Alla sfilata di Prada Uomo primavera estate 2025 i capi non sono solo capi. Un'analisi di come la vicinanza cambia le proporzioni e di come un capo possa trasformare in supereroe
Quante volte ci è capitato di indossare un vestito - quello giusto, poderoso quanto la kryptonite - e di sentirci subito più sicuri, più potenti? Un superpotere che Miuccia Prada e Raf Simons, alla sfilata Prada Uomo primavera estate 2025, rendono concreto. La loro nuova conversazione ruota infatti intorno alla coincidenza degli opposti di verità e di finzione, di realtà e di irrealtà. Trasposizione contemporanea del neoplatonismo fermamente convinto che l'opposizione tra i due concetti sia del tutto trascendentale: la realtà può essere potente anche in un mondo dell'immaginario.
Un invito a riesaminare e mettere in discussione le percezioni. Perché la vicinanza, ci insegnano i direttori creativi, modifica la percezione
Già sulla cyber-passerella traspare un senso di ottimismo giovanile e di abiti reali, mai artificiosi. Energia e libertà evincono dagli occhiali da sole che riflettono ciò che osservano, o ancora le cinture quasi sospese come orbite su pantaloni a vita bassissima. Tutto, a un'attenta osservazione, è concezione utopica: i capi di Prada propongono una nuova realtà. I dettagli, visti da lontano, possono apparire in modo diverso, come il fil di ferro che anima orli e colletti, le magliette alla marinara effetto trompe l'oeil e alcuni indumenti che, volutamente stropicciati e invecchiati, portano i segni del tempo. L’imperfezione, per Prada e Simons, è un altro interessante punto di realtà.
I dipinti di Bernard Buffet sono riproposti stampati, come su una maglietta da concerto
Prosegue in passerella il concetto di accostare oggetti di diversa provenienza attraverso contrasti imprevisti. A spiccare è la T-shirt con le stampe del pittore e scultore francese tra i maggiori rappresentanti dell'arte espressionsta-miserabilista. Nella cultura pop è ricordato per aver ritratto Charles de Gaulle per la copertina della rivista Time - Man of the Year del 1958.
Per Prada la divisa del supereroe attinge (anche) dal guardaroba di mamma e papà
Pensiamo a come un Superman o uno Spiderman potessero vestirsi tutti i giorni per la loro vita comune. Del resto, come diceva Flash, «i bambini sognano di avere superpoteri e salvare la gente ma non pensano che la vita di un supereroe, quando non è in missione, non è molto diversa da quella degli altri». Anche a loro - ai supereroi - come spesso capita anche a noi, viene da attingere dal guardaroba dei genitori, come dei fidanzati o dei fratelli.
I capi “rubati” finiscono per adattarsi in maniera differente alle silhouette a seconda delle proporzioni. L'esempio più lampante è proprio il maglione da supereroe. Il lavoro di Prada è stato quello di creare un capo sovversivo, dove pannelli di tessuto sono combinati e inseriti in totale spontaneità, come se fossimo noi a ricreare la nostra divisa speciale prima di sfrecciare per la città.
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