come l'arancio e il rosa.
Tutto ha nuova allure, mai vista in precedenza. Come la silhouette attillata che abbraccia i corpi qui accentuata dalla verticalità di scarpe e cappelli che estremizzano le proporzioni. O come nuove gestualità che vivono in borse sospese e occhiali da sole che richiamano il maquillage. C'è anche un gioco di stile genderless à la Prada: i materiali maschili più tradizionali sono lavorati per divenire intrinsecamente femminili.
Gli abiti, che rimandano a epoche diverse, hanno trovato il palcoscenico giusto per reinventarsi, perché la storia, se riletta nella chiave giusta, può prevedere davvero il futuro. Ecco come la conoscenza definisce la contemporaneità.
«Riflettere sulla storia ci insegna a comprendere i nostri errori e i nostri punti di forza - dichiara Miuccia Prada - Detesto l’idea della nostalgia, come se la storia non insegnasse nulla. La storia insegna tutto, soprattutto nei momenti difficili, e questa è una collezione incentrata su chi eravamo e perché ci vestivamo così». Sensazione simile per Simons: «una delle sfide di questa collezione è stata quella di prendere frammenti dall’epoca vittoriana, dagli anni ‘20 e ‘50, per creare una silhouette che non fosse storica. Al centro di questa collezione c’è il nostro amore per la moda».
Nella collezione gli antefatti modellano letteralmente il presente. Nessuna analisi intellettuale, piuttosto una rilettura emotiva di ideali di bellezza ancora oggi risonanti. Risaltano bomber, chiodi di pelle, maglieria e gonne in seta, però mai uguali a prima: grazie a un uso nuovo nel lavorare la materia, come la seta contrapposta alla lana sartoriale, i capi trasmettono delicatezza quanto vigore.
Perché alcuni tra i cliché della femminilità - come le balze e i fiocchi - tornano protagonisti in una sfilata di Prada? E perché attraggano ancora così tanto e persistono nel tempo? Il coquette non c'entra.
«Abbiamo affrontato l’idea di romanticismo, che forse in questo momento è ancora considerato un tabù, soprattutto nella moda - spiega Miuccia Prada - Non è tanto una dichiarazione teorica, quanto una conversazione sulle emozioni che, per me, sono vitali e sempre presenti». «In questo momento così complicato possiamo costruire il futuro solo se conosciamo il passato», conclude Simons.
La risposta vive quindi nella loro riconsiderazione, perché il messaggio di Miuccia e Raf, prontissimi a uno scambio di idee con il mondo su questa loro nuova collezione condivisa, deve essere stato mosso dall'istinto di farci trasmettere i nostri sentimenti tramite gli abiti che scegliamo di indossare. Con o senza fiocchi. (E chiunque sappia cos'è l'amore lo capirà).
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