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Chi pratica questa semplice abitudine è più felice: lo dice la scienza

Florence Servan-Schreiber nel suo libro dedicato alla felicità spiega l'importanza della gratitudine e i trucchi per acquisire positività nella vita quotidiana
praticare la gratitudine
MILAN, ITALY - FEBRUARY 20: Leonie Hanne outside Max Mara during Milan Fashion Week Fall/Winter 2020-2021 on February 19, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Jeremy Moeller/Getty Images)Jeremy Moeller/Getty Images

Praticare la gratitudine per essere più felici: lo dice la scienza

C'è un rituale che non vi porterà via più di 5 minuti e che, secondo la scienza, ha il potere di rendervi più felici e anche più sani.

Nel suo libro 3 kifs par jour (Ed. Marabout), Florence Servan-Schreiber, autrice e docente di psicologia umanistica, svela alcuni trucchi per acquisire positività nella vita quotidiana. Secondo gli studi di Sonja Lyubomirsky – professoressa di psicologia positiva alla UC Riverside e autrice di The How of Happiness   noi possiamo influenzare la nostra felicità fino al 40% attraverso il nostro comportamento e il modo in cui guardiamo gli eventi, mentre il restante 60% è così suddiviso: 50% genetico, in base alla lunghezza del gene 5HTT (trasportatore della melatonina), e 10% fattori esterni come il sole o il tempo libero. Per questo faremmo male a non impegnarci in questo intento: "Nuove abitudini, nuove pratiche, discussioni con se stessi e ragionamenti sono il nostro modo di sentire e amplificare ciò che ci fa stare bene", dice l'autore. Tra queste, la gratitudine sembra essere lo strumento più potente.

La gratitudine come strumento (semplice) per essere felici

"Praticare la gratitudine significa riconoscere ciò che si vuole celebrare nella propria vita", afferma l'autrice. Ed è più facile di quanto si pensi: secondo la scienza, nominando ogni giorno tre cose ("momenti, situazioni, sensazioni, pensieri o attimi") per cui si è grati, si vivrà più a lungo e più soddisfatti. Questo rituale, che richiede non più di 5 minuti, dà un nuovo sapore alla vostra vita. Secondo Florence Servan-Schreiber, "ci priviamo della metà di un'esperienza positiva se non ci prendiamo la briga di celebrarla. La gratitudine consiste anche nel permetterci di assaporare ciò che sta accadendo, di non dare tutto per scontato o normale e di percepire l'intensità del presente". Un altro vantaggio evidenziato nel libro è che “la gratitudine ci libera dall'invidia: il riconoscimento di ciò che ho mi solleva dal desiderio di qualcos'altro". Si dice che le persone grate siano più dinamiche, più fiduciose, più empatiche e meno materialiste. La gratitudine è anche un antidoto alla depressione, alla gelosia, all'ansia, alle nevrosi e persino alle malattie. E questo a lungo termine. Secondo lo psicologo Robert Emmons, forse il massimo esperto di gratitudine nel panorama scientifico internazionale ripreso da Florence Servan-Schreiber: questo sentimento si divide in due sequenze: 

  1. "il riconoscimento del bene nella nostra vita" e quindi il riconoscimento che la vita vale la pena di essere vissuta
  2. “la fonte si trova, almeno in parte, al di fuori di noi (attraverso l'intervento di una persona o di un elemento esterno)”

Questo binomio conferisce alla gratitudine tutto il suo potere: "sperimentandolo, ammettiamo la nostra umanità e riconosciamo che non staremmo così bene dove siamo senza l'intervento di altri o di una forza invisibile. Inoltre, grazie alla profonda convinzione che il bene esiste, è più facile superare le prove della vita".

Come fare allora? L'autrice suggerisce due approcci raccomandati dalla scienza:
  1. Scrivere un diario della gratitudine, secondo le proprie regole. L'autrice, per esempio, ha deciso di mettere un quaderno sul comodino e di fissare i momenti di gratitudine sotto forma di elenco e di brevi frasi ogni volta che vuole o sente il bisogno di farlo. Poi lo rilegge di tanto in tanto. Questo esercizio di scrittura molto accessibile promette, come bonus, di aumentare la fiducia in se stessi, semplicemente prendendo coscienza di ciò che realizziamo e di ciò che gli altri fanno per noi.
  2.  Scrivere una lettera di gratitudine a qualcuno. Gli scienziati concordano sul fatto che questo esercizio, che la si spedisca o meno,  libera le emozioni e ci aiuta a capire quanto una persona sia importante per noi.
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Vogue Francia