Soft tech

Biorivitalizzazione per un'incarnato uniforme

Due tecniche medico-estetiche ultrasoft per un incarnato uniforme e dall’effetto luminoso, che attenuano pori dilatati e imperfezioni della pelle
Pori dilatati e medicina estetica tutto sulla biorivitalizzazione  Vogue
Caroline Tompkins / Refinery29 for Getty Images

Fastidio minimo, zero gonfiore e ottima anche per attenuare pori dilatati, cicatrici da acne e occhiaie. Sarà per questo che la biorivitalizzazione è molto richiesta dalle post-millenials, cioè dalle trenta-quarantenni

Non a caso è uno dei trattamenti che si è più evoluto negli ultimi anni e risponde alla visione di healthy attitude, che oggi è un must. Vediamo due “versioni” di ultima generazione molto interessanti e soft. È sbarcata da poco dagli States la tecnica Microinfusion, un cocktail tailor-made racchiuso in un’ampolla, a base di acido ialuronico, vitamine, antiossidanti e botulino. 

“Quest’ultimo è una novità assoluta in una miscela con altri ingredienti, perché di solito la tossina viene iniettata da sola per ridurre le rughe di espressione”, spiega Alice Magri, chirurgo maxillofacciale presso Image Regenerative Clinic di Milano dove si pratica questo metodo. “Qui, invece, viene utilizzata a livello superficiale e in questo modo migliora l’elasticità cutanea e la grana della pelle minimizzando i pori dilatati e stimolando la produzione di nuovo collagene”. 

L’acido ialuronico facilita l’idratazione ma, essendo formulato in modo molto fluido, senza procurare un effetto volumizzante. Insomma, niente fake face o visi di gomma, che hanno fatto il loro tempo. Un altro plus del trattamento è l’applicazione, che avviene con il microneedling, che prevede l’utilizzo di un dispositivo dotato di aghi sottilissimi in grado di favorire il rigeneramento cutaneo e, nello stesso momento, di veicolare gli ingredienti che sono contenuti nell’ampolla. 

La metodica lascia un downtime breve e poco rilevante, al massimo un po’ di rossore per un paio di ore. “Il medico passa Microinfusion su tutto il viso, sulla cute pulita e disinfettata”, continua il chirurgo. “Non presenta controindicazioni anche lungo il solco lacrimale, le palpebre o le labbra”.

L’effetto wow, per compattezza e luminosità, si mantiene anche per le settimane seguenti, grazie anche all’azione long-lasting del botulino. “Le sessioni si ripetono con intervalli che variano da uno a quattro mesi”, prosegue la dottoressa. “Si può combinare con altre metodiche estetiche, intanto è consigliato applicare un filtro solare e non truccarsi nelle ventiquattro ore seguenti al trattamento”.

Un’altra new entry nell’ambito della medicina estetica soft è Belotero Revive, un mix di acido ialuronico e glicerolo, un derivato dello zucchero. “Viene chiamato, infatti, skinsaver, per la sua azione preventiva e naturale”, dice Attilio Buccomino, medico estetico a Milano. “Il glicerolo protegge l’azione idratante e rivitalizzante dell’acido ialuronico prolungandone l’effetto fino a cinque-sei mesi”. 

Il trattamento si inietta in modo molto superficiale – per cui poco fastidioso – su tutto il viso. “Bolotero Revive è indicato per attenuare i segni dell’acne o rigenerare le epidermidi che si sono esposte molto al sole, dall’aspetto opaco e spento, anche se sono giovani”, spiega lo specialista. “Il protocollo prevede tre sedute, ciascuna una volta al mese e poi un mantenimento trimestrale”. Una ottima soluzione anche in questa stagione, per dare una scossa alla pelle ingrigita dal mix micidiale di freddo, polveri sottili e pollution, che continua a raggiungere livelli stellari.