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Zendaya scintillante nel cyber dress Mugler vintage è l'eroina fanta-fashion definitiva

Riflettori puntati (solo) su Zendaya alla prima londinese di Dune - Parte due. Dove l'attrice è apparsa in una spettacolare armatura robotica nata quasi 30 anni fa dal genio visionario di Thierry Mugler
zendaya cyber dress mugler
Getty Images

Alla prima londinese di Dune - Parte due, Zendaya sfoggia uno spettacolare cyber dress creato da Mugler nel 1995. E ruba (di nuovo) la scena sul red carpet

Zendaya colpisce ancora (e il rimando al secondo capitolo dell'originaria saga di Star Wars è assolutamente voluto). Dopo gli strabilianti look da lei sfoggiati nel corso delle varie tappe del tour promozionale per Dune - Parte due – basti citare lo scultoreo abito a spirale di Alaïa al photo call parigino –, c'era grande attesa riguardo alla mise che avrebbe indossato per la prima londinese del film, evento che, oltretutto, ha avuto luogo proprio alla vigilia della London Fashion Week dedicata all'autunno inverno 2024 2025 (16-20 febbraio). E, complice il genio del suo stylist Law Roach, l'uomo per il quale è stata coniata l'espressione “architetto di immagine”, Zendaya non ha deluso le aspettative, facendo in modo che sul red carpet di Leicester Square tutti i riflettori fossero puntati su di lei e, aggiungiamo, rendendo quasi superflua la presenza degli altri membri del cast agli occhi della stampa internazionale, a cui il cinema in quanto tale sembra interessare sempre meno rispetto al glam che lo circonda.

Largo alla nuova fembot

Indubbiamente, si è trattato di uno dei fashion moments più sorprendenti e suggestivi del nuovo anno. Zendaya – fresca di nomina a co-chair del Met Gala 2024 – è apparsa sul red carpet in un look Mugler d'archivio che non avrebbe potuto essere più appropriato per la presentazione di un film di fantascienza: un'armatura completa che alternava scintillanti superfici metalliche e trasparenze, conferendo all'attrice l'aspetto di un “ginoide” (la versione femminile di un androide) a un tempo sexy e irresistibilmente glam. Inutile dire che, a pochi minuti dalla sua entrata in scena, l'immagine di Zendaya in cyber dress by Mugler era su tutti i feed di Instagram.

Da sinistra. Zendaya alla prima londinese di Dune - Parte due e la modella tedesca Nadja Auermann con l'originale “cyborg dress” presentato alla sfilata Mugler Haute Couture autunno inverno 1995 1996.

Quella memorabile sfilata del 1995

Ma qual è l'origine del look robotico sfoggiato dalla star di Euphoria? Si tratta, dicevamo, di un outfit vintage, apparso per la prima volta alla sfilata Mugler Haute Couture autunno inverno 1995 1996. Tenutosi a Parigi al Cirque d'Hiver, questo show aveva anche lo scopo di celebrare il 20° anniversario del brand fondato da Manfred Thierry Mugler e fu un evento spettacolare, con ben cinque top (Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Kate Moss, Karen Mulder e Naomi Campbell) in passerella, alle quali si alternavano pornostar e nomi noti come la diva hitcockiana Tippi Hedren e la famigerata attrice-rapinatrice Patty Hearst, senza dimenticare l'esibizione dal vivo di James Brown (sì, anche lui ha avuto qualche problema con la legge). È stato anche il défilé che ha visto il debutto di alcuni dei look più iconici di Mugler, incluso l'abito-conchiglia ispirato alla Venere del Botticelli che Cardi B. avrebbe riproposto all'edizione 2019 dei Grammy.

La modella Nadja Auermann con un abito “ginoide” alla sfilata Mugler Haute Couture autunno inverno 1995 1996.

Vogue Runway

Il finale della sfilata Mugler Haute Couture autunno inverno 1995 1996.

Vogue Runway
Gli abiti “ginoidi” di Thierry Mugler

La sfilata fu una masterclass in quelli che Vogue USA ha definito «gli aerodinamici modelli di Mugler tagliati con il bisturi». Il momento culminante fu l'ingresso in scena della modella tedesca Nadja Auermann con un cyber dress in cromo e plexiglass co-progettato con lo specialista di carrozzerie aeronautiche Jean-Pierre Delcros e ispirato al lavoro dell'illustratore giapponese Hajime Sorayama (l'originale che sfilò in passerella includeva anche un casco, che Zendaya e Law hanno ritenuto opportuno omettere per la prima di Dune - Parte due). Conosciuti come “ginoidi” e immortalati da Helmut Newton in un servizio per il numero di novembre 1995 dell'edizione americana Vogue, questi abiti restano emblematici dell'estetica di Mugler e, nel corso dei decenni, hanno influenzato stilisti come Alexander McQueen e Nicolas Ghesquière.

Il tour promozionale per Barbie può anche aver generato una certa noia nei confronti dei look da red carpet ispirati ai costumi di scena, ma quando si tratta di Zendaya e Law Roach… beh, l'effetto è ancora inebriante. Come la Spezia del pianeta Dune, che cambia sapore a ogni assaggio.

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su British Vogue.