Tenere il costume bagnato addosso può portare ad alcuni rischi per la salute. Ecco quali e perché sarebbe meglio cambiarlo dopo aver fatto il bagno
Siete stati in piscina o al mare per ore, finalmente uscite dall'acqua, vi avvolgete nell'asciugamano, e vi sdraiate subito sul lettino, troppo pigri per cambiarvi il costume bagnato. Lo facciamo tutti (più volte di quanto ci piaccia ammettere): nessuno vuole andare a farsi subito una doccia e cambiarsi gli indumenti. Assolutamente nessuno. Ma invece è proprio quello che tutti dovremmo fare.
Rimanere con il costume bagnato indosso può dare irritazione, prurito, bruciore e, cosa più grave, mettere a rischio di infezioni ed eruzioni cutanee. Dawn Davis, dermatologa della Mayo Clinic del Minnesota, spiega perché quest'estate dovremmo asciugarci e indossare indumenti puliti dopo qualsiasi attività acquatica. E, dopo aver letto questo articolo, non avrete più dubbi a riguardo.
Cosa succede se si indossa un costume bagnato per un tempo prolungato
Innanzitutto bisogna sapere che l'immersione in stagni, laghi, fiumi, piscine e vasche idromassaggio può rappresentare un rischio, poiché queste fonti d'acqua non sono necessariamente pulite. «È importante essere consapevoli del fatto che ci si immerge in un'acqua che può contenere microbi e che normalmente non viene utilizzata con sapone o detergenti, quindi non è consigliabile rimanervi per periodi di tempo prolungati. Allo stesso modo si sconsiglia di restare con indosso il costume o la muta bagnati per periodi prolungati dopo essere usciti dall'acqua, poiché, soprattutto in presenza di zone di attrito o di pressione, questo può provocare irritazioni alla pelle fino anche a lesioni, e come conseguenza aumentare il rischio di infezioni», spiega l'esperta.
#1 - La follicolite, l'infiammazione più comune
L'umidità all'interno del costume da bagno può favorire la crescita batterica, specie se si accumulano sudore, oli naturali della pelle e detriti ambientali nei follicoli piliferi. Tra le infezioni più comuni che possono insorgere c'è la follicolite, un'infiammazione dei follicoli piliferi, cioè le minuscole strutture epidermiche situate alla radice di ogni pelo, causata da un'infezione batterica o fungina.
#2 - Il prurito del nuotatore
Il prurito del nuotatore – detto anche dermatite del bagnante, o dermatite da cercarie – è una reazione esantematica provocata dal contatto della cute con le larve di piccoli parassiti (schistosomi) presenti nell'acqua dolce o salmastra, come quella di stagni e laghi. Questi microbi non sono presenti però nei fiumi e nelle piscine.
«Se la pelle è costretta da un tessuto elastico, questo può causare prurito», spiega l'esperta. «A ciò si aggiunge il fatto che si trascorrono ore indossando i tessuti sintetici di nylon con cui normalmente sono realizzati i costumi da bagno, che non fanno respirare la pelle. Se si indossano capi bagnati per un periodo di tempo prolungato, la pelle inizierà a macerare causando prurito».
#3 - Le piscine possono causare la candidosi?
La candidosi è un'infezione causata dal lievito Candida che tende a svilupparsi nelle aree umide della cute, come per esempio i genitali. Se la pelle delle parti intime è macerata (per pelle macerata, il dermatologo intende una pelle umida e lesionata), c'è una maggiore possibilità di contrarre un'infezione da lievito, locale o del tratto urinario. Presente normalmente sulla cute e nella bocca, nell’apparato digerente e nei genitali, questo lievito generalmente non provoca danni. Tuttavia, in certe condizioni, la Candida può manifestarsi con una crescita eccessiva sulle membrane delle mucose e nelle aree umide della pelle provocando la candidosi. «Le infezioni del tratto urinario si verificano di solito quando i batteri o i microbi contaminano l'uretra e migrano nella vescica, e questo può essere favorito dell'indossare vestiti bagnati», spiega la dermatologa.
Per quanto riguarda il rischio di contrarre l'infezione in piscine o vasche, il medico afferma che queste non ospitano necessariamente lieviti che causano la candidosi di per sé. «Se la pelle è vulnerabile e la barriera cutanea non è intatta perché è stata immersa a lungo nell'acqua, il lievito che si trova naturalmente sulla pelle può crescere eccessivamente e causare un'infezione. In questo caso non si parla di un'infezione primaria, ma secondaria».
#4 - Si può prendere la tigna dal tenere il costume bagnato addosso?
«No», sostiene il medico. «La tigna è un'infezione che interessa gli strati più superficiali della cute causata da un fungo. I costumi da bagno non la trasmettono, ma si può contrarla per contatto diretto con altre persone o tramite oggetti contaminati (come asciugamani o indumenti). Oppure camminando a piedi nudi su un terreno contaminato». Quindi, se avete l'abitudine di non indossare le ciabatte di gomma quando uscite dalla piscina, dovreste pensarci due volte. «Se il pavimento è bagnato e la pelle dei piedi è screpolata, si può facilmente contrarre la tigna». In generale, però, la tigna non deriva dagli indumenti, ma piuttosto dall'ambiente.
Questo articolo è stato revisionato dal punto di vista medico dalla dottoressa Dawn Davis, dermatologa della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. È specializzata nel trattamento di dermatiti, problemi alle unghie e psoriasi.
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Vogue Messico