Matrimonio a Milano, in una villa storica. Il sì di Sibilla e Trine con abiti da sposa da principessa e scarpe e bouquet in coordinato
Un matrimonio italiano dalle atmosfere cinematografiche a Villa Gaia Gandini. Sibilla e Trine realizzano il loro sogno d'amore circondate dai parenti e dagli amici più cari
Matrimonio a Milano: Sibilla e Trine hanno scelto abiti da sposa diversi, ma hanno deciso di essere coordinate negli accessori, così hanno scelto insieme le scarpe, di colore rosa, e il bouquet di peonie bianche
Sibilla e Trine si sono conosciute a Milano nell'ottobre del 2017, durante un aperitivo. In quello stesso cortile le spose hanno poi accolto gli ospiti arrivati dall'estero e gli amici più cari la sera prima del matrimonio. «Quando ci siamo incontrate per la prima volta abbiamo parlato per ore e ci siamo subito sentite a casa l’una con l’altra (nelle nostre promesse, entrambe ci siamo dette “you are my home” senza neanche farlo apposta). Trine è danese e dopo poco più di un anno, ho deciso di raggiungerla a Copenaghen, dove doveva tornare per iniziare la sua carriera presso un importante studio di consulenza. Io lavoro nella moda ed è stata una bellissima sfida lasciare Milano per ricominciare in una città che stava iniziando solo allora a essere internazionalmente riconosciuta nel settore, affermarsi e adattarsi alle diversità culturali e a una nuova maniera di vivere. L’idea per il nostro giorno era proprio di fondere le nostre diversità, le culture e tradizioni, italiane e danesi, che si sono mescolate in maniera naturale e a tratti divertente. Quando abbiamo fatto il nostro ingresso - su Katy Perry che a tutto volume cantava “I Kissed a Girl”- gli italiani hanno cominciato a portare i tovaglioli al vento, cosa che gli ospiti stranieri hanno subito replicato e trovato molto simpatica. Per quanto riguarda le tradizioni danesi, i discorsi ai matrimoni sono considerati molto importanti e hanno luogo durante la cena tra una portata e l’altra; a questo proposito, c’è anche la figura del toast master: una sorta di testimone che ha il compito di “presentare” e gestire i discorsi della serata. Un’altra tradizione danese che ha fatto molto divertire gli italiani è quella in cui, nel caso in cui una persona della coppia lasci il suo posto a tavola per spostarsi un momento, tutti gli altri invitati si alzano dalla sedia per dare un bacio sulla guancia alla sposa rimasta a sedere».
Uno dei momenti più speciali ed inaspettati, è stato quando, a fine aperitivo, Sibilla ha sorpreso Trine dedicandole una canzone, Fly Me to the Moon. «È una cosa che ho segretamente sognato di fare fin da quando abbiamo cominciato l’organizzazione e sono contenta di avere oggi questo ricordo. Sognavamo una giornata romantica, che rispecchiasse noi come coppia e anche un po’ una certa idea di romanticismo italiano, in un luogo che ci facesse sognare ma allo stesso tempo ci facesse sentire a casa. Desideravamo che la gente si sentisse a proprio agio, mangiasse bene e ascoltasse e ballasse della buona musica, senza momenti morti. E così è stato: il giorno ha superato le aspettative, soprattutto perché l’atmosfera intorno a noi è stata magica: eravamo circondate da persone per noi così importanti che ci hanno raggiunto da ogni parte del mondo, e che hanno fatto sì che nell’aria si respirasse affetto sincero e amore in ogni singolo momento delle celebrazioni».
Sibilla ha scelto il suo abito da sposa nell'atelier le Spose di Milano. «La mia è stata una scelta emozionale. Le mie più care amiche mi hanno portato in boutique nel giorno del mio compleanno. Io ero certa di volere un abito dalla scollatura omerale, possibilmente dalla gonna ampia e abbastanza lineare, senza pizzo. Mi hanno fatto indossare il primo abito e me ne sono subito innamorata! Ne ho poi provati tanti altri, ma sono sempre tornata al primo, di cui ho amato particolarmente la scollatura e le tasche, che sentivo rispecchiassero la mia personalità».
Trine ha sempre voluto un abito femminile, con linee morbide e leggere. Ha girato tutta Copenaghen prima di trovare esattamente quello che cercava e con cui si sentisse a suo agio. Ha indossato un vestito in pizzo e chiffon del brand AIRE, che aveva tutte le caratteristiche perfette per lei. Ha poi lavorato con l’atelier per aprire la scollatura sulla schiena come aveva sempre desiderato.
«Il timore era che i due abiti non stessero bene insieme non avendo visto l’una quello dell’altra, così abbiamo optato per lo stesso colore di scarpe di un tenue rosa cipria e lo stesso bouquet. Per fortuna, siamo state molto contente del risultato: gli abiti si abbinavano perfettamente insieme e rispecchiavano lo stile di entrambe. I miei orecchini erano di Magda Butrym (non ho i buchi alle orecchie per cui ho dovuto trovare degli splendidi orecchini a clip), e ho poi indossato un prezioso braccialetto che mi è stato prestato, come da tradizione, dalla mia adorata cugina Cristina. Entrambi i nostri bouquet, identici, erano fatti di peonie bianche. Per quanto riguarda i capelli, io ho voluto un raccolto semplice e un trucco che puntasse molto sull’incarnato ed enfatizzasse gli occhi».
Trine indossava degli orecchini di Swarovski, insieme a uno zaffiro di famiglia portato al dito per quel “something blue” e un braccialetto prestato da mia madre per il “something borrowed”. Per quanto riguarda trucco e capelli, Trine desiderava un look in stile vecchia Hollywood: onde nei capelli sciolti, portati indietro solo da un lato, e trucco semplice basato sulle sfumature che risaltassero i suoi colori scandinavi.
«Abbiamo avuto la possibilità di indossare due look, considerando il welcome party del venerdì, abbiamo scelto due modelli Self-Portrait».
Le spose sapevano fin dall'inizio che l'evento si sarebbe svolto vicino Milano, e hanno scelto Villa Gaia Gandini. «Ci ha subito dato un senso di calore e quasi di casa, e rispecchiava in maniera impeccabile ciò che sognavamo per il nostro matrimonio».
La cerimonia civile si è svolta in giardino, sotto un arco di fiori bianchi fatto con peonie, rose, lisianthum, carpino e ortensie. Trine ha fatto il suo ingresso sulle note di “God Only Knows” dei Beach Boys e subito dopo è entrata Sibilla. Questa volta la canzone era “Senza Fine” di Gino Paoli. Sono state lette le promesse, poi il Sindaco ha dedicato delle splendide parole alle spose e una poesia sul tempo: è stato un momento molto commovente. Alla fine della cerimonia, gli amici e parenti hanno lanciato petali di rose bianche, mentre la band suonava “Just The Two of Us”.
L’aperitivo si è svolto lungo il Naviglio. La cena, invece, si è tenuta nella corte interna della villa. «Non abbiamo optato per un tema specifico, ma abbiamo voluto puntare su un mood romantico e senza tempo, che richiamasse un po’ le atmosfere di un certo tipo di cinematografia italiana, con colori pastello e bellissime decorazioni floreali caratterizzate da un mix di ortensie marsapain, lisianthum blu, lathirus sativus e scabiosa.
«Abbiamo fortemente voluto che la cena si svolgesse su un lungo tavolo imperiale; i nomi delle varie sezioni dei tavoli erano quelle delle nostre canzoni italiane preferite. Su ogni cartoncino con il nome del tavolo c’erano dei QR code, dove gli ospiti potevano visualizzare ed ascoltare la playlist con tutte le nostre canzoni del cuore. Il cibo per noi è molto importante, per questo ci siamo affidati alla professionalità di Lumiere Banqueting, che non ha lasciato nessun dettaglio al caso. Abbiamo offerto un ricco menù di antipasti vegetariani, di mare e terra. A tavola, abbiamo voluto optare per un risotto con limone e rosmarino con gamberi serviti a parte e un filetto di branzino con salsa ai taralli, bietole e millefoglie di patate. Prima di spostarci verso il taglio della torta e i balli, lo staff ha dato segnale della conclusione della cena offrendo un bicchiere di limoncello a passaggio per dare inizio alla festa. «Il buffet dei dolci dicono sia stato altrettanto sensazionale, ahimè, come molte spose mi sono distratta e non ho avuto il piacere di assaggiarli!».
Come wedding cake le spose hanno scelto una torta classica: era un pan di Spagna con panna e fragole, ricoperto di fragoline di bosco e decorata con un classico motivo ondulato realizzato con glassa bianca, che ricorda i pizzi o le ruches. Il momento della torta è stato accompagnato dalle note di “My First, My Last, My Everything” di Barry White.
«Abbiamo aperto le danze con il nostro primo ballo, al ritmo di “Can’t Take My Eyes Off of You” nella versione di Gloria Gaynor. È stato un momento molto speciale anche perché Trine ha spontaneamente iniziato a ballare con suo padre, mentre io ho fatto lo stesso con mio fratello Jacopo. La musica ha seguito il suo inizio, con tanti re-edit di musica disco anni '70-80. Il nostro dj è stato fantastico. C’è chi non ha abbandonato la pista da ballo fino alle prime luci del mattino».
Guarda tutte le foto dell'album del matrimonio a Milano di Sibilla e Trine nella gallery sotto.
Credits
Brides: Sibilla @sibillafoti e Trine @trinedenully
Photo: The Italian Job - Simone Pacca e Natalie Lomatska
Wedding planner: Ludovica Cutrera
Location: Villa Gaia Gandini
Catering: Lumiere Banqueting
Fiori: Alberto dell’Orto
DJ: Andy Rosh
Make up: Elena Torbol
Capelli: Raffaella Bianco
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