smells good

Ogni volta che indosso questo profumo, tutti mi chiedono come si chiama

Una fragranza alla tuberosa che piace anche a chi non la ama, merito dell'incontro con la morbidezza del cuoio. Il risultato è un binomio polveroso e floreale che attira e genera domande, come quando guardiamo il cielo stellato sopra di noi
profumo Tubereuse Astrale Maison Crivelli
esthAlto/Matthieu Spohn

Quando uso il profumo Tubéreuse Astrale di Maison Crivelli incontro sempre qualcuno che ne rimane colpito e mi chiede che fragranza sia

Ma la cosa bella è che oltre alla sua persistenza sulla pelle, questa fragranza ha una storia da raccontare che ha a che fare con cieli stellati e mondi immaginari. La tuberosa è un fiore potente, intenso, carnale. È una di quelle note facilmente identificabili, riconoscibili anche da chi non ha dimestichezza con le composizioni olfattive. Notarla, però, non significa amarla. Un'affermazione che ho dovuto mettere in discussione quando ho provato questo nuovo profumo alla tuberosa, Tubéreuse Astrale di Maison Crivelli: la sua combinazione polverosa e floreale è qualcosa che non avevamo mai sentito prima e che lascia il segno.

Una tuberosa stellare

I profumi sono fatti per suscitare ricordi, ma per chi i profumi li crea e li immagina succede anche l'opposto: i ricordi diventano fonte di creatività, estro, risorsa a cui accedere per comporre bouquet olfattivi inediti. Così è stato per Thibauld Crivelli che per la sua ultima creazione Tubéreuse Astrale di Maison Crivelli si è ispirato proprio a un momento della sua infanzia, quando con suo padre, esperto ed appassionato di astrologia, osservava il cielo stellato e la via lattea vicino a un prato di tuberosa che emanava un profumo indimenticabile. Un'esperienza così potente che lo ha ispirato a lavorare con questo fiore bianco notturno, ingrediente chiave nell’alta profumeria, in un modo completamente nuovo.

Maison Crivelli Tubéreuse Astrale

L'ispirazione arriva dunque dall'universo e dal suo non essere mai del tutto accessibile, da quel senso di finitezza che si percepisce guardando un cielo stellato, perché è quell'essere piccoli dentro a qualcosa di infinitamente grande che stimola l'immaginazione e la curiosità. E la fragranza vuole essere luminosa proprio per rievocare quella luce stellare: il maestro profumiere Quentin Bisch, che ha trasformato i ricordi di Thibaud in note olfattive, ha utilizzato l'assoluta di tuberosa e ha associato questo fiore bianco che spicca nel buio della notte a una nota scura come il cuoio, caldo e sensuale, con sentori di buccia di pesca.

Le note olfattive di Tubéreuse Astrale

La fragranza si apre con una nota di vaniglia calda, sensuale e polverosa, elevata da un delicato accenno di cumino. Le note di cuore rivelano i tre ingredienti chiave: una tuberosa indiana con sfaccettature mielate e cremose, un osmanto cinese che completa la composizione con la sua qualità coriacea e pescata, e l’olio essenziale di seme di carota, che prolunga le note talcate e fruttate della creazione. La base si sviluppa intorno a un accordo vellutato, muschiato e vanigliato, completato poi da un tocco di patchouli indonesiano e cisto dalla Spagna. Il risultato è una tuberosa frizzante, con una base lattosa.

Quentin Bisch descrive il profumo con tre parole: angelo, demone, dipendenza. Noi aggiungiamo che è una composizione che lascia aperta la domanda: “Ma che profumo è?”, con quella stessa ingenua curiosità con cui guardiamo il cielo stellato sopra di noi.

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